Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 30 ottobre 2012

Celebro in rito antico, ma...

Riprendo da Vatican Insider di oggi: intervista al card. Cañizares, in relazione alla celebrazione in San Pietro del prossimo 3 novembre. C'è bisogno di commenti?
Perché ha accettato di celebrare la messa per i pellegrini che seguono il rito preconciliare?
« Ho accettato perché è un modo per far comprendere che è normale l’uso del messale del 1962: esistono due forme dello stesso rito, ma è lo stesso rito e dunque è normale usarlo nella celebrazione. Ho già celebrato diverse volte con il messale del beato Giovanni XXIII e lo farò volentieri anche questa volta. La Congregazione della quale il Papa mi ha chiamato ad essere Prefetto non ha nulla in contrario all’uso della liturgia antica, anche se il compito proprio del nostro dicastero è di approfondire il significato del rinnovamento liturgico secondo le direttive della costituzione Sacrosanctum Concilium e dunque di metterci sulla scia del Concilio Vaticano II. A questo proposito bisogna dire che anche la forma straordinaria del rito romano deve essere illuminata da quella costituzione conciliare, che nei primi dieci paragrafi approfondisce il vero spirito della liturgia e dunque vale per tutti i riti ».

16 commenti:

don Camillo ha detto...

hahahhahahah! Eccezionale!

Areki ha detto...

Anche io sono stato colpito dalle parole scritte in neretto che sinceramente appaiono una arrampicata sugli specchi. E tra l'altro sono "strane" visto che la Cacrosanctum Concilium fa l'elogio dei riti orientali per la loro bellezza e antichità......
Non capisco tutto questo zelo a voler toccare la liturgia tradizionale si puo dire che ogni volta che lo si è fatto (a partire dalla riforma della settimana santa) lo si è sempre rovinato.

E' il mito dell'homo faber massonico che sta sotto questa mentalità. La liturgia ci viene dall'alto e va accolta con spirito di profonda umiltà. Possiamo dire che la liturgia la potrebbe modificare solo lo Spirito Santo, solo dall'alto. Le riforme liturgiche sono possibili, ma le devono compiere solo i Santi e devono essere approvate da pontefici santi (come lo è stato San Pio X).
Le commissioni di burocrati autoreferenziali che a tavolino si mettono a fare il "piccolo chimico" non possono che fare disastri..... cfr il massone Bugnini e compagni di merende.

Comunque il Card. Canizades una cosa l'ha detta: la celebrazione nel rito di sempre, nel rito tradizionale, è un fatto normale, un fatto possibile ad ogni sacerdote e quindi non dovrebbe destare alcuna meraviglia e quindi occorrerebbe che lo si facesse sempre di più (quantunque vi sono anche problemi di formazione liturgica a che effettivamente tutti i sacerdoti possano essere in grado di farlo, vista la situazione dei nostri presbiteri)

Una cosa sia chiara la liturgia tradizionale non si tocca, non si tocca, non si tocca......

Anonimo ha detto...

non si tocca, non si tocca, non si tocca

Anonimo ha detto...

Perché ha accettato di celebrare la messa per i pellegrini che seguono il rito preconciliare?

Come sarebbe "rito preconciliare"?

Se non è mai stato abrogato e se c'è chi non ha mai smesso di celebrarlo e non solo nella FSSPX!

hpoirot ha detto...

Cosa diremmo di un dottore che venisse ad dirci:
"Respiro per far capire a tutti che é normale"

Hano trasformato la messa di sempre (che era la cosa più ovvia e naturale naturale per la Chiesa durante 2000 anni) in una stranezza sconosciuta difficile da accettare...

Perplesso ha detto...

"La Congregazione della quale il Papa mi ha chiamato ad essere Prefetto non ha nulla in contrario all’uso della liturgia antica"

... e non dovrebbe essere normale? C'è da dirlo?

Perplesso ha detto...

"Ho accettato perché è un modo per far comprendere che è normale l’uso del messale del 1962"

Forse i primi a doverlo comprendere sono proprio loro, i pastori quasi tutti renitenti!

Dante Pastorelli ha detto...

PERPLESSO
C'è da dirlo, ancora. E magari senz'aggiungere che la SC deve illuminare il rito antico. E come? Mistero.
Da tempo non si parla ufficialmente di riforma della riforma. Che si stia laovorando in modo sotterraneo?

kche ha detto...

"Respiro per far capire a tutti che é normale"


rendetevi conto che siamo in un'epoca di avveramenti di cose già previste.
Ad es. si sta avverando in questa constatazione di hpoirot, ciò che diceva Chesterton un secolo fa in "Eretici" :
La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà.
Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle.
È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate....Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Jeanne Lamotte ha detto...

Non si chiama "Chiesa e post concilio" questo blog???

E vi stupisce che, a 50 anni del VatII, il Prefetto cel Culto Divino faccia riferimento alla SC e alla messa moderna???

Io sono felice delle parole di Sua Eminenza, sono felice di sentirmi "cum Ecclesia" mentre i miei nonni sono morti da paria, senza che le loro ultime volontà riguardo al rito delle esequie venissero rispettate.

Perchè non scommettete sul bello e sul bene invece di stare sempre a rimpiangere, sospettare e criticare?

'Non abbiate paura'.

Jeanne

Luisa ha detto...

Beh, già mi sento comunque di ringraziare il cardinale che celebrerà la Santa Messa, è comunque un gesto che ha la sua importanza e non mi sento di sottovalutarlo o emettere in questo momento delle riserve.
Riprendo solo questa frase:

"A questo proposito bisogna dire che anche la forma straordinaria del rito romano deve essere illuminata da quella costituzione conciliare, che nei primi dieci paragrafi approfondisce il vero spirito della liturgia e dunque vale per tutti i riti ».

Io ho piuttosto l`impressione che è la Liturgia tradizionale che deve illuminare quel che è uscito non dalla Sacrosanctum Concilium ma dal Consilium, mi basta il primo paragrafo:

"1. Il sacro Concilio si propone di far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli; di meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti; di favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; di rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa. Ritiene quindi di doversi occupare in modo speciale anche della riforma e della promozione della liturgia."

È cresciuta la vita cristiana fra i fedeli?
Non sembrerebbe visto l`apostasia dilagante, la crisi del sacerdozio, la sacra liturgia ridotta ad oggetto manipolabile a piacimento, se si osserva con un minimo di oggettività la situazione della Fede e della Liturgia, intimamente legati, LEX ORANDI,LEX CREDENDI, si constata piuttosto una diminuzione della vita cristiana con quella riforma uscita dal Consilium.

Che cosa si intende per :
"favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; di rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa."

Come il Consilium ha interpretato quel "favorire l`unione di tutti i credenti in Cristo?", devo leggerci la tristemente famosa frase di Bugnini che voleva togliere dalla preghiera cattolica tutto ciò che era d`intralcio all`unione con i protestanti?
Come si favorisce l`unione?
Permettendo che ognuno si sbizzarisca nel suo orticello, svitando lampadine, comunicandosi seduti al proprio posto e danzando danze ebree attorno ad una tavola in un saletta privata il sabato sera, inventando messe country, messe con palloncini, messe con clown o cavalieri e cavalli, è quell`unità che ha generato la riforma conciliare?

In che modoi quel primo paragrafo può illuminare la Santa Messa Antica?

Dante Pastorelli ha detto...

In tutto d'accordo con Luisa.

Anonimo ha detto...

per canizares il messale del '62 vale quanto il rito neocatecumenale che abitualmente presiede, almeno.......

Dante Pastorelli ha detto...

anche se il compito proprio del nostro dicastero è di approfondire il significato del rinnovamento liturgico secondo le direttive della costituzione Sacrosanctum Concilium e dunque di metterci sulla scia del Concilio Vaticano II.
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E' possibile che il card. Prefetto riduca in modo così superficiale, per usare un eufemismo, il compito proprio della congregazione che presiede e faccia nascere la liturgia dal Vaticano II, dedicando un fugace sguardo agli altri riti? Ma già, nuova Pentecoste, nuova Chiesa, nuova liturgia in movimento.

Anonimo ha detto...

Il prefetto ha le idee eccezionalmente confuse, mi sembra...

L. Moscardò ha detto...

Parole! Le parole son fallaci: l'una tira l'altra e oltre alle banalità le parole -che sarebbe meglio volassero- rischiano di far capire il pensiero che si ha nel capo.
Caro Cardinale, grazie per la celebrazione, ma il silenzio rimane consiglio aureo, a meno che non si abbia qualcosa da dire.