Prendo spunto da un articolo pubblicato ieri sul Blog Messa in Latino a proposito di quella che sembrerebbe una buona notizia: vescovi che pregano per domandare vocazioni.
Purtroppo i vescovi domandano al Signore solo vocazioni "Novus Ordo" perché non sono affatto disposti ad accogliere chi è orientato alla liturgia tradizionale in latino, nemmeno alla luce del Summorum Pontificum.
Ha dell'incredibile la capacità episcopale di rifiutare vocazioni (a volte subito, altre volte dopo qualche anno di "prova") perché risultano incompatibili con le Strategie Pastorali.
Breve schema per capire meglio:
- dietro l'alibi del "ma io ordino per la diocesi" si nasconde il comando perentorio di celebrare ordinariamente in italiano in tutti i posti dove si verrà mandati
- anche quando un vescovo promettesse ad un futuro prete libertà di celebrare in latino, intende che considera la Messa Tradizionale un hobby per il raro tempo libero, hobby che non deve incidere sul programma dettato dalla curia (esempio: "ma come! invece di presiedere la riunione del consiglio pastorale dell'unità pastorale, stavi a dire Messa in latino?!?!")
- una vocazione al sacerdozio andrebbe accolta in quanto "vocazione al sacerdozio", non sulla base dell'impiegabilità in qualche incarico, che è un "funzionalismo" aziendale di gestione parrocchie e centri pastorali finalizzato alla promozione del non entusiasmante prodotto "Novus Ordo"
- infatti se il criterio fosse solo "aziendalistico", le vocazioni "tradizionali" anziché essere allontanate con ogni pilatesco trucchetto verrebbero sfruttate per allargare la clientela e diversificare il catalogo prodotti
- il problema è dunque la diabolica guerra dei vescovi contro la liturgia tradizionale: l'infinito valore della Messa (per gli ecclesiastici che ancora ci credono) viene riconosciuto solo alla "Novus Ordo", altrimenti, per dare spazio a quell'infinito valore, si darebbe spazio anche alla Messa Tradizionale (figuratevi che nel 2007 Benedetto XVI ha avuto addirittura bisogno di ricordare che la Messa Tradizionale non è mai stata abolita...)
- il generale va alla guerra con i soldati che si ritrova: se chiede rinforzi e poi per antipatie li rifiuta, che generale è? Se non sa trovare un modo per impiegarli in battaglia, che generale è? Allo stesso modo i vescovi: se pregano per le vocazioni e poi nel migliore dei casi considerano la Messa "Vetus Ordo" un hobby per il raro tempo libero, che vescovi sono? Se si nascondono dietro lo slogan falso e ipocrita del "da noi non la vuole nessuno", che concezione hanno del sacerdozio e della Messa?
- dunque un vescovo non disposto ad accogliere e valorizzare davvero ogni vocazione (ad esempio: un qualsiasi vescovo italiano), se prega il Signore di mandare più operai nella Sua messe sta pregando contro sé stesso, perché è pronto a rifiutare alcuni dei doni che sta chiedendo al Signore. Che è la stessa cosa della mamma che intende abortire un figlio qualora l'ecografia non rispecchiasse gli standard desiderati.
19 commenti:
Prego gli eventuali commentatori di non perdersi in questioni di lana caprina.
Infatti il sacerdozio è un dono, non un impiego.
La Messa ha valore infinito: non è un prodotto.
La liturgia nella forma "staordinaria" non è né abolita, né inferiore a quella Novus Ordo.
Le parrocchie non sono una rete di negozi.
E la Chiesa non è un'azienda.
Tanto meno un'azienda che recluta personale su misura delle proprie strategie.
Tanto meno un'azienda che può reclutare solo secondo il parere del servizio clienti.
Del resto, se fosse davvero un'azienda, sulle vocazioni inseguirebbe il trend positivo piuttosto che castrarsi.
Le vocazioni tradizionali ci sono. Non importa quante sono: ci sono.
Ed hanno tutte (chissà come mai) timore di presentarsi a un vescovo.
Non tutte sono disposte ad andare in certi istituti o addirittura all'estero.
Nessuno vuole guadagnarsi un'etichetta infamante: per questo tacciono.
I vescovi mandano via vocazioni "sospette" di Vetus Ordo e amano lavarsene pilatescamente le mani.
A sentirli, non è mai colpa loro: cacciarle via era un atto dovuto, era la sacrosanta conclusione di un onesto discernimento, sulla base dei pareri di Responsabili Vocazionali, Rettori del Seminario Diocesano, Parroci a cui il sospetto era stato affidato...
Oppure esigendo la "possibilità" di celebrare il Novus Ordo... solo come utile grimaldello per futuri incarichi diocesani "esclusivamente Novus Ordo".
Quanto detto per i vescovi evidentemente vale ancor più per i superiori delle congregazioni religiose.
La prima carità è la verità.
Tutta la mia solidarietà e anche le mie preghiere a tutti quei 'vocati' dal Signore e disprezzati dai vescovi (che dovrebbero essere "pastori" e non altro), come ha così efficacemente illustrato il nostro carissimo collaboratore.
La passio Ecclesiae purtroppo non accenna a finire. Ed è sintomatico che parta proprio dagli aspiranti sacerdoti...
I veri "periferici" siamo noi, ormai confinati sul bordo dell'ultima panca nella Chiesa, come ha efficacemente dichiarato una lettrice del blog di Raffaella.
Sapete se prega per le vocazioni esclusivamente novus ordo anche lui?
...Vorrei dare una bella notizia, anche il nuovo Vescovo di Sora Mons. Gerardo Antonazzo da un mese circa insediatosi in diocesi sta lavorando molto bene per le vocazioni e sta sensibilizzando i suoi sacerdoti a pregare per le vocazioni, ad accompagnare con il discernimento spirituale coloro che manifestano segni di vocazione.
Siamo molto contenti e grati a questo zelante Pastore e il Signore già ci sta mostrando che gradisce il suo lavoro che in prospettiva vede anche la riapertura del seminario diocesano.
Affido ai lettori del blog e alle loro preghiere il bel lavoro che stiamo portando avanti a Sora.
Il Signore Iddio, quando creo' l'universo, creo' anche delle schiere di angeli, e tra questi c'erano i Serafini, i Cherubini e tanti schiere di Angeli semplici. Poi creo' l'arcangelo Michele, Gabriele e Raffaele, che noi chiamiamo gli Arcangeli, quasi per definire una gerarchia.
Con questo voglio puntualizzare che gli Angeli, male o bene erano una specie di gerarchia al servizio di Dio.
Creo' tra tutti un'angelo che era il piu' bello, e questo forse vedendo la differenza tra lui e gli altri volle tentare di diventare alla pari o piu' grande ed importante di Dio stesso che l'aveva creato.
Ma Dio, che e' l'Onnipotente, vedendo la presunzione, lo mando' nel peggior posto che aveva creato,
dove c'e' dolore e stridore di denti -L'INFERNO -
Ora la gerarchia della Chiesa e' composta come noi Cattolici Apostolici Romani l'abbiamo imparata dal catechismo, e tra questa ci sono i vescovi i presbiteri e via dicendo.
Ma cosa credete che se Dio ha mandato l'angelo piu' bello all'inferno, chi si mette contro Dio e la Sua Chiesa per presunzione, l'Onnipotente cambia metodo?, no... Come lucifero ha fatto la fine che meritava, cosi sara' per chi tradisce Dio e la Sua Dottrina per distruggere la Fede dei semplici.
Loro, i potenti possono anche cercare di combattere contro Dio e le Sue Leggi, ma e' come lottare contro i mulini a vento.
Vincono qui sulla terra, poi in cielo giudica Dio. E da li non si sfugge.
Chi ha fede e rispetta le Leggi Divine, si salva; chi tradisce, sapendo di tradire, va' nella geenna. Giuda insegna.
da MiL ha detto...
Sapete se prega per le vocazioni esclusivamente novus ordo anche lui?
E' DA DARSI per certo, fino a prova contraria.
Ma cosa credete che se Dio ha mandato l'angelo piu' bello all'inferno, chi si mette contro Dio e la Sua Chiesa per presunzione, l'Onnipotente cambia metodo?, no... Come lucifero ha fatto la fine che meritava, cosi sara' per chi tradisce Dio e la Sua Dottrina per distruggere la Fede dei semplici.
Loro, i potenti possono anche cercare di combattere contro Dio e le Sue Leggi, ma e' come lottare contro i mulini a vento.
Caro Serafino, non dubito che i principi siano questi. Ma rifuggo da applicarli come giudizio, lasciandolo al Signore...
Sono consapevole anche che non praevalebunt.
Nel frattempo, oltre a pregare e soffrire, mi piacerebbe vedere qualche spiraglio maggiore, tipo Vocogno et alii, ad esempio... è da lì che inizia la restaurazione.
mi scuso, eri Bernardino...
Cara Mic, che dobbiamo pregare affinche' Dio cambi i cuori dei responsabili, sono daccordo con te.
Ma i principi son questi e da questo non si deve deviare.
Poi Dio ha l'ultima parola ed il giudizio - noi possiamo e dobbiamo solo pregare per la Sua Chiesa che come al solito sta' attraversando questa enorme passio.
Vedi Mic., dice un vecchio proverbio (e si sa' che i proverbi provengono dalle persone anziane o come diciamo noi vecchie, e cioe' dall'esperienza) meglio un buon padre di famiglia che un cattivo prete. - RIFLETTI -
I vescovi che cacciano dai seminari chi vuol farsi prete, ma deve essere prete Novus Ordo (guai Vetus Ordo) e' come dice il
proverbio dei vecchi - sarebbe stato meglio avessero messo su famiglia, non avrebbero arrecato troppi danni alla Chiesa. -
(informazione per Maria - domenica 16 giugno alle 18 sto' a S.Nicola in Carcere -Bernardino.)
"il generale va alla guerra con i soldati che si ritrova: se chiede rinforzi e poi per antipatie li rifiuta, che generale è? Se non sa trovare un modo per impiegarli in battaglia, che generale è?"
Si combatte dalla stessa parte ?
se il generale rifiuta un soldato è perché pensa che combatta dalla parte sbagliata. Chi ha la vocazione saldamente radicata nella Tradizione contro chi combatte ?
Se questo soldato viene rifiutato i casi sono due:
- o lo si fa coscientemente, consapevoli di chi sono gli avversari tra loro contrapposti;
- o lo si fa senza avere chiaro chi sono gli avversari in gioco e che è necessario combattere.
In entrambi i casi sembrerebbe che si favorisca il nemico (poi noi invece sappiamo che il nemico non prevarrà, essendo già stato sconfitto, però può fare molti e irreparabili danni a molte anime).
Cara Mic mi ridai la tua email per favore ?
Grazie
Andrea
Puoi scrivermi qui
maria.guarini@gmail.com
Vi segnalo, se non lo avete gia' letto, questo articolo di Unavox che mi ha molto colpito dal titolo il miracolo eucaristico di Buenos Aires
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV521_Miracolo_eucaristico_Buenos-Aires.html
sul miracolo eucaristico vorrei dire una cosa: avevo letto la notizia un paio di giorni fa, la prima volta su un sito tradizionalista moderato, che vedeva nel comportamento del pontefice, allora cardinale, solerzia e prudenza; la seconda volta su un sito tradizionalista ma meno moderato che vedeva nell'atteggiamento del papa tutt'altro. la mia sensazione leggendo il primo articolo fu di pensare esattamaente quello che invece scrisse il giorno dopo l'altro sito piu intransigente. la cosa mi fa riflettere... per capire meglio vi spiego che al tradizionalismo sono arrivato "da solo" forse guidato da Dio al Quale evidentemente devo fare molta compassione! da solo nel senso che ho sempre fin da piccolo trovato delle stranezze nella Chiesa che poi ho scoperto pian piano arrivare tutte dal modernismo. mi sono scoperto tradizionalista! che miracolo nella mia vita! per chiudere, non voglio tediare, sono stato spinto a cercare qualcun altro che la pensasse come me e ho visto che non ero solo! un elogio a mic per come conduce il suo blog! e poi odio dover usare termini come tradizionalista oppure moderato oppure oltranzista parlando di cattolici.... io sono cattolico e basta.
Ovviamente sapete tutti che Mons.Cavina non permette di celebrare la S.Messa in rito antico, in latino, nella sua diocesi...
La diocesi di Carpi è una delle poche in Italia che ha disobbedito a Papa Benedetto XVI e non ha applicato il Motu Proprio Summorum Pontificum!
ciao mic, una domanda: il tuo appello fatto sul post che riguarda la costrizione a certe ideologie, mi ha fatto venire in mente una cosa riguardo alla celebrazione v.o.
se mi prodigassi per raccogliere firme tra i parrocchiani, e riuscissi ad accordarmi con almen un sacerdote della stessa parrocchia, potrei andare tranquillamente dal parroco o dovrei rivolgermi piu' in alto? magari succede qualcosa...
Caro Rocco,
secondo il Summorum, se c'è un numero di persone ragionevole (non è detto che debbano essere tanti: in genere si comincia in molto pochi e poi si aumenta) e un sacerdote disponibile, è più che sufficiente, perché non occorre chiedere alcun permesso: è un diritto sancito dal fatto che il rito non è mai stato abrogato. Avere la disponibilità del parroco è un asso nella manica.
Tuttavia il discorso del vescovo si pone perché, per giurisdizione e per correttezza va almeno informato.
Di solito il problema è che i sacerdoti non si lanciano, se sanno in partenza, come troppo spesso accade, che il vescovo non è favorevole. Ma, di norma, il vescovo non potrebbe impedire, se non con motivi o atti pretestuosi. E il tutto andrebbe riportato all'Ecclesia Dei.
grazie mille , mic
vediamo che riesco a combinare! anche se dove abito , in periferia , la chiesa non e' un edificio di stampo tradizionale... almeno pero' ci sono i banchi con gli inginocchiatoi.
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