Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 15 luglio 2019

Sinodi manipolati per costruire la "nuova Chiesa" - Stefano Fontana

Tutti i precedenti citati da Fontana - e altri - li trovate qui, mentre qui potete consultare l'indice degli articoli sul Sinodo per l'Amazzonia.

La gestione dei due ultimi sinodi dei vescovi e, almeno fino a questo momento, del prossimo sull’Amazzonia sembra destinata a far morire il sinodo in quanto tale, svuotandolo di autorevolezza e riducendolo ad un insieme di mosse di politica ecclesiastica concordate in anticipo. Quando, con il sinodo sull’Amazzonia, i fedeli si accorgeranno per la terza volta consecutiva che “tutto era stato pianificato prima”, dei sinodi si disinteresseranno, nonostante la retorica degli organizzatori circa il vento dello Spirito Santo nei lavori sinodali. A quel punto i sinodi saranno diventati una astuta prassi ecclesiastica pienamente secolarizzata e saranno giunti alla loro fine: morti per asfissia.

Nei giorni scorsi, alcuni blog e agenzie hanno dato notizia di una riunione segreta e riservata svoltasi in Vaticano (qui) con la partecipazione di influenti cardinali tra cui i soliti Schönborn e Kasper, il cui scopo sarebbe stato di condizionare gli esiti del prossimo sinodo sull’Amazzonia. Non ci sarebbe da stupirsi di prassi di questo genere. Come si ricorderà, un evento simile era stato organizzato anche durante il sinodo sulla famiglia. Il 25 maggio 2015 si tenne una riunione a porte chiuse all’Università Gregoriana organizzata dalle Conferenze episcopali di Germania, Belgio e Francia per condizionare il sinodo ordinario. Solo pochi, però, considerarono la cosa come scandalosa.

Il doppio sinodo sulla famiglia degli anni 2014 e 2015 può essere considerato il prototipo di una nuova forma di assemblea sinodale: pianificata fin dall’inizio e guidata passo dopo passo perché producesse alcuni frutti prestabiliti. Dapprima fu affidata al cardinale Kasper una lezione ai cardinali che dettò il percorso da seguire, recuperando alla lettera un suo libro del lontano 1979 sulla teologia del matrimonio. Kasper non fu incaricato a caso, come non a caso non fu invitato al sinodo straordinario nessun rappresentante dell’Istituto Giovanni Paolo II.

Si ebbe poi la trovata – per la prima volta nella storia dei sinodi – di vietare ai padri di rilasciare dichiarazioni, i rapporti con l’esterno venivano tenuti da Padre Federico Lombardi che li teneva – come si suol dire – a suo modo. Nella relatio post disceptationem di metà percorso del sinodo straordinario la segreteria inserì passaggi dottrinalmente dirompenti che non risultavano minimamente dalla discussione sinodale. Sulla composizione della segreteria, 13 cardinali scrissero al papa per sottolineare che era troppo di parte. Ma quella stessa segreteria fu lasciata al suo posto e redasse anche tutti gli altri documenti del sinodo. Le domande del questionario conoscitivo del sinodo ordinario erano tendenziose.

Contrariamente alla prassi fino ad allora seguita, anche gli articoli bocciati a grande maggioranza e riguardanti le relazioni omosessuali furono inseriti nella relatio synodi. Durante i lavori il cardinale Baldisseri, segretario generale del sinodo, aveva impedito la distribuzione ai Padri del libro cosiddetto “dei cinque cardinali”. Nell’instrumentum laboris del sinodo ordinario sono stati inseriti articoli dal contenuto equivoco, come il famoso articolo 137 contro il quale un nutrito gruppo di teologi moralisti guidati da Stephan Kampowski e David Crawford scrissero un appello pubblico in difesa di Humanae vitae. A sinodo ancora in corso, il Papa produsse i due Motu propri sulla revisione del processo di nullità del matrimonio. L’Esortazione Amoris laetitiasembra essere stata pensata – anche se forse non scritta – prima del sinodo e quest’ultimo sembra essere stato strumentalmente governato perché portasse lì [si può vedere su questo il mio recente libro dedicato al tema, clicca qui].
Anche il successivo sinodo sui giovani è stato pianificato in anticipo e condotto in modo da avere dei risultati sicuri. Tra i vari aspetti di questa pianificazione ricordiamo la preliminare tendenziosa raccolta di dati e, soprattutto, l’espressione “cattolici LGBT”, presente nell’instrumentum laboris, contestata da alcuni autorevoli padri sinodali, eliminata dai documenti sinodali successivi ove però – con una modalità del tutto inusuale - si affermava che anche l’instrumentum laboris, e quindi l’espressione contestata, faceva parte delle conclusioni del sinodo.

Ciò che colpisce dolorosamente la coscienza dei fedeli è da un lato l’evidente, e perfino ostentata, manipolazione dei processi sinodali e dall’altro la presentazione dell’assise sinodale come un evento animato e dettato dallo Spirito Santo. 

Colpisce, poi, che le pianificate manipolazioni siano finalizzate a ottenere effetti intra-ecclesiali e soprattutto di cambiamento dottrinale. Gli obiettivi del prossimo sinodo sull’Amazzonia sono già stati definiti in anticipo: ecologia integrale intesa come ecologismo gnostico, pluralismo religioso comprese le varie forme di animismo e paganesimo, condanna delle modalità storiche dell’evangelizzazione del continente latinoamericano come occasione per passare dall’evangelizzare al farsi evangelizzare, aperture al superamento del celibato ecclesiastico da importare poi anche in Europa centrale. Ma se i sinodi vengono ridotti ad una macchina astutamente governata per produrre una nuova Chiesa, allora vengono fatti morire. E forse è meglio così. (Stefano Fontana - Fonte)

16 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unica è chiedere che il sinodo non venga svolto.

Pellegrinante ha detto...

Buongiorno mic,
questa mattina, prima di questo Suo post, ho letto l'articolo proposto da Aldo Maria Valli, che, con la consueta onestà intellettuale, ha deciso di pubblicare la testimonianza di Don Andrea Maggi, che Dio li Benedica, ancora di più, entrambi, nonostante il Dr. Valli sia un affezionato estimatore del Papa Emerito.
Questo il link : https://www.aldomariavalli.it/2019/07/15/storia-del-parroco-che-brucio-la-foto-del-papa-e-lo-fece-per-amore/
Dopo aver letto l'articolo, ho iniziato una personale riflessione che mi ha condotto ad approfondire l'Elezione di Pietro, Cefa, da parte di Gesù a Suo Rappresentante e Colonna della Sua Chiesa tra gli uomini.
Perché proprio Pietro tra i 12 ?
In base alla mia elementare cultura, Pietro ci viene presentato come un'uomo "schietto", dal che posso immaginare che la sua Fede fosse effettivamente Vera, verace e granitica, ma il suo modo di "porsi", e di porgerla, non esattamente diplomatico od incline al dialogo; spesso iroso ed incline alle "vie spicce" e quindi anche i relativi concetti, dovevano rispecchiare questa sua caratteristica. Ne viene fuori un quadro molto simile, probabilmente, alla gran parte dei fedeli in Cristo, di allora, ma anche di oggi. il mio per esempio.
Sul filo di questi pensieri, mi sono andato a rileggere la "testimonianza" della Passione del Signore, lasciataci dalla Beata Mistica Caterina Emmerick, soffermandomi sulla differenza intercorrente tra il triplice rinnegamento di Gesù, da parte di Pietro ed il Tradimento vero e proprio di Giuda, consumato fino alle estreme conseguenze.
Esiste qualche elemento che accomuni entrambi gli episodi ?
La mia piccola cultura cattolica mi dice di si. In entrambi i casi si tratta di un Tradimento, ma con differenti gradi di gravità.
Quello di Pietro, determinato dalla paura di essere a sua volta, condannato a morte. Una paura molto umana e molto "comprensibile", travolto com'era dagli eventi che si svilupparono e si susseguirono velocemente.
Quello di Giuda, invece, fu premeditato, ma attenzione, egli era mosso dalla convinzione che il suo calcolo umano fosse corretto, secondo quanto stabilito dalla Legge. egli era un Fariseo; attendeva come gli altri il Messia Guerriero che avrebbe Condotto il suo popolo, Israele, alla liberazione dal giogo di Roma, ma Gesù proponeva una Strada che secondo la loro cultura era differente.
Era anche ladro ed avido, ed anche questo è vero, ma si sentiva, a causa del suo metro di valutazione, Fariseo e quindi solo umano, in qualche modo "tradito" a sua volta, o forse era invidioso. non importa molto in realtà.
Entrambi tradiscono, ma la differenza Sostanziale e dirimente è che Pietro chiede Perdono a Gesù, si Converte e Vive nella sua Missione, accettandone il Peso, malgrado i suoi evidenti limiti, ai quali il Signore fornisce l'ausilio di Paolo di Tarso, opportunamente "istruito" in merito, mediante facoltà Mistiche, se non uguali, almeno molto simili a quelle della Emmerick.

Continua

Pellegrinante ha detto...

Questo lungo preambolo per interrogarVi su questa domanda:
A Benedetto XVI, può essere "imputato" il Rinnegamento del Mandato di Pietro e quindi il Rinnegamento di far parte degli Apostoli di Gesù, in ultima istanza ?
Io mi rispondo di si, e credo che anche lui, in cuor suo abbia questo dubbio, ma da grande Teologo quale lui è, non ha voluto commettere l'errore di Giuda e si è ritirato in Preghiera, per chiedere Perdono per il suo "peccato di umanità", che è ad un tempo, debolezza umana nello "scappare di fronte ai Lupi" e di superiorità di ragionamento umano nel voler concretizzare, codificandolo, un nuovo Istituto, quale quello delle "dimissioni" da Pontefice, conferendogli dignità di Legge, che mai, fino a qull'11 febbraio del 2013 era esistito in seno alla Cattolica.
Ricordo infatti che egli ventilò questa soluzione già ai tempi di San Giovanni Paolo II, quando lo stesso, visibilmente sofferente appariva non in grado di sostenersi durante le apparizioni pubbliche, se non aggrappato alla Croce astile/Pastorale.
Mi farebbe piacere poter leggere un Vostro commento a questa mia riflessione, giacchè ho grande stima della Sua competenza, mic, e del popolo di questo meraviglioso blog.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2019/07/abusi-e-sodomia-nel-clero-quei-frutti-del-vaticano-ii-lo-dicevamo-anche-noi/
Mons.Baronio scrive...

Marisa ha detto...

Su manipolazioni e sfrontati maneggi attuati negli ultimi due sinodi:

è lampante che quelli che hanno ormai le mani sul timone della neochiesa (il capataz e i suoi indeFESSI reggicoda) sono accoliti di Satana, il falsario e omicida fin dal principio.

Per cui tutto quello che può e potrà accadere al prossimo similsinodo-pseudosinodo sull'Amazzonia sarà un'AMMAZZAMENTO della Verità e un'ennesima ridicola PATACCATA SUDAMERIKANA, che è tutto quello che questi figuri sanno mettere in piedi (insieme ovviamente all'imbavagliamento di ogni voce dissenziente, secondo i diktat del dittatore).

Spiace solo che alle anime belle - e alle anime tonte - tutto questo ancora non basti per aprire gli occhi.
Allora speriamo che, per qualche colpo di imprevisto teatro, il capataz e i suoi reggicoda si presentino un dì alla ribalta con cartello d'ordinanza scritto appeso al collo: "ACCOLITO DI SATANA!"

Così quelli in buona fede potran finalmente capire.

mic ha detto...

Anche a Pellegrinante dico che sono stanca di elucubrazioni. Quanto c'era da dire l'ho detto in svariate occasioni e documentato attraverso la pubblicazione di una marea di articoli (vedi qui):
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/01/indice-degli-articoli-riguardanti-i-due.html

Anonimo ha detto...


Pellegrinante.
Cercherò di rispondere in breve alla sua complessa argomentazione.

1. Non si possono paragonare tra loro i "tradimenti" di Pietro e di Giuda. Pietro, come sottolinea lei, tradì il Maestro d'istinto, per salvarsi la pelle, un umanissimo moto di paura. Poi "tradì" non è esatto. Lo rinnegò in pubblico, il che non è la stessa cosa. Una forma di tradimento, certo, ma solo sul piano del significato, dato che non faceva oggettivamente del male a Gesù (lo faceva a Pietro stesso, il male).
Giuda, invece, fu un vero traditore, purtroppo per lui. Tradimento nero, classico, del discepolo che consegna il suo Maestro ai suoi nemici, accordandosi con loro di nascosto. Perché l'ha fatto? Mysterium iniquitatis. Forse pensava che il Cristo, messo alle strette, avrebbe confuso i suoi nemici e si sarebbe rivelato come il Capo invincibile che gli Ebrei aspettavano per vincere i loro dominatori romani? Non lo sappiamo.
2. Dire che la Emmerick ha ricevuto facoltà mistiche molto simili a quelle di san Paolo mi sembra del tutto sbagliato. La Emmerick ha avuto delle rivelazioni private (non approvate ufficialmente). S. Paolo è stato divinamente ispirato direttamente da Cristo che gli è anche apparso sulla via di Damasco, al punto che s. Paolo è fonte per noi della Verità rivelata, cosa, fino a prova contraria, da ecludersi nel modo più assoluto per la Emmerick, qualsiasi cosa abbia "visto". Non so cosa dica la Emmerick di Giuda, ma l'impressione che lei sembra aver avuto dalle visioni della E., mi rafforza nella mia personale diffidenza per le rivelazioni private, tranne che per quelle poche ufficialmente approvate.
3. Nel caso delle dimissioni di Benedetto XVI la vedrei in modo più semplice. Le dimissioni (l'abdicazione) sono un istituto previsto dal Cod. di diritto canonico, se non erro. Quindi dimettendosi il Papa ha esercitato un suo diritto o una sua facoltà. Non ha tradito o rinnegato nessuno. In senso morale si può dire che abbia, con quel suo atto, dimostrato di non aver più il coraggio di combattere per la Fede. Ma non ha "rinnegato" Cristo, dal momento che non ha dichiarato di non esser cristiano, come sul momento Pietro.
"Per viltade fe' il gran rifiuto" dice un celebre verso di Dante. Rifiuto, non tradimento.
Quindi fuga, abbandono del posto di combattimento, "tradimento" solo in senso figurato.
Quanto a "chieder perdono" nel senso che dice lei, non mi sembra che la mentalità del Papa "emerito" sia orientata in questa direzione.
E.

Pellegrinante ha detto...

Grazie ad entrambi per la cortese risposta.

Anonimo ha detto...

http://belgicatho.hautetfort.com/archive/2019/07/16/de-l-islam-au-christ-le-temoignage-de-djamila-marie-6164535.html

Anonimo ha detto...

A pellegrinante. Arrampicarsi sugli specchi e manovrare anche la Emmerich (già modificata dal Brentano) non è onesto. Non basta che 1) Ratzinger sta benissimo ancora oggi, scrive libri e pontifica quando la cosa gli va, è vecchio ma non che il suo amico sia giovane 2) Ratzinger ha inventato la somma eresia di 2 Pietro 3) Ratzinger l'anno scorso ha pontificato su ebrei:non necessitano di Cristo, Cristo quindi è il Messia di altri, per loro vale la loro decisione di 2000 anni or sono :siamo noi il popolo eletto, il messia, che poi lo dicono pubblicamente anche oggi 4) Ratzinger non è un Papa in rosso, come profetizzato da Caterina Emmerick. 5) Ratzinger ha tradito la dottrina cattolica da giovane e da vecchio.

Anonimo ha detto...

Ricordo la frase di quel noto e povero presule tedesco: "Dopo il sinodo dell'Amazzonia NULLA sarà come prima".

Il principio per cui NULLA deve essere come prima è talmente inaudito da definirsi per ciò che è: scismatico ed eretico.

La Chiesa uscita dalla Rivelazione neotestamentaria è per definizione un'istituzione che trasmette la continuità delle sue scelte nel tempo, pur dinnanzi agli adattamenti e oscillazioni della storia, altrimenti diviene creatura del tempo, prodotto del tempo.

Che NULLA sia come prima cozza in modo inverosimile con il motto del cardinal Ottaviani: "Semper IDEM", un motto quest'ultimo molto più aderente alla sostanza della Chiesa, rispetto a quanto sciaguratamente augurato dal presule tedesco.

Credo che sia inutile la prudenza e il volger lo sguardo altrove. Nelle attuali condizioni o si AMPUTA l'ampia parte malata dal corpo della Chiesa o non si potrà fare più nulla. Se ne rendono conto di ciò i signori vescovi?

tralcio ha detto...

Madonna del Carmelo

Elia parlava con il re Acab all’epilogo della grande siccità, né rugiada né pioggia, che quando ancora non si parlava di riscaldamento del pianeta stava producendo una terribile carestia. Elia aveva sbugiardato i profeti di Baal, oggi diremmo il mainstream, mostrando a chi bisogna prestare fede e perchè. Al re, mentre era sereno e non c’erano le previsioni meteo satellitari, disse: “sento un rumore di pioggia torrenziale” e lo invitò a mangiare. Poi salì sul monte Carmelo, mandando un ragazzo a guardare verso il mare: cielo sgombro da nuvole. Lo mandò sette volte e finalmente il ragazzo vide una nuvoletta a forma di mano umana. Elia allora disse al re di mettersi al sicuro prima che iniziasse a piovere. La pioggia cadde a dirotto.
In questa nuvoletta i santi ispirati hanno riconosciuto la figura della Vergine Maria.
Si palesa in modo quasi insignificante, ma chi è puro di cuore ne riconosce la realtà capace di trasformare le situazioni più assetate e sfiancate. Silenziosa come una nuvola, materna come una mano tesa a carezzare chi è sfinito. Quella insignificante nuvoletta è però portatrice di pioggia abbondante di grazia. La Piena di grazia farà fiorire il deserto in cui siamo da tempo: a noi vederne i contorni mentre si rivelano a cuori sensibili alle celesti cose. Chi è della madre, sarà del Figlio. Chi è del Figlio, ha occhi per riconoscerne la madre, mentre il cielo appare quasi vuoto, tranne una strana manina… Chi parla di clima e si preoccupa di anidride carbonica, non ha alcuna voglia di occuparsi del peccato che alimenta le fiamme purificatrici, desertificando il creato.

Anonimo ha detto...

Lo so. Sono anni che lo dico, e sono anni che mi date del matto. Vi ho stufato, lo so. Ma io o dico ancora. Bisogna rifondare i Monasteri. Mica virtuali. Monasteri reali. Quelli belli, coi mattoni, le case, le strade. Con la Chiesa al centro. Monachesimo deriva dal greco mònos, “uno”. Si può tradurre in molti modi, ma per me significa: unica possibilità. Le famiglie e dunque la fede potranno sopravvivere solo in un movimento spirituale ma anche materiale che rifiuti la vita mondana e il suo sistema di valori. Nessun compromesso è più possibile. Occorre tornare ad una vita comunitaria, solidale, chiusa ermeticamente rispetto al mondo esterno. Impermeabile. Spiace dirlo, ma perfino indifferente al progressivo allontanamento della Chiesa alla sua vocazione. Una Chiesa che sta diventando sempre più una Chiesa-di-Stato.

*Covata ed accarezzata per anni ? ha detto...

Padre Jonas Stohr analizza lo stupefacente libro “Abbi Coraggio, cambia ora il Mondo e la Chiesa!” di uno dei principali organizzatori del Sinodo per la Regione Panamazzonica: il vescovo austriaco Erwin Kräutler.

Ora è uno degli organizzatori del Sinodo amazzonico del 2019, assieme al cardinale Hummes. *

https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/07/sinodo-amazzonico-il-pensiero-assai.html

*
https://it.wikipedia.org/wiki/Cl%C3%A1udio_Hummes

Anonimo ha detto...

https://www.lifesitenews.com/blogs/video-10-signs-pope-francis-is-moving-towards-womens-ordination
Leggete quest'articolo. Interessante.
Faccio notare solo che il 3° segno, in realtà, non è opera di Bergoglio - sebbene avvenuto su sua sollecitazione - ma del cardinale, sedicente tradizionalista, Sarah.
Ora, ditemi quel che volete, ma Sarah ha messo del suo alla demolizione. L'avrà fatto per viltà, per opportunità, per quel che volete voi, poco importa, sta di fatto che di uno che contribuisce alla demolizione, che fiducia si può avere? ci si può far guidare da uno che contribuisce, con la sua firma, alla demolizione? Lascio a voi le risposte.
Poi non lamentiamoci di Bergy. Egli fa il suo lavoro. Sono i presunti buoni che non fanno il proprio.
(Francesco Patruno su Fb)

Anonimo ha detto...

http://belgicatho.hautetfort.com/archive/2019/07/19/pretres-maries-pour-l-amazonie-l-arbre-qui-cache-la-foret-6165259.html