Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 29 maggio 2017

Caro don, io vado - Marco Manfredini

Caro Don, io vado.
Vado, anche se tu sei un po’ perplesso.
Vado, anche se mia moglie preferirebbe che non andassi.
Vado, anche se i miei colleghi sperano che mi arrestino.
Vado, anche se persino il dottore, il commercialista e il salumiere mi guardano male.
Vado, perché in verità una processione di preghiera non può fare che bene.
Vado, perché ho dei figli, e non voglio lasciarli in balia di un’antiutopia omocratica.
Vado, perché quando i chierici se la squagliano, rimane un manipolo di laici.
Vado, perché se non andiamo ora, ci condanniamo all’irrilevanza.
Vado, perché l’offesa che una manifestazione di tal fatta arreca alla mia città e alla legge divina non può passare sotto silenzio.
Vado, perché don Cugini, poveri noi.
Vado, perché don Goccini, per favore.
Vado, perché Camisasca, chi l’ha visto?
Vado, perché Bergoglio, per carità lasciamo stare.
Vado, perché per fortuna esistono ancora preti come don Giorgio Bellei ed alti prelati come il cardinale Burke.
Vado, perché non posso sbagliare se Radio Spada, Riscossa Cristiana, Chiesa e post concilio, Summorum Pontificum, UnaVox, persino La Croce!
Vado, perché l’obbedienza a chi ha perso la bussola non può diventare un alibi per nascondersi.
Vado, perché sono obbediente agli insegnamenti della Chiesa di sempre.
Vado, perché della verità è stato fatto già abbastanza scempio.
Vado, perché se non andassi sarebbe una grave omissione di testimonianza.
Vado, anche se stavolta c’è il rischio di prenderle. A maggior ragione, se c’è questo rischio, vuol dire che è la cosa giusta da fare.
Vado, perché tra quelli che conosco non viene quasi nessuno.
Vado, perché avrei mille altre cose da fare, ma questa è di gran lunga la più importante.
Vado, perché ormai solo un intervento divino può far rinsavire gli uomini.
Vado, perché una “veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia e della transfobia” non sta né in cielo né in terra.
Vado, perché non si capisce chi siano le vittime dell’omofobia, ma sono ben evidenti i danni dell’omofilia.
Vado, perché essere omosessuale oggi, più che discrimine negativo, in questa società sottosopra è  considerato un titolo di merito.
Vado, e lo ripeterò all’infinito, perché l’acqua bagna, il sole scalda, e un bambino ha bisogno di un padre e una madre.
Vado perché da queste parti abbiamo già sopportato la resistenza rossa, la guerra civile, il triangolo della morte, la sinistra al potere per settant’anni, l’ANPI, l’antifascismo, il cattocomunismo, Dossetti senior, il dossettismo e Dossetti junior, Prodi, Melloni, Del Rio, il PD e il terremoto. Se permettete, ne abbiamo avuto abbastanza.
Vado, perché Dio agisce attraverso di noi.
Vado, perché non c’è alcun pride da esibire quando si è gay. Infatti si finisce per esibire certe parti del corpo che sarebbe opportuno tener coperte.
Vado, perché ne ho già viste abbastanza per stare a casa.
Vado, perché se arriveranno (Dio ci scampi) a comandare i musulmani, rimpiangeranno la presunta intransigenza della tradizione cattolica.
Vado, perché tutta ‘sta gaiezza nel Gay Pride non la vedo. Vedo una gran tristezza ricoperta da lustrini.
Vado, perché tutto sto divertimento non lo vedo. Vedo un gran invertimento.
Vado, perché “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”.[1]
Vado, perché quando si serrano le fila, meglio essere dalla parte giusta, anche se in pochi.
Vado, perché preferisco una Chiesa arretrata ad una Chiesa che arretra di fronte al nemico.
Vado, e se non ci danno il Duomo andremo sul sagrato, se non ci danno il sagrato andremo sul marciapiede, se non ci danno il marciapiede andremo sulla strada, se non ci danno neanche la strada torneremo nelle catacombe. L’importante è esserci.
Vado, perché “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”.[2]
Vado, perché non va il Papa, non va il Vescovo, non vanno i pastori, non vanno i frati, non vanno le suore… tocca per forza andare a noi poveri laici.
Vado, perché è l’unico modo per voler bene agli omosessuali: pregare per la loro conversione.
Vado, perché non sono omofobo, ma non mi omologo.
Vado, perché se per i preti il Gay Pride è una manifestazione legittima, c’è urgente bisogno di andare.
Vado, perché se dagli stessi preti una processione di preghiera è considerata una provocazione, è meglio chiudere definitivamente i seminari.
Vado, perché la coscienza me lo chiede, la dottrina me lo chiede, la tradizione me lo chiede, la scrittura me lo chiede, il buon senso me lo chiede, e anche il buon costume… me lo chiedono tutti.
Vado, perché di chiappe al vento non ne vorrei veder sventolare nella mia città.
Vado, perché se lasciamo passare questa non avremo motivo per non accettare tutto ciò che verrà dopo.
Vado ora, perché domani forse sarà troppo tardi per riparare.
Vado, perché di Grillini ne abbiamo piene le gonadi.
Vado, perché a Reggio si è celebrata la prima “unione civile” italiana, sarebbe bello fosse stata anche l’ultima.
Vado, perché è giusto “accogliere” gli omosessuali, facendogli presente che la loro è un’inclinazione “oggettivamente disordinata”.
Vado, perché è bene “accompagnare” chi sbaglia, indicandogli però la strada giusta, che in questo caso è nella direzione opposta da quella intrapresa.
Vado, perché ho fatto “discernimento”, e ho discernuto (pare si dica così) che bisogna andare.
Vado, perché andare è usare vera “misericordia” verso queste persone che sbagliano, non andare è inutile misericordismo.
Vado, e un giorno, se dovessero rinsavire, ci ringrazieranno anche loro.
Vado, perché nella Bibbia l’arcobaleno è simbolo della alleanza di Dio con gli uomini dopo il diluvio che ha purificato l’umanità peccatrice. L’arcobaleno delle gaie bandiere al contrario dà l’impressione di voler provocare Dio affinché mandi un altro diluvio a lavare la corruzione dell’anima umana.
Vado, perché quando il gioco si fa duro, i credenti iniziano a pregare. Pubblicamente.
Vado, perché con la Cirinnà abbiamo un conto in sospeso.
Vado, perché Reggio Emilia rischia di diventare l’epicentro dello scontro tra civiltà cristiana e inciviltà laicista. Occorre esserci.
Vado, perché non può esistere un paese dove c’è libertà di manifestare qualsiasi idea aberrante, mentre occorre nascondersi per dire la verità.
Vado, perché qualcuno bisogna pure che vada.
Vado, e che Dio mi strafulmini se non lo faccio.
Vado, perché “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”.[3]
Vado perché vorrei, con le parole di Elisabetta[4], che lo stato ritornasse sovrano e magari la Chiesa cattolica.
Vado, perché non ho niente contro gli omosessuali, ma tutto contro i gay.
Vado perché com’è che dicevano quelle là? “Se non ora quando?”
Vado, perché il carnevale c’è già stato a marzo.
Vado perché i sessi sono due, le devianze infinite.
Vado, perché sono disposto ad accettare la Croce, ma Crocetta NO.
Vado, perché sono già stato fermo abbastanza.
Vado, perché San Paolo, San Tommaso, Sant’Agostino, Santa Caterina, San Pio V… mi pare siano stati abbastanza chiari. Impongono di andare.
Vado, perché arrivati a un passo dal baratro qualcuno dovrà pur fare qualcosa.
Vado, perché più siamo e più abbiamo la possibilità di essere ascoltati dall’Alto.
Vado, perché non c’è dubia che si debba andare.
Vado, perché se altri vanno per rivendicare la pubblica sodomia, noi, a Dio piacendo, andiamo a ripristinare pubblicamente la verità.
Vado, perché se non vado io, chi ci deve andare?
Vado, perché, parafrasando un detto di moda: “chi sono io per non andare?”
Vado, e non aspettatemi, torno tardi.
Vado, vieni anche tu?
____________________________
[1] (Mt 18,6)
[2] (Gv 15,20)
[3] (Gv 15,18)
[4]Elisabetta Frezza, nell’articolo Quella processione che fa tanta paura, comparso su La Croce il 18 maggio. [Fonte]

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Martino Mora:
Vi ricordate le immagini delle sciemmie e delle bestie feroci proiettate sulle pareti di San Pietro l'8 gennaio 2015, festa dell'Immacolata Concezione? Era un documentario prodotto dalla Banca Mondiale. In molti parlarono dell'enesimo scandalo pubblico di Bergoglio, altri parlarono di resa all'ideologia animalista, altri ancora, semplicemente, di spettacolo pietoso e grottesco. Ebbene, leggevo ieri che l'"animalista" Bergoglio, per aver prestato le mura delle basiliche a coccodrilli, scimmie e leoni giganteschi, si è preso un sacco di milioni dalla Banca Mondiale. Come se li prese dalla Porsche per aver affittato la Cappella Sistina. All'anticapitalista da burla i soldi del capitale non dispiacciono affatto. Come non gli dispiace affatto essere elogiato da "Vanity Fair" e tante altre riviste patinate dei padroni del denaro.

Anonimo ha detto...

Segnalo, in "difesa" del vescovo, questo articolo:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gay-prideil-vescovoe-il-comando-19990.htm

Premesso che non sono minimamente d'accordo, invito a non bollare come traditore né Zambrano, né la Bussola... Zambrano tre anni fa finì in lite totale con molti esponenti della diocesi per aver osato ricordare che Dossetti ebbe un passato fascista, cosa che fece infuriare i suoi adoratori.

Semplicemente, per commentare l'articolo, si può dire che Zambrano non ha proprio argomenti. Intanto perché non è che ci "si accontenta" in relazione a vescovi che fanno peggio: non ci si accontenta e basta, o il vescovo si comporta in modo sufficientemente chiaro, e questo si misura con criteri assoluti, non relativi, oppure non adempie al suo dovere di pastore.

Il passaggio più grave, su cui ci sarebbe veramente da arrabbiarsi, è questo:

[...] perché Camisasca sa che nessuno di quel comitato sarà presente tra qualche giorno a portare la Santissima Eucarestia per le strade di Reggio dato che si tratta di un'iniziativa della Diocesi, quindi troppo modernista per i loro gusti.

Quando non si hanno argomenti, rimane la calunnia, peraltro basata sul nulla.

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

Per vostra conoscenza, ho mandato questa lettera alla redazione della Bussola.


Cara redazione della Bussola,

vi scrivo in relazione all'articolo di Andrea Zambrano il cui titolo è nell'oggetto di questa email. Premesso che vi apprezzo moltissimo, così come apprezzo Zambrano (sono abbonato anche al Timone). Data per manifesta la buona fede dell'autore, rispetto le sue vedute differenti, pur non condividendole.

Tuttavia mi pare che Zambrano si sia fatto prendere un po' da troppa foga nella sua difesa del vescovo Camisasca:

"... perché Camisasca sa che nessuno di quel comitato sarà presente tra qualche giorno a portare la Santissima Eucarestia per le strade di Reggio dato che si tratta di un'iniziativa della Diocesi, quindi troppo modernista per i loro gusti."

A meno che Zambrano e il monsignore non abbiano avuto qualche visione mistica, o ci sia qualche dichiarazione del Comitato che però non mi risulta, mi chiedo come si possa scrivere una cosa del genere. Se non è questo un giudizio temerario, mi chiedo cosa possa esserlo. Anzi, direi che è persino una calunnia.

Conscio di non dover creare divisioni nel fronte del cattolicesimo rimasto ortodosso, certe cose però non possono passare sotto silenzio, per amore di verità, ed è solo sulla verità che si può fondare l'unità.

Dio vi benedica.

--
Fabrizio Giudici

Anonimo ha detto...

https://gloria.tv/article/UBJeYQNXUHeX1w1w9ELSy8iLY
Il demonio punta agli innocenti .

mic ha detto...

Non lo dico per me o per questo blog, ma perché sarebbe utile alla causa, riscontrare la stessa reciprocità nella condivisione di testi da altri blog e testate amiche....
Finora chiunque ho invitato fa orecchie da mercante, tranne il Prof. De Mattei.

Rr ha detto...

Mic 14.46,
non vorrei sembrarti maligna, ma forse è perché sei donna, non sei giornalista professionista, ne' docente in qualche università, specie se pontificia, ne' sei suora o monaca.
Rr

Fatevi vivi ha detto...

Cari bloggers dalle radici color verde cristiano , datevi una mossa , rispondete all'invito della D.ssa M.G. per organizzare qualcosa di concreto nel presente o nel futuro prossimo . E' una occasione che il Cielo vi manda , un inizio , per raccordarvi e consigliarvi .
Sed fugit interea fugit irreparabile tempus e a chi piu' e' stato dato piu' sara' richiesto !
Come fare ?

Vedi punto 1.
________________________________________
1. In prossime occasioni, e per altre intenzioni che non mancheranno, sarebbe bello oltre che efficace poter recitare il Santo Rosario coralmente in diretta streaming in un'ora prefissata. Per questo invito a contattarmi su romaperenne@gmail.com chi di voi voglia e possa darmi un supporto per organizzarci al riguardo dal punto di vista tecnico per rendere in futuro iniziative come questa fruibili in tempo reale attraverso il blog. Oppure mi dia le coordinate necessarie per attivarle attraverso un'altra piattaforma.

Diego ha detto...

Scusate l'intervento ma il rosario in diretta streaming non credo vada bene. Esso fa parte di un metodo che in cuor mio non sento che possa mai efficacemente levarsi al Cielo.
Si dà un orario comune e ognuno a quell'ora, a casa o in chiesa, recita una corona di rosario. Se fosse in latino meglio ancora ma anche nella propria lingua madre va bene. L'importante ritengo sia che ognuno è esprima l'intenzione collettiva. Se i partecipanti riuscissero preliminarmente anche ad accedere alla S.Confessione sarebbe ancora meglio.
Cuori nuovi, i nostri, con metodi antichi. Perché l'impegno richiesto a noi implica necessariamente il ricorso a Dio e non al preternaturale.
Dobbiamo accettare che i metodi del mondo ci conducono al mondo.
Oggi ci viene richiesto da Dio sempre le stesse cose richieste alle generazioni che ci hanno preceduti.
E se siamo qui a dover affrontare le stesse sfide allora mi sorge il dubbio che le risposte non siano state adeguate.
Comunque mi rendo conto che non si prega (io in primis) mai abbastanza...

Sia Lodato Gesù Cristo

Anonimo ha detto...

Ulteriore oggetto di riflessione .
http://querculanus.blogspot.it/2017/05/quale-programma.html#more

flo set ha detto...

Mi riconosco in questa "chiamata alle armi della preghiera".
Aggiungerei:
1. Vado perché bisogna riaffermare che Dio ha creato tutto perfetto all’inizio del mondo. Maschio e femmina li creò. Poi è arrivato quel deficiente di Adamo che con la sua presunzione ha rovinato l’originaria perfezione. L’atteggiamento di Adamo è molto simile a quello che vediamo con le parate carnevalesche gay: presunzione, orgoglio, superbia.
2. Vado perché il putridume e le bestemmie del Cassero di Bologna e le orge gay dell’Unar dovrebbero essere condannate da tutti, sindaci e politici compresi.
3. Vado perché amo le persone omosessuali. Il mio amore nei loro confronti non è erotico. E’ fraterno, di vicinanza, spirituale.
4. Vado perché voglio essere vicino ai loro (delle persone affette da omosessualità) problemi e difficoltà. Siamo tutti imperfetti e peccatori. Tutti subiamo la presenza in noi del peccato originale. Siamo tutti malati. Questa vita è una continua lotta per tutti. Abbracciamoci nella preghiera.
5. Vado perché misericordia e giustizia vanno a braccetto. Ad un certo punto i nodi vengono al pettine e la verità bisogna pur dirla. Di verità ce n’è una.
6. Vado a ribadire che “Famiglia naturale=famiglia gay” è un’equazione falsa. La prima fa fiorire l’umanità. La seconda fa appassire l’umanità.
7. Vado perché ci tengo a distinguere: una cosa sono le persone con orientamento omosessuale; altra cosa sono i gruppi gay. Per le prime c’è accoglienza (CCC2358). Per le seconde c’è ferma condanna (CCC2357).

Mi distacco invece dalla pletora di giudizi negativi su papa Francesco, vescovo Camisasca, don Cugini, don Goccini ecc…
Vi ricordo, fratelli in Cristo:

Mt7
Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.

Messaggio a Mirjana (Medjugorje) del 2 ottobre 2011
...In modo particolare vi prego di non giudicare i vostri Pastori. …

Mario Cepelli

Anonimo ha detto...

@Mario Cepelli

Caro Mario, qui non si giudicano le persone, bensì le loro affermazioni, azioni e comportamenti quando sono in evidente contrasto con la verità rivelata. E questo non va contro il dettato evangelico in nessun modo, anzi lo mette in pratica, ad esempio, laddove Cristo chiede di chiamare bene il bene e male il male ("Il vostro parlare sia Sì Sì, No No", Mt 5,37).
Quanto alla citazione del messaggio di Mirjana, andiamoci piano, trattandosi di apparizioni non riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, le quali, quindi, non possono fare testo.
Saluti.

A. ha detto...

Messaggio a Mirjana (Medjugorje) del 2 ottobre 2011
...
PER FAVORE!
"Ricordiamoci di ciò che Padre Pio fece affiggere alla bacheca del convento:
PADRE PIO NON SI INTERESSA AD APPARIZIONI NON RICONOSCIUTE Ed invita a fare altrettanto.
Non si preceda il giudizio della Chiesa e si frequentino solo Santuari APPROVATI".
Nella fattispecie il riferimento era in primo luogo circa Garabandal, ma si tratta di un criterio universalmente valido.
Se poi, dato che il VdR sembra essere critico verso Medjugorje e noi la vogliamo "rivalutare" per marcare la nostra distanza da lui, ricordiamoci che "Un orologio fermo porta l'ora esatta due volte al giorno" . Il giudizio critico su Medjugorje è una di quelle due volte.

Anonimo ha detto...

@Mario

La citazione del "non giudicare" fuori del contesto non ha molto senso. Infatti si possono citare molti altri passi delle scritture che invitano a giudicare, per esempio:

"Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!" (Giov. 7, 24)

"L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo." (1 Cor 2, 14-16)

"V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!" (1 Cor 6, 1-3)

"All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi: Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle
[nota: cioè non ne giudichi le malefatte], la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere." (Apoc. 2, 18-23)


Da cui si capisce benissimo che non bisogna "giudicare le persone", ovvero non bisogna esprimere un giudizio di condanna, che non ci spetta. Ma abbiamo il dovere di giudicare il loro comportamento, altrimenti - come dice l'ultima citazione - ne saremo considerati responsabili anche noi.

Quanto alla frase di Medjugorje, hanno risposto già altri. Perché fare riferimento ad una visione non approvata, quando c'è la Somma Teologica e il Codice di Diritto Canonico che parlano chiaro? E cosa dicono? Che normalmente si obbedisce ai pastori. Ma ci sono eccezioni, quando il loro comportamento è un grave pericolo per la fede.

--
Fabrizio Giudici

irina ha detto...

"...http://querculanus.blogspot.it/2017/05/quale-programma.html#more..."

Credo che questa storia del tempo, dello spazio, dei problemi 'attuali', dei processi,dei programmi, dell'avanti e del dietro, dell'avanzare e del retrocedere della Chiesa e via blaterando sia tutto un diversivo diabolico, ripetono, come scimmie. Manca NSGC. L'unico vero problema, programma all'altezza della situazione è questo. Cristo non c'è. Questo è il problema. Ci diciamo cristiani. Forse vorremmo anche esserlo, a chiacchiere, ma nei fatti il Cristianesimo sta in un'altra galassia. Una canzone romana parlava di un convento delle Suore Mantellate, trasformato in prigione femminile, dove la campana suonava ogni ora ma, cantava la prigioniera: "Cristo nun ce sta dentro 'ste mura".

irina ha detto...

Questa ossessione del programma mi ha fatto tornare a mente i piani quinquennali. Potrebbe essere un'altro degli errori dell'URSS sparsi nel mondo. Lui ha realmente solo quella cultura. Finché non si capirà la differenza tra costanza ed ostinazione, siamo destinati a ripetere gli stessi errori. La differenza la fa la presenza o l'assenza di NSGC. Il mondo ha creduto di impadronirsi di tutto il bagaglio cristiano, tralasciando l'ingombro di Cristo ma, ogni virtù cristiana si tramuta nel vizio corrispondente se non si prende anche il giogo soave ed il carico leggero di Gesù Cristo.

flo set ha detto...

Premetto che sabato 3 parteciperò in modo convinto per molti motivi.
Volevo però rispondere precisando il mio ruolo nella Chiesa:
sono solo un povero peccatore, un cristiano che fa fatica ad essere tale perché Cristo ci chiede molto, a volte troppo.
Voglio evitare di pormi gerarchicamente davanti al Papa e al Vescovo. Voglio sforzarmi ad essere obbediente alla Chiesa. Perché non ho nè più competenze né più purezza rispetto a loro.
Voglio d’altra parte evitare di essere considerato un bigotto o ipocrita. Uno che punta il dito ma che per se stesso non mira alla perfezione.
Il mio atteggiamento sarà molto molto “flat”=umile, a terra. Pura preghiera. Stop. Nessuna critica, nessuna polemica, nessun giudizio verso alcuno.
In reggiano: “Vola bas e schiva i sas” (vola basso ed evita i sassi=non darti troppe arie di saggezza, conoscenza e perfezione perché prima o poi trovi qualcuno più alto di te).
Tipo quello specificato da Santa Faustina Kowalska nel Diario della Divina Misericordia:

Gesù:
…non voglio le tue mortificazioni, ma l'obbedienza. Con questo Mi dai una grande gloria ed acquisti dei meriti per te.

S.Faustina:
D. Si può peccare gravemente contro la virtù dell'obbedienza?
R. Si pecca gravemente quando si disprezza l'autorità o l'ordine del superiore.
Quando dalla disobbedienza deriva un danno spirituale o materiale alla Congregazione.
D. Quali mancanze mettono in pericolo il voto?
R. I preconcetti e l'antipatia verso il superiore, la mormorazione e le critiche; l'infingardaggine e la trascuratezza.
...
Sant'Ignazio dà tre metodi che facilitano l'obbedienza: Vedere sempre Iddio nel superiore, chiunque egli sia.
Giustificare dentro di sé l'ordine o l'opinione del superiore.
Accettare ogni ordine come se venisse dal Signore, senza discutere e senza pensarci su.
Il mezzo generale poi è l'umiltà. Niente è difficile per l'umile.

Mario Cepelli

Anonimo ha detto...

…non voglio le tue mortificazioni, ma l'obbedienza.
Premesso che ci sono alcuni (IO *NON* SONO uno di loro) che trovano molti punti strani nella vicenda di Suor Faustina, se Mons. Lefebvre fosse caduto vittima del colpo da maestro, ovvero, del fatto che, in nome dell'obbedienza alle (presunte/sedicenti) "Autorità" di oggi, si dovesse disobbedire alle CERTE Autorità di ieri, oggi saremmo tutti omologati, e non solo nel campo liturgico.

Anonimo ha detto...

Eppure non è difficile capire che l’origine di questa storia delle scuse ai gay nasce proprio come tentativo di far passare la cultura omosessualista nella Chiesa. Oggi c’è un ampio settore della Chiesa che, con il pretesto delle scuse per presunte discriminazioni passate, spinge per il riconoscimento delle unioni omosessuali: non l’accoglienza delle singole persone, ma la legittimazione dell’omosessualità in quanto tale.
Invece le scuse bisognerebbe farle sì, ma non ai gay: bisognerebbe farle alle persone con tendenze omosessuali che vivono con disagio la propria condizione e si vedono negata anche dai preti una strada diversa dal perseverare in rapporti contro natura. A coloro che vanno in chiesa per un aiuto e trovano soltanto associazioni Lgbt cristiane, perché preti e vescovi lasciano fuori quelle poche associazioni che si occupano di accompagnare le persone con tali inclinazioni in un percorso rispettoso della persona secondo l’insegnamento della Chiesa.
Bisognerebbe chiedere scusa perché alle persone che cercano una speranza, una liberazione dalla propria condizione, viene offerta soltanto complicità nel male. Bisognerebbe chiedere scusa a tutti i fedeli per aver lasciato che nei seminari e oltre proliferassero presenze ambigue (si ricordi che anche il fenomeno chiamato “pedofilia” in realtà sono in massima parte abusi omosessuali); per aver lasciato che sacerdoti gay diventassero vescovi e si trovassero in posizioni di grande responsabilità nella Chiesa, da dove oggi stanno deviando la coscienza dei fedeli.
Di tutto questo si dovrebbe chiedere scusa e, pentiti, provvedere a tornare sulla retta via. Ma è proprio quel che non si farà: perché quanti hanno in testa di promuovere l’agenda gay nella Chiesa trovano le porte spalancate dai tanti “buoni” che hanno timore di opporsi all’eresia del politicamente corretto.

Anonimo ha detto...

E' bene precisare per capirsi, che la sig.ra (?) Flo sta teorizzando la falsa obbedienza, quella che fa sentire in dovere di obbedire anche ad ordini di eretici e corrotti, solo perchè sono superiori. Quella che ci ha ridotti all'apostasia COATTA, lo vediamo questo o ci bendiamo ancora gli occhi, credendo di soffrire di meno ?
Ma allora S. Pietro quando disse : "E' meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini", sbagliava ? se i superiori non obbediscono a Dio, non vanno obbediti affatto, visto che comandano cose contrarie a Dio, oggi più che mai, come vediamo dappertutto.... o siamo al punto che c'è da discutere su queste realtà evidenti pure alle pietre ?
se i pastori diventano lupi, le pecore devono difendersi, non lasciarsi trascinare all'inferno, per obbedienza ! ciò oggi si traduce nell'essere inglobati nella religione mondiale anticristica, e non so se l'obbedienza della pecora cieca e sorda (volontaria) sarà una scusante davanti al Sommo Giudice.

Anonimo ha detto...

pardon: il mio commento "è bene precisare che..." era rivolto al blogger Mario Cepelli.

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che sull'obbedienza, ribadisco, c'è il Codice di Diritto Canonico che riassume varie fonti del Magistero in modo omnicomprensivo, senza che se ne debbano citare solo alcune, che vanno contestualizzate...

Oggi è Santa Giovanna d'Arco. Pierre Cauchon de Somièvre era il vescovo che presiedette il processo contro la santa, facendola condannare ingiustamente (e violando tutta una serie di norme giuridiche dell'epoca). Era vescovo legittimo, quindi era il superiore della diocesi e bisognava portargli rispetto ed obbedienza. Quando fu fatta giustizia postuma, fu scomunicato e proclamato eretico: ma solo dopo che Giovanna era stata bruciata sul rogo. Ecco, voi credete che quelli che gli obbedirono ciecamente, pur controvoglia perché sapevano - in coscienza - che Giovanna era innocente, compirono un'azione moralmente lecita? Che non avranno dovuto pentirsene e confessarla, o altrimenti pagarla davanti al giudizio di Dio?

--
Fabrizio Giudici

mic ha detto...

http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-vescovo-bandito-dai-gay-scortato-dalla-polizia-20005.htm#.WS5wcY_OPqB

flo set ha detto...

Non sono un blogger ma un papà.
Grazie per le vostre posizioni così decise. Io non vedo tutto questo male nel vescovo Camisasca né in papa Francesco.
Ditemi pure che sono miope...o ingenuo, non mi offendo, ma mi ritengo in buona fede.
Mi baso su ciò che dicono.
Camisasca:
...la nostra Chiesa deve molto maturare nella coscienza e nell’esperienza della comunione…
...la carità richiede sempre, se non vuole essere un puro nome, dialogo e confronto con chi nella Diocesi ha il carisma del pastore…

sono daccordo con lui. E’ lui il nostro riferimento locale. Altrimenti diventiamo come l’islam dove ogni imam fa e dice ciò che vuole, dove non c’è gerarchia, legame, comunione.
Non credo che Camisasca possa porsi sullo stesso piano del vescovo eretico che condannò S. Giovanna d’Arco.
Sui temi omosex ed LGBT lui ribadisce ciò che sta scritto nel CCC 2357-2359 e AL 250-251.
Davvero non ci vedo il male. Scusate.

Bergoglio:
...Quando finalmente Dio presenta la donna, l’uomo riconosce esultante che quella creatura, e solo quella, è parte di lui…
(Piazza San Pietro, Mercoledì, 22 aprile 2015)

...io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa.…rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione.
(Piazza San Pietro, Mercoledì, 15 aprile 2015)

Tbilisi – Georgia 2016:
...oggi “un grande nemico” del matrimonio – ha detto - è “la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio …  ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee”, sono le “colonizzazioni ideologiche che distruggono”. Per questo occorre “difendersi dalle colonizzazioni ideologiche”.

“Il matrimonio – ha detto - è la cosa più bella che Dio ha creato. La Bibbia ci dice che Dio ha creato ‘uomo e donna li ha creati, a Sua immagine’. Cioè, l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio”.

Luglio 2013:
"...si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, tutte non sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby".

Poi se mi dite che don Goccini ha perso una buona occasione per tacere Ok.
Poi se mi chiedete chi preferirei come papa? BXVI sopra tutti, ma anche il cardinal Caffarra, anche solo per il mitico testo del lifeforum:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/05/rome-life-forum-2017-card-carlo.html

Concludo (poi vado a preparare il pranzo per tutti) dicendo che si corre il rischio di vedere il male dove non è (e viceversa, di non vedere il male dove davvero c’è), e di conseguenza sprecare energie “fiorettando” fra noi e di dividerci come membri della Chiesa, che è esattamente quello che si aspetta il cornuto.
In questo tempo storico eccezionale bisogna stare uniti, anche gerarchicamente, in poche cose: la preghiera e il Vangelo.
Che Dio vi benedica. Mario Cepelli

Anonimo ha detto...

Caro papà no blogger,
avrebbe dovuto firmarsi "La vispa Teresa"...

mic ha detto...

Nota di Una Vox a corredo di questo articolo
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2007_Manfredini_Risposta_a_TotusTuus.html

...veniamo a sapere di altri che hanno da ridire sulla processione di riparazione del 3 giugno a Reggio Emilia.

Viene proprio da dire: ma cosa diavolo succede?!
Com'è possibile che una processione di cattolici,
oltre ai tanti consensi, susciti appunti e critiche anch'esse cattoliche?
Qualcosa non funziona, e forse sarà il caso di spenderci qualche parola.
Ma è meglio aspettare qualche giorno, può darsi che si facciano avanti altri critici!
Per adesso è come se si fossero stabiliti due fronti opposti:
da un lato quelli che hanno promosso la processione, insieme a quelli che la sostengono. Dall'altro quelli che la criticano.
I primi: cattolici “della strada”, i secondi: “cattolici graduati”.
La cosa buffa in tutto questo è che i “cattolici graduati” o qualificati, che si trovano accomunati, sono nientemeno che i cattolici diocesani di Reggio Emilia, i cattolici sedevacantisti di Verrua Savoia e i cattolici conservatori di Bologna.
Cosa diavolo succede?!
Com'è che si ritrovano accomunati i progressisti, i sedevacantisti e i conservatori?
E dire che c'è qualcuno che scrive che gli “ecumenisti improprii” saremmo noi!
In Sicilia si direbbe: Non c'è chiu' munnu!
E sembra proprio che non ci sia davvero più un mondo almeno logico.

Anonimo ha detto...

Su La Voce di oggi (pagina 9), il Segretario della Lega Nord – Emilia, Luca Vinci, non le manda a dire: anche il pride reggiano, con l’entusiastica adesione dell’amministrazione comunale all’iniziativa (comprensiva di feste blasfeme), rappresenta un’occasione in cui il PD dell’Emilia Romagna sferra “un attacco, per niente velato, alla famiglia tradizionale e alla nostra cultura cristiana”.