Non siate mai i follower di nessuno!
Vi siete mai chiesti cosa significa davvero questa parola?
Qualche giorno fa una mia lettrice mi ha detto con un gran sorriso sulle labbra: sono una tua follower! Questa parola anche se era stata detta con affetto mi ha messo a disagio. Sembra una parola innocua, tutti noi la sentiamo e la usiamo spessissimo, ma sapete cosa significa davvero «follower» in italiano? Seguace. Sì, proprio come i seguaci di una setta. Gli scrittori e i giornalisti hanno dei lettori, i cantanti hanno degli ascoltatori, i capi setta e i promotori di un culto hanno dei seguaci.
Qualcuno obietterà: ma è così importante? In fondo è soltanto una parola! Ma vedete, l’ho già detto ma lo ripeto, le parole che usiamo creano e definiscono il nostro mondo! Ed è proprio questo il punto: la nostra è la società degli influencer, una società in cui influenzare è diventato più importante di «far ragionare», dove «persuadere» conta più di dialogare, mostrare più di di essere, una società in cui una foto ha più potere di un pensiero costruttivo e un like conta più di un ragionamento.
Abbiamo dei guru ma non pensatori, opinionisti (coloro cioè che muovono letteralmente le opinioni altrui) ma non giornalisti, celebrità ma non scrittori, siamo una società di fan e di seguaci, di gente che desidera cose inutili, che si circonda di cose inutili, perché la televisione o un tizio famoso ha detto loro che sono desiderabili. E allora mi domando: è davvero questo che vogliamo trasmettere ai giovani?
Io sono una scrittrice, ma non voglio seguaci ma lettori. Perché leggere e seguire non sono la stessa cosa! Ascoltare e condividere il pensiero di una persona e lasciarsi influenzare da quella persona non sono la stessa cosa. Io con i miei autori preferiti ci parlo, ci discuto, ci litigo perfino. Perché da questo confronto nasce una cosa meravigliosa che si chiama pensiero critico. «Più che ambire al titolo di dottore, ognuno cerchi di guadagnarsi quello di egregio [da e grex = fuori dal gregge] e di pensare con il proprio cervello.» Siate dei lettori, ecco cosa vorrei dire ai giovani, ma non siate mai i seguaci e i follower di nessuno! (Guendalina Middei)
(Tratto da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera». Potete leggerne un estratto gratuito qui).
7 commenti:
Orban asfalta la von der Leyen - Lamberto Rimondini Armando Savini
Il Vaso di Pandora
https://www.youtube.com/watch?v=Hpry8mbWNko
e grex = fuori dal gregge
Una provocazione di segno contrario. Tutti inneggiano al "pensiero critico", farlo è di gran moda persino sul web, ma la verità è che al di fuori del nostro ristretto ambito di competenza (se ne abbiamo uno) non siamo in grado di esercitare un vero pensiero critico. Ci mancano i dati, il tempo e spesso l'attitudine.
Gesù ci paragona a pecore, che "ascoltano la voce del pastore". Cosa sono le pecore se non... followers? Le pecore di Gesù non sono pecore "e-grege", perché queste non ascolterebbero la voce del pastore, si disperderebbero e cadrebbero nei burroni. Le pecore evangeliche ascoltano e seguono la voce del Pastore nella sua Chiesa, cioè sono seguaci, followers... o se piace di più "accoliti", che etimologicamente è la stessa parola. Ogni sacerdote ad esempio deve essere prima ordinato accolito, ma questo vale per ogni cristiano, deve essere un seguace di qualcun'altro.
"Pensare con il proprio cervello" non è un ideale cristiano, considerato il fatto che nella religio revelata l'unico argomento decisivo è sempre quello di autorità (sono un follower di S. Tommaso, Sum. Theol., I, q. 1, a. 8 ad 2). Si tratta infine di riconoscere o meno una voce, di accettare o meno un'autorità, pillola rossa o pillola blu, già fare questo per un'umile pecora evangelica è parecchio impegnativo.
Follow the white rabbit.
Eptapodus
-- È oggi giustamente difficile essere "seguaci" di qualcuno nel senso tradizionale del termine. Resta il "follower" da computer.
Dove sono i capi in grado di acquisire il séguito necessario a combattere con successo le buone battaglie?
Prendiamo ad esempio Trump. Sta facendo il possibile per perdere le elezioni. Lui è "il meno peggio", la controparte è la barbarie assoluta. Ma ci sono allarmati articoli su LSNews che seguono l'annacquamento delle posizioni antiabortiste e pro-vita di Trump. Ha sempre ammesso eccezioni al divieto di aborto (nei casi di incesto, violenza carnale). Ma adesso sembra esser diventato troppo di manica larga: non incoraggerebbe una legislazione federale contro l'aborto, la legislazioni antiabortista di alcuni Stati americani gli sembra eccessiva, sarebbe a favore dei concepimenti in vitro. Inoltre, lui e la moglie hanno mantenuto le "aperture" al mondo arcobaleno, già fatte quattro anni fa. Si aggiunge il libro autobiografico scritto dalla moglie (o da chi per lei) nel quale la suddetta si dichiara personalmente favorevole all'aborto libero. Il ritornello è sempre lo stesso: il diritto della donna di scegliere liberamente se mettere al mondo un figlio o no, ricorrendo però al nefas dell'aborto. Ma chi ha suggerito allo staff di Trump di autorizzare un libro simile? Ce n'era forse bisogno? Credo che in questo libro ci sia anche la foto della moglie di Trump nuda, di quando era giovane modella, riportata tempo fa da ilGiornale. La "scrittrice" si dichiara comunque orgogliosa del suo passato.
Come no, è lo stile di oggi: nessuno ammette di aver mai fatto errori in vita sua, nessuno sente il bisogno di pentirsi di niente. La superbia domina incontrastata, e nelle donne, accecate dal femminismo, forse ancora di più.
Segue
Così indagini di opinione serie affermano che l'astensionismo alle prossime elezioni USA potrebbe raggiungere i cento milioni e tra questi ben 42 milioni di cristiani, delle varie "denominazioni".
Le cifre si sa sono ricavate in questo modo: si costruisce un campione che deve esser ben articolato socialmente e poi si fanno le proiezioni col computer in modo da ottenere una cifra virtuale attendibile (attendibile se il campione è stato scelto in modo scientificamente valido). Significato di queste cifre, che si spera siano calcolate per eccesso: milioni di potenziali elettori cristiani pro-Trump resterebbero a casa, disgustati dagli ondeggiamenti di Trump in campo etico. E questo gli potrebbe essere fatale negli "swing States", quelli decisivi per la maggioranza nel collegio elettorale. In questi Stati la differenza tra i due è al momento di poco favorevole a Trump. Però se continua così...
Naturalmente questa critica presuppone una critica più ampia sul piano etico, che faccia rilevare la sostanziale mancanza di principi morali saldi, inevitabilmente fondati sul cristianesimo o meglio sull'insegnamento cattolico tradizionale (ma l'attuale decadenza dell'insegnamento della Chiesa concorre invece al caos, se è vero che negli USA molti cattolici, seguendo l'ambiguo atteggiamento del papa, andrebbero a
votare per Harris, una fanatica del libero aborto e del transgender). Se la morale naturale e cristiana non la professa nemmeno più la Chiesa, che anzi, in certi campi, sembra accettarne le violazioni, come possiamo pretendere che siano politici di formazione laica e laico-protestante a farsene i paladini?
In un certo senso è un miracolo che personaggi per vari aspetti succubi dello scientismo dominante, come Elon Musk, si siano rinsaviti, almeno su temi etici fondamentali, e appoggino la battaglia per la restaurazione dei valori. Musk è spinto da un fatto personale: il transgenderismo californiano gli ha rovinato un figlio. E lui giustamente vuole fargliela pagare.
Ha scritto Elon Musk sul suo sito che se vince Harris sarebbe la fine dell'America come la conosciamo. Infatti, i democratici hanno lasciato invadere il paese da milioni di diseredati dal Sud a molti dei quali hanno dato o vogliono dare il certificato elettorale in modo che possano rivelarsi decisivi alle prossime elezioni.
È più o meno lo stesso piano della sinistra estrema e non in Italia, appoggiato dai vertici della Chiesa. Fino a ieri era il piano della Commissione Europea. Adesso molti trovano valido il sistema di Meloni, con il piano Mattei, spaventati dalle reazioni popolari che hanno cominciato a comparire in Europa. Il governo italiano di CD, pur con i suoi limiti, è l'unico o quasi ad andare in controtendenza e per questo sta subendo una serie di attacchi, soprattutto dall'interno, che mirano a farlo fuori.
Politicus
#"Pensare con il proprio cervello" non è un ideale cristiano, considerato il fatto che nella religio revelata l'unico argomento decisivo è sempre quello di autorità"
Davo per scontata la non assolutizzazione del "pensare con il proprio cervello" che per me equivale all'uso della retta coscienza formata e fondata sulla verità perenne ricevuta, accolta e vissuta a confronto col 'mondo' e ciò che ti propina. È ovvio, che prima di essere seguaci di buoni (e per questo autorevoli dell'autorità che gli riconosciamo) maestri, siamo seguaci del loro e nostto Maestro e Signore. È questo che non ci rende seguaci di nessun altro e fa sì che, per contro, non ci poniamo alla testa di alcun tipo di gregge...
-- "Pensare con la propria testa non è un ideale cattolico"?
Mi sembra che mic abbia risposto bene all'affermazione. Non lo è, se con la propria testa ci si vuole costruire una religione e una morale ad hoc, ad usum delphini. È vero che per noi cattolici deve valere soprattutto il principio d'autorità. Si tratta in ogni caso di un'autorità divina o di origine divina quanto alla sua legittimazione, costantemente intesa ad agire con la protezione divina.
Ma si può precisare ulteriormente: non è che noi aderiamo alle verità di fede solo con il cuore e il sentimento. Occorre anche l'adesione consapevole del nostro intelletto (libero arbitrio). Non può giungere alla fede senza l'aiuto della Grazia, ma quest'ultima viene in aiuto a chi chiede, "a chi bussa". Non lo dice anche san Paolo che il nostro "obsequium" alla verità rivelata deve sempre esser razionale? "Vi esorto dunque o fratelli per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi, quale ostia viva, santa, gradita a Dio, come vostro atto di culto, secondo la ragione [rationabile obsequium vestrum]. E non vogliate conformarvi al mondo presente, ma trasformatevi, col rinnovare il vostro intelletto [sed reformamini in novitate sensus vestri - tou noós, dice il greco], affinché possiate distinguere qual è la volontà di Dio, quale il vero bene, che gli piace e ciò ch'è perfetto" (Rom 12, 1-2). Distinguere, atto per eccellenza razionale (dokimazo - probo nel greco e nel latino).
Con la ragione, ad esempio, l'uomo può giungere da solo a credere nell'esistenza di Dio, deducendola dall'ordine dell'universo: un Dio creatore e onnipotente. Pertanto, può da solo concludere che il miracolo rientra nell'onnipotenza di Dio, se è veramente tale. Ma come credere che i miracoli testimoniati nei due Testamenti sono effettivamente accaduti, che per esempio Dio ha effettivamente fatto passare il Mar Rosso aprendo un varco agli ebrei, in mezzo a due alte muraglie d'acqua, che poi hanno sepolto gli inseguitori? Per credere che poi questo particolare miracolo ha avuto effettivamente luogo occorre l'intervento della Grazia. Ma è praticamente impossibile che non venga concessa all'intelletto che sinceramente aspira alla verità della religione rivelata, bene usando delle sue facoltà naturali, nel giusto spirito di umiltà.
pp
Un invito curioso detto da chi passa le giornate tenendo un blog!
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