Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 17 gennaio 2025

17 Gennaio, Sant'Antonio Abate / l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti

Precedente: Sant'Antonio Abate: impariamo dai suoi scritti qui.
17 Gennaio, Sant'Antonio Abate

Oggi, l'Oriente e l'Occidente si uniscono per celebrare il Patriarca dei Cenobiti, il grande Antonio. Prima di lui, la professione monastica già esisteva, come dimostrano irrefutabili documenti; ma egli appare come il primo degli Abati, perché costituì per primo sotto una forma permanente le famiglie dei monaci, consacrati al servizio di Dio sotto la guida d'un pastore.

Dapprima ospite della solitudine e famoso per le sue lotte con i demoni, ha accolto attorno a sé i discepoli che le sue opere meravigliose e il fascino della perfezione gli avevano acquistati; e il deserto ha visto, con lui, iniziare la vita monastica. L'era dei Martiri volge alla fine; la persecuzione di Diocleziano sarà l'ultima; è tempo per la Provvidenza, che veglia sulla Chiesa, d'inaugurare una nuova milizia. È tempo che si riveli pubblicamente nella società cristiana il carattere del monaco; gli Asceti, anche consacrati, non bastano più. Sorgeranno da ogni parte i monasteri, nei deserti e finanche nelle città, ed i fedeli avranno d'ora in poi sotto gli occhi, come un incoraggiamento ad osservare i precetti di Cristo, la pratica devota e letterale dei suoi consigli. Le tradizioni apostoliche della preghiera continua e della penitenza non si spegneranno più, la dottrina sacra sarà coltivata con amore, non passerà tempo che la Chiesa andrà a cercare in quelle roccaforti spirituali i suoi più validi difensori, i suoi più santi Pontefici e i suoi più generosi Apostoli.

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

Di seguito trovate le riflessioni di un prete USA rivolte al prof, Kwasniewski, con una immagine molto eloquente — riprese da Facebook — che valgono anche per noi, posto che non ci siamo mai limitati alle critiche; ma siamo andati all'origine dei problemi, argomentando. Penso anche ai miei due libri, alle approfondite e ampie analisi di Paolo Pasqualucci, ai suoi libri e alle sottolineature, documenti, denunce, dei più autorevoli difensori della Tradizione in rapporto alle variazioni conciliari qui puntualmente evidenziate, spesso con diretto coinvolgimento. Siete d'accordo sulla conclusione circa la "battaglia a lungo termine" che implica una resistenza ancora strenua e senza soste?

Siamo convolti in una battaglia a lungo termine

« Si dice che un'immagine dica mille parole. Guardando la mia biblioteca, mi è venuto in mente di avere quasi due interi scaffali di studi critici sulla rivoluzione liturgica postconciliare.

Negli anni del mio seminario (1990-95) esistevano solo una manciata di tali opere (almeno in inglese): Rivoluzione liturgica di Michael Davies (Angelus, 1980) e diversi suoi libretti (TAN, Angelus Press, Neumann Press), edizione di Una Voce di Msgr. La riforma della liturgia romana di Gamber (1993), i problemi di don Cekada con le preghiere della messa moderna (TAN, 1991), e l'intervento di Ottaviani  [vedi] (TAN, 1992). Questi pochi oggetti sono cerchiati nella foto allegata di quei due scaffali. [Se conoscesse il nostro oscuro blog dovrebbe aggiungere anche 15.027 articoli: frutto del mio quasi ventennale impegno... -ndT]

Tutto il resto è dei trent'anni che ho lasciato il seminario. I cattolici tradizionali di oggi hanno molto altro a disposizione rispetto a allora, grazie in gran parte a voi. Oltre alla vostra vasta produzione, ho gli atti della conferenza di Fontgombault; "Beyond the Prosaic" (Oxford 1996); Fota (dal 2008); Sacra Liturgia (dal 2013); e CIEL (dal 1995); la rivista di breve durata Usus Antiquior (2010-12), e titoli di Nichols, Mosebach, Crouan (ex-ROTR'er, come me), Pristas, Hazell, et al. , ecc. Laus Deo! »

Da ricordare: la differenza tra attivismo e conoscenza accademica è che l'attivismo lancia critiche e magari ha effetti immediati, ma solitamente svanisce; mentre la conoscenza pervade lentamente i ranghi e vince sulle menti, preparando a un cambiamento di mentalità, che si riversa nel mondo quotidiano. Siamo in questa battaglia a lungo termine. 

giovedì 16 gennaio 2025

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

Un'unica casa è rimasta indenne dall'incendio a Pasadena. I suoi proprietari, cattolici, avevano segnato le porte con "20+C+B+M+25" durante la festa dell'Epifania. "Perché Egli ordinerà ai Suoi angeli che ti proteggano in tutte le tue vie." (Salmo 91:11) ; «Non temere, perché io sono con te; non aver paura, perché io sono il tuo Dio. Io ti fortificherò e ti aiuterò; io ti sosterrò con la destra della mia giustizia" (Isaia 41:10)

La preghiera dell'Epifania / Benedizione della Casa

E' cattolico il proprietario della casa rimasta intatta a Pasadena, il quale aveva praticato la Benedizione della preghiera dell'Epifania mentre la maggior parte dei proprietari delle altre andate distrutte, sono quelle celebrità di Hollywood che ridevano Dio di e del Papa ai Golden Globe Awards in quanto atei o protestanti anticattolici.
La benedizione dell'Epifania è un'antica tradizione che prevede, ogni anno per l'Epifania, la benedizione di una casa. Lo si fa:
  • Cospargendo acqua santa.
    Alcune famiglie cospargono acqua santa in ogni stanza della loro casa mentre cantano inni o pregano il rosario.
  • Leggendo preghiere
    Alcune benedizioni includono preghiere che chiedono a Dio di benedire la casa, riempirla con la luce di Cristo e proteggere coloro che vi vivono.
  • Segnando la porta co i gessetti benedetti
    Sullo stipite della porta vengono scritte le iniziali C, M e B, che sta per "Christus Mansionem Benedicat" : "Cristo benedica questa dimora". Questa la formula: 20+C+M+B+25 - Il simbolo “+” rappresenta la croce e il 2025 è l’anno. I segni di solito vengono lasciati sulla porta tutto l'anno come segno che la casa è cristiana.
Al rientro, il giorno seguente dopo l'evacuazione, il proprietario ha scoperto che la sua casa era l'unica risparmiata, intatta tra le case circostanti totalmente distrutte dal fuoco.

È stata pubblicata la nuova autobiografia di Papa Francesco, Speranza.

Ha destato scalpore l'autobiografia di Bergoglio di recente pubblicazione. Interessante l'analisi che segue dalla nostra traduzione da un sito USA qui. Comprende anche il riferimento al disprezzo della tradizione che ampio scalpore ha suscitato da parte dimolti commentatori.

È stata pubblicata la nuova autobiografia 
di Papa Francesco, Speranza.

Con lui è sempre così: più sai, meno ne sai.

Mio marito Phil Lawler [editore di Catholic World News (CWN) -ndT] riferisce che il documento rivela poco su una delle questioni più urgenti e decisive, lo scandalo degli abusi sessuali, e su come questo sia correlato alle dimissioni di Papa Benedetto:
Mentre esprime il suo dolore per gli scandali che hanno avvolto il Vaticano, Papa Francesco non fornisce alcuna nuova informazione neanche su quel fronte. Poco dopo la sua elezione, Papa Francesco ha incontrato il suo predecessore, Papa Benedetto XVI, che gli ha presentato una grande scatola di documenti. In Speranza, Papa Francesco conferma ciò che molti osservatori del Vaticano avevano fortemente sospettato: che la scatola conteneva "documenti relativi alle situazioni più difficili e dolorose: casi di abusi, corruzione, affari loschi, illeciti". Ma Papa Francesco non dice altro sulle informazioni contenute in quei file, o su cosa, se mai, egli abbia fatto per affrontare gli scandali. [Ce lo eravamo chiesto qui]
Oltre allo scandalo, un'altra questione di grave importanza — ancor più perché riguarda un mezzo essenziale per uscire dal pasticcio — riguarda la liturgia e la tradizione in generale.

Un passato difficile da valutare, un futuro difficile da prevedere

Alcuni elementi un po' visionari in conclusione, ma per il resto condivisibile. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Un passato difficile da valutare, un futuro difficile da prevedere

Un panorama sempre più conflittuale
L’anno appena concluso risulta difficile da valutare e quello appena iniziato risulta difficile da prevedere, perché da tempo il panorama mondiale manifesta segnali e sintomi buoni che si succedono e si sovrappongono a quelli cattivi, anzi talvolta gli uni si rovesciano negli altri.

I programmi e i progetti delle cosiddette “transizioni epocali”, quanto più tentano di realizzarsi, tanto più tendono a opporsi tra loro. Ad esempio, l’opera distruttiva del decentramento ecologista e quella costruttiva dell’accentramento tecnocratico, pur cospirando per ridurre l’uomo a cosa, sembrano difficilmente conciliabili.

mercoledì 15 gennaio 2025

LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

I nemici del libero arbitrio – L’edificio della civiltà occidentale poggia su un fondamento, dato per scontato e trascurato dagli ignari fruitori dei suoi benefici: il principio del libero arbitrio, che suppone la pari dignità di ogni uomo. Storicamente il principio giunge a forma compiuta nell’alveo culturale del cristianesimo, poiché nelle altre aree della civiltà umana incontra qualche ostacolo.

Semplificando al massimo, si può osservare che l’idea della gerarchia delle caste sociali, o della superiorità dei fedeli rispetto agli infedeli, o del popolo (inteso come etnia) eletto, o della missione salvifica di una determinata nazione, ne contraddice il postulato di fondo. Al contempo il principio è ridotto a vuoto simulacro quando la sfera privata è sopraffatta da quella pubblica e l’individuo perde i suoi diritti di fronte ai comandi dell’autorità politica. Ed è proprio quest’ultima l’insidia più grande dei tempi moderni, nella nostra area culturale, la quale rimane storicamente cristiana, sebbene le classi dirigenti non ne siano consapevoli.

Colligite Fragmenta – Domenica della Sacra Famiglia

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta – Domenica della Sacra Famiglia

Siamo nel periodo dell'Epifania. Come sapete, Epifania deriva da un termine greco che significa "manifestazione". La festa era particolarmente importante nelle antiche Chiese orientali. Tradizionalmente celebrava in modo particolare tre manifestazioni della divinità di Cristo, vale a dire, l'Adorazione dei Magi (l'incenso è un simbolo della divinità), il Battesimo del Signore da parte di Giovanni (il ponte tra la vita privata del Signore e il Suo ministero pubblico quando si fece udire la voce del Padre), e le Nozze di Cana (il Suo miracolo pubblico iniziale). Nella Chiesa romana, nell'Epifania, l'antifona per i Vespri menziona questi tre misteri, ciascuno introdotto con " Hodie... oggi":
Onoriamo questo giorno santo arricchito da tre miracoli: oggi la stella guidò i Magi alla mangiatoia; oggi alle nozze il vino fu fatto dall'acqua; oggi Cristo si degnò di essere battezzato da Giovanni nel Giordano per salvarci. Alleluia. 

martedì 14 gennaio 2025

Dalla certezza atomica all’incertezza digitale. La nuova era della deterrenza cyber secondo Iezzi

Ricevo e volentieri pubblico l'interessante analisi che segue, che ci introduce in uno dei tanti ambiti della poliedrica serie di cambiamenti epocali che riguardano il nostro tempo e che non vogliamo passino sulla nostra testa. Sarà importante reperire anche visuali da angolature diverse. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Dalla certezza atomica all’incertezza digitale. 
La nuova era della deterrenza cyber secondo Iezzi

L’equilibrio strategico della Guerra Fredda si è retto per decenni su un elemento cardine: la deterrenza nucleare, basata sulla certezza di un risultato catastrofico in caso di utilizzo delle armi atomiche. Il lancio di un ordigno nucleare avrebbe comportato, con ogni probabilità, una reazione egualmente devastante, sancendo il principio della mutua distruzione assicurata. L’intera dottrina di sicurezza di quegli anni si fondava su un’equazione semplice e spietata: un attacco atomico, una volta rilevato dai sistemi di early warning, avrebbe scatenato una controffensiva altrettanto terribile, senza lasciare scampo. Questa trasparenza reciproca delle rispettive capacità di fuoco contribuiva a mantenere la stabilità: chiunque avesse premuto il “bottone rosso” sarebbe stato inevitabilmente destinato a subire la stessa sorte.

Opzione Benedetto: la civiltà cristiana è sempre scaturita dal singolo e dal nascondimento

Riprendo dall'Osservatorio Card. Van Thuân. Precedenti qui - qui e a partire da qui.
Opzione Benedetto: la civiltà cristiana 
è sempre scaturita dal singolo e dal nascondimento

In due occasioni[1] ho avuto modo di parlare di Rod Dreher e del suo libro[2]. Ma prima di tornare a Dreher, autore passato dal cattolicesimo alle Chiese ortodosse, è necessario fare un esempio storico di come si potrebbe salvare una civiltà.

Ci si ricorda spesso, a ragione, del beato Marco d’Aviano e del suo intervento decisivo in occasione della vittoria cristiana sui turchi (1683), che assediavano Vienna. Ci si dimentica, però, dell’azione altrettanto decisiva del meno celebre papa di allora – il beato Innocenzo XI – che formò (il verbo, come vedremo, non è per nulla casuale) la coalizione vincitrice: con un’azione diplomatica martellante, mise d’accordo Leopoldo I d’Asburgo (imperatore del Sacro Romano Impero), Carlo V (duca di Lorena), Giovanni III (Jan Sobieski, re di Polonia) ed Eugenio di Savoia (generale sabaudo).

Le preghiere leonine dopo la messa (Parte 3: Conclusione)

Per una migliore comprensione di un piccolo ma potente tesoro devozionale. Prima parte qui: Seconda parte qui. Precedenti su Leone XIII qui - qui - qui - qui. Sulla sua visione qui

Le preghiere leonine dopo la messa (Parte 3: Conclusione)
La visione di Leone XIII e la Preghiera a San Michele Arcangelo
Peter Kwasniewski

La rinascita dell'interesse e della devozione per il Rito rito romano classico o messa tridentina, una rinascita che non sarebbe stata certamente prevista nel periodo di massimo splendore della riforma liturgica, ha fatto rivivere l'usanza di recitare le preghiere leonine alla fine della messa, che a volte si riversa nel mondo del Novus Ordo
La crescente rilevanza di queste preghiere, in particolare quella a San Michele Arcangelo, in un momento in cui il mondo ha più che mai bisogno dell'intervento celeste contro le influenze diaboliche, può essere negata solo da coloro che non credono più nel diavolo (come il superiore generale dei gesuiti) o da coloro il cui odio per tutte le cose tradizionali è il principio più forte che anima le loro vite (persone che chiamiamo ideologi, come l'autore di Traditionis Custodes qui).(1)
Nella parte 1 e nella parte 2, abbiamo offerto un commento teologico e devozionale all'insieme di preghiere recitate dopo la Messa bassa. Oggi, nella parte finale, esaminerò più da vicino la figura di San Michele, la visione di Leone XIII e le intenzioni per cui preghiamo queste preghiere.
Nell'immagine: Blake, “L’angelo Michele che lega Satana” (fonte)