Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 5 luglio 2013

Vi pare normale? Ma tale lo stanno facendo diventare!

Aggiornamento: Esplicito meglio le conclusioni che l'evento commentato mi suscita. L'anomalia non è  né nelle dimissioni di Benedetto XVI, previste dal diritto canonico anche se non avvenute nelle circostanze eccezionali consegnateci dalla storia. L'anomalia non sta neppure nell'elezione del nuovo papa, regolarmente eletto dai cardinali e che ha accettato la sua funzione, anche se ne ha inopinatamente rifiutato i simboli e ne sta svuotando la pregnanza. L'anomalia sta nella contestuale presenza, addirittura ostentata come in questo caso, di un papa secondo il suo dire "per sempre" ma in "servizio contemplativo" a fianco del papa "in servizio attivo". Tenendo poi contro che l'inedita (e non codificata) figura di papa-emerito, lo associa a quella di vescovo-emerito che si dimette per la stessa motivazione: "ingravescentem aetatem". Con la contraddizione, tuttavia che, anziché le vesti di un vescovo, oltre a conservare il titolo continua a vestire la talare bianca da papa, mentre il suo stemma è stato associato a quello del papa regnante sul monumento appena inaugurato da Francesco. Che dire? Che cosa significa o vuole significare? C'è di che rimanerne quanto meno costernati e anche pieni di interrogativi non risolti e che nessuno si prende la briga né di porsi né di cercar di sanare.
Sostanzialmente, in nome della fatidica 'pastorale' conciliare - prassi ateoretica senza spiegazioni o con spiegazioni sommarie sganciate dalla tradizione perenne perché divenute 'tradizione vivente' portata avanti dal nuovo-soggetto Chiesa che ha preso il posto dell'oggetto-Rivelazione -, de facto se non de iure si incide nella sostanza e si dà concretezza ai cambiamenti che vengono rappresentati e addirittura ormai recepiti dall'opinione comune. E nessuno può dir nulla, perché contrapporre parole ai fatti non serve a niente, mancando alle parole la materia prima del contendere: la esplicitazione teorica del nuovo corso di volta in volta instaurato. E il comportamento sempre più pragmatico e rivoluzionario di Bergoglio, sta completando l'opera, iniziata da Paolo VI e traghettata con una spinta finale da Benedetto XVI [vedi qui : Che n'è del primato di Pietro?]. E l'Autorità, oggi, viene esercitata dispoticamente nel silenziare, oltre che nel disprezzare, ogni ragionevole voce contraria di dissenso che cerchi di ricondurre la Chiesa nell'alveo della sua Via Maestra, della quale si stanno perdendo le tracce. E si continua a dialogare con l'errore, mentre la verità è oscurata e deformata. 

Apprendiamo: notizia di stamane. Qui da Radio Vaticana.
(AGI) - CdV, 5 lug. - Papa Francesco e il Papa Emerito si sono abbracciati con affetto e sono rimasti vicini per tutta la cerimonia di inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele Arcangelo, prendendo posto su due poltrone collocate davanti alla statua. Questa mattina alle ore 8.45, nei Giardini Vaticani, presso il Palazzo del Governatorato, hanno avuto luogo alla presenza del Santo Padre Francesco l'inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele Arcangelo e la consacrazione dello Stato della Citta' del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo. Poco prima dell'inizio della cerimonia era giunto sul luogo il Papa Emerito, Benedetto XVI, invitato da Papa Francesco, salutato con grande affetto dai presenti e dal personale del Governatorato. Poi l'abbraccio con Papa Francesco, giunto subito dopo.
Questa è l'interpretazione di Vatican Insider, condita di altra melassa alla quale non eravamo abituati da tempo nei confronti di un pontefice:
Così, il Papa regnante manda in fumo le elucubrazioni di quelli che vorrebbero trasformare il Papa emerito in un sepolto vivo, chiuso nel suo cerchio dorato. Agli occhi di Bergoglio, l’intenzione manifestata dal suo predecessore di vivere gli ultimi anni della vita nel silenzio e nella preghiera, rimanendo «nel recinto di San Pietro», pone ipso facto Ratzinger nel cuore palpitante della vita della Chiesa. Per Francesco – lo ha detto all’Angelus di domenica scorsa – Ratzinger ha dato «un esempio meraviglioso di cosa vuol dire seguire la volontà di Gesù nella coscienza». «L’esempio del nostro padre - ha ripetuto - ci fa bene, fa bene a ciascuno di noi seguirlo». Anche per questo oggi lo ha voluto vicino e gli ha chiesto di condividere con lui un gesto suggestivo e eloquente.

Che dire dell'immagine a lato? Semplicemente allucinante! 

In quest'inaugurazione-insieme della statua davanti al Governatorato non vediamo certo un atto di magistero, però agli occhi semplici dei fedeli già abbastanza confusi non appare una 'diarchia'? Accentuata poi, se vogliamo, da quella definizione di "enciclica a quattro mani" o "dei due papi" a proposito della Lumen Fidei...
E tutto questo cosa rappresenta, se non l'ennesima sconcertante anomalia che genera solo confusione? Aggiungiamoci poi una figura inedita: quella di Papa-emerito in servizio contemplativo insieme a quella di Papa-regnante, che peraltro ha rifiutato ogni segno di 'Regno', in servizio attivo... Nella Chiesa non possono esserci due papi (e nemmeno un "collegio" papale). Non si tratterebbe di una semplice "anomalia": sarebbe un'aberrazione metafisica, in rapporto al primato petrino, ad personam, sancito da Gesù!
Del resto il "potere giurisdizionale" non può esistere separato dalla investitura divina su cui è fondata quella ricevuta dal voto dei cardinali elettori. E non credo che questa possa essere condivisa e neppure "a tempo", salvo casi di forza maggiore che ci sono stati consegnati dai precedenti storici, peraltro particolarissimi. Ed è per questo che il Papato rischia di esser ridotto a mera "funzione" collegata principalmente alle capacità fisiche e contingenti, in altre parole ad una valutazione efficientista... mentre è inammissibile la 'strana' e inedita dicotomia di due Papi uno 'emerito' e l'altro 'facente funzioni' (!?).
Vedi precedenti qui - qui.

93 commenti:

Anonimo ha detto...

«L’esempio del nostro padre - ha ripetuto - ci fa bene, fa bene a ciascuno di noi seguirlo».

Benissimo, Francesco! Che aspetti a seguirne anche tu l'esempio quanto prima?

Anonimo ha detto...

Romano dice,

Mic, al contrario, mi pare bene che tutti due sono stati presenti per il cerimone di benedizione e di consacrazione...

San Michele è l'angelo custode del Vicario di Cristo e San Giuseppe il patrono custode della Chiesa Cattolica...

In questa ora di confusione per tutta la Chiesa, abbiamo gran bisognio della intercessione di San Michele e San Giuseppe...

Sia che questi Due Santi illuminano in un modo decisivo e miraculoso tutti due Pontefici...

minstrel ha detto...

E così è mi sembra mic. L'Enciclica può anche essere a quattro mani, ma è firmata Francesco. E non mi scandalizzo affatto perché mi sembrerebbe molto più sensato che il Papa faccia leggere le encicliche ai suoi fidati, anche solo per correggere gli errori di ortografia, per le traduzioni, per le varie ricerche biografiche, pareri eventuali, piuttosto che si chiuda in studio da solo e ispirato dallo Spirito Santo sotto forma di colomba trascriva in trance parole dell'Altissimo usando una piuma della stessa.
Perdonami l'ironia, la uso solo per essere più chiaro.
Sto lentamente leggendo questa Enciclica e mi pare evidente, dove si criticano i filosofi tedeschi, la mano di Benedetto XVI, ma questa non mi da fastidio, anzi mi conforta nel sapere che anche Francesco è sulla stessa linea visto che tali parti sono state mantenute.

Per il resto capisco che il semplice fedele possa anche rimanere turbato, ma - parlo per me - il mio compito è innanzitutto chiarirmi le mie domande e quindi cercare di chiarire ad altri le loro, non porre supposte domande a chi mangari manco se le pone (perché semplicemente fedele e quindi ha fiducia nella Chiesa e anche nel Vaticano e nel Papa!). Questo dico mic! Ti considero particolarmente capace quindi mi sembra inutile che tu scriva per dei presunti "semplici fedeli" che non leggeranno mai di teologia e problematiche dogmatiche e quindi non TI leggeranno mai.
Hai, con il tuo puntiglio, innalzato il tuo blog per una utenza precisa: parla a quella.

Perdonami, il mio vuole essere solo un consiglio perché sinceramente ogni volta che leggo frasi come questa mi sembra che si sminuisca tutto il tuo lavoro.
Per capirci: lascia stare un presunto "fedele semplice" che è un ritratto che non esiste se non nella tua mente e come tale è un ritratto con dei connotati che fanno comodo a te, e chiediti come rispondi TU a questa domanda.
Se hai già la risposta allora basta. E se non l'hai, chiedila.

Tutto qui. Buon lavoro e grazie.

Anonimo ha detto...

Il problema è che, appunto, quasi rasentando la comicità, continuato a volerci far credere che, al Soglio, nulla è cambiato.
MR

Barbara ha detto...

D'accordo. Non è mica normale...

Gederson ha detto...

Mic,

Guarda questo:

Il Papa firma il decreto per la canonizzazione:
Wojtyla e Roncalli saranno santi entro il 2013

http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_05/wojtyla-roncalli-santi-papa-francesco_5c27114e-e562-11e2-8d17-dd9f75fbf0e3.shtml





Ambrosius ha detto...

Me sembra che Ratzinger diventarà, il primo consigliere del consiglio della corona...

don Camillo ha detto...

Ma molto più avvilente è l'Enciclica-4-mani....

Anonimo ha detto...

Romano dice,

Mic, qualche commento sulla nuova enciclica...ho appeno letto tutta...

Questa lettera è come un abbraccio dal mio nono...bello, consolante...ma di un nonno troppo stanco per battagliare, per chiamare i nipotini a battaglia per defendersi, per defendere la cristianità, la familgia della Fede...

poi, ci sono qualche disarmonia ovvia...

n. 34: fede non è instransigente, ci chiama ad aprirci ad un sentiere sempre più largo di armonia e di conoscenza...

con questa parola, qualsiasi effetto buono della lettera è interamente svuotata in una confessione si relevtivismo...

poi, n. 35, paragr. 2...il Dio dei sorpresi perpetuali...

il Dio pagliaccio ?

poi, n. 49 ... in non citare niete che il Concilio Vatican II, questo testo confuta se stessa...

n. 50, segue la contradizione in omettere un consenso con la Fede perenne della Chiesa, che dice che San Paolo è l'autore della Lettera agli Ebrei...

Communque, dopo la mia lettera, mi sento consolato, ma non spinto di fare niente per proteggere altri dagli errori e dagli maligni di nostra epoca...sembra che c'e qualche presunzione in questa lettera, che dice che basta che crediamo e tutto va bene...

Luisa ha detto...

È la semplice verità: quella è un`enciclica scritta da Benedetto XVI e ripresa dal suo successore che solo può firmarla, ma basta leggerla per subito riconoscere il pensiero di Benedetto XVI e le aggiunte, poche, di Papa Bergoglio, nelle prime pagine e un qualcosa alla fine.

È vero è una situazione anomala, mai vista prima, se con il cuore sono commossa vedendo le foto di Papa Benedetto, la mia mente mi dice che quelle foto non dovrei vederle, io so che quella è una situazione eccezionale, dovuta ad una decisione grave di Papa Benedetto, sfinito fisicamente e moralmente a causa di tutte le lotte che ha dovuto affrontare, da solo, subendo tradimenti e attacchi ignobili, ma non ignoro le conseguenze, compresa la banalizzazione e la confusione che può generare nella mente e nelle coscienze dei cattolici già abbastanza alla deriva e prede di cattivi maestri che stanno costruendo un`altra chiesa, una chiesa in cui non c`è più niente di divino, che è fatta da mente e mano umane.

Anonimo ha detto...

Caro minstrel,
Sull'enciclica la penso esattamente come te. L'ho anche scritto più volte che il problema non è che ci sia il contributo di più collaboratori ( anzi è normale). E non hai capito che non mi sono formalizzata su questo, ma sul fatto che quel "quattro mani" serva a qualcuno per dire dei "due papi". Ora è logico che quello che firma e avalla è il papa in carica.
Quello che ho stigmatizzato è l'anomalia della situazione così cime l'ho descritta.
OK?

Anonimo ha detto...

Ipotesi di fantascienza: e' l'8 dicembre 2013 e sotto il freddo sole di dicembre si celebra in Piazza San Pietro la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Sul sagrato i resti mortali dei due Papi esposti alla venerazione dei fedeli. Celebra la Santa Messa Papa Francesco. Seduto in un angolo assiste alla cerimonia il Papa Emerito. Quattro papi sul sagrato...forse un po' troppi...

Rossella ha detto...

... sembrano avverarsi le profezie della beata caterina Emmerich:

Vidi anche il rapporto tra i due Papi...
Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [...]
(13 maggio 1820)

Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...".
(12 settembre 1820)

C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: "Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra"".
(12 settembre 1820)

Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte.
(10 agosto 1820)

San Michele venne giù nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la spada un certo numero di indegni pastori che volevano entrare. Quella parte della Chiesa che era stata distrutta venne prontamente recintata… così che l’ufficio divino potesse essere celebrato come si deve. Allora, da ogni parte del mondo vennero sacerdoti e laici che ricostruirono i muri di pietra, poiché i distruttori non erano stati capaci di spostare le pesanti pietre di fondazione.
(10 settembre 1820)

Beata Anna Caterina Emmerich, 1820

Ambrosius ha detto...

"qualche commento sulla nuova enciclica...ho appeno letto tutta..."


Ho fatto una rapida lettura di riconoscimento. Me ha richiamato l'attenzione che nella versione in portoghese la parola "Chiesa" appare 44 volte nel documento e appare solo due volte il nome di "Chiesa cattolica" in riferimento al nuovo catechismo (una volta nel piè di pagina). Beh, un documento sulla fede che cita il credo parla anche del rapporto tra fede e la Chiesa, ma non cita la chiesa nominalmente cattolica, è una cosa strana. Sembra avvicinarsi più delle confessioni protestanti, che dicono il loro credo: credo nella Chiesa cristiana.

Doppo me ha chiamato la atenzione il numero 47-49 che parla cerca della unità e l'integrità della fede, dove se può leggere:

"Oggi può sembrare realizzabile un’unione degli uomini in un impegno comune, nel volersi bene, nel condividere una stessa sorte, in una meta comune. Ma ci risulta molto difficile concepire un’unità nella stessa verità. Ci sembra che un’unione del genere si opponga alla libertà del pensiero e all’autonomia del soggetto. L’esperienza dell’amore ci dice invece che proprio nell’amore è possibile avere una visione comune, che in esso impariamo a vedere la realtà con gli occhi dell’altro, e che ciò non ci impoverisce, ma arricchisce il nostro sguardo. L’amore vero, a misura dell’amore divino, esige la verità e nello sguardo comune della verità, che è Gesù Cristo, diventa saldo e profondo. Questa è anche la gioia della fede, l’unità di visione in un solo corpo e in un solo spirito. In questo senso san Leone Magno poteva affermare: « Se la fede non è una, non è fede »."

Questo per me è troppo straneo, lasciare l'unità in una stessa verità per una unità nell'amore, non me sembra esssere quello che faceva la Chiesa prima del Concilio. Perchè in questa vità, anche l'unità dell'amore dipende della verità di fede: il primo amore è quello pela verità, se non se ama questa, chi protrà garantire che abbiamo un vero amore per Dio e per il prossimo atraverso Dio? Questo branno me sembra spiegare quelle cose stranea che per 50 anni abbimo guardato nella Chiesa. Per esempio, tra la Chiesa e il camino neocatecumanela nella linea presentata nella enciclica sta in unità di amore con la Chiesa, ma qualcuno può dire che il camino ce la stessa fede della Chiesa? Mi chiedo: il primo amore per la verità quello che define anche quello che l'amore, non se è diventato in amore per l'uomo?

In uno sguardo nella Chiesa prima e doppo il Concilio, basta per vedere che quello che se faceva per la fede, adesso se fa in nome dell'unità e dell'integrità della comunione. Per questo in generale il principio di che per stare in comunione con la Chiesa, se deve stare in comunione doutrinale con lei sta per scomparire. Questo se può leggere bene nel testo (senza vollere entrare nel merito della questione tra FSSPX e Santa Sede): A la mémoire d’un principe en voie de disparition :
« PAS D’ACCORD CANONIQUE AVANT UN ACCORD DOCTRINAL » http://lefebvristes.forum-box.com/t1119-PAS-D-ACCORD-CANONIQUE-AVANT-UN-ACCORD-DOCTRINAL.htm. Questa è la rottura più grande operata per il Concilio: oggi se può credere quello che se vuole come il Camino, Focolare, Comunione e liberazione, ecc, perchè il principio dell'accordo dottrinale ha dato luogo al principio di un'accordo meramente canonico. Se prima non se ama la verità, se può amare il "Camino", i Focolari ecc?

Per quello che abbiamo guardato in questi 50 anni di Concilio, sembra che sia più uttile il definire la menzogna che parlare della verità. Perchè nella Chiesa conciliare tutti dicono a verità, non ha nessuno menzogniere dottrinale come Ario, Nestorio, Lutero ecc, adesso, come se mantiene l'integralità della fede senza combattere l'errore? Ha ancora l'errore nella Chiesa?

Anonimo ha detto...

"Ma ci risulta molto difficile concepire un’unità nella stessa verità. Ci sembra che un’unione del genere si opponga alla libertà del pensiero e all’autonomia del soggetto."

Per Dio niente è impossibile!!!

Louis Martin ha detto...

Roncalli e Wojtyla ... un colpo al cerchio e un colpo alla botte.

Poi magari sarà il turno di Lazzati e Giussani ... e quando avranno canonizzato tutte le "sensibilità" conciliari, allora si porrà davvero il dramma dell'apostasia.

Non è un problema di fede, e non solo pastorale, una Chiesa che venera certi "santi"?

Andrea Carradori ha detto...

Eccezionale Luisa che ha scritto : " prede di cattivi maestri che stanno costruendo un`altra chiesa, una chiesa in cui non c`è più niente di divino, che è fatta da mente e mano umane ".
A "qualcuno", dedideroso di fare un omaggio privatissimo a Benedetto XVI è stato risposto picche ! http://blog.messainlatino.it/2013/07/visione-o-ipertensione.html

Anonimo ha detto...

Aggiornamento. Papa Francesco ha disposto il duplice stemma e l' iscrizione "Benedictus PP XVI ANNO VIII *** Franciscus PP ANNO I" alla base della statua S.Michele.
E questa cos'è se non diarchia?
MR

Ambrosius ha detto...

Un'altra stranezza: una enciclica sulla fede che da un lato parla della fede di Israele, la testimonianza dei patriarchi, parla dell'opinione dei rabini e di Martin Buber, ma cita solo una volta per l'altro i Padri della Chiesa, per parlare di che hanno capito la fede come un corpo di verità e non parla della testimonianza di loro che hanno vivito questo concetto, è difficile da capire. Per avere un'idea dell'importanza dei Padri della Chiesa per la fede della Chiesa, bisogna ricordare che prima del Concilio, è stato vietato di interpretare la Bibbia nella Chiesa contro il loro consenso. Per sette secoli hanno difeso una sola fede e una sola Chiesa, mentre dopo la riforma, ogni riformatore divenne il padre della propria Chiesa. L'assenza della comune testimonianza di fede dei Padri della Chiesa, è da preoccupare. Se non sbaglio errato, l'anima dell'enciclica è la Dei Verbum, che, come si può leggere in Chiesa e post-concilio, riduce la tradizione e il magistero (che appare nell'enciclica sette volte) alla sola Scriptura.

Altri commenti saranno fatti​​, ma da quello che ho visto della sua struttura, l'odore di giudaismo e protestantesimo, sono molto sensibili.

Me sembra ancora, se non me sbaglio, che Ratzinger quando ha parlato della fede nella Chiesa parla del loro presente non parla del suo passato e della loro testimonianza storica (questo ha lasciato per Israele). Quando parla della Lettera agli Ebrei, dove se parla della fede come edificazione, non parla della Chiesa come edifizio e non parla di Cristo, ma dell'arca di Noè (immagine della Chiesa per S. Cipriano) e di Abramo, per parlare di una città che Dio sta preparando per l’uomo (non per i credenti). È un documento veramente strano...

Anonimo ha detto...

Aggiornamento. Papa Francesco ha disposto il duplice stemma e l' iscrizione "Benedictus PP XVI ANNO VIII *** Franciscus PP ANNO I" alla base della statua S.Michele.
E questa cos'è se non diarchia?
MR


Chiedo scusa a chi ha scritto questo messaggio. Oggi ero fuori e ho dato velocemente una scorsa e qualche risposta breve dal cellulare.
In questo caso, a ben riflettere, due stemmi e due papi sono lì immortalati, non emerge la distinzione: non figura che l'anno VIII di Benedetto è anche quello della rinuncia...

Anonimo ha detto...

Qualcuno sapete perchè nell'enciclica c'è la semplice firma Franciscus, senza l'appellativo di p. (papa)?

Anonimo ha detto...

Aggiornamento. Papa Francesco ha disposto il duplice stemma e l' iscrizione "Benedictus PP XVI ANNO VIII *** Franciscus PP ANNO I" alla base della statua S.Michele.
E questa cos'è se non diarchia?
MR


Chiedo scusa a chi ha scritto questo messaggio. Oggi ero fuori e ho dato velocemente una scorsa e qualche risposta breve dal cellulare.
In questo caso, a ben riflettere, due stemmi e due papi sono lì immortalati, non emerge la distinzione: non figura che l'anno VIII di Benedetto è anche quello della rinuncia... Stemmi e nomi sembrano proprio lì a pieno titolo entrambi.

Anonimo ha detto...

Qui il grande Arai Daniele spiega la situazione attuale della Chiesa:
http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=11935#more-11935

Japhet ha detto...

Vatican Insider parla delle "elucubrazioni di quelli che vorrebbero trasformare il papa emerito in un sepolto vivo"... Non era stato lui a dichiarare che avrebbe dedicato la sua vita alla preghiera nel silenzio e nel nascondimento?

Anonimo ha detto...

Romano dice,

se Franceco fa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII santi, mostra che ha desiderio profondo di cannonizare il Concilio...e che la nuova enciclica significa nient'altro...

Ma Dio provvede....

nella nuova enciclica si dice che il Concilio era un concilio di fede....!

Immaginate!

per 50 anni parlano di riforma, di aggiornamento, e della necessità della chiesa di adeguarsi ai tempi...è adesso dicono che questa veniva dalla Fede...

evvidentimente la Fede per loro significa neo-modernismo ... essere discontento con la Fede Cattolica di un tempo...

forse quest spiege il fatto che la nuova enciclica manca qualsiasi referimento alla Chiesa CATTOLICA o alla Chiesa MILITANTE...

Ambrosius ha detto...

Per ricordare: "Per quanto riguarda i rapporti tra Antica e Nuova Alleanza, le cose si complicano. Infatti Ratzinger scrive che il termine “Testamentum” (Testamento), usato dall’antica versione latina e reso poi da San Girolamo con “foedus” o “pactum” (Alleanza o Patto), non è stata una scelta propriamente corretta per tradurre la parola ebraica berìt. I traduttori greci della Bibbia ebraica (traduzione dei Settanta) l’hanno resa, infatti, quasi sempre (267 passi su 287) non con l’equivalente greco di “patto” o “alleanza” (syn-theke), ma bensì con il termine dia-theke, che vuol dire non “un accordo reciproco” , ma «una disposizione in cui non sono due volontà a mettersi d’ accordo, ma vi è una volontà che stabilisce un ordinamento» . Sembrerebbe cosa di poco conto. Invece Ratzinger, a partire da questa distinzione, arriva – come vedremo – a formulare la teoria che l’Antica Alleanza non è mai cessata: poiché berìt, reso con Alleanza in latino, significa solo volontà divina e non comporta la corrispondenza umana, Dio ha mantenuto l’Alleanza con Israele, anche se questo è stato infedele. Ratzinger, infatti, scrive: «Ciò che noi chiamiamo “Alleanza”, nella Bibbia, non è concepito come un rapporto simmetrico tra due partner che stabiliscono tra loro una relazione contrattuale paritetica con obblighi e sanzioni reciproche. […] l’’ “alleanza” non è un contratto che impegna a un rapporto di reciprocità, ma un dono, un atto creativo dell’amore di Dio» ." Per leggere tutto: http://www.doncurzionitoglia.com/strana_teologia.htm

Ambrosius ha detto...

Encíclica Lumen Fidei:

"...Risulta chiaro così che la fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l’altro. Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti."

Padre Garrigou Lagrange:

"La Chiesa è intransigente sui principi, perché crede; tollerante nella pratica perché ama. I nemici della Chiesa sono tolleranti sui principi, perché non credono; intollerante, in pratica, perché non amano ".

Anonimo ha detto...

Ministrel, l'iniziato?

"La fede è una, inoltre, perché si rivolge all’unico Signore, alla vita di Gesù, alla sua storia concreta che condivide con noi. Sant’Ireneo di Lione l’ha chiarito in opposizione agli eretici gnostici. Costoro sostenevano l’esistenza di due tipi di fede, una fede rozza, la fede dei semplici, imperfetta, che si manteneva al livello della carne di Cristo e della contemplazione dei suoi misteri; e un altro tipo di fede più profondo e perfetto, la fede vera riservata a una piccola cerchia di iniziati che si elevava con l’intelletto al di là della carne di Gesù verso i misteri della divinità ignota. Davanti a questa pretesa, che continua ad avere il suo fascino e i suoi seguaci anche ai nostri giorni, sant’Ireneo ribadisce che la fede è una sola, perché passa sempre per il punto concreto dell’Incarnazione, senza superare mai la carne e la storia di Cristo, dal momento che Dio si è voluto rivelare pienamente in essa. È per questo che non c’è differenza nella fede tra "colui che è in grado di parlarne più a lungo" e "colui che ne parla poco", tra colui che è superiore e chi è meno capace: né il primo può ampliare la fede, né il secondo diminuirla." LUMEN FIDEI http://www.vatican.va/holy_father/francesco/encyclicals/documents/papa-francesco_20130629_enciclica-lumen-fidei_it.html#_ftn2

minstrel ha detto...

Tutt'altro anonimo, semplicemente realista.
Come è realista mic che mi ha spiegato meglio il suo punto di vista.

Anonimo ha detto...

Può spiegarci l'ultimo anonimo a cosa dobbiamo il suo grassetto che evidenzia un punto centrale della fede cristiana, riferito agli gnostici, che sottovalutano l'Incarnazione e dunque il corpo (e conseguentemente anche le opere di misericordia corporale) per esaltare una conoscenza misterica in qualche modo disincarnata, che ha connotati più intellettuali?

Credo che nessuno di noi incorra in questa categorizzazione, che mette in guardia da un rischio sempre presente nella Chiesa e che i retti insegnamenti hanno sempre combattuto.
Così come è presente il rischio opposto della focalizzazione dei "poveri" e delle opere di misericordia corporale con svalutazione del fondamento da cui nasce l'attenzione ai poveri e alle povertà (di ogni genere: materiale e spirituale) e della capacità di fornire in ogni momento e a chiunque "le ragioni della nostra fede", che sono le stesse della "speranza che è in noi", come ci ricorda 1 Pt 3,15.

Esse non appartengono né al sentimentalismo né a una fede disincarnata, ma ad una adesione e al conseguente rapporto autentico profondo vitale col Signore che le scrive nei cuori redenti, le alimenta e le sostiene. Il che naturalmente risulta poi visibile nelle opere conseguenti (non viceversa)...

Anonimo ha detto...

Sono già iniziate le 'letture' dell'enciclica in base alla visuale di ognuno.

Noto che Matzuzzi su Il Foglio ha sottolineato, titolando addirittura: "Non c'è verità senza fede"

http://www.ilfoglio.it/soloqui/18935

Ben, è una sua libera interpretazione del titolo di un capitolo dell'Enciclica: "Se non crederete, non comprenderete" (cfr Is 7,9); il che è ben diverso.

La Verità preesiste e sussiste rispetto a qualunque cosa, fede compresa. Ovvio che, però, è grazie alla fede (che è adesione, sequela, non solo intellettuale o pragmatica, che instaura un rapporto profondo e trasformante) che la Verità ci si consegna e ci è dato conoscerla e approfondirla sempre più...

Non è la fede che stabilisce la Verità, è la Verità che viene messa in luce e anche incarnata attraverso la Fede... In fondo la fede è anche il frutto del riconoscimento della Verità.

Anonimo ha detto...

Tutt'altro anonimo, semplicemente realista.
Come è realista mic che mi ha spiegato meglio il suo punto di vista.


Grazie Minstrel,
noto che abbiamo reagito simultaneamente.
E che l'anonimo mi ha dato l'occasione di chiarire ancor meglio. :)

Unknown ha detto...

E' sempre più evidente ogni rifiuto della verità. Ed è chiaro essendo la Chiesa cattolica - checché preti, vescovi e laici lo rinneghino - l'unica depositaria della verità rivelata da Dio.

In principio era, è e sempre sarà il Verbo, il Logos. Hanno devastato tutto mettendo al primo posto l'amore, come se esso precedesse la verità; ora si vuol mettere la fede prima della verità stessa. Credere in cosa, quindi? Se non c'è nulla di vero, di certo, in cosa credere? In ciò che cambia, in ciò che si scioglie nel tempo? O in ciò che è eterno? Ma ciò che è eterno non è la verità?

Questa guerra contro la verità si esprime in tutti i livelli, non ultimo contro l'autorità preposta a custodire questa verità, il papato.

Il problema è che i papi (Benedetto XVI compreso) stanno facendo di tutto per andare contro sè stessi, contro il potere affidato al Vicario di Cristo da Dio stesso.

Lo stesso Benedetto XVI, mi domando, non doveva essere nascosto al mondo? Lo ho amato, stimato e difeso. Ma dal 11 febbraio non capisco. E ogni giorno è peggio. Se non è più papa perchè continuare a mostrarsi come tale?

Benedetto, anche Lei, ci aiuti e resti nascosto al mondo.

Anonimo ha detto...

Non c'è verità senza fede?! Benedetto ha scritto l'opposto, spiegando che la fede senza verità è inutile. "La fede, senza verità, non salva" Lumen Fidei

Anonimo ha detto...

Ho letto quel capitolo: "Se non crederete, non comprenderete". E' inequivocabilmneente ratzingeriano. Mi pare stupendo e va centellinato. E' da approfondire e davvero è possibile tirarvi fuori più di una chiave di lettura interessante.

Anonimo ha detto...

In principio era, è e sempre sarà il Verbo, il Logos. Hanno devastato tutto mettendo al primo posto l'amore, come se esso precedesse la verità; ora si vuol mettere la fede prima della verità stessa. Credere in cosa, quindi? Se non c'è nulla di vero, di certo, in cosa credere? In ciò che cambia, in ciò che si scioglie nel tempo? O in ciò che è eterno? Ma ciò che è eterno non è la verità?

Grazie caro Daniele,
è proprio questo il vizio di fondo del nostro tempo innescato anche dal concilio e che il nuovo papa impersonifica perfettamente: l'agire che precede il conoscere e anzi presume di conoscere senza doverne fornire le esplicitazioni sotto la guida indiscussa dello "Spirito santo"... è un atteggiamento sentimentale, superficiale e persino arrogante nelle sue categorizzazioni tagliate con l'accetta, come se certi errori, almeno potenzialmente, non riguardassero tutti e certe positività fossero conquiste di chi agisce in un certo modo e non opera del Signore nell'intimo della persona. Poi stigmatizza i "pelagiani"... C'è solo una grande confusione.

Io, per ora, ho letto solo il capitolo di cui parlo su e anche troppo velocemente per poterne parlare con perfetta cognizione di causa. Ne ho colto al volo diverse 'perle', ma la tua osservazione resta valida. In ogni caso il tema della verità in riferimento alla fede mi pare qui trattato in termini sapienziali e non modernisti.
Sarà bene guardar meglio e approfondire. Varrà certo la pena.


Vedo che l'atteggiamento, in qualche modo 'ufficiale' di "papa" Benedetto scombussola anche te!

Angelo ha detto...

Faccio un ragionamento molto generico, che spero di poter approfondire poi. Premetto che seguo sempre la Messa tradizionale e mai il novus ordo, anche se non c'è altra scelta. Ora, a mio parere il vizio di fondo del cattolicesimo va rintracciato nella "svolta aristotelica" di inizio II millennio. La metafisica "patristica" --poi talora dogmatizzata per necessità contro le eresie: ma, si sa, la discesa sul piano del linguaggio è già un inevitabile scivolamento-- è divenuta ontologia con S. Tommaso --autore peraltro essenziale, inutile dirlo. Sul piano metafisico non vale il principio di non-contraddizione, che invece è valevole per il dominio dell'essere e, ovviamente, per le scienze. Di qui si è passati al "volontarismo" francescano (S. Bonaventura, poi S. Francesco di Sales): cfr. il gotico (che amo tantissimo) e la legittimazione dell'interesse in quel francescano di cui non ricordo il nome (XIII secolo). La mistica del "fondo dell'anima" si trasforma in mistica "delle potenze", ed il dominio della volontà prende sempre più piede a partire dal 1200 ca. Di questo processo storico, l'ideologia di papa Francesco ed il VatII sono gli esiti meno raffinati, ma inevitabili, temo.

Japhet ha detto...

E' un documento sottile, anche se ti fa pensare a un prodotto non finito. Rispetto a Fides et ratio, che richiama, sembra cercare uno scopo senza trovarlo.

Japhet ha detto...

E' un documento sottile, anche se ti fa pensare a un prodotto non finito. Rispetto a Fides et ratio, che richiama, sembra cercare uno scopo senza trovarlo.

n.6 la glorificazione del concilio
n.32 nel dialogo tra fede e ragione, l'esaltazione del dialogo-con-tutti
n.35 dialogo con ebrei e altre religioni

Per ora questi i punti che più mi hanno colpito.

Anonimo ha detto...

Angelo,
ti riferisci a Gioacchino da Fiore?

Leggi qui: "il pentecostalismo, Gioacchino da Fiore e il nuovo Papa".
Poi dì che ne pensi.

Angelo ha detto...

Non mi riferivo esplicitamente a Gioacchino, ma credo sia un riferimento significativo per campire certe reazioni squilibrate e assolutamente censurabili: ma che hanno, pure, un motivo ed una origine. Non ho capito come possa esserci un processo di beatificazione del monaco calabrese se le sue tesi sono state considerate talora eretiche. Ad ogni modo, è vero che il cattolicesimo tradizionale ha sviluppato, ancor più dell'ortodossia, una mariologia molto bella e condivisibile: Maria, ricordiamolo, è "umile ed alta più che creatura". Ciò, però, ha messo in una certa ombra lo Spirito Santo. Di qui la reazione "pentecostale", del tutto squilibrata e assurda, dei vari Cantalamessa, spalleggiata anche da Francesco e pare anche dal dottorando Ratzinger. Di tutto questo, ciò che fa più orrore è l'inanità, l'inconsistenza teoretica e la vaghezza dottrinale: per questi tutto è opera dello Spirito Santo, evviva! E' precisamente lo stesso atteggiamento di molti protestanti. Non è neanche un caso che spesso, a queste fissazioni corrisponde una svalutazione della mariologia tradizionale.

Anonimo ha detto...

Toscano dice:

Giaccomo di Fiore non era francescano...

Voluntarism non deriva da San Bonaventura...

è la distinzione fatta da altri tra potere assoluto e potere ordinato, da quale viene i concetti dei Nominalisti che potere può essere divorziato da verità o da giustitia...

Communque, il fare santo di Giovanni XXIII dispensando dalla necessità di miracolo mostra il volontarismo di oggi al più alto livello della chiesa...

è impossibile di imporre sulle coscienze dei fideli l'obbligo di mostrare l'onore del altare verso qualcuno che non ha fatto mai miracoli...

così papa Francesco ha svuotato la sua autorità e l'autorità della Chiesa...i nemici di quali adesso possano dire: Vedete, vi abbiamo detto, la Chiesa è una dittatura secolare...

Angelo ha detto...

E chi ha detto che Gioacchino era francescano? Su S. Bonaventura, è un fatto acclarato il suo tendenziale volontarismo, tipico del francescanesimo e dell'epoca (non a caso, cfr. le connessioni tra tardogotico e cd. "rinascimento"), e "contrapposto" all'"intellettualismo" tomista. Due linee che vanno bene se non assolutizzate: ma il francescanesimo è divenuto prassi ateoretica, come dice bene Mic, mentre il tomismo ormai sembra un relitto di un passato immemorabile.

Anonimo ha detto...

Toscano dice,

Angelo, dammi citazione per la tua tesi che Bonaventura è voluntarista...

e io ti daro una dozina per rifutarti...in Latino, dai suoi scritti...

è dottore della chiesa, il dire che è voluntaristica è bestemmia...

Anonimo ha detto...

Due linee che vanno bene se non assolutizzate:

Il fulcro di tutto è sempre qui: nell'assolutizzazione... Ci sono sempre delle tendenze di per sé accettabili che però, se assolutizzate, portano fuori strada. Esempio: la rivalutazione del corpo, della concretezza, della volontà, nei confronti di un certo fideismo disincarnato che, portata ai suoi estremi, rischia di diventare "volontarismo". Ecco dunque l'attivismo, per reagire ad un eccesso di 'passività' (vengono in mente gli Alumbrados che se non sbaglio sono stati influenzati proprio da Gioacchino a Fiore).
Inoltre, al contrario, l'indispensabile interiorizzazione e approfondimento che orientano la volontà e determinano l'agire, svalutato dalla focalizzazione sulla volontà e l'agire, il fare, - più che necessari perché è stato il Signore a dire: "non chi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio"... - ma che presuppone la conoscenza (in senso biblico, non intellettuale) e la alimenta ulteriormente, ma non la determina.

Evitare le assolutizzazioni non significa relativizzare tout court, ma continuamente riequilibrare, armonizzare, unificare la persona e tutte le sue facoltà ed espressioni, a contatto con la Realtà, che diventano pensieri e azioni. E questo, senza girarci intorno, solo una fede retta e fondata sulla Verità tutta intera - che la Chiesa ha custodito per 2000 anni ma di cui oggi sembra aver smarrito le coordinate essenziali -, lo rende possibile.

Anonimo ha detto...

"Del resto il "potere giurisdizionale" non può esistere separato dalla investitura divina su cui è fondata quella ricevuta dal voto dei cardinali elettori."

E' proprio questo il vostro sbaglio... continuare a ricercare un'immagine di chiesa imperiale che non esiste. Ci sono due Papi, bene; ma uno solo è colui che esercita le funzioni del Successore di Pietro. Punto.
Mi sembra una cosa così innocua e tranquilla.

Anonimo ha detto...

Toscano,
si parla di "tendenze", di interpretazioni, non stiamo dando definizioni categoriche. Non a caso lo stesso Benedetto XVI nella sua tesi di laurea lo ha interpretato in chiave modernista... venendo tuttavia ripreso all'epoca, ma riproponendo il documento nella sua integralità della sua "Opera omnia".

Ma fermiamoci qui. Un discorso specialistico ci porterebbe fuori strada.
Stiamo cercando di orientarci su alcune linee fondamentali. Continuiamo su queste.

Anonimo ha detto...

(vengono in mente gli Alumbrados che se non sbaglio sono stati influenzati proprio da Gioacchino a Fiore).

Stranamente, scrivendo, mi è venuta questa reminiscenza. Ma questo è un altro discorso. Rimaniamo nell'essenziale.

Piuttosto, appena possibile, approfondiremo l'enciclica.

Angelo ha detto...

Guardi, dire che S. Bonaventura ha tracce di volontarismo non mi sembra significhi bestemmiare. Per una importante conferma di quanto dicevo, può vedere "Itinerarium mentis in Deum" VII,4,312b ("apex mentis" come "vertice DELL'AFFETTO trasformato e trasportato in Dio"). Anche S: Tommaso, che è "il" dottore comune (a chiacchiere, ormai), ha sbagliato sulla Immacolata Concezione.
Un'altra cosa che considero di capitale importanza: la preghiera, sempre definita, nei testi preconciliari, come elevazione della mente a Dio. A mio parere, si è un po' perso il significato cordiale della preghiera, "mentalizzando" pure quella. La reazione, totalmente disastrosa e teoreticamente e spiritualmente inconsistente, l'abbiamo di fronte agli occhi, nelle sue derive più prosaiche.

Anonimo ha detto...

E' proprio questo il vostro sbaglio... continuare a ricercare un'immagine di chiesa imperiale che non esiste. Ci sono due Papi, bene; ma uno solo è colui che esercita le funzioni del Successore di Pietro. Punto.
Mi sembra una cosa così innocua e tranquilla.


Il primato conferito da Cristo a Pietro è personale e non ha niente a che fare con una visione di "Chiesa imperiale".
L'anomalia registrata e da nessuno negata è che ci sia un papa "in servizio contemplativo" (e non si può negare sia un aspetto della funzione) e uno in "servizio attivo", come se -tra l'altro- le sue funzioni si focalizzassero soprattutto nel "servizio attivo"...

Anzi, questo dato e la personalità dei due papi evidenzia proprio questa schizofrenia: la contemplazione - che Benedetto incarna con evidente profonda, delicata, elegante, sottile sapienza (pur intrisa di modernismo) - scissa dall'azione - che Francesco incarna con altrettanto evidente esteriore, rozzo, prepotente, banalizzante, dissacratorio comportamento, che svaluta apertamente il pensiero e la teologia.


Anonimo ha detto...

elevazione della mente a Dio
Non è "mentalizzare" se per mente si intende il "nous", che può essere considerato l'apice della mente (ma anche del cuore)...
Se non sbaglio sono proprio i LXX a tradurre l'ebraico leb (cuore) = [il centro della persona, da dove tutto parte e confluisce: intelletto, sentimento e volontà. Cioè l'interiorità profonda e la sua apertura a Dio al mondo agli altri] con nous (mente, intelletto) che è il culmine della mente, ma è considerata anche intelligenza del cuore...

Angelo ha detto...

Il nous è l'"occhio del cuore": "beati i puri di cuore, perchè vedranno Dio". Forse l'apice della mente è il fondo del cuore ("fondo dell'anima"), e uscire da sè significa rientrare in sè, cioè conoscere Dio che è "in noi", e quindi anche "conoscere se stessi".

Anonimo ha detto...

"Il primato conferito da Cristo a Pietro è personale e non ha niente a che fare con una visione di "Chiesa imperiale".
L'anomalia registrata e da nessuno negata è che ci sia un papa "in servizio contemplativo" (e non si può negare sia un aspetto della funzione) e uno in "servizio attivo", come se -tra l'altro- le sue funzioni si focalizzassero soprattutto nel "servizio attivo"..."

Dice bene mic, se qualcuno ha potuto scrivere
"le due pietre su cui poggia la Chiesa di Cristo"

http://ocdsna-scalzisuipassiditeresa.blogspot.it/2013/07/le-due-pietre-su-cui-poggia-la-chiesa.html

Anonimo ha detto...

Francesco: "Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: e' necessario rinnovarle!".

Anonimo ha detto...

"Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: e' necessario rinnovarle!"

Francesco dice (e non dice) tante cose: dovrebbe spiegarci quali sono e perché sono caduche le strutture a chi si riferisce.

Certo, se si riferisce alla Curia, chi può negarlo?

Anonimo ha detto...

Quello che leggo e riporto da Radio Vaticana, secondo un certa chiave di lettura e conoscendo le tendenze, può anche apparire inquietante.
Si tratta di un'omelia e al solito non spiega. Ci lascia la fatica di intuire e di leggere tra le righe e tra le parole... Non ci tranquillizza dire che non è che un'omelia. Il problema è che ci metterà di fronte a fatti compiuti senza dare alcuna spiegazione.


“Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: è necessario rinnovarle! E la Chiesa sempre è stata attenta a quello, col dialogo con le culture… Sempre si lascia rinnovare secondo i luoghi, i tempi e le persone. Questo lavoro sempre lo ha fatto la Chiesa! Dal primo momento, ricordiamo la prima lotta teologica: per diventare cristiano è necessario fare tutta la pratica giudaica o no? No! Hanno detto di no! I gentili possono entrare come sono: gentili… Entrare in Chiesa e ricevere il Battesimo. Un primo rinnovamento della struttura… E così la Chiesa sempre è andata avanti, lasciando allo Spirito Santo che rinnovi queste strutture, strutture di chiese. Non avere paura di quello! Non avere paura della novità del Vangelo! Non avere paura della novità che lo Spirito Santo fa in noi! Non avere paura del rinnovamento delle strutture!”.

“La Chiesa – ha detto ancora – è libera: la porta avanti lo Spirito Santo”. Il Vangelo ci insegna questo: “la libertà per trovare sempre la novità del Vangelo in noi, nella nostra vita e anche nelle strutture”. Il Papa ha quindi ribadito l’importanza della “libertà per scegliere otri nuovi per questa novità”. Ed ha soggiunto che il cristiano è un uomo libero “con quella libertà” che ci dà Gesù, “non è schiavo di abitudini, di strutture…lo porta avanti lo Spirito Santo”. Il Papa ha così rammentato che il giorno di Pentecoste assieme ai discepoli c’era la Madonna:

“E dov’è la madre, i bambini sono sicuri! Tutti! Chiediamo la grazia di non aver paura della novità del Vangelo, di non aver paura del rinnovamento che fa lo Spirito Santo, di non aver paura di lasciar cadere le strutture caduche, che ci imprigionano. Se abbiamo paura, sappiamo che è con noi la Madre e come i bambini con un po’ di paura, andiamo da Lei e Lei – come dice la più antica antifona – ‘ci custodisce col suo manto, con la sua protezione di madre’. Così sia”.

http://it.radiovaticana.va/news/2013/07/06/il_papa:_non_dobbiamo_aver_paura_di_rinnovare_le_strutture_della/it1-707986

da Raffaella blog ha detto...

Chi è nel giusto?

foto della realtà senza interrogativi:

Benedetto sta bene, non ha usato neanche il bastone, è lieto è felice. Deo gratias!

La Santa Alleanza dei due Papi, voluta dall'Altissimo in questo tempo straordinario, è suggellata ai piedi dell'Arcangelo Mi-ka-El, "Principe gloriosissimo delle milizie celesti", e con la pubblicazione della prima lettera Enciclica di Franciscus, pietra miliare del Magistero pontificio per il futuro.

Ecco la forza del Sommo Pontefice regnante per condurre il Popolo di Dio, la Ecclesia militans, dietro al suo Signore che la guida, come il Papa emerito aveva predetto.
gianni

Louis Martin ha detto...

"Dal primo momento, ricordiamo la prima lotta teologica: per diventare cristiano è necessario fare tutta la pratica giudaica o no? No! Hanno detto di no! I gentili possono entrare come sono: gentili… Entrare in Chiesa e ricevere il Battesimo."

Ma vi pare che il Nuovo testamento sia un rinnovarsi della Chiesa? Prima di NSGC la Chiesa cattolica non esisteva e dopo NSGC la religione ebraica, rifiutandolo, è semplicemente diventata una falsa religione.
Come la mette Bergoglio, pare il NT sia semplicemente un rinnovarsi del medesimo soggetto, prima posto sotto il VT.
Si salvi chi può!!!

Anonimo ha detto...

Fortissime queste parole di Papa Francesco dell'omelia che ci hai riportato, mic. Grazie!

Davvero lo Spirito Santo è all'opera con questo pontefice, come lo è stato con Benedetto e con gli ormai Santi Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

Aspettiamo tutti con fiducia nello Spirito Santo che questo rinnovo delle strutture umane della Chiesa si realizzi: certamente tutti noi contribueremo con spirito positivo e filiale al successo di quest'opera evitando con tutte le nostre forze ogni forma di malsana macerazione e di auto-flagellazione che non si addicono ai Figli di Dio che siamo per grazia del Santo Battesimo.

Anonimo ha detto...

D'altronde, caro Louis, mi dici con Bergoglio che fine ha fatto o sta facendo, quella "pietra", cioè Pietro, su cui il Signore ha fondato la Chiesa?

Louis Martin ha detto...

Se il cristianesimo costituisce un "primo rinnovamento della struttura", viene da chiedersi quale sia allora la struttura.

La pietra, cara Mic, c'è ancora, ma invece che sostenere, fa inciampare ...

Anonimo ha detto...

La pietra, cara Mic, c'è ancora, ma invece che sostenere, fa inciampare ...

Me ne sono accorta da un pezzo. E dunque?

Louis Martin ha detto...


Non so se questa è una religione "di grembiulini", ma senz'altro è una religione "da grembiulini".

Che san Giuseppe protegga la Chiesa!

Louis Martin ha detto...


Dunque evitiamo di inciampare e tiriamo dritti per la via stretta.

Il Signore giudicherà noi, non i nostri superiori.

Anonimo ha detto...

La Legge e la "vecchia struttura" non è stata "rinnovata" ma "portata a compimento" da Gesù. Cioè oltrepassata, nella umanità redenta dalla sua Passione, nella creazione nuova, restaurata e rigenerata nella sua Risurrezione. La "vecchia struttura" non esiste più. Al suo posto c'è la Chiesa con i "Suoi" costituiti e consacrati al Padre...
"Le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove" non si riferisce anche a questo?

Ricordi Giovanni?
"La legge è stata data (il verbo è dìdomi dare concedere) per mezzo di Mosè, la grazia e la verità sono venute (il verbo è gìghnomai nascere, essere, manifestarsi) per mezzo di Gesù Cristo"!

Ma chi sono costoro, e dove credono di portarci?

Anonimo ha detto...

Caro Louis, grazie per le tue risposte, che risultano sfalsate (e me ne scuso) perché ho riscritto il testo aggiungendo i verbi, che mi sembrano molto significativi...

Proseguiamo, per la via stretta, hai detto bene!

Anonimo ha detto...

Anonimo 15:06
Da quando in qua nel lessico italiano interrogativi, perplessità e timori di fronte ad ambiguitá dimostrate diventano "malsana macerazione" e "auto-flagellazione"?
Almeno un briciolo di confutazione la potevi tentare.
Ma l'ateoresi, al pari dell'acriticità, sembrano le caratteristiche più evidenti del post-concilio...

Ambrosius ha detto...

Me sembra che il documento comune tra cattolici e luterani può essere una risposta per il ricordo di Francesco cerca le lotta teologica. Guarda i cinque punti:


"“Sta nascendo la consapevolezza tra Luterani e Cattolici – si legge – che la contrapposizione del secolo XVI è finita” e che “le ragioni per condannarsi a vicenda sulle questioni di fede sono cadute nel dimenticatoio”.
I cinque “imperativi Ecumenici” partono dalla consapevolezza che Cattolici e Luterani condividono il battesimo nel corpo di Cristo e che devono rafforzare ciò che essi hanno in comune anche quando “le differenze sono più facilmente visibili e vissute”.
Inoltre, Cattolici e Luterani “necessitano di reciproche esperienze di incoraggiamento e di critica” che aiuteranno entrambe le comunità a trasformarsi e a giungere a una comprensione più profonda di Cristo.
Il terzo “imperativo” afferma che Cattolici e Luterani “dovrebbero impegnarsi ancora per cercare l’unità visibile, per elaborare assieme cosa significhi nel concreto e per raggiungere questo obiettivo”.
Il quarto “imperativo” riguarda la testimonianza Cristiana alla luce delle profonde trasformazioni del mondo. I fedeli, è spiegato al riguardo, “dovrebbero ritrovare insieme la forza del Vangelo di Gesù Cristo per il nostro tempo” e condividerla con gli altri in modo tale che non aumentino le divisioni e la competizione tra le comunità.
Infine, Cattolici e Luterani “dovrebbero essere insieme testimoni della misericordia di Dio nella proclamazione e nel servizio al mondo”, riconoscendo che la credibilità dei Cristiani aumenta nel momento in cui si approfondisce anche la loro unità." Documento Cattolici-Luterani - http://www.newscattoliche.it/documento-cattolici-luterani/

Per protestanti diventare cattolici è necessario fare tutta la pratica cattolica o no?

Ambrosius ha detto...

"Nella vita cristiana, anche nella vita della Chiesa, ci sono strutture antiche, strutture caduche: e' necessario rinnovarle!"


La maggioranza delle strutture antiche della Chiesa sono stata fondata per Cristo. Adesso se deve rinnovarle anche le strtture che Cristo ha fondato nella sua Chiesa?

Anonimo ha detto...

Secondo voi in Bergoglio che, per quanto conciliare è un gesuita, c'è ignoranza o malafede?

Anonimo ha detto...

Sinceramente credo che oggi nessuna congregazione sia immune da deformazioni post conciliari.
Secondo la mia esperienza, i sacerdoti che amano la tradizione e non mostrano lacune paurose, lo devono ad un personale dono di grazia passato attraverso momenti o incontri particolari o dalla specifica attitudine all'adorazione e alla preghiera ma anche dal personale approfondimento di insegnamenti e di testi. Un caro amico lo deve,ad esempio, ad una sua personale passione per a musica sacra e il gregoriano. Ma certamente, oltre a questo, c'è di più...

Anonimo ha detto...

E, voi, che ne pensate?

Angelo ha detto...

Io direi che si tratta di un'ignoranza non invincibile: colpevole, quindi. E' come quando ci si innamora di un'ideologia, e la si mantiene nonostante la realtà ne smentisca i presunti meriti. Peraltro, Bergoglio sa benissimo che l'umiltà consiste anche nell'accettare una funzione --e che funzione!-- al di là dei propri gusti personali. Ieri leggevo alcune note dall'articolo della sorella dell'Immacolata, e alcune cose scritte da Ratzinger si attagliano benissimo al papa attuale.

Ambrosius ha detto...

"Secondo voi in Bergoglio che, per quanto conciliare è un gesuita, c'è ignoranza o malafede?"

Mi sembra che Bergoglio sta esplicitando tutte quelle cose che erano implicita al Concilio. Da un lato le sue azioni non sono coerenti con la tradizione della Chiesa, ma d'altra parte sono pienamente coerenti con le cose che sono implicita al Concilio. Ricordo ancora una omelia del cardinale Ratzinger, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, in cui si diceva che la barca di Pietro faceva acqua per tutti latti. Ma in realtà, il problema è stato effettivamente messo per Bergoglio, perchè veramente non se pone il vino nuovo in bottiglie "vecchi". Siamo infatti di fronte un'altra religione e ha una nuova dottrina, che non ha bisogno in alcun modo della struttura tradizionale della Chiesa. Il Concilio Vaticano II è quello giorno che sarebbe arrivato, in cui gli uomini non sopportando più la sana dottrina, dove avrebbero di prendere maestri per sè stessi. Mentre ci aspettiamo la restaurazione, sentiamo chi ha il potere di farli parlare solo novità.

Il primo compiuto del Concilio, era cambiare i costumi della Chiesa, per doppo cambiare le sue strutture. Perchè istituzioni che non sono figlie dei costumi, ma un prodotto della ragione, non possono rimanere in piedi per lungo tempo alla prova di esperienza e saranno presto rompere contro i fatti. Ciò è stato fatto in Brasile, nel passaggio dall'impero a repubblica, che si è svolto in modo quasi impercettibile.


Ambrosius ha detto...

"La novità del Vangelo, ha poi aggiunto, è “una novità, ma nella stessa legge che viene nella storia della Salvezza”. E questa novità, ha detto, “va oltre noi” ci rinnova “e rinnova le strutture”".


La novità del Vangelo, è stata una rivelazione, per questo ha avuto il potere di rinnovare le strutture dell'antica alleanza. Ora, per fare l'applicazione del rinnovamento fatto per Cristo nella legge e nelle strutture del giudaismo, oggi nella Chiesa, non abbiamo anche il bisogno di una nuova rivelazione?

Lo stesso serve per la ricordazione della prima lotta teologica che ha successo a causa della rivelazione, della nuova e etterna alleanza. Ma per quello che se può leggere della nuova alleanza nelle parole di Bergoglio, lei è stata solo un'evoluzione del giudaismo, solo un rinnovamento della legge. Sembra che Cristo non ha portato un'alleanza. E nell'enciclica la parola alleanza appare sette volte, dove se parla solo della alleanza con Abramo e il popolo di Israele, non se parla della nuova e eterna alleanza. Infatti, Dio non può fare due etterne alleanze, ma solo una. Così, o l'etterna alleanza è stata fatta con Abramo o con Cristo.

Ricordo che non se tratta più di rinnovare le strutture dell'antica alleanza, ma di rinnovare le strutture fatta per Cristo. Ma Francesco parla come se rinnovare le strutture della Chiesa oggi, è lo stesso compiuto fatto per Cristo con il giudaismo. Quindi abbiamo una nuovissima alleanza?

rocco ha detto...

"Mentre il centurione romano del Vangelo (Mt. VIII, 6-10) aveva un senso naturale di come si comanda e di come si ubbidisce (le due cose vanno insieme), l’uomo democratico, in nome della libertà, ha volontariamente disimparato come praticare entrambi."

Anonimo ha detto...

«Non imparate da noi che non siamo più giovani quello sport che noi, i vecchi facciamo spesso: lo sport del lamento. Il culto della dea lamentela, che è una dea», ha ammonito Bergoglio rivolto ai seminaristi e alle novizie. «Siate positivi.»

Vale anche per te, Guarini,e per i poveracci che partecipano al tuo blog anti-cattolico ;-)

Anonimo ha detto...

Il vescovo di Roma Lunedì celebrerà la Messa a Lampedusa con un CALICE DI LEGNO ricavato dalle imbarcazioni degli immagrati clandestini musulmani.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/07/06/Legno-imbarcazioni-migranti-calice_8984326.html

Ambrosius ha detto...

"«Non imparate da noi che non siamo più giovani quello sport che noi, i vecchi facciamo spesso: lo sport del lamento. Il culto della dea lamentela, che è una dea», ha ammonito Bergoglio rivolto ai seminaristi e alle novizie. «Siate positivi.»

Vale anche per te, Guarini,e per i poveracci che partecipano al tuo blog anti-cattolico ;-)"

Vale anche per Geremia che ha scrito un libro delle "Lamentazione", anche per Gesù che ha lamentato davanti Gerusalemme... Anche per gli apostoli che lamentavano la morte di Cristo... Più importante che la pratica di qualcuno sport, è vedere la realtà. Bergoglio me fa ricordare Nerone che ha mezzo fuoco a Roma e lontano suonava l'arpa, in quanto guardava felice il fuoco che divorava Roma, per mettere la colpa nei cristiani. Sembra che questo è lo sport di Bergoglio, poiché lui non è in grado di comprendere la realtà, non è capace di sentire la mancanza di un bene, perchè per lui tutto è buonno è l'ottimo...

Anonimo ha detto...

Non è certo la "dea lamentela" vedere e siffrire per le piaghe del corpo mistico di Cristo.
Spero bene che il papa si riferisca a coloro che fanno della critica uno sport con spirito distruttivo. E credo proprio che la cosa npn riguardi né me né chi frequenta questo blog.

Non credo che il papa veda tutto positivo. Mi pare che sia lui stesso a 'lamentare' diverse storture nella Chiesa (vedi lobby gay ad esempio) per non parlare di tutte le categorizzazioni negative che taglia con l'accetta e lancia a destra e a manca, che rappresentano altrettanti rischi che possono riguardare tutti ma che lui sembra attribuire a realtà ben precise ma non sempre ben identificabili.
E allora di cosa stiamo parlando?
Ma che modo di fare è questo?

Anonimo ha detto...

In ogni caso un anonimo che apostrofa per nome e con certi toni, oltretutto strumentalizzando le parole del papa, non è certo un campione né di correttezza né di equilibrio.

Anonimo ha detto...

Non per giustifficare, ma per spiegare, dico che ho pubblicato quel messaggio solo per mostrare il campione di molti altri. Il che purtroppo ci fa constatare, insieme alla crisi, la divisione che c'è nella Chiesa.

Ambrosius ha detto...

Circa l'immagine di San Michele Arcangelo, oggi ho visto in un'immagine di grandi dimensioni (http://www.montfort.org.br/wp-content/uploads/2013/07/san-michele-vaticano2-560x771.jpg ). Nella foto S. Michele sconfigge Satana sopra il mondo, che per sue volte porta una banda dove se può leggere la seconda parte:

"Non praevalebunt"

Sarà un riferimento alle parole, "Le porte degli Inferi] non prevarranno" ?

Per quanto riguarda a Bergoglio, lui non vede tutto veramente positivo. Ho sbagliato, me scusa...

Angelo ha detto...

Anonimo, secondo me è lei ad essere un poveraccio. Ogni tanto provi a far funzionare il cervello. Si tenga il pensiero positivo di Bergoglio e Jovanotti, glielo lascio volentieri.

Rossella ha detto...

Faccio un intervento un po' sciocco, sicuramente non teologicamente elevato come tanti che leggo... ma ognuno mette quello che ha :-)

Ascolto spesso radio Maria (per quanto non apprezzi l'insistenza con Medjugorie offre comunque occasioni di riflessione e preghiera) ed è la prima volta che, nelle telefonate dal pubblico, sento tante critiche e dubbi sul papa. Mi ha colpito molto, e anche chi era al microfono si capiva che non si aspettava interventi di quel tenore: persone semplici come me, tanti anziani, che si sentiva erano smarriti, chiedevano perchè si comporta così, perchè non si fa chiamare papa...insomma i tanti interrogativi di cui anche qui ragioniamo...certo detti in modo semolice e anche "rozzo"...che però mi pare dicano comunque che c'è uno smarrimento in tanti cattolici, a vari livelli

Anonimo ha detto...

Giovanni Merto dice,

Mic, sembra ovvio a me che se Papa Francesco usa la relazione tra le osservanze mosaiche e la religione cattolica come motivo per rinnovare le strutture della Chiesa cattolica, che egli non ritiene le strutture della Chiesa cattolica di far parte della nuova alleanza che egli segue...

In somma, egli non condivide la stessa religione della Chiesa ....

il suo argomento, quindi, è esplicatamente quello degli eretici di un tempo che vede la Chiesa attuale come l'alleanza vecchia...e questa visione della Chiesa è la dogma principali del aggiornamento come è stato praticato per 50 anni...

Filippo ha detto...

L'investitura divina non deriva dal voto dei cardinali elettori. L'eletto non è automaticamente papa, lo diventa nel momento in cui accetta di esserlo. Solo allora, non dai cardinali nè dalla chiesa, ma da Dio, riceve l'investitura divina e tutti i poteri che ne derivano.

Luisa ha detto...



«Non imparate da noi che non siamo più giovani quello sport che noi, i vecchi facciamo spesso: lo sport del lamento. Il culto della dea lamentela, che è una dea», ha ammonito Bergoglio rivolto ai seminaristi e alle novizie. «Siate positivi.»

Vale anche per te, Guarini,e per i poveracci che partecipano al tuo blog anti-cattolico "


Scritto da uno che appartiene al movimento in cui è d`obbligo per i suoi membri dire che si fanno schifo, e più si fanno schifo meglio è, detto da chi si considera a vita schiavo del demonio perchè dall`alto della sua gerarchia gli viene martellato che il demonio vince sempre perchè è il padrone della sua vita,

ci mostra non solo gli effetti devastanti che hanno certi "insegnamenti" di un certo iniziatore sulle coscienze e sulle menti dei suoi seguaci, ma non fa che confermare a quali strumentalizzazioni possono prestarsi certe frasi dette dal Papa.

Anonimo ha detto...

L'investitura divina non deriva dal voto dei cardinali elettori. L'eletto non è automaticamente papa, lo diventa nel momento in cui accetta di esserlo. Solo allora, non dai cardinali nè dalla chiesa, ma da Dio, riceve l'investitura divina e tutti i poteri che ne derivano.

L'ho già detto e scritto.
L'anomalia non è nell'elezione del nuovo papa, che ha accettato la sua funzione - anche se ne ha inopinatamente rifiutato i simboli e ne sta svuotando la pregnanza - ma nella contestuale presenza, addirittura ostentata come in questo caso, di un papa secondo il suo dire "per sempre" ma in "servizio contemplativo" a fianco del papa "in servizio attivo". Tenendo poi contro che l'inedita figura di papa-emerito, lo associa a quella di vescovo-emerito che si dimette per la stessa motivazione: "ingravescentem aetatem". Con la contraddizione, tuttavia che, anziché le vesti di un vescovo, oltre a conservare il titolo continua a vestire la talare bianca da papa, mentre il suo stemma è stato associato al monumento appena inaugurato da Francesco. Che dire? C'è di che rimanerne quanto meno costernati e anche pieni di interrogativi non risolti e che nessuno si prende la briga né di porsi né di cercar di sanare.
Sostanzialmente, in nome della fatidica 'pastorale' conciliare (prassi ateoretica senza spiegazioni), tuttavia incide nella sostanza e dà concretezza ai cambiamenti che rappresenta. E nessuno può dir nulla, perché contrapporre parole ai fatti non serve a niente, mancando alle parole la materia prima del contendere: la esplicitazione teorica del nuovo corso di volta in volta instaurato.

Louis Martin ha detto...

Cara Mic,
in questi tempi perversi, credo che la cosa migliore sia seguire una via pratica sicura, indipendente dal magistero odierno.
Non ne trovo una più sicura di quella, profondamente evangelica, indicata da san Bendetto nel Capitolo IV della Regola.
Mi permetto di ricordarla, anche se immagino sia nota ai più.

Gli strumenti delle buone opere

1Innanzitutto amare il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. 2Amare il prossimo come se stessi. 3Non uccidere. 4Non commettere adulterio. 5Non rubare. 6Non nutrire desideri cattivi. 7Non testimoniare il falso. 8Onorare tutti gli uomini. 9Non fare agli altri quanto non si desidera fatto a sé. 10Rinunciare a se stessi per seguire Cristo. 11Mortificare il proprio corpo.
12Non cercare avidamente le comodità. 13Amare il digiuno. 14Assistere i poveri. 15Vestire gli ignudi. 16Visitare gli ammalati. 17Seppellire i morti. 18Soccorrere chi è in pena. 19Consolare gli afflitti. 20Estraniarsi da ogni pensiero e comportamento mondano. 21Nulla anteporre all’amore di Cristo. 22Non dare sfogo all’ira. 23Non conservare astio nel cuore. 24Non nutrire inganno nel cuore. 25Non dare con falsità l’abbraccio di pace. 26Non allontanarsi dalla carità. 27Non giurare, per evitare lo spergiuro. 28Dire la verità con il cuore e con la bocca. 29Non rendere male per male. 30Non fare ingiustizie, ma sopportare pazientemente quelle ricevute. 31Amare i nemici. 32Non maledire chi ci maledice, ma benedirlo. 33Sopportare le persecuzioni per la giustizia. 34Non montare in superbia. 35Non amare troppo il vino. 36Non essere goloso. 37Non essere sonnolento. 38Non essere pigro. 39Non mormorare. 40Non denigrare. 41Riporre la propria speranza in Dio. 42Attribuire a Dio e non a se stessi il bene che si crede di avere. 43Al contrario attribuire unicamente a se stessi il male. 44Temere il giorno del giudizio. 45Avere terrore dell’inferno. 46Desiderare ardentemente la vita eterna. 47Pensare ogni giorno alla morte. 48Vigilare continuamente sulle azioni della propria vita. 49Credere che in ogni luogo Dio ci vede. 50Infrangere contro Cristo i pensieri cattivi appena si presentano e manifestarli al padre spirituale. 51Non proferire parole cattive e disoneste. 52Non amare le chiacchiere. 53Non dire parole inutili o sciocche. 54Non ridere frequentemente o in maniera smodata. 55Ascoltare volentieri le sante letture. 56Pregare frequentemente. 57Ogni giorno confessare a Dio le proprie colpe con lacrime e gemiti, 58ed emendarsene. 59Non soddisfare i desideri della carne. 60Odiare la propria volontà. 61Obbedire sempre ai comandi dell’abate, anche se egli agisse differentemente. In questo caso ricordare la parola del Signore: «Fate ciò che dicono, ma non fate ciò che fanno» (Mt 23,3). 62Non voler essere considerato santo, ma diventarlo, affinché si possa dirlo con verità. 63Praticare ogni giorno i comandamenti di Dio. 64Amare la castità. 65Non odiare nessuno. 66Non avere gelosia. 67Non lasciarsi trasportare dall’invidia. 68Non amare i litigi. 69Fuggire l’orgoglio. 70Venerare gli anziani. 71Amare i giovani. 72Per amore di Cristo pregare per i nemici. 73Rappacificarsi prima del tramonto del sole con chi è in discordia con noi. 74Mai disperare della misericordia di Dio. 75Questi sono gli strumenti dell’arte spirituale. 76Se noi li adopereremo ininterrottamente notte e giorno e li riconsegneremo nel giorno del giudizio, il Signore ci darà il premio da lui promesso: 77«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono nel cuore dell’uomo, queste cose ha preparato Dio per coloro che lo amano» (1 Cor 2,9).

Anonimo ha detto...

Caro Louis,
oltre alla "via pratica", abbiamo per grazia anche la vita sacramentale, che ce la nutre e ce la rafforza, ancora possibile per l'esistenza di sacerdoti secondo il cuore di Dio.
Che il Signore ne susciti tanti, perché ogni sacerdote porta con sé la santificazione di tante anime...

Anonimo ha detto...

Ho esplicitato meglio la riflessione conclusiva e ripreso queste ultime conclusioni in un nuovo articolo

Filippo ha detto...

<>
Invece io dire proprio il contrario! Sembra proprio che non abbia accettato di essere papa. Per diventarlo l'eletto deve accettare anche intimamente di diventare papa con tutte le funzioni e le prerogative del relativo ufficio. Bergoglio , sin dall'inizio, ha dimostrato di voler demolire progressivamente e velocemente, con fatti e parole, le prerogative del romano pontefice. Non a caso parla sinodalità etc. E comunque non sarebbe capace di scrivere alcuna enciclica. Al massimo può scrivere una raccolta di luoghi comuni, slogan e banalità varie, da bar, contro la Chiesa Cattolica.