Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 30 ottobre 2014

La Grazia del Pellegrinaggio Summorum Pontificum... e la confusione dei partiti. Apologia, teologia e coerenza come risposta alla crisi

Nei giorni scorsi si è svolto, con grande gioia per tutti i Cattolici Tradizionali (Tradizionale dovrebbe essere = Cattolico, ma passiamo oltre), il Pellegrinaggio Summorum Pontificum. Svolto grazie alla solerzia e allo zelo degli organizzatori, che hanno dovuto (anche quest'anno!) superare molti e non piccoli problemi, e hanno speso con grande devozione il loro tempo e le loro forze, aiutati dal Cielo, per la buona riuscita di ogni "passo" del Pellegrinaggio stesso. Ne rendiamo grazie a Dio e alla Vergine Maria, soprattutto per la guida di quei "grandi Cardinali" nominati dallo stesso Papa Benedetto XVI, nel messaggio reso pubblico dai media, ed indirizzato in risposta ai responsabili maggiori dell'iniziativa ecclesiale.
Rendiamo Grazie a Dio, come dicevo. Ma nutriamo (lo scrivente e chi concorda con me) profonda tristezza per la fomentazione della diatriba interna alla Tradizione, anche da parte di coloro (il CISP) che da sempre si sono distinti, con grande benemerenza, e con l'accordo del sottoscritto e anche di questo blog, nel cercare di giungere allo sperato "coordinamento" di tutte le forze, rispettando le diverse (lecite) sensibilità che popolano i gruppi Tradizionali.
Il Comunicato del CISP, pubblicato per primo su questo Blog [nelle discussione su questo articolo], e poi diffuso sui media, sulla base di una presunta necessità scaturita dai commenti presenti in queste pagine, non è certo un atto di "coordinamento", né un messaggio che realisticamente mostra la difficoltà della situazione presente. Non tiene, dunque, conto di elementi che dovrebbero invece essere considerati come fondamentali, almeno per delineare una chiara analisi dei fatti. Il comunicato, che non cito poiché presente nel topic relativo alla pubblicazione del messaggio di Benedetto XVI, risponderebbe alle "fantasiose versioni" circolate sui media, rispetto a quanto scritto da SS Benedetto XVI. Precisa che il Messaggio di Ratzinger è una risposta ad un invito gentilmente rivoltogli, e che non avrebbe dunque potuto soddisfare. Inoltre ribadisce con forza che la "pace liturgica" accennata dal Papa "emerito", e auspicata da tutti, sarebbe stata anche essa una risposta alla "ottimistica" considerazione presente nella già citata lettera di invito, cortesemente rifiutato. Si rimprovera questo Blog, e non magari i frequentatori che hanno dato la loro opinione (il peccato di opinione ormai sembra irreversibilmente entrato tra i peccati mortali), di aver diffuso "ipotesi" sostanzialmente fuorvianti e soprattutto inconsistenti a riguardo e del messaggio del Papa "emerito" e del suo contenuto.
Ora: il messaggio del Papa "emerito" è certamente poco chiaro. La situazione tutta, è poco chiara. E soprattutto è impossibile pretendere, anche se tutti lo auspicano e certamente non tutti si adoperano per raggiungerla (ma questo è un altro discorso), che ad oggi si sia nella "Pace Liturgica" invocata e ribadita da entrambi gli estensori dei messaggi. E' falso, dire che oggi si sia in questa Pace. Che vi siano colpe diverse a questo proposito, e a vari livelli, è giusto affermarlo. Ma cosa potrebbe mai giustificare una falsità? Forse si sarebbe potuto fare due cose: evitare di diffondere il messaggio del Papa "emerito"; o, una volta diffuso, non diramare un comunicato del genere, a seguito delle legittime e assolutamente pertinenti (non in tutti i casi, ovviamente. Ma anche questo è un altro discorso), obiezioni e perplessità.
Personalmente, non credo che tacitare i dubbi pertinenti e fondati (parlo solo di questi, ovviamente), sia un buon servizio, alla Tradizione e alla Verità (soprattutto). L'esempio di Antonio Socci, non me ne vorrà se lo chiamo in causa, calza a pennello. Nel suo caso, come nel caso delle obiezioni in merito alle ambiguità del Vaticano II, o delle opinioni private di papa Bergoglio, o della ancora non chiarita anomalia della "abdicazione a metà" di Benedetto XVI, non credo affatto che abbia pertinenza, correttezza e soprattutto cristiana utilità tacitare il dubbioso. Il dubbioso si tacita oggi in vari modi. Anche caricandolo di un senso di colpa gigante, come nel caso di Socci, o, nei casi peggiori, delegittimandolo e, infine, insultandolo in vari modi. Ora, chiaramente, non è il caso di questo comunicato. Ma certamente è il caso di questo comunicato lo "stroncamento" di perplessità che non sono affatto fantasiose, e che sono generate dai fatti e dai loro protagonisti. Non ultimo il Papa "emerito". Già scrivere questo appellativo, Papa "emerito", è un unicum assoluto! Il fatto di trovarci in una situazione del genere, dovrebbe di per sé condurre chi potrebbe essere in grado di chiarire (esiste?) a più miti consigli. Non dico "giustificando", ma comprendendo che anche le "intemperanze" hanno un fondamento. Del resto, lo stesso Papa "emerito" ha scritto nero su bianco che anche quei "cattivoni" contro cui sembra lecito  non "risparmiare odio", ovvero i "lefebvriani", hanno delle ragioni! Chiaramente la situazione è complessa, ma la diatriba "globale", e gli attacchi "trasversali" presenti nel Cattolicesimo, che sembrano solo  orientati (nei fatti) alla "vittoria" di un partito su un altro, sembrano cristallizzarsi. Anche questi Comunicati non aiutano.
Ciò che potrebbe aiutare, lo dico sommessamente come mia personale opinione, potrebbe essere iniziare a finirla di praticare il "radicalismo". Il "radicalismo, presente non solo in una parte della SPX, e sempre criticato con veemenza da molti, è presente allo stesso modo in tanti gruppi attualmente legati al mondo della Tradizione. Anche, e forse verrebbe da dire soprattutto, in quelli "moderati". Sono "moderati radicali". Finiamola tutti. A iniziare dallo scrivente. Come? Beh, per esempio piantandola di indignarsi a "prescindere", appena si fanno delle critiche. E finirla, anche, di criticare amaramente, con zelo amaro, in modo da togliere il "destro" a chi è "radicalista moderato". E' questione di metodi, il motivo portante di molti miei interventi qui. Che sembra un "mantra", ma alla prova dei fatti non lo è. Perché proprio su questi metodi si fonda la divisione reale presente fra noi. Inoltre dovremmo accettare, una volta per tutte, che la vera "diffusione" della Tradizione, non può avvenire solo in base ad una critica radicale del Vaticano II. E soprattutto non può avvenire senza passare attraverso una necessaria co-esistenza dei due Riti. Quello di sempre, e quello "nuovo". Chiaramente non è una cosa "normale". E non dovrebbe essere nemmeno auspicabile. Ma, ovunque questa convivenza è esistita (con grandi difficoltà è sofferenza), la Tradizione ha potuto non solo essere difesa, ma si è espansa. E dovunque ciò è successo, sono maturate anche (inevitabilmente), critiche costruttive alle ambiguità conciliari e alle applicazione successive. E' chiaro, diciamolo francamente, che la co-esistenza della Tradizione con le "novità", molte delle quali la contraddicono, è un rischio. Ma siamo arrivati ad una scelta: vogliamo difendere e diffondere la Tradizione, o soltanto difenderla? Chi è fedele Tradizionale e magari è anche a vario titolo componente di coetus di vario genere, dovrebbe rispondere a questa domanda. Io l'ho fatto.
Chiedo al CISP una risposta positiva e propositiva ai dubbi dei fedeli. E, laddove non si voglia o si possa dare, una dignitosa comprensione. Ove non vi siano chiari attacchi gratuiti. Il fatto che gli attacchi esistano, non impone che ogni critica sia un attacco. Il fatto che la cattiva volontà esiste, non determina che ogni proposta di segno contrario, sia basata su cattiva volontà.
Apologia, teologia e coerenza. Possiamo fondarci su questo trinomio?
Stefano Fiorito

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Avete perso TUTTI un'occasione per tacere. Voi avete l'attenuante della provocazione.

Anonimo ha detto...

Uno sguardo più reale meno trionfalistico sul Pellegrinaggio SP:

https://amiciziasanbenedettobrixia.wordpress.com/2014/10/30/pellegrinaggio-summorum-pontificum-2014/

Urban

Andrea Carradori ha detto...

Quando un mio giovanissimo amici STRANIERO ha deciso di partecipare al Pellegrinaggio io me ne sono bene guardato dal fargli conoscere i bizantinismi infiniti "al modo di noi italici", le assurde divisioni, che saranno adeguatamente punite dal Giusto Giudice ( com'è avvenuto con la recisione del Pontificato di Benedetto XVI - visto che non lo abbiamo meritato comprendolo con le nostre personalistiche critiche - ). Sotterriamo anche nella melma la devozione per la messa antica e con essa tutte le iniziative missionarie per farla conoscere ed apprezzare. Chi soffoca lo spirito missionario strangola l'Ideale stesso. Considerazioni tutte ascrivibili al solo "uso italico" perchè, come abbiamo visto, gli stranieri ne sono esenti. Il Pellegrinaggio, se Dio vorrà, avrà un seguito sempte più internazionale. Noi italici siamo alla finestra a mugugnare sul pc portatile ...

Stefano78 ha detto...

Voi avete l'attenuante della provocazione

Noi non abbiamo nessuna "attenuante", e non abbiamo perso nessuna "occasione" per tacere. Visto che quello che abbiamo scritto non mi sembra che sia stato scritto per polemizzare, ma anzi per "coordinare". Dovrebbe essere ben accolto proprio da chi nel nome porta questo termine: "coordinamento".

Nel mondo della Tradizione, molte volte si perde l'occasione per tacere. Ma per questo, i radicalisti di ogni segno, come lei, non perdono l'occasione di rimestare e sparare sulla croce rossa.

I problemi vanno affrontati con lealtà, e nascondere la polvere sotto il tappeto non fa altro che aggravare la situazione. Quando potrebbe essere risolto solo con un pizzico di buona volontà in più.

Si tratta di guardare al Summorum Pontificum e alla sua espansione come una vera potenzialità per la Tradizione e per la Pace ecclesiale. Questo è indiscutibile.

Ma si tratta anche di rimanere nella Verità. La Verità è che in Italia, non siamo solo nella situazione dell'addormentamento amaro dei fedeli legati alla Tradizione. Siamo anche nella situazione descritta da SS Benedetto XVI: c'è un gruppo di persone verso le quali sembra lecito scagliarsi con odio violento. Questa è Verità! Non certo per fare i piagnoni, ma per certificare che se il Rito di Sempre non si diffonde, il problema non è solo dei piagnoni!

A fare da contraltare al pessimismo, non serve l'ottimismo. Serve la realtà. Proprio per affrontarla con la giusta Speranza. Invece qui sembra che ogni iniziativa, anche la più Santa, non sia salva dal "partitismo".

Il mio è un appello alla Speranza Cristiana, e all'Unione di intenti sulla base della Tradizione, accettando i rischi che comporta. Cosa che avrebbe dovuto fare a suo tempo Fellay, quando il tempo era certamente più favorevole.

Ma nulla è perso, se solo ci apriamo.

mic ha detto...

Andrea,
Facci sapere chi strangola cosa.
L'unica cosa che dà fastidio è che qui si parli chiaro senza usare un linguaggio di legno. Il pellegrinaggio non c'entra. Qui è stato ampiamente pubblicizzato e personalmente purtroppo ho potuto partecipare ad una sola delle celebrazioni.
Per il resto non è cambiato nulla se non in peggio ed è la fede di tutti che lo tiene in piedi. Così come sulla fedeltà di noi tutti vive la Chiesa, oggi.
Francamente tirare in ballo la pace liturgica in un momento di particolare disprezzo e persecuzione (tolte le parrocchie degli organizzatori e qualche altra per grazia di Dio, mi piacerebbe conoscere l'elenco delle parrocchie aperte all'antico rito.
Tu conosci sia me che Stefano. Ti pare che siamo avvezzi al mugugno o piuttosto dolorosamente e faticosamente (ma sempre affidati al Signore e alla Sua e nostra Madre) impegnati nel nostro contesto (prima che sul blog) a promuovere ciò in cui crediamo e a denunciare ciò che sta distruggendo la nostra Chiesa che ha subito le nuove invasioni barbariche?

Stefano78 ha detto...

@Andrea Corradori

Sotterriamo anche nella melma la devozione per la messa antica e con essa tutte le iniziative missionarie per farla conoscere ed apprezzare

Giusto. E sotterriamo nella melma anche alcune delle Opere di Misericordia: Consigliare i Dubbiosi, Istruire gli Ignoranti ad esempio.

Chiarire e Insegnare nella Verità, operare secondo la sana Dottrina, e magari far valere dei diritti dei fedeli che sono di Volontà Divina, si può?

Zittire, con annesso senso di colpa gigante caricato sugli altri, è per caso un'Opera di Unità nella Verità?

Bisognerebbe finirla di "mandare avanti la macchina" come se nulla fosse successo! E' vero che Benedetto XVI non ha ricevuto l'appoggio e l'amore che avrebbe meritato dalla Tradizione.

Ma è Vero o no che "permettere" un Rito mai abrogato (sic!) è una contraddizione in essere? E' vero o no che i vescovi, nella generale maggioranza, NON PERMETTONO nemmeno questo Rito? E' vero o no che chi non concorda con i "metodi" conciliari è messo fuori? Oppure il commissariamento dei FFI è solo una favola? Oppure la sofferenza di molti preti, dei fedeli, di me medesimo solo per la devozione ai SAcramenti Tradizionali è falsa? E' inventata?

E' o no un unicum la situazione di CONFUSIONE che stiamo vivendo? E' vero o no che da 50 anni a questa parte non c'è più la certezza dell'Insegnamento? E' vero o no che nella Chiesa sono stabilmente impiantate autentiche eresie, con la benedizione delle gerarchie più alte?

E' vero o no che non è mai esistito un fatto assurdo come la co-esistenza di due papi?

Allora, a questo riguardo esistono certamente intemperanze, radicalismi, e mancanza di buona volontà. Da stigmatizzare. Ma si può IGNORARE la situazione, a causa di questo? Si può guardare al medico che sta applicando la cura sbagliata, e non magari anche la malattia SCONOSCIUTA che è chiamato a curare?

Stefano78 ha detto...

La verità è che anche i "moderatori" sembra non abbiano nessuna voglia di operare in modo onnicomprensivo.

Stefano78 ha detto...

Tra l'altro, giustamente, ci sarebbe da chiedere: "Chi sotterra"?

Anonimo ha detto...

Circa la lettera di Benedetto XVI

http://cordialiter.blogspot.it/2014/10/circa-la-lettera-di-benedetto-xvi.html

Andrea Carradori ha detto...

Carissima Mic, lo so, avendone attinto con piacere diverse informazioni, che il Tuo pregevole blog si è distinto anche per aver pubblicizzato doverosamente il III Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum.
Teniamo sempre alto il livello missionario della Liturgia dei nostri padri : per il bene nostro e di tutta la Santa Chiesa.
I pellegrini venuti in gran numero dall'estero ci hanno dato un mirabile esempio : l'Ideale va onorato con azioni concrete, condite dai personali sacrifici .
Al pellegrinaggio di quest'anno ho potuto ammirare l'azione della preghiera soprattutto da parte dei giovani.
Grazie per quello che encomiabilmente state facendo al servizio della Verità e della Liturgia.

mic ha detto...

Su quel che dice cordialiter, si è già commentato:

Iosh:
Apprezzo Cordialiter, ma su questo tema la sua posizione mi sembra un po' un augurio e non una constatazione.
Aggiungo che Bergoglio, mi pare evidente (Card. Burke, Mons. Piacenza...), è pronto a stroncare d'imperio ogni rigurgito di vera fede e vera conversione basata su S. Scritture, Tradizione e Magistero perenne.

Amicus:
Solo persone giovani ed inesperte possono essere così ottimiste. Chi ha già esaminato il passato, osserva che si sta riproponendo lo stesso identico copione del Vaticano II e del post-concilio. Con l'aggravante che, come ha già sottolineato sopra un commentatore, ora non ci sono più dei Patres cattolici tout court a difendere la Fede, ma dei semplici conservatori, di buona volontà senza dubbio, ma pur sempre vaticansecondisti 'moderati'.
E poi - mazzata finale - c'è 'Francesco'.

Il commento sul sinodo rilasciato da Mons. Fellay, e che ho riportato in precedenza, è tragicamente realista. Umanamente, dice Monsignore, non c'è più nulla da fare: la linea da seguire E GIA' STATA DECISA (da 'Francesco', ovviamente). Ma noi ci appoggiamo a Dio e alla Madonna, e dobbiamo lottare senza timori.

Felice ha detto...

Dobbiamo cercare di non essere così polemici e così divisi tra noi. Non possiamo pensare di essere utili alla causa della tradizione (che poi, ricordiamolo, è la causa di Cristo e della Sua Chiesa) facendo polemiche per ogni minimo dettaglio. Abbiamo vissuto dei bei momenti, al pellegrinaggio Summorum, perché criticare tutto e tutti? Il messaggio di Benedetto è stato troppo ottimista? Pell non era veramente ammalato? Pazienza! Solo dieci anni fa chi avrebbe potuto pensare ad una Messa in terzo, celebrata da un cardinale, all'altare della cattedra? Con più di duecento tra giovani preti e seminaristi (li ho contati) ad assistere? Perché fermarsi sempre a criticare i dettagli? Per chi ha letto quell'opera di enorme spessore che è "Il Vaticano II una storia mai scritta" di De Mattei può capire che vince chi si organizza, chi ha chiaro lo scopo per cui combatte e non si disperde nei dettagli. I progressisti al Vaticano II hanno vinto (anzi direi stravinto) non perché fossero più numerosi dei conservatori, non perché, ovviamente, avessero argomenti migliori, ma semplicemente perché erano più organizzati ed uniti tra loro. Avranno avuto anche loro qualche punto di disaccordo, no? Eppure hanno saputo superarlo in funzione dello scopo che intendevano raggiungere. Facciamo la stessa cosa anche noi! Non stiamo combattendo per soddisfare i nostri gusti estetici o la nostra testardaggine, stiamo lottando per la salvezza delle anime, anime che la marea nera sempre più montante del neo modernismo sta risucchiando e portando a perdersi! Pensiamo alla nostra responsabilità quando ci accapigliamo inutilmente per dei dettagli!

mic ha detto...

Felice,
ti prego di legger bene. Le critiche non partono da noi.
E' il CISP che ci bacchetta, addirittura con un comunicato ufficiale che dice partito da quanto letto su questo blog, che è stato inserito nella discussione dell'articolo sul "Papa monaco".

Meritiamo anatemi forse perché non usiamo parlare con lingua di legno, ma lo facciamo sempre a suon di Magistero e Tradizione e proprio quando tacere significherebbe tradire il Signore e il Suo Vangelo?

Non abbiamo criticato né il pellegrinaggio che molti di noi hanno fatto per intero o in parte né ci siamo messi a spulciare dettagli.

Abbiamo semplicemente espresso perplessità sulla figura del "papa emerito" e su alcune sue espressioni nel messaggio inviato agli organizzatori che, se andiamo ancora a vedere, forse
1. è perfino ironico sulla "pace liturgica",
2. esortativo e pieno di speranza per i giovani e,
3. penso anche autorevolmente indicativo per aver indicato, nei "grandi cardinali" che appoggiano e celebrano il Rito più antico, i katéchon della situazione....

Perplessità tuttora non risolte, tranne da chi non si pone alcun problema, come se stessimo vivendo una situazione "normale".

Lo diciamo, lo soffriamo, preghiamo e ci adopriamo nel nostro contesto. Il resto è nelle mani del Signore.

Felice ha detto...

Certo Mic. Il mio riferimento alle divisioni controproducenti non è riferito al tuo bel blog, ma al mondo tradizionale in generale, che nel momento in cui la battaglia divampa più accesa si diletta a disquisire su dettagli del tutto insignificanti. Questo significa disperdere le energie e rendersi poco credibili all'esterno. Condivido il tuo pensiero, in particolare quando commenti il messaggio di Benedetto, cui cui centro è la frase sui grandi cardinali, un appoggio neanche tanto velato a Burke, e anche il riferimento alla pace liturgica, tanto criticato, può essere visto in senso positivo, come dire: l'esistenza della liturgia tradizionale è oramai un punto fermo, da cui non si torna indietro.