Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 15 ottobre 2025

Digiuno, astinenza, silenzio, libertà: i Carmelitani, un ordine medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Digiuno, astinenza, silenzio, libertà:
i Carmelitani, un ordine medievale

Con una poesia per lo Spirito Santo di San Giovanni della Croce
Nel silenzio e nella speranza sarà la tua forza.
—Regola Carmelitana, capitolo 16
La vita carmelitana è regolata dalla Regola di Sant'Alberto, scritta all'inizio del XIII secolo. La sua forma è quella di una lettera aulica, il suo linguaggio conciso e incisivo, il suo contenuto attinge alle fonti profonde e affidabili della tradizione. C'è qualcosa di quasi inquietante nell'austera definitività della sua conclusione:
Vi abbiamo scritto brevemente queste cose, stabilendo così una formula per il vostro stile di vita, secondo la quale dovrete vivere. (1)
Può essere davvero così semplice? Eccoci qui, a lottare per destreggiarci tra le infinite complessità, le crisi successive e le spietate innovazioni della postmodernità, e Sant'Alberto osa scrivere una lettera, di poche pagine, che funge da "formula ... secondo la quale dovrete vivere"? Tante vite del XXI secolo sono come alberi talmente cresciuti che portano pochi frutti e gemono nella loro oscurità interiore: pensate a quanti rami si potrebbero potare, e il raccolto non farebbe che aumentare! Ma con una Regola come quella di Sant'Alberto, crescita e potatura sono mantenute in continuo equilibrio, e man mano che l'albero diventa più magro e rado, il frutto è abbondante e si avvicina alla perfezione. Ne dubitiamo, forse; ci diciamo che l'uomo non può essere veramente felice senza tutte queste cose qui, e tutta quell'ambizione mondana là, e i piaceri carnali sparsi ovunque nel mezzo. E poi visitiamo un convento carmelitano e vediamo una giovane donna coperta dalla testa ai piedi da un tessuto tinto dei colori della terra fertile, che è “imprigionata” dietro una grata di ferro, non conosce uomo, non dice nulla, mangia poco e ha sul viso un sorriso che sembra un ricordo radioso del Paradiso di Milton:

martedì 14 ottobre 2025

Il ritorno del Primate d'Italia

Che ne dite?
Il ritorno del Primate d'Italia
Leone XIV e l’ordine spirituale del papato

Tra le parole pronunciate da Papa Leone XIV nel suo discorso al Quirinale, una in particolare ha risuonato con forza teologica e con intensità storica: “Come Vescovo di Roma e Primate d’Italia”. Questa definizione, rimasta a lungo silenziosa nei testi ufficiali, torna ora viva nella voce del Pontefice come segno di orientamento per la Chiesa e per l’Italia.

In poche parole si manifesta un gesto di magistero e di paternità. Dopo anni di interpretazioni prevalentemente universali del papato, Leone XIV ha voluto rinnovare la dimensione originaria del suo ministero: il Papa è Vescovo di Roma e, proprio per questo, guida e padre delle Chiese d’Italia. Il titolo di Primate d’Italia esprime la verità ecclesiologica che unisce la Chiesa universale alla sua radice concreta, riconducendo il primato di Pietro alla sorgente sacramentale e alla comunione delle Chiese locali.

I fedeli riempiono la messa antica di Charlotte la prima domenica da quando sono entrate in vigore le restrizioni

Nella nostra traduzione da Lifesitenews L'evoluzione della situazione di Charlotte. La piccola ex chiesa protestante in cui il vescovo di Charlotte, Martin, aveva relegato la messa in latino era gremita, anche se molti fedeli dovranno ora guidare fino a due ore per parteciparvi. Precedenti a partire da qui .
I fedeli riempiono la messa latina di Charlotte la prima domenica
da quando sono entrate in vigore le restrizioni


Mesi dopo che il vescovo Michael Martin aveva annunciato nuove restrizioni alla Messa latina tradizionale (TLM) nella diocesi di Charlotte, domenica scorsa 625 cattolici hanno gremito una piccola cappella a Mooresville per le prime due Messe della chiesa. La comunità della Messa latina di Charlotte ha condiviso il successo delle prime Messe in un post sul proprio account X.

La comunità ha notato che la partecipazione complessiva tra la Messa bassa mattutina e la Messa solenne era compresa tra 600 e 625 persone.
"Gratitudine per i nostri sacerdoti, diaconi, ministranti e talentuosi studenti della Schola", si legge nel post X.
“Sia benedetto Dio!”

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una interessante analisi sui "rimandi" che provocano ripetitività nella liturgia. Richiamo l'attenzione sulla mia nota: lo scritto mi ha richiamato alla mente dei vecchi appunti in tema.

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Una simmetria come quella di queste torri parigine è comune a tutte le opere d'arte, musicali, poetiche, retoriche, di danza, ecc. Ciò che è strano è che non ci sia parallelismo.

Uno dei crucci dei liturgisti moderni era quello che amavano chiamare "doppioni", ovvero elementi che apparivano loro ridondanti o inutilmente ripetitivi. Aderendo alla strana convinzione di Romano Guardini secondo cui la devozione è caratterizzata dalla ripetizione, mentre la liturgia dalla singolarità lineare (si veda questa mia lezione per i testi pertinenti), dopo il Concilio sostennero che il rito dell'Offertorio anticipava inutilmente e confusamente il Canone e che pertanto necessitava di essere radicalmente modificato. Come tutti sappiamo, la loro soluzione fu quella di eliminare quasi tutto l'Offertorio esistente e sostituirlo con una banale simil-benedizione ebraica del pane e del vino.

lunedì 13 ottobre 2025

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della Domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Mentre l’emisfero nord scivola dalla pienezza dell’estate verso la ventosa malinconia dell’autunno, anche la Santa Chiesa entra in una stagione di raccolto spirituale. Nel suo antico ciclo di Domeniche — formato nelle terre dove la luce declina ogni giorno un po’ prima — essa volge gradualmente lo sguardo alle realtà ultime: al venir meno della luce del mondo e al sorgere dell’eterna luce. La nostra sacra liturgia diventa anch’essa autunnale, pervasa dal profumo del giudizio e dal fruscio di ciò che passa.

Sempre più spesso, i testi della Santa Messa parlano della fine, dell’apokálypsis, del ritorno del Giusto Giudice. Non è un caso che, nel moderno Novus Ordo, l’Epistola che un tempo si ascoltava in questa XVIII Domenica dopo Pentecoste — le parole di san Paolo ai Corinzi — risuoni ora nella prima Domenica d’Avvento, la più escatologica delle stagioni. Anche se alcuni vescovi, incredibilmente, cercano di limitare il culto ad orientem, tanto nel Novus Ordo quanto nel Vetus, la Santa Chiesa, nel suo culto liturgico — l’ordito e la trama della nostra identità cattolica — volge gli occhi verso Oriente, ad orientem, verso il sorgere del vero Sole, verso l’Avvento del Signore che viene e che è già venuto.

Il poeta del Carmelo. Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Il poeta del Carmelo
Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Non c'è dubbio che Francesco d'Assisi, la cui magnifica vita abbiamo meditato la scorsa settimana, fosse un cristiano medievale. Ma un uomo nato nel 1542 può essere considerato "medievale"? In Italia, dove il Rinascimento era già storia vecchia, probabilmente no. In Francia, dove il pensiero politico stava andando verso la centralizzazione e la monarchia assoluta, e dove l'esercito reale era dominato da fanti invece che da cavalieri aristocratici, non credo. In Inghilterra o in Germania, dove la Riforma era in pieno svolgimento, sarebbe un'esagerazione. Ma in Spagna? La risposta è sì.
Nessuna regione dell'Europa occidentale fu immune dal fermento modernizzatore del XVI secolo, ma la cultura e lo spirito del Medioevo resistettero più a lungo nella penisola iberica – quella gloriosa e incantevole terra di guerra, canto e fede resa dura come l'acciaio – più che in qualsiasi altro luogo. Nella Spagna del 1542, i guerrieri potevano raccontare storie della Reconquista per esperienza personale; l'incoronazione della regina Isabella era ancora viva nella memoria; il re era un imperatore del Sacro Romano Impero e, come il suo monumentale predecessore medievale, un grande uomo di nome Carlo; e una città della Castiglia – il cui nome significa "castello" – vide la nascita di un ragazzo qualunque che divenne monaco, prigioniero, poeta e santo.(1)

domenica 12 ottobre 2025

Non c’è paradiso per i codardi! La Vittoria della Lega Santa a Lepanto

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Non c’è paradiso per i codardi!
La Vittoria della Lega Santa a Lepanto
Intervento al Convegno dell’Associazione culturale “Veneto Russia”
Settimo di Pescantina (VR) - 11 Ottobre 2025


Salve, Regina, rosa de spina,
rosa d’amor, Madre del Signor.
Fa’ che mi no mora e che no mora pecador,
che no peca mortalmente e che no mora malamente.
Preghiera del marinaio, recitata da tutta la flotta veneziana
prima di muovere battaglia nelle acque di Patrasso.

Cari Amici,
consentitemi di ringraziare gli organizzatori di questo evento e di porgere il mio saluto a tutti i partecipanti. È per me un piacere potermi unire a voi nel celebrare l’anniversario della Vittoria di Lepanto, prendendo parte alla nona edizione del Convegno che quest’anno ha come tema il paradosso di un’Europa laicista, liberale e massonica che muove guerra alla Russia cristiana e antiglobalista. Viviamo ormai negli ultimi tempi, in cui lo scontro tra Cristo e Anticristo impone a tutti noi di schierarci sotto le insegne del nostro Re divino e della Sua augustissima Madre, nostra Regina, memori delle parole del Signore: Chi non è con Me, è contro di Me (Mt 12, 30).

Domenica XVIII dopo la Pentecoste (Da pacem, Dómine, sustinéntibus)

La Liturgia di oggi è un'aspirazione al Cielo, dimora di Dio e dei suoi eletti. A questa accennano le invocazioni dell'Introito e del Graduale. L’Alleluia è quello delle Domeniche dopo l’Epifania, che annunziava l’ingresso dei Gentili nel regno dei cieli. Noi raggiungeremo la beata Casa di Dio se, corrispondendo ai suoi doni, vivremo nell'integrità della Fede e nella santità dei costumi finché giunga il tempo del premio (Epistola). Se lungo il nostro terreno cammino cadremo nella paralisi della colpa, Dio, Sempre misericordioso, è pronto a concederci il suo perdono (Vangelo) nel sacramento della Penitenza. Proprio della Santa Messa di oggi qui.

Domenica XVIII dopo la Pentecoste
(Da pacem, Dómine, sustinéntibus te)

Intróitus
Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te, ut prophǽtæ tui fidéles inveniántur: exáudi preces servi tui, et plebis tuæ Israël.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. 
Glória Patri…

Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te...

Orátio
Dírigat corda nostra, quǽsumus, Dómine, tuæ miseratiónis oper operátio: quia tibi sine te placére non póssumus. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te, e i tuoi profeti siano riconosciuti fedeli: ascolta la preghiera del tuo servo e del popolo tuo Isræle.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai per ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. 
Gloria al Padre…
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te,…

Colletta
 Te ne preghiamo, o Signore, l’azione della tua misericordia diriga i nostri cuori: poiché senza di Te non possiamo piacerti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

Il Paralitico che porta il suo letto
è il soggetto del Vangelo di oggi e dà il nome alla decimaottava domenica dopo Pentecoste. Si è notato che l'ordine del Messale colloca questa domenica dopo le quattro Tempora di autunno. Non discuteremo coi liturgisti del Medio Evo, per sapere se ciò si deve al fatto di aver preso il posto della domenica che seguiva sempre l'ordinazione dei sacri ministri, nel modo che altrove abbiamo spiegato (Sabato delle quattro Tempora d'Avvento). Antichissimi manoscritti, Sacramentari e Lezionari la chiamano con questo nome, usando la formula ben nota: Dominica vacat [1].

sabato 11 ottobre 2025

Appello del card Burke. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre

L'ho appreso un po' in ritardo; ma ognuno di noi può unirsi fin da ora. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre, giorno in cui cadrà il centenario della Grande Promessa del Cuore Immacolato di Maria. È l’invito del cardinale Burke volto a esaudire la Madonna e diffondere la pratica dei primi sabati: per la pace e la salvezza.

Preghiera quotidiana in preparazione al Centenario
dell’Apparizione di Gesù Bambino e della Sua Madre Vergine
alla Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos
8 ottobre al 10 dicembre 2025

O Vergine Madre di Dio e mia diletta Madre, Nostra Signora di Fatima e del Sacratissimo Rosario, io contemplo il Tuo Cuore Addolorato e Immacolato trafitto con così tante spine dall’ingratitudine e dai terribili peccati dei tuoi figli. Io sono profondamente e perennemente dispiaciuto di come i miei peccati hanno offeso il Tuo Divin Figlio e Te, Sua Madre Innocente. Con cuore umile e contrito, desidero riparare le offese – grandi e piccole – inferte al Tuo Cuore dai peccati dei Tuoi figli.
Nel Tuo amore materno, Tu mi hai insegnato, attraverso la Tua figlia, la Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos, il modo per riparare i peccati mediante la Devozione dei Primi Sabati. In occasione del 100° anniversario della Tua apparizione, assieme al Bambin Gesù, alla Venerabile Serva di Dio, il 10 dicembre del 1925, io mi impegno ad osservare il Primo Sabato del mese in sincera riparazione dei peccati attraverso la confessione sacramentale dei miei peccati, la degna ricezione della Santa Comunione, la preghiera di cinque decine del Santo Rosario e tenendoTi compagnia per quindici minuti meditando i misteri del Rosario. Ti prego, intercedi per me, affinché la mia pratica della Devozione dei Primi Sabati possa contribuire alla salvezza di tante anime e alla pace nel mondo.
Aiutami anche a portare ad altri il Tuo messaggio della Devozione dei Primi Sabati per la Riparazione. In obbedienza al Tuo consiglio materno, possa la Chiesa, in tutto il mondo, offrirTi questo atto d’amore di cuori umili e contriti in sincera riparazione per i peccati commessi.
Io dono totalmente il mio cuore al Tuo Cuore Addolorato e Immacolato e, con Te, faccio riposare per sempre il mio cuore nel Sacratissimo Cuore di Gesù. Con tutto il mio cuore, io offro questa preghiera a Lui che, solo, è la nostra salvezza. Amen.  Fonte 
Raymond Leo Cardinal BURKE
8 settembre 2025
Festa della Natività della Beata Vergine Maria

Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale: grande successo popolare e cattolico beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Lettera n.1284, 9 ottobre di Paix Liturgique
Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale:
grande successo popolare e cattolico

beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Ogni vescovo dovrebbe essere contento di un pellegrinaggio che, per la sua prima edizione, ha radunato 600 camminatori con un'età media di 22 anni, con tanto di bandiere, inni e preghiere. Non Mons. Cador, l'eccentrico vescovo di Coutances (Manche) che ha inaugurato il suo mandato episcopale trasferendo nella sua cattedrale un concerto – inizialmente previsto in una chiesa in disuso – che includeva tra i brani eseguiti una chiamata islamica alla preghiera.

Dopo aver trascinato le trattative con gli organizzatori, l'uomo che sta chiaramente facendo di tutto per essere l'ultimo vescovo di Avranches e Coutances ha inviato una lettera incendiaria agli organizzatori in cui si oppone alla messa tradizionale – e proibisce ai sacerdoti legati alla Tradizione presenti nella diocesi di parteciparvi, pena l'esclusione – è lo stesso vescovo che, attingendo alla sua esperienza in Africa, elogia ogni volta l'accoglienza dei migranti provenienti da altrove, senza poter accogliere qui i suoi fedeli.