L’arcivescovo Gänswein chiede “un approfondimento della fede” in Germania.
“Se la fede della chiesa in Germania fosse grande quanto il potere finanziario, tutto andrebbe bene”: Georg Gänswein ha presentato il suo nuovo libro – e ha anche parlato di “funzionari” della chiesa che non trasudano fede religiosa. (Francoforte sul Meno – 18.10.2019)
L’arcivescovo della Curia Georg Gänswein (63) avverte i cristiani cattolici in Germania del pericolo dell’ “autocommiserazione” e sollecita un “approfondimento della fede”. “L’autocommiserazione, irritare gli altri, essere delusi non porta a nulla”, ha detto giovedì sera a Francoforte sul Meno. Per quanto riguarda le possibili riforme strutturali nella chiesa tedesca, ha dichiarato: “Se non iniziamo con l’approfondimento della fede, corriamo il rischio che la delusione tra due anni sarà persino maggiore di oggi”. Letteralmente ha aggiunto: “Se il potere della chiesa in Germania fosse grande quanto il potere finanziario, tutto andrebbe bene”. Esistono “funzionari” ecclesiastici in Germania che non trasudano “gioia interiore di fede”.
Georg Gänswein ha criticato aspramente il documentario ”Defender of the Faith ” su Papa Benedetto XVI e la crisi degli abusi nella Chiesa cattolica. Alla domanda dei giornalisti cosa ne pensasse del film del regista tedesco-britannico Christoph Röhl, ha dichiarato: “Questo è un casino, una debacle – non posso dire diversamente”. La tesi del film è in definitiva quella che Benedetto XVI non è il difensore della fede, ma la causa dell’abuso. Si può solo mettere in guardia contro questo film “deviato”, “non obiettivo”, “miserabile”, ha affermato Gänswein. L’uscita teatrale tedesca del film già presentato è il 31 ottobre.
Gänswein ha commentato con i giornalisti dopo la presentazione del suo libro “Vom Nine-Eleven of our Faith” (fe-medienverlag) nella Casa dell’Ordine Teutonico. In precedenza aveva celebrato un Pontifikalamt nella Deutschordenskirche di Francoforte.
Gänswein “una delle personalità più influenti” della chiesa universale
Il libro è stato presentato dal pubblicista etiope-tedesco Principe Asfa-Wossen Asserate (70), nipote dell’ultimo imperatore etiope Haile Selassie. Nella prefazione del libro definisce l’arcivescovo “una delle personalità più influenti della chiesa cattolica mondiale”. La massima di Gänswein è “resistere alla dittatura dello Zeitgeist (lo spirito del tempo) e vivere risolutamente nella verità della fede cristiana”, afferma Assfa-Wossen Asserate. La questione della verità cristiana è un “filo rosso” nella vita di Benedetto XVI e anche dall’arcivescovo Gänswein , come asserito da Asfa-Wossen. In esso vede anche la motivazione per i 19 sermoni, lezioni e interviste dagli anni 2014 al 2019, che sono raccolti nel libro.
L’opuscolo “From the Nine-Eleven of Our Belief” si riferisce a una dichiarazione di Gänswein del 2018 nel volume , secondo la quale gli scandali di abuso hanno scosso la Chiesa cattolica in misura analoga agli attacchi terroristici statunitensi dell’11 settembre 2001.
Mercoledì, Gänswein si era confrontato con il “Tagespost” sul punto di vista di Benedetto XVI sulla situazione della chiesa in Germania . Papa Benedetto ama la Chiesa del paese, ma “gran parte di ciò che ora apprende e sperimenta da lì”, lo affligge, ha detto il segretario privato di Benedetto XVI. “Soprattutto, è oppresso dall’eclissi di Dio di cui ha iniziato a parlare in anticipo e con cautela”, ha spiegato Gänswein. Il fatto che le paure di Benedetto siano state confermate non era una fonte di conforto o conforto per lui – ma Papa Benedetto il conforto lo trova nella preghiera per la chiesa della sua terra natale. (TMG / KNA)
«Papa Benedetto ama la Chiesa in Germania, ma gran parte di ciò che esperimenta oggi lì lo addolora». Lo ha detto monsignor Georg Ganswein, prefetto della Casa pontificia e segretario personale del papa emerito, in un’intervista concessa al tedesco Die Tagespost mercoledì scorso. Ha anche ricordato di come Benedetto XVI ha già profeticamente messo in guardia su ciò che potrebbe accadere nella Chiesa del suo paese natale, ma non trova conforto nel confermare la sua visione profetica.
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Benedetto XVI «soffre» per la chiesa in Germania
«Papa Benedetto ama la Chiesa in Germania, ma gran parte di ciò che esperimenta oggi lì lo addolora». Lo ha detto monsignor Georg Ganswein, prefetto della Casa pontificia e segretario personale del papa emerito, in un’intervista concessa al tedesco Die Tagespost mercoledì scorso. Ha anche ricordato di come Benedetto XVI ha già profeticamente messo in guardia su ciò che potrebbe accadere nella Chiesa del suo paese natale, ma non trova conforto nel confermare la sua visione profetica.
La sua unica consolazione, afferma l’arcivescovo, è la preghiera per la Chiesa in Germania. Sullo stesso tema monsignor Ganswein si era già espresso qualche mese fa: «Oggi la chiesa è per molti versi in una grande confusione, perché la maggior parte dei fedeli difficilmente prende sul serio il catechismo e non aderisce agli insegnamenti degli apostoli. La nuova evangelizzazione non può avvenire a spese della dottrina tradizionale. Con l’abbassamento dei preziosi beni di salvezza che la chiesa ha, una nuova evangelizzazione o un approfondimento della fede non avranno successo».
Ganswein è stato impegnato la settimana scorsa in Germania nella presentazione del suo ultimo libro, Vom Nine-Eleven of our Faith (L’11 settembre della fede), che riprende un suo celebre intervento tenuto a Roma nel settembre 2018 prendendo parte alla presentazione del libro L’Opzione benedetto del saggista statunitense Rod Dreher [qui].
8 commenti:
Chiacchiere.
nessuno di loro si rende conto, capisce, comprende quale devastazione procura nell'anima e nella vita del prossimo un lungo, pianificato, reiterato sempre ipocrita tradimento.
Siamo molto al di sotto della necessaria denuncia dell' apostasia.Che non è "solo" un problema della chiesa neogota in salsa amazzonica. Questi moniti e denunce del monsignore più che rivelare un atteggiamento "profetico" è l' ennesimo tentativo di salvare ciò che sta veramente a cuore a Benedetto XVI, cioè il CVII con la sua interpretazioni annessa: che il Concilio è in continuità con la Tradizione bimillenaria della santa Chiesa. Chiesa santa che, però, non è più l' unica arca di salvezza, ma una delle due di arche ... per di più parallele.E qui già si rompe la famosa continuità minando la ragion d' essere della Chiesa stessa: la comprensione di Cristo come Dio, per cui demolendo anche il dogma trinitario. Un bizzarro concetto di continuità... Un atteggiamento comune a molti, che sembrano avere a cuore nostro Signore e la Sua Chiesa, ma solo sino a quando Egli è "funzionale" alla propria "libera interpretazione" (o libero esame che dir si voglia !), della Tradizione (Scrittura compresa) e del Magistero. Atteggiamento esemplificabile in quello del card. Muller che, se da una parte contesta l' apostasia emersa chiaramente, dall' altra rivendica la Teologia della Liberazione come parte legittima della teologia della Chiesa. O,per rimanere su un piano più nazional-popolare, don Minutella che ha fatto di Ratzinger un idolo e del modernista von Balthasar il legittimo terreno per le radici del papa emerito. Credo che, tutto questo, avrà il permesso divino di arrivare al suo compimento solo quando, questa permanenza nell' esilio della ragione e della fede, avrà bruciato la tendenza all' idrolatria e al tradimento che ognuno si porta dentro. Sarà lunga e dolorosa, anche se sappiamo già chi ha vinto la morte, ed ha visto satana cadere come folgore. In questo tribolato periodo ci è data una meravigliosa possibilita: di rafforzarci nella Fede mantenendo aperta la caccia, nel nostro cuore, di ogni tendenza all' eresia, al tradimento, alla fuga. Una caccia che, individuati i nemici interni, non faccia prigionieri, per quanto ci possa costare. Non farlo costerebbe incomparabilmente di più, non c'è nemmeno bisogno di esercitare la fantasia: basta guardare i filmati del "sinodo" per capire dove si arriva senza un severo discernimento, accompagnato da una severa autodisciplina.
Parole al vento.
Mah , io non ci andrei dietro .
Tra l'altro parli per se' e la finisca di mandare avanti Benedetto .
Perché solo in Germania? E in Italia???????????
Tanti parlano, nessuno agisce, si potrebbero risparmiare la fatica e pregare di più, per tutti, loro stessi compresi.
Preghiera e DIGIUNO!!! (visto che lo Sposo non è più con loro, cacciato a calci per fare massimo posto a Mammona).
La Chiesa Cattolica in Germania è quasi passato al luteranesimo con chiese vuote e Mgr Gänzwein non trova niente di meglio che scrivere un libro per dirlo? È da anni, da molti anni, già da quando Ratzinger era arcivescovo a Monaco di Baviera che si potevano percepire queste cose. Cosa fecce Ratzinger allora ? Pure lui scriveva libri?
Ratzinger, Kasper, Müller, Gänzwein e la maggiore parte dei chierici tedeschi in giro per Roma e in Vaticano hanno un titolo di dottorato in teologia.
Cosa hanno fatto quando erano a casa loro in Germania? Hanno evangelizzatore la loro gente o hanno solo dialogato coi nemici della Chiesa Cattolica è scritti libri ?
Ratzinger (non si sa più come chiamarlo) soffre ? Ma il Mgr. Gänswein ci ha pure pensato ai centinaie di sacerdoti, vescovi e milioni di fedeli cattolici che soffrono oggi per colpa della dimissione di B.XVI senza contare le milioni di anime che si sono dannate dalla chiusura del Con.Vat.2 perché si è voluto dialogare con tutti e di tutto fuori delle verità di Cristo.
Caro Mgr. Gänswein, pure noi fedeli cattolici soffriamo per le votre mancanze e silenzi e soprattutto per la demissione (abbandono della cattedra petrina) di B.VXI
E non parliamo del vostro tentativo di spiegazioni del ministero pettino diviso tra due Papi. Ci avete provato a spiegare l'inspiegabile e poi avete veramente pensato convincerci che quella presenza di due Papi ci sarebbe andato come se fosse un cosa normale?
Mi dispiace dirvi caro Mgr. Gänswein che chi è colpevole del suo male deve piangere se stesso.
Noi al Con.Vat 2 non ci stavamo a consigliare i cardinali e i vescovi ed anchecin Vaticano non ci stavamo a fare nomine ed a prendere decisioni per la Chiesa Universale ...
Noi, fedeli cattolici, soffriamo oggi per la d'emissione di B.XVI e per quella teologia tedesca che di cattolica ha solo il nome e che invade tutti campi della teologia cattolica.
M.S.
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