Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 14 dicembre 2017

Le cinque insidie per la Chiesa di oggi - Card. Carlo Caffarra

Stralcio dall'ultimo articolo di Settimo cielo, dal titolo: Il papa ha parlato. Ma i dubbi non sono spariti, e nemmeno il cardinale Caffarra. il brano è tratto dal libro di 208 pagine pubblicato dalle Edizioni Studio Domenicano, «Prediche corte, tagliatelle lunghe» nel quale è condensata la fede e la sapienza del cardinale Carlo Caffarra (1938 – 2017), che vi rivive attraverso una florilegio dei suoi interventi come arcivescovo di Bologna, a cura di Lorenzo Bertocchi e Giorgio Carbone.

Le cinque insidie per la Chiesa di oggi

L'alternativa ad una Chiesa senza dottrina non è una Chiesa pastorale, ma una Chiesa dell’arbitrio e schiava dello spirito del tempo: "praxis sine theoria coecus in via", dicevano i medioevali. Questa insidia è grave, e se non vinta causa gravi danni alla Chiesa. Per almeno due ragioni. La prima è che, essendo la "Sacra Doctrina" niente altro che la divina Rivelazione del progetto divino sull’uomo, se la missione della Chiesa non si radica in essa, che cosa la Chiesa dice all’uomo? La seconda ragione è che quando la Chiesa non si guarda da questa insidia, rischia di respirare il dogma centrale del relativismo: in ordine al culto che dobbiamo a Dio e alla cura che dobbiamo all’uomo, è indifferente ciò che penso di Dio e dell’uomo. La "quaestio de veritate" diventa una questione secondaria.
La seconda insidia è dimenticare che la chiave interpretativa della realtà tutta ed in particolare della storia umana non è dentro la storia stessa. È la fede. San Massimo il Confessore ritiene che il vero discepolo di Gesù pensa ogni cosa per mezzo di Gesù Cristo e Gesù Cristo per mezzo di ogni cosa. Faccio un esempio molto attuale. La nobilitazione dell’omosessualità, alla quale assistiamo in Occidente, non va interpretata e giudicata prendendo come criterio il mainstream delle nostre società; oppure il valore morale del rispetto che si deve ad ogni persona, il che è "metabasis eis allo genos", cioè passaggio a un altro genere, direbbero i logici. Il criterio è la "Sacra Doctrina" circa la sessualità, il matrimonio, il dimorfismo sessuale. La lettura dei segni dei tempi è un atto teologale e teologico.
La terza insidia è il primato della prassi. Intendo il primato fondativo. Il fondamento della salvezza dell’uomo è la fede dell’uomo, non il suo agire. Ciò che deve preoccupare la Chiesa non è "in primis" la cooperazione col mondo in grandi processi operativi, per raggiungere obiettivi comuni. L’insonne preoccupazione della Chiesa è che il mondo creda in Colui che il Padre ha mandato per salvare il mondo. Il primato della prassi conduce a quella che un grande pensatore del secolo scorso chiamava la dislocazione delle Divine Persone: la seconda Persona non è il Verbo ma lo Spirito Santo [vedi].
La quarta insidia, molto legata alla precedente, è la riduzione della proposta cristiana ad esortazione morale. È l’insidia pelagiana, che Agostino chiamava l’orrendo veleno del cristianesimo. Questa riduzione ha l’effetto di rendere la proposta cristiana molto noiosa, e ripetitiva. È solo Dio che nel suo agire è sempre imprevedibile. E infatti al centro del cristianesimo non sta l’agire dell’uomo, ma l’Azione di Dio.
La quinta insidia è il silenzio circa il giudizio di Dio, mediante una predicazione della misericordia divina fatta in modo tale che rischia di far scomparire dalla coscienza dell’uomo che ascolta la verità che Dio giudica l’uomo.
(Brano tratto dalla "lectio magistralis" tenuta dal cardinale Caffarra alla facoltà di teologia di Bratislava, il 24 febbraio 2016, dal titolo: "La Chiesa e l'uomo della post-modernità") _________________________
* Due note a margine.
La prima riguarda il "grande pensatore del secolo scorso" al quale fa cenno Caffarra. È il filosofo svizzero Romano Amerio (1905-1997), autore di "Iota Unum" [qui], poderosa apologia della tradizione contro le "variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX".
La seconda riguarda il cardinale Biffi. Di lui è uscito postumo quest'anno, oltre all'epistolario con Emanuela Ghini, un altro libro prezioso, "Cose nuove e cose antiche", edito da Cantagalli, che raccoglie i suoi scritti pastorali tra il 1967 e il 1975, quando era parroco a Legnano e a Milano.

10 commenti:

berni/exodus ha detto...

Comunione ai divorziati/risposati: ecco cosa ha stabilito Bergoglio....... (45 min. fa . pag. fb Papa Benedetto 16/Ser. Ganswein).

Anonimo ha detto...

“La quarta insidia, molto legata alla precedente, è la riduzione della proposta cristiana ad esortazione morale. È l’insidia pelagiana, che Agostino chiamava l’orrendo veleno del cristianesimo.”

Giustissimo. M’è parso più volte di notare nel Santo Padre la tendenza a accusar gli altri di qualcosa di cui oscuramente, subcoscientemente, si sente forse colpevole lui stesso.

Maso

Anonimo ha detto...

Il Senato ha approvato l'eutanasia di Stato. La Nuova Chiesa tace. Il partito radicale di massa ha vinto ancora. Mario Palmaro scriveva: "Cosa deve accadere ancora per gridare dai tetti la Verita'?".
Danilo Quinto

tralcio ha detto...

Il "biotestamento" è legge.
La Bonino è una "grande italiana".

In Italia mancano 6 milioni di cittadini abortiti, presto sostituiti da altri 6, diversamente credenti.
I matrimoni religiosi sono crollati, ma quelli civili sono tutti gravidi di amoris laetitia.
I monasteri chiudono per mancanza di vocazioni.

La chiesa cattolica italiana è culturalmente evaporata.
Spiritualmente invece si è materializzata come ONLUS.
Il concetto di avvenire non è più rivolto all'escatologia e non è nemmeno più un giornale cattolico: è il sole di chi era avanti e poi è sparito.

Anonimo ha detto...

Benvenuti nel nuovo mondo del Cappellaio Matto (ma anche no)

“Trovo illuminante la decisione della scuola milanese «Italo Calvino» di chiamare la festa di Natale «grande festa delle Buone Feste» per non urtare la sensibilità di chi non festeggia il Natale.
Ispirandomi a questo fulgido esempio di apertura, smetterò di festeggiare il mio compleanno perché mangiare una fetta della mia torta preferita in presenza di altre persone sarebbe un’ingiuria nei confronti di quelle che non sono nate il mio stesso giorno: la maggioranza, temo.
“Grande festa delle Buone Feste” è un primo passo, ma ancora non basta.
Intanto la parola «grande» discrimina con ogni evidenza le altre feste. Si è calcolato quale enorme danno può produrre nella psiche di un bambino la decisione arrogante, tipica della mentalità competitiva occidentale, di stabilire una gerarchia tra feste presunte «grandi» e feste medie, medio-piccole, festicciole e, non sia mai, festini?
Ma è la parola «festa» in sé a suonare irrispettosa verso chi non ha niente da festeggiare. Si pretende di imporre anche a costui una festa, anzi «la grande festa», anzi «la grande festa delle Buone Feste». E perché mai dovrebbero essere «buone», di grazia? Se uno volesse delle feste «cattive» dovrebbe sentirsi escluso, magari additato come un diverso?
Esiste un modo infallibile di non offendere la sensibilità degli altri ed è smettere di averne una propria.
Ci stiamo arrivando. Nel mondo slavato dei non luoghi e delle non identità, l’unica soluzione possibile è la negazione perpetua. Non auguri di non buone feste di non Natale a tutti (e non).
Massimo Gramellini

Catholicus ha detto...

Quand'è che ci chiederanno di domandar perdono per il fatto di esistere? di essere nati ed inquinare l'ecosistema con le nostre deiezioni? la società nichilsta si avvia all'autodistruzione, è iniziato il conto ala rovescia. Speriamo che i primi ad autodistruggersi siano i "cattolici adulti", a cominciare dagli altri, altissimi prelati, hai visto mai che aria buona respireremmo dopo ? Pace e bene a tutti.

Marisa ha detto...

Quando papa Bergoglio bastona a parole i cattolici - offendendoli con titoli che più offensivi non si potrebbe - delinea ogni volta il proprio ritratto, talmente esatto che meglio non si potrebbe...

irina ha detto...

Questo parlamento , camera dei deputati e senato, è servo. Che non è neanche un insulto bene inteso.
Questo parlamento, non è. Ecco, questa è la definizione giusta.
E' uno spazio vuoto. Negli spazi vuoti si incistano i rifiuti, gli scarti, i parassiti. In uno spazio vuoto la vita non può mettere radici. Tra rifiuti, scarti, parassiti può prosperare solo la morte.
Non abbiamo rappresentati nel parlamento che non è. Nel parlamento vuoto. Gli italiani non hanno nessuno che li rappresenti. Solo rifiuti, scarti, parassiti si aggirano con una falce in mano scrivendo leggi mortifere per ogni bene.
Il bene viene ucciso nel parlamento che non è. Viene ucciso il bambino nel grembo della mamma. Viene uccisa l'innocenza negli occhi dei bambini. Viene uccisa la cultura. Viene ucciso il lavoro. Viene uccisa la pace con sempre nuovi desideri instillati goccia a goccia. Viene ucciso l'uomo, immagine di Dio, Uno e Trino. Viene ucciso Nostro Signore Gesù Cristo, nel parlamento che non c'è. La chiesa che non c'è tace complice, approva, legittima l'illegittimo,incorona l'assassino di NSGC e l'assassino della Sua immagine.

Marisa ha detto...

Un potentissimo j'accuse:

https://www.radiospada.org/2017/12/un-potentissimo-jaccuse-al-concilio-vaticano-ii-di-don-m-avril/

Anonimo ha detto...

Cantare canti natalizi, comporta l'accusa di "conversione forzata".
http://www.lanuovabq.it/it/india-se-un-canto-di-natale-e-conversione-forzata

Beh sapete che vi dico ?
Gia' avveniva prima , ma poi , con tutti gli spunti elargiti a tutto il mondo su un piatto d'argento .....