Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 luglio 2020

L’alleanza Trump-Viganò può liberare l’Italia dalla dittatura globalista e fermare il nuovo ordine mondiale?

Per chi fosse interessato: Indice dei precedenti.

Il filo del dialogo non si è interrotto.
La lettera inviata da monsignor Viganò [qui] al presidente americano Donald Trump non è caduta nel vuoto.
Trump si è detto onorato di aver ricevuto l’appello così potente ed evocativo del prelato italiano.
Viganò è stato in grado di spiegare chiaramente a Trump come in gioco non ci sia soltanto uno scontro tra forze di opposto segno politico. C’è molto di più. C’è in atto una vera e propria battaglia spirituale. È la battaglia dei figli della luce contro quelli delle tenebre che trascende il piano politico per approdare verso quello più propriamente di natura escatologica.
Non si può spiegare il mondialismo soltanto con le anguste e parziali categorie dell’economia o della geopolitica.
La volontà di erigere una sorta di supergoverno mondiale è qualcosa di strettamente legato ad una religione che nulla ha a che vedere con il cristianesimo.

Al contrario, la religione di questo pensiero, noto negli ambienti mondialisti con il famigerato nome di “nuovo ordine mondiale” è l’esatta negazione della Verità rivelata da Cristo.
I riferimenti di carattere satanista ed esoterico della religione globalista dalla violenta carica anticristica sono del tutto evidenti, per chi ha la volontà di vederli.

L’abominevole pratica della pedofilia, un tempo bandita nell’Occidente cristiano, inizia ad essere sdoganata sempre più apertamente.
Non passa giorno che non si scoprano dei giri di pedofilia internazionale sui quali i media italiani e stranieri hanno calato una coltre di silenzio assordante.

Le chiese cattoliche in Europa sono incendiate e dissacrate ripetutamente, soprattutto in Francia.
Sostenitori di Black Lives Matter, il movimento razzista finanziato da Soros e dai grandi capitali anglosassoni, chiedono apertamente la rimozione delle immagini di Cristo e dei santi, perchè espressione di un inesistente “privilegio bianco.”
C’è dunque indubbiamente una feroce tempesta anticristiana che sta travolgendo l’Europa e tutto il mondo Occidentale.

Non è affatto un caso che tutto questo stia accadendo qui.
L’Occidente è stato la culla del cristianesimo. Le vere radici dell’Europa sono greco-romane e cristiane.
Il mondialismo e la sua religione massonica non possono sorgere se prima non cancellano ogni traccia di identità della vera Europa cristiana.

Le forze oscure di cui parlava monsignor Viganò nella sua lettera sono all’opera qui e anche negli Stati Uniti, governati da un uomo che, dopo decenni di presidenti scelti nelle stanze del club di Roma o del gruppo Bilderberg, sta sfidando apertamente il deep state.

C’è in atto un tentativo di sovvertire l’ordine democratico negli USA attraverso delle milizie reclutate ed assoldate da uomini come George Soros che solo recentemente hanno finanziato questi gruppi eversori con somme astronomiche pari a 220 milioni di dollari.
Il mondialismo vuole porre fine alla presidenza Trump per potersi riprendere la Casa Bianca e gli Stati Uniti, senza la cui potenza è praticamente impossibile costituire un supergoverno mondiale.
È per questo che il dialogo allacciato da Viganò con l’altra parte dell’Atlantico potrebbe aver scritto un capitolo nuovo nella storia del nuovo ordine mondiale.

Se è senz’altro vero che la crisi da Covid ha impresso una fortissima accelerazione alla volontà di costruire una dittatura globale nelle mani delle grandi élite internazionali, è altrettanto vero che un’alleanza tra il presidente americano e Viganò potrebbe costituire una sorta di contrappeso.

Viganò in questo momento rappresenta con ogni probabilità uno dei pochi interlocutori affidabili e di spessore internazionale che l’Italia ha nei confronti dell’amministrazione Trump.
La battaglia pertanto si interseca su due piani.
Da un lato, Trump che cerca di prosciugare quella palude di potere industriale, militare e finanziario che da sempre infesta Washington, il cosiddetto deep state.
Dall’altro, l’arcivescovo che invece tenta di porre un freno alla deriva della chiesa bergogliana, sempre più prostrata ai templi pagani del globalismo e apertamente impegnata in una opera di smantellamento della Chiesa di Cristo.

Se si costituisce un patto tra Trump e Viganò per cercare di salvare il mondo dal baratro della dittatura globale, si potrebbe parlare a questo punto, senza retorica alcuna, di una sorta di santa alleanza.
In mezzo a questo scontro epico, si trova ancora una volta in mezzo l’Italia che potrebbe rivelarsi l’ago che deciderà da quale parte pende la bilancia.
Il Paese, la sua storia millenaria e soprattutto il fatto di essere la sede della Chiesa cattolica, sono gli elementi che rendono l’Italia il peggiore nemico del nuovo ordine mondiale.
La scristianizzazione così anelata dalle élite internazionali non può non passare dalla cancellazione della cultura di questa nazione, culla originaria della Chiesa di Cristo.
Non è un caso che l’Italia sia stato il Paese che con ogni probabilità ha visto sorgere la peggiore dittatura mai vista nell’Europa Occidentale dal dopoguerra.

Trump può far crollare la dittatura globalista in Italia con lo spygate?
Il punto di attacco di Trump per liberare l’Italia dalla morsa della dittatura globalista potrebbe essere la famigerata storia dello spygate.
Lo spygate è il caso di spionaggio internazionale che vede coinvolti sia i servizi segreti italiani sia le agenzie investigative americane nell’aperto tentativo di sabotare prima la campagna elettorale del presidente Trump e poi la sua presidenza, cercando di accusarlo di una fantomatica e inesistente collusione con il Cremlino.

Il rapporto Mueller, l’uomo che ha coordinato l’inchiesta sul fantomatico complotto del Russiagate, ha scagionato Trump da ogni responsabilità.
Non solo. La verità da allora sta emergendo. Sta venendo alla luce un elaborato schema internazionale che da un lato vedeva il ruolo centrale del presidente Obama, la mente di questo tentativo di golpe, e dall’altro l’ambiguo e oscuro ruolo dei servizi segreti italiani diretti all’epoca dai due ex premier Renzi e Gentiloni.

Le strade di questo intrigo finiscono tutte per condurre inevitabilmente a Roma e al suo ruolo di presunto sabotaggio contro il presidente degli Stati Uniti in carica.
La storia di questo scandalo è stata spiegata più approfonditamente in un altro contributo, ma occorre tenere presente un elemento importante.

Negli USA, è sul ruolo dell’Italia che si sta indagando. Se si indaga sull’Italia, non si possono non mettere sotto la lente investigativa le eventuali responsabilità di Renzi e Gentiloni.
Se a Washington andranno fino in fondo nell’inchiesta, le conseguenze per gli scenari internazionali sarebbero letteralmente devastanti.

Per far capire la portata del piano eversivo in questione, potrebbe essere utile citare le parole del ministro della Giustizia USA, Barr, che ha definito lo spygate come “la cosa più simile ad un golpe” avvenuta in America dai tempi dell’assassinio del presidente USA Abraham Lincoln nel 1865, la cui morte come emerse successivamente fu voluta da potenti lobby bancarie internazionali.

Se lo spygate esplode con tutta la sua forza, potrebbero essere chiamati a rispondere, negli USA, di quanto accaduto nel 2016-2017 sia Renzi che Gentiloni.
La portata di questa inchiesta è tale che potrebbe cambiare il cammino intrapreso dall’Italia e provocare un terremoto politico la cui forza potrebbe essere in grado di far collassare l’intero sistema.
Dalla vecchia Tangentopoli del deep state a quella nuova contro il deep state.

Qualche osservatore, non a torto, ha definito le possibili conseguenze di questo scandalo simili a quelle di una nuova Tangentopoli.
Se Renzi e Gentiloni dovessero essere coinvolti potrebbe ripetersi quanto accaduto nel lontano 1992, quando l’allora “mariuolo” Mario Chiesa iniziò a collaborare con il pool di Mani Pulite che provocò la valanga che travolse e seppellì la Prima Repubblica.

C’è comunque una sostanziale differenza di fondo tra l’epoca contemporanea e quella del 1992.
È sicuramente vero che la vecchia Tangentopoli fu ispirata dagli ambienti di Washington, desiderosi di disfarsi di una classe dirigente che avrebbe potuto creare degli intralci all’adesione dell’Italia alla moneta unica, fondamentale per le élite europee e il Club di Roma che avevano deciso già negli anni’70 di deindustrializzare il Paese.

Non fu un caso che dal “tintinnar di manette” venne risparmiato il PDS, l’espressione della sinistra progressista ed eurista deputata ad accompagnare l’Italia sul patibolo della globalizzazione.
Allo stesso modo, la nuova possibile Tangentopoli sarebbe di nuovo ispirata dagli USA, ma verrebbe da ambienti in netta contrapposizione con quelli del deep state di Washington.

Non si aprirebbe una stagione di avvicinamento ulteriore verso il disegno mondialista, ma al contrario il processo di arresterebbe e subirebbe un colpo durissimo, se non possibilmente mortale.
Se la corrotta classe dirigente dell’Italia completamente prostrata ai desiderata degli ambienti del Bilderberg e delle grandi lobby finanziarie anglosassoni e sioniste, viene spazzata via si potrebbe aprire un enorme spazio per costruire una inedita alleanza tra Stati Uniti e Italia contro il mondialismo.

Per arrivare al traguardo, è fondamentale che Trump si assicuri un secondo mandato, una eventualità probabile vista la debolezza e inconsistenza del suo avversario democratico Joe Biden.
Se comunque il presidente dovesse riuscire in questo proposito, potrebbe aprire la via ad una nuova classe dirigente fedele al Paese e in grado di coordinarsi con le forze cattoliche antimondialiste che in questo momento rappresentano un argine alla chiesa anticattolica di Bergoglio.
In questo senso, monsignor Viganò riveste un ruolo semplicemente cruciale.
Se l’alleanza si rafforza, Trump da un lato può andare fino in fondo con lo spygate e dall’altro l’arcivescovo può cercare di riportare la Chiesa di Cristo verso il cammino smarrito.

Lo spauracchio del Covid ha trascinato l’Italia e il mondo verso l’anticamera di una terribile dittatura globale senza precedenti. Un cielo oscuro e minaccioso ricopre l’Italia e il mondo.
La lettera di monsignor Viganò ha aperto uno squarcio in quel cielo e si riesce a intravedere un po’ di luce.
Forse la divina Provvidenza ha guidato l’arcivescovo e ha acceso la fiammella di una speranza.

Lo scontro nei prossimi mesi raggiungerà con ogni probabilità il suo culmine. La morsa della dittatura sanitaria e una crisi economica senza precedenti aggredirà l’Italia.
È allora che questa alleanza dovrà cercare di fare di tutto per impedire che questa nazione cada definitivamente nelle mani del totalitarismo globale.
Le forze della luce dovranno cercare di arrestare quelle delle tenebre.
Il campo di battaglia sarà ancora una volta l’Italia. Sarà questa nazione ad avere un ruolo fondamentale.
Chi vuole che il mondo non finisca nelle mani di una dittatura globale, non potrà non pregare per la salvezza dell’Italia. (Cesare Sacchetti- Fonte)

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna pregare, lavorare con tutte le nostre forze e parlare quanto basta.

Andrea Rossi e gli altri sono al nostro fianco.

Anonimo ha detto...

https://www.databaseitalia.it/gli-usa-sussurrano-la-fine-del-governo-conte/

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:
L'Ungheria è fermamente al fianco dell'Italia nella disputa con l'Olanda: grazie a Viktor Orbán per queste parole di attenzione e amicizia verso la nostra Nazione. Dichiarazioni molto diverse da quelle che in queste ore stanno uscendo dal Consiglio Europeo per bocca degli alleati della sinistra. Ma come, non erano i "pericolosi sovranisti" i nemici dell'Italia?

Anonimo ha detto...

....
Quello di Viganò non è un semplice gesto di vicinanza all’operato e alla figura del presidente americano. L’arcivescovo, che dal 2016 ha abbandonato il suo ruolo diplomatico e pastorale negli Stati Uniti per sopraggiunti limiti d’età, è uno tra i più strenui oppositori del papato di Bergoglio. Nella lettera – dove non viene mai menzionato Francesco –, Viganò chiama a raccolta i children of light, “figli della luce”, affinché si uniscano e facciano sentire la propria voce contro i children of darkness, “figli dell’oscurità”. Questi ultimi sono “asserviti” al globalismo, al Nuovo Ordine Mondiale e al concetto – considerato non cristiano – di fratellanza universale (“universal brotherhood”), che non può non richiamare il Documento sulla fratellanza umana firmato da Bergoglio insieme all’imam di al-Azhar Ahmad Al-Tayyib ad Abu Dhabi nel 2019.

Una narrazione apocalittica che traduce il messaggio del fondamentalismo cristiano e che preannuncia una resa dei conti improrogabile tra le forze del bene e quelle del male, ma che non ha solamente valore religioso. Lo stesso Viganò, identificando i children of darkness con il deep state americano, contro il quale Trump si sarebbe “saggiamente opposto” e che sta “ferocemente facendo la guerra” al presidente stesso, ne risalta la dimensione sociopolitica. A novembre 2016, la rivolta dell’America profonda contro i centri di potere statunitensi – leggasi, il deep state – ha premiato la rincorsa di Trump alla Casa Bianca, confermando la non trascurabile capacità agglutinante proprio del fondamentalismo cristiano per il suo elettorato. Tra poco meno di cinque mesi, il nuovo test elettorale saprà dare contezza dell’attualità e dell’appeal di tale narrazione....
https://www.affarinternazionali.it/2020/06/la-lettera-dellarcivescovo-vigano-a-trump-sulla-via-delle-presidenziali/

La narrazione dell'huffingtonpost ha detto...

....
Insomma un nuovo attacco frontale di Viganò a Francesco ha ricevuto l’appoggio del Presidente degli Stati Uniti
La risposta di Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica e uno dei più ascoltati consiglieri di Francesco, è arrivata questa mattina anch’essa su twitter in un commento al tweet di Trump (che ringraziava Viganò): “Lo schema teopolitico fondamentalista vuole instaurare il regno di una divinità qui e ora. E la divinità ovviamente è la proiezione ideale del potere politico”, ha scritto.
E in un altro commento aggiunge:”Oggi il presidente Trump guida la lotta contro un’entità collettiva più ampia e generica dei “cattivi” o persino dei “molto cattivi”. A volte i toni usati dai suoi sostenitori in alcune campagne assumono significati che potremmo definire ‘epici’”.
Lo “scambio” tra Trump e Viganò ha a che fare quindi con due successioni: le prossime elezioni presidenziali americane e il futuro della Chiesa cattolica e dell’esito del futuro conclave.

https://www.huffingtonpost.it/entry/trump-e-vigano-la-strana-coppia-contro-francesco_it_5ee1f335c5b67fade1d715d6

La narrazione del Corriere ha detto...

...
Questa è la lettera che Trump invita tutti a leggere. Un mossa che potrebbe spaccare la Chiesa americana o rivelarsi il classico boomerang: l’elogio scoperto al fronte più oltranzista potrebbe mettere in imbarazzo grave la «zona grigia» della Chiesa Usa, quella parte della Chiesa americana vicina ai repubblicani e che finora ha guardato di buon occhio a Trump (ancora qualche settimana fa, il cardinale di New York Timothy Dolan ne elogiava «la leadership» dal pulpito della cattedrale di St. Patrick) senza per questo sostenere le derive della parte scismatica. Che nel frattempo aveva trovato sponde, più o meno consapevoli, anche in Vaticano: un «appello» di Viganò dai toni analoghi — l’emergenza Covid come un «pretesto» per «ledere i diritti inalienabili dei cittadini» —un mese fa è stato pubblicato con le firme del cardinale Gerhard Ludwig Müller (ex prefetto della Dottrina della Fede) e Joseph Zen (vescovo emerito di Hong Kong, il più tenace oppositore del dialogo fra Vaticano e Cina) e anche del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino, già al centro delle polemiche per il libro scritto «a quattro mani» con Benedetto XVI, che ha poi ritirato il sostegno.
https://www.corriere.it/esteri/20_giugno_11/lettera-trump-vigano-vescovo-che-vuole-dimissioni-papa-coronavirus-floyd-eaaa17dc-abca-11ea-822f-b27e74f859d1.shtml

Anonimo ha detto...

La 'narrazione' dei media è tutta da una parte. E tuttavia emerge in maniera diffusa che la cosa ha lasciato il segno... e non da poco.

https://www.globalist.it/world/2020/06/13/trump-e-monsignor-vigano-la-strana-alleanza-sovranista-e-manichea-contro-papa-francesco-2060037.html

Anonimo ha detto...

Sono i 2 uomini che la Provvidenza ci ha dato: mons.Viganò è un vero Vescovo Cattolico, Trump è un Cristiano convinto come Putin. Sosteniamoli con la preghiera e non solo. Per il bene dell'Italia, dell'America, della Russia e del mondo intero. Cisarà una sola fede dopo.

Anonimo ha detto...

Che dire di quei cattolici, o presunti tali, che si schierano dalla parte del Pensiero Unico?

Matteo ha detto...

purtroppo Trump a causa del Covid19 sta perdendo consensi e a novembre in piena seconda ondata ne perderà altri. quindi non ci farei affidamento.
Io continuo a pregare che Dio ci mandi un Papa vero, che ristabilisca la Verità.
Il pesce puzza sempre dalla testa. meglio chiedere a Dio di sistemare sta testa.

Anonimo ha detto...

20 luglio - Elia profeta
Il profeta Elia, padre del Carmelo
Elia è il profeta del Dio vivente: il suo nome stesso, che significa: “Jhwh è Dio”, è il vero programma della sua vita. È davvero uno dei più grandi uomini dell’Antico Testamento: l’uomo che sta alla Presenza del suo Dio. Lo zelo (cioè l’ardore) è il tratto essenziale della sua fisionomia e il suo simbolo il fuoco (Sir 48, 1).
Porta un messaggio molto rivoluzionario e originale, che si comprenderà meglio però alla conclusione della sua stessa vicenda.
Il racconto biblico lo fa apparire, più di una volta, quasi all’improvviso, come una folgore, per trasmettere la parola di Dio.

Bernardo Guerrini ha detto...

@ anonimo 10,50 - il demonio fa le pentole e non i coperchi.... Dio trova sempre i mezzi giusti per aiutarci....nel 325 dopo il concilio di Nicea, trovo Athanasio per bandire gli ariani... con l'impero romano i Martiri..... oggi martiri diversi per combattere il male dell'ultimo secolo... Dio provvede sempre per la Sua Chiesa e per chi ha fede in Lui... Dio non abbandona mai i Suoi veri figli nelle mani di satana...coloro i quali vogliono finirci da soli per odio contro Dio, non possiamo fare nulla... Dio vede e provvede sempre....

Antonio ha detto...

Finalmente la Verità - intesa come Nostro Signore ha insegnato: "sia il vostro parlare sì, sì; no, no" - torna a parlare, a gridare dai tetti, e, che quel più conta, a estrarre la spada.

tralcio ha detto...

Con tutto il rispetto e l'ammirazione per Mons. Viganò, per il coraggio che sta dimostrando e per le "sponde" che sta indicando e contattando, il rischio nell'individuarlo come "liberatore" è di commettere il solito errore di confidare nell'uomo. Penso che egli stesso sia ben lontano dall'attribuirsi un simile ruolo, anche osando sfidare il totem del CVII.

Nella Divina Provvidenza i vari attori umani si rivelano strumenti al di là delle intenzioni. Si pensi al ruolo di Nabucodonosor all'epoca del primo tempio.

Il vero atto di fede che ci è chiesto riguarda il come Dio (Lui, non noi) risolverà la questione, che vede noi, gente di chiesa, certamente responsabili di quello che è successo.
La lettura odierna del profeta Michea è istruttiva: il Signore è in causa col suo popolo...
Dio è disposto ad offrire Suo Figlio! Noi in teoria dovremmo sapere che cosa fare, in umiltà. Poi Dio sceglierà uomini, tra i buoni e forse farà strumento di altri cattivi.
Sarà comunque sua la gloria e guai se pensassimo alla nostra, anche nel vincere il male.

A noi è chiesta innanzitutto la conversione. Ci basti il segno di Giona, già dato.
Persino la Via Crucis, la croce e il buio del venerdì santo non sono la parola "fine".
Questo naturalmente per chi è nella fede e nella luce della gloria di Dio.
La vittoria apparentemente più totale del demonio è la sua grande sconfitta.
Il blaterare insano e irrefrenabile di chi già sente il sapore della preda non ci spaventi.
Questa gente ha in odio Lui, non noi. Odia noi perché odia Lui.
Noi vinceremo perché faremo come ha detto Lui, non attraverso meriti o strategie nostre.

Sarebbe preferibile che Trump vincesse le elezioni. Ma se anche le perderà, non cambierà il finale. Sarà solo più indifeso il crocifisso. Sarà più sfacciata la canea. Mons. Viganò è come il profeta, ma il profeta non vince come vincerebbe un generale in battaglia.
Le vie del Signore sono infinite: non innamoriamoci di quella che sembra migliore a noi.

mic ha detto...

purtroppo Trump a causa del Covid19 sta perdendo consensi e a novembre in piena seconda ondata ne perderà altri. quindi non ci farei affidamento.

Sulla perdita di consensi resta da vedere. Inoltre non darei per scontata la seconda ondata a meno di non avere la palla di vetro o non conoscere possibili untori...

mic ha detto...

Concordo con molti spunti di Tralcio.
Per quanto riguarda la nostra posizione, che darei per scontata, è che non confidiamo nell'uomo ma in Dio che si serve dell'uomo... E che l'uso di ragione, dono di Dio, che quando è retta non manca di realismo, ci permette di propendere per una soluzione vista come valida, affidandoci comunque alla volontà del Signore.

Anonimo ha detto...

"... non conoscere possibili untori..."

Stanno già portandosi avanti con gli sbarcati, CON Covid 19, che poi lasciano i luoghi di raccolta così semplicemente come sono sbarcati...e vanno liberamente chissà dove, tra valli, monti, tratturi antichi e mare. In autunno infatti i focolai saranno a Sud, i protocolli saranno confusi, quotidiani e contraddittori, tanto per aumentare il numero dei decessi e proclamare al mondo intero che gli italiani sono ai domiciliari. Così il mondo potrà fare i cxxzzx suoi in Italia. Nel mentre tireranno fuori dal cilindro altri esperti tecnici che faranno soggezione...faranno tremar la gonnella all'Italia vecchia, malata, in fretta cremata, mentre i giovani un tempo italiani fuggiranno ancora lontano da un paese che ha ucciso 6.000.000 di GIOVANISSIMI ITALIANI a cui non fu concesso di vedere mai il sole e le amate sponde dell'Italia, un tempo nostra.

Fabio ha detto...

Ot ma sempre peggio

https://www.repubblica.it/vaticano/2020/07/20/news/vaticano_si_a_nozze_e_funerali_celebrati_dai_laici_ma_senza_tariffari-262451058/

tralcio ha detto...

Cara Mic, lo stesso Francesco sta rendendo provvidenziale questa stagione ecclesiale: nel dispiacere e la delusione per tutto quello che vediamo accadere, è innegabile che stiano venendo al pettine innumerevoli nodi che l'apparenza faceva ritenere sciolti.

Ci sono due modi di intendere la verità: in senso intellettuale e in senso morale.
Il venire alla luce è dato dallo scoprire, ovvero dal conoscere ciò che non si sapeva.
Ma la Verità di Dio, l'essere Verità di Gesù, sopravanza la rivelazione come conoscenza.
A noi la conoscenza serve per poter amare e servire Dio in questa vita, come dice(va) il catechismo. Ma a Dio, eternamente, la Verità serve per garantire la fedeltà e la saldezza del suo essere, malgrado le avversità e i tradimenti altrui. Noi arriveremo pian piano a comprendere anche questa verità morale, garante della Verità di Dio e monito alla nostra infedeltà, sempre fragile, anche nei santi, che furono santi soprattutto perché umili.
Maria è specialissima creatura proprio perché il suo essere piena di grazia tiene insieme, nel suo cuore, il massimo di amore e il massimo di verità fedele (di Dio), che lei serve.

Anonimo ha detto...

Così titola Magister
"Un vescovo e teologo rompe il silenzio contro le “banalità” di Viganò e soci"

Poco rispettoso, ma soprattutto poco serio, cavarsela etichettando riflessioni e argomentazioni articolate come "banalità", senz'alcuna controdeduzione nel merito e continuando a opporre testi conservatori o modernisti che trattano l'argomento concilio in generale senza quindi consentire un vero confronto.

Anonimo ha detto...

Da persona anziana e da sempre estranea a tutto quello che succede nelle segrete stanze, proprio questa mattina mi sono chiesto per quale ragione il vaticanista Magister (di solito pacato nelle sue analisi) da qualche tempo stia cercando di distruggere l'immagine dell'arcivescovo Viganò. Potrebbe essere eterodiretto?

Anonimo ha detto...

Magister è "andato".
Ha gettato la maschera e va avanti a slogan e livore.
Non entra nel merito delle questioni (e come potrebbe visto che la sua posizione è dogmaticamente infifendibile?) e porta avanti questa sua patetica battaglia personale contro Viganò usando toni che non ha mai usato neppure contro i peggiori modernisti.
Risponda nel merito con un semplice SI o NO alla seguente domanda:
"GLI EBREI HANNO BISOGNO DI CONVERTIRSI ALLA FEDE CATTOLICA PER POTERSI SALVARE"?
La risposta ci farà capire se è cattolico o se è ratzingeriano.

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 17:55

Il "Brambillone", come veniva bonariamente chiamato dai seminaristi ambrosiani che l'hanno avuto per insegnante, è un teologo gradevole da ascoltare, talora geniale, molto simpatico.
Tutte queste cose ne fanno un esempio perfetto dello spirito del concilio, un interprete riuscito, un epigono martiniano e un apologo di ogni deriva postconciliare. Insomma: è uno "convinto". Essendo "convinto" non può che parlare così e chi ha imparato da lui, parlare così, non così bene ma con altrettanta sicumera, come la desolante situazione dei parroci ambrosiani sulla cinquantina testimonia eloquentemente. Quindi per lui definire banalità quelle di Mons. Viganò è un modo per liquidarle senza teologare: se non fossero banalità le dovrebbe disputare e non mancandogli intelligenza forse dovrebbe persino capire che così sciocche certe argomentazioni non sono. Il problema del Brambillone è che non ammette che esistono due chiese: lui pensa che ce ne sia una sola, la sua. Per lui "l'altra" non è che sia sbagliata, non esiste proprio (non si pone nemmeno l'ipotesi che a essere sbagliata sia quella che predica lui). Poiché la sua Chiesa non è più "la solita", il problema è suo.

Anonimo ha detto...

Francamente penso sia un'impresa impossibile
Mario Rossi

Anonimo ha detto...

Poco so di Magister qualcuno disse che fu seminarista. E'vero?

Anonimo ha detto...

Se non erro si tratta di uno dei firmatari della "lettera di 63 teologi italiani".Da allora è passato tanto tempo e le cose sono andate sempre più peggiorando .Qualche domanda bisognerà farsela, prima o poi.

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Portland, altra città americana messa a ferro e fuoco dalle bande criminali, altra amministrazione democratica. Ma la colpa è di Trump.

Anonimo ha detto...

https://radiomaria.it/da-washington-ad-ankara-a-roma-ne-vedremo-delle-belle-con-lobamagate-di-gianmarco-landi/