Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 21 novembre 2025

21 novembre Presentazione della Beata Vergine Maria

21 novembre Presentazione della Beata Vergine Maria

Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re, che governa il cielo e la terra per i secoli, in eterno.
Ti consacro, o Regina: la mia mente, affinché pensi sempre all’amore che tu meriti; la mia lingua, perché ti lodi; il mio cuore, perché ti ami.
Accetta, o Santissima Vergine, l’offerta che ti presenta questo misero peccatore. Accettala, ti prego, per quella consolazione che sentì il tuo cuore quando, nel tempio, ti donasti a Dio.
O Madre di misericordia, aiuta con la tua potente intercessione la mia debolezza, impetrandomi dal tuo Gesù la perseveranza e la forza, per esserti fedele sino alla morte. Affinché, sempre servendoti in questa vita, possa venire a lodarti in eterno nel Paradiso. Amen.

* * *
Chiunque tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca!
Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria.
Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria.
Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l’indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria.
Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore, e per ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare l’esempio della sua vita.
Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare.
Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta. (San Bernardo da Chiaravalle)

* * * 
Prospero Guéranger, Presentazione di Maria Santissima al Tempio

giovedì 20 novembre 2025

Militia est vita hominis super terram

Vigilanza e fedeltà. "Vigilate e pregate, per non cadere in tentazione" dice il Signore nell'orto del Getsemani. "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Efesini 6,12). “Non sarà coronato se non chi avrà regolarmente combattuto” (II Tim. IV, 8).

Militia est vita hominis super terram

Nel libro di Giobbe si legge che la vita dell’uomo sulla terra è una milizia. L’uomo contemporaneo, soprattutto il tiepido che ancora si definisce cattolico, tende a storcere il naso davanti a una frase che evoca la guerra e i suoi attributi come paradigma dell’esistenza.
Si domanda: non dovremmo vivere in pace? Non dovremmo porgere l’altra guancia? Lo domanda con particolare fervore quando la guancia non è la sua e quando la pace coincide con un accomodamento tattico che gli consente di farsi i fatti propri.
Chi conosce la teologia nella sua essenzialità sa che la Chiesa è tripartita: la Chiesa Trionfante dei santi in Cielo; la Chiesa Purgante delle anime già salve ma ancora in purificazione; e la Chiesa Militante, cioè i battezzati viventi. A rigore, ammonisce san Pio X, ne fanno parte solo coloro che si trovano in Grazia di Dio: gli altri sono membra morte, soldati caduti al suolo come corpi inerti nel mezzo del campo di battaglia, sempre però suscettibili di risorgere mediante un sincero pentimento e relativa confessione sacramentale.

Perché è sbagliato ricevere la Santa Comunione in mano /Gesti e simboli sacri dimenticati

Nella nostra traduzione da Substack.com
Perché è sbagliato ricevere la Santa Comunione in mano
Gesti e simboli sacri dimenticati

Nell'immagine: Giusto di Gent (c.1460–1480), Comunione degli apostoli.

Peccato originale e cecità spirituale
Una delle conseguenze più drammatiche del peccato originale commesso da Adamo ed Eva nell'Eden è la cecità. Meditando su questa situazione che si verificò dopo la caduta, Santa Ildegarda di Bingen parla della perdita degli "occhi spirituali", avvenuta contemporaneamente all'apertura dei nostri occhi fisici.(1) In altre parole, sebbene abbiamo conoscenza del mondo sensibile, materiale, fisico che ci circonda, non abbiamo conoscenza diretta del mondo spirituale. L'uomo è diventato incapace di vedere il mondo di Dio, la patria degli angeli e dei santi che vi vivono in eterno. Questa cecità è sempre stata alla radice del vizio più grave che possa affliggere l'uomo: l'incredulità. Perché è molto semplice negare ciò che non si vede mai durante questa vita terrena.

Karl Stern, AI, il vocabolario dell'anima

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing un interessante articolo sull'approccio all'AI. Ogni problema nasce dall'accantonamento della metafisica. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Karl Stern, AI, il vocabolario dell'anima

Ogni giorno ci imbattiamo in articoli che mettono in guardia dai pericoli futuri dell'intelligenza artificiale. Ma l'apprendimento automatico è davvero la minaccia? No. Come avvertì lo psichiatra Karl Stern 71 anni fa in "La terza rivoluzione", il problema fondamentale è che le élite intellettuali hanno trascorso più di un secolo abbracciando il materialismo: lo scientismo über alles.

Stern, uno psichiatra ebreo fuggito dalla Germania nazista e convertitosi al cattolicesimo, diagnosticò questa illusione con chiarezza profetica. Ammonì che quando riduciamo le persone a meccanismi, apriamo la porta alla disumanizzazione in tutte le sue forme. Il dibattito sull'intelligenza artificiale è l'ultimo capitolo di una storia che Stern ha visto in prima persona: nella Germania nazista, l'ideologia materialista riduceva gli esseri umani a esemplari in una teoria biologica razzista, ignorando la loro umanità.

mercoledì 19 novembre 2025

Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Il vescovo emerito Strickland ha messo in discussione la compiacenza della gerarchia nel celebrare la messa, nel non affrontare il problema dell'immigrazione illegale e nell'accogliere le "coppie" dello stesso sesso senza un invito alla conversione. Qui l'indice dei precedenti interventi del vescovo che non tace.

Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone
e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli

Il vescovo Joseph Strickland, in un lungo post dello scorso venerdì su X, ha chiesto a Papa Leone XIV e a tutti i vescovi per quanto tempo ancora continueranno a servire due padroni e a "scandalizzare i piccoli" chiudendo un occhio sul peccato.

Nel suo post del 14 novembre, il vescovo emerito di Tyler, Texas, si è chiesto per quanto tempo i vescovi, la curia vaticana e il Santo Padre continueranno a scandalizzare i fedeli con la loro compiacenza nella celebrazione di liturgie irriverenti e sacrileghe, accogliendo “coppie” dello stesso sesso nella Chiesa senza chiamarle alla conversione, sottolineando l’accoglienza dei migranti senza affrontare gli effetti dell’immigrazione illegale sulle popolazioni native e, in definitiva, “fermandosi tra due padroni”. ( 1 Re 18:21 ) Il vescovo ha sottolineato che ci sono macine pronte per essere distribuite a Papa Leone: un “carico di camion” per la curia romana e un “carico di carico” per la stragrande maggioranza dei vescovi del mondo che spesso scandalizzano i “piccoli”. ( Matteo 18:6 )

Il kairos nella crisi della cristianità: tempo opportuno o racconto consolatorio? /E l'omissione programmatica sulla crisi della fede

Il problema di fondo, da non ignorare, sta nel prevalere del sentimento sulla ragione di conio vaticansecondista. Quella che sapientemente Romano Amerio chiama: La dislocazione della divina Monotriade; quando l'azione, l'amore e la volontà prendono il sopravvento sull'idea, sul pensiero, sulla verità, sulla conoscenza [vedi]. In fondo lo riconosciamo nell'agire e nel 'sentire' che precedono il conoscere, da cui invece dovrebbero scaturire, nel prevalere della prassi con esclusione della ragione: prassi a-teoretica, senza alcun approfondimento e spiegazione, divenuta ormai lo stile apodittico in senso autoritarista dei pastori a partire dal Trono più alto, che non appare più un Trono... ma paradossalmente lo diventa quando si tratta di introdurre cambiamenti rivoluzionari che stiamo subendo come fatti compiuti e che vanno oltre il nostro sensus fidei cattolico. 
A seguire, trovate un approfondimento dell'analisi sulle ulteriori nefaste carenze del discorso del Cardinale Zuppi, le cui motivazioni derivano da quanto precede. (M.G.)

Il kairόs nella crisi della cristianità:
tempo opportuno o racconto consolatorio?


Nel discorso inaugurale dell’Assemblea CEI, il cardinale Matteo Zuppi ha proposto una lettura suggestiva della fine della cristianità parlando di kairόs, tempo favorevole, occasione propizia. È un passaggio che merita attenzione, perché introduce un tema biblico decisivo e apre interrogativi profondi sul modo in cui la Chiesa interpreta il proprio presente.

Nella Scrittura il kairόs non è un momento qualunque. Non indica un periodo storico più interessante di un altro. È il tempo qualitativo in cui Dio agisce nella storia e chiede all’uomo una risposta. È il tempo dell’urgenza, della metanoia, del discernimento severo. Non è ottimismo. È chiamata. Non è clima. È giudizio salvifico. Quando Gesù proclama «Il tempo è compiuto» indica il kairόs come irruzione del Regno che obbliga a prendere posizione.

Colligite Fragmenta: XXIII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre collegata alle vicende del presente. Essa, nell'ottava, ci aiuta ad approfondire i doni spirituali della Messa della Domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta:
XXIII Domenica dopo Pentecoste


Mettiamo un po’ d’ordine. Ci avviciniamo alla fine dell’anno liturgico, quando lo sguardo della Chiesa si concentra sempre più intensamente sul compimento di tutte le cose: la Seconda Venuta del Signore, la risurrezione dei morti e il giudizio. Pius Parsch, nel suo The Church’s Year of Grace, riconosce in queste domeniche autunnali una struttura tripartita:
Nelle liturgie domenicali del tempo d’autunno non è difficile scorgere una progressione in tre tappe. La prima comprende le domeniche di transizione dall’estate all’autunno (dalla XV alla XVII dopo Pentecoste); la seconda abbraccia le quattro più belle formulari del Tempo del Raccolto (dalla XIX alla XXI); la terza inizia oggi e conduce la stagione alla sua conclusione (XXIII–XXIV). Nondimeno, la liturgia, pur volgendo lo sguardo alla fine, resta sempre primariamente rivolta alla situazione presente. Così anche oggi.

martedì 18 novembre 2025

La favola moderna che stordisce. La morte delle Kessler e il dolore che la coscienza evita

Un pensiero cristiano su una vicenda emblematica di questi giorni.
La favola moderna che stordisce.
La morte delle Kessler e il dolore che la coscienza evita di vedere

La notizia della morte delle gemelle Kessler ha riempito i giornali con la leggerezza delle storie costruite per consolare. Le immagini d’archivio, i ricordi di un’Italia televisiva più ingenua, la simmetria delle due sorelle sempre insieme hanno permesso di costruire un racconto irrealmente elegante. La cultura ha confezionato la loro uscita di scena come un finale poetico, un gesto armonioso che chiude una vita vissuta in coppia. La narrazione dominante ha preferito trasformare una tragedia in una favola moderna per evitare di guardare ciò che pulsa sotto la superficie.

Il 'Nobis quoque peccatoribus'

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire nel presente e per il futuro. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement oggi ci soffermiamo sul Nobis quoque peccatoribus. Qui l'indice degli articoli sulle formule del latino liturgico.

Il 'Nobis quoque peccatoribus'

Dopo il Memento e Ipsis, Domine [qui], il sacerdote prega:
Nobis quoque peccatóribus fámulis tuis, de multitúdine miseratiónum tuárum sperántibus, partem áliquam et societátem donáre dignéris, cum tuis sanctis Apóstolis et Martýribus: cum Joanne, Stéphano, Matthía, Bárnaba, Ignatio, Alexandro, Marcellíno, Petro, Felicitáte, Perpetua, Agatha, Lucia, Agnéte, Caecilia, Anastasia, et ómnibus Sanctis tuis: intra quorum nos consortium, non aestimátor mériti, sed veniae, quaesumus, largítor admitte. Per Christum Dóminum nostrum.
Che traduco come:

Santo Padre, aiutaci a comprendere

Nella nostra traduzione da Crisismagazine
Santo Padre, aiutaci a comprendere

Per quanto ci si sforzi di comprenderlo, Papa Leone ci lascia ancora perplessi. Anche concedendo il beneficio del dubbio alle sue recenti dichiarazioni, i cattolici non riescono ancora a trovare chiarezza. I fedeli cattolici comprendono appieno i limiti dell'insegnamento papale. L'assenso della mente e della volontà è riservato solo agli atti magisteriali insegnati infallibilmente. Tutte le altre dichiarazioni obbligano i cattolici a mostrare rispettosa attenzione, niente di più. Ciononostante, alcune dichiarazioni di Papa Leone mettono a dura prova la coscienza cattolica.

Nascosta precariamente tra assenso e rispettosa considerazione, si cela una distinzione fondamentale che sfugge a molte anime cattoliche semplici. Alcuni presumono che ogni sillaba che esce dalle labbra del Romano Pontefice abbia lo stesso valore del Credo niceno. Questi cattolici benintenzionati non sanno di essere caduti preda dei pericoli dell'assolutismo papale (cfr. ultramontanismo), un'interpretazione pericolosa e fallace delle prerogative papali. Questa stessa tendenza è ciò che causò a San John Newman tanta preoccupazione alla promulgazione della Pastor Aeternus del Concilio Vaticano I. Peccato, perché questo errore li lascia abbandonati nel novero della coscienza dubbia, nel migliore dei casi, e di una coscienza erronea, nel peggiore.