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mercoledì 9 luglio 2025

« La depersonalizzazione indotta dall’intelligenza artificiale potrebbe inaugurare l’era dell’Anticristo » (Patriarca di Mosca)

Nella nostra traduzione da Medias Presse info. Si dice che Leone XIV stia preparando un'Enciclica sullo stesso argomento. Indice degli articoli sul transumanesimo e la realtà distopica.

« La depersonalizzazione indotta dall’intelligenza artificiale
potrebbe inaugurare l’era dell’Anticristo » (Patriarca di Mosca)


La Chiesa ortodossa russa ha posto lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA) al centro delle sue preoccupazioni. Nell'ultima sessione del suo Sinodo Supremo, il Patriarca di Mosca ha messo in guardia dalla disumanizzazione e dalla perdita di valori fondamentali di fronte al progresso tecnologico, ammonendo che ciò potrebbe inaugurare l'era dell'Anticristo.

Il fenomeno della spersonalizzazione delle relazioni umane
Nella recente sessione del Sinodo Supremo della Chiesa ortodossa russa, tenutasi nella Sala del Patriarcato della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha aperto i lavori con un discorso incentrato sulle sfide etiche, spirituali e antropologiche derivanti dallo sviluppo accelerato di questa tecnologia.

"Oggi affrontiamo un tema importante, forse lontano dalla teologia tradizionale, ma direttamente legato alla situazione globale e che rappresenta una potenziale minaccia per la vita spirituale degli esseri umani", ha introdotto il Patriarca, sottolineando che gli effetti delle idee legate all'intelligenza artificiale possono avere un impatto decisivo sulla visione del mondo, una questione a cui, ha aggiunto, la Chiesa deve prestare particolare attenzione.

Kirill ha messo in rilievo che la Chiesa ortodossa russa non è mai stata alienata o ostile al progresso scientifico. Al contrario, ha seguito con interesse i veri progressi scientifici e si è impegnata a valutarli da una prospettiva morale. Ha tuttavia avvertito che attualmente, in Russia e in tutto il mondo, stanno crescendo i timori riguardo al futuro rappresentato dalla tecnologia. Da qui, secondo il Patriarca, la necessità di sviluppare una posizione teologica indipendente su questioni che riguardano direttamente il futuro dell'umanità.

Il leader ortodosso ha sottolineato che l'intelligenza artificiale, già presente in molti settori come l'economia, la sanità, l'istruzione e la cultura, avrà un impatto ancora più profondo su tutti gli aspetti della vita. A questo proposito, ha sottolineato che tali trasformazioni non devono compromettere i fondamenti essenziali dell'esistenza umana: "Fede, amore, libertà, responsabilità e valori familiari sono pilastri che non possono essere sostituiti o aboliti da alcuna trasformazione tecnologica".

Uno degli aspetti che suscita maggiore preoccupazione all'interno della Chiesa è il fenomeno della spersonalizzazione delle relazioni umane, accentuato dal crescente utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale. Il Patriarca ha espresso la sua preoccupazione per la sostituzione della comunicazione umana con interazioni con le macchine: "Alcuni preferiscono già consultare l'intelligenza artificiale come se fosse uno psicologo personale. E anche se questa comunicazione può sembrare più veloce, o persino più ricca di contenuti, non dobbiamo dimenticare che l'essenza dell'essere umano risiede nelle relazioni con gli altri".

La Porta dell'Anticristo
Kirill ha avvertito che se si perde la capacità di comunicare tra le persone, si perde anche la capacità di amare, perdonare ed empatizzare. E questa, ha aggiunto, non è solo una questione antropologica, ma anche teologica: "Il deterioramento di queste qualità implica la perdita del discernimento tra il bene e il male. E quando i due non possono più essere distinti, si apre la porta all'era dell'Anticristo".

Con tono solenne, ha esortato le comunità ecclesiastiche e accademiche a prepararsi ad affrontare queste sfide con serietà e rigore, sottolineando. Ha sottolineato l'importanza di promuovere studi teologici sull'intelligenza artificiale, attingendo ai frutti del pensiero scientifico senza cedere a paure irrazionali, ma con un atteggiamento vigile e riflessivo.

Ed ha concluso: "Ciò che ieri sembrava illusorio oggi è diventato realtà. La Chiesa, responsabile della condizione spirituale degli esseri umani e della società, è chiamata a fornire risposte sagge e convincenti su come vivere fedelmente la dignità umana in questo nuovo contesto".

Discorso completo del Patriarca Kirill
Oggi affrontiamo un tema importante, che potrebbe non essere strettamente legato alla teologia tradizionale, ma è direttamente collegato alla situazione globale e alle potenziali minacce che essa pone agli individui e alla loro vita spirituale. Le conseguenze dell'applicazione delle idee che discuteremo oggi possono influenzare significativamente la visione del mondo, e proprio questo è un tema a cui la Chiesa deve prestare particolare attenzione.

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni su questo argomento. Analizzeremo uno dei temi più attuali del nostro tempo: i problemi legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Questa tecnologia in rapida evoluzione sta già influenzando vari aspetti della vita umana e sociale e richiede pertanto un'analisi attenta e responsabile da parte della Chiesa.

Innanzitutto, vorrei sottolineare che la Chiesa ortodossa russa non ha mai rifiutato il progresso scientifico e tecnologico in quanto tale, questo è ben noto. Abbiamo sempre osservato con interesse e attenzione i veri progressi del pensiero scientifico e abbiamo cercato di offrire una valutazione morale delle prospettive aperte dalla ricerca. La tradizione della Chiesa non è estranea alla paura irrazionale del futuro. Tuttavia, nella società – non solo nella nostra, ma in tutto il mondo – le paure razionali e irrazionali del futuro stanno crescendo. Pertanto, dobbiamo sviluppare la nostra ricerca teologica e formulare una posizione sui problemi che preoccupano le persone di oggi e la cui risoluzione determina il futuro dell'umanità. È auspicabile incoraggiare studi scientifici incentrati su questo argomento e utilizzare i loro risultati come base per la riflessione teologica.

È chiaro che l'intelligenza artificiale avrà, nel prossimo futuro, un impatto ancora più profondo su tutti gli ambiti della vita: economia, pubblica amministrazione, istruzione, medicina, cultura e vita quotidiana. Gli esperti concordano sul fatto che profonde trasformazioni siano all'orizzonte. Tuttavia, siamo chiamati ad affermare che questi cambiamenti non devono minare i valori fondamentali dell'esistenza umana. Fede, amore, libertà, responsabilità, valori familiari: questi sono pilastri che non devono essere sostituiti, né tanto meno annullati, da alcuna trasformazione tecnologica.

Saremo in grado di proteggere questi valori eterni, donati da Dio, di fronte all'immensa pressione delle influenze contemporanee? Di fronte a una psicologia di massa che, spesso basata su idee scientifiche o pseudoscientifiche, trasforma queste realtà in uno stile di vita molto pericoloso, persino peccaminoso?

Siamo particolarmente preoccupati per la potenziale disumanizzazione della comunicazione interpersonale e sociale. Ancora oggi, molte persone scelgono di comunicare con le macchine piuttosto che con altri esseri umani. E questo è comprensibile: usare le macchine può essere più efficiente, certamente più veloce e talvolta persino più significativo, in termini di contenuti, dell'interazione umana. Ad esempio, sappiamo che alcuni usano l'intelligenza artificiale come se fosse uno psicologo personale, chiedendo consigli e opinioni. Ma non dobbiamo dimenticare che la natura umana e la struttura della società si basano soprattutto sulla connessione tra gli individui. Se questa connessione si interrompe, la società si deteriora o addirittura scompare, perché la parola "società" ha la stessa radice di "comunità" e "comunicazione". Che tipo di mondo ci aspetta se le persone perdono la capacità di comunicare tra loro e quindi di amare, perdonare e simpatizzare?

Questa è già una questione teologica, perché con la scomparsa di queste qualità e capacità, l'umanità varcherebbe una soglia oltre la quale non sarebbe più possibile distinguere il bene dal male; e questa perdita di discernimento segna proprio l'avvento dell'era dell'Anticristo. Come potrebbe venire l'Anticristo, questa personificazione del male? Solo se gli uomini perdessero la capacità di distinguere il bene dal male e cominciassero ad accettare il maligno come una grande guida. Pertanto, come cristiani, siamo chiamati oggi a riconoscere il pericolo imminente e a formulare, nel linguaggio della teologia e della Chiesa, una risposta adeguata a questa sfida.

Vorrei ripetere: ciò che ieri sembrava illusorio e fantasioso è diventato oggi realtà, parte integrante della nostra vita. E la Chiesa, che si assume la responsabilità della condizione spirituale degli esseri umani e della società, è chiamata a impegnarsi pienamente in questa questione e a offrire alle persone una guida giusta, ragionevole e convincente su come vivere per rimanere veramente umani nelle nuove condizioni del mondo contemporaneo.

Sappiamo anche che Leone XIV sta progettando un'enciclica sullo stesso argomento.
Pierre-Alain Depauw

[Traduzione a cura di Chiesa e Post-concilio]

5 commenti:

Laurentius ha detto...

Buona Festa di Santa Veronica Giuliani!
Di questa grande mistica ho avuto la grazia di leggere lo stupendo Diario, riedito in più volumi con il titolo Un tesoro nascosto (vedere il sito Monastero Clarisse Cappuccine Città di Castello).

Santa Veronica Giuliani, maestra di vita spirituale, prega per noi!

È uscito oggi un video assai interesante su Don Luigi Lenzini.

Youtube - Amici della Fede cattolica

Don Luigi Lenzini, Martire della Fede ucciso dai partigiani

Don Luigi è stato recentemente beatificato e le sue spoglie si possono venerare nella chiesa della frazione di Crocette di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.

Laurentius ha detto...

Su Don Luigi Lenzini si può leggere anche la voce di Wikipedia (ben fatta). Riporto di sotto la nota del Dicastero delle Cause dei Santi:

Luigi Lenzini
(† 1945)

Beatificazione:
- 28 maggio 2022

- Papa Francesco

Celebrazione Ricorrenza:
- 21 luglio

Omelia nella beatificazione
Vatican News sulla beatificazione
La Diocesi su don Luigi Lenzini

Sacerdote diocesano, nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1945, fu trascinato in aperta campagna, a circa un chilometro dalla canonica, lo obbligarono a scavarsi la fossa e, dopo averlo picchiato selvaggiamente, fu evirato, gli strapparono le unghie e lo finirono con un colpo alla testa. Sepolto a testa in giù, fu ritrovato il 28 luglio successivo, in una vigna.

Anonimo ha detto...

"Don Matteo Balzano, 35 anni, vice parroco di Cannobio, nel Verbano-Cusio-Ossola, è stato trovato morto nell’appartamento in cui viveva, annesso all’oratorio di cui era responsabile. Il sacerdote si è tolto la vita. La notizia è stata confermata dalla diocesi di Novara.."

Non so se questa notizia sia già stata data, l'ho letta questa mattina. Mi è parso uno dei terribili risultati del presente e dei tempi che hanno condotto all'oggi. Qui ci sono grandi responsabilità dell'ambiente ecclesiale oltre allo stato di disperazione nel quale Don Matteo si trovava. Una delle prime notizie che mi ha colpito è stato il suo diploma in un corso per tecnici di aereo, detto con parole mie perché non ricordo a memoria il nome ufficiale di questo diploma. Immagino e spero che prima di diventare sacerdote abbia seguito un corso universitario di quattro o otto anni adeguato a chi deve insegnare vita natural durante come si sta al mondo.
Però dubito. In mancanza di sacerdoti spesso si è adoperata la manica larga per la vocazione. Qui la Chiesa ha molto da battersi il petto. Credo che non ci sia stata una formazione completa che lo mettesse in grado di affrontare e vincere le sue tentazioni e di aiutare gli altri a combattere le proprie. Cioè gli è mancato un bel bagno nelle materie umanistiche a cominciare dalla lettura quotidiana della Bibbia, eppoi letteratura greca, latina, italiana, la Storia, le vite dei Santi...una formazione completa che gli insegnasse ad affrontare ogni caduta.

Anonimo ha detto...

Speriamo che l'enciclica leonciniana sia altrettanto chiara nel denunciare la deriva anticristica e non il solito documento onusiano, unicefiano, bilderberghiano, sorosiano a cui il Vaticano ci ha da tempo abituato, utilissimo se disponibile per la lettura (e non solo) nelle toilettes pubbliche.

Laurentius ha detto...

Condivido pienamente le preoccupazioni del Patriarca Kirill.
Glorioso e forte Arcangelo San Michele, siateci in vita e in morte nostro protettor fedele