Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 28 luglio 2022

L'ennesimo segnale di un decadimento senza fondo

Dalle segnalazioni dei lettori. L'impressione è che i destinatari del messaggio propagandistico siano i ceti medio-alti occidentali, piuttosto che i coscritti ucraini ed i loro familiari. 
In guerra la propaganda l'ha sempre fatta da padrona, e della propaganda fa parte naturalmente anche il presentare un'immagine idealizzata dei "protagonisti", in modo da venire incontro alle aspettative e al gusto del pubblico.
Guardando al servizio predisposto su Vogue per glorificare la sig.ra Zelensky non deve fare particolarmente specie che si tratti di un'ovvia operazione di marketing politico. Certo, che a farlo sia una rivista patinata americana per una "first lady" ucraina qualche domandina geopolitica la porrebbe, ma tant'è, oramai solo una manciata di pasdaran della disinformazione fingono ancora di credere che quella in Ucraina sia una guerra russo-ucraina e non una guerra per procura tra USA e Russia.
No, ciò che colpisce e lascia basiti è come durante una guerra che macina centinaia di cadaveri ogni giorno da mesi e che sta facendo dell'Ucraina un cumulo di detriti tra i campi di grano, l'autorevole sguardo propagandistico occidentale pensi ovvio proporre un'immagine glamour e posh della "first Lady" (e simultaneamente del marito).
Ciò che colpisce è come non vi sia la minima percezione del fatto che un servizio fotografico come questo sia come un plotone di unghie sul polistirolo per chiunque non abbia un'anima già completamente plastificata. Siamo di fronte ad una cacofonia spirituale pazzesca e che ci sia chi non la percepisce è un indice angosciante dei tempi in cui viviamo.
Durante la seconda guerra mondiale la principessa Elizabeth, destinata ad ascendere al trono, venne anche naturalmente immortalata più volte in compiti e ruoli atti a comunicare un'immagine della monarchia e dunque dei vertici del potere britannico che fosse all'altezza delle aspettative. Era propaganda anche quella naturalmente.
Solo che la principessa veniva immortalata quando cambiava le gomme dell'auto o riparava motori o svolgeva altri compiti riservati all'Auxiliary Territorial Service cui era assegnata per dare il proprio contributo al paese in guerra.
Il messaggio di quelle foto di propaganda britannica era, più o meno: "I nostri capi sono con noi, sono tra di noi, sono parte del grande sforzo comune e sono tenuti a sostenerlo."
Il messaggio del servizio su Olena Zelenska è, più o meno: "Guardate quanto sono fighi i nostri superiori, quanto conducono una vita esclusiva e patinata, quanto sono inarrivabilmente superiori a voi, plebe."
L'appello motivazionale del primo tipo comunicava la necessità anche per i ceti superiori di esibire una dimensione di appartenenza, comunanza, partecipazione, pena non essere credibili.
L'appello motivazionale del secondo tipo ritiene invece di comunicare anche per i "ceti inferiori" l'idea di aspirare all'"esclusività", alla separazione, in un mondo ideale in cui tutti, se solo abbastanza motivati, potrebbero rivestire i panni di duchi, marchesi o monarchi: un mondo di soli comandanti iperborei.
Che si sia persa la consapevolezza che - mentre, ogni minuto che passa, uomini comuni vengono mutilati o seppelliti al fronte - è indecente proporre un'immagine di leadership come casta superiore, beh questo è segno chiaro di un'epoca di decadimento senza fondo. (Andrea Zhok)

35 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Globalismo come arma di distruzione di massa.

Anonimo ha detto...

"Una civiltà non crolla come un edificio, ma si svuota a poco a poco della sua sostanza finché non ne resta più che la scorza".

(La France contre les robots, Georges Bernanos)

Anonimo ha detto...

Paradigmatica uscita di un volgare guitto (e famiglia) che ha gettato un intero Paese in guerra con un ingombrante e potente vicino, per continuare a ritenersi un attore di livello.

Anonimo ha detto...

La situazione in Germania è davvero complicata. Ci hanno riempito la testa (e non solo…) con la narrazione dell’efficienza tedesca che ce ne siamo davvero convinti, pensando che da loro funziona sempre tutto e da noi invece no. Ma le cose stanno cambiando. Anche lì. E dopo che abbiamo iniziato a sentire notizie sul crollo della loro economia e sulla crisi energetica che stanno attraversando, ora veniamo a sapere che anche per quel che riguarda la gestione dei trasporti non se la stanno passando bene. Aeroporti, stazioni e autostrade sono letteralmente in tilt, e mezza Germania rischia di essere bloccata, con la conseguenza che per milioni di cittadini le vacanze ora sono a rischio. A raccontare quanto sta succedendo ci ha pensato Roberto Giardina su ItaliaOggi: “Prigioniero in Germania. È la prima volta, dopo decenni di vita da emigrato, che ho questa sensazione. Aeroporti presi d’assalto da decine di migliaia di vacanzieri, come ogni anno, ma in questa estate i voli vengono cancellati, manca il personale di terra, si minacciano scioperi, si attende per ore ai controlli dei bagagli, se li consegni non sei sicuro di trovarli all’arrivo”.

https://www.ilparagone.it/attualita/germania-aeroporti-stazioni-autostrade-tilt/

Abbronzatissima, sotto i raggi del sole... ha detto...

Se "decine di migliaia di vacanzieri" prendono d'assalto gli aeroporti, vuol dire che la situazione non è per niente tragica. Quando manca il denaro, si rinuncia alle vacanze, si resta a casa. In realtà, c'è ovunque un cospicuo benessere economico. A parte qualche manifestazione degli agricoltori olandesi, ovunque nessuno rinunzia al rito delle vacanze e nessuno manifesta contro i governi mondialisti. La gente è entusiasta della dittatura mondialista.

Scettico ha detto...

Zelensky e la moglie posano per Vogue.
Durante una guerra.
Durante i bombardamenti.
C'è qualcosa che non va, da molto, nella narrazione hollywoodiana di questa guerra.

Anonimo ha detto...

Mentre il presidente della Ucraina si fa fotografare con la sua casacca da pasionario sulle riviste di moda internazionali, e la sua gente muore e soffre per la sua insana fama di protagonismo che sta inguaiando inutilmente mezzo mondo, Il Fondo Monetario Internazionale pubblica il suo Report con il quale sottolinea la ormai molto probabile caduta in recessione del Mondo intero, soprattutto Europa e USA, se non addirittura ( come anticipavo qualche giorno fa) in stagflazione, ben piu pericolosa.

Stanno intervenendo le cannoniere delle Banche Centrali, con rialzi di tassi importanti, come scritto sui libri di economia che ormai dovrebbero buttare nel cestino perché il Mondo è cambiato.

Una volta, quando il Mondo era ancora “normale” e ognuno decideva per proprio conto cosa fare, alzare i tassi di interesse contribuiva a rendere più caro l’indebitamento e con esso la domanda di beni e servizi, contribuendo alla diminuzione dell’inflazione. Si, perché in un Mondo “normale” l’inflazione è causata soprattutto dall’aumento della domanda.

Ma noi viviamo in un Mondo che tutto è meno che normale. I così detti mercati stanno condizionando l’economia senza considerare i fondamentali della stessa. I mercati sono dominati dalla speculazione spesso selvaggia, come dimostra la vicenda dello spread italiano. Non esiste una ragione sola, in base a considerazioni economiche, per la quale lo spread italiano subisca variazioni quotidiane, anche consistenti, sulla base di notizie che lasciano il tempo che trovano. L’Italia è, nonostante la politica, il secondo Paese più industrializzato in Europa, dopo la Germania. La quale sta già in recessione, mentre noi non lo siamo. Ci aiutano nonostante tutto, l’export ed il turismo. E nonostante questo siamo penalizzati da uno spread sui nostri titoli di debito quando abbiamo alle spalle una consistenza patrimoniale ben superiore alla Germania stessa. Questa è speculazione, non regolamentazione dei mercati, come alcuni sostengono.

In particolare però il nostro problema oggi è quello di convivere con un aumento ingiustificato dei prezzi che non trova riscontro in un aumento delle retribuzioni. Questo significa sofferenza per buona parte della popolazione che si troverà in grave difficoltà. Chi potrà farà ricorso ai risparmi. Chi non potrà dovrà fare rinunce ancora maggiori a quelle che fa normalmente.

In questa situazione, la politica dei bonus è demenziale. Si usano soldi pubblici per favorire gli acquisti ( e quindi l’inflazione ) di chi non ha bisogno di aiuti. Proprio l’altro giorno una coppia di amici peraltro molto per bene, mi comunicava con orgoglio che si erano rifatti completamente la casetta in montagna con il bonus del 110%. E vi garantisco che avrebbero potuto spendere anche soldi propri, che non mancano loro.

In questa situazione servirebbe un intervento fiscale sulle fasce meno abbienti non con la inutile e classista ISEE per comprare oggetti, ma con una diminuzione delle imposte che dia respiro a chi guadagna meno. Sempre soldi pubblici sarebbero, ma almeno andrebbero ad aiutare chi realmente ha necessità. Pensioni minime comprese che sono una vergogna a 500 euro al mese.

Una soluzione, che mai verrà adottata ovviamente, sarebbe quella di reperire i fondi per azioni sui salari più deboli da una stretta fiscale sulle speculazioni, andando a tassare in modo significativo i maxi profitti che questi pescicani fanno sulla pelle di tutti noi.

Ma si sa. Lupo non mangia lupo.

Anonimo ha detto...

GUERRA & FASHION
mentre la gente muore.
Solo nelle menti malate!

Anonimo ha detto...

Ilaria David

"Il classico "Narcisista patologico" completamente privo di ogni forma di empatia e senso della realtà. Neanche lontanamente immagina il dolore e l'orrore che ha causato al suo popolo..lui fa le foto per una rivista di moda e superficialità!!
Roba che neanche ad immaginarlo per un libro di fantascienza, si poteva creare un personaggio del genere.
Ed invece adesso anche noi, in Italia, stiamo vivendo una crisi senza precedenti per colpa di questo idiota narcisista psicopatico.
Ogni volta che vado a fare la spesa, devo pagare il doppio, tutto quello che compro, anche per i miei animali, per colpa di questo imbecille al quadrato!!".

Da Il Corriere ha detto...

Olena, Zoriana e gli altri: c’è lo Sportello Ucraina per trovare un lavoro (subito). Servizio attivato a Milano da BonelliErede, Cometa Formazione e Ita2030 per le persone in fuga (russi compresi).

Anonimo ha detto...

L'Ungheria dice no all'economia di guerra e al razionamento energetico. Parlando a seguito di un incontro con il cancelliere austriaco Karl Nehammer a Vienna giovedì, Orban ha affermato che l'Ungheria determina la propria politica energetica e qualsiasi tentativo di Bruxelles di interferire "non incontrerà il favore degli ungheresi".

All'inizio di questa settimana, in previsione di un taglio alla fornitura dalla Russia, gli Stati membri dell'UE hanno concordato una serie di misure per ridurre il consumo di gas del 15% durante l'inverno, misure che potrebbero diventare obbligatorie se l'UE dichiarasse lo stato di emergenza.

L'Ungheria ha deciso di opporsi al piano. Dichiarando "semplicemente impossibile" fare a meno dell'energia russa, giovedì scorso il ministro degli Esteri Peter Szijjarto si è recato a Mosca per negoziare l'acquisto di altri 700 milioni di metri cubi di gas russo.

Anonimo ha detto...

Implicitamente, denunciando quello che è stato qui denunciato mille volte, non facciamo altro che il loro gioco di incantamento.

Critiche anche in America ha detto...

Non sono putiniani i commenti americani che bollano come "Bad idea" quella di Zelensky di posare su Vogue. Ha fatto più danni lui con una copertina che Putin con una settimana di bombe. Il fatto è che la tragedia di un popolo non può essere svilita a commedia senza essere irriverente per le sofferenze del popolo. Non è affatto dignitosa quell'immagine, non certo per le griffe delle quali nessuno si accorge ma per l'immagine narcisista che continua a proporre Zelensky. È una classe dirigente che abbiamo definito "non democratica e corrotta" e che non perde occasione di dimostrarsi tale.

Valeria Fusetti ha detto...

Riflessioni sullo stato presente: Il nostro è un mondo strano, di cui non percepiamo la stranezza perché questa si è diffusa lentamente, invadendone ogni ambito. Poiché la stranezza è diventata norma essa sembra tale. Ma rimane una parte di persone che, non condividendo i comportamenti strani ed assurdi, non ne percepisce le implicazioni. Così è di chi continua ad acquistare in contanti, e se non li ha ne fa a meno. Chi è abituato ad acquistare, suddividendo il reddito mensile all'inizio del mese, magari mettendo da parte subito una somma, a seconda delle possibilità. Italiani e tedeschi hanno regolato la vita famigliare su questa falsariga : lavoro e risparmio. Della somma che rimaneva una parte era usata per far studiare i figli. Nelle classi meno abbienti i figli che volevano studiare d'estate andavano a lavorare. Quando ero giovane io si iniziava con la "campagna" delle fragole, e si finiva con quella delle pere. Anche mia figlia fece così per pagarsi il biglietto a/r per la California, dove aveva ad attenderla un lavoro " alla pari" e l'iscrizione ad una Scuola di Inglese. Lavoro e disciplina erano ancora considerate la norma. Ma era una norma, ormai, con molte falle tra cui l'inizio dell'erosione della famiglia, dell'aborto di massa anche se ancora clandestino, e della droga proletaria. Parallelamente si diffondeva tenace la diffusione dell'ideologia dei "diritti" che, a ben guardare, erano secondo la " logica" del " se se lo possono permettere i ricchi perché io no ?" , scavalcando il vecchio principio meritocratico che andava sostituito con quello ugualitarista. Andare in vacanza è un diritto, che si lavori o no, che si abbia o no dei risparmi. So di persone che, per andare in vacanza, hanno chiesto prestiti. Da almeno 15 anni li chiedevano in banca, ora temo li abbiano chiesti agli strozzini. Alcuni hanno "evitato" per tre mesi di onorare i loro crediti nel negozio di alimentari del paese dove abito. Ci penseranno quando tornano.

Anonimo ha detto...

Se "decine di migliaia di vacanzieri" prendono d'assalto gli aeroporti, vuol dire che la situazione non è per niente tragica. Quando manca il denaro, si rinuncia alle vacanze, si resta a casa.
IN CHE MONDO VIVE?!?
Ne conosco di gente che, pur di non rinunciare alle vacanze si riempe di debiti.

Anonimo ha detto...

Chi ha ucciso l' avvocato tedesco Barthold Smith?

Da Radio Radio ha detto...

L’educazione nel suo senso più ampio coincide con il modo con cui ci innalziamo al di sopra della immediatezza naturale con cui veniamo al modo. Educarsi vuol dire proprio questo, sollevarsi, innalzarsi, portarsi al di sopra della mera situazione di fatto della natura. Compito essenziale di ogni uomo è quello di compiere l’esodo dalla caverna della diseducazione, in modo che ognuno possa innalzarsi dal suo stato naturale.

Educare deriva dal verbo latino “educere” che indica un moto da luogo dall’alto verso il basso, dunque è un portare fuori innalzando. L’educazione indica una strada irta, in salita, che porta fuori verso la luce, significa innalzarsi, tirarsi fuori dalla condizione bassa. L’altro termine che può essere posto in relazione con l’educazione è quello della formazione, un dare forma come ad una statua in cui lo scultore imprime una forma.

Noi da tempo viviamo nel tempo della diseducazione, un tempo in cui si fa vanto di essere incolti. L’epoca in cui l’ignoranza viene vista come un valore mentre il sapere viene visto come un ostacolo. Per questo dobbiamo ripartire dall’educazione intesa in senso platonico, uscire dalla caverna nella quale siamo.

Per questo è così importante la consapevolezza. Il filosofo è colui che ama l’educazione per eccellenza e per questo sente l’esigenza di uscire dalla caverna, con lo sforzo cinetico della fuga verso la luce.

Anonimo ha detto...

Governo Draghi
Si accende il "dibattito" politico: I diversi partiti, invece di recitare il mea culpa per averlo sostenuto, e di illustrare idee e progetti per affrontare la situazione si accusano a vicenda di averlo affossato*

*Draghi è scappato (restando al potere), non è stato sfiduciato.

Anonimo ha detto...

Lo stesso canovaccio, quello di sempre, con le solite ossessioni e non importa che la sinistra su questa trama abbia finito per perdere se stessa. Una democrazia sana non ha bisogno di demonizzare l'altro, lo riconosce come avversario, legittimo, di cui non condividi il punto di vista, il programma, le scelte, ma che rispetti come cittadino della repubblica. Questa non è una democrazia sana. La campagna elettorale di Enrico Letta non punta alla vittoria, non dice perché bisogna votare Pd, ma si gioca ancora una volta sull'anti, sul perché gli altri sono impresentabili. è una storia vecchia. Il Pd ti racconta solo quello che non è. È anti berlusconiana, anti Salvini e anti Meloni. È anti destre, anti sovranista e senza alcun dubbio anti fascista. Qualche volta è ancora ferocemente anti capitalista. È rossa, verde e arcobaleno. Era anti populista, ma poi ha abbracciato i grillini. Era no global, ma con il tempo se lo è dimenticato. È diventata europeista e atlantica come reazione agli euroscettici e ai nazionalisti. È anti liberista, ma stravede per Soros. È anti imperialista, ma si lamenta se l'America si richiude in se stessa. È una sorta di sindrome del positrone, l'antiparticella con carica positiva dell'elettrone. Questo vizio, ripetuto per decenni, ha finito per consumare lo spirito democratico di questo Paese. Lo ha inquinato. Il paradosso è che a delegittimare la democrazia sia stato proprio il partito che si è battezzato come democratico. Non si sono mai resi conto di quanto questo atteggiamento sia in realtà frutto di una cultura autocratica, da partito unico, che pretende di governare per grazia di Dio e volontà della nazione. Tutto questo avviene puntualmente davanti alle elezioni, perché poi nei tempi normali della politica il vizio si stempera. L'altro, l'infame, torna a essere un soggetto politico con cui si possono votare leggi insieme, con cui si può comunque condividere, borbottando, la stessa maggioranza, con cui si può provare anche una certa simpatia, come lo stesso Letta ha più volte mostrato nei confronti della Meloni. Il segretario del Pd davanti al voto preferisce invece indossare una maschera comoda e scontata. L'aspetto meschino di questa storia è che il gioco di demonizzare è un'offesa soprattutto nei confronti degli elettori. Non è alla Meloni, a Salvini, a Berlusconi che non si riconosce la legittimità politica. Sono gli elettori che vengono retrocessi a «non cittadini». Si punta l'indice e si ritrovano «peccatori», carne da macello di leader bollati come sovranisti o populisti. Non c'è neppure la fatica intellettuale di capire le ragioni di un voto che non è anti sistema. È il voto di chi, a torto o a ragione, si sente conservatore o, semplicemente, si è sentito abbandonato o magari non si fida dello Stato o si è ritrovato senza respiro nella ragnatela della burocrazia. L'idea che chi non vota Pd sia un elettore indegno è francamente odiosa. È la grande ipocrisia del Partito Democratico.

Vittorio Macioce
Il Giornale, 29/07/2022

Anonimo ha detto...

A proposito della foto , osservo che la propaganda non vuole spaventare il nemico, ma rassicurare il fronte interno. Di dubbio gusto? Forse. Ma almeno rappresenta una coppia tradizionale, lui protettivo, lei bella e dolce. A casa mia non fummo mai kennediani. Ci parve di pessimo gusto che la vedova del presidente ostentasse il tailleur di Chanel sporco di sangue. A mostrare un dolore che non provava, come poi si vide, essendo la poveretta piuttosto addolorata per la perdita dello status.

Anonimo ha detto...

100 mila morti causò, in tre ore, il bombardamento con napalm di Tokyo nel marzo del '45 da parte degli americani ''moralmente superiori'' (perché loro esportano l'ideologia buona dei diritti umani e della democrazia liberale, loro sono i BUONI).

No, dico: 100 mila morti in tre ore (mesi prima di Hiroshima e Nagasaki).

Però c'è da dire che è comoda la storiella della superiorità morale e ideologica: ti consente di superare i sensi di colpa procedenti dalla strage di centinaja di migliaia di persone.

Anonimo ha detto...


La foto di propaganda della futura Regina Elisabetta in divisa della Territoriale durante la II gm

Che cambiasse effettivamente la gomma della macchina o facesse altri lavori pesanti non è da credere. La mettevano in posa per la propaganda.
Nella Territoriale ci sarà effettivamente stata, ma non è credibile che "si sporcasse le mani" con il grasso di motori e pneumatici.
Nell'arte della propaganda, di guerra e non, gli inglesi sono sempre stati dei maestri. Corrisponde al lato perfido del loro carattere, controbilanciato peraltro dalla loro tdenza allo humour, che in fondo è perfidia benevola ed arguta, utile anche alla critica di se stessi.
Z.


Anonimo ha detto...

Sento da tg che il ministro degli esteri Usa, Blinken, ha detto che "il mondo non accetterà mai che l'ucraina ceda suoi territori alla Russia ".
Ora, nella storia del mondo è successo di tutto, conquiste di territori, cessioni, situazioni varie.
Perche' stavolta la cosa non deve assolutamente accadere?
Come mai?
Seconda cosa: ma chi si crede di essere questo Blinken per parlare a nome del mondo????
È stato eletto dal mondo?
O si sente il padrone del mondo?
È tutto chiaro

Anonimo ha detto...

''Seconda cosa: ma chi si crede di essere questo Blinken per parlare a nome del mondo????''

Credo parli a nome del ''mondo libero'', concetto tipico della (abominevole) narrativa ideologica a stelle e strisce.

Anonimo ha detto...

E' importante non dare spazio a questa tipo di pubblicità poiché, denuncia oggi denuncia domani, diventiamo inconsapevoli propagatori delle loro seduzioni magiche incantatorie. Vi ricordate quando si chiudevano gli occhi ai bambini affinché non guardassero situazioni paurose, scandalose? Bene è tempo che noi stessi riprendiamo su di noi questa sana abitudine 'mantieni l'anima pulita', senza guardare la mondezza, senza ascoltare le formule magiche.

Anonimo ha detto...

Una strage nel carcere dei prigionieti di Azov . Rimpallo di accuse tra Russia e Ucraina

La logica impeccabile per cui i russi, invece di far sparire i prigionieri in qualche tugurio della Siberia, bombardano una prigione in cui ci sono anche loro soldati, proprio quando i prigionieri avevano cominciato a testimoniare contro Zelenskij, e poi divulgano l'autobombardamento. Il tutto con i missili americani che l'Ucraina assicura non essere caduti nelle mani dell'esercito russo. Non fa una piega!

Anonimo ha detto...

Alessandro Orsini
I PARTITI SI SONO ACCORDATI
È una campagna elettorale di basso livello che procede a colpi di perentori: “Assicuro agli elettori che non stabilirò intese segrete con la Russia!”.
Caro Onorevole, lo davo per scontato.
La guerra in Ucraina è una fortuna per i politici peggiori.
Nella confusione, possono essere mediocri senza che nessuno se ne accorga.
In un contesto in cui tutti sono mediocri, i peggiori si perdono nell’indistinto.
L’ipotesi che sviluppavo nel post precedente trova oggi conferma: i partiti si sono messi d'accordo di non parlare della guerra in Ucraina perché a settembre il governo Draghi dovrà procedere a un nuovo invio di armi pesanti. I partiti hanno paura di perdere voti a causa di un simile provvedimento poiché gli italiani hanno ormai capito che il governo italiano, con la scusa di aiutare gli ucraini, sta sirianizzando la guerra in quel Paese. Più precisamente, il governo Draghi e i partiti che lo sostengono stanno assecondando la strategia di Biden basata sullo scontro frontale con la Russia al fine di sconfiggere l’esercito russo sul campo o, in alternativa, di prolungare la guerra il più possibile per dissanguare la Russia a spese dell’Italia e dell’Europa. In sintesi, Biden persegue due obiettivi: sconfiggere militarmente la Russia in Ucraina, aumentando il rischio di un conflitto nucleare giacché la Russia lancerebbe le bombe atomiche ove fosse in condizione disperata, oppure prolungare la guerra all’infinito.
Machiavelli, Pareto, Mosca, Michels, insegnano che gli uomini rendono nobili le loro azioni ignobili attraverso l'uso strategico del linguaggio. Ecco la grande lezione del realismo politico italiano: i servi non dicono di essere ingobilmente tali; dicono di "servire liberamente" una causa nobile. La prima espressione è vera e brutta; la seconda è falsa e bella, per cui meglio la seconda.
“Servire liberamente”, “costruire la pace con la guerra”, “inviare armi pesanti come forma di amore verso gli ucraini”, sono tutte formule retoriche per abbellire la cruda realtà della politica che, in ultima istanza, è lotta per il potere in Ucraina in funzione dell’espansione della Nato ai confini della Russia.
Lo studio della teoria sociologica è fondamentale per comprendere il mondo.
Ho esposto la teoria di Pareto in questo mio libro.
Pareto è assolutamente fondamentale per comprendere ciò che sta accadendo nell'Italia del 2022.
Molti mi chiedono di entrare in politica. Io chiedo a voi: tornate a studiare se potete. Se avete abbandonato gli studi universitari, riprendeteli. Oggi le Università italiane offrono molti aiuti agli studenti lavoratori o a quelli che vorrebbero riprendere a studiare dopo un periodo prolungato di interruzione. Ai giovani voglio dire: amate lo studio più del potere e dei partiti politici.
Quando un libro vi appassionerà più del discorso di un capo di partito, vi sarete posti sulla strada della libertà e dell'autonomia di giudizio.

Anonimo ha detto...


Orsini però esagera anche lui e usa un linguaggio molto violento.

Intanto non si capisce quali "armi pesanti" invierebbe l'Italia alla Ucdraina, visto che il nostro stesso esercito non ne abbonda certamente. L'unica arma pesante potrebbe essere il cannone da campagna da 156 mm., di brevetto tedesco, costruito in ambito Nato. Ma il Giornale diceva tempo fa che non ne abbiamo nemmeno una Novantina. Come a dire: una manciata. E agli Ucraini non servirebbero un gran che. Hanno bisogno soprattutto dei famosi lanciarazzi americani, che possono arrivare a grandi distanze con relativa precisione.
Siamo appiattiti sulle posizioni americane, questo sì. Ci vorrebbe più coraggio. Ma gli altri Leaders europei che dicono, che fanno? Propongono forse a Biden di cambiare impostazione, di desistere dal suo sconsiderato aiuto illimitato all'Ucraina, di dare un obiettivo limitato alla guerra, come suggeriva Kissinger? Non risulta. Appiattiti anche loro, tranne Orban, mi pare.
Per la guerra ad oltranza spingono oltre ai nazionalisti ucraini anche i polacchi, forse i baltici, sicuramente i britannici.
Gli ucraini, forti dell'appoggio americano incondizionato, non vogliono sentir ragioni.
L'Irlanda non riesce più a gestire la marea di profughi ucraini (40.000 ormai). Da qualche giorno li fanno dormire in tendopoli allestite negli stadi, non sanno dove metterli. La distribuzione di singoli presso famiglie irlandesi si è rivelata in genere fallimentare, troppi problemi. Allora la moglie del presidente della Repubblica irlandese ha scritto oggi una lettera aperta chiedendo se non sia l'ora di trovare una soluzione negoziata a questa guerra. Necessità fa virtù si diceva una volta...Ma gli ucraini l'hanno presa assai male.
La situazione dei profughe ucraini sta diventando ingestibile, dovrebbe contribuire a trovare una soluzione negoziata alla guerra.
Nessuno ha il coraggio di dire che l'esodo è ormai esorbitante e deve cessare, continui o meno la guerra, che dopotutto coinvolge solo una parte minore dell'Ucraina.
Z.

Anonimo ha detto...

30 luglio 2022 14:52

Parole sante! Grazie.

Anonimo ha detto...

"La guerra in Ucraina deve finire, ma non finirà con la sconfitta di Putin. Non importa quante volte questa sciocchezza viene detta da Burbock, Biden o chiunque altro. La guerra finirà quando la NATO ammetterà che non si espanderà a spese dell'Ucraina e quando sarà raggiunto l'esito dei negoziati.
Se continuiamo a seguire il percorso che stiamo seguendo ora, l'Ucraina scomparirà dalla mappa o inizierà una terza guerra mondiale. Se vogliamo avere un mondo stabile, dobbiamo prima porre fine alla guerra. E non alle condizioni della NATO. La gente dovrebbe capire che questa guerra è iniziata perché gli Stati Uniti hanno insistito sull'espansione della NATO a est.
Dobbiamo fermare la retorica sulla sconfitta di Putin e della Russia. È necessario fermare al più presto l'espansione della Nato, preservando l'Ucraina."

- Jeffrey Sachs, economista USA

Anonimo ha detto...

''assecondando la strategia di Biden''

''Biden persegue due obiettivi''

Biden non ha alcuna strategia e non persegue alcun obiettivo strategico (al limite, essendo lui un politico, il suo obiettivo è quello di farsi rieleggere nel '24, sempre che ci arrivi).

Quando riusciremo a fare finalmente a meno dell'approccio leaderistico/politologico, usato per spiegare le scelte strategiche americane, e quando comprenderemo che gli USA sono un impero senza imperatore, ove le suddette scelte sono prese dagli uomini degli apparati federali, sarà sempre troppo tardi.

mic ha detto...

Beh, mettere gli uomini degli apparati federali come soggetto al posto di Biden nel discorso di cui sopra, non ne cambia la sostanza ed è questa su cui si discute

Anonimo ha detto...


L'obbiettivo assurdo di Biden, quello di sconfiggere la Russia tramite l'Ucraina, corrisponde ai desideri dei nazionalisti ucraini.

Soprattutto dopo quello che Stalin ha fatto all'Ucraina negli anni trenta, si è creato un solco profondo, riemerso dopo la fine della URSS.
Piaccia o no ai Russi, per i quali l'Ucraina in quanto tale non esiste essendo per loro sempre la "piccola Russia di Kiev" di tanti secoli fa o semplicemente "la Russia sud-occidentale"; piaccia o meno ai Russi una nazionalità ucraina si è costituita negli ultimi secoli. E contro i russi ha combattuto più volte, come contro Polacchi e Tartari, nel complesso barcamenandosi fra questi popoli.
Tale nazionalità va riconosciuta. Ma dove territorialmente e come? In modo da non mettere in pericolo le esigenze geostrategiche del vicino russo, che non vuole e non può essere separato dalla Crimea e quindi dal Mar Nero. L'Ucraina c.d. "della riva destra del Dnieper" dal Dnieper alla Galizia dovrebbe esser riconosciuta come Stato libero e neutrale, la cui neutrale indipendenza dovrebbe esser garantita dalle Superpotenze. Realisticamente, bisogna riconoscere ai Russi le conquiste fatte sul campo. E cercare di chiudere questa maledetta guerra, cominciata nel 2014, provodata dall'errore americano dell'espansione della Nato ad Est. Rileggere il famoso articolo di George F. Kennan, trent'anni fa, esperto conoscitore della Russia.

Se però il Signore vuole punire finalmente l'Occidente per la sua spaventosa e ormai impenitente ribellione alle leggi morali e divine, complice anche la Chiesa attuale, allora lascerà che i suoi capi induriscano nell'errore, nel calcolo errato, sino ad una guerra atomica distruttrice. Se il Signore nella sua giusta ira così ha deciso, non c'è niente da fare.
Questo il pensiero angoscioso. Però non lo sappiamo e speriamo che non sia così.
Battiamoci quindi ugualmente per una soluzione politica della guerra, invocando ovviamente anche e soprattutto l'intercessione della S.ma Vergine. Questo è un punto sul quale il CD si deve esprimere con chiarezza: la guerra deve avere un obiettivo limitato e si deve puntare ad una soluzione negoziata, equa per quanto possibile.
H.

Anonimo ha detto...

Lo scioglimento dei ghiacci e la foto-fashion di Zelensky e consorte su Vogue altro non sono che due facce della stessa medaglia: la FINE DEL MONDO

Anonimo ha detto...

Quindi ora accusiamo anche Amnesty International di essere alle dipendenze del Cremlino?

L'ultima ricerca condotta tra il Donbass, Kharkiv e Mykolayiv, coinvolgendo sopravvissuti, testimoni, familiari delle vittime, raccolte dati e verifiche, porta Amnesty International ad arrivare ad una conclusione roboante:

"Le forze Ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all'interno di centri abitati, scuole ed ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obbiettivi civili in obbiettivi militari".

Ovviamente i paladini dei diritti e della democrazia capitanati da Zelensky, non hanno perso tempo per insorgere contro questo rapporto ed accusare Amnesty di disinformazione e propaganda pro Russia. Un copione già visto e rivisto!

Mi ricordo che chi tempo fa si permetteva di nutrire dubbi su eventuali scudi umani usati dal governo Ucraino e dai santi partigiani di Azov veniva ridicolizzato pesantemente, le risposte erano sempre le stesse: "aggressore ed aggredito", "Putiniano", "vattene in Russia" ecc...

Questo a dimostrare di quanto la propaganda abbia distorto sin dall'inizio la narrazione di questo conflitto, relegando al ruolo di manganellatori molti cervelloni del web, infiniti spargitori di inchiostro e intellettuali da quattro soldi onnipresenti nei talk e nei TG.

Prima o poi verrà a galla tutta la verità, ed in quell'esatto momento dovrete spiegare in primis agli Ucraini perché li avete usati come carne da macello, poi alla popolazione Russa per quale motivo li avete messi alla gogna solo perché Russi, ed infine se vi resta tempo ci date qualche spiegazione anche a noi, che ci state facendo pagare a lacrime e sangue i vostri capricci di giocare alla guerra portandoci alla fame.

So che non succederà mai, ma spero vivamente che un giorno possiate provare un senso di vergogna per tutto ciò, poiché sarete stati benzina nel motore della guerra e della discriminazione.
E quel motore è targato "fascismo", quello che oggi dite di voler combattere dopo averlo messo in atto con la collaborazione proprio dei fascisti!

(Giuseppe Salamone)