Nella nostra traduzione, una Nota del Presidente della FIUV, Joseph Shaw, sul nuovo pontificato e, in particolare, sul possibile approccio nei confronti della Messa tradizionale. Alcuni precedenti sulla FIUV qui - qui - qui.
Notizie da Roma
Essendo appena stato a Roma per la prima volta nel nuovo pontificato, noto due conseguenze concrete dell'atteggiamento di Papa Leone nei confronti della Messa tradizionale: l'accoglienza della stessa nella Basilica di San Pietro e la presenza a questa Messa non solo di 3.000 fedeli, ma anche di 200 sacerdoti in coro.
Tra questi sacerdoti c'erano molti che negli anni precedenti avevano deciso che fosse più prudente astenersi dagli eventi del pellegrinaggio, o almeno partecipare come membri della folla, non in tonaca e cotta in una sezione speciale della processione, e in coro a San Pietro. Solo 50 sacerdoti hanno partecipato in coro nel 2024.
Se l'impressione generale del nuovo pontificato è positiva, resta da chiedersi perché Papa Leone non si sia mosso più rapidamente per riportare il buon senso pastorale alla situazione della Messa tradizionale in tutto il mondo. Qui offro una ipotesi per comprendere il suo approccio.
L'uso da parte di Papa Leone dell'abito del coro papale nelle occasioni formali; il suo gentile rimprovero a un vescovo che gli parlava indossando un cappello; la sua dignitosa celebrazione della liturgia e le sue parole (poche, finora) sulla liturgia: tutto suggerisce che egli desideri enfatizzare il suo Ufficio piuttosto che la sua personalità. Questa è un'idea abbastanza familiare, ma il passo successivo per ripristinare rispetto e fiducia, e per ristabilire ragionevoli aspettative, per il Papato, la Curia e la gerarchia nel suo complesso, è che rispetti le funzioni e l'integrità degli organi di queste istituzioni. Di conseguenza, sta tornando nel Palazzo Apostolico; ha convocato un concistoro di cardinali; e quando gli è stato chiesto un messaggio per i pellegrini di Chartres, si è servito del vescovo di Chartres per trasmetterlo, piuttosto che parlarne di sfuggita durante un'udienza pubblica.
Sarebbe ragionevole che Papa Leone incrementasse tale politica, come sembra stia facendo, rispettando la competenza dei suoi subordinati e non impedendo loro di svolgere i compiti assegnati come ritengono opportuno, per quanto possibile. Ciò implicherebbe consentire alle politiche dell'era di Francesco di proseguire fino a quando non si presenti un'opportunità naturale di rivederle, e lasciare in carica i funzionari dell'era di Francesco finché non sarà pronto a sostituirli, uno per uno.
Qualcuno potrebbe pensare che la Curia francescana debba semplicemente essere rasa al suolo, ma in questa prospettiva Papa Leone XIV intende affrontare un problema che è in realtà più fondamentale del personale e della politica: il problema istituzionale, l'erosione dell'idea della Curia come servizio dignitoso e apolitico della Chiesa. Umiliare i Cardinali Prefetti e intraprendere una serie di drastiche e improvvise inversioni di rotta politiche, in quest'ottica, non farebbe che aggravare questo problema fondamentale.
Non sto esprimendo un giudizio su questa politica; in questo momento voglio solo capire cosa sta succedendo. L'interpretazione che ho fornito sembra adattarsi ai fatti così come li conosciamo. Ci dà anche un'idea di cosa aspettarci. Papa Leone arriverà ad affrontare la questione della Messa Tradizionale; ma lo farà a suo tempo.
Joseph Shaw, Presidente

2 commenti:
Figuriamoci! Occhio alle trappole in abito corale!
Sulle news del Vaticano 17/XI/25
Leone XIV: la liturgia nelle parrocchie sia curata e spiegata con competenza
Questo titolo dice che Prevost ha capito che la ggente non conosce la liturgia vaticansecondista...e non la conosce perché ognuno se l'è cantata e sonata che je parso e piaciuto. Facile che adesso esca il pensierino: 'Figuriamoci nel latinorum!!!!!!!" Diranno subito gli scaricabarili. E qui bisogna dare un colpo da maestro. No, amici cari e amici belli, non si tratta del latinorum sì e latinorum no, qui si tratta che sono 70 anni che non insegnate neanche il Pater, Ave e Gloria ma, commentate dagli amboni i telegiornali e in sacrestia Dio solo sa cosa fate! Qua bisogna partire con la carica e le spade sguainate, intendo ognuno riempia paginate e colpisca fendenti fischianti con la spada/lingua/parola. Ogni commentatore ha pagine e pagine da riempire di lagnanze sacrosante di storia vissuta, patita, osservata, ascoltata.Che Gesù Cristo nostro Redentore ed elargitore di ogni Grazia insieme alla Sua Santissima Madre Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie, con San Giuseppe Protettore della Chiesa, con San Michele Arcangelo,con tutti i Santi , i nostri Angeli Custodi ed i nostri amatissimi defunti ci aiutino ad essere sinceri, veritieri e coraggiosi come non mai prima!
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