Purtroppo il futuro degli ordini contemplativi nella Chiesa cattolica è sotto assedio [qui - qui], non a causa della crisi delle vocazioni spesso lamentata, ma per i provvedimenti di una gerarchia miope, per non dire bastarda nei quali, in sintesi, è del tutto assente la prospettiva dei diritti di Dio e del servizio disinteressato che Gli è incondizionatamente dovuto e del valore incommensurabile, sul piano spirituale, della preghiera e dalla vita contemplativa.
Manca infatti una chiara distinzione tra il livello giuridico e quello spirituale, tra il foro esterno e il foro interno, che assicura la libertà interiore di un religioso e la sua peculiare funzione nel corpo mistico di Cristo.
Le uniche disposizioni concrete toccano la formazione, la clausura e l’autonomia dei monasteri, ciò che fa fiutare un intento dissimulato di manipolazione, destrutturazione e controllo.
Dato che la vita claustrale femminile gode di buona salute, generalmente, solo nei monasteri sui iuris di tendenza tradizionale, è difficile rimuovere il sospetto che li si voglia “normalizzare”, ossia appiattire sul desolante scenario dell’odierna vita consacrata e piegare a quella visione illuministica che la ammette soltanto in funzione di scopi sociali e umanitari. Idee vecchie di quasi tre secoli; il nuovo, in realtà, è nel ritorno all’antico. Non per nulla i monasteri e i conventi di più rigida osservanza rigurgitano di vocazioni, senza bisogno di pseudo-spiegazioni psicologizzanti.
Ma ancora, di notte, quando tutte le persone del mondo vanno a dormire, tremila monaci sul Monte Athos e diverse migliaia di altre congregazioni in tutto il mondo, si svegliano per iniziare la loro preghiera notturna per il mondo intero.
Ogni volta che si va a letto o altre persone iniziano un diverso tipo di veglia - andando nei bar, nei club - i monaci restano svegli tutta la notte per sostenere il mondo moderno con la loro preghiera.
Se non riesci a dormire la notte, ricordalo a volte e unisciti a loro, la tua preghiera diventerà potente.
4 commenti:
22 agosto, Ottava della Dormizione e Assunzione di Maria e festa del Cuore Immacolato...
"Chi ama la Madre di Dio accorcia la sua strada verso il cielo nonostante i suoi errori, fallimenti o peccati. Pensate a Maria e arriverete a Dio." (detto libanese maronita)
"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi"
Bergoglio vuole una Chiesa "in uscita", e sembra che l'obiettivo lo stia raggiungendo, perché le chiese si svuotano sempre più (tranne, appunto, quelle che offrono il Santo Sacrificio secondo il rito Tridentino).
L'influenza della preghiera è miracolosa
Quando entrate in monastero, la vostra anima si apra all'amore di Dio. Là tutto è santificato: con tante anime che pregano, che praticano l’ascesi, che vivono la vita di Dio. Le anime santificate sono lo splendore del monastero. L'anima ha delle forze straordinarie che riflette sull'ambiente. Cosi i luoghi santificati ci influenzano e ci sollevano. Quando mi trovo in luoghi simili, prima ancora di cominciare a pregare, quel luogo santificato mi eleva subito alle sfere celesti: è il caso, per esempio, di Patmos, della Santa montagna ecc.
A molti il monaco sembra isolato e asociale. Sembra che egli badi solo alla propria anima, senza offrire nulla alla chiesa e al mondo. Non è cosi. Se la chiesa si è conservata per cosi tanti anni, ciò è dovuto al monachesimo. Colui che entra in monastero e dona tutto a Cristo entra nella chiesa. Forse qualcuno potrà dire: “Coloro che vivono da soli in una grotta aiutano la chiesa?” La risposta è si. Gli abitanti delle grotte aiutano la chiesa in un modo segreto. Uno che vive in una grotta può non piantare alberi ed orti, non scrivere trattati e non fare altre cose che aiutano la vita o il progresso, ma li dentro crea, si evolve e si deifica. Gli asceti abitano nella grotta perché nessuno possa distoglierli dalla vita spirituale. Con la loro vita fervente e pura, e soprattutto con la loro preghiera, aiutano la chiesa. Vi dirò qualcosa che vi sembrerà esagerato. Ma, figli miei, voglio che mi crediate. Si tratta del contributo della preghiera del monaco. Ascoltatemi con attenzione.
Supponiamo di avere sette predicatori teologi che conducono una vita santa, La loro capacità retorica è impareggiabile. Ognuno di essi ha una parrocchia costituita di diecimila parrocchiani. Ogni giorno ascoltano i loro insegnamenti settantamila
persone. Ascoltandoli, si commuovono migliaia di persone, si pentono, ritornano a Cristo e intere famiglie si salvano. Tuttavia, un monaco che nessuno vede, seduto nella sua grotta, con la sua umile preghiera influisce molto di più. Uno solo produce un effetto maggiore dei sette. Questo è quel che vedo. Sono sicuro. Ecco qual è il significato della preghiera del monaco. È da solo nella sua cella, ma le onde della sua preghiera arrivano a tutti gli uomini, anche se si trovano lontano. Per mezzo della preghiera il monaco partecipa a tutti i problemi degli uomini e fa miracoli. Il suo contributo, quindi, è maggiore di quello del predicatore più valente.
Vita e detti di San Porfirio
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