Antonio Socci su Libero 10 marzo 2015 [qui]. Per non dimenticare quanto sia irresponsabile continuare a perdere terreno e identità. Ricordo che uno dei nostri lettori tempo fa commentava che se lo scontro è tra una presunta "laicità repubblicana" e l'islam, quest'ultimo prevarrà. Non ci serve Houellebecq per saperlo. E, aggiungo, neppure Zemmour, che ha fatto altrettanto scalpore con il Le Suicide français [qui] e che probabilmente è il più famoso e influente giornalista e commentatore, oggi, in Francia. Rilevante la circostanza che, anche se non cattolico (ha origini ebraiche-algerine, provenendo da una famiglia che ha ottenuto la cittadinanza francese con lo storico decreto Crémieux, del 1870), è considerato "controverso" nel suo Paese da quando si pone come un imperturbabile conservatore vecchio stile in un forte ambiente "Progressista". E non teme, come pensatore conservatore, di difendere la grande storia di Francia, comprese le sue radici cattoliche, che sono anche quelle dell'Europa.
Radici che, oltre che giudaico-cristiane, non dimentichiamo sono anche quelle greco-romane de la Catholica: un cristianesimo incarnato e fecondante tutti gli ambiti della realtà storico-politica e culturale dei secoli trascorsi, il cui 'seme' è da custodire con cura fedele perché possa tornare a dare i suoi frutti di vita redenta.
Esse, oltre a costituire il nostro DNA spirituale, appartengono alla storia. Se, purtroppo, possono essere rinnegate, non possono essere negate. Ma noi resisteremo.
UN ALTRO “CAVILLO” DI TROIA PER FINIRE SOTTOMESSI
Il nostro futuro è quello tratteggiato nel romanzo “Sottomissione” da Michel Houellebecq? In realtà già il nostro presente europeo mostra scene di allarmante sottomissione ideologica, politica ed economica all’Islam. E non c’è neanche bisogno (per ora) di un partito islamico.
L’ultimissimo esempio di questa tendenza alla resa ci è fornito dal dibattuto in corso in Senato sulla ratifica della Convenzione dell’Aja sui diritti dei minori del 1996.
EURABIA
Tutti gli altri paesi europei l’hanno già recepita senza batter ciglio, un po’ perché alla fine degli anni Novanta non si poneva ancora, con l’attuale gravità, il problema islamico o almeno non si notava il già disastroso dilagare della sharia nelle legislazioni dei paesi musulmani.
Un po’ perché l’Europa è ormai a tutti gli effetti quello che Bat Ye’Or definiva l’Eurabia (neologismo che dà anche il titolo al suo famoso libro) e ha abbassato le difese culturali nei confronti dell’aggressività e dell’espansionismo islamico.
In Italia c’è stata nel corso di questi anni qualche resistenza perché, pur trattandosi di una questione particolare e apparentemente limitata (riguarda le adozioni, o meglio gli affidi di minori), la ratifica di quella Convenzione rappresenterebbe di fatto la prima introduzione ufficiale e formale nella legislazione italiana della “legge islamica”.
Con tutte le conseguenze che oggi, anno di grazia 2015, con l’islamismo all’arrembaggio, possiamo prefigurare.
Perché un simile precedente giuridico è una sorta di cavallo (o – se preferite – un cavillo) di Troia, che apre la strada a problemi futuri.
KAFALA
Un bambino rimasto orfano di padre e di madre è islamico per natura e irrevocabilmente (perché secondo i musulmani tutti gli uomini nascono islamici) e non può essere dato in adozione, ma solo in affido, anche internazionale, unicamente se la coppia affidataria – secondo la cosiddetta “kafala” – è islamica o si converte all’Islam e si islamizza.
Il senatore Giovanardi – uno dei pochi a suonare l’allarme fra tanti spensierati colleghi – ha usato parole gravi che dovrebbero far riflettere tutti: “l’introduzione della ‘kafala’ nel nostro ordinamento” ha dichiarato “significa la sottomissione del nostro ordinamento al diritto islamico”.
Giovanardi ha poi fatto riferimento alle note elaborate in proposito dagli uffici legislativi di Palazzo Chigi negli anni passati, “in cui si scrive, nero su bianco, che poiché è obbligatorio per chi prende in affidamento un bambino che professi la religione musulmana o che comunque si islamizzi e quindi si converta, si configurano evidenti profili di contrasto con il diritto di professare liberamente la propria fede, sancito dall’articolo 19 della Costituzione, nonché con il principio costituzionalmente garantito, e affermato anche a livello comunitario, del divieto di discriminazioni fondate sulla religione di appartenenza”.
In pratica sarebbe come se ratificassimo una convenzione col vecchio Sudafrica secondo la quale si possono fare in quello Stato adozioni e affidi internazionali solo se si è “ariani” o “bianchi”.
Un’aberrazione.
Ma se fosse proposta una convenzione di questo tipo tutti griderebbero allo scandalo. Mentre oggi sembra che l’introduzione della “kafala” nel sistema giuridico italiano ed europeo non faccia problema a nessuno.
VULNUS
Naturalmente di fronte a chi evidenzia il “vulnus” giuridico e morale che questa ratifica rappresenterebbe ci sono sempre i faciloni, i superficiali che minimizzano sostenendo che una famiglia italiana nel caso può fare una dichiarazione formale (cioè fasulla) di conversione all’Islam e così ottenere l’affido senza bisogno poi di essere veramente musulmani.
Ma si tratta di un’enormità.
Anzitutto perché anche un volontario atto di conversione finalizzato al raggiungimento dell’affido sarebbe frutto di un’imposizione religiosa, quindi sarebbe una grave coartazione morale, che viola le coscienze e i principi costituzionali.
In secondo luogo – come nota Giovanardi – per una coppia che “si converte per avere il bambino, dopo è difficile dire che si tratta di una conversione coatta e ancora più difficile è ottenere la revoca della conversione perché in questo caso subentra l’apostasia, la pena di morte prevista per chi dovesse giocare sulla questione di una falsa conversione”.
Il varco che si aprirebbe nella nostra giurisprudenza potrebbe diventare una voragine dove si perde lo stato democratico, considerata la massiccia immigrazione musulmana che si stabilizza da noi e considerato il fatto che – come nota Giovanardi – “i movimenti fondamentalisti musulmani degli ultimi anni hanno accentuato la loro pretesa di imporre, anche extra territorialmente (vedi Inghilterra), la ‘sharia’ nelle corti islamiche di quel Paese”.
Possibile che nessuno si avveda che tutto questo rischia di essere il classico buco nella diga?
MA QUALI LAICI ?
E’ davvero singolare che soprattutto la Sinistra, la quale fa sempre altisonanti professioni di laicità, trangugi senza batter ciglio una simile imposizione religiosa da parte di stati nei quali – evidentemente – la religione islamica è il fondamento della legge civile e delle istituzioni statali.
Ieri sulla “Repubblica” sono uscite due pagine contenenti un proclama di Paolo Flores d’Arcais che iniziava così: “La laicità è diventata una questione di vita o di morte, alla lettera.
Costituisce, non a caso, la questione cruciale della democrazia”.
Dopodiché, senza problemi, recepiamo la “kafala” nel nostro ordinamento costringendo delle coppie italiane a convertirsi all’Islam per prendere un minore in affido?
L’aspetto singolare del laicismo nostrano è che anzitutto fa di tutta l’erba un fascio e non distingue una religione per la quale le leggi dello stato e la religione non sono distinte, come l’Islam, dal cristianesimo che invece ha addirittura fondato la distinzione fra lo Stato (Cesare) e il tempio di Dio.
Ha scritto Joseph Ratzinger:
“La moderna idea di libertà è perciò un legittimo prodotto dello spazio vitale cristiano…bisogna anzi aggiungere: essa non è affatto separabile da esso e piantabile in qualsiasi altro sistema, come si può oggi constatare con chiara evidenza nel rinascimento dell’Islam… la costruzione sociale dell’islam è teocratica, quindi monistica e non dualistica. Il dualismo, che è la condizione previa della libertà, presuppone a sua volta la logica cristiana [date a Cesare…]”.
Paradossalmente – ma lo hanno capito da sempre i grandi pensatori liberali – per mantenersi laico l’Occidente ha bisogno di non recidere le proprie radici cristiane.
Senza le quali dà vita a una laicità ideologica e totalitaria (come quella giacobina o quella dei totalitarismi novecenteschi).
Oppure decade in quel nichilismo relativista che oggi si mostra incapace di dare spazio a forti proposte ideali per le giovani generazioni e che si trova disarmato e inerte di fronte all’arrembaggio aggressivo dell’islamismo.
Invece la cultura laicista – che è davvero masochista – odia le radici cristiane, rischiando di tagliare il ramo su cui stanno sedute in trono la laicità e la libertà.
Quella cultura laicista arriva al punto di essere indulgente (o reticente o indifferente) verso l’intolleranza islamista e invece mostrarsi implacabile contro la (non violenta) proposta cristiana.
Come sottolineò don Luigi Giussani già vent’anni fa, prevedendo una persecuzione in arrivo per i cristiani.
Parlando dell’odio che sentiva nell’aria da parte della cultura dominante, osservò: “il fondamentalismo islamico, anche quando non rispetta le scelte di chi si vuol sottrarre alle sue pretese, è comprensibile. Il cattolicesimo, che accetta e rispetta il no, è (considerato) peggio del nazismo”.
26 commenti:
I nostri asseriti intellettuali combattono da sempre la Chiesa ma mai hanno parole di critica verso l'Islam.
I pretesi artisti, attori, giornalisti, comici irridono e mettono alla berlina la Chiesa ma si guardano bene dallo sbeffeggiare l'Islam.
Alla Biennale di Venezia abbiamo visto le 'opere' più squallide e blasfeme ma sempre a senso unico: contro Gesù Cristo e la Sua chiesa: mai un'opera di scherno verso Maometto.
La legge sull'adozione è coerente con tutto ciò.
Il problema, visto a livello artistico - se lo scherno nei confronti di qualunque realtà o simbolo sacro può chiamarsi arte - non coglie la drammaticità della situazione. E lo trovo riduttivo.
La reciprocità non sta nella libertà di dileggiare allo stesso modo l'Islam - che è un fatto comunque negativo di per sé di chiunque si tratti.
Mentre, per chi conosce e vive l'unicità di Cristo, è improprio aver rinunciato all'Annuncio (affermando addirittura che il proselitismo è una sciocchezza!), ma aver assimilato la libertà di essere cristiani ad un qualunque diritto civile, mentre è una vocazione che viene dall'Alto, alla sequela di Colui, vero uomo e vero Dio, che si è incarnato ed è morto e risorto per noi e per chiunque Lo accoglie.
Ovvio che questo non implica coartare nessuno, perché la libertà è dono di Dio. Ma recedere da una Realtà così grande e lasciare - per colmo di indifferenza e anche di vigliaccheria - che siano altri a coartare, è molto grave e ha a che fare con l'apostasia... E mi riferisco anche a chi avrebbe il potere di tuonare dal Trono più alto e non lo esercita. Ma questo non è che il risultato estremo di un'abdicazione che risale a tempi ed eventi di molto precedenti, che hanno messo l'uomo al centro, estromettendo Dio.
Michel Houellebecq è uno dei principali portavoci dell'Impero in Francia.
Mic dice:
"Il problema, visto a livello artistico - se lo scherno nei confronti di qualunque realtà o simbolo sacro può chiamarsi arte - non coglie la drammaticità della situazione."
Intanto a Napoli un enorme manifesto pubblicizza una casa di abbigliamento femminile con una gigantografia di una suora seminuda (!).
"Ma è arte!!" dirà l'intellighentia sinistra, con tanti saluti al sentimento religioso, se ancora ce n'è.
Sic transit gloria mundi.
Tanto, ora che arriva a Napoli, quello dirà: "Chi sono io per giudicare?"
E vai col tango!
Vi ricordo che Bat Ye'or dara' una conferenza sul tema "Verso il califfato islamico in Europa?" martedì 17 marzo alle ore 18.00 presso la sala riunioni della sede di Roma della Fondazione Lepanto, Piazza Santa Balbina 8.
Della serie : muoia Sansone e tutti i Filistei !
https://www.facebook.com/mario.adinolfi/posts/10153084019495428
Abbastanza velocemente ci stiamo arrivando . Abbiamo cominciato col divorzio , ripudio delle nostre radici cristiane e via e via..pur di cancellare i cristiani , lì dove si puote cio' che si vuole , si alleererebbero con satanasso in persona . Continuiamo a demolire la Legge di Dio ( 1/2/3/4/ comandamento ecc. ecc.) e la liberta' ce la scordiamo. Ma anche coloro che avranno favorito questo finiranno sottomessi come i cristiani !
Seh , si illudono di stare al riparo !
Conviene al residuo drappello di cristiani rimasti
mettersi sotto il Manto della Vergine Maria e recitare il Confiteor . Ci siamo allontanati dal Creatore e non meritiamo la Sua Grazia .
Confiteor Deo omnipotenti,
beatæ Mariæ semper Virgini,
beato Michaeli Archangelo,
beato Ioanni Baptistæ,
sanctis Apostolis Petro et Paulo,
omnibus Sanctis, et vobis, fratres (et tibi pater),
quia peccavi
nimis cogitatione, verbo et opere:
mea culpa,
mea culpa,
mea maxima culpa.
Ideo precor beatam Mariam
semper Virginem,
beatum Michaelem Archangelum,
beatum Ioannem Baptistam,
sanctos Apostolos Petrum et Paulum,
omnes Sanctos, et vos, fratres (et te, pater),
orare pro me ad Dominum Deum nostrum.
Amen.
§ L.J.C. et Maria Immaculata
Concordo sul tema ed il contenuto del post. Che Zemmour sia il più influente commentatore francese non sarei d'accordo. A me, vivendo in Francia, sembra sia visto come una personalità alquanto controversa dai cattolici francesi. Non vorrei fare un parallelo scandaloso, anche perché hanno matrici culturali diverse, ma penso che Zemmour sia più simile ad un Mario Adinolfi d'oltralpe...Io diffiderei sempre di chi parla e scrive senza avere i polmoni pieni d'incenso come diceva Paul Claudel.
Ricordate l'Editoriale di questo mese di Radicati nella Fede?
Non sarà la religione della massoneria a salvarci dall'Islam.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/03/non-sara-la-religione-della-massoneria.html
sembra sia visto come una personalità alquanto controversa dai cattolici francesi.
Ci piacerebbe sapere DOVE sono i "cattolici francesi", così come ci piacerebbe sapere in definitiva DOVE SONO I CATTOLICI!
Questo commentatore viene presentato come influente, in Francia. Forse non fra i cattolici: il paradosso è che lui, ebreo, evidentemente dotato di onestà intellettuale, riconosce per lo meno la realtà 'storica' delle radici cristiane della Francia, che sono quelle dell'Europa...
... radici cristiane che, oltre che giudaico-cristiane, sono anche greco-romane. Un cristianesimo incarnato e inculturato e fecondante la realtà storico-politica e culturale dei secoli trascorsi, il cui 'seme' è da custodire con cura fedele perché possa tornare a dare i suoi frutti di vita redenta.
… Ha scritto Joseph Ratzinger:
“La moderna idea di libertà è perciò un legittimo prodotto dello spazio vitale cristiano…bisogna anzi aggiungere: essa non è affatto separabile da esso e piantabile in qualsiasi altro sistema, come si può oggi constatare con chiara evidenza nel rinascimento dell’Islam… la costruzione sociale dell’islam è teocratica, quindi monistica e non dualistica. Il dualismo, che è la condizione previa della libertà, presuppone a sua volta la logica cristiana [date a Cesare…]”. ….
Spiacente la libertà non è una idea.
Se lo fosse non sarebbe reale ed il cattolicesimo trasuda realtà da ogni suo aspetto, dal più piccolo ed apparentemente di minor importanza a quello più grande e maestoso; esso ha bisogno della realtà perché è dalla Realtà che attinge la propria forza vitale di unica vera religione, vera perché rivelata da Dio stesso. Ed il Signore fa dono della libertà, non di una idea della libertà, ma proprio della libertà per farne buon uso, con prudenza, perché sia indirizzata al fine per il quale ci è donata, e cioè quello di fare il bene, perché la volontà sia diretta sempre al bene, perché quello che facciamo sia partecipazione del Bene, perché siamo simili a Lui come Gesù ci ha chiesto di essere ed essere stati creati liberi è in questa direzione poiché Lui è infinitamente ed eternemante libero e noi siamo a Sua immagine.
La libertà come idea invece è frutto dell’orgoglio, della superbia e quindi della ribellione; di poter fare ciò che si vuole, senza riferimento al Bene; è un voltare le spalle a Colui che per sua sola bontà ci tiene in vita senza farci precipitare nel nulla dal quale ci ha creati. La moderna idea di libertà è rivoluzionaria ed è un inganno volerla vedere come il frutto derivante dalla evoluzione del cristianesimo, infatti esso non evolve, caso mai si esplicita ciò che prima era implicito ma ciò che ora è esplicito non può contraddire ciò che prima era implicito. Se la Legge di Dio è stata data agli uomini perché facciano il bene, se questa è stata portata a compimento da Nostro Signore Gesù Cristo, non c’è evoluzione in questo, ma esplicitazione, e se il Signore deve regnare nel cuore di ogni uomo la sua Legge deve esservi scritta col fuoco e non può esserci separazione tra quello che c’è nel cuore e quello che si fa nel mondo, perché Gesù ci avverte ed avverte i farisei di tutti i tempi e di tutti i posti: è dal cuore che viene ciò che rende impuro l’uomo (Vangelo di oggi), quindi la Legge di Dio deve essere la stella polare della legge dell’uomo, che altrimenti non è legge ma oppressione. Dare a Dio quello che è di Dio è questo, riconoscere la Sua Legge ed amarla per amore di Gesù che incarna il Verbo, la Sapienza, l’Immagine del Padre, il Suo Eterno Figlio. Chi ha voluto libera Chiesa in libero stato? È un abuso citare quanto Gesù disse “date a Cesare….etc” per giustificare la separazione. Lo stato deve essere sotto la protezione di Santa Madre Chiesa e sotto la sua direzione per quanto consta tutto ciò che riguarda la vita spirituale degli uomini, e per quel che riguarda gli aspetti materiali non deve discostarsi da quanto Ella raccomanda, perché il corpo deve servire all’anima e non viceversa. La realtà è verticale, non orizzontale.
... (segue)
.....
Il cattolicesimo tollera la libertà moderna come il Suo Divino Capo tollerò gli sputi, i flagelli, i colpi, le percosse, i chiodi, l’aceto, gli insulti, le derisioni, l’abbandono, come li tollera tutt’oggi. Fin tanto che non si capirà che il liberalismo è in antitesi al cattolicesimo e che il nichilismo, i totalitarismi, il relativismo, e tutte le depravazioni e corruzioni ed il marciume sulfureo odierni sono i frutti avvelenati di questa pianta velenosa, si procederà sempre sul piano sempre più inclinato della menzogna e dell’odio. E’ per questo che l’occidente odia il cattolicesimo, perché sa che c’è questo abisso di separazione, lo avverte, lo fiuta e davanti ad esso digrigna i denti e spalanca le fauci; perché siamo davanti al campo di battaglia che si protrae dall’inizio dela storia dell’uomo con i due stendardi, quello di Cristo e quello di Satana, la loro lotta personale ci deve vedere arruolati, o di qua o di là, tertium non datur: qui non colliget mecum, dispergit.
sono molto in sintonia con Marco P.
Aggiungo fuor di metafora che nel frangente attuale, quel 'date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di Cesare...' in origine, nella 2nda parte del verso riferito comunque ad un tributo-tassa,
date le condizioni attuali non deve nemmeno rischiare di diventare un sostegno indiretto, diretto o indifferente all'insostenibile,
trasformandolo impropriamente in un 'date a Moloch'...o un 'date a Nimrod'....
Grazie a Marco e a Josh per le loro riflessioni così centrate e da tenere ben presenti. :)
Ieri su "Repubblica" hanno gettato la maschera. Hanno scritto che la democrazia non e' compatibile con alcuna forma di religione MILITANTE. Ogni fattore religioso che voglia uscire dall'intimo delle coscienze, o, al massimo delle case private e che consideri Dio più importante della volontà della maggioranza se non deve essere messo al bando e punito, quanto meno non può avere aspirazioni di "agibilità" socio-politica. Il primo commento è: BELLA DEMOCRAZIA."Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri" (Orwell). Poi, ripensandoci, tutto sommato, HANNO RAGIONE. La democrazia classica dell'antica Grecia o dei comuni medievali, si basava su fatto empirico che "4 occhi vedono meglio di 2". Punto e stop. Sapeva che, nei campi nei quali ciò non ha senso/valore/peso, non c'è maggioranza che possa metter becco. Dio continuerà a essere Dio, anche se tutta l'umanità dovesse votare contro di Lui. E' la (pseudo)democrazia liberal-borghese del post-1789, che pretende di dire la sua anche sul diritto alla vita dell'innocente (aborto). E che, dopo il Vat.II(1789, anzi 1917,della Chiesa ufficiale) ha contagiato anche gli ambiti ecclesiastici. MAI,ad Atene o a nella Firenze di Dante, si sarebbero messe ai voti le parole di Nostro Signore, come è avvenuto al Sinodo.
Per vedere le radici cristiane della Francia basta farsi un giro per le sue numerose Cattedrali od ammirare le reliquie di San Luigi. Che poi coloro che sono accecati dal dogmatismo giacobino non le vedano é un altro discorso. In Francia ci sono ancora isole cattoliche (e in perfetta comunione con Roma al contrario degli occupanti della Chiesa di Saint Nicolas du Chardonnet), basta farsi un giro al pellegrinaggio annuale di Chartres.
Zemmour non é accecato dal giacobinismo imperante e scrive certe cose molto ragionevoli, tutto qui, che poi sia influente ce ne corre.
Il cristianesimo, l'Africa e l'Islam. Altra eccellente messa a punto di Magister...
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351004
sono spiacente di darvi in anteprima la tristissima (per me, credo anche per voi) notizia che il vdr replicherà il gesto empio che dissacra il Giovedì Santo falsificando (e calpestando di fatto) l'istituzione di Sacerdozio e SS.ma Eucaristia da parte di Nostro Signore Papa: 2 aprile a Rebibbia per "la lavanda dei piedi" http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/papa-2-aprile-a-rebibbia-per-la-lavanda-dei-piedi/news-dettaglio/4573821
OT link 'Porporati tedeschi agli stracci Quelle di Marx sono chiacchiere da bar' di M.Matzuzzi su Il foglio.it.
Da "L'anticristo" di Gianni Baget Bozzo 2001.
" Il Dio dell'Occidente, della pax americana, ha vinto tanto che può divenire quasi inutile. E poi soprattutto sarebbe inutile se mai si disegnasse una guerra di religione con gli arabi: il Dio di Maometto rivelerebbe tutta la sua potenza contro l'Occidente, mostrando all'Occidente quanto sia fragile la sua potenza tecnologica... la potenza occidentale è solo materiale. La grande potenza egemonica e imperiale, gli Stati Uniti, non è in grado di sopportare ciò che l'umanità ha sempre sopportato: la morte in battaglia. L'Occidente non ha più ragioni per morire: ciò significa che non ha più ragioni per vivere.
Qual è la grande debolezza dell'Occidente, se non il fatto che essa ha perso Gesù Cristo, la fede cioè nella vita eterna, nella realtà del Dio salvatore dell'anima immortale, nel Giudizio finale, nella resurrezione della carne, nella vita eterna?
La storia dell'Occidente è una vergogna, la
storia della Chiesa Cattolica è una vergogna: lo dice il Papa. Insomma ciò che abbiamo fatto con il seno di Cristo, la Croce, è una vergogna. Noi Occidentali abbiamo rinnegato il Dio che agiva, che ci spingeva a rendere cristiano il
mondo, a portare la nostra cultura... Perché i vecchi popoli non occidentalizzati hanno
ancora un Dio per cui vale la pena di morire: lo hanno gli Islamici.
Che cosa accadrà all'Occidente, l'unico popolo che si è gloria di perdere il suo Dio...? Come non pensare che il 2000 non vedrà la
rimozione dell'Occidente dal suo status, il suo ritorno a quello stato di minorità che le fu proprio prima di Lepanto e Vienna, e prima ancora di Poitiers e di Costantinopoli?"
Passaggi che sembrano dettati da un militarismo "crociato" ormai la lasciare alle spalle, ma che dovrebbero essere meditate contestualmente alle note confidenze di Pio XII al conte Galeazzi.
REPETITA JUVANT.
Pio XII ( allora segretario di Stato ) al conte Pietro Enrico Galeazzi: " Supponente, caro amico, che il comunismo non sia che il più visibile degli organi di sovversione contro lla Chiesa e contro la tradizione della rivelazione divina: assisteremo allora all"invasione di tutto ciò che è spirituale, la filosofia, la scienza, il diritto, l'insegnamento, le arti, la stampa, la letteratura, il teatro e la religione. Io sono
assillato dalle confidenze della Vergine alla piccola Lucia di Fatima. Questa ostinazione
della Buona Sigmora davanti al pericolo che
minaccia la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio che rappresenterebbe l'alterazione della fede, nella sua liturgia, nella sua teologia e nella sua anima". "Sento intorno a me dei novatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma Universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti, procurarle il rimorso per il suo passato storico. Ebbene, mio carissimo amico, ho la convinzione che la Chiesa di Pietro debba appropriarsi del proprio passato, altrimenti si scaverà lei stessa la tomba".
A proposto delle spese per il seminario delle Missioni, eccessive secondo un cardinale: "Questi sottosviluppati salveranno la Chiesa, Eminenza. Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, in cui la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Sarà tentata di credere che l'uomo è diventato Dio, che suo Figlio non è che un simbolo, una
filosofia come tante altre, e nelle chiese i
cristiani cercheranno invano la lampada rossa
dove Dio li aspetta, come la peccatrice che gridò davanti alla tomba vuota: Dove l'hanno messo?..."
È perché lasciare alle spalle le parole da " crociato" di Don Baget Bozzo ? L' Islam, ma non solo, non lascia alle spalle proprio niente.
Rr
OT sul prossimo sinodo che riprendo dall'articolo di Matzuzzi sul Foglio a sua volta ripreso oggi da Magister. Se la Chiesa africana, sia cattolica sia soprattutto copta, ha resistito a secoli di persecuzioni musulmane, perché non possiamo pensare che essa possa trionfare sull'a eresia kasperiana? Anche questa volta, alla faccia di Kasper, Coccopalmerio, Tettamanzi, Baldisseri, Marx e Bergoglio, la Chiesa cattolica africana sarà la diga foranea che respingerà i flutti e i frutti eretici e che ci salverà dallo scisma.
@ Rr Il concetto centrale attorno a cui è organizzato il discorso di Baget Bozzo non è quello bellicistico, ma culturale-identitario: la fede crea cultura, configurando in un certo modo i vari ambiti della vita sociale, come la famiglia, l'insegnamento, l'assistenza, la cura medica, tanto da farne risultare uno stile, un'immagine comune che origina un'identità collettiva e al contempo introiettata nella psiche dell'individuo. Quando l'identità è salda, crea personalità forti, disposte a difenderla e convinte che farne partecipi gli altri sia cosa buona, perfino entusiasmante. Purtroppo l'incontro con altre identità collettive si traduce spesso in scontro, che implica la guerra, con tutti i suoi disastri e le male azioni derivanti dallo scatenamento delle passioni. In effetti nella storia della Cristianità ci sono ANCHE molte azioni riprovevoli; l'importante è tener presente che non ci sono state SOLO queste e sapere che le altre civilizzazioni non sono affatto esenti da pecche e delitti. Purtroppo i "nostra culpa" sommari e generalizzati hanno ridotto il discorso al SOLO.
"Chiesa in uscita": bisogna vedere se, lasciando le porte aperte mentre si è fuori non entrano in casa ladri e occupanti abusivi; oppure se non si va fuori perchè in casa non è rimasto quasi nessun bene da difendere.
Un'identità arcobalenizzante-camaleontica è ancora un'identità?
cito
""Chiesa in uscita": bisogna vedere se, lasciando le porte aperte mentre si è fuori non entrano in casa ladri e occupanti abusivi; oppure se non si va fuori perchè in casa non è rimasto quasi nessun bene da difendere.
Un'identità arcobalenizzante-camaleontica è ancora un'identità?"
una grande verità, Franco...
""Chiesa in uscita": bisogna vedere se, lasciando le porte aperte mentre si è fuori non entrano in casa ladri e occupanti abusivi; oppure se non si va fuori perchè in casa non è rimasto quasi nessun bene da difendere.
Un'identità arcobalenizzante-camaleontica è ancora un'identità?"
Quoto anche io.
Anna
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