Ripropongo per i nuovi lettori, ma anche per il nostro approfondimento, testi che appartengono alla vena aurea dei tesori che La Catholica ci ha tramandato e che noi disseppelliamo per rimeditarli e perché non siano consegnati all'oblìo e continuino a nutrire anche questa generazione e quelle che verranno.
Richiamo alcuni precedenti:
Tempore Adventus [
qui];
Dominica prima Adventus e Mistica dell'Avvento, dom Prosper Guéranger [
qui];
L'Avvento è tempo di silenzio... Il Cielo presente sulla terra [
qui];
Nell’Avvento viviamo l’innocenza e l’eterna infanzia di Dio [
qui];
È di nuovo Avvento [
qui].
Dominica prima Adventus
Intróitus Ps. 24, 1-3 - Ad te levávi ánimam
meam: Deus meus, in te confído,
non erubéscam: neque irrídeant
me inimíci mei: étenim univérsi,
qui te exspéctant, non
confundéntur.
Ps. 24, 4 - Vias tuas, Dómine,
demónstra mihi: et sémitas tuas
édoce me.
Glória Patri…
Ps. 24, 1-3 - Ad te levávi ánimam
meam: |
Introito Sal. 24, 1-3 - A Te ho innalzato
l’ànima mia: Dio mio, in Te confido, che io non abbia ad arrossire,
né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché quelli che confidano
in Te non saranno confusi.
Sal. 24, 4 - Mostrami le tue vie,
o Signore, e insegnami i tuoi
sentieri.
Gloria al Padre…
Sal. 24, 1-3 - A Te ho innalzato
l’ànima mia:… |
Questa Domenica, la prima dell’Anno Ecclesiastico, è chiamata, nelle cronache e negli scritti del medioevo, la Domenica
Ad te levavi, dalle prime parole dell’Introito, oppure anche la Domenica
Aspiciens a longe, dalle prime parole d’uno dei Responsori del Mattutino.
EPISTOLA (Rm 13,11-14). –
Fratelli, riflettiamo che è già l’ora di svegliarsi dal sonno; perché la nostra salvezza è più vicina ora di quanto credemmo. La notte è inoltrata e il giorno si avvicina: gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Viviamo onestamente, come di giorno; non nelle crapule e nelle ubriachezze; non nelle mollezze e nell’impudicizia; non nella discordia e nella gelosia; ma rivestiti del Signore Gesù Cristo.
Il Salvatore che aspettiamo è dunque la veste che coprirà la nostra nudità. Ammiriamo in questo la bontà del nostro Dio il quale, ricordandosi che l’uomo si era nascosto dopo il peccato, perché si sentiva nudo, vuole egli stesso servirgli di velo, e coprire tanta miseria con il manto della sua divinità. Siamo dunque preparati al giorno e all’ora in cui egli verrà, e guardiamoci dal lasciarci cogliere dal sonno dell’abitudine e della mollezza. La luce risplenderà presto; facciamo sì che i suoi primi raggi rischiarino la nostra giustizia, o almeno il nostro pentimento. Se il Salvatore viene a coprire i nostri peccati affinché non appaiano più, noi almeno distruggiamo nei nostri cuori ogni affetto a quegli stessi peccati; e non sia mai detto che abbiamo rifiutato la salvezza. Le ultime parole di quest’Epistola caddero sotto gli occhi di sant’Agostino quando egli, spinto da lungo tempo dalla grazia divina a consacrarsi a Dio, volle obbedire alla voce che gli diceva: Tolle, lege; prendi e leggi. Esse decisero la sua conversione; egli risolse d’un tratto di romperla con la vita dei sensi e di rivestirsi di Gesù Cristo. Imitiamo il suo esempio in questo giorno: sospiriamo ardentemente la cara e gloriosa divisa che presto sarà messa sulle nostre spalle dalla misericordia del nostro Padre celeste, e ripetiamo con la Chiesa le commoventi suppliche con le quali non dobbiamo temere di affaticare l’orecchio del nostro Dio.