Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 1 marzo 2016

Papa Francesco risponde alle domande dei bambini in nuovi libri

Ci chiediamo quale altro pontefice ha avuto un'attenzione così enfatica dai media, editoria compresa. E ci chiediamo anche l'effetto di questa pletora di informazioni dai contenuti superficiali e frammentari, quando non destabilizzanti, visto che è un papa che dice di non essere in grado di capire le ragioni della sofferenza dei bambini. Non è forse un marketing con un ritorno di immagine più che un vero insegnamento? 

Apprendiamo da Radio Vaticana, che delle centinaia di lettere, disegni, messaggi di bambini di tutto il mondo che arrivano ogni giorno al papa è pubblicata un'antologia nel libro “Letterine a Papa Francesco” - in uscita il 19 novembre - a cura di Alessandra Buzzetti, vaticanista del Tg5, per la casa editrice Gallucci. Francesco ha dato il suo consenso alla realizzazione di questo libro, il cui ricavato andrà a sostegno dei bambini curati dal Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano.
L’idea è nata da una richiesta dell’editore Gallucci, un editore per bambini, che voleva raccontare ai bambini il Pontificato di Papa Francesco. Ed è così che è venuta fuori la possibilità di vagliare le letterine che i bambini scrivono a Papa Francesco.

C'è una notizia in simultanea che corre anche oltre oceano. Dal Sito Cruxnow abbiamo scoperto una iniziativa parallela: è uscito 1 marzo dalla Loyola Press di Chicago il libro di cui riproduciamo a lato la copertina. Un progetto che si è materializzato con l'aiuto del Direttore de La Civiltà Cattolica Antonio Spadaro. Sono state raccolte le lettere di 30 bambini delle fascia d'età da 6 a 13 anni.
Dall'articolo di cui al link qui su traduciamo con non poco sconcerto:
[....] Mentre un bambino voleva sapere perché i genitori combattono e un altro il motivo per cui il papa indossa un cappello così alto, William degli Stati Uniti ha chiesto: "Se si potesse fare un miracolo, quale potrebbe essere?"
"Caro William," ha detto il Papa. "Vorrei guarire i bambini. Non sono mai stato in grado di capire il motivo per cui i bambini soffrono. È un mistero per me. Non ho una spiegazione. "

25 commenti:

tralcio ha detto...

Lo scrivo senza polemica astiosa verso Francesco. Serenamente.

Lasciamo a Dio di fare Dio. Facciamo gli esseri umani, che è quello che ci compete.
Da cristiani, depositari di una Rivelazione specialissima e inedita di Dio, sentiamoci creature amate e chiamate alla beatitudine dal Signore.
Il quale Signore, fattosi carne e disposto alla croce per redimerci dalla schiavitù del peccato, è anche il Creatore di tutto. Cioè capace di cose a noi impossibili.
A noi è possibile renderci conto del disastro del peccato e di essere, dopo il peccato originale, un terreno di battaglia, con Dio che vuole salvarci l'anima e satana che vuole strapparla eternamente all'amore di Dio.

Un cristiano non dovrebbe fare troppa fatica a capire perchè anche i bimbi soffrono.
Farà fatica a farsene carico, farà fatica a portarne la croce, faticherà a contenere il dolore e qualche volta lo sdegno o una rabbia che potrebbe anche farsi peccato...
Ma il perchè si sa: a motivo del peccato. Ogni peccato semina male. Il Maligno si alimenta del male scelto da coscienze confuse, incapaci di riconoscere il peccato come ribellione a Dio, negazione Sua, non solo nel non ascoltrarLo, sapendoLo presente, ma addirittura vivendo come se Dio non esistesse.

Lasciamo a Dio di essere Dio e facciamo gli esseri umani.
Impariamo a non considerare la legge che ci istruisce sul peccato una limitazione della libertà. Impariamo a considerare la libertà alla luce della Verità. Impariamo a considerare come la carità dia compimento alla legge, senza annullarla, cioè portando una norma a non essere un'idea, ad il pieno riconoscimento del Bene e del Male, adorando l'Amore che ci istruisce dandoci la direzione e il sostegno per il cammino verso la salvezza che non potremo darci da soli, essendo la nostra natura ferita.

Facciamo gli esseri umani, senza sentirci dei padreterni.
La misericordia di Do ha senso solo per chi si accusa e si pente dei peccati.
Che misericordia può esserci per chi non ha nulla di che pentirsi?
E di che cosa si pente se non ha un criterio per giudicare?
Come può ammonire i peccatori o istruire gli ignoranti (opere di misericordia) chi non sa più nemmeno giudicare i peccati con la scusa di non offendere i peccatori?
Fare i "simpatici" con tutti ha ancora a che fare con la Verità? O è falsità?

I miracoli li lascio fare al Signore. Però Glieli chiedo. Con tutto il cuore.
Intanto cerco di distribuire i doni ricevuti: la fede in Cristo, via, verità e vita.
La croce fa parte del gioco. Siamo su un campo di battaglia.
Confessare i peccati serve a noi, prima che a Dio che conosce già tutto.
Ogni peccato è un disastro. Dio perdona la colpa di chi si pente. E cambia vita.
La pena però resta. Chi la sconta quaggiù, chi dopo. Perchè Dio è giusto.
Non fa le leggi secondo "cultura".

Il mondo è pieno di dolore, perchè a tanti peccati, corrisponde tanta pena, tanto più che sono pochissimi i pentìti che stanno attenti a non aggiungere altro male.
La messa-cena non crede al sacrificio che espia: facciamo solo comunella.

hr ha detto...


Caro Presidente, noi la politica la facciamo in piazza. Non nelle parrocchie
Lettera al premier Matteo Renzi: “Lei non rappresenta più il popolo del Family day. Ce ne ricorderemo, ma non è una minaccia”
di Costanza Miriano

http://www.ilfoglio.it/politica/2016/03/01/caro-presidente-noi-la-politica-la-facciamo-in-piazza-non-nelle-parrocchie___1-v-138871-rubriche_c160.htm

Luisa ha detto...

E qui la Confessione secondo Bergoglio:

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/03/01/confessare-in-un-ospedale-da-campo-i-consigli-semisegreti-di-francesco/

Anonimo ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/03/01/confessare-in-un-ospedale-da-campo-i-consigli-semisegreti-di-francesco/

Annarè ha detto...

dunque per il Papa Dio è cattivo, perche la sofferenza dei bambini non si spiega. che mostrosità. Chissà invece se si sa dare una risposta, del perchè gente come Vendola può far soffrire un bambino solo perchè ha i soldi per comprarlo. Il miracolo il Papa potrebbe farlo, basterebbe iniziasse a denunciare con ardore le mostruosità che la nostra società incivile perpetua verso i bambini (aborto, compra vendita, pedofilia, commercio di organi, sperimentazioni su feti...)sotto il nome di diritto e amore.

Anonimo ha detto...

la lezione svizzera:

http://www.rossoporpora.org/rubriche/svizzera/570-svizzera-cantoni-cattolici-contro-il-matrimonio-gay.html

Luís Luiz ha detto...

Un'altro miracolo probabilistico in questo meraviglioso (anti)pontificato delle coincidenze: tsunami di accuse contro il cardinale Pell, tra i pochissimi che hanno difeso la famiglia nel Sinodo. Ragazzi di porpora: comportatevi bene!

Anonimo ha detto...

Anche questa risposta di Francesco, che compare nel libro è alquanto problematica (ripresa dal sito:bergoglionate):
Caro papa Francesco, sei mai stato vicino al prete come chierichetto? (Alessio, Italia, 9 anni).

Caro Alessio, sì, sono stato un chierichetto. E tu? Da quale parte dell’altare stai? Adesso è più facile da fare, sai. Come saprai, quando io ero bambino la Messa era celebrata diversamente da oggi. Allora il sacerdote era rivolto all’altare, che era accanto al muro, e non alle persone. Allora il libro con cui si diceva la Messa, il Messale, si metteva sulla destra dell’altare. Ma prima della lettura del Vangelo veniva sempre spostato a sinistra. Quello era il mio compito: spostarlo da destra a sinistra. Era faticoso: il libro era pesante! Lo tenevo con tutte le mie energie, ma non ero così forte. Una volta mi è caduto a terra, così il sacerdote doveva aiutarmi. Che lavoro! La Messa non era ancora in italiano e io non capivo nulla, neppure i miei amici. Così, per divertimento, facevamo delle imitazioni del prete, compensando con lo spagnolo quelle strane parole che non capivamo. Ci siamo divertiti e ci è piaciuto molto servire la Messa.


Anonimo ha detto...

la Confessione secondo Brgoglio ?
che cosa dunque egli sta insegnando di nuovo ai sacerdoti circa il loro dovere di assolvere anche di fronte ai "gesti" senza parole dei penitenti "muti" ?
è obbligatoria l'accusa dei peccati o non più secondo questo allegro pontificato ?
se volete sapere le belle novità della Confessione riveduta e corretta da Bergoglio nell'anno 2016 dell'Era Cristiana, leggete questa (sconsolata e sconcertata) risposta di un sacerdote agli insegnamenti papali elargiti il giorno 9 febbraio (era Carnevale....):

Sovvertita la dottrina cattolica sulla Confessione nel Discorso di Papa Francesco ai Missionari della Misericordia
( di Don Giovanni Stefano Di Maria )

http://www.riscossacristiana.it/sovvertita-la-dottrina-cattolica-sulla-confessione-nel-discorso-di-papa-francesco-ai-missionari-della-misericordia-di-don-giovanni-stefano-di-maria/

RR ha detto...

"Ci siamo divertiti"

Ecco, lui pensava di continuare a divertirsi anche dopo, in seminario e dopo consacrato. Ha scoperto che non era cosi. è andato in crisi e da allora non si è più ripreso.
Ennesima dimostrazione di come sia stata scarsa la sua preparazione cattolica fin da bambino.
V. anche i suoi consigli sulla Confessione.
RR
PS: io non ho fatto, ovviamente, la chierichetta. ma mio fratello si, e non ricordo di averlo mai sentito lamentare per il peso del Messale. Non credo che in Italia fosse più leggero che a Baines. E non mi risulta neanche che si annoiasse servendo Messa, anche se, sicuramente, qualche scherzetto a Monsignore lo avrà combinato. Sicuramente gli piaceva tanto il "gioco" delle ampolline.

Anonimo ha detto...

tuo fratello era chierichetto prima della riforma rr?
mauro

Anonimo ha detto...

http://www.iltempo.it/cronache/2016/03/01/verso-lo-stop-al-processo-di-vatileaks-1.1514411?localLinksEnabled=false

Da Fb ha detto...

"Un ex prete membro d'alto livello delle gerarchie vaticane fa coming out e viene al festival gay di Ferrara a rendere testimonianza del suo percorso di consapevolezza sessuale e per denunciare quanto la religione cattolica e l'omofobia della chiesa lo abbiano fatto soffrire. Viene accolto con tutti gli onori dalle autoritá comunali e tutto si svolge in clima di perfetta tranquillitá. Bene.
Un ex gay membro d'alto livello dell'arcigay nazionale si converte al cattolicesimo e viene in una parrocchia di Ferrara a rendere testimonianza del suo percorso di conversione e per sottolineare quanto l'ideologia omosessualista e tanti falsi amici attivisti lo abbiano fatto soffrire. Viene accolto dalle contestazioni feroci di manifestanti arcobaleno che cercano in ogni modo di interrompere la conferenza, anche con l'aggressione fisica, evitata in extremis dall'intervento di cinque pattuglie tra carabinieri e polizia.
Non entro nel merito. Mi sia peró concesso di pensare che in questa democrazia qualcosa non va..."

Anonimo ha detto...

http://www.famigliacristiana.it/articolo/ho-scritto-al-papa-e-lui-mi-ha-risposto---il-nuovo-libro-del-pontefice-dedicato-ai-bambini.aspx

Rr ha detto...

Mauro,
si, mio fratello era chierichetto prima della Riforma. Io lo invidiavo tanto, mi sarebbe piaciuto servir Messa. In compenso io cantavo molto meglio, e conoscevo tutti i canti della Novena a memorai, ed in Latino. Ho sempre pensato che ho studiato Latino senza problemi perché lo conoscevo fin da bambina.
Rr

Aloisius ha detto...

Le sue perplessità sul male dei bambini nascondono un altro duro colpo alla Dottrina della Chiesa.

Francesco condivide la tipica domanda di molta gente:"perché Dio consente il male?"
Di solito chi colpevolizzare Dio di solito che poi conclude che Dio non esiste, altrimenti non lo consentirebbe.
Oppure, come dice annare', è cattivo, soprattutto perché il male di un bambino innocente è intollerabile (mi sembra che anche gli illustri luminari Scalfari o Galimberti scrissero questo concetto).
Anziché rispondere secondo Dottrina, Francesco condivide questa perplessità, che porta allo scetticismo/gnosticismo/relativismo, alludendo a questa accusa di Dio molto grave.

Stessa cosa per la confessione, piacerà tantissimo questo nuovo linguaggio dei segni, dei 'comportamenti concludenti'.

Anzi, non ci sarà nemmeno bisogno di andare al confessionale, basterà recarsi all'altare per ricevere la Comunione e sarà considerato come un riconoscimento implicito del proprio peccato.... Scommettiamo?
Pace e bene

Anonimo ha detto...


In questa democrazia c'e' qualcosa che non va.

Non va da sempre, dal 1945 in poi. Adesso e' arrivata alla frutta. La piazza e' in mano ad uno "squadrismo gay e femminista", appoggiato da quello "istituzionale" dei collettivi di sinistra. Forse i cattolici dovrebbero organizzarsi anche loro in modo da respingere la violenza con il legittimo uso della forza? L'autorita' statale, anche perche' semiparalizzata dalla magistratura, al massimo ti evita di essere linciato. Si puo' continuare cosi'?
Le proteste del tipo "Family Day" le lasciano fare, le considerano ininfluenti, innocque. Invece la testimonianza di un omosessuale guarito dal suo vizio e ritornato normale grazie soprattutto alla fede, non la possono accettare perche' di per se' li condanna per quello che veramente sono, mette allo scoperto tutte le menzogne che ci propinano da tanti anni. politico

Cesare Baronio ha detto...

"Non sono mai stato in grado di capire il motivo per cui i bambini soffrono. È un mistero per me. Non ho una spiegazione."

Ma se invece di scrivere libelli insulsi e infarciti di qualunquismo, Bergoglio si studiasse quel Catechismo di San Pio X che il grande Pontefice volle proprio per i fanciulli, non sarebbe meglio?

Dice di non avere una spiegazione al dolore dei bambini: lo dice perché deliberatamente ignora la dottrina sul peccato originale? perché vuole insinuare il dubbio nelle anime innocenti dei piccoli e con loro in quelle degli adulti? E se proprio non sa, perché non si documenta, perché non studia? E che ci sta a fare, in quel di Santa Marta, se non sa rispondere ad uno dei quesiti più importanti dell'umanità, cui solo la Verità cattolica può dare una risposta concreta?

Ah, se avesse seguito la sua prima vocazione norcina, risparmiando alla Chiesa questo stillicidio!

Anonimo ha detto...

E se invece si fosse documentato e conoscesse in profondità la dottrina sul peccato e se anche le parole del catechismo di Pio X non lo avessero convinto, come del resto non convince la stragrande maggioranza di coloro che si definiscono cattolici, che cosa dovremmo dire?
Non credo sia facile spiegare a un bambino che sta morendo di tumore che la causa di tutto è il peccato originale fatto chissà da chi e quando e infatti io da medico preferisco evitare di prendere in giro le persone.

mic ha detto...

Dunque lei si è documentato e conosce in profondità la dottrina sul peccato; ma evidentemente non è quella Rivelata che la Chiesa ci ha consegnato e che invece a noi convince, soprattutto perché, per grazia, ne riscontriamo gli effetti nell'opera del Signore in noi e intorno a noi.
Lei da medico non credente o comunque non cattolico evidentemente non trova le parole, che non sono facili per nessuno, ma che ad un credente vengono dal cuore. Lo dico per esperienza, sia per averle dette che per averle ascoltate...

tralcio ha detto...

Gentile anonimo delle 10.32

Lei come medico -del corpo- NON è affatto tenuto a parlare al malato del peccato originale. Se c'è una cura scientificamente valida, lei cercherà di ottenere il massimo. Se vuole fare anche un po' lo psicologo, cercherà di motivare il malato a mettercela tutta per guarire, senza raccontargli troppe frottole.

Se invece -come credente cristiano, che evidentemente lei è- cercherà di dare anche una spiegazione a ciò che accade entrando nel merito della nostra fede, lei non potrà che dire ciò che è sempre stato detto. Il che, come ho già scritto, non ci dà nessuna facilitazione nel far fronte a tanto dolore, ma men che meno la spocchia di dire che -poichè non reggo io la situazione- allora "non c'è spiegazione".

La spocchia (mia, sua e di chiunque, pontefice incluso) nel dirci superiori a Dio e alla rivelazione, è proprio ciò che ci porta a crederci ciò che non siamo, invece di fare al meglio ciò che siamo: un medico -dei corpi- cristiano dovrebbe essere molto più "attrezzato" di fronte al dolore innocente, mentre un medico -delle anime- che cristianamente spara eresie e disistima la rivelazione ha una caratteristica ben precisa: l'inadeguatezza al ruolo.

La Parola di Dio odierna (prima lettura e vangelo) azzera ogni pretesa reinterpretativa e ogni velleità di "aggiornare" la legge. Il darle pieno compimento invece è nelle nostre corde, attraverso la carità, nella Verità.
La falsa carità (o semplicemente la falsità) oltre a non curare il corpo possono far morire l'anima. E lì il guaio è eterno...

Perdoni la franchezza.

Rr ha detto...

Brava Mic !
Che poi spesso non sono i bambini a chiedere, ma gli adulti.

Rr

Silvano M. ha detto...

e quando arriva sera , di quel che ha detto si dispera

Anonimo ha detto...

Conosco persone che da tanti anni vanno magari tutti i santi giorni a messa ," novus ordo" naturalmente, che non sanno darsi ragione dei malanni che la vecchiaia ha portato con se. Io credo che andando sempre alla mensa del Signore in stile protestante si sono scordate che quello è il sacrificio dell'innocente per eccellenza. hanno scordato che la sofferenza non è solo quella che punisce ma quella,che, innocente, salva.
La chiave della Sofferenza innocente noi la sappiamo inchiodata alla croce ma questa chiesa non vuole più sentire parlare di sacrificio e di croce. Così noi cattolici che avevamo il dono di saper dare un senso al dolore siamo combinati come tutti gli altri e per placare le nostre angosce magari ci mettiamo anche a fare yoga.
Mari

ilfocohadaardere ha detto...

Personalmente considero addirittura ILLUMINANTE la vicenda dei Pastorelli di Fatima per capire il profondo senso della sofferenza dei bambini (in primis, ma anche dell'uomo in generale). E' addirittura ovvio che tutto viene illuminato alla unica fonte originale che è la Croce del Signore (AMORE-DOLORE-OFFERTA-ESPIAZIONE); ma la vicenda di Fatima, con la incredibile trasformazione soprannaturale avvenuta in Giacinta e Francesco Marto è davvero edificante dal punto di vista semplicemente umano-naturale e da quello della c.d. "teodicea" (che credo si possa definire come quella branca della teologia che studia il rapporto tra la giustizia di Dio e la presenza nel mondo del male),specie appunto in relazione agli essere umani meno macchiati dal peccato attuale,cioè i bambini. La domanda di Maria Santissima ai pastorelli fu ""Volete offrirvi a Dio pronti a sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in riparazione dei peccati con cui Egli è offeso, e per ottenere la conversione dei peccatori?".."Si, vogliamo!".."Allora dovrete soffrire molto,ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto".
Lucia racconta:"Nel momento in cui la Madonna pronunciava queste ultime parole, aprì per la prima volta le mani, trasmettendoci una luce così intensa, una specie di riflesso che usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi.Allora, di impulso cademmo in ginocchio e ripetevamo intimamente: - Santissima Trinità, io vi adoro.Mio Dio,io vi amo nel Santissimo Sacramento".
Dopo un po’ la Madonna aggiunse:"Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra". Credo che se nella Chiesa ci fosse il "coraggio" (quello "strano coraggio" di cui parla Chesterton in relazione a questi tempi,ossia quello per le cose "banali e logiche"(che dovrebbero esser tali,ma non sono più) di parlare anche di Fatima e dei Beati Pastorelli,forse sarebbe più facile "dare una risposta" alla domanda sulla sofferenza dei bambini.Ma mettendo in ombra la Croce, e dunque anche Fatima,si capisce la "difficoltà" e l'imbarazzo che fa a pugni con la fede cattolica.