Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 8 febbraio 2015

"IL SUCCESSORE" - Roma in clima di pre-Conclave: cosa avverrà dopo il Papato di Bergoglio?

Articolo ripreso (grazie alla tempestività del nostro traduttore) da Rorate Caeli, [qui] scritto da un chierico saggio, competente e molto influente, sotto lo pseudonimo di don Pio Pace.

Roma in clima pre-conclave: cosa succederà dopo il pontificato
di Jorge Mario Bergoglio? Il pronostico di don Pio Pace

Cosa resterà dopo il pontificato di Jorge Mario Bergoglio? Certamente questo Papa che viene dalla «periferia» ha provocato un grande sconvolgimento, ma, considerando i risultati provvisori, più nello stile che nella sostanza. In realtà, tutto dipenderà dal pontificato successivo. Possiamo chiederci se papa Bergoglio non sia essenzialmente colui che stia preparando la strada ad una profonda innovazione della Chiesa, se non proprio un Papa di transizione.

Il pontificato attuale ricorda in modo impressionante quello di papa Roncalli. Giovanni XXIII è stato eletto da un gruppo di elettori zelanti (Ottaviani, Rufini) e progressisti (i francesi Gerlier, Liénart): analogamente, Francesco è stato elevato al trono di Pietro da un grande gruppo di cardinali, molti dei quali non hanno alcun problema a riconoscere che non conoscevano colui per il quale hanno votato nel panico degli strani voti di mercoledì 13 marzo 2013, e che ora rimpiangono di aver votato per lui.

È vero, Giovanni XXIII ha aperto il Concilio Vaticano II, il che è un fatto notevole. Ma cosa sarebbe successo al Concilio senza la (difficile) elezione di Giovanni Battista Montini, nel 1963? Alla morte di Giovanni XXIII, nessun testo era ancora stato votato. Se la "destra" del Sacro Collegio, guidata dal Cardinal Siri, fosse stata sufficientemente compatta, avrebbe ottenuto l'elezione di un papa moderato, che avrebbe rapidamente concluso l'assise portando ad una riforma morbida, invece di ciò che è realmente accaduto. Il vero Concilio è stato diretto da Paolo VI, uomo intelligente e riformatore, ansioso e determinato, e ciò nonostante relativamente "moderato" rispetto a progressisti della stregua di Rahner e altri del gruppo Concilium. È stato Papa Montini a concepire i lavori conciliari come un'opera a lungo termine, a gestirlo fino alla fine, e a coronarlo con una riforma liturgica che concepiva come una sorta di meraviglioso rinnovamento del volto della Chiesa, tale da riempire di entusiasmo il mondo moderno .

Francesco gode della stessa popolarità mediatica di papa Roncalli. Egli è, non c'è dubbio, infinitamente più autoritario di Papa Giovanni, e anche molto più ruvido. È capace, anche se in modo diverso da Giovanni XXIII, di utilizzare con arte il gesto e la proclamazione. Ma, come nel caso di Giovanni XXIII, è molto difficile sapere quali sono i suoi obiettivi concreti – e ci si può persino chiedere se lo sappia lui stesso. A quale riforma, sostanzialmente, darà luogo? Quella della Curia (come tutti concordano, fatta eccezione per i giornalisti agiografici) sarà ridotta alla fusione di un certo numero di Pontifici Consigli, alla creazione di un dicastero per le questioni sociali, e ad un altro per i laici e la famiglia. E quella della dottrina? L'enorme apparato sinodale, l'assemblea ordinaria, le conferenze e dibattiti in tutte le diocesi del mondo provocano già un profondo disagio nello spirito dei fedeli; ma per quanto riguarda la questione specifica della comunione ai divorziati "risposati", a cosa porterà tale riforma? Il ricambio del personale a Roma e al timone delle diocesi, non è invece poi così considerevole, se si eccettuano le rimozioni operate come regolamento di conti.

Il Cardinal Tagle: il Concilio secondo la scuola di Bologna

Pertanto, per il momento non c'è nessun cambiamento profondo. Naturalmente, queste piccole modifiche portate avanti dal nuovo stile di un “Papa il più piccolo possibile” avranno grandi conseguenze per il futuro. Ma ciò dipende da un'eventualità concreta: che questo nuovo Giovanni XXIII sia seguito da un nuovo Paolo VI, che abbia l'abilità di rendere concreta una nuova fase della trasformazione della Chiesa: potrebbe essere il promotore di una sorta di Vaticano III (con o senza l'assise di tutti i vescovi del mondo). L'unico che sembra avere le capacità intellettuali, la formazione teologica, la necessaria capacità di "moderazione" non è il Cardinal Maradiaga – che ricorda molto il Cardinal Tettamanzi (di cui nessuno si ricorda oggi, così come tanti ne parlavano prima), molto coinvolto durante l'intera ultima parte del pontificato di Giovanni Paolo II, e che poi, nel Conclave del 2005, ottenne solo due o tre voti, compreso il suo. No: il papabile che sta dietro Bergoglio, come Montini dopo Roncalli, per far entrare la Chiesa in un'era di super-aggiornamento, è Tagle.

Luis Antonio Tagle, 57enne, di buona famiglia, di Manila, è stato nominato Cardinale-Arcivescovo da Benedetto XVI, che si è compiaciuto di elevare con molta poca prudenza teologi illustri, anche se non erano partigiani della "ermeneutica della continuità ", come ad esempio anche il biblista neo-bultmanniano Ravasi, creato cardinale e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

Il Cardinal Tagle si è laureato in teologia negli Stati uniti, è stato membro della Commissione Teologica Internazionale e ha partecipato ai lavori dell'équipe che ha curato la supervisione della Storia del Vaticano II pubblicato dall'ultraprogressista Scuola di Bologna (Giuseppe Alberigo, Alberto Melloni), la storia essenziale “in conformità con l'ermeneutica della rottura”. All'assemblea straordinaria del Sinodo sulla Famiglia, il Cardinal Tagle – uno dei tre co-presidenti insieme al Cardinal Vingt-Trois di Parigi e il Cardinal Damasceno Assis di Aparecida, Brasile – si è schierato apertamente con l'ala liberale. Sono state spesso citate queste sue parole a una conferenza stampa dell'Ufficio Stampa della Santa Sede: “In questo Sinodo, i Padri hanno sentito lo spirito del Vaticano II”.

Questo gran rappresentante del “pensiero teologico asiatico” è recentemente stato sotto i riflettori durante la visita del Papa a Manila, in cui ha celebrato la messa di fronte a un pubblico di milioni di fedeli. Ad ottobre sarà di nuovo co-presidente dell'assemblea sinodale – ancóra una volta insieme ai Cardinali Vingt-Trois e Damasceno Assis, a cui il Papa ha aggiunto il Cardinal Wilfrid Fox Napier, Arcivescovo di Città del Capo, Sudafrica, un difensore della dottrina morale tradizionale.

Non sarà superfluo sottolineare che il principale settore di specializzazione di Tagle è la collegialità, che è stato il tema della sua tesi di dottorato. Una collegialità allargata in modo alquanto democratico, che egli combina col magistero pastorale “Egli è innanzi tutto un pastore, e le controversie teologiche in se stesse non gli interessano”, ha dichiarato il gesuita filippino Catalino Arévalo. Molto attento a non prestare il fianco mostrandosi “progressista” (“né conservatore, né progressista”), sa perfettamente come far uso del politichese episcopale. Tuttavia, la sua linea è ben chiara: il vaticanista Andrea Tornelli lo indicava al Conclave del 2013 come il suo candidato preferito perché era “tutto meno che moralista”. Per esempio, in una conferenza stampa alla Catholic University of America di Washington, il 16 maggio 2014, egli ha sottolineato che la distanza tra l'insegnamento della Chiesa e gli uomini e le donne dei nostri giorni non è una questione di scarsa comprensione, bensì che i fedeli cristiani si distanziano deliberatamente e consapevolmente dal magistero morale. E nel Sinodo dello scorso ottobre ha insistito sul carattere unico del Sinodo che, invece di includere un dibattito teologico, avrebbe dovuto secondo lui integrare alcune aspirazioni che sorgono dagli “aspetti concreti delle situazioni familiari [attuali]” (intervista alla rivista francese La Vie, 15 ottobre 2014).

Indubbiamente, Tagle è la persona ideale per concretizzare ciò che Bergoglio sta promuovendo. A parte ciò, anche “a destra” si respira quasi un'atmosfera pre-conclave. Ma si percepisce anche che lo Spirito Santo sa farsi beffe degli intrighi umani.
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[Traduzione a cura di Chiesa e post concilio]

45 commenti:

cattolico ha detto...

Mi scusi il fuori tema, Mic ma siccome leggo che ha chiuso i commenti su "G. XXIII e il CV II" (del 6 corso), e poiché ci terrei molto ad un suo parere, ripropongo qui il post appena messo in coda a quell'articolo. Grazie:
"Cara dottoressa Guarini, sono molto felice di aver ricevuto questa sua smentita a quanto avevo letto circa le affermazioni di Siri relative ai due conclavi (l'intervista ed il riferimento alle "cose terribili" era riferita al Conclave del 1958, ma anche su quello del 1963 ho letto di minacce di morte a lui ed alla sua famiglia, oltre a minacce di scismi ed a scenari apocalittici di persecuzione dei cristiani in URSS, se lui fosse stato eletto). Mi rallegra sapere che le vicende dei conclavi dei papi conciliari non sono arrivate a tali estremi di bellicosità. Ma per quanto riguarda il documento FBI uscito nel 1989, cosa ne pensa lei? è attendibile la voce di una feroce lotta attorno alla stufa, in quella fatidica mezz'ora tra la prima fumata (innegabilmente bianca, l'ho vista con i miei occhi) e la seconda? Tutti si aspettavano l'uscita del nuovo papa, anche il telecronista: girava già voce del nome che sarebbe già stato scelto dall'eletto (Gregorio XVII). Quando arrivò la seconda fumata, sicuramente nera, ci fu un attimo di sconcerto e di stupore in piazza S. Pietro, e lo rilevò anche i commentatore televisivo. Possibile che sia tutta una bufala? tutte invenzioni? Sappiamo quanto siano bravi i modernisti a cambiare le carte in tavola, a mutare il significato delle parole, a far coincidere la realtà con la loro ideologia. Non so cosa pensare. Le sarei molto grato per un suo parere, carissima Mic. Grazie di cuore."

mic ha detto...

Li ho chiusi su una puntualizzazione importante, alle soglie del centesimo commento, ad evitare che la discussione, interessante come poche e già molto densa venisse diluita e resa poco leggibile da considerazioni più banali che continuavano ad arrivare.

Questa di certo non lo è perché si tratta di un interrogativo che ha attraversato tutti questi decenni senza trovare risposta, in un clima di crisi e disorientamento ormai conclamati per chi è in grado o non si rifiuta di vedere.

Non so cosa dire del documento FBI del 1989. Non ne conosco la fonte e quindi non posso esser certa dell'attendibilità.
L'unica informazione diretta che ho riguarda uno dei conclave (credo attendibilmente il secondo). altro non so davvero...

RIC ha detto...

Fra l'altro, se non sbaglio, il documento della FBI sembra sia scomparso (ammesso che sia mai esistito...)

Anonimo ha detto...

Articolo molto interessante.
Una frase del cardinale Tagle condensa senza tanti inutili giri di parole la realtà che ci circonda e che non muterà a mio parere, se il papa è o sarà Tizio o Caio.
In una conferenza stampa alla Catholic University of America di Washington, il 16 maggio 2014, il cardinale ha sottolineato "che la distanza tra l'insegnamento della Chiesa e gli uomini e le donne dei nostri giorni non è una questione di scarsa comprensione, bensì che i fedeli cristiani si distanziano deliberatamente e consapevolmente dal magistero morale".
E’ da quelle parole che bisogna immaginare il futuro del cristianesimo.
Buona domenica.

Anonimo ha detto...

SE si tenesse conto delle S. Scritture in avveramento certo e inevitabile, ovvero della rimozione del katèchon accaduta di fatto con l'abdicazione di BXVI e non si snobbasse da quasi 100 anni l'avviso di Maria SS.ma a Fatima 1917 (occultato tuttora) circa la grande apostasia iniziante dai vertici, allora si capirebbe molto bene chi rappresenta Bergoglio nela sequenza degli eventi in corso, e CHI verrà sicuramente "dopo di lui"...
.(.. piuttosto che un nuovo papa forse migliore, ancora prematuro).
Attendere e rispettare con umiltà i tempi e la Volontà di Dio, che ha predisposto un castigo purificatore per la Sua Chiesa, per i sec. 20mo e il seg., come è evidente di giorno in giorno.

bernardino ha detto...

Mi riallaccio al commento di cattolico delle 9,13, per dire se davvero è tutto inventato il conclave del 1958 e del 1963 - se Benny Lai e l'FBI erano così sprovveduti nel far circolare tutte quelle voci, la fumata bianca e la fumata nera e la non presentazione di un Papa eletto alla loggia, con tutto quello che stava avvenendo nelle sacre stanze; poi all'improvviso tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi 50 anni ed il presente della Chiesa? davvero può essere solo un'invenzione di chi voleva lo statu quo ed invece i progressisti liberali sono riusciti a vincere la battaglia che ci ha condotti fin qui?
Io ho i miei dubbi; ma dovete smentire le profezie di Fatima.
Molte volte, forse troppe ci son voluti Santi per salvare la Dottrina Cattolica, e in quelle epoche ce n'erano in abbondanza, oggi oltre Cristo, grandi santi non ne vedo; vedo solo la Chiesa con la faccia nel fango delle Filippine o delle spiagge brasiliane o simili; vedo una gerarchia che tutto ha meno che del Cattolico - spero solo nella citazione di Cristo ""Non prevalebunt"" solo Lui troverà la strada di salvarci, ma non dimentichiamo i paganesimi degli egizi, dei greci, dell'impero romano. La storia si ripete sempre, è la storia stessa che ce lo insegna.

mic ha detto...

Piuttosto che indulgere nei soliti pensieri apocalittici, preferisco riportare qui un commento - e un'esortazione - di Paolo Pasqualucci:

L'attesa di un intervento divino perche' la crisi della Chiesa sembra ormai irrisolvibile in termini umani.
Lo pensiamo tutti, mi sembra, che si avvicini sempre piu' il giorno angoscioso del redde rationem, anche se non necessariamente della Parusia, se nella Chiesa non si mutera' rotta, magari a cominciare dal prossimo Sinodo di ottobre; redde rationem nel quale la Chiesa verrebbe coinvolta assieme all'intera societa' occidentale, sempre piu' corrotta e nemica di Dio, con la complicita' di una parte degli uomini di Chiesa, purtroppo. In quest'ottica preoccupa assai l'ulteriore deteriorarsi della situazione tra "Occidente" e Russia, per la questione dell'Ucraina orientale. Il presidente francese avrebbe dichiarato oggi, al ritorno da Mosca, che, "ci abbiamo provato, ma se non si arrivera' ad un accordo, si andra' verso la guerra". O giu' di li'. Spero che i giornalisti abbiano frainteso. Altrimenti bisognerebbe dire: siamo impazziti, quale guerra, con quali eserciti? Quelli rosa-arcobaleno, dai quadri ed armamenti scheletrici, dell'Occidente attuale? E per che cosa? Per difendere la liberta' delle "Femen"? E contro chi, contro la Russia? Interventi militari mirati in Ucraina contro i filorussi ed eventualmente i russi, da parte di forze NATO? Vogliamo scherzare?
Sembra di esser di colpo tornati al clima del 1938 prima degli Accordi di Monaco, che sacrificarono la Cecoslovacchia ad una pace precaria e fasulla, o addirittura alla vigilia del settembre del 1939. Bisogna riconoscere che l'attuale ministro degli esteri italiano ha preso pubblica e decisa posizione contro ogni "opzione militare". Speriamo che il nostro governo (pur pessimo per tanti aspetti) tenga comunque duro su questa linea. Nell'ottenebramento del giudizio dei vertici "occidentali", cecita' che in genere precede nei governanti errori fatali, e' sicuramente all'opera il Castigo. Preghiamo comunque affinche' non scoppi davvero una guerra dalle conseguenze irreparabili, che la divina Misericordia ci conceda ancora un po' di tempo da dedicare alla "buona battaglia" per la rinascita della Chiesa.

Franco ha detto...

Anch'io mi scuso per il fuori tema, ma credo necessario puntualizzare.
Ieri notte ho concluso la giornata ascoltando un sermone del Santo Curato d'Ars che, come e' noto, attirava folle di penitenti da tutta la Francia pur essendo poco colto, particolarmente riguardo all'acquisizione del Latino. Le mie impressioni? Avvincente, trascinante, commovente, capace di toccare il cuore nel profondo. Come mai? Al centro della sua predicazione non c'era il tema del PROGRESSO e della UGUAGLIANZA DEI DIRITTI ma quello della alternativa fra SALVEZZA E DANNAZIONE. Il santo non si compiaceva di terrorizzare i fedeli; piuttosto prospettava loro il tremendo pericolo con affettuosa e accorata sollecitudine.

Il suo era un Cattolicesimo CORRUSCO, che accanto alla luce presentava l'ombra.
Per cui l'avventura del cristiano era come una scalata alpinistica: arrivare con fatica, timore e tremore alla cima la' dove avrebbe avuto la visione sublime del cielo
oppressi precipitare. Il tutto per il singolo fedele era durissimo ma anche estremamente coinvolgente, appunto come un sesto grado.

Il Cattolicesimo attuale sembra invece presentare un paesaggio
collinare fiorito ma con scarse difficolta'. Che sia questo il motivo per cui moltissimi
dopodomani la Prima Comunione non se ne sentono presi, come si e' presi dalla F1, dall'alpinismo e dagli altri sport estremi?

Il papa parla di terra madre che da a tutti con generosita'; occorre solo salvaguardarla
e ripartirne i frutti con giustizia. Pero' esiste anche

l'aspetto oscuro:la terra che , oltre a soffrire in attesa della liberazione, e' maledetta per il peccato di Adamo e da madre si fa matrigna. "Maledetto
sia il suolo per causa tua! Con
dolore ne trarrà il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e tribolazioni produrra' per te... con il sudore della fronte mangerà il pane... "( Genesi, 3 ).
Per cui una visione solo
ottimistico -
giustodistribuzionista a mio parere risulta parziale.

Tra i "sudori della fronte", accanto ad altri, c'e' anche quello dello studio, che vale davanti a Dio purche' sia condotto a vantaggio dell'umanita' e non per la carriera o la vanagloria, come nel caso dei ricercatori delle cure contro il cancro. Cosi' anche per
gli studiosi di teologia, filosofia ed esegesi biblica che si impegnano a difesa della fede nella sua purezza.

Esiste una sapienza infusa, che e' concessa ai santi ( che la pagano con gli attacchi diabolici ), ma anche una preparazione di cui ci si fornisce con fatica per corrispondere alla complessita' dei
problemi che dobbiamo affrontare
in relazione al ruolo affidatoci.

Che Dio mi perdoni, ma io ho voluto solo dire che, per il ruolo a livello mondiale, ai papi
dell'epoca contemporanea conveniva
la conoscenza delle lingue e anche una notevole preparazione
teologica, come supremi giudici e detentori del potere di definizione in campo dottrinale contro le insidie degli eretici, conclamati e semisommersi che siano. Se poi papa
Bergoglio ha il dono della sapienza in forza della "grazia di stato" in misura maggiore rispetto ai predecessori, tanto meglio. Sono ben deciso a leggere tutto quanto lo riguarda nella sostanza.





Anonimo ha detto...

Fuori tema per fuori tema.....mi riallaccio a diversi interessanti commenti letti qui e più sotto, sì l'Expo serve a fare soldi più o meno lecitamente prima dopo e durante, chi vuol capire....le coop rosse sono in rosso, profondo rosso, come lo era Unipol e tutti gli Uni, ma miracolosamente si sono rimesse in pista, acquisendo anche Conad, come abbiano fatto è un mistero e adesso sfruttano l'opportunità di costruire nuovi supermarket sulle aree prima occupate da fabbriche/ette più o meno chiuse o trasferite nel silenzio-accordo più assoluto in limitrofi paesi dell'est, guarda caso fatti entrare in UE chissà perché, senza regole e con in dotazione un mare di aiuti della troika; la faccenda russo-ucraina è una bomba a tempo e prima i poi deflagrerà con che risultati non saprei certo, ma non promette nulla di buono se poi ci si mette l'imbecille USA che va distribuendo droni a destra e a manca come fossero noccioline, la cosa mi puzza assai di putsch monachese, noi? A volte abbiamo sprazzi di prudente comportamento, ma arriva sempre il Sarkozy di turno che ti fa casini in più abbiano l'IS proprio attaccato al culo, non mi sento di dire di dormire sonni tranquilli. Per quel che riguarda la chiesa, penso che l'ultimo papa se ne sia già andato,non ce ne saranno altri, solo comprimari da riempire la scena per un po' di tempo.....un'ultima cosa, spero che il card.Burke, uno dei pochi ad avere idee chiare, faccia proseliti e conto molto sulle preghiere di papa Benedetto, per il resto mi affido al Signore. Lupus et Agnus.

Luisa ha detto...

..."egli ( card. Tagle) ha sottolineato che la distanza tra l'insegnamento della Chiesa e gli uomini e le donne dei nostri giorni non è una questione di scarsa comprensione, bensì che i fedeli cristiani si distanziano deliberatamente e consapevolmente dal magistero morale.

Dunque, siccome i "fedeli" volutamente e consapevolmente rigettano il magistero morale della Chiesa, ne prendono le distanze senza alcun scrupolo di coscienza, e vivono la loro vita secondo i loro desideri, DEVE essere la Chiesa a ridurre questa distanza, a fare passi verso i fedeli infedeli e ribelli.
Non sono i "fedeli" a dover riflettere, riconoscere le loro responsabilità e colpe, e accettare le conseguenze del loro comportamento, ma DEVE essere la Chiesa ad annacquare e tradire l`insegnamento di Cristo per soddisfare le loro attese=pretese e allinearsi sui loro comportamenti.

Non più il Vangelo che guida, illumina e protegge la vita dei fedeli ma un vangelo riletto alla "luce" dei diktat del mondo, un vangelo tradito per adattarsi ai costumi del momento.

Oggi il mondo, cioè l`Occidente, cioè una minoranza ricca e potente, ci dice ( e la sua parola è diventata legge) che il matrimonio può avere diverse forme, due uomini, due donne, un uomo e una donna, forme che hanno lo stesso valore e gli stessi diritti, che un matrimonio non è fatto per durare, che prima o poi arriverà il divorzio, e che si può anche convivere e avere figli fuori matrimonio, che due uomini o due donne ( coppia sterile per natura) hanno il diritto di avere figli, adottare, affittare uteri altrui, comperare dei bambini, tutto lecito, legale, normale e giusto…, oggi si impone l`ideologia che il sesso non è un`identità biologica ma che può evolvere durante la vita, e che si può viaggiare senza problemi da un genere all`altro, questi e altri ribaltamenti della natura, queste menzogne teorizzate sono state concretizzate in legge, questi sono i "valori" di una società in perdizione, il cui vuoto spirituale e identitario sta spalancando la porta e srototlando il tappeto rosso a chi non aspetta che di poter riempire quel vuoto.

E la Chiesa che fa?
Che messaggio passa a quel mondo ormai ribelle all`insegnamento del Signore che non è melassa dolciastra?
Riafferma e ripresenta con forza (e forza non significa durezza e rigidità), con fedeltà, il messaggio evangelico?
No, si mette al livello di quelle periferie, di quei lontani( che lo sono deliberatamente), se è saggio partire da dove si trovano non è per lasciarli lì confortandoli nei loro errori, nelle loro erranze, perchè il Signore mai giudica e tutto perdona.
Non li incoraggia a scegliere la via stretta, non la più facile, della fedeltà al Signore, preferisce consolarli lasciandoli nelle loro convinzioni e nei loro comportamenti errati.
E se un Pastore ricorda la Verità, l`insegnamento della Chiesa che non è altro che quello ricevuto dal Signore, dunque IMMUTABILE e perenne, allora è bollato come ultra-conservatore.

una nonna ha detto...

Gentile Luisa, la nostra voce è flebile ed il mondo è sordo ai richiami al Vangelo. Cristianamente spero in un intervento divino perchè a lasciar fare agli uomini.... Pochi giorni fa ho avuto la grazia di poter partecipare ad una Vera e Unica Messa Cattolica ma un filo di tristezza attraversa i miei pensieri: la grande maggioranza dei fedeli erano anziani come me e tra i pochi giovani presenti nessuno si è comunicato. Spero che NSGC ispiri santi sacerdoti che sappiano mostrare ai giovani il giusto percorso da seguire altrimenti tra pochi anni si dovrà tornare alle catacombe. Preghiamo per i giovani e per la salvezza delle loro anime in questo mondo di senzadio.

Anonimo ha detto...

Don Pio Pace, secondo me, non mette sufficiente importanza sulla reazione sorta tra i Cardinale dopo Francesco...

la parte cattolica sceglierà qualcuno come Burke senza dubbio...

non importa chi è scelto da parte eretico...


Osservatore

RAOUL DE GERRX ha detto...

"Benedetto XVI, che si è compiaciuto di elevare con molta poca prudenza teologi illustri, anche se non erano partigiani della "ermeneutica della continuità ", come ad esempio anche il biblista neo-bultmanniano Ravasi, creato cardinale e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura"…

Tout est dit. Et, comme constatait Molière, dans "le Médecin malgré lui", par la bouche de Sganarelle : "Voilà justement ce qui fait que votre fille est muette"…

Franco ha detto...

@ Luisa. C'e' periferia e periferia. A Milano viale Padova e' periferia con immigrati, problemi e quant'altro; pero' c'e' San Siro, che
e' periferia, ma con abitazioni di lusso. giardini e ippodromo. Va bene che "anche i ricchi piangono", pero'...

Anonimo ha detto...

Splendido articolo di Socci su Libero di oggi, chapeau!

Anonimo ha detto...

Cosa accadrà dopo Bergoglio? Gli aspiranti al papato sono tanti ma per il momento non c'è nessuno che emerge chiaramente,neanche il cardinale filippino.Altra cosa da tener presente è che il nuovo Papa ,quando ci sarà,dovrà fare i conti con una situazione internazionale estremamente complessa ed ingarbugliata.No non credo che il giochetto riuscito col cv2 potrà essere riproposto con successo. Purtroppo per tutti noi andiamo velocemente incontro a tempi di ferro dove il bergoglismo verrà liquidato da problemi maledettamente più seri.Bobo

mic ha detto...

Vedere qui la carità di un papa che non ne fa spettacolo. Certo il Vaticano ne ha dato notizia: un impegno tra mille altri, ma senza nessuna enfasi né ostentazione.

http://benoit-et-moi.fr/2014-II/benoit/repas-de-nol-avec-les-pauvres-de-rome.html

Franco ha detto...

@ Una nonna. Mi permetto di consigliare qualcosa di molto forte e consolatorio. Basta digitare su YouTube "Sermones excogidos del Santo cura de Ars". C'e' una quantita' di materiale meraviglioso in spagnolo letto lentamente, comprensibilissimo per un Italiano. Collegando un tablet al computer queste letture si possono sentire anche facendo i lavori di casa.
In rete si trovano moltissime belle cose che permettono ai laici, ora in prima linea, di sostenersi e attrezzarsi adeguatamente, oltre alla ben nota Radio Maria su cui non posso e non voglio esprimere giudizi.

mic ha detto...

Non capisco perché non si possano esprimere giudizi su Radio Maria. Dopo le ultime vicende penso sia molto scaduta, anche se forse qualcosa di buono ogni tanto può esserci. Personalmente sono anni che ho smesso di ascoltarla..

Franco ha detto...

@ Mic. Radio Maria e' stata per me una miniera d'oro e un faro per almeno vent'anni. Basta pensare alle conferenze sulle apparizioni mariane di padre Angelo Maria Tentori, ferrarissime dal punto di vista critico, alle lezioni di Patristica, a quelle teologiche del card. Biffi.

Non posso esprimermi perche' non l'ho piu' ascoltata e non l'ho piu' finanziata dalla defenestrazione di Gnocchi e Palmaro, Come "attenuante" per padre Livio trovo solo la spada di Damocle della possibile condanna di Medjugorie, con la Madonna "postina" e di una normslizzazione alla Livieres. Provero' ad ascoltare qualche commento mattutino ai giornali e qualche serata giovanile. Ho paura di incappare nel "giudizio temerario".
In compenso trovo in rete contributi utilissimi e dottrinalmente sicuri.

Luisa ha detto...

Leggo su Mil che i FFI lasciano Teramo:

http://blog.messainlatino.it/2015/02/i-frati-francescani-dellimmacolata.html

Franco ha detto...

@ Mic. Personalmente estendono il timore del " giudizio temerario" anche a personaggi che vengono definiti "modernisti", come Hans Kung.

Attualmente sto leggendo il suo "Tornare a Gesu", regalatomi da un amico di CL, che credeva di fare cosa buona.
Mi risulta che Kung sia un "adozionista" ( eresia precisamente condannata ) vale a dire ancora piu' riduzionista degli aderenti all'Arianesimo: Gesu" e' un uomo assolutamente straordinario, il piu'umano e santo fra tutti, ma non e' il Verbo incarnato, la seconda persona della SS Trinita'. Per Kung possiamo credere che Dio Padre lo abbia risuscitato e reso graziosamente partecipe della sua dignita', ma anche ai fini del
dialogo con Ebrei, Musulmani e quant'altri e' meglio presentarlo come un uomo ( santo superesemplare ).

Mandato a pallino il Credo di Nicea ( e con esso, a seguire da Efeso, anche la Mariologia ) possiamo affermare che Egli piu' che indicazioni etiche precise ha dato ideali a cui uniformarsi, ma in
modo creativo, praticando una sia
pur saggia e responsabile "morale della situazione"; per cui non bisogna pensare a una regola assoluta relativamente alla
regolazione delle nascite e
all'indissolubilita' del
matrimonio.

Gia'era noto che Kung piace molto a Enzo Bianchi, oggi consultore varicano; ora vengo a sapere che un gesuita sta organizzando una
richiesta di riabilitazione per del grande dissidente svizzero, con buone possibilita' di successo.
Rimane confermato che il dibattito sui divorziati risposati e'
"quaestio stantis aut cadentis"Ecclesiae Catholicae come e' stata per quasi duemila anni.

Ai cosiddetti tradizionalisti il compito di argomentare la piena
divinita' di Gesu' Cristo contro la Cristologia a geometria variabile secondo i gusti di Kung e similpensanti.
PS Kung glissa sgusciando come un'anguilla con opportune
reticenze sui miracoli, sulla lotta di Gesu' contro il Maligno, sulle sue messe in guardia nei confronti dell'Inferno e sulla sua funzione di Giudice supremo nel Giudizio universale. Possiamo considerare il
professor Kung come uno dei massimi promotori teorici della Neochiesa.


mic ha detto...

Che dire Franco,
anche per Benigni et similes, tutti in brodo di giuggiole (lodato perfino da Bergoglio), Gesù non era altro che un uomo eccezionale, l'uomo più saggio mai esistito, ma solo uomo... È questo il discrimine (ricordi Giovanni?)

Valeria ha detto...

I FFi sono i nuovi martiri sacrificati sull'altare del CVII.Immagino il dolore di quella comunità ma loro sono solo vittime occasionali di una guerra molto più ampia. Si prepara il terreno per l'assalto del Sinodo.

viandante ha detto...

I cambiamenti portati da papa Francesco sarebbero,considerando i risultati provvisori, più nello stile che nella sostanza.

Non concordo. Lasciare la porta di casa sguarnita non è solo questione di stile! Le masse osannano ma non sono entrate in casa e a comandare sono stati chiamati cardinali che non sembrano rispettare gli ordini del padrone, anzi. Hanno già la chiave della casa e noi ci consoliamo dicendo che la mobilia è ancora tutta là.

Cosa aspettiamo di vedere prima di capire che già ora la situazione è, umanamente parlando disperata? Anche nella sostanza.
Aprire il varco, come già con papa Giovanni XXIII, non é una cosa sostanzialmente di poco conto! È stato il momento culminante della battaglia, tutto il resto è poi franato e frana ancora quasi per inerzia. E ora ancora altri scossoni.

Franco ha detto...

@ Mic. Kung ha scritto il volume programmatico "Salviamo la Chiesa" in cui, suppongo, il passaggio alla Neochiesa di cui sopra e' presentato come l'estremo tentativo di impedire l'estinzione del Cristianesimo liberandolo dalla zavorra delle formulazioni dogmatiche.

E' da ribadire che l'esistenza ed azione effettiva del Nemico come entita' personale e' l'altra "quaestio stantis aut cadentis". Se il Demonio svanisce, sostituito dal disordine iniziale della materia cosmica, cade la Soteriologia con la funzione redentiva della Croce, che diventa solo un esempio di sublime coerenza fino alla morte
nel tener fermo ai propri ideali.

I propugnatori della Neochiesa per il momento vivono e attualmente si sentono in trend positivo, ma perche' cresciuti e protetti nel
bozzolo o incubatrice della Chiesa Cattolica. Mi chiedo se, una volta ridotta ai minimi termini e catacombizzata la Chiesa di Nicea, di Efeso, di Trento,
sarebbero in grado di tenere in piedi la loro. In parole povere: i figli e i nipoto dei Neochiesastici vorranno rimanere cristiani oppure si confonderanno nel caso migliore nel minestrone dell'interreligiosita'?
Una mia ( simpatica ) nipote e il marito si autodefiniscono "cattobuddisti".

Anonimo ha detto...

A proposito di "quaestiones stantis aut cadentis Ecclesiae": per me ce n'è anche un'altra: i problemi vertiginosi della grazia e della predestinazione. Oggi se ne parla pochissimo, ma in fondo sono sempre sottintesi in tanti dibattiti, per esempio sull'ecumenismo o sulla morale sessuale.

Io non sono un teologo, ma ho studiato molto le dispute su questi tèmi, che per secoli sono state ardentissime. E ho l'impressione che la mancata condanna, probabilmente per ragioni in senso largo politiche (d'opportunità), del molinismo segni l'inizio di quella confusione e crisi ch'è ora esplosa drammaticamente. Fu, in fondo, una messa in soffitta, pur con tutti i riguardi, di sant'Agostino e di san Tommaso.

I domenicani e gli altri protestarono a lungo, ma alla fine si sono arresi. La teologia gesuitica ha trionfato su tutta la linea, e oggi è il sentire comune nella Chiesa: quel falso senso comune (ricordate il Manzoni?) per paura del quale il buon senso se ne sta nascosto.

Il modo di pensare del cattolico medio, già da molto prima dell'ultimo concilio, è allegramente pelagiano: impégnati, fai il bravo, e il buon Dio ti premierà col Paradiso. Tutt'al più ci si può aggiungere qualche pia esortazione all'umiltà e alla preghiera. Ma – prima ancóra di sant'Agostino e san Tommaso – l'epistola ai romani, chi la prendesse sul serio e sul serio la predicasse, farebbe scandalo.

Ricordo le parole d'un gesuita, non so più se della fine dell'Ottocento o dei primi decenni del Novecento: nelle scuole di teologia, diceva, ci si divide, mappoi in confessionale, sul pulpito, in una parola: nella vita, anche i tomisti di stretta osservanza si comportano come se fossero molinisti, come noi. Credo che avesse ragione, purtroppo.

Insomma, mi chiedo se la crisi, molto più antica di quel che generalmente si crede, non sia da mettere in rapporto collo svolgersi della teologia della Compagnia di Gesù, nella quale, dal Cinquecento a oggi, mi sembra di scorgere una sostanziale unità di tèmi e tendenze.

Tutto questo, senza cadere nell'antigesuitismo, che va condannato; ma che, curiosamente, riemerge ora negli ambienti tradizionalisti, dopo per tanto tempo essere stato tipico soprattutto dei contestatori di sinistra, per così dire. È curioso, ma in fin de' conti non è una novità: secondo il Poulat, per esempio, l'avversione ai gesuiti è un carattere costitutivo dell'integralismo (al quale io non appartengo).

Forse la crisi è anzitutto sul piano intellettuale, e la via d'uscita sarebbe un vigoroso e rigoroso ritorno non a un pigro tomismo di scuola, ma al vero Tommaso, spesso sconcertante, sempre luminoso. E questo, in filosofia e in teologia al tempo stesso. Ma, francamente, dubito forte che questo possa accadere in tempi brevi, se è vero ch'è difficile trovare, oggi (in Italia, non in Cina!), chi sappia lèggere e intendere senza sforzi una paginetta di latino.

Non disperiamo però, ché la Provvidenza ci può riservare tante sorprese.

Maso

Anonimo ha detto...

anche “a destra” si respira quasi un'atmosfera pre-conclave. Ma si percepisce anche che lo Spirito Santo sa farsi beffe degli intrighi umani.

Mi chiedo: cosa sa quest'uomo che scrive sotto lo pseudonimo di don Pio Pace? Chi è costui?

Un pensiero: ricordo a me stesso le lacrime di sangue della Madonnina di Civitavecchia. Cosa vorranno dire? A Centumcellae - cioè Civitavecchia - morì in esilio papa Cipriano, considerato martire a tutti gli effetti. Altri martirologi lo vorrebbero addirittura decapitato.
Mi risulta, da un raccono diretto del vescovo di allora mons. Grillo ascoltato su Youtube, che papa Giovanni Paolo II oramai moremte, gli abbia chiesto un ultimo incontro, per avere - o per dare - qualche altra informazione su questa lacrimazione avvenuta alle porte di Roma. Non si fece in tempo.

Ha a che fare con le vicende travagliate del Papato? Potrebbe essere significativo che si tratta di un porto di mare?

Il Successore, quando verrà, avrà già visto con i propri occhi questi orrori, e molto altro. Temo.

Anonimo ha detto...

Sarà l'ora, ma ho confuso un inesistente "papa" Cipriano, con papa Cornelio, morto a Civitavecchia - in esilio, e forse anche decapitato - durante la persecuzione di Treboniano Gallo, nel giugno del 253. Speriamo non ci siano ricorsi storici ...

Pardonnez-moi!!

Anonimo ha detto...

Guardi il vocabolario alla voce " corrusco"

Turiferario ha detto...

L'analisi di Rorate mi trova pienamente d'accordo. Questo papa, alla fine, di concreto ha fatto ben poco, e sono passati due anni dalla sua elezione, tantissimo per chi avesse idee ben chiare in testa e volesse realizzarle non avendo un tempo infinito a disposizione. Se posso aggiungere un pensiero a quelli di Rorate, questa è, e sarà sempre più chiaro, l'impasse di quella corrente martinian-riformista che per decenni ci ha bombardato con la tesi che la Chiesa è indietro di duecento anni e bisogna al più presto rimetterla al passo con il calendario. Benissimo: ora loro hanno mandato al soglio di Pietro quello che è notoriamente un loro uomo, e questi che cosa ha realizzato? E' vero, ha parlato spesso in toni assai vicini a quelli martinian-riformisti, ha auspicato riforme come se fosse ancora l'arcivescovo di Buenos Aires e non il sommo pontefice, e poi? Per questo non sarei affatto sicuro che il collegio cardinalizio, tutto sommato non composto in maggioranza da martinian-riformisti, al prossimo conclave eleggerà di nuovo un rappresentante di questa linea...

Luisa ha detto...


"Cosa aspettiamo di vedere prima di capire che già ora la situazione è, umanamente parlando disperata? Anche nella sostanza.
Aprire il varco, come già con papa Giovanni XXIII, non é una cosa sostanzialmente di poco conto! È stato il momento culminante della battaglia, tutto il resto è poi franato e frana ancora quasi per inerzia. E ora ancora altri scossoni. "


Concordo viandante, sminuire o relativizzare la portata di quel che Bergoglio sta già attuando nei fatti solo perchè non ha ancora demolito formalmente alcunchè di fondamentale non mi sembra un argomento valido, una via consolatoria.
Non passa giorno senza che un agiografo bergogliano porti la sua pietra alla costruzione del mito, del monumento al rivoluzionario Jorge che fa cose che mai altri papi hanno fatto e ti danno come esempio le docce e il barbiere accanto alle colonne del Bernini...o l` ONU delle religioni che sarebbe riuscito a creare.
Si ride per non piangere davanti a quella papolatria sfrenata e direi indecente, indecente perchè non si idolatra Jorge Bergoglio per la sua difesa della Fede cattolica, per la sua determinazione a riaffermare i fondamenti della nostra fede, anche se per farlo deve andare contro le voglie e le attese del mondo, no, lo si idolatra appunto perchè non lo fa, perchè quella che viene presentata come radicalità o lettura radicale dle Vangelo è in realtà una lettura tutta personale alla luce delle sue idee e del suo progetto per una chiesa a sua immagine, in quel senso il termine rivoluzione=distruzione prende tutto il suo senso.
A quella chiesa a sua immagine Jorge Bergoglio ci sta lavorando con la tenacità e il potere che non stupiscono chi lo conosce bene, non so se il Signore gli darà il tempo per attuarla ma quel che è certo è che Bergoglio sta mettendo "en place" tutti i meccanismi, le persone, le prassi, affinchè la sua rivoluzione finisca per diventare inevitabile che sia lui o un suo successore a metterla nero su bianco.
A meno che....

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ Franco 2 : Ci stupiamo che dei bravi cattolici possano definirsi "cattobuddisti"? Andiamo a rileggere la dichiarazione conciliare Nostra Aetate, che qualcuno vorrebbe dogmatica come tutto il resto del Vaticano II.
Nel par. 2.3, si dice alla fine, che: a. "la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto e' vero e santo in queste religioni". Nonostante "in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verita' che illumina tutti gli uomini". E quale sarebbe questa "verita'"? Nel modo di concepire la morale, il matrimonio, la famiglia? I campi che interessano l'azione della Chiesa sono la religione in senso stretto e la morale. Dove troviamo noi cattolici presso le altre religioni "verita'"( sempre non rivelate) che ci arricchiscano?
b. Nel par. 2.4 si ribadisce che la Chiesa e' tenuta ad annunciare Cristo "in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa" (la famosa, ambigua ed incomprensibile "pienezza" dei testi di questo Concilio, non la "salvezza" dell'anima).
Nel finale par. 2.5 l'allucinante esortazione ad una contromissione o missione al contrario, ovvero a darsi da fare per far progredire gli acattolici nei loro propri valori e quindi nelle loro proprie religioni, giammai a convertirli alla nostra. "Essa percio' esorta [affinche' col dialogo e la collaborazione con i seguaci delle altre religioni] sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano [i cattolici], conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi [apud eos-i seguaci suddetti]". Come stupirsi allora che tanti cattolici abbiano apostatato o si siano creati una religione sincretistica propria, mescolando i valori cristiani a quelli degli acattolici? Il par. finale e' poi del tutto contraddittorio perche' rendere testimonianza alla "fede e vita cristiana" rende a priori impossibile far progredire gli acattolici nei loro propri non- e anti-cristiani "valori". Il senso della "missione" e' stravolto: non si rende piu'testimonianza di vita cristiana per convertire, affinche' gli eretici e gli infedeli abbandonino i loro falsi valori ma affiche' i cristiani stessi facciano progredire i valori di eretici ed infedeli! Fede e logica elementare alle ortiche, dunque! Si vede nettamente all'opera qui il "Contro-spirito" penetrato nel Concilio, di cui alle analisi di mons. Gherardini.

@ L'articolo contiene un'analisi indubbiamente interessante. Tuttavia mi chiedo: dobbiamo gia' preoccuparci del prossimo conclave? Non corriamo un po' troppo?

mic ha detto...

Forse non corriamo un po' troppo per il fatto che, se è vero che la storia insegna qualcosa, ci sono analogie molto calzanti che potrebbero mettere in guardia chi fosse in grado di aggirare i rischi di per sé comunque evidenti.

Anonimo ha detto...

Analisi di don Pio Pace confermata da Magister:

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350989

Anonimo ha detto...

'Hans Kueng non è più cristiano, per lui Gesù non è altro che un profeta, il problema si riduce ad una discussione se sia stato o no un profeta maggiore di Buddha, Confucio, Maometto, ormai per lui il cristianesimo è una via di salvezza tra le tante, celebra soltanto sé stesso' così disse 30 e passa anni fa Von Balthasar di lui, il concetto può tranquillamente essere adattato alle attuali gerarchie, salvo rare eccezioni.

Franco ha detto...

@ Anonimo 12.12. Anch'io la pensavo come lei; senonche', leggendo "Torniamo a Gesu'" ne ho tratto l'impressione che le cose siano piu' sfumate e incerte. Kung ritiene decisiva per il Cristianesimo la Resurrezione, che pero' non puo' essere provata secondo il criterio storico oggettivo perche' nessuno era presente come testimone oculare; abbiamo testimonianze di apparizioni che e' impossibile far combinare; comunque esse furono sentite come potentemente oggettive, perche' bastarono a imprimere un'energia straordinaria al movimento cristiano.

Al momento credo che Kung stesso rimanga nell'incertezza e nell'ambivalenza: da un lato ritiene Gesu' un personaggio "decisivo" per alimentare la speranza degli uomini in quanto risorto, da un altro non ne afferma la preesistenza e la piena. divinita'.

Rimane da dire che Kung e' un uomo molto preparato e che ha dimostrato una grandissima alacrita' sia nello studio dell'esegesi degli ultimi due secoli, sia in quello delle religioni non cristiane. Personalmente ritengo di non poterlo liquidare disinvoltamente, ma di doverlo studiare per "superarlo". Comunque anche lui si permette deviazioni dalla critica rigorosa che afferma di voler fare: ad esempio riferisce l'invito di Gesu' a non temere quelli che possono uccidere solo il corpo ma "dimentica" ( guarda un po' ) di riferire che il discordo di Gesu' culmina con l'avvertimento di
guardarsi da quelli che possono portare alla perdizione nella Geenna. Analogamente in "Essere cristiani" minimizza il discorso di Gesu' sull'Inferno quasi come secondario e poco rilevante.

Direi che accanto a modernisti grezzi ci sono modernisti culturalmente raffinati come fu a suo tempo Buonaiuti. Kung per me e' uno di questi.

mic ha detto...

Rimane da dire che Kung e' un uomo molto preparato e che ha dimostrato una grandissima alacrita' sia nello studio dell'esegesi degli ultimi due secoli, sia in quello delle religioni non cristiane. Personalmente ritengo di non poterlo liquidare disinvoltamente, ma di doverlo studiare per "superarlo".

Ma cosa dice, Franco?
Sembra che per lei l'erudizione e la più o meno abile capacità di costruire ipotesi difformi dai fondamenti della nostra fede diventi più importante dei contenuti.
Per liquidarlo, non dico disinvoltamente ma con proprietà, non credo occorra una vita di studi esegetici o sulle religioni non cristiane...
Lo studio, l'erudizione hanno un loro valore, tuttavia da non assolutizzare.
La nostra epoca di frammentazione difficilmente può partorire un Tommaso. Ma 2000 anni di Tradizione ci hanno fornito sufficienti argomenti e strumenti (e non scordiamo la grazia frutto della Fede) per riconoscere, rifiutare ma anche per contrastare.
Credo che la "non comprensione", a volte, non dipenda tanto da mancanza di erudizione di formatori e discepoli, quanto da mancanza di fede...

ilfocohadaardere ha detto...

Concordo al 100% con Mic. Credo che alla base di questa sorta di "pacifico abbandono" ex parte catholica della disputa logico-dialettica tesa ex se (strutturalmente ed ontologicamente)alla confutazione dell'errore e della "non-Verità", e dunque del sostanziale abbandono dell'apologetica cattolica, vi sia proprio quell'attitudine- che Amerio "trafisse" (per utilizzare il colorito ed efficace linguaggio del grande e coraggioso filosofo luganese)come scostamento dalla "Tradizione" cattolica e, dunque, come errore- della sostituzione, nel metodo e nel linguaggio teologico, della POLEMICA (dipinta come negativa in sé) con il DIALOGO (trasformato da mezzo, in fine: e ciò del tutto abusivamente...).

Cattolico ha detto...

Caro Franco, è tutta gente che ha perduto la fede (Chenu, Congar, Kung, ecc) o che non l'ha mai avuta. Puniti da Pio XII, sono stati furbescamente riabilitati da Roncalli e Montini: evidentemente chi li ha richiamati, riabilitati e messi lì a elaborare una nuova dottrina non era più cattolico di loro; erano tutti nemici della Chiesa e di Cristo, così li ritenevano S. Pio X , Pio XI, Pio XII e io non intendo smentir questi santi papi preconciliari, gli ultimi di Santa Madre Chiesa. La Chiesa, oggi, non sono loro, i modernisti, piuttosto è la FSSPX, quello è il "piccolo resto" di cui parla la Scrittura (cfr visioni della beata Katerina Emmerick). Grazie

lucien s ha detto...

Il dopo Bergoglio dipendera' dalla durata di questo pontificato, se sara' breve, il prossimo pontefice potra' essere di taglio sostanzialmente diverso, se invece detto brutalmente avra' tempo di nominare molti cardinali, allora una ipotesi Tagle (che e' molto giovane) diventa plausibile. Mai come questa volta tra le sacre mura il totoconclave echeggia con assiduita', soprattutto alla luce di quelle che saranno gli esiti del sinodo e della riforma curiale, tutto potrebbe accadere. Nel caso attenti all'austria e alla costa est degli Usa.

mic ha detto...

Pio X , Pio XI, Pio XII e io non intendo smentir questi santi papi preconciliari, gli ultimi di Santa Madre Chiesa. La Chiesa, oggi, non sono loro, i modernisti, piuttosto è la FSSPX, quello è il "piccolo resto" di cui parla la Scrittura (cfr visioni della beata Katerina Emmerick). Grazie

Cattolico,
nessuno di noi può fare queste affermazioni apodittiche. La stessa FSSPX non ha di sé questa autocoscienza, chiamiamola così. Lo testimonia anche l'articolo che stiamo commentando.
Il "piccolo resto" è fatto anche da tante persone sconosciute che vivono nel nascondimento l'offerta della loro vita...

Josh ha detto...

dall'art. di Magister citato sopra:

"...Da oggi e per altri due giorni i nove cardinali del consiglio che assiste il papa nel governo della Chiesa universale tireranno le somme del lavoro fin qui compiuto per la riforma della curia...E il 12 e 13 febbraio sottoporranno le loro proposte...."

anche la scelta delle date avviene in pieno carnevale...

Franco ha detto...

Tanto per pu tualizzare. Non propendo per il dialogo "irenistico" che a tutti i costi vuol vedere quello che ci unisce, tralasciando quello che ci divide ne' ho mai evitato la polemica in prima persona, come e' stato nel '68 e post sessantotto, quando le assemblee erano dominate da una certa parte di colore acceso. Tuttavia non posso essere onesto e alla lunga efficace se non delineo le posizioni e anche la personalita' dell'"avversario" per quelle che
sono.Chesterton, molto amato in ambito
tradizionalista, scrisse che le eresie sono
"verita' impazzite", cioe' elementi validi presi unilateralmente o stravolti.

Di Kung ho letto l'autobiografia, da cui si evince il rifiuto gia' in eta' giovanile del culto mariano ( snobbava Lourdes con tono di sufficienza ). Brutto segno per un teologo che
vuol essere definito cattolico, Ora sto
leggendo "Incarnazione di Dio" e devo
riconoscere che la sua attrezzatura nel campo della storia dei dogmi cristologici e dell'esegesi
e' notevolissima. Insomma, Kung non puo' essere ridotto facilmente a un protervo cialtrone e nulla piu'. E' temibile appunto perche' molto preparato.

Misurarsi con lui e con simili personaggi per me vuol dire affilare le mie armi per potergli rispondere punto per punto; cosa del resto quanto mai opportuna perche' i sostenitori del suddetto, come Enzo Bianchi, sono diventati addirittura consiglieri del Pontefice regnante.
La parola "dialogo" mi piace poco; preferisco il termine "confronto".
Qualcosa di analogo a proposito del
Darwinismo: riconoscere con il semplice buon senso che il suo nucleo centrale e' una bufala
non basta per smontare i marchingegni concettuali con cui i suoi sostenitori atei ne
mascherano l'arbitrarieta'; tanto meno basta
per negare che Darwin sia stato un ricercatore di grande alacrita'.
I primi modernisti lamentavano che a problemi di esegesi si rispondeva in alto loco con affermazioni di filosofia e teologia scolastica, e in parte avevano ragione. Il domenicano Joseph Marie Lagrange volle rispondere in modo puntuale, fondando l'"Istituto Biblico". : a Gerusalemme, per poter avere precisi riscontri archeologici, oltre che linguistici. Spero che l'esempio basti.

ilfocohadaardere ha detto...

Franco, se appunto un cattolico (sempre con la massima prudenza ed umiltà che gli sono concesse, che non sono mai troppe...) studia i NEMICI della Verità e dunque della Chiesa, e le loro ideologie, per combatterli/e, bene, questo credo che sia un'opera di carità. Ricordo una viva raccomandazione che S.Massimiliano Kolbe (che di questa MILITANZA ardimentosa è un vero faro) faceva ai frati e militi dell'Immacolata (contenuta nelle fonti ufficiali Kolbiane): di studiare e conoscere i nemici della Chiesa, cioè Comunismo, bolscevismo, Massoneria ed eresie, per combatterli senza tregua!Questa essenza MILITANTE della Chiesa è ciò che più è stato abbandonato (e direi di più: rinnegato) nella maggior parte del "territorio cattolico", come se esser cattolici significasse essere smidollati, remissivi ed imbelli...