Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 28 marzo 2019

La Chiesa 'accecata dal mistero d'iniquità'. Lo dice il cardinale Sarah nel suo nuovo libro

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un altro servizio su  pastore che non tace di fronte ai tempi bui e esorta i fedeli attraverso la sua catechesi itinerante ed i suoi scritti. Un discorso tuttavia generico e indiretto nei confronti dei principali artefici delle distorsioni, pur rivolgendosi anche ai "cardinali confusi"; ma comunque chiaro e forte nei contenuti.

Nel suo ultimo libro, Le soir approche et déjà le soir baisse (“Si fa sera, e il giorno già volge al declino”, una citazione dall’episodio dei pellegrini di Emmaus nel Vangelo di San Luca) [qui], il cardinale Robert Sarah ha deciso di “parlare” per i ” cattolici disorientati” che soffrono per la profonda crisi che la Chiesa sta attraversando.

Nel paragrafo di apertura il Card. Sarah scrive: “Non posso più tacere. Non posso più tacere”. Ha preso piena coscienza della “notte oscura” della Chiesa “avvolta e accecata dal mistero dell’iniquità”.
Il 20 marzo scorso, alcuni giorni prima dell’uscita del libro in Francia, è stata pubblicata online (qui) l'introduzione, con anticipazioni di un testo davvero avvincente che affronta a viso aperto i problemi di oggi: abusi sessuali, ma anche relativismo dottrinale, attivismo sociale e mancanza di preghiera, false accuse di omosessualità generalizzata e ipocrisia, e i dubbi dei fedeli che vedono i nemici della Chiesa proprio al suo interno.

Il cardinale Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, non offre alcuna strategia. Annuncia invece le risposte senza tempo senza le quali ogni sforzo è inutile: una vita di preghiera profondamente radicata, la fedeltà al vero insegnamento trasmesso dalla Chiesa piuttosto che svendere la dottrina cattolica come fanno “tanti pastori”, la carità fraterna e l’amore per Pietro.

Ma le sue parole non minimizzano in alcun modo la prova che la Chiesa sta attraversando.

Il cardinale Sarah non esita a parlare – usando le parole di Paolo VI – del “fumo di Satana” che ha invaso la Chiesa, indicando apertamente i “traditori” che, come Giuda Iscariota, sono diventati “agenti del maligno”. Egli ha scritto: “Hanno cercato di contaminare le anime pure dei più piccoli. Hanno umiliato l’immagine di Cristo presente in ogni bambino”, umiliando e tradendo così tanti sacerdoti fedeli. Ed ha avvertito: “La Chiesa sta attraversando il mistero della flagellazione” per mano di coloro che “devono amarla e proteggerla”.

Ma la causa dello scandalo degli abusi sessuali, ha aggiunto, può essere trovata solo in precedenti tradimenti: “La crisi che il clero, la Chiesa e il mondo stanno attraversando è fondamentalmente una crisi spirituale, una crisi di fede”.

Il cardinale africano ricorda che il “mistero di Giuda” – parole prese in prestito da papa Francesco – risiede nell’allontanarsi dagli insegnamenti di Gesù, e può quindi essere paragonato al mistero del male nel nostro tempo. Scrive il cardinale Sarah
“Gesù lo ha chiamato come tutti gli apostoli. Gesù lo amava! Lo aveva mandato ad annunciare la Buona Novella. Ma a poco a poco, il cuore di Giuda è preso dai dubbi. Impercettibilmente, comincia a giudicare l’insegnamento di Gesù. E dice tra sé e sé: questo Gesù è troppo esigente, e non abbastanza efficace.  Giuda voleva che il regno di Dio venisse subito sulla terra, con mezzi umani e secondo i suoi progetti personali”. Ha smesso di pregare con Gesù e “ha cercato rifugio nelle vicende del mondo”, probabilmente mormorando nel suo cuore “Non servirò” quando Gesù gli lavò i piedi nell’Ultima Cena. Ha ricevuto la Comunione quando i suoi piani erano già completi. Fu la prima Comunione sacrilega della storia.  E ha tradito”.
Secondo il cardinale Sarah, le stesse colpe, gli stessi tradimenti, sono commessi oggi:
 “Colui che non prega ha già tradito. Il male dell’attivismo efficiente si è infiltrato ovunque. Cerchiamo di riprodurre l’organizzazione delle grandi aziende. Dimentichiamo che solo la preghiera è il sangue che può irrigare il cuore della Chiesa….. Chi non prega ha già tradito. È già preparato ad ogni compromesso con il mondo. Cammina sui passi di Giuda”.
Il cardinale ha parole dure per l’abbandono della dottrina cattolica. È qui che vede la causa degli attuali scandali di abusi sessuali:
“Tolleriamo ogni mettere in dubbio. La dottrina cattolica è messa in discussione e, in nome di sedicenti posizioni intellettuali, i teologi si divertono a de-costruire il dogma e a svuotare la morale del suo significato profondo. Il relativismo è la maschera di Giuda travestito da intellettuale. Come ci si può stupire che tanti sacerdoti infrangano i loro voti? Sminuiamo il significato del celibato, chiediamo il diritto alla vita privata; il che è l’opposto della missione del sacerdote. Alcuni arrivano a rivendicare il diritto all’attività omosessuale. Uno scandalo dopo l’altro, che coinvolge sacerdoti e vescovi”.
Il cardinale Sarah avverte poi i suoi confratelli che saranno contaminati da accuse vere solo per una minoranza. Ma aggiunge “i vostri cuori non siano turbati”, ricordando che Cristo stesso è stato deriso con le parole “Crocifiggilo” e esortandoli a non essere turbati da una “ricerca di parte” che presenta i pastori a capo della Chiesa come “uomini di Chiesa irresponsabili con una vita interiore anemica”.

“Sacerdoti, vescovi e cardinali senza morale non potranno offuscare la luminosa testimonianza di oltre 400.000 sacerdoti nel mondo che ogni giorno servono il Signore con lealtà, gioia e santamente.  Nonostante la violenza degli attacchi nei quali è immersa, la Chiesa non perirà. Questa è la promessa del Signore, e la sua parola è infallibile”.

In particolare, rivolgendosi a quei cattolici che sono indotti al dubbio, ha parlato del “sottile veleno” del tradimento di Giuda. Il diavolo “vuole che noi vediamo (la Chiesa) come un’organizzazione umana in crisi” mentre la Chiesa è “Cristo che prolunga nel tempo se stesso“. Satana spinge i fedeli ala divisione e allo scisma col “farci credere che la Chiesa ha tradito”. “Ma la Chiesa non tradisce. La Chiesa, piena di peccatori, Lei stessa è senza peccato. Ci sarà sempre abbastanza luce in Lei per coloro che cercano Dio”.

Il cardinale Sarah ha messo in guardia i fedeli cattolici contro la tentazione di “voler prendere le cose nelle nostre mani” – una tentazione che porterebbe alla divisione attraverso la critica e lo smantellamento. E implora:
“Non esitiamo (...) a denunciare il peccato a partire dal nostro”. “Tremo all’idea che l’abito senza cuciture di Cristo possa essere strappato ancora una volta. Gesù ha sofferto l’agonia vedendo in anticipo le divisioni dei cristiani. Non crocifiggiamolo di nuovo”.
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Il cardinale Sarah non cerca la popolarità o il successo e sottolinea. 
“Questo libro è il grido della mia anima! È un grido d’amore per Dio e per i miei fratelli. Io devo a voi, cristiani, l’unica verità che salva. La Chiesa sta morendo perché i pastori hanno paura di parlare in tutta verità e chiarezza. Abbiamo paura dei media, dell’opinione pubblica, dei nostri fratelli. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore”.
Quanto ai cattolici confusi a cui si rivolge, il cardinale Sarah li esorta, soprattutto i sacerdoti, alla preghiera. 
“Chi prega non si danna”, scrive citando Sant’Alfonso. “Non si tratta di accumulare devozioni. Si tratta di tacere e adorare, di essere in ginocchio, di entrare con timore e rispetto nella liturgia.  È opera di Dio. Non è un teatro”.
La sua meditazione continua: “Cari amici, volete rimettere in piedi la Chiesa? Mettetevi in ginocchio! È l’unico modo! Se fate diversamente, quello che farete, non sarà di Dio. (…) Se non mettiamo la nostra testa, alla maniera di San Giovanni, sul cuore di Cristo, egli non avrà la forza di seguirlo fino alla croce. Se non ci prendiamo il tempo di ascoltare il battito del cuore del nostro Dio, lo abbandoneremo, lo tradiremo come hanno fatto gli stessi apostoli”.
Oltre alla preghiera, nella crisi attuale, è necessaria la fedeltà alla dottrina. Il cardinale Sarah è chiaramente consapevole delle ragioni della confusione odierna.  Scrive: 
“Come possiamo accettare che le conferenze episcopali si contraddicano a vicenda? Dove regna la confusione, Dio non può risiedere”. “L’unità della fede presuppone l’unità del magistero nello spazio e nel tempo. Quando ci viene dato un nuovo insegnamento, va sempre interpretato in coerenza con l’insegnamento precedente. Se introduciamo rotture e rivoluzioni, rompiamo l’unità che governa la santa Chiesa attraverso i secoli”. “Coloro che annunciano ad alta voce il cambiamento e la rottura sono falsi profeti. Non cercano il bene del gregge”.
Fedeltà alla verità significa accettare la Croce, scrive il cardinale Sarah, aggiungendo che Cristo chiede nuovamente questa fedeltà.
“Ci guarda dritto negli occhi e chiede a ciascuno di noi: mi abbandonerai? Rinuncerai ad insegnare la fede in tutta la sua pienezza? Avrai il coraggio di predicare la mia presenza reale nell’Eucaristia? Avrai il coraggio di chiamare questi giovani alla vita consacrata? Quando avrai la forza di dire che, senza confessione regolare, la comunione sacramentale rischia di perdere il suo significato? Avrai l’audacia di ricordare la verità sull’indissolubilità del matrimonio? Avrai la carità di fare lo stesso per coloro che minacciano di rimproverarti per averlo fatto? Avrai il coraggio di invitare gentilmente i divorziati e risposati a cambiare vita? Preferisci il successo o mi seguirai? Preghiamo Dio che con San Pietro rispondiamo, pieni di amore e umiltà, “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6, 68)”.
Tutto ciò richiede “l’amore per Pietro“, scrive il cardinale Sarah:
“Il mistero di Pietro è un mistero di fede. Gesù ha scelto di affidare la sua Chiesa ad un uomo. Perché non lo dimenticassimo, egli ha lasciato che quest’uomo lo tradisse tre volte di fronte a tutti, prima di consegnargli le chiavi della sua Chiesa. Sappiamo che la barca della Chiesa non è stata affidata ad un uomo per le sue straordinarie capacità. Ma sappiamo che quest’uomo sarà sempre aiutato dal divino Pastore a non allontanarsi dalla legge della fede”.
Questa è la ragione per non aver paura, aggiunge, parlando del
“filo d’oro delle decisioni infallibili dei pontefici, successori di Pietro” in contrapposizione al “filo nero degli atti umani e imperfetti dei Papi, successori di Simone”, in cui ancora “sentiamo il piccolo ago guidato dalla mano invisibile di Dio”.
Nella stessa sezione della sua introduzione, il cardinale Sarah chiarisce che non ci si aspetta che i cattolici siano ciechi:
“Cari amici, i vostri pastori sono coperti di difetti e imperfezioni. Ma non è disprezzando che costruirete l’unità della Chiesa. Non abbiate paura di esigere da loro la fede cattolica, i sacramenti della vita divina. Ricordate le parole di sant’Agostino: ‘Quando Pietro battezza, è Gesù che battezza. Ma quando Giuda battezza, è ancora Gesù che battezza’”.
E aggiunge: “Se pensate che i vostri sacerdoti e vescovi non siano santi, siate santi per loro. Fate penitenza, digiunate per riparare le colpe e la codardia.  Questo è l’unico modo per portare il peso dell’altro”.
La quarta esortazione del cardinale riguarda la “carità fraterna”, riflettendo sulla Chiesa come madre che ci apre le braccia:
“Nel suo grembo, nulla può minacciarci.  Cristo ha aperto le sue braccia una volta per tutte sulla croce perché la Chiesa possa aprire le sue per riconciliarci con lei, con Dio e tra noi stessi:” un appello contro la divisione che “perseguita Gesù”.
In breve, il Cardinale Sarah invita i fedeli a riconoscere 
“la grandezza e la trascendenza di Dio”, che dobbiamo amare fino alla morte: l’unica condizione che ci permette di ascoltare le parole rivolte a San Francesco d’Assisi: “Andate a riparare la mia Chiesa“.  Aggiungendo: “Andate, riparate attraverso la vostra fede, la vostra speranza e la vostra carità. Andate a riparare attraverso la vostra preghiera e la vostra fedeltà. Grazie a voi, la mia Chiesa tornerà ad essere la mia casa”.
Queste parole sono state firmate il 22 febbraio, mentre era in corso il summit degli abusi sessuali in Vaticano, nel momento in cui accuse orribili hanno iniziato ad accumularsi contro la Chiesa, specialmente contro i suoi membri più fedeli al suo insegnamento senza tempo.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

18 commenti:

Pellegrinante ha detto...

Ecco le parole di un santo uomo di Dio.
C'è ancora molto di buono nella Chiesa Cattolica.
Non lasciamoci accecare dal "fumo di satana".
Senza però cedere al buonismo.

Una piccola curiosità.
Questo passaggio del Card. Sarah : " “Colui che non prega ha già tradito. Il male dell’attivismo efficiente si è infiltrato ovunque. Cerchiamo di riprodurre l’organizzazione delle grandi aziende" mi ha richiamato alla memoria il fatto che, uno dei primi atti del nuovo Arcivescovo della mia diocesi di appartenenza è stato quello di istituire dei corsi di managment, per i sacerdoti ed esteso anche ai laici, la cui partecipazione era da ritenersi mandatoria per tutte le parrocchie.
Avete notizia di attività simili anche nelle vostre diocesi di appartenenza ?
In altre parole, mi piacerebbe capire se vi é dietro, una politica di " indirizzo" da parte di Roma oppure se é solo un'iniziativa locale del nostro giovane e brillante Arcivescovo, che ancora non sono riuscito a comprendere che tipo di Pastore sia. Di sicuro é un fan dell'accoglienza migratoria, per il resto sembra tenersi molto in equilibrio tra la chiesa ed i sacerdoti di sempre e quella attuale con i suoi sacerdoti schitarranti, giovanilisti e spogli dei segni distintivi esteriori della loro condizione clericale.

Anonimo ha detto...

Non vorrei fare il guastafeste. Io personalmente stimo molto il Cardinal Sarah però la dichiarazione che riporto mi lascia perplesso.

Cardinale Sarah: Francesco è un Papa solido

Dio ha dato alla Chiesa "papi solidi" per prepararla alla situazione attuale, un mondo che affonda in una confusione fatale, ha detto il cardinale Robert Sarah a ValeursActuelles.com (27 marzo).

Sarah loda tutti i papi recenti:

“Dio ci ha dato Paolo VI, che ha difeso la vita e l'amore vero con l'enciclica Humanae Vitae, nonostante una forte opposizione. Ci ha dato Giovanni Paolo II, che ha lavorato a un matrimonio tra fede e ragione perché fossero la luce che guida il mondo verso una vera visione dell'uomo - la stessa vita del papa polacco è stata un Vangelo vivente. Ci ha dato Benedetto XVI, che ha messo insieme un insegnamento di chiarezza, profondità e precisione senza pari. Oggi, ci dà Francesco, che vuole letteralmente salvare l'umanesimo Cristiano.”
da https://gloria.tv/article/Nk2r1bKmKxqi3NR9nHTZQ7pid

Anonimo ha detto...

Spero lo traducano primma 'e mo( immediatamente ) in italiano .

irina ha detto...

Testimone di un atto di viltà ho cominciato a riflettervi sopra. Il vocabolario sia etimologico sia lo Zingarelli danno l'etimologia incerta di vile. Il latino rimanda a qualcosa di poco prezzo, basso valore. Il sinonimo italiano è codardo, con coda bassa, colui che sta indietro, si ritira di fronte a rischi, pericoli e doveri. Ora, mi pare, sia tempo di considerare anche questa condizione umana, la viltà, la codardia, per cercare di comprendere questo lasciar correre generale di cui siamo interpreti e spettatori. Un uomo può essere considerato di poco peso perché non ha danaro, non ha una posizione, non ha potere ma, in modo particolare, perché non ha che pochissime virtù o affatto, un uomo che si contraddice nel suo stesso stile di vita oltre che a parole. Un uomo che si svuota della forza morale o l'abbandona perché richiede coerenza e costanza e si riempie, invece, di una forza del momento che è violenza sull'altro e/o un'acquiescenza da parata. Nel sinonimo codardo, trovo l'immagine del cane che mette la coda tra le gambe, abbassa le orecchie, si accuccia e mostra il ventre, nella resa completa all'avversario della parte sua molle e più vulnerabile. Il codardo è non solo quello che si ritira davanti al pericolo e al rischio ma, anche davanti al dovere, dice lo Zingarelli. Le inadempienze, le famose omissioni. Siccome non siamo gente dai grandi peccati sempre di moda, credo che possiamo fermarci alle omissioni per considerare la nostra condizione personale in primo luogo e poi guardare l'insieme cattolico, sociale, polico in tutte le gradazioni in cui viltà e codardia si sono mostrate e si mostrano davanti a noi nella loro orribile mostruosità. Ridicola in fine perché vuota di virtù e piena di scarti, di menzogne auto-giustificative.

Anonimo ha detto...

Ottimo argomentare, sincero certamente, ma non affronta il problema :
- colui che siede sulla cattedra di Pietro è eretico e tutti lo possono constatare
- sta facendo un disastro di anime
- non è solo ma con una massa di gerarchia che lo segue sulle vie delle eresie che sono le porte degli inferi, parole di Gesù...ed una massa di popolo

- dovremo seguirlo e seguirli in silenzio? farci cioè complici…
( il quadro parrocchiale - vescovadi ,si chiude sempre più di apostasia in apostasia " sono gli studi teologici" che solo loro comprendono ed a cui la plebe va guidata, esoterismo pubblico- e pertinace anche in loco-contro il Vangelo che è per tutti)
- allora le porte inferi che " non praevalebunt" hanno prevalso, Gesù ha mentito
- nella sua diocesi di certo si vive cristianamente, almeno come direttive ed applicazione, ma in quante diocesi succede? ...oltre alla sua, quella di Burke, di Scnheider, di Brandmuller,....gli altri li abbandonano a sé stessi?
- Pietro è Pietro o è Giuda? Giuda non è mai stato Pietro, mai, questo deve essere rilevato, anzi Giuda non ha mai detto una sola Messa, solo i suoi successori, non graditi a Dio, flagellandolo da 2000 anni, non siamo più alla flagellazione, siamo al sepolcro

- se Pietro è divenuto Giuda come può essere successo ciò? una sostituzione di ruoli indebita?


- va dichiarato che Giuda è divenuto indebitamente Pietro e va dichiarato da loro

- Pietro ha rinnegato quando non aveva ancora ricevuto le chiavi, era prete, vescovo direi che lo diviene con la Pentecoste se non erro, quando riceve la pienezza dello Spirito Santo e Papa direi sulle rive del lago, vieni e seguiMI, non ha detto segui Giuda, piuttosto ha detto "quando sarai vecchio (oggi il papato è vecchio) un ALTRO ti cingerà la veste"....UN ALTRO cioè non è più Pietro, ma un eretico che si finge lui, e lo conduce alla morte ...del Papato…. vedasi visione relativa a terzo segreto Fatima: morte Papato e Chiesa
- Pietro non è mai stato eretico,se sbaglia per rispetto umano allora va ammonito e si ravvede perché DEVE CONFERMARE NELLA FEDE di SEMPRE se è Pietro, perché solo Pietro HA LE CHIAVI, se non si ravvede è altra conferma che è Giuda, ma Giuda non est Pietro, c'è una sostituzione falsa
- il Vicario di Dio può essere anche vicario di Belial? NO
- si tratta di fare pulizia degli scismatici di fatto, quelli che hanno introdotto un nuovo vangelo, e sono anatema, san Paolo, e sono anticristi, san Giovanni lo dicono , vanno separati. Non c'è da aver paura di scismi, i rammi secchi sono marciti, e si sono staccati da soli, tenere il marcio corrompe tutto il corpo, ci vuole la pulizia, la separazione degli arti(al plurale, vertice e base), la disinfezione, la guarigione del corpo
- Pietro non può essere deposto ma nemmeno può essere eretico
- Pietro deve essere INFALLIBILE, i cardinali lo mettano alla prova una volta per tutte: Dio fa miracoli se hanno fede, vedranno miracolo
- il popolo di anime va protetto dal seduto sul trono di Pietro che addita sé come dio (infatti decide il bene ed il male, invertiti), abolisce il sacrificio nello spazio di metà settimana…. profeta Daniele...per punizione nostra certo, ma anche perché la salvezza DALLE porte degli inferi è lasciata al libero arbitrio, liberi di dannarsi o salvarsi, Dio è sceso tra noi, è morto per noi, ci ha lasciato la strada e gli aiuti, ora TOCCA A NOI CRISTIANI espellere i corpi estranei, ESTRANEI, anche se è doloroso, è CROCE farlo
- se loro cardinali integri faranno ciò che devono, salveranno le anime dalle porte inferi e salveranno anche da castighi …. la Madonna sta aspettando loro e noi, che facciamo nella libertà dei figli di Dio...sta ottenendo dilazione su dilazione…..vogliamo darci da fare anche noi?

Japhet ha detto...

"Cari amici, volete rimettere in piedi la Chiesa? Mettetevi in ginocchio!" (S.E. card. Sarah)

irina ha detto...

Qualcuno disse che, se fossero esistiti 12 uomini oranti, la seconda guerra mondiale non ci sarebbe stata.
Non posso dare la fonte perché non ricordo neanche da chi lo sentii dire, tuttavia credo che sia vero allora come ora. Evidentemente anche per noi cattolici che abbiamo tutti gli strumenti per poter pregare 'bene' non è facile arrivare ad una semplice preghiera con tutto il cuore. Abbiamo un lungo cammino davanti, mai completato veramente ed ognuno ha la sua strada, i suoi punti di forza e quelli di debolezza.La preghiera è una ricetta semplice e complessa, dove le ginocchia sono un ingrediente importante ma, non il solo. E se la nostra preghiera in ginocchio non dà frutto, con grande umiltà, dobbiamo fare il fastidiosissimo esame di coscienza.

Anonimo ha detto...

Anonimo Japhet ha detto...

"Cari amici, volete rimettere in piedi la Chiesa? Mettetevi in ginocchio!" (S.E. card. Sarah)

28 marzo 2019 12:18

In ginocchio innanzi a Francesco "papa solido" -cit.?
Qualcuno appare confuso

Anonimo ha detto...

ma allora tirando le somme.... alla luce delle dichiarazioni di encomio di tutti i papi del post-cv2 compreso Bergoglio, riportate su gloriatv, il card. Sarah come la pensa ? ci crede o no che la Chiesa attraversa una grave crisi ?
francamente, se tutta la conduzione dell'ultimo cinquantennio è così benefica e meritevole, non si è capito proprio dove starebbe questo mistero d'iniquità accecante....forse anche lui dovrebbe tornare al sì sì no no :
invece di chiarirmi le idee me le ha confuse !

Anonimo ha detto...

Purtroppo, davanti al papa, tutti si inginocchiano. denunciano la crisi della Chiesa, accusano(si fa per dire) qualche pastore che sbaglia ma non fanno mai nomi e difronte al papa sono presi da (poco santo) timore. In fondo l'ha detto anche Sarah, non bisogna alimentare divisioni. Magari ha ragione, non so più che pensare.
Intanto beccatevi mons(?) Ravasi. C'è da piangere.
http://lectiobrevis.blogspot.com/2019/03/cardinalgianfrano-ravasi.html

Anonimo ha detto...

LA REALTÀ È PIÙ IMPORTANTE DELL'IDEA

"Vi sono segnali cólti in papa Bergoglio, come ad esempio l’enunciato che 'la realtà è più importante dell’idea'? Nella sua generazione, come nella mia, era diffuso questo topos anti-idealistico, tra pragmatismo ed esistenzialismo (e 'filosofia della prassi', vagamente marxista), perché sembrava risolvere la discussione sul primato della orto-prassi rispetto alla orto-dossia. Un equivoco tra i tanti, letali, di quella infelice stagione. Come può esservi orto-prassi cristiana senza un retto credere, se non presupponendo che l’orto-prassi di un cristiano sia ormai dettata da fuori della Tradizione e della Chiesa, da altre e opposte visioni del mondo? Così fu effettivamente negli anni Sessanta-Settanta, nei quali l’ortoprassi cristiana doveva essere esemplata sulle prassi rivoluzionarie e/o di liberazione. Dopo quella fase l’ortoprassi sarà esemplificata sulle libertà dei post-Moderni, proprio come la cultura comunista si muterà in 'rivoluzione' dei diritti individuali.

Papa Bergoglio è dentro una eredità cattolica del genere, e i suoi modelli di orto-prassi sono quelli non eroici delle quotidianità secolarizzate (quelle del sintomatico 'chi_sono_io_per_giudicare?') e post-cristiane.

"I MODELLI NON EROICI DELLA QUOTIDIANITÀ SECOLARIZZANTE..."

C.C. Giovanni Cavalcoli

Anonimo ha detto...

Se il segno non basta, quando ogni segno è tolto, e non c'è più traccia, né direzione.
Quando la meta è cieca, tra sentieri interrotti, e resta solo un vagare alla ricerca, un sondare profondità senza misura.
Allora Lo griderà l'assenza.
E nulla è più presente di ciò che manca.
(Franca Negri)

fabrizio giudici ha detto...

Ultim'ora: Washington non avrà Cupich come vescovo, ma comunque un ultra-progressista, secondo Rorate Caeli:

https://rorate-caeli.blogspot.com/2019/03/washington-dc-gets-liberal-archbishop.html

Stephen Neville ha detto...

Ci sono molti Giuda nella Chiesa. Ci sono sempre stati. Ma cosa succede quando Giuda e Pietro sono la stessa persona? Lì sta la differenza, lì sta l’abominio della desolazione e nessuno – nemmeno tra i pochi “sani”, da Burke a Schneider, a Sarah – ha il coraggio di fare l’ultimo, necessario e direi doveroso passo di denunciarlo apertamente. Sarei stanco. Stanco. Non vedo un solo membro della gerarchia cattolica, uno solo, degno dell’ufficio che riveste. Mi afferro al Rosario e prego Maria affinché intervenga Lei dove tanti uomini dimostrano di essere traditori, complici o vigliacchi. (Visualizzando però le effigi della Madonna della Mazza con un bastone in mano: chi ha familiarità con la Chiesa di Santo Spirito in Oltrarno, a Firenze, o con la cattedrale di Castellammare del Golfo in Sicilia sa a quale iconografia mi riferisco. È ora che li scudisci Lei. Tutti. Basta.)

Catholicus ha detto...

@Stephn Neville : "Non vedo un solo membro della gerarchia cattolica, uno solo, degno dell’ufficio che riveste": con immensa tristezza devo concordare con lei, caro Stephen; già ho polemizzato con don Elia, che ci vorrebbe tutti zitti nelle nostre camerette a pregare in silenzio, mentre milioni di anime sono a rischio dannazione eterna, e spesso lancio appelli di incoraggiamento ai vescovi, affinché almeno uno si alzi a denunciare l'inganno diabolico di questa falsa chiesa e di questo clero traditore, eretico ed apostata (oltre che gran sporcaccione...). Ma non se ne trova manco uno; e se Sodoma fu distrutta perché non si trovarono 10 giusti, che sarà di Roma traditrice ?

mic ha detto...

già ho polemizzato con don Elia, che ci vorrebbe tutti zitti nelle nostre camerette a pregare in silenzio

Ma don Elia non intende assolutamente questo!

Stephen Neville ha detto...

Caro Catholichus, il problema è che noi stiamo già tutti zitti pregando nelle nostre camerette, confidando nelle parole del Cristo: “Non prevalebunt”. Non ci turba il dover essere reclusi nelle catacombe del XXI secolo: “Non preoccupatevi di coloro che possono uccidere il vostro corpo ma non le vostre anime”. Ma oggi non possiamo nemmeno essere martiri, giacché non è la nostra vita terrena ad essere messa a rischio, ma proprio le nostre anime e la nostra totale adesione al Cristo. Ci potranno chiedere: ma chi credete di essere? Nessuno. Peccatori, assolutamente fallibili e niente affatto migliori di quelli che critichiamo. Che autorità rivendicate? Nessuna. Ma esattamente per questo, dove sono quelli che ci dovrebbero guidare, anche a costo delle loro - e delle nostre - vite? Perché rimangono tutti attenti a preservare la loro nicchia, perché hanno un atteggiamento più politico che apostolico, mentre è esattamente il politicamente corretto che ci sta affogando e annullando come persone e come cristiani? Domande che rimangono disattese in un mortale silenzio, il solo antidoto del quale, lo ribadisco, mi sembra il fecondo Silenzio di Colei Che seppe portare una spada nel cuore e Che, mentre Suo Figlio duellava con la morte, non cessava di essere un faro saldo per quegli apostoli smarriti e in fuga perché dentro di Sé, nel Suo Cuore di Madre, sicuramente stava misticamente conducendo - e vincendo, insieme a Lui e per mezzo di Lui - la stessa battaglia. Che sia Lei la nostra guida e la guida di coloro che oggi purtroppo ancora tremano all’approssimarsi del canto del gallo. Al momento non ho altra risposta.

irina ha detto...

"...Montesquieu passa poi alla differenza tra 'natura' e 'princìpi' di un governo...Il principio è ciò che lo fa agire; le passioni umane che lo fanno andare avanti. Per la democrazia è la virtù; per la monarchia, l'onore; per il dispotismo, la paura..." (Federico Chabod, Alle origini della rivoluzione francese, p.96, Passigli Editori, 1990)