Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 gennaio 2020

Il Figlio unigenito, il Diletto, nostro Signore e nostro Dio, regredito ad 'uomo di Dio'...

Dalle segnalazioni dei lettori:
«Lui (Cristo) è un uomo di Dio»
Poi non chiedetevi perché i cattolici criticano Bergoglio e quale vangelo abbiano letto!
È la domanda che si pongono negli ambienti progressisti, negli ambienti che vorrebbero la chiesa né più e né meno come una ONG, la neochiesa di un umanesimo senza Cristo [qui - qui - qui], anzi, un Gesù di Nazareth semplicemente "uomo", un grande uomo - indubbiamente - ma pur sempre un uomo, semplicemente un uomo. 
La risposta ce la dà Bergoglio nella sua omelia del 17 gennaio scorso presso il quartier generale degli anticristi come Scalfari e Bianchi, ovvero Santa Marta. La capacità di mettere dentro un discorso piacevole e convincente il veleno dell'eresia è di una maestria unica, diremmo "gesuitica" o meglio diabolica. E così Cristo, il Figlio del Dio Vivente, il Messia, il Santo dei Santi, diventa semplicemente un "uomo di Dio", come noi, né più e né meno, forse il più bravo, ma nulla di più! Tutto questo lo ritrovate ormai nelle pagine ufficiali di quella che era la Chiesa Cattolica Apostolica Romana: ormai tutto è palese! Meditate e ... svegliatevi. Da chi andremo?

40 commenti:

Marisa ha detto...

Fino a quando riusciremo ad assorbire tutto questo veleno (per di più impillolato con vocetta untuosa e melliflua)?

Crisostomo ha detto...

Oramai non si contano più gli errori, le sviste, le eresie e le ambiguità di Bergoglio. È una mina vagante le cui uscite non sono motivate solo da ignoranza ma, presumo, da una sostanziale mancanza di fede. Esaltare un personaggio del genere è da irresponsabili o da correi.

gsimy ha detto...

Se si legge tutta l'omelia però il significato dell'espressione è un po' diverso

http://www.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2020/documents/papa-francesco-cotidie_20200117_essenziale-rapporto-con-dio.html

Anonimo ha detto...

Non è possibile che i cattocomunisti si sveglino, anzi vengono assopiti ogni giorno dal clero modernista-catto-comunista con la cantilena di essere e di essere sempre stati sulla strada giusta. Questa della sveglia è un'illusione. Sono sedati da cento anni con una doppia dose di ideologia, quella modernista e quella comunista, dalle quali oggi è uscita la loro essenza liberista, libertaria, fondamentalmente ne sono usciti un ateismo ed un anarchismo radicali. Nei fatti i loro fronzoli teorici nascondono il nocciolo del fine ultimo del loro pensare ed agire: la botte piena e la moglie ubriaca. Non sono interessati nè al Cielo, né al Buon Governo, né al Prossimo, che usano come pioli della scala(ta) sociale ma, sono interessati al loro IO, a cui giorno dopo giorno dedicano tempo ed energie per costruirgli un imponente monumento davanti a se stessi, affinché schiacci sotto di sé e/o nasconda ogni Verità ingombrante.

Anonimo ha detto...

da una riflessione di A.M. Valli

... dopo la passeggiata torno a casa, accendo il computer e trovo la mail con un messaggio dell’amico che da tempo mi invita a riflettere sull’impossibilità di avere un papa emerito.

La riassumo in parole povere (canonisti, chiedo scusa): siccome non si riceve una consacrazione a papa, quando un papa rinuncia al pontificato non può diventare papa emerito, perché non è più papa. Non torna a essere neppure cardinale, ma vescovo, e stop.

Di conseguenza Benedetto XVI, con la rinuncia al ministerium ma non al munus (sarebbe a dire all’esercizio attivo, ma non al mandato) ha fatto qualcosa che non poteva fare e dunque la sua rinuncia è invalida.

Ma se la sua rinuncia è invalida, è invalido anche il conclave che ne è seguito, e pure il papa uscito da quel conclave.

Quale terribile battaglia si sta combattendo in Vaticano?

Anonimo ha detto...

Diabolico da leggere, uomo di Dio più che guaritore senza essere un guaritore, più che maestro e qui non si è autocensurato pe r fifa nel non aggiungere senza essere maestro….il loro Cristo è invenzione di cervelli di sofismi "sapenti" ciò che fanno: in loco se sono sapenti o deficienti nel ripetere si lascia a Dio di giudicare...

mic ha detto...

Per gsimy
Se si legge tutta l'omelia però il significato dell'espressione è un po' diverso

È ben per questo che nell'articolo si dice "La capacità di mettere dentro un discorso piacevole e convincente il veleno dell'eresia è di una maestria unica, diremmo "gesuitica" o meglio diabolica. "

Aloisius ha detto...

E non dimentichiamo che questa affermazione è successiva e conforme alla recente intervista a Scalfari, che più esplicitamente ancora afferma che, chi conosce Bergoglio come lo conosce lui, sa che ritiene Gesù un uomo.
Chicche di eresia sapientemente sparse qua e là... e chi lo critica è solo un 'ometto pieno di odio', come letto recentemente.

tralcio ha detto...

La Madonna: meticcia che ha reso meticcio Dio… L’ha detto.
Gesù: nel suo sangue scorre la storia di giusti e peccatori… L’ha detto.
Gesù: uomo di Dio… L’ha detto.

Senza polemica: c’è confusione dottrinale in queste parole. Mettono dubbi.
Come asserire che ai tempi di Gesù non c'era il registratore.
Non sempre sembra esservi un’incapacità di comprendere il mistero di Gesù di Nazaret.
La capacità di mettere dentro un discorso piacevole e convincente l'eresia rivela maestria.

A voler essere ingenui c’è carenza di dogmatica, la quale ha già stabilito, nel magistero di sempre, come poter schivare l’eresia. A voler essere sospettosi c'è una sfida al dogma.

C’è poca oggettività o c'è forse troppa ideologia cercando di mettere l’uomo al centro?
C’è forse poca fede in Dio, ma è ingiusto dirlo perché è un ambito in cui entra solo Dio.

La fede della Chiesa, che dovrebbe vedere il Papa assolvere la missione di confermare nella fede, afferma che Gesù è vero uomo e vero Dio: due nature una persona.

Nell’agonia del Getsemani si assiste alla presenza delle due realtà, non confuse, né schizofreniche (senza monotelismi). La volontà naturale di Gesù infatti, pur vivendo la tentazione umana del sottrarsi alla croce, obbedisce alla volontà soprannaturale del Verbo incarnato, che è la volontà del Padre. Il Verbo incarnato non vive il conflitto, Gesù come uomo invece sì: ma la sua volontà umana, scevra da ogni peccato, riporta la creatura a essere degna del Creatore, rifiutando la ribellione nella quale è incorso Adamo, che pure era stato creato nella stessa condizione. In Gesù, vero Dio, l’umanità (vera umanità, senza monofisismi) vive la piena comunione con Dio e Gesù beve il calice di tutto il male operato nella ribellione, per soddisfare la giustizia necessaria alla Redenzione. Da allora si può credere a questo mistero di Amore, di un Dio che prende carne umana e si offre, innocente, in sacrificio di espiazione, aprendo all’umanità la via per rinascere dall’alto: una via non scontata, una porta stretta, un sì da dire e da portare, come la croce. Questo scrive Benedetto XVI (a spanne, chiedendo scusa per le pecche) nel suo Gesù di Nazaret.

Si tratta di un sì sicuramente non implicito: per nessuno. Nemmeno per Gesù: l’uomo che volesse mettersi al posto di Dio senza accettare questo incommensurabile dono, non potrà che fare il disastro già occorso pensando di poter fare a meno di Dio e meglio di Dio.
Mette paura, umanamente, pensare che sia suggerito da chi dovrebbe confermare nella fede.

Anonimo ha detto...

Oppure basterebbe ricordare l'omelia della Messa durante il viaggio apostolico in Colombia in cui affermò che la genealogia matteana mostrerebbe come in Gesù "scorreva sangue pagano". Massimo.

Anonimo ha detto...


rinuncia invalida, quella di Benedetto XVI?

Invalida per vizio di forma o della volontà? Invalida perché avrebbe rinunciato all'esercizio attivo di un mandato che avrebbe invece mantenuto? E tale rinuncia all'esercizio attivo del mandato non è possibile, da qui l'invalidità?
Bisogna intanto vedere quali sono le cause di invalidità di una rinuncia di questo tipo previste dal Codice di Diritto Canonico. La costruzione mentale dietro la rinuncia di Ratzigner può configurare un errore da parte sua, nel senso di avergli erroneamente fatto credere di poter continuare ad esercitare il ministero petrino in una forma del tutto insolita, nell'isolamento della preghiera e dello studio. Ma ciò riguarda caso mai il motivo per il quale Ratzinger ha rinunciato, motivo che non è contro la legge ma è tuttavia semplicemente personale, soggettivo, riguardante lui solo. E che nulla toglie al fatto che lui in piena coscienza e volontà ha dichiarato di abdicare e ha dichiarato la vacanza della Sede Apostolica.
Ragion per cui, quali che siano stati i motivi suoi personali della rinuncia, riconducibili ad una sua erronea concezione del ministero petrino (se di questo si tratta), la rinuncia è perfettamente valida e il papa regnante è uno solo, buono o cattivo che sia, il successore.
IL mandato che il Romano Pontefice riceve da Nostro Signore non è quello delle mistiche meditazioni, che nessuno gli impedisce di fare ovviamente; è quello di governare pubblicamente, direttamente l'intera Chiesa, con il governo diretto, politico-amministrativo, e con il governo dottrinal-pastorale, cioè come dottore e pastore supremo, le cui pronunce hanno valore di legge: "Pasci i miei agnelli"(governo) + "Conferma i fratelli nella fede" (mantenimento della dottrina secondo magistero e tradizione).
Una volta dimessosi dall'officio petrino, l'eventuale opinione di Ratzinger su questi aspetti, per quanto autorevole, è solo quella di un dottore privato. Non ha e non può avere significato normativo. Un papato "allargato", includente l'ufficiale e l'emerito, è una mostruosità sia giuridica che teologica.

Crisostomo ha detto...

Oltre a quanto di errato Bergoglio va dicendo, c'è lo stile da frequentatore di Bettole che da sui nervi. Dire che la Madonna stirava le camicie e che gli apostoli guardavano il loro orologio manderà in visibilio i modernisti ma a me, sinceramente, da una immagine di papato da "bassi fondi"!

Anonimo ha detto...

Ma Gesù e Maria non erano frequentatori di salotti...

Anonimo ha detto...

anonimo 17,17. Non ha rinunciato al munus, questo è certo fin dall'inizio, quindi un Bergoglio in esercizio non fa testo, come non lo fa il mio parroco se facesse lo stesso esercizio. La Chiesa è Divina ed il munus ci vuole perché l'esercizio sia infallibile in fede e morale, nel confermare nella fede di sempre.

mic ha detto...

Non ha rinunciato al munus, questo è certo fin dall'inizio

E' una questione complessa che richiede approfondimenti da parte di teologi e canonisti.

Anonimo ha detto...


Non ha rinunciato al munus, questo è certo sin dall'inizio...

Facciamo un paragone.
Un generale di carriera, che si dimetta da generale prima dei limiti d'età, conserva il titolo di generale. Ma di generale, appunto, in pensione, a riposo. Se poi, per conto suo, vuol continuare a vestirsi da generale e a circondarsi di un apparato per l'immagine militaresco, come quando era in servizio attivo, può pure farlo, se la leggi e la consuetudine glielo consentono. Ma certamente eventuali suoi ordini o consigli non avrebbero alcun valore per gli ufficiali rimasti in servizio, per l'esercito tutto. E questo perché? Perché, dimettendosi, non ha più l'ufficio, il munus, chiamatelo come volete: si è privato spontaneamente del potere di esercitare la carica, ragion per cui tutto quello che lui possa dire e fare da quel momento in poi di "generalizio", vale unicamente come manifestazione della sua opinione di privato cittadino, condivisibile o meno.
Spero di essermi spiegato in modo chiaro.
Ratzingere ritiene di essere ancora "in servizio" come Papa "emerito"? Ma la messa a riposo, il pensionamento, non significano proprio la fine del "servizio"? E chi accetterebbe l'idea di un re che abdicasse e poi dichiarasse di esser rimasto in servizio come "re emerito", che realizzasse una sorta di "monarchia (spiritualmente) allargata" con il successore? Spiritualmente ma poi anche concretamente allargata, con interventi in campo politico (per R., dottrinale etc.)?
FA certamente bene Ratzigner ad intervenire oggi, ma crea confusione il fatto che voglia farlo in questa bizzarra figura del "papa emerito". Avrebbe fatto meglio a dichiararsi semplice vescovo. Non ne avrebbe perso in statura morale. Anzi.

Josh ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/i-diseredati-della-guerra-mentale/

Anonimo ha detto...

@ Anonimo
20 gennaio 2020 20:46

Giustissimo. Credo che l'unica attenuante potrebbe essere stata qualcosa che non si era prevista, improvvisa e pericolosa per cui non poteva fare altro che tenersi il vestito da papa, come scudo suo e della Chiesa. Una stravaganza, forse una sua debolezza ma, nei fatti, che erano nuovi di zecca per il mondo intero, ha funzionato. Vuoi o non vuoi è stato un argine per tutti. Tant'è che all'inizio inizio lo stesso J.M.B. era detto il vescovo di Roma, lui stesso si definì vescovo. Vi ricordate? Neanche loro sapevano cosa sarebbe potuto accadere, così hanno assecondato l'onda. Fermo restando lo scudo-abito/bianco che J.R. per sicurezza non ha mollato. Ricordiamo che una delle memores morì improvvisamente, un incidente di macchina? Investita? Non so. Suo fratello disse di lui, cito a memoria, che non era un cuor di leone ma, all'occorrenza sapeva farsi coraggio. Credo che per sbrogliare tutti questi nodi non occorre tanto un Canonista, quanto un Hercule Poirot.

Anonimo ha detto...

anonimo 20,46. Lei infatti pone un esempio che conferma alla perfezione quanto scrissi, ovvero non abbiamo a che fare con politica, eserciti umani,reali umani, noi siamo di fronte ad un Dio eterno, infinito, onnipotente, misericordioso ed amorevole e giusto, siamo di fronte a qualcosa di soprannaturale, la CHIESA è DIVINA, il Munus si riceve da DIO, qui sta tutta la differenza, che il suo esempio pone in bella mostra, un generale si dimette ed amen, resta la carica che aveva e non ha più, se non per PASSATO esercizio "fui", un Pontefice è Ponte a Dio col Munus e la Giurisdizione che riceve dal sopra-naturale, da Dio, non basta una dimissione senza dismissione per farne un dimesso come nella natura umana delle cose. Se Benedetto XVI siè tenuto questo Munus da Dio nessun altro lo ha, che faccia l'esercizio che vuole, che appaia come essente ciò che non è, che dia ordini e disposizioni umane, non fa testo, neppure il fatto che sia riconosciut all'umanimità tale lo fa tale, ed è un Papa a dirlo, non io, Papa Paolo IV Carafa, in un documento di Magistero (Divino) infallibile "Cum ex apostolatus officio". Nessuno vi inganni con un dio umano, il nostro Dio è UNO, solo, unico, TRINO, ed è l'unico rivelatoSI in Gesù diNazareth. Non ci è lecito considerarLO alla stregua di generali. Il Vicario di Cristo ha un Munus da Dio, non da uomini. L'intenzione di tenerselo è stata dichiarata, Bergoglio non può avere Munus da Dio ma solo per quanto gli viene dagli uomini, e questo non conta nella Chiesa che è Divina, il Corpo di Cristo. Grazie a Ratzinger, la storia ci chiarirà gli arcani del doppio attuale.

Anonimo ha detto...

22 maggio 1958 Suor Lucia affidò al gesuita P. Agostino Fuentes un messaggio, che fu pubblicato dalla rivista mariana ”L’Immacolata”.

“La Madonna è molto scontenta perchè non si è fatto caso al suo messaggio del 1917. Nè dai buoni, né dai cattivi: i buoni vanno per la loro strada senza preoccuparsi e non seguono le norme celestiali; i cattivi nella via larga della perdizione non tengono in alcun conto i castighi minacciati. Il signore Iddio molto presto castigherà il mondo. Molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. Nazioni senza Dio saranno il flagello scelto da Dio per castigare l’umanità, se noi per mezzo dell’orazione e dei ss.sacramenti, non otterremo la grazia della loro conversione. Il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, operando la caduta delle anime religiose e sacerdotali.

Bisogna dire alle persone che non devono stare a sperare un richiamo alla preghiera e alla penitenza, né dal Sommo Pontefice, né dai Vescovi, né dai parroci, né dai Superiori generali. E’ già tempo che ognuno compia opere sante e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna santissima.

Il demonio vuole impadronirsi delle anime consacrate, lavora per corromperle, per indurre gli alla impenitenza finale: usa tutte le astuzie, suggerendo perfino di aggiornare la vita religiosa. Ne proviene sterilità alla vita interiore e freddezza nei secolari, circa la rinunzia ai piaceri e la totale immolazione a Dio.

E’ urgente che ci si renda conto della terribile realtà. Non si vuole riempire le anime di paura, ma è solo un richiamo urgente, perchè da quando la Vergine Santissima ha dato grande efficacia al santo Rosario, non c’è problema né materiale né spirituale che non si possa risolvere con il santo Rosario e con i nostri sacrifici”.

( tratto da “ Fatima e la peste del Socialismo” di Francesco Spadafora 1974)

mic ha detto...

Per anonimo 8:48
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/07/papato-allargato-no-grazie.html

Angheran70 ha detto...

Obiettivo raggiunto , è colpa di Ratzinger , via al nuovo post. Sembra che a Napoli verrà anche intitolata una strada a questo scopo "Via della rinuncia invalida"

Anonimo ha detto...


Ancora sulla rinuncia di Rartzinger al papato

C'è un valido articolo di De Mattei su Corr. Romana intitolato "il vero pasticcio è la coabitazione di due Papi", che permette di far luce sul meccanismo mentale che può aver ispirato Ratzinger. Egli ritiene, qui è l'errore, che l'investitura papale imprima un carattere indelebile in colui che la accetti. Per cui, anche dimessosi, un Papa resterebbe sempre Papa, papa in eterno, sì da poter continuare il suo ministero petrino, anche se in forma semiprivata, solo come contributo di preghiera, sul piano spirituale, mistico, o di studi. Ma questo è sbagliato, sottolinea De Mattei, perché il papa accetta la designazione dei cardinali a ricoprire un ufficio, il più alto nella Chiesa, che riguarda la giurisdizione su tutta la Chiesa, il potere di governo non l'Ordine. Non viene l'eletto consacrato al papato. Solo il sacerdozio imprime un carattere indelebile (semel sacerdos, semper sacerdos), nei tre gradi, che sono diaconato, presbiterato, episcopato (il diacono il prete il vescovo). Anche il cardinalato è solo un ufficio, che appartiene alla costituzione ecclesiastica della Chiesa, mentre il papato appartiene a quella divina essendo stato stabilito da Cristo risorto ("pasci le mie pecore") dopo esser stato anticipato sempre dal Signore durante la sua Predicazione ("conferma nella fede i tuoi fratelli").
L'accettazione dell'elezione al SAcro Soglio è accettazione di un potere di origine divina (iure divino, diceva il vecchio Codice e bisognerebbe spiegare perché il nuovo non riproduce la formula con chiarezza ma intorbida le acque con la collegialità), di origine divina perché il potere di governare da monarca elettivo su tutta la Chiesa lo ha stabilito Cristo in persona. Ma ciò non trasforma l'ascesa alla Sede in un sacramento, non fa del papato un quarto gradino del carattere indelebile del sacerdozio.
Ratzinger poi, impegnatosi al silenzio, ha dovuto disattendere l'impegno, a causa della gravità dei guasti che sta producendo l'attuale Regnante, e intervenire nelle controversie in corso, dando così corpo a questa realtà giuridicamente e canonicamente spuria del "papato allargato", che resta un monstrum, da tutti i punti di vista e, comunque, non implica affatto l'invalidità delle sue dimissioni (le quali non sono in genere inficiate dai motivi strettamente personali per i quali uno si dimette).

Anonimo ha detto...

Anonimo 10,43. Lei non tocca il punto cruciale,tutto giusto quanto scrive De Mattei,se fosse che fosse che Ratzinger avesse dimesso anche il Munus ma non l'ha fatto(personalmente ritengo che una dimissione totale da Pontefice sia caso di coscienza gravissimo e per motivi supergravità.//).Il nodo è il Munus che se si è tenuto Benedetto non può avere Francesco.Benedetto XVI ha dato disposizione che i cardinali eleggessero un vescovo per l'esercizio del papato,ma...direi che se il Munus se l'è tenuto un altro non può averlo né il conclave può averglielo dato,dato che non c'era un morto né era dimesso il precedente.

Anonimo ha detto...



Un papa che abdica o si dimette, aprendo ufficialmente la vacanza della Sede, il "munus" non ce l'ha più, se ne è privato lui stesso perché ha rinunciato al potere di giurisdizione su tutta la Chiesa ricevuto, per decreto divino, quando ha accettato l'elezione fatta dai cardinali. Non ha senso continuare a giocare su una supposta differenza tra munus e ministerium, termini che spesso vengono usati come sinonimi. Ratzinger può dire e pensare quello che vuole: lui si è escluso dalla carica e non può più es-simercitare alcun "minister petrino", altro che in fac-simile, come dottore privato cui è consentito per rispetto alla sua persona di adornarsi ancora delle insegne papali. Dimettendosi, non ha perso solo l'esercizio della suprema giurisdizione, ha perso la giurisdizione in quanto tale, il potere supremo che aveva finché e solo finché era in carica.

Anonimo ha detto...

https://giovanniepiscopo.wordpress.com/2017/03/27/benedetto-xvi-unico-vero-papa/
anonimo 13,14.Benedetto XVI ha detto che il munus pontificale si esercita non solo con l'azione ma anche con l'orazione, non facendocela più ad esercitare con l'azione si limita alla seconda, ma si tiene il munus perché è per sempre? E quindi per l'azione i cardinali eleggeranno un altro vescovo di Roma? Come fa a dire che ha abdicato in toto? Non lo ha fatto in toto. Come fa a dire che si è dimesso in toto? Non lo ha fatto. Il munus nell'esercizio è di un altro, nella parte spirituale è suo, dalla testuale lettura. Ha dimezzato la carica piuttosto, ma non si può nelle cose di Dio, direi.

Anonimo ha detto...


Cosa vogliamo dire, che abbiamo un munus papale in condominio, "allargato" appunto, tra Bergoglio e Ratzinger? Uno (s)governa la Chiesa e l'altro prega per quello che (s)governa? Verrebbe da ridere, se la situazione non fosse così drammatica.

Il munus pontificio non ha niente a che vedere con l'orazione, nel senso che l'orare, il digiunare, insomma le pratiche di devozione privata tradizionali non c'entrano niente con tale munus che consiste esplicitamente nel governare l'intera Chiesa pubblicamente, anche mediante il pubblico insegnamento e conferma della dottrina. Per invitarlo a pregare, Nostro Signore non aveva bisogno di fare del Beato Pietro il capo della Chiesa. La devozione privata di un sacerdote o vescovo etc è un fatto suo appunto privato. La carica del papa è pubblica, consta di un potere supremo per governare l'intera Chiesa, nei suoi vari aspetti.
Potere di un monarca elettivo ma sempre monarca.
Ratzinger si è privato esplicitamente e lucidamente di questo potere a voce e aprendo la vacanza della Sede. Papa non lo è più, poi può fare e dire quello che vuole.
Quando Ratzinger dice o fa dire che si è tenuto il munus papale per quanto riguarda la parte della orazione etc, dice una cosa priva di senso. Non si è tenuto niente di niente.
Continuare a sostenere che è ancora papa significa mancare dei concetti giuridici più elementari e non solo giuridici.

Anonimo ha detto...

Io cerco solo di ragionare,ad altri le decisioni: resta il fatto che il documento parla di Munus a 2 facce,ed una se la tiene,ed anche ha mostrato di tenersi il vestito(non avendone altri il che può anche comprendersi come è la mia Veste di Papa,dato che non è molto portato all'ironia), di tenersi il nome Papale, di firmarsi tale e dare benedizioni apostoliche senza alcuna delega, e senza ...rimproveri del secondo.

Anonimo ha detto...

Munus = ministero,allora leggo rinuncio al Munus e me li tengo fino alla morte.

tralcio ha detto...

So che a molti sembrerò un po' sciocco, ma non rinuncio a questa riflessione.

Tutto ciò che vede il mondo è in chiave banalmente naturale.
Non solo: oltre a limitarsi a ciò che si vede, la fascinazione dell'idea porta a stramberie. Ad esempio l'evoluzionismo o l'ambientalismo di corto respiro, stile Greta.
Dentro tutta questa naturalità idolatra, condita di scienza, l'ecologia e il mito della genuinità non ci mettono troppo a concepire "diritti" quali la contraccezione, l'inseminazione, l'aborto, l'eutanasia e altre pratiche più o meno eugenetiche, compreso l'uso di droghe leggere e la liberalizzazione di molti altri vizi, fino alle perversioni.
Non bastasse ciò che incide sulla natura (ma il peccato originale quello no, eh!), non meno strambo è il ricorso a un sistematico ricorso alla propaganda dell'esteriore e dell'apparente, imbandendo la tavola di ragione, libertà e bisogni, sufficienti per giustificare l'abbandono d'ogni remora, soddisfacendo di piacere e piacersi.

Con questa mondanità e desiderio di mondo e di natura, nella luce della ragione di libere menti di cotanta umanità gaudente e volitiva, la Chiesa ha scelto di dialogare fino ad assorbirne l'abito. Non più "nel mondo, ma non del mondo": ci si è buttata a capofitto!

E qui c'è un primo passaggio chiave: il mondo ha un suo principe, il re della fascinazione.
Un falsario che spaccia le sue astuzie per adorabili conquiste, spesso sporche d'omicidi.
Chi è? Un abile falsario, che mette l'uomo al centro, facendolo credere un re e un "dio".
Siamo già in un campo soprannaturale, ma che lascia all'uomo il pieno possesso del campo.
In realtà questo possesso è una possessione, ma così impercettibile da ritenerla nulla.
E invece che ingombro quell'altro soprannaturale, quello dei "secoli bui", che ti parla di creazione e così di un Dio e poi di peccato e così di incarnazione e redenzione, per Gesù.
Un soprannaturale irriso nelle sue stupide pretese di comandamenti, vita eterna, inferno, purgatorio e paradiso, non già questo in terra, fatto da mani d'uomo, libero e giusto.

Termino: la Chiesa è di Cristo, che è vero uomo e vero Dio. Non attiene al naturale, ma al soprannaturale. Possiamo fare tutti i paragoni che vogliamo, con generali, con regolamenti, con diritto canonico o diritto aziendale, costituzioni democratiche e grida manzoniane.
Ma la Chiesa è argomento soprannaturale, come il munus dato da Gesù a Pietro, che non si misura nell'agire che vediamo, materiale, bensì soprattutto a livello spirituale.

Chi crede a Dio non guarda innanzitutto a quel che vede e guarda il mondo.
Anche il demonio, che a Dio crede anche se gli è ribelle, guarda infatti oltre l'apparenza.
L'apparenza la fa piacere e guardare a chi vuole raggirare con il suo abbraccio omicida.
A livello spirituale si combatte con armi e mosse che dicono poco a generali e manager.
Dicono molto di più alle anime che sanno contemplare il Signore, amandolo e vivendo di Lui.
Mentre lo sciocco sradica la vigna pensando di far male o ferire, l'umile operaio della vigna sta coltivando là dove cresce la fede e il calcagno della Donna schiaccia la serpe.

Anonimo ha detto...

"Dio non è cattolico e ha fallito (nella trinità infatti litigano sempre), ma ci ha inviato un uomo di Dio il quale non era uno pulito, faceva un po' lo scemo, era meticcio e andava contro la morale. Si è fatto serpente e diavolo e fu trattato ingiustamente dal padre. Sua madre, anch'ella meticcia, era una donna normale, non nacque santa e sotto la croce pensava che Dio l'avesse ingannata, ed era capo ufficio della posta. Quest'uomo di Dio ha fondato una religione, dove è vietato fare discepoli, se uno vuole vi entra, ma può salvarsi anche nelle altre religioni tutte volute da Dio, ognuno infatti ha la sua credenza e la sua idea di bene e di male. Se poi le anime non si pentono non vanno all inferno, scompaiono, Sodoma e Gomorra sono state distrutte perché non accoglievano. Questo uomo di Dio quando tornerà pagherà ancora per i nostri peccati, ma non ci chiederà se siamo andati a Messa, ma se avremo costruito ponti. Santo Stefano, i martiri innocenti, Maria e Giuseppe, sono stati migranti e quindi bisogna sempre accoglierli, mentre con l'isis si deve dialogare. Lo stato è laico, l'omosessualità l'ha voluta Dio,chi sono io per giudicare, è necessaria una conversione ecologica ed è meglio la convivenza che il matrimonio riparatore, mi raccomando non fate figli come conigli. Tuttavia è importante fare il presepe e ringraziare la madre terra, Pachamama... "
ASPETTIAMO IL SEGUITO.

Anonimo ha detto...

Cesare Sacchetti:
Cardinal Muller: "solo nel Cristianesimo c’è un futuro per l’Italia, il neopaganesimo invece condurrà alla sua rovina certa." Ne dovremmo dedurre quindi che un papa (?) che mette idoli pagani in chiesa, non è li per salvare la Chiesa. È lì per distruggerla.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo
21 gennaio 2020 20:28

Non so se questa sintesi è sua o l'ha copiata, comunque la conservi e aggiunga il seguito. Grazie. Ricordiamo la data 21.I. 2020, Sant'Agnese.

Vedi anche: https://www.lanuovabq.it/it/santagnese-1-1-1

Anonimo ha detto...

L'Islam aumenta ogni giorno di più a Roma e in tutta Italia ... bisogna ringraziare tutti coloro che hanno dimenticato e abbandonato l'unico vero Dio in cambio di briciole di godimenti umani terra terra ... non solo l'Immigrazione che li ha portati qui i Mussulmani, ma il "vuoto demografico" creato da 50 anni di distruzione della famiglia cristiana e tradizionale ... e di questo "vuoto" sono tutti, chi più e chi meno, colpevoli ... tutti sono colpevoli, e tutti la devono pagare secondo giustizia ... a meno che non si convertano tutti umilmente all'unico vero Dio ... rdv

Anonimo ha detto...

DITEMI SE NON È LA DESCRIZIONE DEL NOSTRO TEMPO E DI BERGOGLIO!

IL VENERABILE ARCIVESCOVO FULTON SHEEN

'Il Falso Profeta avrà una religione senza croce. Una religione senza un mondo a venire. Una religione per distruggere le religioni. Ci sarà una chiesa contraffatta. La Chiesa di Cristo [la Chiesa cattolica] sarà una. E il falso profeta ne creerà un’altra. La falsa chiesa sarà mondana, ecumenica e globale. Sarà una federazione di chiese. E le religioni formeranno un certo tipo di associazione globale. Un parlamento mondiale delle chiese. Sarà svuotato di ogni contenuto divino e sarà il corpo mistico dell’Anticristo. Il corpo mistico sulla terra oggi avrà la sua Giuda Iscariota e sarà il falso profeta. Satana lo assumerà tra i nostri vescovi.
L’Anticristo non si chiamerà così; altrimenti avrebbe seguaci. Egli non indossarà calze rosse, nè vomitarà zolfo, né porterà un tridente né una coda come Mefistofele nel Faust...
La sua logica è semplice: se non c’è il paradiso non c’è inferno; se non c’è l’inferno, allora non c’è peccato; se non c’è peccato, allora non c’è nessun giudice, e se non c’è giudizio, allora il male è bene e il bene è il male...
Egli verrà travestito come il Grande umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzo per condurci a Dio, ma come fini in sé…
...una nuova religione, senza una croce, una liturgia, senza un mondo a venire, una religione per distruggere una religione...
In mezzo a tutto il suo amore per l’umanità e apparente suo discorso di libertà e di uguaglianza, avrà un grande segreto che egli non dirà a nessuno: egli non crede in Dio. Perché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, egli vuole ingannare anche gli eletti. Egli ha istituito un controchiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anticristo che in tutte esteriori somigliare il corpo mistico di Cristo...."
(Fulton Sheen)

A Day With Mary . ha detto...

The Kingdom of Our Lady and the Latter Times: Sermon by Fr Serafino Lanzetta + Benediction and Final Procession of Our Lady of Fatima. A Day With Mary, Catholic Cathedral of St John the Evangelist, Portsmouth, England. Saturday 7 September 2019.

https://www.facebook.com/ADayWithMary/videos/492044264731609/UzpfSTE1NDU3MjczMDc6Vks6MjQxMzY0MTIxNTQwNjg1Ng/

Anonimo ha detto...

In parrocchia ci sta l'anticristo perché i morti vanno tutti alla casa del Padre, spediti con e-mail immediata della nuova chiesa (manca il teletrasporto però, ancora non mi risulta inventato). Quale padre sia poi è da verificare dato che non basta la celere mail.

https://www.aldomariavalli.it/2020/01/19/chiose-e-postille-di-padre-giocondo-2/
Nell'articolo si tracciano 3 vie, 1 valutata post mortem Ratzinger, sarà dichiarato invalido Bergoglio 2 nessuna dimissione ma solo abbandono di esercizio ATTIVO con un papato allargato nell'esercizio appunto e soltanto 3 rivelazione segreto Fatima ( ci hanno dato l'interpretazione di UNA VISIONE scritta dalla veggente, ma nessun testo del segreto è pubblico. Si suggerisce di andare in incognita come mons.Viganò se si teme per la pelle.

Gederson Falcometa ha detto...

Cara Mic,

Se non me sbaglio, qualcuno di Aleteia legge il tuo blog, vede:

"Recentemente invece ho letto una blogger che questionava sull’espressione “uomo di Dio” riferita dal Papa a Gesù: ella accusava in quelle parole un attentato alla fede nella divinità di Cristo, ed evidentemente ignorava che “uomo di Dio” è categoria comunissima, nelle Scritture, per designare il profeta (e tutte le categorie profetiche sono applicate a Cristo per eminenza, in tutta la storia della Chiesa)".

“Chi può criticare il Papa?” …è la domanda sbagliata
https://it.aleteia.org/2020/01/21/criticare-il-papa-impostazione-problema/?utm_campaign=NL_it&utm_source=daily_newsletter&utm_medium=mail&utm_content=NL_it

Uomo di Dio è un termine veramente comune per designare i profeti, però, i profeti sono tutti stati uomini, nessuno è Dio-uomo. Dice ancora: "e tutte le categorie profetiche sono applicate a Cristo per eminenza, in tutta la storia della Chiesa", ma mai nella storia della Chiesa qualcuno se è referito a Gesù come "uomo di Dio". Come può Lui essendo Dio essere uomo di Dio? Questi pompieri usano l'acqua per spegnere fuoco greco.

fabrizio giudici ha detto...

Ah ah, Marcotullio. Stendiamo un pietoso velo.

Anonimo ha detto...

Mi ricorda un collega che ci faceva sbellicare dalle risate recitando, di seguito e velocemente, parole del capufficio tolte dal contesto e dette in periodi e situazioni diverse. Poveraccio, ancora rido...