Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 30 gennaio 2019

Sacerdoti cinesi abbandonano il ministero perché contrari all’Associazione patriottica - Padre Peter

Indice dei precedenti sulla questione cinese qui (in calce ad un messaggio del Card. Zen).

Secondo p. Peter, l’autore di questo messaggio appartenente alla comunità ufficiale, essi si sentono “traditi” dal Vaticano, specie dopo l’accordo provvisorio fra Pechino e la Santa Sede sulle nomine dei vescovi. L’Ap opera ancora per una Chiesa “indipendente” (dalla Santa Sede). La funzione dell’Ap dovrebbe essere affrontata in futuro nei dialoghi fra le delegazioni vaticana e cinese.
Pechino (AsiaNews) – Diversi sacerdoti della comunità sotterranea stanno abbandonando la loro missione perché in contrasto con l’Associazione patriottica. È quanto testimonia in questo messaggio giunto ad AsiaNews a firma di padre Peter, un sacerdote della comunità ufficiale, amico di questi sacerdoti sotterranei. P. Peter difende la scelta “di coscienza” dei suoi amici e dice che essi si sentono “traditi” dal Vaticano, specie dopo l’accordo provvisorio fra Pechino e la Santa Sede sulle nomine dei vescovi. In effetti, se l’accordo corregge l’operato dell’AP almeno sulle nomine episcopali (papa Francesco ha detto che “l’ultima parola spetta a me”), esso non chiarisce il rapporto con questo organismo di controllo del Partito comunista cinese, che vuole edificare una Chiesa “autosufficiente” e “indipendente” (dalla Santa Sede).
Nella sua Lettera ai cattolici cinesi del 2007, Benedetto XVI ha affermato che lo statuto dell’Ap è “inconciliabile con la dottrina cattolica”; papa Francesco ha ribadito spesso che la Lettera di papa Benedetto “è ancora valida”, ma di fatto si avalla che vescovi e sacerdoti appartengano all’Ap come una specie di “minor male”.
Ancora adesso l’appartenenza all’Ap è condizione necessaria per essere riconosciuti dal governo. Benedetto XVI diceva anche che il riconoscimento del governo può avvenire “a condizione che esso non comporti la negazione di principi irrinunciabili della fede e della comunione ecclesiastica” e cita proprio “organismi” che costringono “ad assumere atteggiamenti, a porre gesti… che sono contrari ai dettami della loro coscienza di cattolici” (n. 7).
Un esempio di questo dominio dell’Ap sui vescovi è la celebrazione dei 60 anni della Chiesa “indipendente”, in cui 48 vescovi hanno partecipato e applaudito a uno degli eventi più dolori della storia della Chiesa in Cina.
Secondo personalità vaticane, la funzione dell’Ap dovrebbe essere affrontata in futuro nei dialoghi fra le delegazioni vaticana e cinese. Intanto, soprattutto i fedeli delle comunità sotterranee si sentono “abbandonati”.

L’ennesimo fratello sacerdote che torna a casa 

 Ricordo quello che disse il Cardinal Joseph Zen: se la Santa Sede e il governo cinese raggiungessero veramente un accordo, permettendo ai vescovi illegittimi di guidare le loro diocesi, i sacerdoti della Chiesa non ufficiale potrebbero liberamente seguire la loro coscienza. Se impossibilitati ad annunciare il vangelo, potrebbero tornare a casa a lavorare nei campi. Non mi aspettavo che questa profezia del Cardinale Zen [Chen Ri Jun] si avverasse.
Non molto tempo fa, un sacerdote della mia città mi ha telefonato, chiedendomi di andare con lui a visitare un altro sacerdote, perché quest’ultimo era tornato a casa dalla sua missione. Durante l’incontro, dopo la felicità iniziale di rivedersi dopo tanto tempo e condividere le nostre avventure, non potevamo non parlare dei molti problemi affrontati dalla Chiesa cinese dopo la firma dell'accordo.
Durante la conversazione, abbiamo scoperto che il motivo per cui questo fratello sacerdote ha deciso di tornare a casa era perché non poteva accettare di diventare l’assistente di un parroco dell’Associazione Patriottica. Il sacerdote ha poi spiegato: "Per più di 30 anni ho lottato contro l’Associazione patriottica, e adesso vogliono che diventi il viceparroco di un prete dell’Associazione Patriottica. Non posso accettarlo, non ho altra scelta che tornare a casa". Sentendo queste parole, nel mio cuore ho provato un dolore indescrivibile. Cosa possiamo dire ancora della Santa Sede? Io rispetto ancora la coscienza di questo mio fratello sacerdote. Lui ha il diritto e l'obbligo morale di obbedire alla sua fede e alla sua coscienza.
Recentemente ho saputo da un amico che anche un altro sacerdote, che stava lavorando in Henan, è tornato a casa sua. Lo conosco bene: è un giovane sacerdote molto entusiasta e molto umile, ma anche lui è diventato una vittima dell'accordo Sino-Vaticano.
Sicuramente oltre ai due casi che ho citato ce ne sono degli altri. Temo che in tutta la Cina ci siano tanti sacerdoti che vivono la stessa situazione: sono stati fedeli e hanno difeso la loro fede cattolica, ma improvvisamente sono stati traditi da Roma. Non possono violare la propria coscienza, ma ancora di più non possono andare contro la loro fede.
L'importante è che non perdano la loro vocazione missionaria. Se il potere secolare li priva del loro potere divino, se non ricevono alcun sostegno o conforto dalla Chiesa, allora veramente sono come Cristo crocifisso, il “sofferente”. Come Gesù sulla Croce, l’unica cosa che possono fare è gridare nella massima impotenza: "Padre, perché mi hai abbandonato?".  

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E che si aspettavano a Roma???

fabrizio giudici ha detto...

Io penso proprio che si aspettavano questo. Non è possibile che siano così ingenui.

Japhet ha detto...

...ci troviamo di nuovo in Roma presso la Cattedra di Pietro. Perchè Cristo ha attuato la sua volontà di fondare una Chiesa indistruttibile ed una con la promessa a Pietro, con la istituzione del primato o, ciò che è lo stesso, del Papato. La Chiesa, stabilita su Pietro e sui suoi Successori, e soltanto essa, doveva essere la Chiesa di Cristo, una in sè e duratura sino alla fine dei tempi mediante la sottomissione ad un Capo personale e visibile.

Fu una disposizione della divina Provvidenza che Pietro scegliesse Roma come sua sede vescovile. Qui, nel circo di Nerone, per il quale possediamo testimonianze archeologiche incontestabili, egli morì come confessore di Cristo; sotto il punto centrale della Cupola gigantesca era ed è il luogo del sepolcro di lui. I suoi Successori, i Papi, hanno continuato la sua missione fino al presente.

Vi sono stati nella serie dei Romani Pontefici molti che, come il Principe degli Apostoli, hanno suggellato col sangue la loro fedeltà a Colui, di cui erano i rappresentanti visibili. Molti sono stati grandi per la santità, per il genio, per la scienza, per l'autorità della loro persona. Ve ne sono stati alcuni altri, le cui qualità puramente umane corrispondevano meno all'altezza del loro supremo ufficio pastorale. Ma le più formidabili tempeste, scatenatesi dal tempo dell'Apostolo Pietro fino ai giorni nostri, non hanno potuto scuotere la Chiesa, nè portar pregiudizio alla missione divina dei suoi Capi. Ogni Papa la riceve, nel momento stesso in cui accetta la sua elezione, immediatamente da Cristo, con gli stessi poteri e con lo stesso privilegio della infallibilità.

Se mai un giorno (diciamo così per una mera ipotesi) la Roma materiale dovesse crollare, se mai questa stessa Basilica Vaticana, simbolo dell'una, invincibile e vittoriosa Chiesa cattolica, dovesse seppellire sotto le sue rovine i tesori storici, le sacre tombe che essa racchiude, anche allora la Chiesa non sarebbe nè abbattuta nè screpolata; rimarrebbe sempre vera la promessa di Cristo a Pietro, perdurerebbe sempre il Papato, l'una indistruttibile Chiesa fondata sul Papa in quel momento vivente.

Così è. La Roma aeterna in senso cristiano soprannaturale è superiore alla Roma storica. La sua natura e la sua verità sono indipendenti da questa.
Pio XII alla Gioventù studentesca il 30 gennaio 1949)

Anonimo ha detto...

È appena deceduta una delle ragazzine colpite dai bombaroli islamici nella cattedrale di Jolo, nelle Filippine (21 morti). Si chiamava Chienly Camille Tabas Rubio e aveva soltanto 14 anni. Ma abbastanza per morire assassinata soltanto in quanto cristiana. Il silenzio dei sicofanti occidentali su questo massacro degli innocenti è allucinante. I giornali non ne hanno scritto, zero. Il Papa se l’è cavata con due righe pro forma. Le tv avevano da rincretinire il pubblico. La politica, una nullità. Trovo impressionante che non si abbia da dire niente su questo dolce sorriso spento per sempre.
Giulio Meotti

Anonimo ha detto...

https://it.gatestoneinstitute.org/13635/vaticano-cattolici-cina

Il Vaticano può imparare a proprie spese che il governo comunista cinese non onora i propri accordi. Pechino potrebbe tentare di estorcere ulteriori concessioni dal Vaticano, proprio come il regime cinese esige una maggiore rinuncia alla sovranità da parte delle aziende occidentali che fanno affari in Cina.
.....

Anonimo ha detto...

"Se impossibilitati ad annunciare il vangelo, potrebbero tornare a casa a lavorare nei campi.

Meglio andare a lavorare i campi che di scendere a compromessi di fede.