Interessante notizia odierna dal Catholic Herald. Rivela sacche di resistenza della civiltà e identità europea nonostante le serie minacce e contaminazioni. Una goccia in un mare... ma da cosa nasce cosa. Ex nihilo nihil fit : “Niente potrebbe nascere da niente” (Lucrezio, De rerum natura). Per chi volesse approfondire : indice testi pubblicati sul Latino.
Per quasi trent'anni, la radio finlandese YLE ha trasmesso un programma settimanale di notizie in latino a un piccolo gruppo di ascoltatori interessati di tutto il mondo.
Con un pubblico di appena 10.000 persone e la gente che utilizza sempre di più i contenuti di Internet, venerdì doveva segnare la fine del percorso di "Nuntii Latini" e cioè: "notizie in latino". Ma non bisogna sottovalutare la passione degli amanti del latino : più di 3000 di loro hanno scritto da tutto il mondo, alcuni in latino fluente, incoraggiando la stazione a salvare il programma.
I responsabili di YLE hanno dato loro ascolto, accettando di estenderla almeno fino al suo trentesimo anniversario nel 2019. "Ne umquam desperaveris" (tradotto in modo approssimativo: "non mollare mai"), ha detto il co-annunciatore Reijo Pitkaranta, docente di latino e conferenziere all'Università di Helsinki. È uno dei creatori fin dall'inizio del programma di cinque minuti che ha attraversato le onde radio nel 1989 e da allora ha ispirato studenti latini, accademici e amanti della lingua in tutto il mondo, dalla Cina e dal Vietnam fino al Belgio e agli Stati Uniti.
Un ascoltatore dalla Tailandia, che ha firmato una lettera alla stazione come CJ Hinke, ha detto di aver conosciuto"Nuntii Latini" ascoltando le trasmissioni radio a onde corte mentre viveva su un'isola remota al largo della costa del Pacifico in Canada.
Ha scritto: "Ho iniziato a insegnare il latino ai nostri bambini di 4 e 6 anni e in giro per il mondo attraverso il latino", ha scritto. "'Nuntii Latini' ha insegnato ai miei figli ad essere un cittadino del mondo, a prendersi cura del nostro passato, da dove veniamo".
Anche se il programma è sempre stato trasmesso per un pubblico ristretto, Lauri Kivinen, direttore generale di YLE, emittente radiofonica e televisiva nazionale finlandese, afferma che la stazione è rimasta sconcertata dal feedback appassionato. YLE fornisce anche notizie in inglese, finlandese, svedese, russo e nella lingua Sami indigena parlata nelle regioni settentrionali della Finlandia, Norvegia, Svezia e Russia.
"Non si tratta solo della lingua", dice Kivinen, riconoscendo la natura speciale di "Nuntii Latini", che affronta questioni sia nazionali che internazionali. "È anche una questione di prospettiva introdotta ai problemi esprimendoli in latino. Ed è molto centrato sulla cultura e l'educazione ".
Il latino è generalmente considerato la madrelingua europea, in quanto costituisce la base delle lingue romanze e ha contribuito con molte parole anche all'inglese e al tedesco. Dopo il collasso dell'impero romano, il latino si è sviluppato nel francese, nell'italiano, nello spagnolo e in altre lingue.
Attualmente si può ascoltare molta musica latina sulla Radio Vaticana, dal momento che ogni Messa celebrata da Papa Francesco presenta almeno alcune preghiere se non le letture dell'intero Vangelo in latino.
È la lingua ufficiale del Vaticano, e il Papa ha recentemente elogiato l'insegnamento del latino ai giovani, dicendo che può aiutarli a navigare "sulla via della vita"[1]. Tuttavia, il latino non è una delle 39 lingue che la Radio Vaticana usa regolarmente.
Sebbene lontana da Roma geograficamente, la Finlandia - paese nordico di 5,5 milioni di abitanti - ha abbracciato appassionatamente il latino negli ultimi anni, con un'opera su larga scala e canzoni di Elvis Presley eseguite in latino.
Gli esperti locali ritengono che i finlandesi siano attratti dal latino per via della sua grammatica e della pronuncia molto fedele a come è scritto - una chiara somiglianza con il finlandese, linguaggio ugro-finnico che tuttavia non ha alcuna relazione con il latino.
Trasmettendo notizie radiofoniche in latino, "la Finlandia ha fatto qualcosa che in precedenza era stato sperimentato solo in Vaticano negli anni '30", hanno scritto i professori di latino Christian Laes dell'Università di Anversa e Dirk Sacre dell'Università cattolica di Lovanio in Belgio in una pagina di approfondimenti pubblicata recentemente sul maggior quotidiano finlandese, Helsingin Sanomat.
"Penso che sia meraviglioso se il programma ispira qualcuno a conoscere la lingua latina che è la base della nostra cultura europea", ha detto Kivinen di YLE.
[Traduzione di Chiesa e post-concilio]_________________________________
1. Si tratta di Benedetto XVI col motu proprio Latina lingua [qui] ma purtroppo ora il vento è cambiato. Addirittura dal Sito della Santa Sede è stata persino rimossa la Vulgata, mentre la revisione di Liturgiam authenticam (qui) imbastardirà ancor più attraverso le traduzioni diversificate i testi liturgici...-ndT.
60 commenti:
Ringrazio di cuore il lettore che ci ha segnalato questo testo
Un ascoltatore dalla Tailandia, che ha firmato una lettera alla stazione come CJ Hinke, ha detto di aver conosciuto"Nuntii Latini" ascoltando le trasmissioni radio a onde corte mentre viveva su un'isola remota al largo della costa del Pacifico in Canada.
L'immagine è bellissima in sé. Ma mi ha anche in qualche modo richiamato una profezia della venerabile Marthe Robin:
A un sacerdote che le disse che al Concilio sarebbe seguito un rinnovamento immediato della Chiesa in Francia, Marta rispose: “No, padre mio. Presto non ci saranno che isole di fedeltà”.
Auguriamoci che il nuovo anno riporti in vita la nostra cultura e la preparazione seria di chi, di cultura ed di istruzione, deve occuparsi.
In merito alle ' onde corte ', sbaglio o inVaticano sono state soppiantate da altro ?
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/03/03/radio-vaticana-fine-delle-onde-corte-un-pessimo-affare/
Questo inciso non vuole essere in alcun modo una critica e' soltanto per capirne di piu' , auguro al Responsabile della Radio Vaticana un avvenire luminoso così come il suo cuore desidera .
"Mentre Radio Vaticana chiude le sue trasmissioni in onde corte, nessuno si chiede perché la Cina inonda l'etere con onde corte di elevata potenza, in tutte le lingue? Sono davvero così stupide, le autorità di Pechino?".
nessuno si chiede perché la Cina inonda l'etere con onde corte di elevata potenza, in tutte le lingue?
E nessuno si chiede perché Radio Vaticana non trasmette più in latino, che era la lingua universale della Chiesa? I giovani sacerdoti non la conoscono, ma ne andrebbe ripristinato lo studio nei seminari, insieme al greco, per poter accostare gli autori della Patristica nell'originale, se non altro per chi volesse approfondire, anche se non dovrebbe essere un optional, dato che si tratta di fonti essenziali se non si vuol perdere la vena aurea della Tradizione perenne.
OT che riguarda ciò che accade alle nostre Chiese: concerti, pranzi, indebite presenze...
San Giovanni Crisostomo fu il primo ad “imporre” ad Antiochia la sobrietà e la DECENZA all’interno della Chiese, rimproverando quanti credevano di fare opera pia chi onorava il culto a Dio o il culto ai defunti, attraverso banchetti, balli e danze che con la “gioia spirituale” non avevano nulla a che fare.
E intanto in Italia c`è un ""sacerdote"" che sopprime il Credo perchè non ci crede e non lo capisce, un altro che ha cancellato per quest’anno la celebrazione del Natale, del 1 gennaio (Maria Madre di Dio) e del 6 gennaio, l’Epifania, e sono liberi di farlo senza che nessuno intervenga per sanzionarli, ma un prete che non crede nel Credo è ancora un sacerdote cattolico o rappresenta e celebra solo le sue idee?
Quei sedicenti "sacerdoti" mostrano di non aver fede, perchè non sono sospesi a divinis?
Ma della salvezza delle anime la gerarchia di questa neo-chiesa se ne infischia?
Beh con un papa che semina volutamente la confusione nelle coscienze possiamo stupirci che quei sedicenti sacerdoti siano come dei pesci che amano nuotare nelle acque torbide ?
http://www.lanuovabq.it/it/al-credo-non-ci-credo-il-prete-ora-e-libero-di-non-avere-fede
Rocco (Buttiglione) locuto, dubia fugantur
Müller: “Il libro di Buttiglione ha dissipato i dubia dei cardinali” -- (!?)
Intervista con il porporato su Amoris laetitia e la possibilità dei sacramenti per chi vive una seconda unione: «Dobbiamo collegare la parola di salvezza di Dio con la situazione concreta escludendo sia il legalismo sia l’individualismo autoreferenziale»
http://www.lastampa.it/2017/12/30/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/mller-il-libro-di-buttiglione-ha-dissipato-i-dubia-dei-cardinali-BGa9DT809pw5WyEgRdZC9I/amphtml/pagina.amp.html
Chi altri che il turiferario massimo poteva intervistare Müller e porgli QUELLE domande accusando anche i cardinali "dei Dubia" di porre domande retoriche e non sincere?
Insopportabile la maniera in cui Tornielli continua a strumentalizzare Benedetto XVI per sdoganare le decisioni = la rivoluzione del suo amico e papa Jorge Bergoglio.
Come se Jorge Bergoglio non stesse che concretizzando quel che il cardinal Ratzinger già aveva preso in considerazione!
Menzogna, in realtà, come risponde Müller :
"il cardinale Ratzinger voleva che si riflettesse, senza avere una soluzione bella e pronta. Non si tratta di costruire artificialmente un qualche pretesto per poter dare la comunione.
Müller afferma anche che:
"Il credente non può decidere da solo in coscienza se riconoscere o meno i comandamenti di Dio come giusti e vincolanti per lui. Piuttosto noi esaminiamo in coscienza i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre opere e le nostre omissioni alla luce della Sua santa volontà."
Ed invece questo dice Bergoglio ( a Scalfari) :
" Il peccato, anche per chi non ha la fede, c'è quando si va contro la coscienza. Ascoltare e obbedire ad essa significa, infatti, decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire."
E qui il cardinale svicola e non ha il coraggio di dire il suo pensiero, alla domanda di Tornielli:
-"Le linee guida pastorali-applicative di Amoris laetitia dei vescovi della regione di Buenos Aires, elogiate dal Pontefice, sono state pubblicate negli Acta Apostolicae Sedis. Come le giudica?"
Risponde così:
"«Questa è una questione sulla quale non vorrei dare alcun giudizio."
Perchè? Perchè se avesse il coraggio di rispondere sarebbe obbligato di uscire dalla sua posizione "neutrale" e dire quanto quella decisione papale sia grave perchè avalla una prassi contraria alla Dottrina cattolica?
Muller cuor di leone! Cosa pensa? Che gli venga restituita la poltrona perduta? Ma nessuno di questi personaggi teme il giudizio di Dio?
So di essere rompiscatole ma ricordo a Luisa,e non solo,che questi sacerdoti dicono e fanno cose gravissime da prima di Bergoglio.
Forse ci siamo dimenticati dei don Gallo e compagnia bella. Non si poteva arrivare a questo in così breve tempo.
Facile criticare Bergoglio ma la desistenza dal papato,come diceva Amerio, è cominciata molto prima.
Antonio
Purtroppo quelli di Nuntii latini usano la pronuncia erasmiana restituta, falsa invenzione umanistica ideata per scopi antiecclesiastici...
Purtroppo quelli di Nuntii latini usano la pronuncia erasmiana restituta, falsa invenzione umanistica ideata per scopi antiecclesiastici...
Questo sarebbe un argomento interessante da approfondire...
Penso che ora il card. Mueller mi ha proprio stufato. Non dubito che tra dieci giorni se ne uscirà con un'altra intervista in tono opposto, ma ormai è completamente inaffidabile. Primo perché non è possibile che un cardinale si faccia imporre il titolo dell'intervista, e poi perché questo passaggio è chiaro:
Crede che il libro del professor Buttiglione abbia risposto ai famosi dubia formulati dai quattro cardinali?
«Sono convinto che egli abbia dissipato i dubbi dei cardinali e di molti cattolici che temevano che in “Amoris Laetitia” si fosse realizzata una alterazione sostanziale della dottrina della fede sia sul modo valido e fecondo di ricevere la santa comunione come anche sulla indissolubilità di un matrimonio validamente contratto fra battezzati».
Se avesse detto "per me ha dissipato", avrebbe detto una sciocchezza, ma soggettiva. Sciocchezza perché il Papa ha risposto solo al dubium relativo alle sue intenzioni, mentre deve giustificare come questa intenzione si coniughi p.es. con la dottrina del "male intrinseco". Attribuendo la stessa cosa (oltretutto con "convinzione") agli altri, dice una falsità clamorosa e quindi è anche scorretto.
Basta, ce lo siamo giocato, se qualcuno ancora sperava, certo non c'è da fare più affidamento su di lui, perché con il suo ondeggiare si è screditato. Certo che con questo leone alla CdF stavamo messi bene.
E passiamo anche lui nella colonna che gli compete.
"Sono convinto che egli abbia dissipato i dubbi dei cardinali". Ergo: i quattro cardinali sono (o erano, purtroppo) degli ignoranti che avrebbero potuto fugare i loro dubbi leggendo qualche libro in più, anziché andare a disturbare il Papa. Smettiamola di lamentarci per il licenziamento di Muller: non abbiamo perso niente!
E su che cosa si basa Müller per essere CONVINTO che un libro(!) ha dissipato i dubbi dei cardinali e dei cattolici?
Su che cosa?
Che prove ha per affermarlo?
Faccia i nomi di chi gli ha detto che i suoi dubbi sono stati dissipati da Buttiglione, se non può farlo che stia zitto!
Non se ne può più di queste interviste, un passo in avanti e due indietro, per di più sapendo CHI gli tende il microfono con domande che aspettano=esigono risposte Bergoglio compatibili, quando si parla con il turiferario massimo o si sfrutta l`occasione per parlare chiaro e forte, sapendo che due minuti dopo la fine dell`intervista il papa è informato, o ti appiattisci come una sogliola per non dispiacere al papa, Müller ha scelto la seconda via.
Quomodo Nuntii Latini creverint
Nuntii Latini a Radiophonia Finnica Generali a Kalendis Septembribus anni millesimi nongentesimi undenonagesimi (1989) transmittuntur. Ut linguae Latinae amatores nuntios domi cum bona pace legere possent, textus sequenti anno in Televisionem Finniae textualem accepti sunt, quae etiam in terris septentrionalibus Finniae proximis visibilis est.
Postquam complures diurnarii et societates radiophonicae peregrinae certiora de Nuntiis Latinis scire volentes textus transmissionum identidem petiverunt, consilium de eis in formam libri redigendis captum est. Itaque nuntii inter primos decem annos redacti a Societate Litterarum Finnicarum in quinque voluminibus editi sunt.
Principio emissiones extra Finniam undis brevibus fiebant, quas auscultatores haud facile captare poterant, ut ex epistulis redactoribus allatis apparuit. Sed postquam nuntii in interreti divulgari coepti sunt, homines in omnibus orbis terrarum partibus habitantes meliores facultates nuntios legendi et auscultandi habebant.
Iam primo nuntiorum biennio redactio epistulas ex triginta septem terris peregrinis accepit. Quinto biennio exeunte (1999) terrae erant iam quinquginta sex. Hodie Nuntii Latini in omnibus fere terris Europaeis et in omnibus partibus orbis terrarum auscultatores habent, ut ostendunt petitiones, quae his septimanis in interreti divulgatae sunt.
Finis transmissioni Latinae imminebat
Mense Novembri (23.11.) redactoribus Latinis inopinanter dictum est nuntios Latinos novo anno (2018) a Radiophonia Finnica iam non divulgatum iri. Cum finis nuntiorum imminens brevi tempore notuisset, fautores nuntiorum in interreti sponte sua petitionem posuerunt (adressit.com): “Appellate, ut nuntii Latini continuentur.”
Tria milia trecenti tredecim (3313) homines, ex quinquaginta terris oriundi, illi petitioni subscripserunt. Sunt inter illas triginta tres terrae Europaeae et septendecim ex aliis mundi partibus. Permulti subscriptores sunt ex Civitatibus Unitis Americae Septentrionalis (USA), multi etiam ex Canada et America Australi.
Auscultatores Nuntii Latini habent etiam in Australia et in Re publica Africae Australis, singulos praeterea in Abu Dhabi, insulis Caribicis, Georgia, Israele, Indonesia, Iaponia, Sinis (Hong Kong), Thailandia, Vietnam. Cum ita apparuisset Nuntios Latinos esse vinculum, quod latinistas totius orbis coniunxerit, fieri non potuit, quin consilium nuntios finiendi revocaretur.
Itaque Nuntii Latini anno bis millesimo duodevicesimo (2018) continuabuntur et sicut ante, tam radiophonice quam interretialiter septimanatim divulgabuntur. Restat, ut auscultatoribus in omnibus orbis terrarum partibus viventibus pro eorum fidelitate et subsidio gratias quam maximas agamus et novum annum faustum et Latinissimum exoptemus.
Tuomo Pekkanen.
Nuntii Latini 29.12.2017
https://areena.yle.fi/1-1931339
Esempi di comunicati:
Trump et Putin collocuti
Donald Trump, praesidens Civitatum Americae Unitarum, et Vladimir Putin, praesidens Russiae, de quaestionibus politicis telephonice collocuti sunt. Praecipue de consiliis consultaverunt, quibus programmati nucleari Coreae Septentrionalis intervenirent. Nonnulla verba etiam de relationibus inter Americanos et Russos promovendis commutaverunt. Trump collegae gratias egit, quod in instrumentis communicativis oeconomiam Americanorum nuper laudavisset.
(Saara Honkanen)
De regimine Austriae
In Austria, ubi abhinc duos menses comitia parlamentaria facta sunt, novum regimen formatur. Sebastian Kurz, praeses conservativorum nuntiavit inter se et partes dextras extremas de civitate administranda convenisse. Factio libertatis, quo nomine extremistae dextimi se appellant, iam hoc saeculo ineunte duce Georgio Haider regimini Austriae intererat.
(Reijo Pitkäranta)
Bethlehem patria Iesu
Bethlehem, ubi Iesus natus est, est hodie oppidum triginta fere milium incolarum, quod in regione Palaestinensium situm decem chiliometra a Hierosolymis abest. Consilium praesidentis Donald Trump, ut Hierosolyma caput Israelis fiant, Bethlehemitis eo magis displicet, quod metuendum est, ne numerus viatorum in locum natalem Christi venientium propter tumultum politicum deminuatur.
(Reijo Pitkäranta)
Lectoribus nostris Bonum diem nativitatis Christi exoptamus!
(Nuntii Latini 22.12.2017)
https://benedettoxviblog.wordpress.com/2017/12/29/die-zeit-intervista-esclusiva-al-cardinale-muller-sono-un-prete-non-un-cortigiano-gerhard-ludwig-muller-era-il-secondo-uomo-piu-potente-del-vaticano-benedetto-lo-ha-portato-in-carica-france/
Restando sull'argomento Muller, c'è un articolo sulla bussola di oggi.
Riguarda la prefazione (scritta da Benedetto XVI) di un libro che esce oggi per i 70 anni del card. Muller.
http://www.lanuovabq.it/it/caro-mueller-un-errore-cacciarti-firmato-benedetto-xvi
Mi ha lasciata molto perplessa... di striscio (ma forse neanche tanto) sembra tessere le lodi di Rahner, o per lo meno apprezzare la sua teologia...
Cate
Sono sempre io.
mi interessa l'aspetto sollevato da Unam Sanctam e ripreso da fabriziogiudici riguardo alla pronuncia di Nuntii latini:
" Unam Sanctam ha detto...
Purtroppo quelli di Nuntii latini usano la pronuncia erasmiana restituta, falsa invenzione umanistica ideata per scopi antiecclesiastici...
fabriziogiudici ha detto...
Purtroppo quelli di Nuntii latini usano la pronuncia erasmiana restituta, falsa invenzione umanistica ideata per scopi antiecclesiastici...
Questo sarebbe un argomento interessante da approfondire..."
Non ne so niente di questi (come di tante altri) argomenti. Infatti vi leggo sempre con tantissimo piacere, anche se intervengo poco. Approfondirei volentieri la questione.
Un saluto a tutti
Cate
LNBQ,Caro Müller, un errore cacciarti. Firmato: Benedetto XVI
EDITORIALI31-12-2017
http://www.lanuovabq.it/it/caro-mueller-un-errore-cacciarti-firmato-benedetto-xvi
Il papa dalle "poche luci teologiche"(ipse dixit) parla ai teologi:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/december/documents/papa-francesco_20171229_associazione-teologica-italiana.html
"È degno di nota il fatto che l’Associazione Teologica Italiana sia nata, come recita il primo articolo del vostro Statuto, «nello spirito di servizio e di comunione indicato dal Concilio Ecumenico Vaticano II».
La Chiesa deve sempre riferirsi a quell’evento, con il quale ha avuto inizio «una nuova tappa dell’evangelizzazione» (Bolla Misericordiae vultus, 4) e con cui essa si è assunta la responsabilità di annunciare il Vangelo in un modo nuovo, più consono a un mondo e a una cultura profondamente mutati.
È evidente come quello sforzo chieda alla Chiesa tutta, e ai teologi in particolare, di essere recepito all’insegna di una “fedeltà creativa”: nella consapevolezza che in questi 50 anni sono avvenuti ulteriori mutamenti e nella fiducia che il Vangelo possa continuare a toccare anche le donne e gli uomini di oggi.
Perciò vi chiedo di continuare a rimanere fedeli e ancorati, nel vostro lavoro teologico, al Concilio e alla capacità che lì la Chiesa ha mostrato di lasciarsi fecondare dalla perenne novità del Vangelo di Cristo; così come avete fatto, peraltro, in questi decenni, come attestano i temi da voi scelti e trattati nei Congressi e nei Corsi di aggiornamento...
Il CVII superdogma che cancella il passato, il CVII come bussola per la chiesa, a vedere come la fede è ridotta, l`apostasia dilagante dopo decenni di predicazione e formazione CVII- conforme, il nord di quella bussola sembra indicare un precipizio.
Non ho preso in considerazione, a differenza di altri, il recente scritto di Benedetto XVI perché contiene un'affermazione che vanifica il supporto che sembra voler dare a Müller quando dice (cito a memoria) che ha condotto la dottrina della fede secondo lo spirito di papa Francesco...
C'è anche in sito informativo chiamato EPHEMERIS, che riporta nuntii in lingua latina. La pagina interretialis contiene molto materiale e vincula ad altri siti, come quello finnico. Ci sono le Epistulae leoninae scritte da Leo Latinus completamente in latino, con traduzioni di favole, studi, interviste, lessici con neologismi latini per esprimere le nuove parole.
In merito alla pronuncia restituta so che è stata fatta per corrispondere alla possibile pronuncia greca, come ad es. Kaesar per leggere Caesar, pronunciando "ae" distintamente.
La pronuncia usata nella Chiesa si chiama, appunto ecclesiastica o romana. Due persone possono bene dialogare con le due pronuncia.
Il prof. Alberto Miraglia di Vivarium Novum lo spiega molto bene nelle sue conferenze in latino, e non solo lui. Il latino dunque è una lingua viva e lo si impara e parla come ogni lingua moderna, perché fondamentalmente vogliamo dire le cose, ma non come Cicerone, benché avendo lui come modello di espressione.
Valete.
Mi sembra che chi ha firmato l` editoriale della Bussola attribuisca a Benedetto XVI parole che non ha scritto, e che mai scriverebbe, non lo trovo molto corretto.
Se è il suo pensiero solo lui, e molto probailmente Müller stesso, lo sanno, che poi nel suo elogio per l`ex-Prefetto si possa leggere anche il suo rammarico per il suo allontanamento (=cacciata senza spiegazioni nel più puro stile bergogliano) è vero, come è anche chiaro che la frase sulla "linea di papa Francesco" che Müller avrebbe seguito è la solita, e sembra obbligata ma diplomaticamente detta, concessione per in realtà difendere chi è stato così delicatamente mandato via.
"Purtroppo quelli di Nuntii latini usano la pronuncia erasmiana restituta, falsa invenzione umanistica ideata per scopi antiecclesiastici..."
Questo sarebbe un argomento interessante da approfondire..."
Non so se i nostri amanti del latino finnici abbiano intenti antiecclesiastici e prima di attribuirglieli bisognerebbe meglio conoscere i contenuti.
Da un esame approssimativo credo semplicemente che siano voluti risalire alla 'pronuncia restituta' degli umanisti
A quanto mi risulta la pronuncia ecclesiastica deriva dal latino volgare parlato dal popolo e risulta più variegata e, nel complesso, meno semplice di quella classica e adotta le medesime convenzioni dell'italiano.
Leggo su Wikipedia:
Non è chiaro come i Romani pronunciassero la loro lingua. Nel corso dei secoli, anche il latino ha subito delle modificazioni e la pronuncia di esso che ci è pervenuta è quella che è stata usata dall'Alto Medioevo in poi dalla Chiesa e, fino alla nascita delle varie lingue nazionali, anche come lingua ufficiale dei documenti scritti, oltre che della cultura in generale. Questa particolare pronuncia, chiamata pronuncia ecclesiastica proprio perché stabilizzata dalla Chiesa, non è però quella originaria della lingua latina.
Vari filologi si sono cimentati nella ricostruzione della pronuncia latina autentica, un po' come avvenne per quella del greco antico; in particolare va ricordato il lavoro dell'umanista Erasmo da Rotterdam nel saggio De recta Latini Graecique sermonis pronuntiatione. La pronuncia ricostruita (nota come restituta o classica) esiste in varie versioni; la più semplice, che espone i principi fondamentali della probabile fonologia della lingua latina classica, viene indicata in questo articolo come pronuncia classica; la versione più elaborata verrà invece chiamata pronuncia scientifica.
La pronuncia ricostruita è quella insegnata nella maggior parte delle scuole europee, mentre in Italia viene generalmente utilizzata quella ecclesiastica, che ha una più lunga tradizione e tende ad avvicinarsi alla pronuncia stessa dell'italiano.
E intanto i cloni di Bergoglio continuano a darsi in spettcolo, hanno perso ogni dignità :
http://www.lanuovabq.it/it/pizzeria-la-cattedrale-inutile-e-plateale-sceneggiata
Vale, Epiphanio,
sarebbe bello non perdere la dimestichezza con la nostra lingua-madre, ma soprattutto cogliere occasioni per diffonderla.
I genitori cattolici potrebbero cominciare con l'insegnare ai propri figli le preghiere fondamentali e alcune giaculatorie, in latino!
Ci sono molte cose su cui essere perplessi. Per esempio, prendete l'intervista allo Zeit segnalata qui sopra. La traduzione in italiano non è di grande qualità, perché non capisco bene il senso di certe frasi e molti verbi sono tradotti con modi e tempi errati. Il fatto poi che l'articolista apparentemente dia del "tu" al cardinale fa capire chiaramente che è una traduzione automatica in italiano. Non conosco il tedesco; come faccio in questi casi, provo comunque a farlo tradurre automaticamente da Google in inglese, visto che le due lingue sono più affini. Il passaggio che non mi è piaciuto torna, ritradotto dall'inglese, ed è questo (con i verbi messi bene):
ZEIT: È soddisfatto dell’ecumenismo nel 2017?
Müller: Sono contento che per la prima volta dal 1517 c'è stato un centenario delle tesi che è stata una confessione comune [di fede] a Gesù Cristo.
L'originale tedesco è qui e se qualcuno ha voglia verifichi se ho ragione:
http://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2017-12/kardinal-mueller-papst-franziskus-interview
È evidente che questa frase è grave: il cardinale è contento della celebrazione (e sappiamo che implicazioni sta avendo) e sostiene che c'è stata una "confessione di fede" comune a Gesù Cristo, cosa che non è vera: perché il Cristo dei Luterani, che non è presente nell'Eucarestia, che non ha istituito alcuni sacramenti, che alla fine lascia tutto alla soggettività personale, arrivando al punto ridicolo che la concelebrazione del centenario ha visto il Papa insieme ad una "vescova" lesbica e sposata, non è Cristo, ma un Anticristo.
Ma, soprattutto, meno di un anno fa, lo stesso card. Mueller - ripreso anche qui - diceva esattamente l'opposto! "Non c'è nulla da festeggiare a proposito della Riforma".
Traggo le conclusioni: a La Bussola non hanno certamente bisogno dei miei consigli, perché sono più preparati, conoscono le cose molto meglio di me dalle fonti, sanno scrivere meglio di me, sono più coraggiosi di me. Tuttavia, in clima di parresia, io non posso che dire che andare a perseguire la linea "Ratzinger ha difeso Mueller", come hanno fatto nell'ultimo articolo, ho tanto la sensazione che esponga a clamorosi rischi di contropiede; forse anche studiati da qualcuno.
Questo per non parlare dei riferimenti a Rahnger, etc..., già evidenziati da Cate.
Così, grazie al card. Sepe, abbiamo finalmente compreso il vero senso del rosso nei paramenti cardinalizi: non il sangue che si sarebbe disposti a versare per Cristo e la sua Chiesa, ma un colore in pendant con il sugo di pomodoro della pizza (è anche molto pratico: non si notano le macchie, cosa molto utile per ridurre la frequenza dei lavaggi e quindi l'inquinamento della Terra).
Attendiamo il prossimo atto: a fine 2018 al posto del Te Deum vedremo una festicciola con il classico "trenino" di Capodanno, stelle filanti e Valzer delle Candele?
@fabriziogiudici
Purtroppo il link rimanda alla pagina di registrazione allo Zeit per leggerlo completamente.
Saluti.
"Non so se i nostri amanti del latino finnici abbiano intenti antiecclesiastici e prima di attribuirglieli bisognerebbe meglio conoscere i contenuti.
Da un esame approssimativo credo semplicemente che siano voluti risalire alla 'pronuncia restituta' degli umanisti"
Questo è quello che ho detto io. Ho detto che è stata ideata, non che essi la usano per scopi antiecclesiastici. Oramai si è universalmente diffusa questa pronuncia, così come quella erasmiana del greco, ma un buon difensore della classicità non offuscato da ideologie anticristiane deve difendere le sane pronunce ecclesiastiche di ambo le lingue.
"A quanto mi risulta la pronuncia ecclesiastica deriva dal latino volgare parlato dal popolo e risulta più variegata e, nel complesso, meno semplice di quella classica e adotta le medesime convenzioni dell'italiano."
Lasciando stare ciò che è scritto su wikipedia, che è quanto riportato dalla maggior parte dei manuali linguistici odierni, pubblicherò quanto prima degli studi autorevoli sulla validità della pronuncia ecclesiastica. Indubbiamente la pronuncia ecclesiastica non è quella delle origini (ma nemmeno una pronuncia "volgare": Quintiliano, uno dei massimi oratori del I secolo d.C., come possiamo dedurre dai suoi scritti di grammatica, usava una pronuncia molto simile a quella che noi definiamo ecclesiastica); tuttavia è una pronuncia di cui siamo certi e che risale al I secolo d.C. circa. Così la pronuncia reuchliniana del greco, che risale anzi al I-II secolo a.C.
Le pronunce restitute vogliono essere una supposizione della pronuncia più antica di quelle lingue, con alcuni elementi sicuramente corretti (posso pensare alla pronuncia della "eta/ita" per il greco o ai suoni c/g del latino, anche se questi ultimi in un epoca molto arcaica), ma con molti elementi privi di fondamento o completamente sballati. Meglio una pronuncia sicura, ancorché tarda, piuttosto che una pronuncia supposta che nessun antico ha mai usato (perché, ricordiamo, fino al I secolo circa gli antichi erano perfettamente in grado di distinguere la lunghezza delle vocali, cosa che noi non siamo in grado di fare, e la pronuncia "ecclesiastica" si attesta proprio con questa perdita).
Ciò su cui poi bisogna indagare sono i motivi che spinsero Erasmo da Rotterdam a ideare queste nuove pronunce: essenzialmente facilitare la stampa (in greco bizantino vi sono sei grafemi diversi per rappresentare lo stesso suono /i/; in greco erasmiano ciascuno di questi ha un suono diverso... si evitano gli errori di trascrizione), ma non mancava anche una certa polemica contro l'uso della Chiesa e una volontà di screditarla, come si legge tra le righe dei suoi dialogi de recta pronunciatione.
L'uso di queste pronunce si è diffuso dapprima nei paesi protestanti e poi nel resto del mondo. San Pio X condannò duramente l'uso da questa pronuncia da parte del clero.
"Il Puer ispira lo sbocciare delle cose,
Il Senex presiede al raccolto.
Ma fioritura e raccolto si susseguono a intermittenza
lungo tutta la vita.”
J. Hillman
Auguri a tutti!
Io stranamente riesco a leggerlo. Comunque, riporto il tedesco e l'inglese auto-tradotto:
ZEIT: Sind Sie nach dem gemeinsamen "Christusfest" deutscher Katholiken und Protestanten 2017 zufrieden mit dem Stand der Ökumene: Ist alles Erreichbare erreicht?
Müller: Das ist eine zu umfangreiche Frage. Die kann man kaum mit Ja oder Nein beantworten. Auf jeden Fall bin ich froh, dass es zum ersten Mal seit 1517 eine Jahrhundertfeier des Thesenanschlags gab, die ein gemeinsames Bekenntnis zu Jesus Christus war, zu dem Sohn Gottes und einzigen Mittler des Heils. Das stand für uns alle verbindend und verbindlich im Mittelpunkt.
ZEIT: Are you, after the common "Christusfest" of German Catholics and Protestants, satisfied with the status of ecumenism in 2017: Is everything achievable achieved?
Müller: That's too big a question. You can hardly answer them with yes or no. In any case, I am glad that for the first time since 1517 there was a centenary of the theses, which was a common confession to Jesus Christ, to the Son of God and the only mediator of salvation. For us all this was binding and binding in the center.
La vanità di Ratzinger allo scoperto
Nel testo ratzingeriano elogiativo del card. Mueller, riportato dalla NBC, alla fine, cito a memoria, il "papa emerito" ringrazia caldamente Mueller per aver organizzato la pubblicazione, forse appena terminata, dell'intera opera teologica dello stesso Ratzinger, "in tutta la sua portata", cosa della quale, conclude, Dio renderà merito al card. Mueller!
Con tutto quello che sta succedendo nella Chiesa, l'ex papa sembra soprattutto preoccupato di lasciare ai posteri, "in tutta la sua portata", la sua "opera teologica"!
Non è forse vero che, in questa "opera teologica", Ratzinger ha ripubblicato la versione originale della sua tesi di abilitazione in teologia, versione che il professore del tempo, un illustre teologo, lo aveva obbligato a riscrivere perché da lui giudicata inquinata dal modernismo?
Invece di fare il mea culpa per la sua parte di responsabilità nella situazione disastrosa della Chiesa attuale, il "papa emerito", lui che aveva sempre avversato san Tommaso, si elegge a novello san Tommaso, quasi la sua stessa "opera teologica" rappresentasse tale una Summa per i posteri, da meritare la divina benevolenza sugli autori della sua collazione, da costituire un viatico per la vita eterna!
Se la situazione della Chiesa non fosse quella che sappiamo, ci sarebbe solo da ridere.
PP
Lo stesso si dica della tesi di Giovanni Paolo II. Fu criticata da P. Garrigou-Lagrange e non fu pubblicata all'Angelicum, infatti conteneva un concetto di fede modernista. La versione comune dice che pubblicò la tesi in Polonia perché non aveva soldi.
Un buon anno 2018.
Pretendere che "Ratzinger"- Benedetto XVI sia persona vanitosa è assurdo e, mi sia permesso di dire, ridicolo, anche la poca simpatia che PP nutre per Benedetto XVI dovrebbe evitargli certe cadute di stile, Benedetto XVI è persona umile, veramente umile, ed è anche un teologo dall`opera immensa che si è sviluppata e evoluta su più di 50 anni e che ringrazia colui al quale ne ha affidato la cura, vederci un segno di "vanità" è totalmente assurdo.
Per chi volesse avere informazioni più "complete" e oggettive del percorso iniziale di colui che ha sempre obbedito alle chiamate anche quando non corrispondevano a quel che immaginava per lui, da vescovo, a Prefetto della CdF e infina a Papa, ha sempre risposto "sì", riporto la testimonianza di Alfred Läpple che fu prefetto di Joseph Ratzinger nel seminario di Frisinga:
http://www.30giorni.it/articoli_id_10082_l1.htm?id=10082
Non tenere conto dell`evoluzione del pensiero, del percorso di un uomo di 90 anni che ha consacrato la sua vita alla Chiesa, un vero uomo di Dio radicato nel Vangelo dal quale ha sempre attinto la sua forza e che sempre, diventato papa, si cancellava per portare il nostro sguardo su Cristo, pretendere che fosse un vanitoso, fissarlo in un periodo e farne un "modernista" e solo quello, non è degno di chi pretende essere uno studioso serio,.
Ma i turiferari di Ratzinger passano per la moderazione di questo blog?
PP
[PS. Il "conservatorismo" di Ratzinger, che vuole conciliare rivoluzione conciliare e tradizione della Chiesa, piace di sicuro alla Massoneria moderata, quella più intelligente:
infatti, con la "riforma nella [affermata] continuità" Ratzinger di fatto santifica il VAticano II ed è questa la cosa più importante per i nemici della Chiesa. Accennando a critiche alla modernità (contro "la dittatura del relativismo") che anche i non cattolici possono tranquillamente accettare (le fanno in modo simile anche intellettuali laici) e criticando gli eccessi (liturgici e non) del Postconcilio, senza mai andare alla radice cioè alla revisione del Concilio (come implorava pubblicamente mons. Gherardini), il tumore rappresentato dal Concilio e dal suo "spirito" continua ad avanzare nella Chiesa, in una metastasi sempre più diffusa, senza provocare le reazioni, sia pure ancor timide, cui sta dando luogo la brutale accelerazione di Papa Francesco].
"Ma i turiferari di Ratzinger passano per la moderazione di questo blog?"
PP
:):)
Pasqualucci, perchè girare la sua irritazione contro Maria che non censurerebbe me e chi non la pensa come lei su "Ratzinger"?
Coloro che non hanno i suoi stessi pensieri e sentimenti, fin troppo evidenti, su Benedetto XVI, per lei sono dei "turiferari" che le danno l`urticaria e dovrebbero essere bannati, non bisognerebbe lasciar loro la possibilità di reagire, ma come chiamare chi come lei è un critico acerbo di Benedetto XVI , senza sfumature e anche irrispettoso ( la sua sortita sulla vanità di Benedetto XVI poteva evitarla perchè dice molto più su di lei che su Benedetto XVI), forse "detrattore"?
O "Spregiatore"?
Per fortuna Maria lascia spazio agli uni e agli altri, è equilibrata e giusta, anche nella sua opinione su Benedetto XVI , eppure la sua opinione è probabilmente più vicina alla sua Pasqualucci ma sa esprimerla con equilibrio.
Buon Anno!
Mettiamo i puntini a posto dice :
La tesi su Bonaventura non fu riscritta, ma fu tolta l'intera parte stigmatizzata dal correlatore, la parte che non fu minimamente corretta, bastò ad ottenere il dottorato.....informarsi prima, per favore...
@Luisa e PP
Mia opinione personale: la citazione di PP attribuita a Ratzinger suona decisamente poco umile; pur sempre più perplesso su certi aspetti di Ratzinger, rimango convinto che sia una persona realmente umile; la conseguenza che ne traggo è di essere prudenti sull'autenticità di quel testo pubblicato, parola per parola. Tempo fa, in un intervista gli fu attribuito il virgolettato secondo cui la lobby gay era di quattro o cinque persone e con Francesco era stata smantellata. Figuriamoci.
Replica
Se non dimostra vanità e boria da accademico in pensione la preoccupazione di Ratzinger, in un momento come questo, di preoccuparsi di lasciare ai posteri la sua (modernizzante) opera teologica completa, "in tutta la sua portata", come opera meritevole (l'edizione delle sue opere) di fronte a Dio, allora non so più che cosa si debba intendere con vanità, vanità di un tipo ben preciso. Si compiace di se stesso, l'Emerito, come se tutto stesse andando a gonfie vele, nella Chiesa.
E sulla allucinante pubblicazione negli AAS di recente ordinata da Papa Francesco, quella che autorizza, secondo l'etica della situazione, a ricevere Comunioni sacrileghe, l'ex-Pontefice ha detto niente?
Mi sono chiesto della "moderazione" perché certi commenti, oltre a mostrare la tendenza (inconsapevole, ovviamente) ad entrare nel personale, finiscono con lo svolgere, a mio modesto avviso, al di là delle intenzioni di chi li formula, una funzione negativa in questo blog, con l'ossessiva e acritica difesa ed esaltazione del pontificato e post-pontificato dell'Emerito.
Ma se a Mic sta bene così, come non detto: amici, anzi "nemici" ("nemici digitali") come prima.
Ricambio gli auguri, buon anno anche a lei.
PP
pretendere che fosse un vanitoso, fissarlo in un periodo e farne un "modernista" e solo quello, non è degno di chi pretende essere uno studioso serio,.
Luisa ti faccio notare che non mi pare corretto metterla sul personale definendo "studioso poco serio" chi ha fatto la sua osservazione motivandola.
Joseph Ratzinger è uno snodo intricatissimo. Ogni volta che se ne parla, gli animi si riscaldano. Perché? Perché ha conquistato il cuore di molti, in particolare, il cuore di quelli che abitano la mente, conducendoli dentro e fuori il labirinto dei pensieri.
Ho letto l'intervista ad Alfred Laepple, segnalata da Luisa, è stata interessante, per me, la presenza di queste tante domande che J.Ratzinger, giovane, aveva e che poneva. Il vivere gomito a gomito con i protestanti e con i protestanti in tempo di guerra è un altro dato da tener ben presente e, per finire, il modernismo strisciante ma, mai debellato. Rimando alla lettura di E.M. Radaelli, da me già citato più volte. Qui tiro una mia personale conclusione, leggendo l'intervista di cui sopra, forse l'errore fu entrare subito alla Università di Bonn, cioè continuare ad alto livello quel lavoro di equilibrio dei pensieri che forse non poggiava ancora su un'esperienza dogmatica e pastorale terra terra, cioè umile.
PP ha evidenziato la vanità, scoperta sotto il tappeto dei ringraziamenti per l'edizione completa della sua opera. Forse senza garbo, a freddo, forse pretendendo troppo ma, non ha sbagliato. Credo che l'ambiente intorno a J.Ratzinger abbia intuito fin dalla sua primissima infanzia che il bambino era intelligente, che sapeva destreggiarsi nel mondo dei pensieri con naturalezza.Questo anche lui deve averlo capito presto, suppongo. Forse non tanto da se stesso, quanto dalle reazioni degli altri. Sto andando a casaccio, non escludo che la sua grande umiltà e mitezza sia stata la coperta da lui messa davanti alla consapevolezza di stare pattinando sulla terrazza dell'attico-pensiero mentre gli altri cercano di uscire dalla cantina-pensiero. Tutto questo per dire che scandagliare questo nostro contemporaneo è importante per la Verità, per Chiesa, per la teologia, per tutti quelli che l'hanno amato e che lo amano, tanto più ci avvicineremo alla Verità, tanto più l'amore verso di lui sarà reale, vero, cioè risanante per lui e per tutti (vedi E.M.Radaelli).
Cara Maria, dolente ancora di non essere d`accordo con te, se Pasqualucci, e non da oggi, appena ne ha l`occasione si occupa a modo suo di "Ratzinger" è logico e direi normale che chi non ha di Benedetto XVI la sua opinione, la sua visione con i paraocchi, reagisca ed è logico che la reazione diventi personale, cioè gli è indirizzata.
Ma quando Pasqualucci domanda la moderazione per i turiferari di "Ratzinger", cioè per me, non la mette forse sul personale?
Quando, senza fare il mio nome, afferma che, con "l'ossessiva e acritica difesa ed esaltazione del pontificato e post-pontificato dell'Emerito, svolgerei una funzione negativa nel tuo blog non la mette forse sul personale?
Dunque, se ho ben capito, per il signor Pasqualucci la presenza su questo blog sua e di chi condivide la sua critica ossessiva e spregiativa di Benedetto XVI sarebbe benefica per questo blog, mentre chi condivide e testimonia un altro pensiero, un altro sguardo, chi di Benedetto XVI non ha quella visione a senso unico, svolgerebbe una funzione negativa?
Anche se certi eccessi potrebbero farmelo pensare, non mi permetterei mai di dire che Pasqualucci, e chi condivide le sue analisi, svolgono una funzione negativa su questo blog!
@ Fabrizio, qui la versione originale del testo scritto da Benedetto XVI al cardinal Müller, traduttori...traditori, e spesso non fortuitamente:
https://media.herder.de/leseprobe/978-3-451-37875-1/downloads/livebook.pdf
Non è affatto questione di portata, di importanza....
Luisa,
Mi spiace della tua insistenza. Puoi non essere d'accordo con le critiche argomentate del prof. Pasqualucci a Benedetto XVI, critiche che non mancano neppure da parte mia e di altri quando è il caso. Ma, se possiamo rispettare il tuo sentimento ci devi concedere di continuare a dissentire riguardo a quei punti che incontrovertibilmente ci portano a evidenziare ambiguità e contraddizioni.
Vedi qui: Nagister riporta le critiche di Livi e Radaelli.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/01/02/leresia-al-potere/
Traduttore-traditore? Non in questo caso..
Sono andato a controllare il passo incriminato dell'originale ratzingeriano in questione, gentilmente fornito da Luisa. Non mi sembra che la traduzione apparsa su NBQ sia scorretta.
Si tratta dell'ultimo paragrafo, della chiusa.
"Zuletzt muss ich noch einen ganz persoenlichen Dank aussprechen. Als Bischof von Regensburg hast Du das "Institut Papst Benedikt XVI"gegruendet, das - von einem Deiner Schueler geleitet - eine wirklich hervorragende Arbeit leistet, um mein theologisches Werk in seiner ganzen Weite oeffentlich gegenwaertig zu halten. Der Herr wird Dir Deine Muehe vergelten".
Su NBQ non ho ritrovato il testo, che avevo citato a memoria. Traduzione mia, allora.
"Infine ti debbo anche un ringraziamento personale. Come vescovo di Regensburg hai fondato l'"Istituto Papa Benedetto XVI", il quale, guidato da uno dei tuoi allievi, sta facendo un lavoro veramente eccellente per mantenere pubblicamente presente la mia opera teologica in tutta la sua portata. Il Signore ti ricompenserà [lett.: ricompenserà la tua fatica]".
L'espressione "in tutta la sua portata" è letterale: "in seiner ganzen Weite". Si potrebbe anche tradurre meglio con "ampiezza", "in tutta la sua ampiezza".
Chi tra i lettori conosce il tedesco, può confrontare i testi, e rendersi conto che non c'è stata alcuna alterazione del pensiero manifestato da Ratzinger, come riportato in italiano.
PP
Ma Maria perchè parli della mia insistenza e non di quella di Pasqualucci che addirittura considera che io svolgerei una funzione negativa su quasto blog?
Niente da dire?
Hai letto il mio commento?
E da quando in qua non permetto le critiche a Benedetto XVI che non mancano su questo blog?
La maggior parte del tempo oramai non replico, ma il "commento" di Pasqualucci non potevo lasciarlo passare senza reagire.
Luisa, funzione negativa su questo blog la svolge chiunque porta avanti le sue affermazioni senza riuscire a tacere quando capisce che l'interlocutore è irriducibile, ma non tanto per questo quanto perché continua ad alimentare una polemica che diventa sterile, se insiste nell'affermare il 'sentire' soggettivo e non nel confutare gli elementi in discussione con altrettanti elementi di ragione.
" Luisa, funzione negativa su questo blog la svolge chiunque porta avanti le sue affermazioni senza riuscire a tacere quando capisce che l'interlocutore è irriducibile, ma non tanto per questo quanto perché continua ad alimentare una polemica che diventa sterile, se insiste nell'affermare il 'sentire' soggettivo e non nel confutare gli elementi in discussione con altrettanti elementi di ragione. "
Bene, Maria, capisco dunque che queste tue parole si rivolgono non solo a me ma ad esempio in questo caso a PP...non voglio in effetti credere che tu pensi che io esprimo solo un "sentire soggettivo" sprovvisto di elementi di ragione!
@ PP:
Leggo e capisco il tedesco , tradurre "in seiner ganzen Weite* con "in tutta la sua portata" non è esatto ed è fuorviante , non riflette il pensiero di Benedetto XVI che mai metterebbe in avanti in quel modo l`importanza della sua opera, quella di Magister è la traduzione più fedele:
""Ancora un ringraziamento molto personale. Come vescovo di Ratisbona hai fondato l’"Institut Papst Benedikt XVI”, che – guidato da uno dei tuoi allievi – svolge un lavoro davvero eccezionale nel mantenere il mio lavoro teologico disponibile al pubblico nella sua interezza."
Per il commentatore che precisa:
La tesi su Bonaventura non fu riscritta, ma fu tolta l'intera parte stigmatizzata dal correlatore, la parte che non fu minimamente corretta, bastò ad ottenere il dottorato.....informarsi prima, per favore...
Il problema della tesi su Bonaventura sta proprio nel fatto che è stata tolta e non riscritta e, poi, è stata ripresa e pubblicata pari pari nell'Opera omnia curata da Muller. Dunque, appunto, non è stata rettificata. Ma si dà il caso che non è in linea con l'insegnamento costante della Chiesa.
In quel brano abbiamo la riprova dell'idea di evoluzione del dogma.
Il lavoro fu presentato nel 1956 da Joseph Ratzinger per l’abilitazione all’insegnamento universitario statale: in quella tesi su San Bonaventura, l'idea della Rivelazione «appariva ora non più semplicemente come la comunicazione di alcune verità alla ragione, ma come l’agire storico di Dio, in cui la Verità si svela gradatamente». Ratzinger afferma che Bonaventura ha visto nella Rivelazione, non un insieme di verità, ma un atto (il che è vero), e che «del concetto di “rivelazione” fa sempre parte anche il soggetto ricevente»: dunque del concetto di Rivelazione fanno parte anche i fedeli, cioè essi sono parte della Rivelazione stessa. Inoltre egli afferma anche che «alla Scrittura è legato il soggetto credente, la Chiesa [considerata nella comunità dei credenti], e con ciò è già dato anche il senso essenziale della Tradizione». Lo stesso Ratzinger rivela che il suo relatore, Michael Schmaus, «non vedeva affatto in queste tesi una fedele ripresa del pensiero di Bonaventura […] ma un pericoloso modernismo, che doveva condurre verso la soggettivizzazione del concetto di Rivelazione». (Le citazioni virgolettate sono tratte da J. Ratzinger, La mia vita. Autobiografia, San Paolo, 2005).
Dunque questa parte della tesi fu a suo tempo espunta dal lavoro; ma oggi riappare intatta nell'Opera omnia e, soprattutto, ne risultano recepite e applicate le sue affermazioni.
Insomma Luisa e PP
qui è in predicato non un'eresia, ma una sfumatura.
In ogni caso entrambe le traduzioni possono lasciar intendere sia il fatto puro e semplice e lì ci si ferma, che un certo compiacimento per questa 'interezza' o 'portata' che sia...
Il problema dello scritto di Ratzinger/papa-emerito, che a differenza de La Bussola non avevo preso in considerazione,non sta tanto qui quanto proprio in quelle parole che mi hanno colpita e delusa (con quello che sta succedendo!) : "Hai difeso le chiare tradizioni della fede ma nello spirito di Papa Francesco hai cercato di capire come possano essere vissute oggi".
Perciò chiudetela su questo dettaglio e andiamo al sodo, che sta proprio in quella frase e in quel che praticamente avalla... E del resto sono proprio diversi elementi del 'sodo' che Pasqualucci (e molti di noi) abbiamo messo ben in risalto in tante occasioni.
Disputa filologica ma non solo
A voler esser pignoli, la traduzione contrapposta mi sembra riduttiva. Il sostantivo das Weite, agg. weit (inglese Width, agg. wide) vuol suggerire l'idea dell'ampiezza, dell'ampia estensione (weit: von grosser Ausdehnung, Hoffmans Woerterbuch der Deutschen Sprache, Leipzig 1906: "largo, di grande estensione"). Quindi: ampiezza più che integrità. Mi sembra evidente che, trattandosi di un'opera omnia in molti volumi, con quell'espressione, R. abbia voluto mettere in rilievo il fatto che la sua monumentale "opera" è stata edita in tutta la sua ampiezza, cosa che, in questo caso, dovrebbe ricomprenderne (implicitamente) anche l'integrità, data per scontata la serietà del lavoro editoriale. Se poi ad "ampiezza" si vuol dare un senso figurato, si può anche tradurre "in tutta la sua portata" e questa sfumatura non violenterebbe il testo.
Comunque, ha riagione Mic, "ampiezza" o "interezza/integrità", non cambia molto.
Il risvolto non filologico della questione consiste, a mio avviso, nel fatto che l'ampiezza dell'opera omnia or ora edita ricomprende certamente anche l'opera giovanile, inclusa la famosa tesi di abilitazione su S. Bonaventura, la cui problematica poco ortodossa Mic ha molto opportunamente ricordato qui sopra. Fu un fatto scandaloso che l'allora Benedetto XVI facesse ristampare quel suo lavoro nell'opera omnia rimettendovi le parti in odor di modernismo fatte espungere da Schmaus, come se niente fosse. Me lo disse, visibilmente alterato, mons. Gherardini, che mi onorava della sua stima e amicizia e che ogni tanto andavo a trovare, quando ancora risiedeva nel Palazzo dei Canonici, a fianco di S.Pietro. Mons. Gherardini non si capacitava di tanta pervicacia nel volersi mantenere fedeli ad un'impostazione palesemente non conforme alla verità cattolica.
L'intervento di Magister,segnalato da un lettore, che riporta ("L'eresia al potere") la presentazione di mons. Livi al recente libro del prof. Radaelli sulla teologia di Ratzinger, fa vedere come finalmente si stia iniziando la revisione del mito di Ratzinger defensor fidei, il cui insegnamento sarebbe capace di rappresentare un'alternativa alla deriva dominante. Sarebbe ora di sottoporre quell'insegnamento al giusto vaglio critico, riconoscendone anche i meriti, non controbilanciati tuttavia dai demeriti. Sono questi ultimi a fare la differenza.
PP
Cara Luisa , anzi carissima Luisa , mi permetta di chiamarla così la prego poiche' penso che lei sia giovane ( intorno ai 36/40 anni ?) ed io potrei sicuramente essere sua madre o sua nonna e sono fra quelli ( come Lindo Ferretti ) che sono stati aiutati dalle Omelìe e dagli scritti del Santo Padre Benedetto XVI a ritrovare il sentiero della conversione . Per la verita' tutto e' iniziato un po' prima , con la imposizione dello Scapolare e sicuramente il Santo Padre Benedetto XVI e' stato lo strumento che la Vergine Maria ha disposto per ricondurre me . Lei ci conosce , Lei sa di ognuno di noi ed io mi ero persa . Non partecipavo al turbinìo suscitato dal Santo Padre Giovanni Paolo II e vivevo male la mia eredita' . La Vergine Madre ha preparato l'anima mia che aveva bisogno di silenzio , del sottile silenzio dell'ascolto . Il Santo Padre Benedetto XVI dapprima mi ha incuriosito per la mitezza , la pacatezza , poi ha catturato sempre piu' il mio interesse per Dio e la mia sete non si e' piu' arrestata tanto che e' da un po' che penso serenamente alla mia morte e per la verita' non vedo l'ora di conoscere tutti di la' (così prego la nostra Avvocata e spero ).
Carissima Luisa , quanto suesposto era per presentarmi , in realta' volevo confidare a lei , che segue Papa Benedetto XVI da molto tempo , i miei dubbi in merito alla presentazione del libro del Cardinale Müller . Personalmente non sento quella presentazione come farina del suo sacco , tolte le poche righe in cui lo conforta e lo esorta ad andare avanti nel suo ministero Sacerdotale , tutto il resto mi suona come una trascrizione di ricordi della vita del Santo Padre ai suoi famigliari . Voglio dire : e' da tempo che il suo stato di salute e' critico , abbiamo visto fotografie che lo rivelano molto smagrito , con una bella ecchimosi e il volto incerottato per una caduta ( da dove ? forse ha provato ad alzarsi da solo dal letto ? )per cui deduco che ha sicuramente difficolta' a scrivere , inoltre nelle sue lettere non mi sembra si sia mai " sbrodolato ". Perche' scrivere " quel tipo di premessa "? Perche' Ratzinger vende e quella sua premessa sarebbe stata una bella pubblicita' ? Per usarlo perche' tanto non potrebbe replicare e potendo non lo farebbe ? ( Ricordo come difese contro tutti il Card.Bertone ).
Carissima Luisa , che ne pensa ? Mi piacerebbe conoscere il suo parere .
Elle
Madre - Lindo Ferretti e Ambrogio Sparagna
https://www.youtube.com/watch?time_continue=18&v=4Jtg9Y8_kh4
Cara Elle, i miei 40 anni sono oramai lontani...:), ma mi ritrovo nella sua testimonianza, lontana a lungo dalla Chiesa ho ritrovato la via della pratica della fede della fede grazie a Benedetto XVI, ho letto e riletto i suoi libri , mi sono abbeverata al suo Magistero, quel che mi sembrava indigesto e incomprensibile l`ho capito e accettato, oggi come ieri egli resta il mio riferimento fidato anche con certe zone d`ombre e di incomprensione, normali in un rapporto filiale, nessuno è perfetto.
So di non essere sola ad essere ritornata grazie a Benedetto XVI, so che tanti sono stati i giovani, vedere nascere tanti siti e blog (ad opera di giovani) che diffondevano l`insegnamento di Benedetto XVI e lo difendevano quando è stato lasciato solo, mi ha procurato una grande gioia, ma mi fermo qui per non tediare certuni...
Sul messaggio di Benedetto XVI all`occasione del libro scritto per i 70 anni del card. Müller e i suoi 40 anni di sacerdozio, abbiamo già detto molto, non so cosa dirle di più, Benedetto XVI stesso all`inizio ha detto di non essere più in grado di scrivere un vero contributo scientifico , ha offerto al card. Müller un contributo più personale che ritraccia alcuni momenti della loro relazione e delle riflessioni-ricordi più personali, se effettivamente Benedetto XVI è molto sminuito fisicamente e stanco, lo riconosco nello stile e nella sua finezza, anche se ci fossero state delle "aggiunte" non sarebbero passate senza il suo avallo.
Che poi quel suo messaggio sia oggetto di strumentalizzazioni e interpretazioni varie è evidente, vedi il titolo menzognero della Bussola e quel che si è detto qui.
La ringrazio per la sua testimonianza e attenzione.
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