Marco Bongi mi ha preceduta. Ha inviato questo appello, che pubblico perché abbia la giusta risonanza e provochi reazioni efficaci. Ne avevo già parlato qui; ma è ora di riprendere il discorso perché gennaio si avvicina ed è bene intervenire per tempo. Riporto il link allo spettacolo di Parigi.
Sta per arrivare anche in Italia la rappresentazione teatrale, del regista romagnolo Romeo Castellucci, che ha determinato fortissime proteste in Francia nei mesi scorsi.
Si tratta dello spettacolo, oggettivamente blasfemo, intitolato "Sul concetto di volto nel figlio di Dio" durante il quale appare in scena un lancio di pietre ed escrementi contro il famoso quadro di Antonello da Messina raffigurante Nostro Signore Gesù Cristo.
L'opera, se così la si vuol definire, è in cartellone dal 24 al 28 gennaio 2012 presso il teatro "Parenti" di Milano.
Difficilmente i cattolici italiani, così abituati da decenni al quieto vivere di stampo "democristiano", saranno in grado di manifestare raggiungendo i numeri d'oltralpe.
Ciò nonostante varrebbe comunque la pena di organizzare qualcosa del genere o almeno qualche pubblica preghiera di riparazione contro l'ennesimo oltraggio perpetrato contro Dio e la Sua Religione.
Se fossimo islamici, lo sappiamo bene, potremmo contare certamente sulla solidarietà di tutta la stampa progressista e "moderata".
Quando è invece offeso il Cristianesimo, la musica cambia e forse neppure Avvenire o l'Osservatore Romano se la sentiranno di assumere una posizione ferma, senza "se" e senza "ma"...
In Francia però i tradizionalisti, con la loro generosa mobilitazione, sono riusciti, in qualche modo, a smuovere anche alcune curie sonnolente. L'arcivescovo di Parigi è giunto sino al punto di guidare una veglia di preghiera in riparazione.
Cerchiamo allora, sul loro esempio, di muoverci anche nel nostro paese, culla del Cattolicesimo e sede del Vicario di Cristo!
Abbiamo un mese di tempo...
Non scoraggiamoci!
Marco BONGI
7 commenti:
I vescovi francesi ne hanno fatto una questione politica piuttosto che da apostoli di Cristo.
Si sono preoccupati di più che i sondaggi li descrivano come integralisti che non del giudizio di Dio.
Ma, al di là del pensiero del giudizio di Dio, è il loro rapporto con Cristo che è deficitario.
Chissà quale sarà il comportamento dei vescovi italiani, ammesso che intendano occuparsene?
Una chiave di lettura psicanalitica farebbe una diagnosi senza appello di opere, se così la si vuol definire, come quella di Castellucci.
E' un tentativo mal riuscito di affrontare e risolvere l'osceno che l'autore ha presente in sè, che è un riflesso della sua incapacità di entrare in contatto col Reale.
In Argentina, poco tempo fa, un gruppo di aborto ha cercato di entrare in una cattedrale (Neuquen). I fedeli hanno fatto una barriera sulla porta della cattedrale pregando il rosario... Vedere i video:
http://www.youtube.com/watch?v=FK40LwQfy7c&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=kvuWrTpzmrY
http://www.youtube.com/watch?v=LaFiPFFNqo8&feature=player_embedded
RISPOSTA DELL'UFFICIO STAMPA del teatro milanese in merito alla e.mail di protesta del Sig. Davide Carollo sul contenuto blasfemo della piece teatrale che si terra' prossimamente a Milano:
"Gent.le Davide,
considerando che non credo abbia visto lo spettacolo e che quindi stia parlando di qualcosa che non sa, Le invio la lettera comunicato del regista Romeo Castellucci, sperando possa essere sufficiente. cordiali saluti"
Francesco Malcangio
LETTERA-COMUNICATO di Romeo Castellucci
"Io voglio perdonare coloro che hanno tentato con la violenza d’impedire al pubblico di entrare in teatro. Li perdono perché non sanno quello che fanno.
Non hanno mai visto lo spettacolo e non sanno che è spirituale e cristico; portatore, cioè, dell’immagine del Cristo.
Io non cerco vie brevi e odio la provocazione. Per questa ragione non posso accettare la caricatura e la spaventosa semplificazione che è stata data da queste persone.
Ma li perdono, perché sono ignoranti e la loro ignoranza si fa tanto più proterva e nefasta quanto più chiama in causa la fede. Sono persone sprovvedute anche sul lato dottrinale e dogmatico della fede cattolica; si illudono di difendere i simboli di un’identità perduta, brandendo minaccia e violenza. E’ molto forte la partecipazione irrazionalistica che si organizza e si impone con la violenza.
Mi dispiace per loro ma l’arte non è paladina se non della libertà di espressione.
Questo spettacolo è una riflessione sul decadimento della bellezza, sul mistero della fine.
Gli escrementi di cui si sporca il vecchio padre incontinente non sono altro che la metafora del martirio umano come condizione ultima e reale.
Il volto di Cristo illumina con la potenza del suo sguardo tutto questo; e interroga ciascuno spettatore nel profondo. È questo sguardo che disturba e mette a nudo; non certamente il colore marrone che, rivelando presto il proprio artificio, rappresenta le feci. Allo stesso tempo - lo devo dire con chiarezza - è completamente falso che si lordi il volto del Cristo con gli escrementi. Chi ha visto lo spettacolo ha potuto vedere la finale colatura di un velo di inchiostro nero scendere sul dipinto come un sudario notturno.
Questa immagine del Cristo del dolore non rientra nell’illustrazione anestetizzata della dottrina dogmatica della fede. Questo Cristo interroga come un’immagine vivente e certamente divide e dividerà ancora. Per questa ragione io accetto le contestazioni e perdono quelle persone.
Voglio inoltre ringraziare tutto il Theatre de la Ville nella persona di Emmanuel Demarcy-Mota per tutti gli sforzi che sono stati fatti per garantire l’incolumità degli spettatori e degli attori."
Parigi, 21 ottobre 2011
Romeo Castellucci, Socìetas Raffaello Sanzio
Vedo che anche su MiL se ne parla e che c'è stato uno sviluppo.
Comunque il comunicato dell'autore è opportunistico, perché il volto di Cristo è inequivocabilmente fatto oggetto del lancio di oggetti (il filmato è lì a dimostrarlo) che ad Avignone, nelle prime rappresentazioni, erano escrementi e che poi sono stati sostituiti...
Castellucci è un manipolatore della verità, in parole più semplici è un bugiardo.
A Avignone c`era la scena, poi soppressa, nella quale dei bambini, saliti sulla scena, gettavano contro il volto del Cristo di Messina delle "grenades"( granate?), mentre una voce nel fondo diceva" non sei il mio pastore", dire poi che è inchiostro simbolico che sgorga dall`occhio del Cristo è prendere per imbecilli i futuri eventuali spettatori e chi ha visto la rappresentazione a Avignone, chi era nella sala ha visto il vecchio padre che, dopo aver sporcato tutta la scena con i suoi escrementi, con tanto di odore, sale su una scala dietro l`immagine del Cristo e lo ha sentito ridere con un riso sardonico (riso poi soppresso a Parigi e a Rennes) nel mentre dall`occhio del Cristo usciva quel maculato brunastro che sporca il suo volto e che bisogna essere dei bugiardi patentati per osare dire che non evoca la "me**a" che ha accompagnato tutta la rappresentazione.
Posta un commento