Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 aprile 2013

Animus meminisse horret

Pubblico questo intervento della nostra Luisa. Faccio mia ogni sua parola e non ne aggiungo, tranne che per osservare che si tratta del lezzo nauseabondo evocato da Piero Marini, ma per nulla eliminato...

Si fa fatica a finire di leggere l`articolo tanto si susseguono frasi subdolamente menzognere, ingiuste, o semplicemente false, sopporto molto male che si nomini Papa Benedetto quando lo si fa unicamente per esaltare l`aria nuova, il clima nuovo che respireremmo con il suo successore.
(ASCA) - Città del Vaticano, 24 apr - Il nuovo clima che si respira nella Chiesa con il pontificato di papa Francesco trae le sue radici dal ''gesto non rivoluzionario ma certamente dirompente compiuto da Benedetto XVI'' e culminato con la sua rinuncia al pontificato. È quanto ha affermato mons. Domenico Pompili, direttore dell'ufficio nazionale per la comunicazione della Cei, intervenuto questa sera a Roma, presso la libreria Centro Russia Ecumenica, nel corso della presentazione del libro: ''Ratzinger. Dalla paura al tempo dell'amore'' del vicedirettore dell'Osservatore Romano Carlo Di Cicco.
Un volume, edito dall'editrice 'Memori', che ripercorre le tappe salienti del pontificato di papa Ratzinger fino al suo clamoroso gesto.
Perché, prima come era il clima? Freddo, oscuro, irrespirable? E se lo era, lo era a causa di chi?
Forse che con l`arrivo di Jorge Bergoglio tutte le sporcizie, gli inquinamenti, contro i quali ha dovuto lottare Papa Benedetto, e per i quali è stato attaccato dai media, sono come per incanto completamente spariti?
Sono spariti anche dalle pagine dei media. Ma siete così ingenui, cari prelati, da credere che i media che sono ora i vostri fedeli alleati, continueranno ad esserlo quando Papa Bergoglio, dovrà pronunciarsi sui temi scottanti?
"In tutti i modi Benedetto XVI - afferma nel libro Di Cicco - ha cercato di disincagliare la barca di Pietro e rimetterla in piena navigazione. In parte è stato compreso, ma la sua predicazione dell'amore è rimasta per buona parte epidermica e servirà, forse, nel prossimo futuro".
Parli per lei Di Cicco, parli per chi ha sopportato a mala pena il Pontificato di Benedetto XVI, parli per chi è stato da subito refrattario al suo Magistero, al suo esempio e alla sua persona.
Forse? Quanto è brutto e deprecabile quel "forse". No, signor Di Cicco, la predicazione di Benedetto XVI è "servita" subito, "serve" oggi e "servirà" sicuramente nel futuro.
È arrivata diritta al cuore e alla mente di tutti i fedeli che ovunque nel mondo hanno seguito con attenzione e tanto affetto il loro Papa, che affollavano le piazze e le strade a Roma, in Italia e ovunque andava, che hanno aperto innumerevoli siti e blog per diffondere il suo Magistero.
A ricordare come quella di papa Ratzinger sia stata una "spinta irrisolta sulla via della riforma della Chiesa", è stato invece mons. Pompili che, comunque, ha aggiunto che papa Benedetto "ha avuto il merito di aver scacciato la paura nella Chiesa" e che la sua rinuncia "ha mostrato al mondo che un passaggio così doloroso è equivalso anche a quella creatività che ha portato al cambiamento di clima attuale così ben interpretato da papa Francesco".
Spinta irrisolta? Sulla via di QUALE riforma? Passaggio doloroso al cambiamento di clima attuale? Ma che significa?
A prendere la parola anche il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi che ha, invece, ricordato quella che ha definito "una diffidenza della stampa" verso il pontificato di Ratzinger descritto troppo spesso come "distante dalla gente". Valutazione, ha fatto notare Siddi, poi smentita dagli ultimi atti del pontificato e "dall'estrema umanità" dimostrata da Benedetto XVI negli atti finali della sua missione.
Ah si? Diffidenza o accanimento della stampa? Umanità negli atti finali: le dimissioni, ad esempio?
"Distanza dalla gente" o giusta riservatezza, stile e profondità raramente eguagliabili? Ed ora, invece, non ci stanno forse mostrando un papato stile Grande Fratello orwelliano, dalla mancanza di riservatezza, lasciandone da parte la sciatteria e il pauperismo, fin nella celebrazione quotidiana, fin troppo banalizzante sia l'uomo che la funzione?

E il bouquet finale è la frase di Astori secondo il quale:
Secondo il direttore dell'Asca, Gianfranco Astori, infine, la figura di papa Ratzinger va inquadrata nella "fine del vecchio e nell'inizio del nuovo", per la Chiesa cattolica e che le dimissioni di Ratzinger vanno inserite nell'alveo di un "papa innovatore che ha chiuso definitivamente con la Chiesa del 'Sillabo' aprendo alla Chiesa della speranza".
Fine del vecchio? Finita la Chiesa del Sillabo?
Caro Papa Benedetto, hai dato la tua vita, e la stai ancora dando, alla Chiesa ma la Chiesa non ti meritava, che si vergognino coloro che non hanno nemmeno la decenza di frenare il loro ardore ideologico, tanto sono certi che il falso spirito del Concilio riprenderà le redini della Chiesa.
E quello sarebbe un libro su Benedetto XVI? Per in realtà esaltare il nuovo?

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Mic. Se pero' i vari Di Cicco, Pompili e compagnia cantante non avessero trovato un ambiente favorevole alla loro carriera sotto il Pontificato di Benedetto XVI, adesso non dovremmo subirci i loro vili vaneggiamenti. Un Papa non puo' limitarsi ad esercitare (in modo sublime direi, nel caso di Ratzinger) il munus sanctificandi ed il munus docendi, ma deve anche governare scegliendosi collaboratori capaci e congruenti con il suo pensiero, altrimenti i suoi esempi, i suoi insegnamenti e anche le sue disposizioni normative finiscono presto nel dimenticatoio..... Felice

Anonimo ha detto...

...evitiamo di dare epiteti del genere...
E come si fa in quest'orchestra ben diretta???

Anonimo ha detto...

"Lei è la fine del vecchio - chiesi al Papa nel nostro ultimo incontro - o l'inizio del nuovo?". La sua risposta fu: "Entrambi".
(dall'ultimo incontro fra Peter Seewald e Papa Benedetto XVI)

viandante ha detto...

Mi sento sempre un po' a disagio in questi discorsi sul papa (o sui papi), sembrerebbe che é su di lui che noi dobbiamo focalizzare la nostra attenzione e preghiera. Io credo innanzi tutto in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
La figura del papa é importante sì, ma solo fino ad un certo punto. Quante anime cristiane sono vissute, hanno faticato e sono morte nella Grazia di Dio senza mai aver potuto vedere, sentire o leggere alcunché del papa regnante nel loro tempo? Quante anime cristiane si sono meritate il Paradiso nonostante i cattivi esempi di papi e cardinali? Vi sono poi stati periodi in cui vi erano due papi o meglio un papa ed un antipapa, ma per i contemporanei non era facile capire quale fosse il vero. Addirittura vi sono stati santi che sono diventati tali nonostante fossero convinti sostenitori, in buona fede, dell'antipapa.
Quindi pur condividendo molte cose dette nell'articolo, vorrei invitare tutti a guardare oltre la figura del papa, a vivere la fede concreta, reale, quotidiana senza pensare troppo al papa.
D'altronde ai manifestanti contrari ai matrimoni omosessuali di Parigi che parole di incoraggiamento ha rivolto il papa? Nessuna, mi pare. Nella nostra vita é lo stesso. Possiamo essere fortunati se incontriamo un buon parroco che ci sussurra una buona parola, ma non aspettiamoci che sia il papa o qualcun altro a trascinarci in Paradiso.
Lui deve fare il suo dovere, noi il nostro.
Del resto solo il Signore ci può risollevare dalla situazione attuale.
Dobbiamo essere grati a tutti, papi postconciliari compresi, del bene che ci donano, ma guardiamo a Dio, guardiamo all'intercessione della Madonna.
Non voglio provocare ma cerchiamo di non essere troppo papocentrici.

hpoirot ha detto...

Ratzinger fa parte del'ingranaggio che sta sfaldando le basi della Chiesa. Non é giusto contrapporlo al nuovo papa. Sui nuovi fondamenti "conciliari" sono 100% d'accordo.

Mi vengoo in mente due cose (tra 100 e passa): la beatificazione di GPII e l'ultimo suo pietoso discorso sulla messa.

Fa benissimo anonimo a ricordarci chi é VERAMENTE Ratzinger.

Anonimo ha detto...

Non voglio provocare ma cerchiamo di non essere troppo papocentrici.

Caro viandante,
anch'io spesso mi pongo il problema su questo eccesso di attenzione e non posso che convenire sulla sottolineatura della responsabilità personale, dalla quale nulla e nessuno può esimerci.

La ragione di questa attenzione, tuttavia, non mi pare tanto da cercare nell'accentuazione della figura del Papa (o di un papa in particolare), né in una sorta di papolatria, ma nella situazione di crisi nella Chiesa della quale alcuni Papi sono stati in un modo o nell'altro protagonisti.
Ed è nelle ragioni di questa crisi, nelle possibili soluzioni, nei timori o nelle speranze rispetto ad alcuni comportamenti che sembrano addirittura sovvertire, insieme alcune espressioni del Papato, alcuni fondamenti della nostra fede, che si focalizza la nostra attenzione e la nostra riflessione.
Anche e soprattutto per trovare i punti di riferimento certi per custodire e alimentare il dono e la grazia che abbiamo ricevuto.

Anonimo ha detto...

Fa benissimo anonimo a ricordarci chi é VERAMENTE Ratzinger.

Che tra i due papi ci sia una 'continuità' nella riforma l'ho sottolineato più di una volta.
Ma la formazione di Papa Ratzinger, il cui stile e la cui profondità non possono essere negati, lo portava a rifuggire alcuni eccessi progressisti che ha chiamato col loro nome di 'discontinuità' da rigettare. Inoltre era consapevole che il cuore della crisi fosse la Liturgia (lo ha detto e scritto). Del resto Il Summorum è un vero e proprio miracolo che dobbiamo a lui...

Quel che ha detto il 14 febbraio sulla messa mi ha lasciata di sale, francamente non me lo spiego e tra l'altro cozza con una marea di suoi scritti.

hpoirot ha detto...

Il SP non é miracolo. E' un niente di fatto poiché non ristabilisce niente, non riabilita niente. Si limita a rocordare una legge che non é mai stata (e non avrebbe mai potuto essere) abrogata...

e semmai é un miracolo della Provvidenza (che, certo, ha agito tramite il papa)

Anonimo ha detto...

Infatti. Per questo ho sempre nutrito dubbi sui motivi della sua abdicazione. Mi e' sembrato un gesto del tutto discontinuo rispetto al resto del Pontificato, come le ultime sortite e le ultime nomine. Secondo me qualcosa e' successo...... Felice

Anonimo ha detto...

...anche se poi una 'discontinuità meno evidente a prima vista è contenuta e operata nel cambio di paradigma che ha attribuito significati nuovi ad alcuni termini. Penso al diverso senso attribuito alla 'tradizione', ad esempio. Per questo è difficile venirne fuori, anche se prima o poi succederà...

Anonimo ha detto...

Il SP resta comunque un miracolo, nonostante le difficoltà, perchè resta la non-abbrogazione dichiarata espressamente. Il rezto lo fará il Signore, penso soprattutto con le nuove generazioni di sacerdoti e seminaristi.

Luisa ha detto...

Ringrazio mic per aver preso il commento che ho postato oggi da Raffaella, so che il mio affetto per Benedetto XVI non è condiviso da alcuni che scrivono su questo blog, ne ho la conferma in questi primi commenti.
Un anonimo cita Seewald, questo ho detto sempre da Raffaella:

"Lei è la fine del vecchio - chiesi al Papa nel nostro ultimo incontro - o l'inizio del nuovo?". La sua risposta fu: "Entrambi".
(dall'ultimo incotro fra Peter Seewald e Papa Benedetto XVI)

Come sempre ho una certa riserva quando le parole sono riportate da un giornalista, fosse anche Seewald.
Detto questo tutto dipende da che cosa si intende per "vecchio" e "nuovo".
Quelle parole danno adito a diverse interpretazioni, non è difficile immaginare quale significato abbiano dette da un progressista, come le interpreta Astori dell`ASCA è palese.
Che cosa invece intendesse Benedetto XVI per vecchio e nuovo, ammesso e concesso che abbia detto quelle parole, ce lo ha detto e mostrato durante il suo Pontificato.
Non c`era nelle sue parole e nel suo esempio nessuna rottura con il "vecchio", nessun disprezzo per il"vecchio", non c`era quella voglia dirompente di "nuovo".
Il vecchio = brutto e morte,
il nuovo = solo speranza e gioia, sono assenti dal pensiero di Benedetto XVI ma onnipresenti nelle esternazioni di chi sta riempiendo i media con i loro peana da franscescolatria.

don Camillo ha detto...

Quindi pur condividendo molte cose dette nell'articolo, vorrei invitare tutti a guardare oltre la figura del papa, a vivere la fede concreta, reale, quotidiana senza pensare troppo al papa....Possiamo essere fortunati se incontriamo un buon parroco che ci sussurra una buona parola, ma non aspettiamoci che sia il papa o qualcun altro a trascinarci in Paradiso. Lui deve fare il suo dovere, noi il nostro.

Ecco preghiamo per i pastori piuttosto che stanno in trincea e che da Dio sono chiamati a salvare le anime con i sacramenti dati e amministrati! La nostra FEDE è stata già confermata secoli fa, quindi basta questo attaccarsi alla sottana bianca.

ps.
Poi comunico a hpoirot che la luna di miele è finita definitivamente oggi alle ore 16.57.

hpoirot ha detto...

S.Tommaso d'Acquino dice: «Quando un artista fa delle opere difettose, queste non sono più opere d’arte, diventano invece opera CONTRARIE all’arte».
[Somma Teologica, 1a2ae, q 57]

Cara Luisa, voi non capite la nostra posizione perché non capite quella di S.Tommaso.

Un pontificato difettoso é già contrario alla Tradizione, cosi' come lo é un Concilio o una messa difettosa (sempre senza entrare nel guidizio interno alla persona di Joseph Ratzinger)

Trovatemi in 1965 anni di Chiesa due pezzi di magistero, di liturgia o sue pontificati che abbiano 1/10 delle imperfezioni e/ o contraddizioni del Concilio.

Ma non esistono!

Anonimo ha detto...

Un pontificato difettoso é già contrario alla Tradizione, cosi' come lo é un Concilio o una messa difettosa (sempre senza entrare nel guidizio interno alla persona di Joseph Ratzinger)

Ne sono consapevole hpoirot; ma non abbiamo altra scelta che andare avanti resistendo, in attesa del ripareggiamento della verità.

Anonimo ha detto...

Poi comunico a hpoirot che la luna di miele è finita definitivamente oggi alle ore 16.57.

che significa?

hpoirot ha detto...

bentornato don cami' !!!!

don Camillo ha detto...

Ho saputo una cosa riportata, quindi ha il valore dell'onorabilità della persona che me l'ha confidata, che io reputo ovviamente credibile e seria. Ebbene in un colloquio privato in Vaticano, ieri o l'altro ieri, Francesco avrebbe chiesto a questo Eccellentissimo Curiale di non celebrare più in rito tridentino.

Per prudenza? Per consiglio paternalistico anni '80? O per intimidazione tipo da Boss a picciotto? non so, so solo che l'eccellentissimo che già celebrava abbastanza dimessamente c'è rimasto assai male!

Era prevedibile, ma certo non fa piacere... no problem, stavamo nelle catacombe e la resteremo!

Anonimo ha detto...

" lezzo nauseabondo evocato da Guido Marini, ma per nulla eliminato..."



PIERO Marini!!!

Anonimo ha detto...

"Nell’attuale dibattito sulla natura propria della moralità e sulle modalità della sua conoscenza, la questione della coscienza è divenuta il punto nodale della discussione, soprattutto nell’ambito della teologia morale cattolica. Tale dibattito ruota intorno ai concetti di libertà e di norma, di autonomia e di eteronomia, di autodeterminazione e di determinazione dall’esterno mediante l’autorità. La coscienza vi è presentata come il baluardo della libertà di fronte alle limitazioni dell’esistenza imposte dall’autorità. In tale contesto vengono così contrapposte due concezioni del cattolicesimo: da un lato sta una comprensione rinnovata della sua essenza, che spiega la fede cristiana a partire dalla libertà e come principio della libertà e, dall’altro lato, un modello superato, "pre-conciliare", che assoggetta l’esistenza cristiana all’autorità, la quale attraverso norme regola la vita fin nei suoi aspetti più intimi e cerca in tal modo di mantenere un potere di controllo sugli uomini. Così "morale della coscienza" e "morale dell’autorità" sembrano contrapporsi tra di loro come due modelli incompatibili; la libertà dei cristiani sarebbe poi messa in salvo facendo appello al principio classico della tradizione morale, secondo cui la coscienza è la norma suprema, che dev’essere sempre seguita, anche in contrasto con l’autorità. E se l’autorità — in questo caso: il Magistero ecclesiastico — vuol parlare in materia di morale, può certamente farlo, ma solo proponendo elementi per la formazione di un autonomo giudizio alla coscienza, la quale tuttavia deve sempre mantenere l’ultima parola. Tale carattere di ultima istanza proprio della coscienza viene ricondotto da alcuni autori alla formula secondo cui la coscienza è infallibile." Elogio della coscienza - Joseph Ratzinger - http://www.clerus.org/clerus/dati/1999-05/10-2/Elogiocoscienza.rtf.html

Rottura ou continuità mons. Ratzinger?

Anonimo ha detto...

spiega la fede cristiana a partire dalla libertà e come principio della libertà e, dall’altro lato, un modello superato, "pre-conciliare", che assoggetta l’esistenza cristiana all’autorità, la quale attraverso norme regola la vita fin nei suoi aspetti più intimi e cerca in tal modo di mantenere un potere di controllo sugli uomini

Mi pare un concetto asfittico di "libertà". L'assoggettamento a norme dettate da un'Autorità degna di questo nome e che trasmette la Rivelazione Apostolica e dunque del Signore, non è mancanza di libertà, ma la via per trovare la vera libertà, che è quella dei figli di Dio e non è mai imposta dall'esterno ma diventa 'connaturale' al credente.

Poi la coscienza, se illuminata dalla fede, dà la sua adesione. Altrimenti, resta sempre il libero arbitrio... L'accenno all'"infallibilità" della coscienza" mi lascia molto perplessa. Penso che occorra leggere tutto il testo per intero, perché Ratzinger ha l'abitudine di esporre tutti i vari elementi da vagliare, per poi trarre le conclusioni. E probabilmente qui siamo ancora a livello di analisi e non di sintesi...

Anonimo ha detto...

un modello superato, "pre-conciliare", che assoggetta l’esistenza cristiana all’autorità, la quale attraverso norme regola la vita fin nei suoi aspetti più intimi e cerca in tal modo di mantenere un potere di controllo sugli uomini.

Questo è moralismo, non etica.
In ogni caso Ratzinger vuole uscire dal legalismo e penso che nel seguito del suo discorso legga la libertà di coscienza in senso biblico.

In ogni caso, se è vero che nella Chiesa preconciliare prevaleva una formazione giuridista, non era raro incontrare santi sacerdoti, dispensatori di "saporosa sapienza".
Credo che, nell'intento di uscire dal moralismo legalista, si sia caduti dell'eccesso opposto: la misericordia senza giustizia, la tenerezza (materna) senza la fermezza e la solidità (paterne). Occorrono in simultanea per 'costituire' psicologicamente e spiritualmente, fondandosi sulla grazia, ma senza escludere la responsabilità personale.

E, soprattutto senza escludere il fondamento di tutto, e cioè che l'uomo è "ordinato al suo creatore" e la sua libertà si dispiega disponendosi nel disegno di Dio, che si è rivelato e Incarnato in Cristo Signore.

viandante ha detto...

Don Camillo,
il fatto riguardante l'invito a non celebrare la Messa secondo il rito tridentino é grave e segue una tattica modernista, quella della prassi.
Senza abolire o modificare le leggi ecclesiastiche si rende praticamente introvabile la Messa di sempre.
È quello che capitò alla Messa con Paolo VI, mi sembra.
In sè é già una forma di revoca del Summorum pontificum!
Dunque ostacoli in vista non più solo a livello diocesano.

Luisa ha detto...

Non serve a nulla spezzettare un discorso dell`allora card. Ratzinger, non è onesto farlo, i suoi discorsi devono essere letti per intero, il suo pensiero è articolato, spesso complesso (che non vuol dire complicato),parte da un punto, lo sviluppa, presenta i vari modi di analizzarlo, anche quelli contrari, e poi conferma e approfondisce il suo pensiero che è quello della Chiesa.
Tagliuzzare, troncare, è scorretto, si può fargli dire l`esatto contrario di quel che afferma qualche riga o pagina dopo.

viandante ha detto...

Tagliuzzare, troncare, è scorretto, si può fargli dire l`esatto contrario di quel che afferma qualche riga o pagina dopo.
Per l'amor di Dio, Luisa, sappiamo benissimo che temi complessi spesso non possono essere semplificati. Ma ricorda anche cosa dicevano altri papi riguardo al modernismo: tra pagine bellissime é facile trovarvi una pagina impregnata di errori.
Non potrebbe essere il suo, uno di questi casi?

Luisa ha detto...

Non so per l`amor di Dio, ma è in ogni caso per amor di verità e per rispetto di chi scrive, più volte ho visto frasi di Papa Benedetto tolte dal loro contesto, troncate, senza aggiungere quel che diceva qualche riga più sotto, gli si faceva dire quel che non aveva detto!
Non si tratta di pagine bellissime in cui potrebbe o può trovarsi l`errore, si tratta di rispettare il pensiero di un uomo lasciandolo nella sua interezza, senza mutilarlo, senza strumentalizzarlo.
Detto questo mi fermo qui, mi dispiace che un mio commento postato da Raffaella (completato da mic) possa servire ad aprire una discussione che va a finire nella critica di Benedetto XVI, vi lascio alle vostre certezze, io resto con le mie certezze e le mie domande su alcuni punti che so resteranno senza risposte ma che non intaccano in niente il rispetto e l`affetto per Benedetto XVI.

don Camillo ha detto...

Senza abolire o modificare le leggi ecclesiastiche si rende praticamente introvabile la Messa di sempre.

@ viandante, chi la celebrerà per moda o per opportunità smetterà (e non so se è un male) e chi continuerà lo farà perchè ci crede davvero. Io da parte mia continuerò a star vicino alla SPX mia isola di cattolicità sacerdotale...

Non serve a nulla spezzettare un discorso dell`allora card. Ratzinger, non è onesto farlo, i suoi discorsi devono essere letti per intero, il suo pensiero è articolato, spesso complesso (che non vuol dire complicato),parte da un punto, lo sviluppa, presenta i vari modi di analizzarlo, anche quelli contrari, e poi conferma e approfondisce il suo pensiero che è quello della Chiesa.

@ Luisa, non so cosa dirti... perchè più approfondisci ratzinger più ti rendo conto della sua ostinazione nel perseguire una idea che di cattolico ha ben poco.

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV143_Tissier_La_fede_in_pericolo_0.html

Anonimo ha detto...

Il paterno consiglio del papa all'eccellentissimo curiale "innominato" andrebbe verificato....
Inutile generare timori, ma restiamo vigilanti...

hpoirot ha detto...

@ Luisa, anch'io non so cosa dirti...


@don Camillo, dobbiamo cosi' vederne. Il Vicario di Cristo in terra prende spontaneamente lezioni di morale da Napolitano...

Citta' del Vaticano, 26 Aprile 2013.
Ieri pomeriggio il Santo Padre Francesco ha chiamato di sua iniziativa per telefono il Presidente Napolitano per ringraziarlo di un telegramma e per esprimergli il suo apprezzamento con queste parole: “Ho chiamato, Signor Presidente, per ringraziarLa per il Suo esempio. Lei è stato un esempio per me. Con il suo comportamento Lei ha reso vivo il principio fondamentale della convivenza: che l’unità è superiore al conflitto. Sono commosso della Sua decisione”.


http://www.zenit.org/it/articles/telefonata-di-papa-francesco-al-presidente-napolitano

Luciana Cuppo ha detto...

Mic ha detto:

Penso che [Ratzinger] legga la liberta' di coscienza nel senso biblico.

A me pare invece che la legga in senso kantiano dall'A alla Z.

don Camillo ha detto...

@hpoirot
Non ho capito ancora se ci fà o se ci è!? in tutti e due casi casi è comunque preoccupante. Ad ogni modo mettersi "contro" ho già visto che è impossibile. Se le persone più o meno ti seguivano nei ragionamenti con le critiche a B16, ora se solo ti poni in modo interrogativo contro F1, trovi solo sconcerto e susciti scandalo.

Anonimo ha detto...

Con tutto il rispetto, ma è lo stesso don Camillo di qualche giorno fa?
M

Anonimo ha detto...

A me pare invece che la legga in senso kantiano dall'A alla Z.

Cara Luciana,
mi riferivo al brano citato, che contiene anche, come affermazioni, riferimenti alla coscienza in senso biblico.
Quanto, al 'succo' del discorso globale di Ratzinger, è apparsa inequivocabile la sua formazione modernista.

don Camillo ha detto...

Con tutto il rispetto, ma è lo stesso don Camillo di qualche giorno fa?
M


Certo!