Il “sangue dei martiri trasforma il mondo” allora come oggi e questa trasformazione “si realizza in modi sempre nuovi, anche in questo momento, in cui Cristo, l'unico Figlio di Dio, deve nascere per il mondo con la caduta degli dei, con il dolore, il martirio dei testimoni”. Lo ha detto ieri Benedetto XVI nella sua meditazione, a braccio, in apertura della prima giornata di lavori del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente.
“Pensiamo – ha detto il Papa - alle grandi potenze della storia di oggi, pensiamo ai capitali anonimi che schiavizzano l'uomo, che non sono più cosa dell’uomo, ma sono un potere anonimo al quale servono gli uomini, dal quale sono tormentati gli uomini e perfino trucidati. Sono un potere distruttivo, che minaccia il mondo”.
Il Papa ha poi puntato l’indice contro “il potere delle ideologie terroristiche”. “Apparentemente in nome di Dio viene fatta violenza, ma non è Dio: sono false divinità, che devono essere smascherate, che non sono Dio. E poi la droga, questo potere che, come una bestia vorace, stende le sue mani su tutte le parti della terra e distrugge: è una divinità, ma una divinità falsa, che deve cadere. O anche il modo di vivere propagato dall'opinione pubblica: oggi si fa così, il matrimonio non conta più, la castità non è più una virtù, e così via”. Queste ideologie che dominano, ha proseguito il Pontefice, “sono divinità. E nel dolore dei santi, nel dolore dei credenti, della Madre Chiesa della quale noi siamo parte, devono cadere” perché si compia quanto scrive san Paolo nelle le Lettere ai Colossesi e agli Efesini: le dominazioni, i poteri cadono e diventano sudditi dell'unico Signore Gesù Cristo”. «Altrimenti vacillano le fondamenta della terra». Lo vediamo anche oggi con i cambiamenti climatici. «Vacillano le fondamenta esteriori – ammonisce – perché vacillano le fondamenta interiori, le fondamenta morali e religiose, la fede dalla quale segue il retto modo di vivere».
Il Papa ricorda che oltre alla testimonianza vi è la «comunione» tra le diverse chiese cristiane cattoliche con tradizioni, spiritualità, liturgie e discipline diverse (oltre a quella latina, vi sono la Chiesa Copta, quella Sira, Greco-Melchita, Maronita, Caldea e Armena), indicandole come una grande ricchezza da conservare per tutta la Chiesa universale.
Purtroppo viviamo un tempo in cui tanti "dei" sono tuttora in piedi non solo nel mondo, che è il loro regno, ma anche all'interno della Chiesa. Pensiamo:
- all'oscuramento delle verità fondanti la Fede Apostolica;
- al generalizzato idolo del carrierismo;
- alla schiavitù dalle ideologie dominanti;
- al ‘sociale’ messo al primo posto invece del vero culto a Dio che è la primaria funzione della Chiesa e dal quale la storia personale e collettiva si innerva di Vita che anima sane e costruttive relazioni;
- alla banalizzazione del sacro;
- all’asservimento ad una teologia che non ha al centro Cristo, ma l’uomo e inficia di “opinioni” la verità cattolica
Ricordiamo che i "martiri" non sono solo coloro che versano sangue, che è 'seme' di credenti, ma anche coloro che sono 'testimoni', con tutta la loro vita, offerta e vissuta nella fede, nella realtà in cui il Signore li ha posti, coloro che amano la Verità e la custodiscono con cuore sincero, coloro che soffrono l'agonia della Chiesa e di questo nostro tempo nelle cui tenebre continua a brillare la luce di Cristo che nessuna tenebra potrà mai avvincere. Ricordiamo che al centro delle vicende umane sta l'incarnazione di Cristo, presentata dal Papa attraverso la maternità di Maria che venne proclamata "madre di Dio" (theotòkos) dal concilio efesino, con un titolo rimasto carissimo alla devozione popolare dei cristiani orientali, le cui tradizioni rischiano inquinamenti pesanti attraverso una "nuova evangelizzazione" talmente nuova da essere "altra", forgiando generazioni di "diversamente-cattolici". Ricordiamo che il Regno è già qui, è in mezzo a noi e con noi:
...Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato. (dal Prologo di Giovanni)
5 commenti:
anche in questo momento, in cui Cristo, l'unico Figlio di Dio, deve nascere per il mondo con la caduta degli dei, con il dolore, il martirio dei testimoni”.
purtroppo viviamo un tempo in cui tanti "dei" sono tuttora in piedi non solo nel mondo, che è il loro regno, ma anche all'interno della Chiesa. Pensiamo:
- all'oscuramento delle verità fondanti la Fede Apostolica;
- al generalizzato idolo del carrierismo;
- alla schiavitù dalle ideologie dominanti;
- al ‘sociale’ messo al primo posto invece del vero culto a Dio che è la primaria funzione della Chiesa e dal quale la storia personale e collettiva si innerva di Vita che anima sane e costruttive relazioni;
- alla banalizzazione del sacro;
- all’asservimento ad una teologia che non ha al centro Cristo, ma l’uomo e inficia di “opinioni” la verità cattolica
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Invochiamo la Theotokos, la nostra Madre tutta Santa che si affretti in nostro soccorso!
all’asservimento ad una teologia che non ha al centro Cristo, ma l’uomo e inficia di “opinioni” la verità cattolica
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e anche a false rivelazioni travestite da cattolicesimo che, come sottolineato, stanno creando generazioni di "diversamente-credenti"
Ho voluto concludere l'articolo ricordando che il Regno è già qui e che la Grazia e la Verità sono venute, Cristo Signore è venuto, a portare a compimento la Legge data a Mosè e da Mosè al Popolo.
Mi colpisce, forte, questo messaggio del Prologo di Giovanni.
Gesù non ha "dato" una legge nuova, ha dato Sé stesso e continua ad essere e farsi Presente fino alla fine dei tempi.
Il Nuovo Popolo di Dio nella Nuova ed Eterna Alleanza sancita dal Sangue del Signore è, oggi, il Corpo Mistico di Cristo, la Sua Chiesa-Sposa: quella Una, Santa Immacolata...
Che la Presenza del Risorto fecondi le nostre vite e le nostre storie secondo il Disegno del Padre...
se il sangue dei martiri trasforma il mondo, i novatori continuano a trasformare la Chiesa
leggete su Fides et Forma
non sono da meno le proposte di discussione sul Primato Petrino
teniamo d'occhio il seguito e preghiamo
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