Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 22 giugno 2020

Nobile a PG e Vigano: preghiera sì, ma anche l'azione…

Un contributo di Agostino Nobile, autore di numerosi articoli pubblicati anche da questo blog, che alimenta la riflessione. Si riferisce all’Appello per la Chiesa e per il mondo dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò [vedi anche indice interventi mons. Viganò].

Cattolici, la preghiera non esclude l’azione

Dopo l’Appello per la Chiesa e per il mondo dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, Pezzo Grosso chiede cosa dobbiamo fare noi cattolici di concreto, “limitarci a pregare, piangere e cercare di non affannarci?” Nella sua risposta Mons. Viganò, ricordando tra l’altro le parole di Gesù Cristo, non poteva essere più chiaro: “Sia il vostro parlare: Sì, sì. No, no. Il resto viene dal Maligno.” Su questa deriva della neochiesa i cattolici devono parlare chiaro e tondo. Dobbiamo avere timore di Dio non di chi lo sfida.
La situazione attuale è più critica di quelle che hanno dovuto affrontare per secoli i nostri avi con l’islam e le eresie, poiché uomini di Chiesa sono diventati la quinta colonna dell’Antagonista. Le armi oggi sono diverse, ma più perfide perché uccidono la fede e dividono il popolo cattolico.
Allora, come difendersi? Basta la preghiera?
Impariamo dalla storia. Perdonate se la prendo un po’ larga e utilizzo un vocabolario a volte terra-terra per non tediare il lettore, ma data la posta in gioco vale la pena.

La preghiera senza l’azione.

Il 29 maggio del 1453 Costantinopoli viene conquistata dall’esercito ottomano di Maometto II. È la fine dell’impero bizantino. Nonostante il contributo militare offerto dal soldato di ventura genovese Giovanni Giustiniani Longo, che si trovò a combattere con 5/7mila uomini, nulla potè contro l’esercito di Maometto II costituito da 160mila uomini (alcune fonti parlano di 700mila combattenti). Le gelosie, le invidie e i tradimenti dei sovrani europei impedirono a Papa Niccolò V di riunire una flotta di combattenti per soccorrere Costantinopoli. La ricca città di Bisanzio fu espugnata grazie a un ingegnere ungherese che, dietro ad un lautissimo ingaggio, confezionò per gli ottomani bombarde terrificanti in grado di lanciare sfere di granito del peso di 500 chilogrammi. I massacri dei musulmani non ha precedenti. Le strade, narrano le cronache dell’epoca, erano diventate fiumi di sangue. Una parte della popolazione si rifugiò nella basilica di Santa Sofia confidando in un’antica profezia secondo la quale, se mai dei nemici avessero invaso la città, dal Paradiso sarebbe disceso un angelo che non gli avrebbe consentito di entrare nella cattedrale. Uomini, donne e bambini furono impalati, scorticati vivi, crocifissi. I ragazzini evirati per il piacere dei nuovi governanti, mentre i sopravvissuti finirono nei mercati degli schiavi. Chiese ridotte a cloache, dove i religiosi venivano torturati e sgozzati. Le monache violentate, sventrate, calpestate a morte dai cavalli, mentre le giovani, religiose o meno, vendute come schiave.

La preghiera coniugata all’azione.

L’Impero Ottomano non soddisfatto di aver cancellato per sempre Bisanzio, continuò la sua marcia devastatrice in Europa. Dopo aver invaso Belgrado e l’Ungheria i musulmani marciarono verso Vienna. Fu papa Innocenzo XI che nel 1683 incaricò padre Marco d’Aviano a ricreare la Lega Santa delle nazioni cristiane. Le invidie intestine rendevano la missione di padre Marco particolarmente difficile, ma la sua fede e il suo carisma lo premiarono. I regni di Spagna, Portogallo, Polonia e le Repubbliche di Firenze, Venezia e Genova inviarono aiuti e considerevoli contingenti militari. Solo Luigi XIV, che auspicava la sconfitta dell’Austria ad opera degli ottomani per accrescere il prestigio della Francia in Europa, rifiutò l’alleanza, cercando addirittura di farla fallire. Molti francesi, tuttavia, si allearono alla Lega Santa raggiungendo Vienna.
L’assedio ottomano di Vienna cominciò il 14 luglio del 1683. Padre Marco celebrò una messa sulla collina che sovrasta Vienna, nel campo allestito sul Kahlenberg (Monte Calvo). Al suo fianco sull’altare erano Giovanni III Sobieski, re di Polonia, e Carlo di Lorena. Terminato il rito, il frate tenne uno dei suoi memorabili sermoni invocando l’aiuto del SS Maria Vergine. Tra l’11 e il 12 settembre la Lega Santa sotto la guida di Giovanni III, costrinse la ritirata dell’esercito Ottomano.

Fatti storici come quelli menzionati nella cristianità li abbiamo anche quando la Chiesa affrontava gli eretici che circuivano i cattolici o i sovrani europei che cercavano di sottomettere il papato. Spesso fu sufficiente la diplomazia, ma quando questa falliva i papi erano costretti a chiedere aiuto, anche attraverso compromessi gravosi, ai sovrani vicini alla Chiesa per combattere con armi in pugno i nemici.

Dunque, la storia insegna che senza una difesa appropriata all’offesa, la cristianità sarebbe estinta da secoli. Ovviamente, oggi non si tratta di scendere in piazza con i carri armati, ma di utilizzare coraggiosamente e senza tentennamenti concetti e parole che smentiscono la neochiesa e i mezzi di comunicazione.

Prima di suggerire alcune idee su come affrontare nella pratica la situazione attuale è necessario conoscere i metodi di chi rema contro la Chiesa voluta da Dio.
Leggendo i documenti delle Logge veniamo a sapere che da oltre un secolo i massoni hanno progettato un papa massone o qualcuno che ne condivide le idee. Sono stati pazienti complottando nell’ombra fino al Vaticano II, arrivando a realizzare il loro sogno nel 2013.

Nonostante Monsignor Viganò esorti i cattolici a non tacere, alcuni lettori che hanno commentato la lettera insistono a limitarsi alla preghiera. Ma Gesù non ha detto agli apostoli “adesso statevene a casa a pregare che al resto penso io”. Bensì “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.” Per i suoi piani Dio si serve dell’azione degli uomini, anche a costo della loro vita: “se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo” (Lc 14,26).

Lo so, la cosa, per usare un eufemismo, disturberà qualche cattolico, ma se il Vangelo non si accoglie per intero si resta cattolici da salotto. T. S. Eliot, definisce questa tipologia umana cattolici con una “moralità igienica”, che tradotto significa non mettere mai a rischio il proprio benessere.
Tra i commenti alla lettera di Mons. Viganò vi sono delusi che chiedono un programma pratico e fattibile. Ma stiamo parlando di un uomo di chiesa, non di uno stratega mediatico o militare.
Allora cosa fare? Innanzitutto rilevare le cause che hanno portato alla neochiesa. Molto brevemente e umilmente cercherò di dare, attraverso la mia esperienza personale, un piccolo contributo.
La mia conversione, dall’agnosticismo a Cristo, è iniziata a metà degli anni ottanta. Nei miei trent’anni ero, dunque, come un bambino appena nato nel cattolicesimo, e forse è stato proprio questa particolarità che mi ha portato a vedere più chiaramente le incongruenze dottrinali che aleggiavano tra i religiosi. In seguito, mi sono iscritto alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Non l’avessi mai fatto. I professori, di una ignoranza storica e teologica masochista, servono abbondanti pietanze di protestantesimo, con dessert a base di islam e buddismo. La faccio breve, l’anno seguente buttai la spugna.

Bergoglio, dunque, non rappresenta un incidente di percorso o una svista dello Spirito Santo (se ha dato una spintarella, l’ha fatto perché il popolo cattolico vedesse in faccia i giuda).
Le bufale sono state il cavallo di Troia che hanno annichilito la Chiesa. Non ricordo di aver incontrato un prete che abbia mai letto un libro di apologetica scritto nell’ultimo mezzo secolo. Anzi, spesso li considerano con particolare disprezzo. Basterebbe andare a vedere cosa vendono nelle librerie cattoliche.

Dato che le menzogne navigano, oltre che nelle facoltà di teologia, nelle scuole e nei media, i religiosi e i fedeli dovrebbero leggere, insieme ai mistici e ai padri della Chiesa, gli apologeti, in primis Vittorio Messori, per capire quale importanza vitale ha avuto la Chiesa durante i secoli. Penso, infatti, che la fede debba nutrirsi di ragione (san Tommaso docet), non di mea culpa ossessivi.
I diritti civili, il rispetto per tutti gli esseri umani dalla nascita alla morte naturale, non esisterebbero senza la Chiesa. La bellezza artistica, la musica, la forma del libro, le scienze, la medicina, l’architettura, ecc. sono doni della Chiesa che hanno permesso all’occidente e al mondo di realizzare uno sviluppo mai visto nella storia.

Una volta assimilate queste vitamine cerebrali a base di apologetica, il cattolico dovrebbe, come facevano i primi cristiani con i pagani, andare nelle chiese per stimolare preti e fedeli alla lettura dell’apologetica. Ma potrebbe essere sufficiente organizzare incontri per dimostrare la bellezza e la ragionevolezza della nostra fede.

Non è che un prete che si è abbeverato nelle scuole “protestanti”, che legge solo quotidiani masso-comunisti e considera i telegiornali vangeli, sia facilmente portato alla ragione. Egli rappresenta la più curiosa e contraddittoria figura della nostra società. Inconsapevolmente, o forse no, fanno i preti e lavorano per abbattere la Chiesa. È come se un giocatore pagato dalla Juventus, arrivato in campo corresse sempre verso la porta juventina per fare autogol…

Tuttavia le vie del Signore sono infinite. Se cerchiamo di comunicare in maniera pacata, magari con la presenza dei fedeli, qualche chance l’abbiamo. Quando ero in Italia l’ho fatto e i risultati non sono mancati. Generalmente mi presentavo come uno sprovveduto che chiedeva di essere illuminato sulla fede…

Il sacerdote deve capire che il protestantesimo lo porterà dritto al fallimento, “professionale” ed economico, perché le chiese cattoliche chiuderanno come quelle protestanti del nord Europa. A meno che non voglia farsi crescere la barba e agghindarsi da imam.

Se i massoni per raggiungere i loro scopi hanno dovuto aspettare oltre un secolo, i cattolici non devono pensare di cambiare il mondo dal giorno alla notte. Ma se sono preparati e la maggioranza dei preti nel mondo si svegliassero nella fede armati di ragione, in pochi anni avremmo finalmente un popolo cattolico abbastanza scafato da individuare i politici che difendono la vita e il cristianesimo (Trump docet.) Al contrario, milioni di malati di moralità igienica, votano partiti che promuovono l’atto più orrendo che può commettere la madre, l’uccisione della creatura porta nel grembo.
In aggiunta alla missione dei singoli cattolici sgamati e preparati, cosa si può ancora fare?

Una rete Tv.

I blog e le radio stanno facendo un lavoro encomiabile, ma è la Tv che entra in tutte le case e rappresenta l’intrattenimento per eccellenza della famiglia.
Le sette religiose negli ultimi anni hanno incrementato il numero di fedeli attraverso le reti Tv che hanno, come nel caso dei pentecostali, sottraendo al mondo cattolico qualche centinaio di milioni di fedeli. Solo in Brasile il cattolicesimo, che si attestava tra l’80/90%, è sceso al 64% della popolazione.
In Italia esiste una rete TV2000, ma dato i risultati è meglio stendere un velo pietoso. I cattolici potrebbero finanziare una rete Tv, magari deviando l’Obolo di san Pietro. Il palinsesto può essere costituito da messe tridentine, talk show, film e teatro costruttivi, programmi di storia e apologetica, biografie di santi e di vita vissuta di convertiti o meno, musica classica e sacra, senza disdegnare qualche buona musica rock e pop, opere, balletti e musical.
Blog e radio, cattoliche o meno, potrebbero iniziare a diffondere l’iniziativa, incominciando a contattare tecnici con esperienze televisive.
Agostino Nobile - fonte

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Molti dubbi sulle TV cattoliche, in pochi anni rischiano di finire in mano a finanzieri senza scrupoli, così i cattolici passerebbero da una padella manipolativa alla corrispettiva brace.

Come primo compito vi è quello di rendere la propria vita specchio del vero Cattolicesimo. Se vado per strada non distinguo a colpo d'occhio un ateo da un cattolico. Se sento parlare un cattolico spesso prendo le distanze anche fisiche. Famiglie coerentemente e felicemente cattoliche non ne conosco.

Non abbiamo più una cultura cattolica che sostenga gli sforzi del singolo, quanti libri si son comprati, nelle famose librerie cattoliche, che poi si son buttati nel cestino della carta straccia!

Bene ha fatto lei ad andare altrove. A noi i legami di stato non lo concedono.

Viator ha detto...

"Se l’odio verso la Chiesa è fondato su principi sbagliati, ne consegue che l’esigenza odierna più urgente è l’insegnamento. L’amore si basa sulla conoscenza, perché non possiamo né aspirare a – né tantomeno amare – ciò che non conosciamo." Mons. Fulton J. Sheen

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=CQ8KVNLZgvw

N 12.000 A FIRENZE PER SALVARE LA COSTITUZIONE #Byoblu24

Anonimo ha detto...

Se il clero continua a deviare e seguire l'anticristo certamente una tv potrebbe servire come...radio Maria...O si manda via il vertice deviato o si precipita del tutto illudendosi anche...

Anonimo ha detto...


"Oggi non si tratta di scendere in piazza con i carri armati.."

Oggi no, ma domani sì. I "carri armati" non scendono in piazza, la metafora non è del tutto felice. Ma il significato è ugualmente chiaro: si tratterebbe di usare la forza per difendersi o attaccare, a seconda. Lo possiamo escludere? La nostra battaglia è soprattutto culturale ma la storia (anche quella della Chiesa) insegna che la cultura, la predicazione, l'esempio non bastano. Né tantomeno le preghiere. Ad un certo punto di vuole l'uso della forza. Innanzitutto per difendersi (oggi, difendere le chiese, i monumenti, etc). Di fronte alle eresie del passato lontano, la Chiesa all'inizio ricorreva alla predicazione, al convincimento: così sant'Agostino per difendere la dottrina e la Chiesa contro i Donatisti, così il papato medievale contro i Catari. Ma in entrambi i casi i convertiti erano assai pochi, gli eretici rispondevano con la violenza: picchiavano e ammazzavano. Allora Agostino chiese al potere imperiale di intervenire e i Donatisti furono liquidati; il Papato chiese al Re di Francia di intervenire contro i Catari (gli Albigesi), che furono letteralmente sterminati, anche perché la Crociata contro di loro serviva al Re per estendersi a Sud e unificare la Francia sotto il suo scettro.

Non è Bergoglio il solo Papa che riveli una impostazione conforme ai gusti delle Logge. Lui è andato più avanti di tutti con l'incontro delle tre grandi religioni monoteiste di Abu Dhabi, all'insegna di un deismo che sarebbe sicuramente piaciuto a Gotthold Efraim Lessing, poeta e drammaturgo, Gran Maestro della Massoneria tedesca agli albori : l'ecumenismo stesso, quello uscito dal VAticano II, muta il Cattolicesimo in una forma di Deismo a sfondo appunto umanitario, già con il proclamare falsamente che noi e le altre due religioni monont. abbiamo in comune la stessa fede in Dio e in Abramo, come se l'Abramo del Corano e quello della Bibbia fossero la stessa persona e se il nostro Dio TRinitario fosse adorato anche da Ebrei e Musulmani (che considerano la nostra fede trinitaria pura idolatria). Abu Dhabi è solo la proiezione finale degli incontri interreligiosi di Assisi.

Nella battaglia culturale e politica ci dovrebbe esser posto oggi anche per una riflessione sull'uso legittimo della forza, dalla piazza agli eserciti. Un primo orpello da eliminare è quello del pacifismo a oltranza, in realtà ipocrita perché condanna sempre e solo la violenza dell'avversario. La lotta politica, come dimostrano i recenti casi, sta degenerando sempre più in forme violente, sorrette dai media che contano, nelle quali la piazza anche mediatica è dominata dalla sinistra nelle sue varie forme, utilizzata in USA dagli apprendisti stregoni che dirigono la politica del partito democratico americano.
Policratico

Anonimo ha detto...

Policratico concordo ma emerge anche che noi abbiamo sempre chiesto ad altri di intervenire, e se ci decidessimo ad intervenire? Con Mons.VIganò si potrebbe iniziare a dichiarare urbi et orbi l'usurpazione e procedere col braccio secolare dei laici dato che oggi il potere laico è tra quelli da spodestare, peraltro illegittimo. Il Magistero dichiara doveroso agire in questo senso. Quanto al dio ecumenico è come dire che Dio è...un deficiente..creando o permettendo felice tante religioni, infatti diventa un poliformo, solo spirituale, incarnato, solo uno, uno e trino, una vacca, un topo, un serpente, satana, Lucifero, la materia....uno che accetta di essere tale oltre ad essere deficiente è anche impossibile, contro la ragione logica.

Anonimo ha detto...

"La Civiltà Cattolica dedica un lungo articolo, a firma del gesuita Gaël Giraud, sulla “retribuzione universale” in riferimento alla proposta fatta da papa Francesco. Vi si richiama la situazione delle terre comuni nel Medioevo, che però non è pertinente fino in fondo. E poi c’è la questione della proprietà privata, che la Civiltà Cattolica vede in modo opposto alla Dottrina sociale della Chiesa".
Stefano Fontana

https://www.lanuovabq.it/it/il-reddito-universale-la-civilta-cattolica-e-la-dsc

Anonimo ha detto...

Non so... Io penserei piuttosto alla salvezza delle nostre rispettive anime... Che già è cosa abbastanza malagevole (visti soprattutto i tempi, poi, in cui i pastori fuggono davanti ai lupi).