Per la consultazione della due precedenti tappe e relative discussioni:
Introduzione - Le diverse religioni
La religione musulmana
3. La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra (*), che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.
Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà.
*Cf. S. GREGORIO VII, Epist., III, 21, ad Anazir (Al-Nãþir), regem Mauritaniae, ed. E. CASPAR in MGH, Ep. sel. II, 1920, I, p. 288, 11-15; PL 148, 451A
*Cf. S. GREGORIO VII, Epist., III, 21, ad Anazir (Al-Nãþir), regem Mauritaniae, ed. E. CASPAR in MGH, Ep. sel. II, 1920, I, p. 288, 11-15; PL 148, 451A
34 commenti:
Le frasi sulla religione musulmana sono un concentrato di controverità, non sono il frutto dell`ignoranza degli autori, che immagino avevano letto il Corano, ma già allora si pensava che mentire, nascondere la verità, travestirla, fosse la aola via per costruire ponti e promuovere la pace.
C`è chi ha preso il tempo di redigere la lista dei versetti del Corano che incitano alla violenza, all`odio, alla morte degli infedeli, l`autore dell`articolo che segue ne ha trovati 123, ma in reltà sono molto , molto più numerosi:
http://www.qelsi.it/2015/tutti-i-versi-del-corano-che-incitano-allodio-e-alla-morte-degli-infedeli/
Non so come si possa scrivere che i musulmani ""attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati", quando si è cattolici, in un documento cattolico, dopo aver letto che cosa dice il Corano circa il giorno del giudizio, in particolare la sorte riservata ai non musulmani.
Et alors, "traditionalistes", allez-vous continuer longtemps à suivre et à obéir comme des petits chiens à ces gens qui vous mentent, qui vous méprisent et vous maltraitent ?
Il y a plus de cinquante ans que dure cette imposture.
Quand enverrez-vous ces textes de Vatican II à la poubelle ?
Riguardo l'Islam hanno già detto tutto il patriarca Sofronio di Gerusalemme, contemporaneo di Maometto, e San Giovanni Damasceno. In tempi recenti e' stato rispiegato - su www.asianews.it e sul blog di Magister - bene da p. Samir Khalil Samir SJ e in questi giorni da p. Boulal (mi sembra che si chiami così) anch'egli gesuita sul sito www.totustuus.it per il quale sono a chiedere, se possibile, la pubblicazione su questo sito.
Circa poi la descrizione fatta da NA essa è terribilmente parziale.
Queste discussioni sono interessanti da un punto di vista storico. Oramai la disfatta c'è già stata su questo e tutto il resto; Bergoglio e la sua Nuova Chiesa hanno posto la pietra tombale, in termini umani credo definitiva, su una Chiesa Cattolica durata duemila anni e l'hanno sostituita con una completamente integrata ed omologata con i Poteri che dominano in mondo. Certamente ci sono ancora validi sacerdoti legati a quei duemila anni e realisticamente in grande sofferenza se non persecuzione ma la Chiesa ufficiale, quella che decide la linea, quella che decreta ciò che è giusto e ciò che è sbagliato ha scelto il Mondo e i suoi dogmi. Senza saltarne uno.
Miles
Il ragionamento che segue deve essere sbagliato per forza, perché non l'ho mai letto o sentito da nessuna parte. E dire che ho letto e ascoltato tanto sia pro che contro la libertà religiosa.
C'è una cosa che non capisco. Se ognuno ha il diritto di adorare chi vuole e quindi è lecito infrangere il primo comandamento, allora perché non è lecito infrangere anche gli altri nove? Perché nel 1965 i vescovi si sono battuti per il diritto ad adorare il dio che si vuole e poi nel 1970 si sono battuti contro il diritto ad avere il marito che si vuole (divorzio) che infrange altri due comandamenti? E poi perché si sono battuti, pochi anni dopo, contro il diritto ad uccidere i figli che si vuole, che infrange il quinto comandamento? Se, per assurdo, mi convincessero della bontà della libertà religiosa, io vorrei la libertà anche di bestemmiare, rubare, divorziare, uccidere, violentare, mentire e tutto. Non capisco, secondo logica o tutto o niente. Ma davvero però, se uno è convinto che è volontà di Dio poter trasgredire impunemente il primo comandamento deve battersi anche per liberalizzare il resto. Deve credere che poter rubare impunemente sia volontà di Dio, che fare ammenda sia ingiusto, che finire in tribunale sia sbagliato. Il Vaticano, cardinali, vescovi e tutti coloro favorevoli ad infrangere impunemente il primo comandamento devono lavorare per infrangere anche tutti gli altri. Io, come ho detto, mi batterei allo stesso modo come ora mi batto per l'opposto.
Dove sbaglio?
Non credo che i musulmani siano disposti " ad esercitare sinceramente la mutua comprensione" !!!!
Se facessero questo ... rinnegherebbero il corano !!
Noi cristiani verremmo meno al nostro dovere di predicare il Vangelo ad ogni creatura..
Mi permetto di far notare, se mi è consentito, che l'attuale "papa emerito" (che contribuì alla stesura della NOSTRA ADTATE) ne ha sempre avuto naturalmente una considerazione estremamente positiva - potremmo dire tanto da considerarlo quasi fondamentale in vista di quegli sviluppi successivi che, ahinoi, conosciamo assai bene perché purtroppo si sono verificati anche grazie a tutti i papi post-conciliari. Tale considerazione la ritroviamo del tutto inalterata anche quando è stato pontefice, come molti sapranno certamente.
Nel suo discorso al Clero romano del febbraio 2013 (quindi immediatamente prima di abbandonare il papato) egli afferma, tra le altre cose, parlando della Nostra aetate per ciò che concerne il "dialogo" con l'islam:
"...ci hanno detto: bene, una indicazione veramente teologica sul popolo di Dio è necessaria, ma se parlate di questo dovete parlare anche dell'ISLAM, solo così siamo in equilibrio, anche l'islam è una grande sfida e la Chiesa deve anche chiarire la sua relazione con l'islam. Una cosa che noi in quel momento abbiamo capito un pò, ma non molto. Oggi sappiamo quanto fosse necessario.
E quando abbiamo cominciato a parlare di islam, ci hanno detto: ma ci sono altre religioni nel mondo: l'induismo, il buddismo ecc!
E così - proseguiva Benedetto XVI - invece di una dichiarazione solo sull'antico Popolo di Dio, si è creato un testo sul DIALOGO INTERRELIGIOSO, anticipando quanto soltanto trenta anni dopo si è poi mostrato in tutta la sua intensità e importanza..."
Terminava papa BXVI su tale questione: "Quindi, questi due documenti, cioè LIBERTÀ RELIGIOSA e NOSTRA AETATE, connessi con Gaudium et spes, sono una trilogia molto importante, la cui importanza si è mostrata solo nei decenni, e ancora stiamo lavorando per capire meglio questo insieme tra unicità della Rivelazione di Dio, unicità dell'unico Dio incarnato in Cristo, e la MOLTEPLICITÀ delle religioni, CON LE QUALI cerchiamo la pace e anche il cuore aperto per la luce dello Spirito Santo, che illumina e guida a Cristo"
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130214_clero-roma.html
Praticamente nel ripercorrere tali documenti, Ratzinger di fatto rivendicava la assoluta giustezza dei successivi - direi, a quel punto, inevitabili - sviluppi di cui anch'egli è stato attivo protagonista (adunate di Assisi + visite a templi, sinagoghe e moschee).
Naturalmente nello stesso discorso al clero romano, BXVI oltre ad occuparsi di ecumenismo (chiamiamolo cosi per semplicità, ma si è poi rivelato qualcosa di molto oltre) parla anche della "riforma liturgica", ma questo farebbe parte di un altro tema.
Cordialmente
Romanus
E poi perchè dovremmo dimenticare il passato invece di far frutto delle sue lezioni?
I redattori di Nostra Aetate volevano mettere una pietra su 14 secoli di battaglie e invasioni musulmane per fare delle terre conquistate una casa dell`islam (dar-al- islam)?
E poi mi fanno ridere i famosi ponti odierni che dovremmo costruire, su quei ponti vanno solo i cattolici, andandoci allegeriscono i bagagli di quelle che sono considerate pesanti e inutili pietre di inciampo mentre gli altri se ne stanno al loro posto, e anche se fan finta di fare qualche passo sul ponte in realtà non cambiano nulla, non rinunciano a nulla, difendono la loro identità e la loro religione, tanti abbracci, tanti sorrisi, molta ipocrisia e sempre s solo i cattolici che fanno concessioni su concessioni camminando su quei ponti.
Mah, da dove iniziare?
"Guarda anche con stima".
Ma chi ha fatto questa traduzione? Respicit al più è rispetta. Guardare con stima ha quasi il sapore dell'ammirazione. Lo stesso termine aestimatione sembra una traduzione dall'italiano al latino... Quando mai si usava aestimatione? Lo usavano come " stimare=contare".
Va beh.
Ammwttiamo che la Chiesa in modo unilaterale voglia scusarsi per le crociate, e che negli anni 60 volesse suscitare una convivenza pacifica: beh ha fallito. Questa parte di Nostra Aetate non è più attuale. Chi di modernismo ferisce di modernismo perisce, non è più applicabile ai tempi moderni, ha fallito miseramente
Anonimo Domanda tecnica. ha detto...
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30 luglio 2017 11:50
Dopo la caduta di Costantinopoli, Papa Pio II indice una nuova crociata. Si deve subito rendere conto che il Medio Evo è passato. Sono trascorsi 2 secoli da quando San Luigi IX è partito per la Crociata. Ed anche allora fu quasi solo. A parole si arruolano in tanti. Nei fatti, non non parte nessuno. Preso atto che l'opzione militare e' ormai impraticabile, Pio II, il grande umanista Enea Silvio Piccolomini, passa alla battaglia culturale. Scrive in latino ed in arabo la confutazione del Corano e ne fa gentile omaggio a Maometto II.
Maometto ringrazia e risponde più o meno in questi termini:" Da Maometto a suo fratello il Papa di Roma Pio.
Ringrazio del gentile dono. Sarà letto. Però tutto ciò mi sorprende. Proprio un latino, che si chiama pure Enea, non dovrebbe trovare strano che ho sconfitto e sottomesso i Greci. NOI TURCHI DISCENDIAMO DAI TROIANI QUANTO VOI ROMANI [cavallo di battaglia della propaganda ottoma] . Turco deriva da "TEUCRO". Conquistando Costantinopoli, non ho fatto altro che prendere la rivincata sulla presa di Troia. L'antico Re Priamo, Ettore, Paride, etc. sono vendicati". Rispose il Papa:"Battezzatevi e non avremo nulla in contrario a riconoscervi non solo legittimo successore dell'antico Re Priamo, ma anche legittimo imperatore Romano d'Oriente. E ciò sia per diritto di conquista, sia perchè annoverate tra le vostre ave delle principesse Comnene e Paleologhe". Ignoro se la corrispondenza continuò.
- “La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini.”
Nostra aetate continua con le sue ambiguità tacendo sul fatto che, nella falsa religione islamica, si professa sì l'unità di Dio ma in funzione anti-trinitaria. In particolare il Corano nega la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo: ma a questo punto è evidente che oggettivamente i musulmani adorano una falsa divinità, perché “Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato” (Gv 5, 22-23).
- “Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce.”
La fede islamica si riferisce ad Abramo ma lo fa in modo del tutto abusivo. Abramo, al contrario dei musulmani, credette infatti in Nostro Signore Gesù Cristo quando Dio gli fece vedere la sua futura venuta:
“Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò” (Gv. 8, 56).
- “Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione”.
Negare la Divinità di Cristo, per Nostra aetate, è evidentemente poco rilevante.
Per di più, i musulmani come è noto considerano Cristo Gesù come un profeta inferiore a Maometto, e di conseguenza anche la Madonna viene sì onorata, ma solo come la madre di un profeta 'minore'. Ma evidentemente agli estensori della Nostra aetate stava bene così, no problem.
- “Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati.”
Certamente, come dice il Corano con tante Urì a disposizione per i bravi musulmani. E preferisco tralasciare i particolari.
- “Così pure hanno in stima la vita morale”.
Come no, fanno con grande impegno le prove generali qui sulla terra in prospettiva della 'retribuzione del giorno del giudizio' di cui sopra...
- “Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani...”
Sì, pare infatti che a volte ci sia stato qualche litigio (succede anche in tutte le migliori famiglie), perché pretendevano - mi sembra - di trasformare la Basilica di San Pietro in stalla per i loro cavalli, o qualcosa di simile.
- “... il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà. ”
Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia non avrebbe saputo esprimersi meglio di così.
Il fatto è che tutto il Vaticano II si svolse sotto l'egida del 'Papa buono' e del suo invito a guardare più a ciò che unisce che a ciò che divide. I risultati, già presenti in documenti come N.Ae., sono poi venuti sempre più alla luce nel postconcilio.
# Per errore, non è passata la prima parte del mio intervento. Lo invio di nuovo
qui di seguito.
@ La falsa impressione provocata dal rinvio in nota alla lettera di san Gregorio VII all'emiro della Mauritania [1]
Con le sue numerose citazioni scritturali e non a pie' di pagina, il Concilio, come ogni altro Concilio, vuol rappresentare alla mente del lettore la sua fedeltà alla dottrina della Chiesa di sempre.
Ma le citazioni del Concilio andrebbero controllate tutte, lo auspicava anche, se non erro, mons. Gherardini. Alcune fra esse appaiono usate mal a proposito. E difatti, quella di Greg. VII viene impiegata per giustificare un'affermazione inconcepibile, che cioè "i musulmani adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra"(N Aet 3.1). Il concetto è affermato in modo ancora più scandaloso in LG 16: "professando di avere la fede Abramo, adorano c o n n o i un Dio unico [nobiscum Deum adorant unicum]".
La lettere di Greg. VII si spiega nel seguente modo.
Fu una lettera personale di ringraziamento che quel Papa (1073-1085) scrisse nel 1076 ad Anazir, emiro della Mauritania, che si era mostrato ben disposto verso certe richieste del Papa e generoso nei confronti di alcuni prigionieri cristiani, che aveva restituito. In essa il Papa affermò che tale "atto di bontà "era stato "ispirato da Dio", che esige l'amore per il prossimo e lo pretende in special modo "da noi e da voi...che crediamo e confessiamo lo stesso Dio, anche se in modo diverso [licet diverso modo], che lodiamo e veneriamo ogni giorno il Creatore dei secoli e reggitore di questo mondo".
Come spiegare simili affermazioni? Con l'ignoranza di allora nei confronti della religione fondata da Maometto.
A quel tempo il Corano non era stato ancora trdotto in latino, ragion per cui sfuggivano aspetti fondamentali del suo credo. Si sapeva che i maomettani, pur accaniti nemici del nome cristiano, mostravano tuttavia un certo rispetto per Gesù, come profeta solamente, e la S. Vergine; che credevano in un Dio unico, nel carattere ispirato delle Sacre Scritture (così almeno sembrava), nel Giudizio e in una vita futura. Potevano perciò sembrare una setta cristiana eretica ("la setta maomettana"), equivoco che si mantenne a lungo, se, ancora all'inizio del Trecento, Dante collocava Maometto all'Inferno tra gli eretici e gli
scismatici (Inf., XXVIII, v. 31 ss.).
Su questo sfondo va collocato l'elogio rivolto in privato dal Papa all'Emiro: ad un supposto "eretico"che, nell'occasione, si era comportato caritatevolmente, come se il vero Dio, nel quale si riteneva che in qualche modo credesse, gli avesse toccato il cuore. Di un eretico si può dire, infatti, che crede e confessa il nostro stesso Dio, ma "in modo diverso".
PP
# La falsa impressione della Lettera di Gregorio VII all'Emiro della Mauritania,
riportata da N Aet 3 in nota. [2]
Come dicevo, l'elogio non impedì tuttavia a san Gregorio VII di propugnare, con perfetta coerenza, l'idea di una spedizione di tutti i Paesi cristiani contro i musulmani, per soccorrere la cristianità orientale minacciata di annientamento, idea attuata poco dopo la sua morte dal suo successore, Urbano II, che bandì la I Crociata.
La prima traduzione del Corano ebbe luogo solo nel 1143, 58 anni dopo la morte di Greg. VII, ad opera dell'inglese Roberto di Chester per l'Abate di Cluny, Pietro il Venerabile, il quale vi aggiunse una decisa confutazione del credo islamico. Si trattava in realtà di un riassunto del Corano, che rimase come traduzione per secoli, sino alla versione critica e completa del Padre Marracci nel 1698, piuttosto tardi. Il Cardinale di Cusa si servì comunque della prima traduzione per scrivere la sua celebre Cribratio Alcorani (vaglio critico del Corano) nella prima metà del 400. Essa precedette di poco la Bolla di Pio II, ott. 1458, per indire una crociata mai realizzatasi contro i turchi che stavano dilagando nei Balcani dopo aver espugnato Costantinopoli (ed anzi già da prima). Nella Bolla, quel Papa si riferì ai musulmani come ai seguaci del "falso profeta Maometto", concetto sul quale ritornò il 12 sett. 1459, in un notevole discorso tenuto nel Duomo di Mantova, dove era stata convocata la Dieta incaricata di approvare la Crociata. Qui, egli si riferì di nuovo a Maometto come un impostore affermando che, se non si fosse fermato il sultato turco Mehmed, costui, assoggetati tutti i principi dell'Occidente, "avrebbe abbattuto il Vangelo di Cristo e imposto a tutto il mondo la legge del suo falso profeta".
Questa, dunque, l'alta e chiara condanna dell'islam e del suo profeta da parte del Magistero pontificio, una volta tolto di mezzo l'equivoco che esso fosse una "eresia" originatasi dal cristianesimo.
PP
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"Islam: un promemoria da San Giovanni Bosco
……Per Maomettismo s’intende una raccolta di massime ricavate da varie
religioni, le quali praticate giungono a distruggere ogni principio di moralità.
..di questo famoso impostore… procurerò .. di farvi conoscere chi egli fosse, e come
abbia fondata la sua Religione.
Nacque Maometto da povera famiglia, di padre gentile e di madre ebrea, l’anno
570, nella Mecca…Vago di gloria e desideroso di migliorare la sua condizione andò vagando per più paesi, e riuscì a farsi agente di una vedova mercantessa di Damasco, che poscia lo sposò. Egli era così astuto che seppe approfittare delle sue infermità e della sua ignoranza per
fondare una religione. Patendo di epilessia, male caduco, affermava che quelle
sue frequenti cadute erano altrettanti rapimenti a tener colloquio coll’Angelo
Gabriele.
… Maometto non poteva fare alcun miracolo in conferma della sua religione,
perchè non era mandato da Dio. Dio solo è autore dei miracoli. Siccome però
vantavasi superiore a Gesù Cristo, subito gli si chiese che al par di lui facesse
miracoli. Egli alteramente rispondeva che i miracoli erano stati
Con tutto ciò vantavasi di averne operato uno, e diceva che, essendo caduto un
pezzo della luna nella sua manica, egli aveva saputo racconciarla; in memoria di
questo ridicolo miracolo i Maomettani presero per divisa la mezza luna.
Voi ridete, o miei figli, e ben con ragione, perciocchè un uomo di simil fatta
doveva piuttosto considerarsi qual ciarlatano, non già predicatore di una nuova
religione. Appunto per questo si sparse la fama che egli era un impostore, e
come perturbatore della pubblica tranquillità, i suoi concittadini volevano
imprigionarlo e porlo a morte. Pel che egli prese la fuga, e ritirossi nella città di
Medina con alcuni libertini che l’aiutarono a rendersene padrone.
F. In che cosa propriamente consiste la religione di Maometto?
P. La religione di Maometto consiste in un mostruoso mescolamento di
giudaismo, di paganesimo e di cristianesimo. Il libro della legge Maomettana è
detto Alcorano, ossia libro per eccellenza. Questa religione dicesi anche Turca
perchè è molto diffusa nella Turchia; Musulmana da Musul, nome che i
Maomettani danno al direttore della preghiera; Islamismo, dal nome di alcuni
suoi riformatori; ma è sempre la medesima religione fondata da;Maometto."
Anna (segue)
F. Perchè Maometto fece quel mescolamento di varie religioni?
P. Perchè i popoli dell’Arabia essendo parte Giudei, parte Cristiani, ed altri
Pagani, egli, per indurli tutti a seguirlo, prese una parte della religione da loro
professata. e trascelse specialmente quei punti che possono maggiormente
favorire i piaceri sensuali.
F. Bisognava proprio che Maometto fosse un uomo dotto?
P. Niente affatto, sapeva nemmeno scrivere; e per comporre il suo Alcorano fu
aiutato da un Ebreo e da un monaco apostata. Parlando di cose contenute nella
Storia Sacra confonde un fatto coll’altro; per esempio, attribuisce a Maria, sorella
di Mosè, più fatti che riguardano Maria, madre di Gesù Cristo, con moltissimi
altri spropositi.
F. Questa mi par bella: se Maometto era ignorante, nè fece alcun miracolo, come potè propagare la sua religione.
P. Maometto propagò la sua religione, non con miracoli o colla persuasione delle parole, bensì colla forza delle armi. Religione che, favorendo ogni sorta di libertinaggio, in breve tempo fece diventar Maometto capo di una formidabile truppa di briganti. Insieme con costoro scorreva i paesi dell’Oriente guadagnandosi i popoli, non coll’insinuare la verità, non con miracoli o con profezie; ma per unico argomento egli innalzava la spada sul capo dei vinti gridando: o credere o morire.
F. Canaglia, sono questi gli argomenti da usarsi per convertire la gente? Senza
dubbio, essendo Maometto tanto ignorante, avrà disseminato nell’Alcorano molti
errori?
P. L’Alcorano si può dire una serie di errori i più madornali contro la
morale e contro il culto del vero Dio. Per esempio, scusa dal peccato chi
nega Dio per timore della morte; permette la vendetta; assicura a’ suoi
seguaci un paradiso, ma pieno di soli piaceri terreni. Insomma la dottrina di
questo falso profeta permette cose tanto oscene, che l’ animo cristiano ha
orrore di nominare.
F. Che differenza passa tra la Chiesa Cristiana e la Maomettana?
P. La differenza è grandissima. Maometto fondò la sua religione colla violenza e
colle armi: Gesù Cristo fondò la sua Chiesa con parole di pace, servendosi de’
poveri suoi discepoli."
https://www.radiospada.org/2013/08/islam-un-promemoria-da-san-giovanni-bosco/
Anna
Per chi fosse interessato ad approfondire le similitudini tra Bibbia e Corano consiglio le ottime conferenze di Marco Enrico de Graya, un ottimo studioso delle religioni.
https://www.youtube.com/watch?v=yGd05MOSKi8
E per chi non ha tempo di andare a vedere la conferenza su YouTube,
si potrebbe avere qualche esempio di queste "similitudini"?
Ringrazio PP per la contestualizzazione storica della citazione di Gregorio VII. Insomma si cita qualcosa che era riferito ad un islam ancora fumoso, redatto probabilmente per prevenire una guerra poi verificatasi. Citazione strumentale in NA.
Per Romanus. Benedetto XVI, ma come tutti noi, voleva e vuole la pace.
Quando si vuole dialogare portando 2 realtà soggettive, è possibile trovare una sintesi o almeno comprendere le ragioni dell'altro.
Ma quando il dialogo è fra una Verità oggettiva (quella rivelata da Cristo) e un'altra cosa (ritenuta falsamente anch'essa verità), il risultato non può che essere "non usiamo questo per fare guerra". Ma la Verità va detta, ribadita e non annacquata, niente sintesi.
Se per ottenere la pace devo rinunciare alla Verità, questa non è Pace, ma un mio allontanamento dalla Verità stessa. Tengo alla mia Salvezza, come tengo a quella degli altri, non posso accontententarmi di non salvarci entrambi.
Attenzione agli 'anonimi' troll (o peggio) come quello qui sopra delle 10.48.
Il tizio di cui l'anonimo raccomanda le presunte "ottime conferenze", Marco Enrico de Graya, sedicente 'storico delle religioni', è uno gnostico che tenta astutamente di negare la verità cattolica disseminando dubbi sulla storicità evangelica, facendo un pot-pourri di testi cristiani apocrifi, islamici e quant'altro. Basta consultare il sito che pubblicizza i suoi libri per rendersene conto.
Grazie, Sacerdos quidam
di solito controllo i link prima di pubblicare. Stavolta mi ero fidata. Ma sono grata sia a lei che ad altri lettori che evidentemente sono molto attenti e me lo avevano segnalato.
E per chi non ha tempo di andare a vedere la conferenza su YouTube,
si potrebbe avere qualche esempio di queste "similitudini"?
Ben detto! Il termine "similitudini" è generico e ambiguo. In ogni caso non stupisce trovarne nel Corano, visto che è un fritto misto di ebraismo e cristianesimo condito con i detti degli uomini del deserto e non produce alcuna consonanza, per le ragioni già ampiamente illustrate nei numerosi testi segnalati.
Gentile Matteo (ore 13,08), concordo totalmente con lei. Il "dialogo" può esserci a livello umano, personale, ma non su un piano per cosi dire "interreligioso", per trovare in qualche misura la quadra, la sintesi. La Verità la Via e la Vita è solo Nostro Signore, non altri e su questo punto il Concilio e poi il "post-Concilio" hanno dato prova purtroppo di un certo relativismo, che via via si è mostrato sempre più spiccato negli anni, guidato da una forte componente moderniste sempre maggiormente prevalente anche tra i vertici.
Era proprio questo - e pensavo di essermi espresso piuttosto chiaramente a dir la verità - il senso del mio commento a margine di ciò che affermò appunto Benedetto XVI anche quattro anni fa, citando alcune parti della Nostra aetate, e soprattutto ripercorrendo la genesi di alcuni documenti conciliari. D'altra parte di quel Concilio fu consulente teologico e non ne ha mai, che io sappia, rinnegato alcuna parte, anzi, ha cercato per quanto ha potuto di trasporre in pratica ciò che in quella sede era stato teorizzato anche col suo personale contributo.
Cordialmente
Romanus
“Aggiornamento” e Tradizione, testo a cura di Mons. Antonio De Castro Mayer per grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica Vescovo di Campos, 11 aprile 1971:
http://www.doncurzionitoglia.com/mayer_aggiornamento_e_tradizione.htm
@ Piccola precisazione sul "Promemoria" di D. Bosco
Si tratta in realtà di un capitolo della sua "Storia ecclesiastica ad uso della gioventù" (epoca terza, cap. I). Uno scritto popolare, preciso nei concetti, anche se non sempre in qualche dettaglio, oggi a noi meglio noto. La rappresentazione che il Santo dà dell'islam rende bene le idee fondamentali di quella religione. Tuttavia bisogna notare, per correttezza documentaria, che non risulta la madre di Maometto esser stata ebrea. La prima moglie, Kadigia, era poi una ricca vedova di La Mecca, città natale dello stesso Maometto, non di Damasco.
Aminah bint Wahb, Amina figlia di Waab, apparteneva ai Banu Hashim (Hascemiti) un ramo dei Quraysh (Coreisciti), la tribù araba che dominava la vita meccana.
Di lei, del padre di Maometto, della stessa infanzia di Maometto si sa ben poco di autentico. Ovviamente su di lei e sulla nascita di Maometto si sono intessuti ogni sorta di elementi leggendari. Quello che si sa è che Maometto rimase orfano in tenerissima età. La madre si appoggiò al suocero Abd-al-Muttalib. Seguendo forse un costume locale diede il bambino ad una nutrice, che lo allevò nel deserto. Restituito il bambino alla madre, costei si recò a visitare i parenti del marito a Yatrib (posteriore Medina) accompagnata da una schiava nera. Però si ammalò di febbri diffuse nella zona e morì per strada. La schiava riportò Maometto dal nonno. Il viaggio a Yatrib la critica occidentale non lo considera del tutto attendibile. Il bambino fu poi allevato dallo zio, Abu Talib.
(Sergio Noja, Maometto, profeta dell'Islam, Oscar Mond., 1985, pp. 95-6).
Nemmeno è dimostrato che fosse epilettico. Durante le sue "rivelazioni" cadeva in uno stato che poteva far pensare a qualcosa di simile ad una manifestazione epilettica, forse.
PP
Il celebra Padre Thierry o.p.(+1958), CON LO PSEUDONIMO DI HANNA SINJORA è stato l'autore di un "Vero Maometto e falso corano". Il grande studioso domenicano, figura conosciuta e stimata negli ambienti islamici ed ebraici sosteneva, tra l'altro, non solo che Kadija fosse ebrea, ma fosse anche figlia di Rabbi Gabriele, rabbino della Mecca, seguace di una forma eretica di talmudismo. L'Arcangelo Gabriele sarebbe quindi il suocero. Il testo originale di Rabbi Gabriele sarebbe andato perso e ciò che oggi si chiama Corano, ne sarebbe in realtà una raccolta di sintesi e commenti.
Kadija era comunque la prima moglie di Maometto, non la madre.
La singolare tesi del P. Thierry non mi sembra sia stata accettata dagli islamisti occidentali più qualificati, almeno quelli che sono riuscito a studiare (Lammens, Nallino, Bausani, Noja, etc).
PP
“Abbiamo fallito nell’integrazione perché abbiamo abbandonato il cristianesimo. Non sappiamo assimilare”
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/07/31/news/l-europa-e-nata-nel-confronto-con-l-islam-146940/
Quello delle 8.33 dev'essere un altro troll.
Hanna Siniora è un cristiano palestinese ed uomo politico tuttora in vita...
Cardinale Müller definisce la Chiesa una "confessione"
Durante una preghiera ecumenica nella luterana "Christuskirche" in Sulzbach-Rosenberg, Germania, il 30 luglio il Cardinale Gerhard Ludwig Müller ha chiesto di superare le "differenze tra le confessioni religiose dall'interno". Ancora: "Le confessioni dovrebbero combinare i loro pregi ed arricchirsi a vicenda".
Secondo Müller la Chiesa non è una organizzazione rivolta all'esterno.
https://www.gloria.tv/article/uLkgbbkYr78k4KA4XMEM3KnvK
Anna
http://doncurzionitoglia.com/OriginiIslam.htm
Bene, allora non è il p. Thierry ma il p. Théry e lo pseudonimo non è Hanna Siniora bensì Hanna Zakarias, il che è ben diverso.
Da quanto ho capito il p. Gabriel Théry intendeva dimostrare che il corano, e quindi l'islam, è un prodotto originariamente giudaico.
Leggendo poi la sintesi di don Curzio, risulta una ridda di ipotesi basate su indagini filologiche dei versetti coranici da parte di diversi autori, e nessuna certezza vera e propria.
Comunque direi che non è essenziale, è evidente a chiunque che esistano nel corano pesanti influssi soprattutto del giudaismo, con l'aggiunta di alcune idee di qualche setta cristiana eretica che negava la Divinità di Cristo.
Müller purtroppo è sempre lo stesso, un nouveau théologien ecumenizzante e un seguace ostinato del Vaticano II, quindi queste sue uscite direi che sono in linea con quello che è sempre stato. In campo morale invece è un conservatore, insomma è un ratzingeriano...
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