Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 27 novembre 2015

Venerdì 27 novembre. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

La partecipazione del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, al funerale civile della giovane uccisa negli attentati terroristici di Parigi si è tradotta nella negazione della fede in Gesù Cristo unico salvatore. Le parole e gli atti del Patriarca sono andati al di là di una partecipazione a una già inaccettabile “cerimonia inter-religiosa” e hanno costituito un’accettazione della “religione civile” di giacobina memoria, negazione dell’unica vera Fede. Siamo tutti invitati a pregare in riparazione di questi gravissimi atti e, ancora una volta, a pregare perché i vertici della Chiesa ritrovino la Fede e non vengano traviate le anime dei credenti che ingenuamente potrebbero seguire indicazioni contrarie alla Dottrina.

La proposta di Lettura di formazione di questa settimana:

ESTRATTO DA 
“LE RIVELAZIONI” DI SANTA GERTRUDE LA GRANDE – Libro Terzo

25 – Il Cuore di Dio desidera supplire alle nostre deficienze

Un’altra volta, cercava di concentrare tutta la sua attenzione sulle singole parole e note dell’Ufficio divino; ma vedendo che ad ogni momento cadeva in distrazioni per la debolezza della sua natura, disse fra sé con tristezza: «Che frutto posso cavare da uno sforzo che produce così raramente il suo effetto?». Il Signore, non sopportando il suo abbattimento, le presentò allora con le sue proprie mani il suo Cuore divino in figura di una lampada, dicendo: «Ecco, ti presento il mio Cuore, organo dolcissimo dell’adorabile Trinità, affinché tu gli possa chiedere con fiducia di supplire ad ogni tua deficienza. Tutte le tue opere saranno allora perfette agli occhi miei. Come infatti un servo fedele si tiene sempre pronto ad eseguire i comandi del suo padrone, così d’ora innanzi il mio Cuore ti sarà sempre vicino per supplire in qualsiasi momento alle tue negligenze».

Questa inaudita condiscendenza la riempì insieme di ammirazione e di timore, sembrandole cosa immensamente disdicevole che il Cuore del suo Signore, degnissimo sacrario della Divinità, fonte di tutti i beni, degnasse di stare vicino a lei come un servo sta presso il suo padrone pronto a supplire ad ogni sua mancanza. Ma il Signore compatì benignamente la sua pusillanimità e l’incoraggiò con questa similitudine: «Se tu avessi una voce sonora e gradevole e ti piacesse molto cantare, e vicino a te si trovasse una persona dalla voce bassa e stonata al punto che solo con grande sforzo arrivasse a proferire qualche suono, ti sentiresti certamente indignata se essa non consentisse a lasciar cantare a te, che potresti farlo con facilità e grazia, una melodia che essa stenta a balbettare. Allo stesso modo il mio Cuore divino, conoscendo la fragilità e l’instabilità umana, aspetta con sommo desiderio che tu l’inviti con la tua preghiera, o anche solo con un moto di desiderio, a supplire alle tue deficienze, e a fare per te ciò che tu non riesci a compiere. Come da una parte la sua insondabile sapienza e la sua onnipotenza tutto gli rivelano e tutto gli rendono possibile, così d’altra pare la sua connaturale bontà gli fa desiderare con gioioso amore di renderti questo servizio».

26 – Le abbondanti grazie che il Cuore divino spande nell’anima

Nei giorni che seguirono, meditando con riconoscenza su questo magnifico dono, le venne il desiderio di sapere per quanto tempo il Signore avrebbe degnato di conservarglielo, e glielo domandò. E il Signore: «Fino a tanto che tu desidererai di conservarlo non avrai mai a dolerti che Io te lo tolga». «Ma come avviene, Signore – essa disse allora – che io pur sapendo che il tuo Cuore si trova sospeso come una lampada ardente nel mio cuore indegnissimo, tuttavia poi, quando mi è concesso per tua grazia di avvicinarmi a te, ho la gioia di ritrovarlo nel tuo petto e di attingervi le più grandi delizie?». E il Signore: «Quando tu vuoi afferrare qualcosa stendi la mano, e quando poi l’hai afferrata la ritiri. Allo stesso modo quando vedo che tu sei inclinata verso le cose esteriori, Io ti mando il mio Cuore per attirarti a me; e viceversa, quando vedo che tu seguendo il mio invito ti raccogli nell’intimo per unirti a me, Io di nuovo ritiro in me il mio Cuore per farti trovare in esso il gaudio di ogni perfezione».

Prese allora a meditare con immensa ammirazione e gratitudine su questa gratuita bontà di Dio e, considerando come la molteplicità delle sue imperfezioni e delle sue miserie la rendessero indegna di ogni grazia, si sprofondò con grande disprezzo di sé nella valle, a lei ben nota, dell’umiltà. Vi si tenne per così dire nascosta per qualche tempo, finché il Signore che, pur abitando nell’alto dei cieli, si compiace di elargire abbondantemente la sua grazia agli umili, parve far uscire dal suo proprio Cuore – sospeso in figura di una lampada sulla di lei anima inabissata nella valle dell’umiltà – come una cannuccia d’oro. Attraverso questa cannuccia Egli le infuse le più mirabili grazie. Se essa si umiliava riflettendo sulle sue imperfezioni, subito il Signore, pieno di misericordia, con l’influsso del suo Cuore divino faceva spuntare in lei i fiori delle più belle virtù. Ogni difetto era allora cancellato così che la misericordia del Signore non me trovava più traccia,. Similmente, se bramava qualche dono particolare o qualche grazia tra le più desiderate e accette al suo Cuore, subito con grande gioia e dolcezza se le sentiva infondere nell’anima nella stessa maniera.

Quando già aveva trascorso qualche tempo in queste delizie e, con la grazia di Dio, sembrava ormai perfetta in tutte le virtù (non nelle sue, veramente, ma nelle virtù del Signore), sentì risuonare nel cuore una voce dolcissima, simile alla soave melodia di un’arpa toccata da mano d’artista. Essa diceva: «Veni mea ad me. Intra meum in me. Mane meus mecum». Il Signore degnò di darle l’intelligenza di questo canto: «Veni mea ad me: vieni a me o mia sposa, perché, amandoti come tale, desidero che tu sia sempre con me, e perciò ti chiamo! Così pure: Intra meum in me: tu che sei il mio gaudio entra e dimora nel mio Cuore: lo desidero come il fidanzato desidera il giorno delle nozze che farà entrare la sposa nella sua casa. E ancora: Mane meus mecum: vieni e rimani come oggetto del mio amore in me che sono il Dio dell’amore e che ti ho eletta perché tu mi sia unita con unione indissolubile, simile a quella che esiste fra l’anima e il corpo».

Mentre avveniva questo dolcissimo colloquio si sentì attrarre in modo mirabile e misterioso verso il Signore e si trovò introdotta nella beata intimità del Cuore del suo Sposo e del suo Dio. Ciò che sentì, ciò che vide, ciò che udì, gustò e toccò del Verbo della vita, è noto soltanto a lei sola e a Colui che degnò ammetterla in così sublime unione, Gesù, Sposo delle anime amanti, che è Dio benedetto sopra ogni cosa per tutti i secoli eterni.

4 commenti:

mic ha detto...

Oggi è il 27 novembre. Festa della "Medaglia miracolosa", ma in realtà Festa della intercessione della Beata Vergine Maria.

A Roma, In Sant'Andrea delle Fratte, alle ore 17 si recita la supplica davanti all'altare dove ha celebrato la sua prima messa padre Kolbe e si è convertito Alfonso Ratisbonne.
Ma chiunque a quell'ora o ogni 27 del mese, come in qualunque momento difficile, può recitare la Supplica:

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. Salve Regina

Gianni B. ha detto...

Le medaglie miracolose sono come i "proiettili", le "munizioni", le "mine"; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e incatenate al peccato. Una medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di grazia, una presenza di grazia, una polla di grazia. In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente.
(San Massimiliano Kolbe)

Alba , Ora della Supplica ha detto...

SUPPLICA ALLA B.V. IMMACOLATA DELLA MEDAGLIA
(Da farsi verso le 17,30 del 27 Novembre, del 27 di ogni mese
ed in ogni urgente necessità.)
O Vergine Immacolata, sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui Ti compiaci di spargere più abbondantemente le tue grazie. O Maria, eccoci qui prostrati davanti a Te, proprio quello stesso giorno ed ora benedetta, da Te prescelti per la manifestazione della Tua Medaglia.
Veniamo a Te, colmi di immensa gratitudine e di illimitata fiducia, in quest’ora a te così cara, per ringraziarti del gran dono della tua Medaglia, segno del tuo amore e della tua protezione. Ti promettiamo che la santa Medaglia sarà la nostra compagna invisibile, sarà il segno della tua presenza; sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere quanto ci hai amato e ciò che dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo Figlio divino. Sì, il tuo Cuore trafitto rappresentato sulla Medaglia poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all’unisono con il tuo, l’accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà nel portare ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
Questa è l’ora tua, o Maria, l’ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa’, o Madre, che quest’ora sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione e l’ora del pieno esaurimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso proprio in quest’ora fortunata che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare di ricevere grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a Te che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutti i suoi doni? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che Ti spinse a donarci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti che già Ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fa’ che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. La tua Medaglia porti conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest’ora solenne domandiamo al tuo Cuore Immacolato la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono a noi più cari. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori! E dopo averti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venire a ringraziarti e lodarti eternamente in Cielo. Amen.
- Salve Regina…
- O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te (3 volte)

irina ha detto...

Abbiamo pregato. Anche per il Patriarca. Il suo periodo di probandato patriarcale,se così si può dire, sta terminando o è appena terminato che la Santa Madre di Gesù Cristo vegli su di lui. Chiudo ricordando Marcantonio Bragadin:"...Egli pregava, recitando il Miserere.Fu questa la sua unica risposta. Quando arrivarono a scorticargli le cosce,la voce lo abbandonò..."(Louis De Wohl, L'ultimo crociato).