Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 27 luglio 2022

Messa con materassino: la Procura di Crotone apre un fascicolo per “offesa a confessione religiosa”

Mentre la Chiesa - e in particolare l'Arcidiocesi cui appartiene il sacerdote senza senso del sacro - si adegua al dettato conciliare del "vietato vietare" (che si applica solo alla Messa dei secoli) col diramare un blando comunicato tenendosi sulle generali, interviene lo stato nelle vesti della Procura della repubblica di Crotone. 
"La Procura della Repubblica di Crotone rende noto di aver iscritto un fascicolo ed avviato indagini per ”offesa a una confessione religiosa” in ordine all’episodio di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass-media. Gli accertamenti sono stati delegati alla DIGOS di Crotone”. 
 È quanto si legge in un comunicato pubblicato dalla stampa locale [qui] .

24 commenti:

Anonimo ha detto...

"La crisi della fede è conseguenza della crisi della liturgia."

Benedetto XVI

Anonimo ha detto...

Ottima notizia, anche se una buona metà del clero italiano dovrebbe essere pluricondannato

Anonimo ha detto...

Il prete della legalità che ha tenuto "messa" in acqua, viene sconfessato dalla diocesi di Crotone e indagato dalla procura di Crotone. Lui però non pare rendersi conto e parla solo di ingenuità da non ripetere. Sarebbe forse meglio se la sua diocesi di Milano lo inviasse ad un anno sabbatico di ri-formazione sacerdotale oppure potrebbe valutare di cambiare mestiere.

Anonimo ha detto...

Il dovere della politica verso la religione

Se l’autorità politica fa il bene è legittimata, se non lo fa è solo designata ma non legittimata. La politica allora ha un dovere verso il bene. Il bene, però, non sta in piedi da solo perché la morale richiede una assolutezza che non sa darsi da sola. Il bene morale ha bisogno del fondamento religioso in Dio. Ecco perché la politica ha dei doveri diretti verso la morale (è chiamata a fare il bene) ma ha anche dei doveri indiretti verso la religione (è chiamata a dare pubblico culto a Dio): altrimenti anche i suoi doveri verso il bene pian piano verrebbero meno. Quando la politica rifiuta di avere dei doveri verso la religione e verso Dio, allora capita che essa dimentichi di avere dei doveri anche verso il bene morale semplicemente inteso. Quando la politica perde di vista i suoi doveri verso la Sacra Famiglia finisce per dimenticare anche quelli per la famiglia. Quando perde di vista la vita eterna, finisce per dimenticare anche di difendere la vita.
Stefano Fontana

Anonimo ha detto...

Da fedele della Diocesi ambrosiana, vado controcorrente e ringrazio questo prete.
Perché ora tutti sanno cosa sia diventata la Diocesi di Milano, la prima a chiudere le chiese, dove i preti hanno invocato l'obbedienza per costringere tutti a prendere la Comunione in mano e ora che è di nuovo permessa la Comunione in bocca, l'obbedienza non vale più e continuano a obbligare i fedeli a prenderla in mano (salvo poche ed emarginate eccezioni).
Necesse est enim ut veniant scandala.

Anonimo ha detto...

TANTA SOLERZIA PER INDAGARE E RICHIAMARE CHI HA SBAGLIATO PER ECCESSO, MA COSTORO SONO STATI SILENZIOSI PER COSE BEN PIU’ GRAVI

Il sacerdote che ha celebrato sul materassino ha agito con leggerezza e con modalità inappropriate, ma da qui a creare un casus belli ce ne passa.
Il solerte magistrato si è astenuto dall’indagare i gay
pride che di blasfemie e offese alla religione sono pieni.
Non era territorialmente competente? Avrebbe almeno potuto far aprire gli occhi ai suoi colleghi, avrebbe potuto esternare le sue preoccupazioni…

E anche la Curia di Crotone sembra che sia stata silente sui gay pride…

“Don Mattia Bernasconi, sacerdote della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, risulta iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Crotone che ha aperto, di propria iniziativa, un fascicolo sulla messa celebrata domenica scorsa in mezzo al mare in località Alfieri su un materassino gonfiabile usato come altare. Al rito religioso, celebrato in costume da bagno, hano assistito tanti ragazzi che avevano partecipato al campo di volontariato di Libera sulla legalità. Durante la messa don Mattia ha anche evidenziato la lezione imparata in Calabria sulla lotta alla criminalità chiedendo ai ragazzi della sua parrocchia ed ai bagnanti presenti che hanno assistito alla insolita funzione, di mostrare l'impegno a favore della legalità. E mentre la curia di Crotone ha ripreso il parroco chiedendo maggiore attenzione anche alla forma delle celebrazioni, alla Procura della Repubblica di Crotone la vicenda non è piaciuta ed il procuratore Giuseppe Capoccia ha deciso di aprire un fascicolo di reato ritenendo che dall'esame degli articoli e delle foto apparsi soprattutto sui social emergerebbe un comportamento che arreca offesa alla religione cattolica.”.(AGI) KR1/ADV

Anonimo ha detto...

Personalmente credo che la profanazione del sacrificio eucaristico sia una cosa più grave, anche perché un prete sa o dovrebbe sapere benissimo cosa sta facendo

Forse.. ha detto...

Alcune considerazioni:
- Sicuramente il prete non intendeva arrecare offesa;

- Sicuramente sara' stato bene formato dai suoi docenti prima di essere ritenuto idoneo a ricevere l'Ordine Sacro, ed avranno valutato la sua maturita';

- Sicuramente il ruolo di vice-parroco comporta un di piu' di prudenza, di senso di responsabilita', rispetto ad uno che non fa le veci del parroco;

Spirito Santo nel cuore Immacolato di Maria, illuminalo, perche' da Voi e' stato scelto.

Matteo ha detto...

Concordo sul fatto che la diocesi di Milano dovrebbe insegnargli come si celebra. Ma sul fatto che quella di Crotone l'abbia sconfessato, direi che è un po' troppo. L'ha semplicemente richiamato ad un po' di forma, del tipo "la forma male non fa". LA FORMA È SOSTANZA, e al di fuori della forma ci sta solo L'ABUSO

Da Fb ha detto...

Vedo gente protestare perché la procura di Crotone si è interessata al prete pesce. Ma perché i preti sono al di sopra della legge? E non sanno lor signori che esistono leggi civili che normano l'esercizio delle pratiche religiose (per evitare anche che girino preti finti, che fanno riti non autorizzati) e il rispetto delle confessioni religiose? Vista la "messa" del tutto irrituale, indagare era un atto dovuto di civiltà giuridica, per rispetto a credenti e non credenti.

Una Chiesa allo sfascio ha detto...

A Milano c’è un prete che ha riconosciuto la sua leggerezza e ingenuità chiedendo umilmente e pubblicamente perdono per aver celebrato una Messa in ammollo usando un gonfiabile come altare.

A Bolzano c’è un prete che mangia pastasciutta antifascista, abbraccia le ideologie luterane, utilizza l’altare della chiesa per appoggiare la mercanzia dei partigiani e impiega il suo tempo gestendo un blog e i suoi social.

Il primo è stato redarguito dalla sua diocesi ed è indagato dalla procura di Crotone mentre il secondo è stato inserito nel gruppo della pastorale omosessuale che fa capo all’ufficio matrimonio e famiglia della Diocesi di Bolzano e Bressanone.

Anonimo ha detto...

Grazie Professore Fontana. Chiarissimo e illuminante come sempre.

Anonimo ha detto...

Bravissimo. L'ho letto negli appunti di Diritto Ecclesiastico di mia figlia iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza: lo Stato ha il dovere di protegge e tutela la dignità del fatto religioso (cfr. Costituzione della Repubblica Italiana).

Anonimo ha detto...

Segni di una Chiesa allo sbando, in piena confusione. Il "chi sono io per giudicare" ha causato uno tsunami... e le onde più alte devono ancora arrivare.

Anonimo ha detto...

È verissimo. Io pure sono un fedele dell'Arcidiocesi di Milano e posso confermare che tanti preti e "laici impegnati" continuano a dire che la comunione si fa solo in mano (e in piedi, ma quello è scontato) e spesso viene rifiutata a chi la chiede in bocca.

E.P. ha detto...

Il pretino sapeva quel che faceva, e voleva solo suo canonico Quarto d'Ora di Notorietà. Motivo per cui andrebbe punito, e anche molto severamente.

Mentre qualche altro pretino ponziopilatesco dice che occorre sì punire ma non farne un "linciaggio mediatico", sarei personalmente favorevole a spretare Don Quartodora e senza appello di modo che sia di lezione ad altri pretini bramosi di quarti d'ora di notorietà. Colpirne uno per educarne cento, come dicevano i compagni comunisti ai tempi d'oro. Dopotutto se uno è così sprovvisto del senso del sacro, come diavolo fa ad essere prete? Immaginatevi nei panni di un prete giovane che si sente amabilmente rimproverare dal vicario generale: "ma tu non fai mai nulla per i giovani, tu non ti impegni nella pastorale, tu non cerchi mai di ravvivare la liturgia..." E indovinate i sottintesi.

Ma tanto so già che Don Quartodora se la caverà con una lavata virtuale di capo, un buffetto anonimo, e ciaone. In fin dei conti, nonostante le critiche curiali, il clero vaticansecondista è ossessionato dal cercare sempre modi "nuovi" (come questo del materassino) per rianimare la liturgia moderna (va rianimato ciò che è in coma, cioè la liturgia inventata 55 anni fa), autoridottasi fin dalla nascita a cerimonioso cerimoniale parolaio dove tutti devono tassativamente sentirsi "protagonisti", ognuno deve fare "la sua parte", non sia mai che succeda come ai vecchi tempi quando il sacerdote celebrava i divini misteri e coloro che erano presenti ne beneficiavano spiritualmente e senza dover fare performances teatrali per far sembrare "riuscita" la pagliacciata.

Anonimo ha detto...

Il parroco di San Luigi di Milano, don Bernasconi, è indagato dalla Procura di Crotone per "offese a una confessione religiosa" dopo la Messa celebrata in mare. Ma ciò che è evidente a tutti, il sacrilegio, è ignorato dai vescovi coinvolti, che tacciono su un grave vulnus inferto ai credenti e rinunciano a esigere riparazioni pubbliche e provvedimenti canonici nei confronti del prete che si limita a chiedere scusa per la sua ingenuità, ma continuando a giustificarsi. Il procuratore è intervenuto non per ingerenza, ma a difesa della religione perché l'articolo 404 tutela proprio gli oggetti di culto dalle offese alla fede. Solo che stavolta a compierle non è stato un miscredente, ma un sacerdote.

La Bussola ha potuto verificare direttamente in Procura e ha appreso che la mens di Capoccia (in foto) è molto chiara: una tutela della fede del popolo e non un’imposizione di una liturgia. Sta in questo fatto oggettivo la distinzione del procuratore: «Noi abbiamo una legge da rispettare, il 404 del codice penale, che sanziona chi vilipende gli oggetti destinati al culto e che è passibile di una sanzione penale», si sarebbe giustificato il magistrato – stando ai bene informati – dopo aver sentito anche il vescovo di Crotone. Ebbene: non si tratta dunque di giudicare la fede di Don Bernasconi (ci penerà Dio), né di giudicare la condotta liturgica (ci penserà il suo vescovo, se vorrà).

Ma si tratta di riconoscere che gli oggetti consacrati al culto (l’altare-materassino, il calice e le ostie impastate di acqua di mare, i paramenti messi da parte etc…) sono stati vilipesi, cioè resi vili dal comportamento di don Bernasconi. Questo è un fatto oggettivo che arreca dolore ad una comunità di cattolici che conta 1 miliardo e 300 mila fedeli nel mondo e che a buon diritto pretende dallo Stato che sia rispettato il suo sentimento di fede.

https://lanuovabq.it/it/messa-in-mare-sacrilegio-evidente-a-tutti-tranne-che-ai-vescovi

Anonimo ha detto...

La Procura di Crotone indaga... e il Vescovo di Crotone cosa dice e cosa fa?

Anonimo ha detto...

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino .Il nostro don non ha il senso del sacro nè il timore di Dio ,e lo ha dimostrato abbondantemente con la messa fra le onde .È vero che sono in tanti fra il clero ad offendere Dio in continuazione ma essere legione ,numerosi come i demoni ,il giorno del giudizio ,non scuserà nessuno di loro.Quanta gente ha rovinato il cv2,solo a pensarci viene da piangere.Ed a quanti non è più stato annunciato il Vangelo se non in una forma ridicola o insufficiente per paura di offendere i nemici di Dio ?....Anche per questo non ci saranno giustificazioni.

Anonimo ha detto...

In verita', dopo la prima reazione di sconcerto e di critica negativa (ma come e' possibile!) e' subentrato in me un moto di compassione, per cui, se potessi, lo affiderei per un anno di "riflessione"o anche di piu' alle cure ri-educative di Mons.Schneider. Ad Astana , lontano dall'Italia. Povero giovane, mettiamolo nelle mani Immacolate della SS.Vergine.

Diego B. ha detto...

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_luglio_26/crotone-messa-mare-viceparroco-milanese-non-sapevamo-dove-andare-faceva-troppo-caldo-ma-non-rifarei-2432c094-0c4a-11ed-b3b8-bcecca2571b4.shtml

Inviterei a leggere più che l'articolo i commenti dei lettori.
Sinceramente mi colpisce non la posizione dell'ateo, dell'apostata etc... che trovo naturale e logica ma quella di coloro che si professano credenti. E' come se il mondo avesse sbandato, tutto insieme, e ovviamente ora accusa gli altri che sono loro ad essere sbagliati andando non solo a negare la sbandata ma affermando che quella è la retta via. Sono basito.

Anonimo ha detto...

La NORMALITÀ, l'ESSENZA della "messa di Paolo VI" è il signor Bruce Myers, in arte vescovo anglicano di Quebec, che in questo momento sta fra i concelebranti alla "messa" di Francesco presso il Santuario di Sant'Anna di Beaupre.

Anonimo ha detto...

Chi non ama la sua talare resisterà ad amare il suo servizio a Dio?
Il prossimo non sostituisce Dio!
Non è soldato chi non ama la sua divisa."

(Card. Giuseppe Siri)

Anonimo ha detto...

Evviva il Cesare che sembra svegliarsi in Cristo Re che lo fa vera autorità! Felici quelle autorità statali che riprendono coscienza di se in Cristo, con Cristo e per Cristo Cattolico Petrino Romano
(Mugur Puia)