Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 12 luglio 2022

La sintesi nazionale del processo sinodale in Belgio

Qui l'indice degli articoli sul Sinodo.

La Chiesa del Belgio ha pubblicato il "Sintesi del processo sinodale nella Chiesa del Belgio", datato 6 luglio 2022, che raccoglie gli elementi emersi nei vari gruppi interessati, durante gli incontri organizzati in preparazione al Sinodo mondiale sulla sinodalità.
Secondo questo rapporto, "il numero dei partecipanti al processo sinodale diocesano oscilla in ogni diocesi tra 2.000 e 4.000”. Ciò significa che il numero dei partecipanti non deve superare i 30 000, considerando che più di un milione di persone si dichiarano cattolici praticanti.
Solo un piccolo numero di cattolici ha quindi risposto alla mobilitazione del Sinodo mondiale. Ma questo non sorprende, perché il fenomeno interessa tutti i paesi.

Quaderni di lamentele scritti con lo stesso inchiostro
Ancora meno sorprendente è che il contenuto abbia una forte somiglianza con i risultati registrati in vari paesi europei e non solo. C'è da credere che i redattori si siano copiati a vicenda. Il risultato, infatti, deriva da due modelli, identici per tutti: il Cammino sinodale tedesco, e la secolarizzazione che fa concepire la Chiesa sullo stampo delle società contemporanee. Così, "la Chiesa è percepita da molti credenti come dotata di strutture clericali e eccessivamente gerarchiche. È percepita come moralista, formalista, lontano dalla vita delle persone e invadente", si legge nel paragrafo "Sfide". Ciò che aggiunge gusto a questa osservazione è che "i fedeli fedeli testimoniano una relativa ignoranza di ciò che è la Chiesa e la giudicano severamente". Così, i fedeli che non conoscono il catechismo sono consultati sulla struttura della Chiesa, stabilita da Dio stesso!
Inoltre, si nota che "molti sottolineano l'ambivalenza di una Chiesa che parla di un Dio amorevole, annuncia il Vangelo e al contempo esclude le persone in base al loro orientamento, a causa di determinate scelte di vita". E il complemento va oltre: "molti sentono che il messaggio della Chiesa non corrisponde alla vita delle persone nella nostra società attuale".
Che risultato! Invece di sforzarsi di insegnare la verità, che non è altro che Cristo stesso, bisognerebbe adattarla alla vita moderna, intrisa di incoerenza e di peccato.

Il governo della Chiesa deve essere riformato
Così come nel Cammino sinodale, il testo vorrebbe calcare il governo ecclesiastico sulla democrazia moderna. Vediamo.
Ricorre spesso una lamentela: "molti si lamentano di abuso di potere. Questa malattia del clericalismo è pericolosa perché infantilizzante". È il trionfo del "clericalismo", lanciato e reso popolare dal Papa, che serve a stigmatizzare ogni autorità, qualunque essa sia.
"La posizione della Chiesa sul celibato obbligatorio dei sacerdoti è spesso contestata. Le domande sul posto delle donne nella Chiesa cattolica emergono ripetutamente. L'attuale disciplina della Chiesa non è compresa". Di chi è la colpa?
Infine, "le strutture formali della Chiesa sono ancora considerate troppo clericali, così come la formazione dei sacerdoti. La Chiesa è indietro di due generazioni".

Le soluzioni proposte
Rendere le chiese accoglienti per tutti. Inoltre, "per alcuni l'ecologia integrale è una pista missionaria per il futuro e dovrebbe occupare più spazio". Amazzonizzare la Chiesa, insomma [vedi].
Un'altra proposta: "L'urgenza di utilizzare un linguaggio rinnovato e contemporaneo – abbandonando le espressioni colpevolizzanti e moralizzanti – è menzionata ampiamente". Discutere, dialogare, sì; ma per ricevere l'insegnamento di Gesù Cristo, no. La prova va oltre: "durante il processo sinodale è stata prestata grande attenzione al legame tra Chiesa e magistero. (…) Sembra che questo collegamento non sia più evidente". Come volevasi dimostrare.
E torna in modo del tutto naturale la questione del matrimonio dei preti e del sacerdozio femminile: "Proprio come nelle Chiese orientali cattoliche, il matrimonio dovrebbe essere possibile per i sacerdoti nella Chiesa cattolica romana. Il fatto che questo stato sia il frutto della falsificazione di un concilio e che sia molto tardivo, probabilmente non ha sfiorato i richiedenti.
"Ci auguriamo che venga intrapresa una riflessione più approfondita, affinché la Chiesa cattolica possa riconoscere in futuro la vocazione delle donne al sacerdozio. L'esclusione di alcuni temi dall'agenda teologica va contro una cultura sinodale nella nostra Chiesa."
Suggeriamo di studiare la possibilità di due persone in Gesù Cristo, di quattro persone in Dio, della negazione dell'Immacolata Concezione, della possibilità di derubare o addirittura uccidere il prossimo... Perché siamo nello stesso campo: il Dogma . Ma i pastori belgi non hanno potuto – o hanno avuto paura – di istruire le loro pecore.
Infine, l'ultima proposta: "Per le coppie conviventi, per le coppie omosessuali e per i divorziati risposati, si chiede che la Chiesa risponda alla loro richiesta di riconoscimento (rituale e sociale) sulla base di un'interpretazione delle relazioni e della sessualità più conforme al comandamento dell'amore".

Conclusione
La preoccupazione dei partecipanti, così come dei pastori che hanno convalidato questa sintesi, si esprime nella conclusione: "È ampiamente condivisa anche la sensazione che il messaggio della Chiesa non corrisponda alla vita delle persone nella nostra società attuale. Non riusciamo a dare alle persone che non condividono la fede cristiana una testimonianza ispiratrice di ciò che ci guida".
Ciò ispira una doppia riflessione:
– sarebbe sorprendente se la Chiesa postconciliare, rimasta con una visione molto datata della società, e sclerotizzata da una riforma che ha ucciso molti semi di vita soprannaturale, in particolare il catechismo tradizionale, e segnata infine da una disastrosa riforma liturgica, fosse capace di offrire una vera testimonianza di vita cristiana;
– in secondo luogo, è del tutto normale che il messaggio della Chiesa non corrisponda alla società odierna, sprofondata nel materialismo, nell'ateismo, nelle perversioni di ogni genere e nel rifiuto di tutto ciò che ha il nome di cristiano. Ma non spetta alla Chiesa adattarsi: deve convertire le anime per procurare loro la salvezza eterna. Questo è ciò che tragicamente manca in queste pagine.
(Fonti: cathobel.be/cath.ch – FSSPX.Actualités)

13 commenti:

Paradossalmente, ha detto...

Nella fattispecie del link che segue, forse" poco male":
http://blog.messainlatino.it/2022/07/cancel-culture-anche-in-chiesa-rimossa.html

Strano ha detto...

"Città del Vaticano – Ieri notte una notizia falsa diffusa da un account Twitter risultato poi taroccato ha dato per morto il Papa Emerito che nonostante la fragilità dei suoi 95 anni, continuava a riposare nel monastero Mater Ecclesiae, sul colle vaticano, in cui vive dal 2013 quando decise di sbriciolare il muro teologico delle dimissioni papali fino a quel momento intraprese solo da Celestino V, il santo eremita sepolto all'Aquila. Naturalmente Ratzinger era totalmente ignaro del trambusto planetario che in quelle ore andava montando e che in parallelo alimentava inevitabilmente la domanda sul futuro di Papa Francesco.

(...) E se anche lui lasciasse? In curia sono più che convinti che se mai un giorno questo evento si verificasse accadrà solo quando non sarà più in vita il Papa Emerito, e non prima. Altrimenti il Vaticano rischierebbe di trasformarsi in una specie di pensionato per pontefici dimissionari, insomma qualcosa di totalmente fantascientifico."

https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_dimissioni_vescovo_di_roma_ultime_notizie-6808767.html

Anonimo ha detto...

martedì dodici luglio 2022:
San Giovanni Gualberto, Abate. -
È sublime il suo esempio di vita con alto livello di santità. Di origine fiorentina e di nobile casato abbracciò la vita militare, ma dopo che fu ucciso l'unico fratello, perdono' l'uccisore e cambiò stile di vita divenendo monaco e fondando l'Ordine di Vallombrosa seguendo la regola di San Benedetto. È facile vivere nell' abbondanza ma possibile sopravvivere con sobrietà.

Ci possano edifichicare i modelli che largamente hanno diffuso il bene, sotto il manto di Gesù Giuseppe Maria. -
Ci salvi il Sangue di Cristo versato con amore divino sino all'ultima stilla

E in Italia ha detto...

Dopo la contraccezione, nel testo base Etica teologica della vita, la Pontificia Accademia per la vita avvia il processo anche per lo sdoganamento della fecondazione artificiale omologa. L'unico problema moralmente rilevante è quello degli embrioni sovranumerari, ma il testo base “semplifica” il tutto, stabilendo a priori che, laddove c’è un problema di sterilità, qualsiasi forma di PMA risulta lecita in quanto rapporto sessuale e generazione sono già stati separati dalla condizione di infertilità. Cosa già condannata dal Magistero che Paglia non vuole vedere o fa finta di non vedere.

Anonimo ha detto...

Mi sto rendendo conto che molti errori del pensiero non dipendono dal pensiero in sé, ma da alcune caratteristiche dell'anima. Caratteristiche che magari sono comparse così per caso eppoi piano piano si sono incistate, diventando quasi motori di ricerca conoscitiva e/o critica. Se così è, è l'anima che deve essere curata per poter arrivare ad un pensiero che sia capace di intendere il reale. Nell'ultimo secolo la chiesa non è stata più in grado di occuparsi degnamente e con profitto della cura delle anime sia al suo stesso interno, sia verso l'esterno e il QI è crollato e continua nella sua caduta libera. Allora bisogna tornare alla cura delle anime, prima tra tutte la propria, cominciando col fare uscire tutti i grilli che sono nella testa e spolverando ogni giorno il cuore dalla polvere e dalle sempre ritornanti ragnatele di vecchia data. Ogni sacerdote dovrebbe essere prima di tutto 'guida spirituale'... (risata!) Ma se lui non è spirituale, neanche un poco, è bene che cerchi altre occupazioni oppure che si cerchi una bella grotta, con vista, e vada a fare l'eremita. In questo frangente storico la Chiesa non ha nessun bisogno di preti/gigioni.

Anonimo ha detto...

Beh, intanto JMB ha affermato nella sua ennesima intervista fiume che, per ora, non ha intenzione di lasciare, in caso si terrebbe il titolo di Vescovo di Roma emerito e qui dice una assoluta verità, tale è il titolo che si è scelto, lasciando da parte Vicario di Cristo e successore di Pietro, papa lo è part time, ergo vescovo emerito, però vorrebbe andare in giro a trovare persone, a confessare, a fare opere buone(?), ma no, papa anche se emerito, proprio no, poi nemmeno tornare in patria, quello mai e poi mai.....

Anonimo ha detto...

È il veleno che si inocula goccia a goccia fino all'exitus.

Anonimo ha detto...

È deceduto un altro membro della cosiddetta "Mafia San Gallo"
Mons. Ivo Fürer, vesvovo emerito di San Gallo (Svizzera)
R.I.P.

Anonimo ha detto...

Il Segretario di Stato Vaticano si fa promoter della stabilità del governo, preoccupato delle ricadute per la guerra in Ucraina.
Come faremmo infatti senza l’economia di guerra che ci sta apparecchiando Draghi in puro stile emergenziale?
Forse sarebbe opportuno riservare certe premure a crisi intraecclesiali come il sinodo tedesco.
Ma per i nostri pastori secolarizzati l’agenda politica è più interessante.
Il governo di Draghi è la causa della crisi, non la sua soluzione.
Quello a cui stiamo assistendo è lo sgretolarsi di un castello di carta (tale è l’inflazione).
E Draghi ne è uno degli artifici
https://www.rainews.it/amp/articoli/2022/07/governo-cardinale-parolin-serve-responsabilit-lavorare-senza-dividersi-716222e2-472b-4595-97d8-121d0b5f930f.html

Anonimo ha detto...

Tanto tutto continuerà come prima. Ne abbiamo viste a bizzeffe di commedie simili. Di conseguenza, dovremmo evitare di illuderci. Ma, si sa, gli italiani sono ingenui per natura. La propaganda ha sortito ottimi effetti: gli italiani sono disposti a tutto purché non cada questo governo, secondo loro "prestigioso", anche al freddo, al buio, alla sete, alla fame! Gli italiani non faranno mai nulla di simile agli srilankesi. Il Vaticano è uno dei principali artefici del nuovo ordine mondiale, è il migliore alleato di Soros e compari, e sta facendo tutto il possibile per resettare il cattolicesimo (perfino i residui conventi di clausura) onde adeguarlo ail'agenda 2030.

Anonimo ha detto...

Credo che Zelensky abbia oltrepassato la linea rossa (a dire la verità forse già da un pezzo) e lo abbia fatto con lo Stato sbagliato: la Germania.

Le ultimissime dichiarazioni del nuovo paladino della democrazia segnano un punto di rottura evidente tra Germania ed Ucraina, si è scagliato contro i tedeschi così: "Un'eccezione assolutamente inaccettabile al regime di sanzioni contro la Russia" riferendosi in particolare alla vicenda della turbina restituita per il gasdotto Nord Stream 1.

Inoltre, non contenti, il governo Ucraino ha anche convocato il rappresentante del Canada in Ucraina proprio per protestare contro questa decisione di aggirare le sanzioni.

Per l'Ucraina, la Germania ha bloccato il gasdotto Nord Stream 2 prima ancora del 24 febbraio, gasdotto su cui aveva investito decine di miliardi e che ora è una cattedrale nel deserto, sta subendo insieme a tutta l'UE un calo dell'Euro mai visto prima, un'inflazione che non si vedeva dagli anni 70 e ha inviato armi (seppur con il contagocce) per sostenerli nel conflitto. Praticamente, come del resto tutti gli Stati UE, ha compromesso la tenuta del proprio paese per sostenere la causa Ucraina.

Zelensky a quanto pare non conosce la storia, servirebbe che qualcuno gli spiegasse che la Germania non è l'Italia, e che quando vede minata la propria economia con inevitabili conseguenze che si ripercuoteranno sui cittadini Tedeschi, alzano la testa per curare gli interessi della propria gente, come hanno sempre fatto.

Questa vicenda ci dice due cose: la prima che i governanti ucraini non conoscono né riconoscenza né decenza; la seconda è che finalmente qualcuno si sta svegliando dal letargo e inizia a capire realmente che questa non è una guerra per la difesa della democrazia, ma per ben altro.
Chiedere a Washington per saperne di più!

(Giuseppe Salamone)

Anonimo ha detto...


"..la Germania non è l'Italia", essa sì che sa curare i propri interessi.

Il superbo Zelensky dovrebbe capirlo.
Smettiamo di denigrarci per partito preso. Nella sciagurata vicenda di questa guerra la Germania è stata allineata e coperta sulla posizione degli Stati Uniti esattamente come l'Italia. Unica differenza: una maggior sobrietà di linguaggio (vedi certe infelici uscite di Di Maio e dello stesso Draghi). Anzi, i tedeschi, a quanto se ne sa, hanno mandato su poche armi a Zelensky ma a quanto si dice di qualità superiore.
Proprio la Germania, con la potenza economica che ha e con il prestigio che si è procurata in questi anni, avrebbe dovuto dissociarsi dagli obbiettivi di Biden, far presente cioè che la guerra andava sostenuta solo per difendere l'Ucraina in senso ristretto dalla Russia e non per la Grande Ucraina includente la Crimea e per sconfiggere la Russia in modo da far cadere il regime.
Invece, niente. E nemmeno Macron, che ha la bomba atomica, ed è ben più forte di noi sulla scena internazionale si è dissociato in modo chiaro dalla folle impostazione americana: ha solo mugugnato sulla necessità di una soluzione negoziata, tutto sommato in sordina, come Draghi a Washington.

Bisogna anche capire che mettersi a criticare la politica decisa a Washington comporta dei notevoli rischi, per governanti alleati che abbiano questo coraggio: si espongono a rappresaglie di tutti i tipi, anche personali. Sia americani che russi di fatto vogliono come alleati solo yesmen, satelliti e, all'occorrenza, carne da cannone.
E allora? Abbozzare sempre? No, ribelliamoci a questa deriva ma sapendo che bisogna pagare un prezzo piuttosto alto.
Naturale che i politici si tirino indietro. Quando Putin all'inizio della crisi nominò Draghi quale possibile mediatore tra Russia e Occidente, Draghi fu subito massacrato da un velenoso articolo del Washington Post, uno degli organi ufficiosi del regime vigente in USA oggi.
Una lezione subito capita e messa in pratica. E dove sono politici che abbiano la stoffa dell'eroe? Sono sempre stati rari.
P.

Anonimo ha detto...

Ed anche Scalfari è morto.Pace all'anima sua!Giornalista di grande qualità ,da giovane era stato convintamente fascista ,come praticamente tutti in quel periodo.Finita la guerra ,come giornalista dimostrò un grande talento e fondò dei giornali molto importanti.Le sue scaramucce politiche a favore o contro alcuni politici del tempo all'atto pratico contano poco,dove invece ha inciso molto di più è stato nelle battaglie ,purtroppo da lui vinte vinte,per il divorzio e l'aborto.Da qualche anno ,dopo aver lasciato la direzione di Repubblica ,non contava più niente.Non credente ,era diventato un ammiratore del Papa col quale aveva stabilito rapporti personali molto cordIali.I due a volte si sono anche incontrati ed i resoconti ,che apparivano su Repubblica, di quegli incontri erano spesso sorprendenti.Non si capisce se per la memoria vacillante del giornalista o per le risposte originali di Francesco.