Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 27 ottobre 2019

Lettera aperta di mons. Schneider a condanna dell'abominio idolatrico consumatosi al sinodo per l'Amazzonia

Monito chiaro ed incalzante, in forma di lettera pastorale, nella ormai lunga battaglia per la Verità. Deo gratias! Se non sbaglio, per prima volta, dai tempi del 'vietato vietare' di Giovanni XXIII, vedo la parola "condanno" (vedi punto 7.) da parte di un vescovo di Santa Romana Chiesa.... (M.G.)
Vedi indice degli articoli sul Sinodo amazzonico.

Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Athanasius Schneider ha pubblicato oggi una lettera aperta in cui condanna fermamente gli atti idolatrici consumati durante il Sinodo per l’Amazzonia. Qui sotto, la traduzione del testo originale inglese apparso su One Peter Five (qui), traduzione a cura di Opportune Importune (qui).

* * *
1. «Non avrai altri dei davanti a Me», dice il Signore Iddio, come il primo dei Comandamenti (Es 20, 3). Consegnato originariamente a Mosè e al popolo ebraico, questo comando rimane valido per tutte le persone e tutte le epoche, poiché Dio ci dice: «Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai» (Es 20, 4-5). Nostro Signore Gesù Cristo osservò perfettamente questo comandamento. Quando Gli furono offerti i regni del mondo se solo Egli si fosse inchinato al diavolo, Gesù rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto» (Mt 4,10; Dt 6, 13-14). L’esempio di Cristo è quindi della massima importanza per tutte le persone che desiderano «il vero Dio e la vita eterna»; come ci esorta l’Apostolo San Giovanni: «Figlioli, guardatevi dai falsi dei!» (I Giov 5, 21).

Ai nostri giorni, questo messaggio ha un’importanza speciale, poiché il sincretismo e il paganesimo sono come veleni che entrano nelle vene del Corpo mistico di Cristo, la Chiesa. Come successore degli Apostoli, cui è stata affidata la cura del gregge di Dio, non posso tacere di fronte alla palese violazione della santa volontà di Dio e alle disastrose conseguenze che essa avrà sulle singole anime, sulla Chiesa nel suo insieme e sul tutta l’umanità. È quindi con grande amore per le anime dei miei fratelli e sorelle che scrivo questo messaggio.

2. Il 4 Ottobre 2019, alla vigilia del Sinodo dell’Amazzonia, si è tenuta una cerimonia religiosa nei giardini del Vaticano, alla presenza di Papa Francesco e di numerosi Vescovi e Cardinali, guidata in parte da sciamani e in cui sono stati usati degli oggetti simbolici; in particolare, una statua in legno di una donna incinta svestita. Queste rappresentazioni sono note e appartengono ai rituali indigeni delle tribù amazzoniche, e in particolare al culto della cosiddetta Madre Terra, la Pachamama. Nei giorni seguenti le figure femminili nude in legno sono state anche venerate nella Basilica Vaticana di fronte alla Tomba di San Pietro. Papa Francesco ha anche salutato due Vescovi che portavano in processione l’oggetto Pachamama sulle loro spalle nella Sala del Sinodo dove è stato posto in un luogo d’onore. Le statue di Pachamama sono anche state esposte nella chiesa di Santa Maria in Traspontina.

In risposta alle proteste dei fedeli cattolici riguardo a questi riti e all’uso di queste statue, i portavoce vaticani e i membri dei comitati del Sinodo dell’Amazzonia hanno minimizzato o negato l’evidente carattere sincretistico religioso delle statue, ma le loro risposte sono state evasive e contraddittorie; si è trattato di acrobazie intellettuali smentite dall’evidenza. 

L’agenzia fotografica americana Getty Images ha fatto una fotografia ufficiale di questo rituale con questa descrizione: «Papa Francesco e il Cardinale Cláudio Hummes, Arcivescovo emerito di San Paolo, presidente della rete ecclesiale pan-amazzonica (REPAM), davanti a una statua raffigurante Pachamama (Madre Terra)». Il reverendo Paulo Suess, un partecipante al Sinodo dell’Amazzonia, non ha lasciato dubbi sul carattere pagano delle cerimonie con le immagini in legno nei Giardini Vaticani e ha osato persino dare il benvenuto ai riti pagani dicendo: «Anche se questo era un rito pagano, è comunque un culto pagano di Dio. Non si può liquidare il paganesimo come niente» (17 Ottobre, intervista di Vatican News). In una dichiarazione ufficiale, il 21 Ottobre, la Rete ecclesiale pan-amazzonica (REPAM) ha condannato l’atto eroico dei signori che avevano gettato le immagini di legno nel Tevere come un atto di «intolleranza religiosa». In tal modo hanno smascherato le menzogne e gli inganni con cui negavano il carattere religioso delle immagini in legno adorate. I volontari della chiesa carmelitana di Santa Maria in Traspontina, dove sono state esposte le statue in legno, hanno confermato questa affermazione, dicendo: «La madre [scolpita] che ho portato dal Brasile... che era in processione, beh, l’abbiamo portata dal Brasile. È stata realizzata da un artista indigeno e gli abbiamo chiesto un’opera d’arte che simboleggiasse la connessione tra Madre Terra, le donne, l’aspetto femminile di Dio, che protegge e nutre la vita», definendolo sia un simbolo di «Madre Terra» che di «Pachamama».

Fonti oggettive osservano che il Pachamama è un oggetto di adorazione, una dea alla quale alcuni boliviani sacrificano i lama, una divinità della terra venerata da alcuni  peruviani, radicata nelle  credenze e nelle pratiche pagane inca.

3. I Cattolici non possono accettare alcun culto pagano, né alcun sincretismo tra credenze e pratiche pagane e quelle della Chiesa Cattolica. Gli atti di culto come accendere candele, inchinarsi, inginocchiarsi o inchinarsi profondamente a terra e danzare davanti a una statua femminile non vestita, che non rappresenta né la Madonna né un Santo canonizzato dalla Chiesa, viola il Primo Comandamento di Dio: «Non avrai altro dio all’infuori di Me» e l’esplicito divieto di Dio, che comanda: «Attento a che, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito celeste, tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il Signore, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli» (Dt 4, 19), e: «Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché Io sono il Signore vostro Dio» (Lev 26 ,1). 

Gli Apostoli proibirono anche le più piccole allusioni o ambiguità riguardo agli atti di veneranti idoli: «Quale intesa tra Cristo e Belial, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?» (2 Cor 6, 15-16) e «Perciò, o miei cari, fuggite l’idolatria. […] I sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di Lui?» (I Cor 10, 14 e 20-22).

San Paolo direbbe, senza dubbio, a tutti coloro che hanno partecipato attivamente agli atti di adorazione delle statue di Pachamama che simboleggiano cose materiali o creature, queste parole: «Ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo?» (Gal 4, 9). I pagani, infatti, adoravano gli elementi come se fossero esseri viventi. E osservando gli atti religiosi sincretici - o almeno altamente ambigui - che si sono compiuti nei Giardini Vaticani, nella Basilica di San Pietro e nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, San Paolo avrebbe detto: «Essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli» (Rm 1, 25).

Tutti i veri Cattolici, che hanno ancora lo spirito degli Apostoli e dei Martiri cristiani, dovrebbero piangere e dire delle cerimonie pagane che hanno avuto luogo nella Città Eterna di Roma, parafrasando le parole del Salmo 79, 1: «O Dio, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno profanato la Città Santa di Roma, hanno ridotto Roma in un mucchio di rovine».

4. La tradizione ininterrotta della Chiesa ha evitato le più piccole ambiguità o commistioni con atti di idolatria. Le spiegazioni fornite dai portavoce vaticani e dalle persone legate al Sinodo amazzonico, al fine di giustificare l’adorazione religiosa della statua lignea di una donna nuda incinta, erano molto simili alle argomentazioni fornite dai pagani al tempo dei Padri della Chiesa, così come ce ne riferisce sant’Atanasio. Egli confutò gli pseudo-argomenti dei pagani e le sue confutazioni si applicano pienamente alle giustificazioni fornite dalle autorità vaticane. Sant’Atanasio disse: «Si vanteranno di adorare e servire non semplici oggetti e pietre e forme di uomini e uccelli irrazionali e creature striscianti e bestie, ma il sole e la luna e tutto l’universo celeste e la terra, deificando così la creazione» (Contra Gentiles 21, 1-3) e: «Metteranno tutto insieme, come se costituisse un unico corpo, e diranno che l’insieme è Dio» (Contra Gentiles 28, 2). «Invece del reale e vero Dio hanno deificato cose che non lo erano, servendo la creatura piuttosto che il Creatore (Rm 1, 25), gettandosi così nella follia e nell’empietà» (Contra Gentiles 47, 2).

L’apologeta del II secolo Atenagora disse della venerazione degli elementi materiali da parte dei pagani: «Divinizzano gli elementi e le loro varie parti, applicando nomi diversi in tempi diversi. Dicono che Kronos è il tempo, e Rhea la terra, e che essa rimane incinta di Kronos e genera, perciò è considerata la madre di tutti. Non volendo scoprire la grandezza di Dio e non essendo in grado di elevarsi in alto con la loro ragione (poiché non hanno affinità con il cielo), si allontanano tra le forme della materia e si radicano sulla terra, deificando i cambiamenti degli elementi» (Apol. 22).

Le seguenti parole del Secondo Concilio di Nicea sono pienamente applicabili a tutti gli uomini di Chiesa che hanno sostenuto gli atti religiosi sincretistici sopra menzionati a Roma: «Molti pastori hanno distrutto la mia vite, hanno contaminato la mia eredità. Poiché seguivano uomini empi e confidavano nelle loro stesse frenesie calunniarono la santa Chiesa, che Cristo nostro Dio ha sposato, e non riuscirono a distinguere il sacro dal profano, affermando che le icone di Nostro Signore e dei suoi Santi non erano diverse dalle immagini lignee di idoli satanici».

Come stabilito dal Secondo Concilio di Nicea, la Chiesa permette la venerazione con gesti esteriori di culto come inchinarsi, baciare e benedire, nessun altro simbolo, immagine o statua se non «le icone di Nostro Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo, quelle di Nostra Signora Madre di Dio, quelle dei venerabili Angeli e quelli di tutti i Santi. Ogni volta che queste rappresentazioni sono contemplate, faranno commemorare e amare il loro prototipo da parte di coloro che le guardano».

5. I credenti nell’unico vero Dio hanno sempre operato per eliminare l’adorazione dei falsi dei e per rimuovere le loro immagini dal mezzo del santo popolo di Dio. Quando gli ebrei si inchinarono davanti alla statua del vitello d’oro - persuasi e incoraggiati dall’alto clero - Dio condannò tali atti. Il suo servo Mosè condannò anche questi atti di “accoglienza e tolleranza” nei confronti delle divinità indigene di quei tempi, ridusse in polvere l’idolo, lo bruciò col fuoco e ne sparse i resti sull’acqua (Es 32, 20). Allo stesso modo, i leviti furono lodati per aver fermato tutti coloro che adoravano il vitello d’oro (Es 32, 20-29). Nel corso dei secoli, anche i veri Cattolici hanno lavorato per rovesciare i «dominatori di questo mondo di tenebre» (Ef 6, 12) e la venerazione delle immagini che li rappresentano.

Tra la costernazione e lo scandalo per l’abominio perpetrato dagli atti religiosi sincretisti in Vaticano, l’intera Chiesa e il mondo hanno assistito a un atto altamente meritorio, valoroso e lodevole di alcuni coraggiosi signori cristiani, che il 21 Ottobre hanno tolto gli idoli dalla Chiesa di Santa Maria in Traspontina a Roma, gettandole nel Tevere. Come nuovi Maccabei hanno agito nello spirito della santa collera di Nostro Signore, quando Egli cacciò i mercanti dal tempio di Gerusalemme con una frusta. Le gesta di questi uomini cristiani saranno ricordate negli annali della storia della Chiesa come un atto eroico che ha portato gloria al nome cristiano, mentre le azioni di uomini di Chiesa di alto rango, al contrario, che hanno contaminato il nome cristiano a Roma, passeranno alla storia come atti codardi e infidi di ambiguità e sincretismo.

Papa San Gregorio Magno, in una lettera a sant’Eterberto, primo Re cristiano d’Inghilterra, lo esorta a distruggere immagini idolatriche: «Sopprimi il culto degli idoli; rovescia i loro edifici e santuari» (Ven. Beda, Storia ecclesiastica, Libro I).

San Bonifacio, l’apostolo della Germania, abbatté di propria mano una quercia dedicata all’idolo Thor o Donar, che non era solo un simbolo religioso, ma anche un simbolo della protezione dei soldati, della vegetazione e persino della fertilità della cultura pagana indigena delle tribù germaniche.

San Vladimiro, il primo Principe cristiano a Kiev, distrusse e fece a pezzi gli idoli di legno che aveva eretto prima di convertirsi. Egli gettò nel fiume Dnepr l’idolo del principale dio pagano, Perun. Questo atto di San Vladimiro ricorda molto l’eroico atto di quei signori cristiani, che il 21 Ottobre 2019 hanno gettato nel fiume Tevere le statue in legno della cultura pagana delle tribù amazzoniche.

Se le azioni di Mosè, di Nostro Signore Gesù Cristo nell’espellere violentemente i mercanti dal Tempio, di San Bonifacio e di San Vladimiro fossero state compiute ai nostri tempi, i portavoce vaticani le avrebbero sicuramente condannate come atti di intolleranza religiosa e cultale e come furto.

6. La frase del documento di Abu Dhabi, che recita: «Il pluralismo e la diversità delle religioni, del colore, del sesso, della razza e del linguaggio sono voluti da Dio nella sua saggezza» ha trovato la sua realizzazione pratica nelle cerimonie vaticane della venerazione di statue lignee che rappresentano divinità pagane o simboli indigeni della fertilità. È stata la logica conseguenza pratica della dichiarazione di Abu Dhabi.

7. In considerazione della necessità di rendere culto e adorazione nei confronti dell’Unico Vero Dio, la Santissima Trinità e di Cristo Nostro Salvatore; in virtù della mia ordinazione come Vescovo cattolico e successore degli Apostoli, e nella vera fedeltà e amore per il Romano Pontefice, Successore di Pietro, e verso il suo compito di presiedere la Cattedra della verità («Cathedra veritatis»), condanno la venerazione del simbolo pagano di Pachamama nei Giardini Vaticani, nella Basilica di San Pietro e nella chiesa romana di Santa Maria in Traspontina.

Sarebbe un bene per tutti i veri Cattolici, in primo luogo i Vescovi e poi anche i sacerdoti e i fedeli laici, formare una catena mondiale di preghiere e atti di riparazione per l’abominio della venerazione degli idoli di legno perpetrata a Roma durante il Sinodo dell’Amazzonia. Di fronte a uno scandalo così evidente, è impossibile per un Vescovo cattolico rimanere in silenzio, poiché ciò non sarebbe degno di un successore degli Apostoli. Il primo nella Chiesa che dovrebbe condannare tali atti e riparare è Papa Francesco.

L’onesta e cristiana reazione alla danza attorno al Pachamama - il nuovo Vitello d’Oro - in Vaticano, dovrebbe consistere in una degna protesta, una correzione di questo errore e, soprattutto, in atti di riparazione.

Con le lacrime agli occhi e il sincero dolore nel cuore, si dovrebbero offrire a Dio preghiere di intercessione e riparazione per l’eterna salvezza dell’anima di Papa Francesco, il Vicario di Cristo sulla terra e la salvezza di quei sacerdoti e fedeli cattolici che hanno commesso simili atti di culto, che sono proibiti dalla Divina Rivelazione. 

A questo scopo si potrebbe proporre la seguente preghiera:

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ricevete attraverso le mani dell’Immacolata Madre di Dio e della Beata sempre Vergine Maria dal nostro cuore contrito un sincero atto di riparazione per gli atti di adorazione di idoli e simboli di legno, avvenuti a Roma, la Città Eterna e il cuore del mondo cattolico, durante il Sinodo per l’Amazzonia. Colmate il cuore del nostro Santo Padre Papa Francesco, dei Cardinali, dei Vescovi, dei sacerdoti e dei fedeli laici, con il Vostro Spirito, affinché ne scacci l’oscurità delle menti, sì che possano riconoscere l’empietà di tali atti che hanno offeso la Vostra divina Maestà e Vi offrano atti di riparazione pubblici e privati.

Riversate in tutti i membri della Chiesa la luce della pienezza e della bellezza della Fede cattolica. Accendete in loro lo zelo ardente di portare la salvezza di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, a tutti gli uomini; specialmente alle persone nella regione amazzonica, che sono ancora sotto la schiavitù degli idoli sordi e muti della “madre terra”; a tutte le persone e specialmente alle tribù amazzoniche, che non hanno la libertà dei figli di Dio e che non hanno la gioia indicibile di conoscere Gesù Cristo e avere in Lui parte alla vita della Vostra natura divina.

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Voi unico vero Dio, oltre al Quale non c’è altro dio e nessuna salvezza, abbiate pietà della Vostra Chiesa. Guardate in particolare le lacrime, i gemiti umili e contriti dei piccoli nella Chiesa; guardate le lacrime e le preghiere dei fanciulli, degli adolescenti, dei giovani e delle giovani, dei padri e delle madri della famiglia e anche di quei veri eroi cristiani, che nel loro zelo per la Vostra gloria e nel loro amore per Santa Madre Chiesa hanno gettato nell’acqua del Tevere i simboli dell’abominio che la contaminavano. Abbiate pietà di noi: risparmiateci, o Signore!  Parce Domine, parce Domine! Abbiate pietà di noi!  Kyrie, eleison!

52 commenti:

Catholicus ha detto...

Ieri sera sono stato alla messa prefestiva, poiché oggi non posso parteciparvi; non c'era il parroco, lo sostituivano due anziani sacerdoti che, all'apparenza, devono aver superato le ottanta primavere, quindi catechizzati, cresimati, comunicati e forse anche ordinati in epoca preconciliare (ricordo che negli anni '50 la Cresima la si riceveva l'anno precedente alla Prima Comunione, almeno così e stato per me). Quindi dovrebbero ricordarsi ancora bene il Vetus Ordo Missae, la retta dottrina, il catechismo di San Pio X. Ebbene, durante l'omelia, nessun accenno alla solennità di Cristo Re, ma un'arringa, un j'accuse sui farisei, formalisti e ipocriti, osservanti e formalisti ma per vanagloria, esibizionismo (implicita condanna dei cattolici tradizionalisti? degli amanti dei riti lunghi e noiosi, dei pizzi e merletti?mah, mi era quasi venuto il dubbio); al momento della Comunione, come al solito ho fatto la genuflessione (unico in tutta la platea) e mi sono predisposto a ricevere l'Ostia in bocca; il sacerdote ha avuto come un momento di disagio, di smarrimento: non riusciva a prendere in mano l'Ostia, ne ha prese due e non riusciva a dividerle; ci ha messo un po' con evidente imbarazzo. Vedere un cattolico "vecchio stile" evidentemente li imbarazza, questi vecchi preti neomodernisti, sessantottini, barricaderi, lo prendono come un'accusa, non hanno il coraggio di rimproverare, di accusare di disobbedienza, ma si trovano in evidente disagio. Collusi, pavidi o semplicemente ignavi? Che la Madonna ne illumini qualcuno, almeno, come fece con Alfonso Ratisbonne e Bruno Cornacchiola.

Anonimo ha detto...

Sainte Marie de Guadalupe, Impératrice des Amériques,

priez pour nous. Vraiment. Et vite. S’il vous plaît...

Viator ha detto...

Blasfemia trasformata in farsa...

mic ha detto...

Te sæculórum Príncipem,
Te, Christe, Regem géntium,
Te méntium, te córdium
Unum fatémur árbitrum.

Scelésta turba clámitat:
Regnáre Christum nólumus:
Te nos ovántes ómnium
Regem suprémum dícimus.

O Christe, Princeps Pácifer,
Mentes rebélles súbice:
Tuóque amóre dévios,
Ovíle in unum cóngrega.

Ad hoc cruénta ab árbore
Pendes apértis brácchiis,
Diráque fossum cúspide
Cor igne flagrans éxhibes.

Ad hoc in aris ábderis
Vini dapísque imágine,
Fundens salútem fíliis
Transverberáto péctore.

Te natiónum Prǽsides
Honóre tollant público,
Colant magístri, júdices,
Leges et artes éxprimant.

Submíssa regum fúlgeant
Tibi dicáta insígnia:
Mitíque sceptro pátriam
Domósque subde cívium.

Jesu, tibi sit glória,
Qui sceptra mundi témperas,
Cum Patre, et almo Spíritu,
In sempitérna sǽcula.
Amen.


Te, Principe dei secoli,
te, Cristo, Re delle Genti,
te delle menti te dei cuori
noi riconosciamo unico arbitro.

L’empia turba grida:
Non vogliam che Cristo regni:
te noi festanti di tutti
t’acclamiam Re sovrano.

O Cristo, Principe della Pace,
le menti ribelli sottometti:
e col tuo amor gli sviati
in un solo ovil raduna.

Per questo dall’albero cruento
pendi colle braccia aperte,
e trafitto da lancia crudele
il Cuor mostri acceso d’amore.

Per questo sugli altari rimani nascosto
sotto le specie del pane e del vino,
diffondendo la salute ai figli
dal petto squarciato.

Te i Capi delle nazioni
esaltino con pubblico onore,
riveriscano i maestri e i giudici,
esprimano le leggi e le arti.

Sottomesse risplendano le insegne
dei re a te consacrate:
e al tuo mite scettro assoggetta la patria
e le case dei cittadini.

O Gesù, sia gloria a te,
che governi gli scettri del mondo,
col Padre, e collo Spirito Santo,
per i secoli eterni.
Così sia.

E.P. ha detto...

Piccolo off-topic: questa traduzione fornita da Opportune Importune è davvero ben fatta, perché ha reso anche lo stile di mons.Schneider (anziché limitarsi a tradurre i significati). Infatti per tradurre un testo in italiano occorre anzitutto padroneggiare l'italiano secondo lo stile dell'autore originale (un tecnico delle caldaie si esprimerebbe in modo molto diverso da un teologo). Altro che i traduttori automatici...

Mons.Schneider dice esattamente quel che c'è da dire. Sarebbe bello averlo come Papa, se non fosse che la devastazione operata dal Concilio e la bergoglioneria richiederebbero, a mio parere, più un macellaio su un bulldozer che un cardiochirurgo pronto col bisturi. A prendere sul serio mons.Schneider siamo solo noi quattro gatti (più qualche zelante curiale vaticano che sta tuttora furiosamente riempiendo di crocette nere il faldone "Schneider" annotando in ogni pagina: "non deve MAI far carriera!! MAI!!!").

Lo scandaloso video dei frati che adoravano gli idoli in Vaticano, è diventato "virale" nelle sètte protestanti che finalmente, dopo cinquecento anni di estenuanti ricerche, trovano la "dimostrazione" dell'asserto luterano secondo cui i cattolici sarebbero idolatri (il bue chiama cornuto l'asino, e finalmente il rappresentante degli asini decide di infilarsi un paio di corna: perfetta asineria).

Siamo al paradosso, vien quasi da dire "tanto peggio tanto meglio", perché diventa sempre più chiaro che la bergoglioneria non è un'eccezione ma il felice e logico esito dell'ambiguità del Vaticano II, ambiguità voluta, ambiguità esattamente preparatoria dello scempio cui assistiamo oggi (ve li ricordate, cinque o sei anni fa, i cattoliconi da tastiera e da microfono, che vi rimproveravano di non riconoscere nemmeno una chance alla "novità" bergogliona? toc, toc! compagno Livio Stalin Fanzaga, a quando la diretta su Radio Livio dell'adorazione di Baal? toc, toc! giornalisti e scrittori cattolici - e sedicenti tali -, quand'è che pubblicate il pezzo sulla solenne firma dell'accordo "fra Cristo e Belial"? a che punto è il dialogo nella riunione dei loro rappresentanti? toc, toc! che fine hanno fatto quelli che dicevano che Bergoglio non si inginocchia al Santissimo "a causa di un dolorino alle ginocchia"? aspettate di vederlo guarire nell'inginocchiarsi davanti ad un vitello d'oro?).

La lettera aperta di mons.Schneider mette speranza e contribuisce a far capire anche ai "moderati" che non siamo in errore a pensare che il Novus Ordo e il Vaticansecondismo meritino solo di essere spazzati via con ignominia e ricordati come la più colossale e vergognosa crisi della Chiesa dai tempi dell'arianesimo. Ma certa gente comincerà ad accettarlo solo dopo le stangate in arrivo (le chiameremo "punizioni divine", ma sono solo il frutto di un'umanità pervertita e di cause naturali).

Pietro (NON del Cammino) ha detto...

Per il PAPA le Pochamamas erano state ESPOSTE SENZA IDOLATRIA.
Ma il Papa non dice la “verità tutta intera”.
Gli idoli, infatti, non sono stati esposti nel Museo etnografico del Vaticano, ma in una CHIESA!
E non sono solo stati esposti, ma anche VENERATI, cioè davanti ad essi i partecipanti al sinodo si sono PROSTRATI col sedere all’aria (su tutti si erge quello di un FRATE).

Se ciò non è idolatria, cosa è l’idolatria? Quale il LIMITE tra l’idolatria e una gaia bisboccia? E se al posto delle Pochamamas vi fossero stati due caproni con le ali di pipistrello? O una statua di Cicciolina all’opera? Dove il LIMITE? Ci si può prostrare davanti a un’opera umana a SCOPO RELIGIOSO, fosse anche la Gioconda, o, come dice la Tradizione e la Bibbia, è sempre peccato MORTALE? Il primo dei peccati? O non è vero che se un cristiano si prostra davanti a un idolo adora il demonio?

Se è lecito prostrarsi gaiamente davanti alle Pochamamas, allora anche la New Age è lecita? I martiri hanno dato la vita inutilmente? E il Concilio di Trento non vale?…
C'è qualcosa di perverso in tutto questo, non a caso la Scrittura paragona l'idolatria alla PROSTITUZIONE.
Mi piacerebbe conoscere la moralità del frate che si prostra agli idoli, se è casto o, come ritengo probabile, impudico.

Se la carità per esprimersi attraverso le opere necessita di opere BUONE, perché la GRAZIA non si dovrebbe manifestare attraverso liturgie e preghiere aventi RITI e SIMBOLI appropriati e atti a significare la verità portata da CRISTO?

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
"Si sente la necessità di formare una nuova chiesa, che attacca i valori della “vecchia” Chiesa, e li sostituisce. Una chiesa dal volto amazzonico pianificata in Germania costituirebbe il risultato perfetto di questo “ressentiment”; sarebbe infatti una chiesa che, anziché affermare quanto la Chiesa ha ricevuto una volta per tutte da Cristo, viene forgiata da gruppi di persone che pensano allo stesso modo e ritengono di dover introdurre nella Chiesa delle novità; costoro, resi ciechi dal proprio attivismo, disprezzano i buoni frutti della tradizione".

Anonimo ha detto...

Guardi che nel NO la festa di Cristo Re è più avanti!

Houston abbiamo un problema ha detto...

Se gli atti stigmatizzati come apostati sono stati compiuti da Bergoglio - tanto che se ne chiede la riparazione a lui - ciò vuol dire che Bergoglio stesso è apostata e, quindi (se, come prevedibile, non ci sarà alcuna rioarazione), da considerarsi ipso facto decaduto dalla sede petrina (sorvolando su quanto collegato alla sua elezione).

Anonimo ha detto...

Da non perdere sul sito conservatore Aleteia l'intervista di Marcotullio alla capessa dei piumati dipinti e la logorroica pornoteologia apologetica della statuina idolatrica.

Anonimo ha detto...

Viste le conclusioni, praticamente hanno approvato quello già era annunciato. Trasformazioni ed interventi che vengono dall'alto e da fuori, altro che rispetto per gli indigeni. Penso con tristezza che neanche una volta, neanche per sbaglio, hanno introdotto l'immagine della Madonna di Guadalupe, vera inculturazione, protettrice delle Americhe .

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Qualcuno ha visto un'immagine di Nostra Signora di Guadalupe nel contesto delle celebrazioni sinodali? Eppure è la patrona di tutte le Americhe, e dunque anche dell'Amazzonia. Ha perfettamente ragione l'editore di The Remnant Newspaper, Michael J. Matt, a sottolineare il fatto che il problema è ancor più profondo delle orribili proposte sinodali (rito amazzonico della Messa, diaconesse, abrogazione del celibato): si tratta di sostituire la Madre Terra alla Santa Vergine o di confondere le due immagini nella devozione dei fedeli. L'insistenza sulla Pachamama non è che la famosa punta dell'iceberg di un progetto di abolizione del Cristianesimo. Attendiamoci un'esplosione del neopaganesimo in Sudamerica e poi in tutto l'orbe - con tutte le disastrose conseguenze del caso.

Così riporta un quotidiano romano ha detto...

Il Papa nel suo discorso conclusivo ha parlato delle «elite cattoliche» che nel documento finale del Sinodo sull'Amazzonia «andranno a cercare le cosette e si dimenticheranno del grande. Mi sono ricordato di una frase» in cui si dice che ci sono persone che «siccome non amano nessuno, credono di amare Dio», «perdono il contatto con le sfide che affronta l'uomo di oggi e si illudono di stare con Dio».

Il Papa ha ribadito che la Chiesa deve «essere sempre riformata», salvando però «la tradizione che è la salvaguardia del futuro, non la custodia delle ceneri». Su possibili nuovi riti, che tengano conto della cultura locale, il Papa ha invitato a «non avere paura». Il Sinodo dei vescovi sull'Amazzonia chiede dunque la possibilità per l'area amazzonica - anche se «alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all'argomento» - di «ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile». Per questo occorre stabilire «criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente». Il paragrafo è stato approvato superando i due terzi dei voti richiesti ma ha registrato il maggior numero di 'nò: 41 (128 i sì). Tutti i paragrafi comunque hanno ricevuto i due terzi utili per il 'placet'.

I vescovi amazzonici forse non hanno gradito la 'frenatà rispetto alle loro richieste iniziali, i viri probati e le donne diaconesse, tanto che, un pò irritualmente, hanno pubblicato anche un loro messaggio nel quale hanno sottolineato: «Dobbiamo stare attenti a coloro che non vogliono cambiare nulla, che vogliono che le cose finiscano qui, e anche fare attenzione ai profeti di sventura». E aggiungono: «Il documento finale di questo Sinodo sarà uno strumento molto importante, ma non è il documento che determinerà i nuovi percorsi». Arriva infine dal Sinodo la proposta di individuare «il peccato ecologico come un'azione o un'omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l'ambiente». Lo afferma il documento finale individuando questi peccati «in atti e abitudini di inquinamento e distruzione dell'armonia dell'ambiente». Ora si attende la parola del Papa.

Anonimo ha detto...

La maggioranza del Sinodo è la minoranza nella Chiesa

https://www.firstthings.com/web-exclusives/2019/10/the-synods-dissenters

anelante ha detto...

Le ceneri del Vangelo. Ha sotterrato Gesù Cristo.Le élites invece rimpiangeranno Gesù .o si prostreranno pure loro ai priapo con dee fertilità..

anelante ha detto...

Evviva la democrazia che ha sepolto il cristianesimo

Anonimo ha detto...

Biagio Buonomo:

PADRI. NON PADRI DI FAMIGLIA.

Non voglio richiamare le basi scritturistiche, le fonti patristiche, i pronunciamenti conciliari che, nel tempo, hanno ribadito l’obbligo del celibato per il presbiteri della chiesa cattolica latina.

Si tratta di voci univoche. Eppure mai innalzate al rango di dogma. Quindi, dopo il pronunciamento del sinodo “amazzonico” – in realtà un addendum al testo votato allarga il rischio alla chiesa universale – Bergoglio, se vuole, può distruggere, semmai con una nota anfibologica a piè di pagina, la gemma più luminosa del sacerdozio cattolico: il celibato.

Ma ho detto niente dottrina. Mi limito dunque ad alcune osservazioni. Forse pedestri. Ma tanto è.

1) Io sono un uomo sposato. Amo e onoro mia moglie ogni giorno della mia vita. La grazia di Cristo e un po’ di buon senso mi hanno tenuto lontano dalla tentazione del tradimento, anche occasionale. La presenza di mia moglie fa belle le mie giornate. Il suo pensiero, quando non c’è, mi annuncia la gioia di rivederla. Attenzione: non tutto è rosa. Niente al di sotto del cielo della luna lo è. Ma siamo felici. E questa felicità è frutto di un impegno. Quotidiano, diuturno, continuo.
Se avessimo avuto quei figli che non sono venuti, quell’impegno si sarebbe moltiplicato in misura incalcolabile. Le responsabilità, non limitate alla reciproca fedeltà, sarebbero diventate immense. Chissà: forse saremmo stati dei buoni genitori. Obbligati a combattere su tre fronti: il rapporto di coppia, l’educazione dei figli, il lavoro. Il naufragio di tanti matrimoni è causato dalla difficoltà di affrontare tutto questo con equilibrio, coerenza. Talvolta, umanamente, è la forza psicologica se non proprio fisica a mancare. E tutto crolla. E’ una sconfitta per tutti. Per una coppia cattolica è un dramma che ha ripercussioni addirittura nell’ordine della salvezza.

2) Ora: chi è un sacerdote? E’ un uomo totalmente votato a Dio e al servizio dei suoi fedeli. Il suo tempo è tutto riassorbito da quello che Gesù individua come il cuore della Legge: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Che, in dittico, si completa con l’ “Amerai il prossimo tuo come te stesso”
Il servizio a Dio e al prossimo è, nella vita sacerdotale, totale e incondizionato. Non lascia spazio per le responsabilità, gli obblighi, le tensioni e anche per le gioie della famiglia. Che rappresenterebbero un sovraccarico insostenibile. A meno di non essere sacerdoti – e padri e mariti - a metà, a mezzo servizio. Dimidiati. Divisi tra famiglia, Dio e Dio nel prossimo.
Certo: è possibile accontentarsi di questo, sia chiaro. Un po’ di tempo per la moglie, un po’ per i figli, un po’ per dio, un po’ per i fedeli. Una giornata piena. Ma insieme vuota. Perché né moglie né figli, né Dio e il prossimo avrebbero tutto quanto richiedono queste diverse fedeltà.

3) Si dice: ma gli ortodossi? Bene: nelle chiese ortose esiste una inaccettabile distinzione tra sacerdoti sposati – che non possono accedere all'episcopato; dei preti di serie B, in altre parole – e presbiteri- in genere monaci – che grazie alla scelta celibataria, riconosciuta implicitamente più perfetta, possono accedere all’ episcopato. E’, ribadisco, una divisione inaccettabile. Nel sacerdozio può sussistere una gerarchia nell'ambito dell’ordine. Non una previa graduatoria nel campo della perfezione di vita. A questa perfezione è chiamato ogni presbitero, che sia vescovo e o sacerdote. Qualcuno potrà eccepire che esistono comunità cattoliche di rito greco – gli “uniati” - che ammettono il matrimonio del sacerdote. Ma questo è un portato di situazione storiche molto particolari. Si è trattato di accomodamenti. Alla fine di compromessi. Mai fecondi.

Anonimo ha detto...

...segue
4) Gli anglicani? I luterani? – taccio delle altre infinite denominazioni protestanti, in cui del sacerdozio non resta neppure l’ombra. Bene: le chiese anglicana e luterana si sono praticamente estinte. Com’ è fatale destino di tutte le chiese di stato, confuse con il mondo e riassorbite dal mondo.

Gli anglicani e i luterani hanno depotenziato il sacerdote riducendolo a semplice pastore; lo hanno secolarizzato con l’abolizione del celibato. E in quei contesti – in cui in ci è proclamato, in modo, unilaterale e improprio, il sacerdozio universale dei fedeli - la figura già sbiadita del pastore, si è estinta. E con lui l’idea di chiesa. E, alla fine, la chiesa stessa.

5) E noi cattolici? Noi cattolici abbiamo sbagliato tutto. Ma davvero tutto. Dal Vaticano II in poi. La generazione degli anni Sessanta chiedeva, in modi impropri, folcloristici, superstiziosi, esotici, spiritualità. Aveva un grande e drammatico bisogno di assoluti. Anche spirituali. E noi che cosa gli abbiamo dato? I preti operai. I preti sociali. I preti di strada. I preti che non vestono, che non agiscono, che non parlano da preti.
A chi importa incontrare un sacerdote così? Certo: un ordinato resta sempre un ordinato. A prescindere dai modi in cui esercita la sua missione. Ma nella pratica, mentre il mondo, al solito molto confuso, si secolarizzava ma, secolarizzandosi, sentiva un bisogno disperato di Dio, gli abbiamo offerto preti che di Dio tacciono. Che – Dio stesso li perdoni - hanno vergogna di Dio o che, semplicemente, a Dio non credono.
Il mondo chiedeva insomma santi e noi gli abbiamo dato assistenti sociali. Vedete: non è un caso che il santo italiano più venerato del ‘900, Pio da Pietrelcina, sia stato un mistico. Come mistici dovrebbero essere, in fondo e prima di ogni cosa, tutti i sacerdoti. Giovanni Bosco, ad esempio, non era un santo “del fare”. Chi conosce la sua vita sa che era in primo luogo un uomo di preghiera, contemplazione e misteriosi carismi.

6) Infine: se un sacerdote ridotto ad assistente sociale non interessa ai fedeli, a nessuno o a quasi nessuno importa diventare un sacerdote di tal fatta. Chi entra oggi in seminario, prescindendo da pochi casi, è gente modesta, spiritualmente e culturalmente, e talvolta disturbata psicologicamente. Spinta a quel passo o da un vaga pulsione verso una piatta giustizia sociale o dall'incapacità di realizzarsi nella famiglia e nel lavoro.
Non è un caso che quegli ordini religiosi che si sono mantenuti fedeli alla lettera della regola – la lettera in qualche che caso vivifica –hanno visto crescere il numero delle vocazioni. Con il caso clamoroso delle comunità lefreviane. Scismatiche fino a poco tempo fa – ma nella chiesa di Bergoglio può starci chiunque. È tutto e il contrario di tutto. In questo senso è davvero la “sinagoga di satana.” – hanno sfornato fior di sacerdoti. Pieni di forza spirituale, di tensione mistica. E i fedeli li hanno riconosciuti. Li hanno seguiti. Le pecore conoscono il loro pastore. Ne conoscono la voce. Che non racconta le banali opinioni del mondo. Ma chiama alla verità. E alla verità difficile.

Ora, Bergoglio faccia quel che vuole. Si impicchi tra i suoi giri di parole, tra il dire e il non fare, tra il fare e il non dire. Distrugga il sacerdozio cattolico tra viri probati e diaconesse che – è il principio del piano inclinato - fatalmente diventeranno sacerdotesse. In Amazzonia e poi dovunque.
Chi lo seguirà avrà fatto la sua scelta. Per questa vita e per quell’altra. E non avrà scusanti.

Anonimo ha detto...

"... A meno di non essere sacerdoti – e padri e mariti - a metà, a mezzo servizio. Dimidiati. Divisi tra famiglia, Dio e Dio nel prossimo..."

Questo è il punto che non viene compreso, non siamo onnipotenti, non siamo in grado di fare tutto, farlo bene, farlo sempre. Problema centrale della nostra epoca, nessuno si rende conto che il mare, tra il dire e il fare, tra ogni dire ed ogni fare, deve essere attraversato nella giornata, nella settimana, nel mese e negli anni, cercando appunto di non naufragare. Chi, in vita sua non ha mai coniugato seriamente l'ora et labora, almeno nella sua sola ed unica sfera personale, parla a vanvera e nel pensier si finge di poter e sapere tutto-fare contemporaneamente; inoltre si dimentica che bisogna mettere in conto anche l'invecchiamento dei propri genitori ed eventualmente di quelli della moglie, di cui bisognerà occuparsi quando necessità chiamerà a far virtù della propria stanchezza. Sotto tutta questa confusione vi è l'ozio di fannulloni che hanno lasciato la mente vagare sulle immagini del kamasutra.

Anonimo ha detto...

Schneider è un altro che scrive scrive, parla parla e non fa nulla, perbacco fuori gli attributi questi signori che dicono dicono e restano silenziosi, ed inerti davanti allo scempio che i folli bergogliosi stanno facendo della CC, a criticare senza far seguire azioni sono capaci tutti gli imbecilli come il sottoscritto, sono arcistufo di leggere queste cose e di dover assistere al harakiri o meglio seppuku, che la CC sta facendo, mi frega niente delle lavanderie, barbierie, docce franceschiane sparse in ogni dove in Italia, sponsorizzate da Santegidio e presentate dal cardinale elettricista che si guarda bene dal pagare i 350.000 euro all'ENEL, ma il signore argentino sa che nel suo paese muoiono i bambini di fame e che è a rischio fallimento con tutto ciò che ne consegue, per lui queste sono cose da élite, perciò non degne di menzione, mentre i turchi fanno ciò che vogliono dei curdi cristiani nell'assoluto silenzio della UE senza palle e senza poteri, solo quello di rovinare i paesi che non piacciono alla Germania e Francia in seconda battuta. Mi sfogo qui, perché a casa mia sono trattato da disturbato bipolare, e a nessuno frega nulla della religione, men che meno della tragica situazione in cui ci troviamo. Alla pazienza di Mic se legge e pubblica.Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2019/10/27/il-papa-delle-tre-carte-e-delle-pachamama/?fbclid=IwAR3qetu5WzSKt-339PC_jixJ36uwpTcun_fag_dAms0YYF1ilT7kndv7O2o
SE QUESTA è CHIESA ancora ALLORA è VERO CHE GLI INDIGENI SONO NATISANTI SENZA Gesù CRISTO!

Anonimo ha detto...

«molte guide della Chiesa dei nostri giorni ignorano sempre più il sensus fidei dei fedeli. Altrimenti non si spiega come una minoranza di vescovi, sacerdoti e laici creda di poter parlare a nome di tutta la Chiesa e addirittura si crede la punta di un’avanguardia che ha il potere di mettere in atto riforme radicali».

Anonimo ha detto...

Mobs. Schneider, pane al pane, vino al vino. Per grazia, esistono ancora vescovi così!

Tutti i veri cattolici, che hanno ancora lo spirito degli Apostoli e dei martiri cristiani, dovrebbero piangere e dire delle cerimonie pagane che si sono svolte nella Città Eterna di Roma, parafrasando le parole del Salmo 79,1: “O Dio, i pagani sono entrati nella tua eredità; la tua santa città di Roma li ha contaminati; hanno messo Roma in rovina”.

Sarebbe bene che tutti i veri cattolici, prima di tutto vescovi e poi anche sacerdoti e fedeli laici, formino una catena mondiale di preghiere e di atti di riparazione per l’abominio della venerazione degli idoli di legno perpetrata a Roma durante il Sinodo amazzonico. Di fronte a uno scandalo così evidente, è impossibile che un vescovo cattolico rimanga in silenzio, sarebbe indegno di un successore degli apostoli. Il paradosso è che il primo nella Chiesa che dovrebbe condannare tali atti e riparare è colui che lo promuove..

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/10/27/su-don-minutella-e-il-seme-da-salvare/amp/?fbclid=IwAR2r3gD3uW7dpBAJ-ORO-YH3e6yfe4zPNTDaCURAqhO-iWc_V5bPn9F3Yi4
Aldo Maria Valli risponde alle contestazioni, …. il contestatore come un ponzio pilato "laviamoci le mani anche se hanno trdito Gesù ….sotto il comunismo mons.Schneider stette senza sacramenti .

mic ha detto...

Non è un paradosso è un'ammonizione: sono parole di mons. Schneider!

mic ha detto...

Non c'è il termine "paradosso"!

Anonimo ha detto...

Andrea Carradori:
Con le nomine "ad hoc" e le purghe "ad hoc" il sinodo tedesko/amazzonico DOVEVA andare secondo la mens degli organizzatori. Stop

Anonimo ha detto...

Un'altra perla:

"L'adeguamento della Chiesa allo spirito del mondo è la ragione per cui il mondo riesce ad imporre le sue esigenze, alle quali la Chiesa sta cedendo sempre di più"
Mario Proietti

Anonimo ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2019/10/27/il-papa-delle-tre-carte-e-delle-pachamama/

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=MnTi_hG1sgg

Papa Francesco- Santa Messa in occasione della Chiusura del Sinodo dei Vescovi 2019-10-27

dal minuto '29 l'omelia

Anonimo ha detto...


Secondo un articolo de Il Giornale di oggi, gli idoli gettati nel
Tevere e poi ripescati dai carabinieri, sarebbero tornati al loro
posto nella chiesa di S. Maria Traspontina, ritornati come
oggetto di adorazione!
Come dice l'antico adagio? Peccare humanum, perseverare diabolicum.

Silente ha detto...

Riguardo alle "votazioni sinodali" che hanno dato questo esito aberrante si può commentare dicendo che anche Barabba ottenne più voti del buon ladrone. Vale la pena ricordare questo aforisma di Nicolás Gómez Dávila: “La democrazia è il sistema per il quale il giusto e l’ingiusto, il razionale e l’assurdo, l’umano e il bestiale si determinano non per la natura delle cose, ma per un processo elettorale”. Che una maggioranza di presuli abbiano votato queste proposte perverse è un orribile sintomo dello stato miserabile della Chiesa.
Silente

Anonimo ha detto...

Mora Martino:
Ora che abbiamo Caligola sul trono di Pietro, dobbiamo ringraziare la Provvidenza che ce l'ha mandato. Perché a differenza di certi suoi (molto) ambigui recenti predecessori, Bergoglio è un libro totalmente aperto.Chi non capisce ora l'enorme crisi della Chiesa apertasi col Concilio Vaticano II e approfonditasi nei decenni successivi, chi non capisce questa enorme crisi adesso, non la capirà mai più. Bergoglio l'ha mandato la Provvidenza, che punisce duramente per consentire la conversione. Bergoglio non è GPII, che un giorno pregava con gli stregoni africani non si sa quali entità, ma il giorno dopo brandiva la croce contro l'aborto. Bergoglio, al contrario, non è cattolico a giorni alterni, non lascia adito a fraintendimenti e non lascia spazio a chi voglia illudersi (eccetto i casi più gravi di cecità papolatrica). Ringraziamo quindi che la Provvidenza ci abbia dato un folle senza infingimenti per fare capire a chi ha ancora occhi per vedere e orecchie per sentire la tragica realtà del clero apostata.

Anonimo ha detto...


Gratitudine per mons. Athanasius Schneider

Credo dobbiamo esser tutti grati a mons. Schneider per questa sua
bella vera e propria Lettera Pastorale, nella quale egli non teme
di usare un verbo di fatto proibito nella Chiesa Cattolica, a
partire da Giovanni XXIII (quest'ultimo autentico falso profeta, giudicandolo
dai frutti del Concilio da lui impostato), il verbo "condannare".
Condannare gli errori, quando ci sono e
gravi per di più, è precipuo d o v e r e dei successori di Pietro e
degli Apostoli. E guai a coloro che si sono sottratti a questo dovere,
stabilito dal Signore in persona.
PP

mic ha detto...

Che una maggioranza di presuli abbiano votato queste proposte 

A prescidere dal fatto che la Verità non è nella maggioranza, un'assise ecclesiale non è una riunione di condominio o una consultazione politica nessuna decisione può dipendere dai voti, ma dalla pronuncia autorevole (non autoritaria) e chiarificatrice del Papa. Il vulnus è tutto qui... e purtroppo non è di poco conto.

RR ha detto...

Lupus,
anche per te "standing ovation" !
RR

val ha detto...

Ma essi continuarono a peccare contro di Lui,
a ribellarsi contro l'Altissimo,
nel deserto.
(…)
Quando li faceva perire, essi lo cercavano
e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio;
e si ricordavano che Dio era la loro rocca,
che il Dio altissimo era il loro liberatore.
(…)
Ma egli, che è pietoso, perdona l'iniquità
e non distrugge il peccatore.
Più volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,
ricordando ch'essi erano carne,
un soffio che va e non ritorna.
(…)
Ma essi tentarono il Dio altissimo,
si ribellarono
e non osservarono i suoi statuti.
Si sviarono e furono sleali come i loro padri;
si rivoltarono come un arco fallace;
lo provocarono a ira con i loro alti luoghi,
lo resero geloso con i loro idoli.

Altissimo canto di memoria, da leggere e pregare in continuazione tale è l’intensità sublime di questa preghiera. La santità del salmo 78 istruisce parecchio sul tempo presente e sui tradimenti ad un Dio che non meritiamo, quasi mai.

mic ha detto...

"7. In considerazione della necessità di rendere culto e adorazione nei confronti dell’Unico Vero Dio, la Santissima Trinità e di Cristo Nostro Salvatore; in virtù della mia ordinazione come Vescovo cattolico e successore degli Apostoli, e nella vera fedeltà e amore per il Romano Pontefice, Successore di Pietro, e verso il suo compito di presiedere la Cattedra della verità («Cathedra veritatis»), condanno la venerazione del simbolo pagano di Pachamama nei Giardini Vaticani, nella Basilica di San Pietro e nella chiesa romana di Santa Maria in Traspontina. ... Di fronte a uno scandalo così evidente, è impossibile che un vescovo cattolico rimanga in silenzio, sarebbe indegno di un successore degli apostoli. Il primo nella Chiesa che dovrebbe condannare tali atti e riparare è Papa Francesco.”"

Il termine condanno (vedi punto 7.), in controtendenza al 'vietato vietare di Giovanni XXIII e del concilio, e poi trasferito al Papa che finora ha avallato l'idolatria, è molto significativo!

Anonimo ha detto...

Proprio così. Attraverso i gradini della perdizione (i papi da GXXIII in poi) siamo sprofondati nel pozzo nero, Malebolge. L'escalation dura da 50 anni, con la consapevolezza e la complicità di TUTTI i papi, tranne, a mio giudizio, il povero Luciani. Che, evidentemente, data la fine fatta, non era della stessa pasta dei suoi predecessori e successori.

Anonimo ha detto...

Giuliano Guzzo:
E' difficile sottrarsi all'impressione che oggi, nella Chiesa, prevalga il desiderio di servire il mondo anziché convertirlo; di portare il sollievo temporaneo della vicinanza e non la liberazione definitiva della verità. Così il dovere fecondo di essere sale della terra svanisce nel piacere sterile di esserne lo zucchero, e si fatica a comprendere che, contrariamente alle apparenze, una Chiesa con pochi fedeli e poche vocazioni non ha pochi fedeli né poche vocazioni. Ha poca fede.

Anonimo ha detto...

COMMENTI AL SINODO

Scrive un sacerdote, già anglicano e ora cattolico, a commento del Sinodo: “Per la prima volta dopo la mia conversione alla fede cattolica, non credo che se fossi un anglicano ora mi sarei preso la briga di convertirmi. Non fraintendetemi, non tornerei mai più all’anglicanesimo … ma non credo che se fossi un anglicano ora vedrei il punto di essere cattolico. Al momento la Chiesa cattolica sta semplicemente offrendo ciò che gli anglicani stavano promuovendo 20 anni fa … poco prima che collassassero … è imbarazzante”.
Hermann Sta

Anonimo ha detto...

Perché non

Anonimo ha detto...

La risposta a questo disastro la si trova tutta nella Sacra Scrittura e nel Magistero, san Giovanni e non solo lui, ci dicono CHI è Bergoglio, san Paolo ci dice DOVE deve stare Bergoglio, Papa Paolo IV ci dice COSA si deve fare.
L'infallibilità, tra l'altro, è DOGMA pena non essere fedeli cattolici, garantita ad ogni SUCCESSORE di Pietro fino alla fine dei tempi, dal che deriva che siamo alla FINE dei tempi come dice Medyugorye, Dozulè, don Stefano Gobbi e non solo (Dio non fa nulla senza rivelarlo ai PROFETI), dalche deriva che CHI NON ha l'infallibilità NON è successore di Pietro ma entrato NON per la porta come ladro o brigante.



Anonimo ha detto...

https://www.corrispondenzaromana.it/arnaldo-da-silveira-lipotesi-teologia-di-un-papa-eretico/
Sul papa eretico, l'opinione dei teologi è divisa, il papa eretico pubblico e notorio è scismatico.
Va applicata quindi la bolla Cum ex apostolatus officicium di Paolo IV PAPA.

Viator ha detto...

Di fatto Bergoglio sta scardinando il Depositum fidei. E lo fa in modo astuto, sulla scia dei documenti conciliari, utilizzando la leva della pastorale per scardinare la dottrina sempre professata.

Anonimo ha detto...

...
Questo breve excursus alle origini della nostra fede vuole solo essere un’occasione di riflessione, e ancor più stimolare un salutare confronto tra quanto successo recentemente in Vaticano e nelle sue immediate pertinenze e ciò che dicevano e facevano i nostri predecessori di tanti secoli fa. Avremo ancora il coraggio e la risolutezza, di fronte a chi si presta ad atti di culto estranei alla tradizione cristiana e incompatibili con i suoi presupposti più basilari (cose obsolete tipo il primo comandamento), di indicare il luminoso esempio di chi pagò con la vita il suo rifiuto di venerare altri all’infuori di Cristo Gesù?

Il mondo e, ahimè, alcuni sacri pastori, ci offrono il tempo per deliberare in merito, ma io rispondo assieme a Sperato: In re tam iusta nulla est deliberatio.
https://www.aldomariavalli.it/2019/10/28/poche-chiacchiere-in-re-tam-iusta-nulla-est-deliberatio/

Viator ha detto...

Piccola riflessione.

Si crede erroneamente che la tradizione non possa andare di pari passo con il progresso. Si crede che, di conseguenza, tradizione sia un altro significato di conservazione. Ma non è così. Il conservatore è sempre tradizionalista, mentre il tradizionalista non necessariamente è un conservatore . La tradizione contempla infatti l'idea di progresso : perché la invera. La rende tangibile e atta a procrastinare nel tempo futuro la sua solidità di cosa nuova.

Perplesso ha detto...

Nell’omelia di ieri per la Messa a chiusura del Sinodo, il papa ha paragonato l’atteggiamento del fariseo a quello di tanti cattolici di oggi e si è detto grato per i lavori sinodali incentrati sulle «voci dei poveri». Inoltre, nel discorso di sabato, Bergoglio ha elogiato Greta e la Repam e preannunciato un possibile sinodo sulla sinodalità, dicendo che «la Chiesa deve sempre essere riformata».

Anonimo ha detto...


Un possibile sinodo sulla sinodalità"?

E che facciamo, un sinodo sui sinodi? Il "mobilismo" individuato nella Chiesa dal
Concilio in Poi, e sottoposto da Amerio a fini analisi, sta scadendo sempre più
nella farsa, sia pure tragica.
Z.

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sinodo-fedeli-preoccupati-i-cambiamenti-voluti-papa-1775962.html

Sinodo, fedeli preoccupati per i cambiamenti voluti dal Papa
Le novità introdotte dal Sinodo panamazzonico scuotono la coscienza dei fedeli, che ora si interrogano sulle sorti della Chiesa cattolica. Ora si attende l'esortazione apostolica del Papa

Ma l'impressione è che in giro, tra la cosiddetta "base", ci sia un po' di malessere. Un dato peraltro già segnalato con la preghiera di salvezza per la Chiesa cattolica che alcuni fedeli avevano organizzato in modo spontaneo e in contemporanea con l'apertura dei lavori.

Catholicus ha detto...

@ Andrea Sandri: "L'insistenza sulla Pachamama non è che la famosa punta dell'iceberg di un progetto di abolizione del Cristianesimo. Attendiamoci un'esplosione del neopaganesimo in Sudamerica e poi in tutto l'orbe - con tutte le disastrose conseguenze del caso" caro Andrea, non credo proprio che accadrà ciò che lei paventa, penso invece che quando saranno sicuri di avere la vittoria in tasca, di poter intronizzare Lucifero e farlo adorare al posto di Cristo, l'Immacolata scenderà in campo e schiaccerà la testa al serpente infernale,
ricacciandolo all'inferno, assieme a tutti i componenti della sua diabolica chiesa, mascherata da Chiesa cattolica. "Quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi", ha assicurato a Suor Lucia, a me tanto basta. Viva Maria, Viva Cristo Re !

Anonimo ha detto...

Perché non avrebbero dovuto ripescare, ma lasciarli marcire li