Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 7 novembre 2025

Pio X. Preghiera di riparazione alla beata Vergine Maria, Corredentrice

Preghiera di riparazione alla Beata Vergine Maria Corredentrice di San Pio X nel 1914 (con l'indulgenza).

INDULGENTIA C DIERUM CONCEDITUR CERTAM PRECEM B. MARIAE VIRGINI, REPARATIONIS CAUSA, RECITANTIBUS. 
Preghiera di riparazione alla beata Vergine Maria.

Vergine benedetta, Madre di Dio, volgete benigna lo sguardo dal cielo, ove sedete regina, su questo misero peccatore, vostro servo. 
Esso, benché consapevole della sua indegnità, a risarcimento delle offese a voi fatte da lingue empie e blasfeme, dall'intimo del suo cuore vi benedice ed esalta come la più pura, la più bella e la più santa di tutte le creature. 
Benedice il vostro santo nome, benedice le vostre sublimi prerogative di vera Madre di Dio, sempre Vergine, concepita senza macchia di peccato, di corredentrice del genere umano.
Benedice l'eterno Padre, che vi scelse in modo particolare per Figlia, benedice il Verbo incarnato, che vestendosi dell'umana natura nel vostro purissimo seno vi fece sua Madre; benedice il divino Spirito che vi volle sua Sposa. 
Benedice, esalta e ringrazia la Trinità augusta che vi prescelse e predilesse tanto da innalzarvi su tutte le creature alla più sublime altezza. 
O Vergine santa e misericordiosa, impetrate il ravvedimento ai vostri offensori e gradite questo piccolo ossequio dal vostro servo, ottenendo anche a lui, dal vostro divin Figlio, il perdono dei propri peccati. Amen - Fonte (pag,108-109)

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima preghiera! Ma, a giudizio dei prelati odierni, essa è preconciliare ed antiecumenica, quindi meglio metterla da parte insieme a titoli Mariani in contrasto con il protestantesimo! Conta dialogare ... Non convertire! Poveri noi!!!

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2025/11/07/come-ridurre-la-madre-di-dio-a-una-caricatura-protestante-dal-vaticano-un-documento-irricevibile/amp/. : chi offende la Madre di Gesù si aspetti un severo castigo, prima o poi, se non in questa vita sicuramente nell'altra : farebbero meglio a pensarci bene, il Tucho ed i suoi compari (complici) prima di scrivere e affermare assurdità e blasfemie, convalidandole con limprimatur pontificio, per meglio ingannare e depistare le anime semplici, fiduciose in chi di fiducia non ne merita alcuna. Sono i Protestanti a dover tornare cattolici, non viceversa, lo capiranno mai questi signori? Alla larga da loro, amici e fratelli in Cristo...come disse mons. Lefebvre ai suoi " nessun accordo con Roma finché non ritorna cattolica", e invece è peggiorata, e non accenna a fermarsi. LJC Catholicus

Laurentius ha detto...

Che bella preghiera!

🌹🌿🌹🌿🌹
VIVA MARIA!
🌹🌿🌹🌿🌹

Anonimo ha detto...

Benedetto sia San Pio X per questa preghiera di riparazione alla beata Vergine Maria!

E.P. ha detto...

Il link esatto è Acta Apostolicae Sedis, 06 / 1914 (PDF) a pagina 109 del file PDF.

La preghiera concede cento giorni di indulgenze.

mic ha detto...

Come sempre Dio trarrà il bene (vedi innumerevoli reazioni dettate dal sensus fidei fidelium) anche da questo male...

mic ha detto...

Non dimentichiamo che siamo nell 'ottavario dei defunti e possiamo rivolgere sl Signore questa preghiera:

Signore Gesù Cristo,
Redentore dell’uomo e vincitore della morte,
nel mistero del tuo Sangue prezioso
hai purificato ogni colpa e aperto le porte del cielo.

Oggi, unito alla Chiesa pellegrina,
ti offro l’indulgenza che la tua Sposa concede
nel tuo Nome e per la potenza del tuo Amore.
Accoglila, ti prego,
per l’anima di (dire il nome), o per quella che più desideri tu liberare,
o per quella più dimenticata e sola,
perché possa contemplare il tuo volto nella pace.

Accetta, o Padre di misericordia,
questo atto di fede e di carità,
come riparazione dei miei peccati
e come suffragio per i fratelli defunti.

Maria, Madre della speranza,
accompagnali alla gioia eterna;
e fa’ che anche noi, purificati nel tuo Figlio,
viviamo in questa vita con cuore penitente
e giungiamo un giorno, insieme a loro,
alla luce che non tramonta. Amen.

Anonimo ha detto...

Grazie per questa preghiera mic che dio ti benedica.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2025/11/iniziano-le-mobilitazioni-di-preghiera-questa-sera-ore-2045-s-rosario-davanti-alla-cattedrale-di-fidenza-in-onore-di-maria-corredentrice-e-mediatrice/

Anonimo ha detto...

Nessuno mi proibisce di invocarla come MEDIATRICE e Corredentrice

Anonimo ha detto...

La Madonna interverrà al momento opportuno.

Anonimo ha detto...

Nostra Signora, distruttrice di tutte le eresie

Ora pro nobis

La Corredentrice nel Purgatorio di Dante ha detto...

Riguarda omai nella faccia, che a Cristo
Più s'assomiglia: ché la sua chiarezza
Sola ti può disporre a veder Cristo

Anonimo ha detto...

"Il segno più infallibile e sicuro per distinguere un eretico, o un uomo di cattiva dottrina, o un non credente, da un autentico fedele, è che l'eretico e il non credente nutrono disprezzo o indifferenza verso la Vergine Santa, cercando con le loro parole e l'esempio di diminuirne il culto e l'affetto, apertamente o di nascosto, a volte mascherandosi di buoni pretesti. Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di porre la sua dimora tra di essi, perché sono degli Esaù."

San Luigi Maria Grignion de Montfort

Anonimo ha detto...

«Raccontava il Card. Ruffini che, avendo un giorno domandato al S. Padre Pio XI di s.m., se si poteva sperare in una prossima definizione dogmatica della mediazione di Maria, s’intese rispondere: “A che pro? È questa una verità già definita, non solo implicitamente ma anche esplicitamente”. E aggiungeva: “Che forse quando Dante Alighieri cantava della Vergine “Donna, se’ tanto grande e tanto vali, – che qual vuol grazia e a te non ricorre, – sua disïanza vuol volar sanz’ ali” non ne coglieva il contenuto dalla labbra stesse del popolo cristiano, eco fedele dell’insegnamento della Chiesa?”.

Anonimo ha detto...

Sempre sia benedetto.

Fare attenzione ha detto...

Iniziare il lavoro dell'Anticristo significa iniziare con l'essere anti-Maria.

I protestanti celebrano apertamente Papa Leone XIV e il rifiuto del cardinale Fernández dei titoli di Nostra Signora come Co-Redemptrix e Mediatrice di tutte le Grazie - e questo da solo la dice lunga. Rivela dove si trova veramente lo spirito moderno di quest'epoca: contro la Madre di Dio, e quindi contro il suo Divin Figlio.

Questo Vaticano sembra ansioso di placare protestanti, musulmani e coloro che vivono nel peccato aperto, mentre spingono da parte e scoraggiano i fedeli. che ancora mantengono la perenne devozione cattolica alla Beata Vergine Maria. I titoli stessi che un tempo ispiravano santi, papi e martiri sono ora trattati come ostacoli al "dialogo ecumenico. ”

Ma la storia ha sempre dimostrato che l'odio per Maria precede l'odio per Cristo. Ogni eresia inizia sminuendo il suo ruolo, poiché rifiutare la Madre significa infine rifiutare il Figlio. Mettere a tacere i suoi titoli significa mettere a tacere la sua intercessione, ed è esattamente ciò che il nemico desidera.

Anonimo ha detto...

Cristo e’ il re dell’uni-verso.
Maria è regina del cielo e della terra.
Così in ogni rosario, misteri gloriosi.

Gesù Cristo e’ il redentore.
Perché Maria non dovrebbe essere corredentrice ?

Sviluppi carolingi verso Maria Corredentrice ha detto...

La rappresentazione dell’immagine etica di Maria presso i Carolingi ha mostrato che la persona della Madre di Dio, nella stessa misura in cui veniva elevata, come figura individuale, nella sua dignità e nella sua pienezza di valore etico al di sopra di tutti i santi e gli angeli, veniva anche avvicinata alla persona del suo Figlio divino.
Si trattò di un processo che trovò il suo compimento e la sua perfezione nell’idea dell’Assunzione di Maria in cielo, dove — come si vedrà — i teologi carolingi la collocarono quasi unanimemente quale regina accanto al suo Figlio.
Questo forte accostamento di Maria a Cristo — che, come va sottolineato, non scaturì da una tendenza “mariolatrica”, bensì dalla verità cristologica fondamentale dell’Incarnazione di Cristo e dalla verità mariana di fondo della divina maternità — induce a chiedersi se nei testi di quell’epoca non si manifesti anche un’inclusione di Maria nell’opera e nell’azione decisiva del Redentore.
È questa la questione del posto di Maria nell’opera della salvezza, che nella teologia moderna è stata formulata in modo semplificato — e perciò non del tutto privo di ambiguità — nella formula della “corredentrice”.
Non occorre particolare acume per supporre che, all’epoca carolingia, tanto il concetto quanto anche l’idea di una partecipazione immediata e formale di Maria all’opera della redenzione fossero estranei.
Ciò trovava la sua ragione nel fatto che l’opera redentrice veniva considerata in stretta dipendenza dalla persona del Redentore, l’unico e sovrano Mediatore tra Dio e gli uomini.
Su questo punto, i teologi carolingi si trovavano pienamente sotto l’influsso di Agostino e della sua “idea dell’uomo-mediatore”.
La verità dell’“unus mediator homo” costituiva dunque, per questi teologi, una rappresentazione fondamentale e ricorrente.
A partire da essa, l’idea che Maria potesse svolgere un ruolo attivo, accanto a Cristo, nel centro stesso dell’evento salvifico, non era ancora loro accessibile.
Essi, per quanto risulta, non citano mai esplicitamente la frase di Ambrogio secondo cui il Redentore non ebbe bisogno di alcuna cooperazione umana quando redense l’umanità sulla croce; tuttavia, ne condividono lo spirito e il senso, nel momento in cui non attribuiscono a Maria un vero e proprio ruolo di redentrice sotto la croce — pur stimandone altamente e riconoscendone la profonda importanza nella scena del Calvario.

Sviluppi carolingi verso Maria Corredentrice ha detto...

Segue
A un’osservazione più attenta, proprio la considerazione di questa scena rivela che l’agire di Maria non viene compreso come “redentivo” nel senso di un’azione attiva ed efficace nell’opera oggettiva della redenzione.
Nell’interpretazione di tale evento emergono tuttavia due aspetti predominanti, che lo mettono in chiara relazione con la posizione salvifica di Maria.
Nel primo aspetto — la sottolineatura della fede e dell’amore di Maria sotto la croce — la sua missione di Madre di Dio, già manifestata all’inizio della vita di Cristo, viene ulteriormente accresciuta e intensificata. Ciò si manifesta anche, ad esempio in Radberto, in un relativo innalzamento del suo stato di grazia, nella misura in cui in questo momento ella raggiunge il culmine del suo amore per Cristo.
L’atteggiamento di Maria sotto la croce viene dunque interpretato come una conferma e un prolungamento del suo atteggiamento al momento del concepimento e della nascita: l’evento della croce, per quanto riguarda Maria, rappresenta un accrescimento graduale dell’evento della nascita e ne conferma il carattere di Madre di Dio.
Questo è il primo aspetto, non privo di rilievo per la posizione salvifica di Maria: esso indica metodologicamente la via da seguire se si vuole determinare più precisamente il significato soteriologico di Maria nel pensiero carolingio, ossia la comprensione della maternità divina come missione e come azione salvifica di Maria.
Il secondo aspetto è determinato dal fine di questa azione mariana, dal suo effetto. I teologi carolingi non trascurano infatti di notare che questo agire materno-divino di Maria nei confronti di Cristo giovò all’intera umanità.
In tal modo esso viene caratterizzato come un atto compiuto a beneficio di tutto il genere umano.
In una tale concezione della maternità divina di Maria si può dunque già scorgere, con maggiore fondamento, un’eco delle successive rappresentazioni di una partecipazione di Maria all’opera redentrice, pur senza ignorarne i limiti e l’incompletezza.
Ciò che Maria, in quanto Madre di Dio, fece per l’umanità riceve così una nuova luce: una luce che la colloca accanto — o addirittura al vertice — della Chiesa, per la quale Maria agì qui come modello e tipo esemplare.
La relazione di Maria con la Chiesa fa dunque risplendere in modo ancora più chiaro il suo significato salvifico.
Sono così indicati i punti di partenza dai quali può essere determinata, secondo il pensiero dell’epoca carolingia, la posizione salvifica di Maria: essi sono la maternità divina di Maria e la sua funzione di archetipo della Chiesa.
A questi si aggiunge l’idea di Maria come seconda Eva, che può essere considerata, sia dal punto di vista storico sia da quello concettuale, come precedente rispetto ai due primi motivi.

- Leo Scheffczyk, Das Mariengeheimnis in Frömmigkeit und Lehre der Karolingerzeit [Il mistero di Maria nella devozione e nella dottrina dell'Epoca carolingia], St Benno Verlag, Leipzig 1959, pp. 345-347.

Anonimo ha detto...

Mentre stavo leggendo l'articolo di Don Curzio Nitoglia sulla Corredenzione e Mediazione di Maria Santissima un pensiero altro mi ha interrotto: perché Dio, Uno e Trino, si è irato ed addolorato per la disubbidienza dei progenitori? Perché li aveva creati perfetti in un ambiente perfetto!!! A ben vedere la prova a cui lasciò che l'angelo decaduto li tentasse era una sciocchezza e loro neanche lo conoscevano questo tentatore. Qui bisogna dire qualche parola su Eva che non fu capace di resistere e che, cedendo, portò Adamo a cedere. Fermiamoci su questo dramma nel quale è intessuta gran parte della storia umana fino ad oggi per quanti non l'hanno seriamente approfondita. Diventa quindi necessario, nella Redenzione subito decisa da Dio, Uno e Trino, cercare una giovane capace di distinguere il Bene dal Male, non solo sul piano materiale, ma anche su quello spirituale.Quindi Maria è la bella copia di Eva, copia non più muliebre ma, Materna. E questo vuol dire tantissimo anche ai nostri giorni. Ricordo un tempo in cui le ragazze cattoliche erano incoraggiate ad entrare nel gruppo delle Figlie di Maria e il mondo ridicolizzava ed irrideva...i risultati sono sotto i nostri occhi. Comunque questa magnifica, chiarissima storia dovrebbe essere raccontata e riraccontata con le proprie parole ad ogni fanciullo e fanciulla che nasce su questa terra. Ma non la si racconta con tutto se stessi, perché non è richiesto chiedere che si sappia ripeterla passo passo con le proprie parole e le proprie considerazioni. Questi del "Dicastero" della Dottrina della Fede non hanno capito una mazza.