Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 2 marzo 2015

Intervista del Cardinal Burke da Rorate Caeli

Nostra traduzione della recente intervista rilasciata telefonicamente dal Card. Raymond Leo Burke a Rorate Caeli [qui], nella quale con grande generosità egli si è pronunciato col suo stile chiaro limpido ed essenziale sui temi più caldi del momento.

Funzionari vaticani che minacciano di denunciare i blogger

Rorate: Eminenza, la ringraziamo molto per aver accettato questa intervista. Come blog internazionale più letto dai cattolici tradizionali, pensiamo che ciò infonderà molta speranza sia ai nostri lettori che ai cattolici di ispirazione tradizionale sparsi ovunque.
Come nostra prima domanda: Il mondo tradizionale, di recente, è rimasto stordito dalla notizia che due funzionari del Vaticano hanno minacciato di citare in giudizio i blogger e giornalisti cattolici di ispirazione tradizionale. È d'accordo con questo approccio, e pensa che dovremmo aspettarci di vederne di più in futuro?

Burke:  A meno che il blogger non abbia calunniato ingiustamente il buon nome di qualcuno, io certo non credo che questo sia il modo in cui dovremmo affrontare questioni del genere come cattolici. Penso che ci dovrebbe essere un contatto. Presumo che il blogger cattolico sia in buona fede e, se c'è qualcuno nella gerarchia che ha problemi con lui, il miglior modo di affrontar la cosa dovrebbe essere in primo luogo rivolgersi direttamente alla persona e cercare di risolvere così la questione. Nostro Signore nel Vangelo e San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi ci istruisce di non ricorrere ai tribunali. Dovremmo essere in grado, come cattolici, di risolvere tali questioni tra noi. (Cfr Mt 18:15; 1 Cor. 6: 1-6)

Confusione da parte di papa Francesco

Dopo otto anni di pontificato di Papa Benedetto XVI, il clero, i laici, anche i media erano abituati alla chiarezza. Con tanta confusione derivante dalle dichiarazioni quotidiane di Papa Francesco, confusione dal Sinodo, ecc. è meglio concentrarsi maggiormente a livello locale e parrocchiale e sulla tradizione della Chiesa, piuttosto che alla ricerca di una guida specifica da Roma sui temi del momento?

Sì, penso che, di fatto, lo stesso papa Francesco ha dato tale indicazione. Per esempio nella sua Esortazione Apostolica, Evangelii Gaudium, dice che non la ritiene un insegnamento magisteriale (N. 16). Mentre con Papa Benedetto XVI abbiamo avuto un maestro che ci dava catechesi estese su molteplici argomenti. Ora dico alla gente che, se ci si trova a vivere una certa confusione a causa del metodo di insegnamento di Papa Francesco, la cosa importante è rapportarlo al catechismo e a ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, e insegnarlo, perché si diffonda  a livello parrocchiale, a partire dalla famiglia. Non possiamo disperdere le nostre energie nella frustrazione per qualcosa che pensiamo di dover ricevere e ciò non accade. Invece, sappiamo per certo ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, e abbiamo bisogno di fare affidamento su questo e di concentrare la nostra attenzione su questo.

Comunione per gli adulteri e attacco alla Dottrina

Parlando di questo insegnamento e di ciò che ascoltiamo, recentemente ha fatto scalpore la sua dichiarazione che si opporrà a qualsiasi insegnamento eterodosso sul matrimonio e, su un'altra domanda, sul fatto che i cattolici dovrebbero reagire. Quale dovrebbe essere la risposta dei fedeli cattolici, se ci fosse un cambiamento nella disciplina sulla Santa Comunione per gli adulteri divorziati risposati?

Stavo rispondendo ad una domanda ipotetica. Alcune persone hanno cercato di interpretarlo come un attacco contro Papa Francesco; il che non era assolutamente vero. Mi è stata posta una domanda ipotetica, e ho semplicemente detto: "Nessuna autorità ci può comandare di agire contro la verità, e, allo stesso tempo, quando la verità è sotto ogni tipo di minaccia, dobbiamo lottare per essa". Questo è quello che intendevo dire. E quando mi è stata posta l'altra domanda ipotetica: "E se questo progetto andasse fino in fondo?" Io ho risposto: "Beh, io semplicemente devo resistere. Questo è il mio dovere".

Come può reagire un fedele cattolico? A casa sua? E su un blog?

Io penso che si debba continuare a insegnare, in casa e nella vita personale, per rimanere nella verità della fede come la si conosce, e si debba anche parlarne e far conoscere al Santo Padre la profonda preoccupazione che si ha: che in realtà non si può accettare un cambiamento nella disciplina della Chiesa; il che equivarrebbe a cambiare il suo insegnamento sulla indissolubilità del matrimonio. A questo riguardo penso che sia molto importante affrontare la falsa dicotomia disegnata da alcuni che dicono: "Oh no, stiamo solo cambiando le discipline. Non stiamo toccando la dottrina della Chiesa". Ma se si modifica la disciplina della Chiesa per quanto riguarda l'accesso alla Santa Comunione da parte di coloro che vivono in adulterio, allora sicuramente si modifica la dottrina della Chiesa sull'adulterio. Se le persone possono vivere in adulterio e continuare a ricevere i sacramenti, si sta dicendo che, in alcune circostanze, l'adulterio è ammissibile ed è anche un bene. Il che è una cosa molto seria, e i cattolici devono insistere sul fatto che la disciplina della Chiesa non può essere modificata in alcun modo, perché di fatto, si indebolirebbe il nostro insegnamento su una delle verità più fondamentali, la verità sul matrimonio e la famiglia.

Vescovi dissenzienti & Summorum Pontificum

Ora veniamo a qualcosa che è nelle sue corde, Eminenza. Come possiamo mantenere la promessa e il mandato del Summorum Pontificum in questo particolare momento nella Chiesa, e quale ruolo ha il diritto canonico nel rendere la Messa tradizionale disponibile in ogni parrocchia ?

La legge si pone così com'è stata data da Papa Benedetto XVI, e non è stata modificata. Il documento per la sua attuazione è stato emesso dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Tutto questo resta valido. Tutto ciò sollecita a provvedere alla Messa tradizionale quando c'è questo desiderio in un gruppo di fedeli.

In adesione al Summorum, le famiglie i cui figli non hanno mai praticato il Novus Ordo, ma il cui Ordinario non soddisfi i mandati del Summorum concedendo loro la Confermazione tradizionale, esse devono portare i loro figli in una diocesi vicina o in una parrocchia personale come la Fraternità Sacerdotale San Pietro, FSSP, in modo da poterli cresimare nel rito tradizionale?

Esse hanno certamente il diritto di ricevere i sacramenti nel rito tradizionale in forma straordinaria. Se non possono riceverlo nella propria diocesi, allora certamente potrebbero chiedere al loro parroco una dichiarazione che il ragazzo è pronto per la cresima, perché possano riceverla in un altro luogo in cui è permesso.

Smantellamento dei Frati Francescani dell'Immacolata

Come probabilmente saprà, abbiamo notizie sconfortanti e spaventose sullo smantellamento dei Frati Francescani dell'Immacolata nel corso dell'ultimo anno. Sua Eminenza ritiene che il commissario, Padre Volpi, sia stato giusto? E cosa pensa della dichiarazione di mediazione nei confronti di padre Volpi per quanto riguarda la famiglia del fondatore?

Io non dispongo di informazioni dirette su cui esprimere un giudizio sulla vicenda. Come osservatore esterno, devo dire che Padre Volpi ha messo in atto con grande rapidità azioni molto forti.
Da quanto ho letto, egli ha dovuto ammettere che non era vera l'accusa di abuso dei beni temporali dei frati dell'Immacolata da lui rivolta contro Padre Stefano Manelli, fondatore dei Frati dell'Immacolata, ed i suoi familiari. Questo è certamente un fatto molto grave. Molti frati stanno abbandonando l'ordine, e l'intera situazione andrebbe affrontata in modo da non far crollare l'ordine stesso, perché essi erano solidi, avevano molte vocazioni e un ampio apostolato. Questo è ciò che trovo preoccupante.

Viene riferito, e francamente di questo abbiamo riscontri personali, di sacerdoti FFI che dicono di essere "in fuga", "nascosti": sono parole usate dalla corrente dei FFI in accordo con p. Volpi. Ci sono anche notizie di vescovi che accettano i sacerdoti FFI che cercano rifugio nelle loro diocesi. Lei, Eminenza, incoraggerebbe altri vescovi a fare lo stesso?

Se un prete vuole lasciare la sua comunità religiosa ed è un buon prete, non c'è nulla in contrario  a che il vescovo lo accetti, penso che un buon vescovo certamente debba accettare un tale sacerdote e cercare di aiutarlo a diventare sacerdote nella sua diocesi. C'è un processo; ci vuole tempo. Il sacerdote che intende lasciare la sua comunità religiosa deve avere un vescovo accogliente. Se è in grado di accogliere un tale sacerdote, credo che il vescovo dovrebbe essere felice di farlo, perché aiuta un buon sacerdote a poter continuare ad esercitare il suo ministero sacerdotale.

Sacerdoti tradizionali cacciati da vescovi dissenzienti

Qual è il suo parere, Eminenza, quando accade che buoni sacerdoti vengono cacciati dai loro vescovi? Conosciamo molti casi, anche se non li nominiamo pubblicamente. Alcuni ora si trovano senza incarichi, e vivono grazie alle donazioni e all'aiuto di familiari e amici. Alcuni trovano necessario unirsi in gruppi indipendenti. Qual è il consiglio di Vostra Eminenza a quei sacerdoti che semplicemente vogliono vivere, predicare e celebrare la Messa, come tutti i sacerdoti facevano prima del Concilio?

Vorrei semplicemente spingerli a cercare un vescovo che li accolga e cerchi di aiutarli, se può, o se non li può aiutare direttamente lui stesso, li aiuti a trovare un altro vescovo che consenta loro di condurre una buona vita sacerdotale. Questo è tutto ciò che si può fare. Ovviamente, c'è anche il ricorso alla Congregazione per il Clero. Se il sacerdote è consapevole di essere trattato ingiustamente, può chiedere alla Congregazione per il Clero di intervenire.

Ci risulta che, la soluzione del problema che abbiamo appena discusso possa trovarsi in una Amministrazione Apostolica per sacerdoti  e religiosi tradizionali in preparazione, al fine di risolvere molti di questi problemi nel senso di permettere loro di vivere la propria vocazione rigorosamente secondo il Summorum Pontificum. Sua Eminenza può commentare circa questo processo sul futuro concretizzarsi di una Amministrazione Apostolica?

Una cosa del genere è possibile. Io non sono a conoscenza di tutto quanto stia procedendo al riguardo. Forse è così ma io non ne ho sentito parlare. Certo che è una possibilità e sarebbe un modo per aiutare questi sacerdoti e i fedeli che sono uniti a loro a rimanere in comunione con la Chiesa.

Più sacerdoti sotto l'autorità del cardinale Burke

Ora, Eminenza, lei può avere una preclusione su questa questione, ma il Sovrano Militare Ordine di Malta potrebbe teoricamente essere in grado di funzionare come una Amministrazione Apostolica, offrendo possibilità a sacerdoti e religiosi tradizionali?

Ebbene, il Sovrano Militare Ordine di Malta, i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, ha sacerdoti incardinati. Ma come un ordine militare sovrano, non come Amministrazione Apostolica. L'Ordine ha un Prelato, nominato dal Santo Padre, che partecipa al governo dell'Ordine. Egli è chiaramente il legittimo superiore di eventuali sacerdoti incardinati nell'Ordine. In questo momento, stiamo studiando tutta la situazione perché abbiamo richieste da parte di altri sacerdoti che desiderano essere incardinati nell'Ordine. Ma certamente è successo in passato, e non c'è motivo per cui non possa continuare ad accadere, non in virtù della creazione di una Amministrazione Apostolica, ma in virtù della natura dell'Ordine.

Celibato sacerdotale

Intendevamo farle questa domanda mesi fa, quando abbiamo iniziato a preparare le domande dell'intervista, e poi ci è segnalato che il Papa proprio ieri ha detto che la questione dei preti sposati è "nella sua agenda". Il celibato sacerdotale per i sacerdoti occidentali è gravemente minacciato sotto questo pontificato?

Sarebbe un fatto molto grave, perché ha a che fare con l'esempio di Cristo stesso, e la Chiesa ha sempre fatto tesoro nei suoi sacerdoti della sequela sull'esempio di Cristo, anche nel Suo celibato. Ho sentito quanto segnalato, ma non sono stato in grado di verificare. Sarebbe, ovviamente, una questione molto seria. La questione è stata già affrontata da un sinodo mondiale dei vescovi alla fine degli anni '60, e in quel Sinodo c'è stata una solida riaffermazione della dottrina della Chiesa sul celibato dei sacerdoti. Non va fatto riferimento ad esso come ad una disciplina, perché ha a che fare con ciò che fin dai primi secoli della Chiesa è stato inteso più adatto per i suoi sacerdoti. È qualcosa di più di una disciplina, e quindi mi pare molto difficile immaginare che ci possa essere un cambiamento su questo.

Incoraggiamento per i cattolici tradizionali

Quali parole di incoraggiamento può dare sua Eminenza ai cattolici tradizionali che stanno lottando per salvare le loro anime e le anime dei loro figli in questo mondo moderno e senza, a volte sembra, alcun aiuto da Roma?

Mi capita spesso di dire a coloro che mi scrivono per esprimere tale scoramento o chiedono una indicazione in quella che appare una situazione molto travagliata, che quando, in momenti come questo, sembra che ci sia una certa confusione nel governo della Chiesa, allora dobbiamo, più che mai, radicarci nell'insegnamento costante della Chiesa e fare di tutto per porgerlo ai nostri figli e per rafforzarne la comprensione nelle nostre parrocchie e nelle nostre famiglie. E nostro Signore ci ha rassicurati. Non ci ha detto che non ci sarebbero stati attacchi alla Chiesa, anche dall'interno, ma ci ha assicurato che le porte dell'inferno non prevarranno mai sulla Chiesa. In altre parole, Satana, con i suoi inganni, alla fine non potrà mai prevalere sulla Chiesa. Dobbiamo avere questa fiducia in noi e procedere con grande gioia e grande determinazione, nell'insegnare la fede, o nel testimoniare con le opere alle anime che non comprendono la fede o che non sono ancora diventate membri della Chiesa. Sappiamo che le porte dell'inferno non prevarranno, ma nel frattempo, la nostra è la Via Crucis. E quando dobbiamo soffrire per amore di ciò che crediamo, ciò che sappiamo essere vero, possiamo abbracciare la sofferenza conoscendo il risultato finale: cioè, che Cristo è il Vincitore. Egli è colui che vince alla fine tutte le forze del male nel mondo e restituisce al Padre noi e il nostro mondo. Questo è il modo in cui cerco di incoraggiare i fedeli cattolici. Penso che sia importante, inoltre, che i cattolici devoti tradizionali si conoscano e si sostengano l'un l'altro, per portare i pesi gli uni degli altri, come dice la Scrittura. Dobbiamo essere pronti a farlo ed essere sensibili verso le famiglie che potrebbero trovarsi in qualche particolare difficoltà in questo senso, e cercare di essere il più vicini l'uno all'altro come possibile.

Vaticano terzo?

Grazie. Abbiamo solo un paio di domande. Ci sono alcune notizie in ordine sparso, ma da fonti credibili, che Francesco pensi di indire un Terzo Concilio Vaticano. Eminenza ha sentito nulla di tutto questo?

No, per niente.

Processo alla scelta dei vescovi

Le nomine Episcopali negli Stati Uniti con Benedetto XVI sono state, mediamente, orientate verso i conservatori. Il che non è accaduto ovunque. Da questo nasce l'evidente attuale fossato con quei sacerdoti e fedeli nella chiesa della nuova generazione che sono ampiamente conservatori, attaccati al vero catechismo, alla legge morale cattolica, a una riverente Sacra Liturgia. Sua Eminenza è favorevole ad un nuovo orientamento nella nomina dei vescovi negli Stati Uniti e altrove? Il metodo attuale per la selezione dei vescovi è buono, a suo avviso?

Penso che lo sia. Si tratta non solo di consultare altri vescovi e sacerdoti della diocesi, ma anche i fedeli laici. E c'è sempre la possibilità per i singoli membri del laicato o gruppi di fedeli laici di rendere note le loro preoccupazioni alla Congregazione per i Vescovi e al Nunzio. Penso che la cosa più importante sia che il Nunzio Apostolico sappia, quando c'è in vista la scelta di un vescovo per una diocesi, che ci sono molti cattolici fedeli che hanno esigenze particolari e che gliele esprimano.

Ruolo attuale nella Chiesa

Qual è il principale obiettivo di Sua Eminenza nell'impegno di questi giorni?

Il mio obiettivo principale è il Sovrano Militare Ordine di Malta, nell'aiutare il Gran Maestro nel governo dell'Ordine, soprattutto nella dimensione spirituale. L'Ordine ha un duplice scopo: la difesa della fede, e la cura dei poveri. Le due cose onestamente vanno molto insieme. Io lo sto aiutando con questioni circa la struttura dell'Ordine stesso, al fine di soddisfare più efficacemente questi due scopi, ma anche per affrontare le questioni che inevitabilmente sorgono in qualsiasi organizzazione cattolica per quanto riguarda la dottrina e per quanto riguarda la morale. Questo è il mio obiettivo principale. Inoltre sto spendendo tempo a studiare e scrivere su questioni importanti nella Chiesa di oggi.

Ripristino dei tradizionalisti nella Chiesa

Vede la possibilità per il futuro che i cattolici tradizionali acquistino maggiormente un ruolo di primo piano, per il restauro della Chiesa?

Penso di sì. Trovo sempre più e più famiglie cattoliche fedeli alla Messa tradizionale, e penso che quelle famiglie avranno sempre più influenza nel tempo a venire. Se quelle famiglie influenzano altre famiglie, poi, ovviamente, ci sarà uno slancio di crescita.

C'è qualcos'altro che non abbiamo toccato che Sua Eminenza vorrebbe aggiungere?

Solo incoraggiare tutti a esser fedeli alla Sacra Liturgia, che è la più alta espressione della nostra fede cattolica, la più alta espressione della nostra vita in Dio, e ad essere molto impegnati nello studio del Catechismo della Chiesa Cattolica, e nell'insegnamento della fede nelle nostre case e nelle nostre comunità locali. La Chiesa ha sofferto terribilmente per decenni di cattiva catechesi, tant'è che i fedeli, bambini, giovani e anche adulti, non conoscono la loro fede, e abbiamo bisogno di affrontare questa realtà perché le due cose vanno insieme. Quando conosciamo bene la nostra fede, allora abbiamo un forte desiderio di adorare in conformità con la nostra fede, e al tempo stesso il nostro culto ci fa desiderare di conoscere maggiormente la nostra fede. E poi, ovviamente, tutto questo viene tradotto in azione dalla carità nella nostra vita, in particolare a favore di coloro che sono più bisognosi.

Ciò induce a un'ultima domanda. Sua Eminenza ha menzionato molte volte la famiglia in casa. Era profetico Giovanni Paolo II quando ha parlato della Chiesa Domestica?

Oh, sì. Egli ha detto che la Chiesa viene a noi attraverso la famiglia, e questo è vero. Cristo stesso viene attraverso la famiglia. Egli era profetico, nel senso che ha pronunciato di nuovo ciò che la Chiesa ha capito fin dall'inizio. Quel termine, Chiesa domestica, è molto antico, ed è stato ripetuto al Concilio Vaticano II. È una antica terminologia riguardo alla famiglia. Era profetico, nel senso che ha esposto ciò che Dio stesso ci insegna sulla famiglia.

Questo è tutto quello che abbiamo per Sua Eminenza. La ringrazio molto per il suo tempo oggi e per il suo incredibile servizio a Santa Madre Chiesa.
__________________
[Traduzione di Chiesa e post-concilio]

40 commenti:

Anonimo ha detto...

Che prontezza, grazie!

Luisa ha detto...

"Non possiamo disperdere le nostre energie nella frustrazione per qualcosa che pensiamo di dover ricevere e ciò non accade. Invece, sappiamo per certo ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, e abbiamo bisogno di fare affidamento su questo e di concentrare la nostra attenzione su questo."

Grazie, cardinal Burke!
Cercherò di far tesoro di queste parole.

Luisa ha detto...

...e grazie a mic per la rapidissima traduzione!

Ambrosius ha detto...

Alcuni funzionari vaticani hanno troppo coraggio per denunciare un blog, ma questo coraggio non se osserva nei diffensori del Concilio in denunciare giudicialmente i mass media che hanno rubato il Concilio e fatto il Concilio dei mass media. Secondo me le legge di proprietà intellettuali dovevano proteggere la produzione intellettuali della Chiesa, come fanno la protezione di qualunque proprietà intellettuale. Non che la Chiesa sia uguale a tutti, ma per l'affermazione della DH che dice:

"E poiché la libertà religiosa, che gli esseri umani esigono nell'adempiere il dovere di onorare Iddio, riguarda l'immunità dalla coercizione nella società civile, essa lascia intatta la dottrina tradizionale cattolica sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l'unica Chiesa di Cristo."

Se è vero che la libertà religiosa lascia intatta la dottrina tradizionale cattolica, perchè nessuno ha denunciato i mass media che non hanno compiuto i loro doveri verso la vera religione? Se può denunciare blog e persone cattolici tradizionale al tribunale, ma non se può denunciare nei stessi tribunali i mezzi di stampa che hanno fatto un'altro concilio?

Dice ancora la DH:

"Inoltre, poiché la società civile ha il diritto di proteggersi contro i disordini che si possono verificare sotto pretesto della libertà religiosa, spetta soprattutto al potere civile prestare una tale protezione; ciò però va compiuto non in modo arbitrario o favorendo iniquamente una delle parti, ma secondo norme giuridiche, conformi all'ordine morale obiettivo: norme giuridiche postulate dall'efficace difesa dei diritti e dalla loro pacifica armonizzazione a vantaggio di tutti i cittadini, da una sufficiente tutela di quella autentica pace pubblica che consiste in una vita vissuta in comune sulla base di una onesta giustizia, nonché dalla debita custodia della pubblica moralità. Questi sono elementi che costituiscono la parte fondamentale del bene comune e sono compresi sotto il nome di ordine pubblico. Per il resto nella società va rispettata la norma secondo la quale agli esseri umani va riconosciuta la libertà più ampia possibile, e la loro libertà non deve essere limitata, se non quando e in quanto è necessario."

Esiste un rapporto tra questo branno della DH e la situazioni della Chiesa Post Cinciliare. Le disordini post Conciliare sono ampiamente verificabile ancora oggi, sia nei Concilio dei mass media o nella confusione ermeneutica natta con il Concilio o nella liturgia. Dire e pubblicare interpretazioni sbagliata di un Concilio ê contro la morale, perchê nessuno nella Chiesa non ha fatto niente? Abbiamo nel post Concilio "una sufficiente tutela di quella autentica pace pubblica che consiste in una vita vissuta in comune sulla base di una onesta giustizia"?

Me scusa se questo non è il tema del post, ma la prima domanda del testo e i tutti i casi recenti (Mons. Livi, Francesco Colafemina, Ricossa Cristiana, ecc) me hanno sollevato questionamenti del nuovo rapporto tra Chiesa e Stato. È ammirevole che persone del mondo neo cattolico andano in giustizia contro i cattolici tradizionale, ma non hanno fatto e non fanno niente contro chi rouba il Concilio della Chiesa. I mass media possono fare delle manipulazione di informazione della Chiesa (come ha denunciato Mons. Luigi Neri), ma i cattolici tradizionale non possono dire la verità senza una minaccia di denuncia o denuncia di fatto dei neo cattolici...

Anonimo ha detto...

Visto che ho un blog tradizionale, chi sono questi funzionari vaticani che vogliono denunciarci tutti e perché? Deve essere stato commesso un reato perché si possa procedere ad una denuncia e quale sarebbe il reato?

RIC ha detto...

Mic la tua traduzione dell'eccellente intervista al cardinale Burke e' stata pubblicata anche sul profilo Facebook di Antonio Socci!

RIC ha detto...


San Milad Saber e i suoi venti compagni. Un articolo di Magister sui martiri copti in Libia

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351000

Marius ha detto...

È uscita anche sul sito di Socci

Luisa ha detto...

Mi sento in qualche modo di ringraziare papa Bergoglio perchè è grazie, o a causa, della confusione, e anche smarrimento, suscitato nei fedeli dalle sue parole in libertà, da silenzi significativi, da certi gesti, dalla direzione che indica voler dare alla Chiesa, anche attraverso persone a lui vicine che moltiplicano le dichiarazioni e i viaggi per portare la loro "buona" parola, in vista del Sinodo di ottobre, è grazie all`evidenza delle manovre in atto per vanificare la Dottrina, che un certo numero di prelati osa prendere la parola, anche in modo coraggioso e fermo come il card. Burke che non teme di affrontare il possibile, se non probabile, malumore del papa.
Sconcertante situazione di una Chiesa in cui chi difende la Dottrina, chi ricorda le parole di Cristo, è bollato come un "dissenziente", come un ribelle all`autorità del papa.

Se riaffermando la Dottrina sei contro il papa, stai addirittura fomentando un complotto contro le sue riforme, se ne deduce che il papa ha realmente l`intenzione di raggirare la Dottrina.
Quei procuratori non si rendono conto che in realtà stanno dicendo che la volontà del papa è appunto quella che tanto preoccupa chi si è deciso a far sentire la propria voce.
Anche se molti segnali sembrano volerlo indicare, non so se quella è la volontà di papa Bergoglio o quella di Kasper, Marx, Baldisseri, Paglia, e compagni di lotta, che mettono in avanti il papa ad ogni loro intervento, in ogni caso, la situazione è veramente critica e preoccupante.
Ma, come dice il card. Burke,
"appiamo per certo ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, e abbiamo bisogno di fare affidamento su questo e di concentrare la nostra attenzione su questo."

Anonimo ha detto...

L'ho sempre sostenuto (e mai mi sono adattato alle innovazioni specialmente nella liturgia) e il Card.Burke conferma: nessuno ha l'autorità di cambiare e stravolgere l'insegnamento del Signore nostro Gesù Cristo.La Verità è nei
Dieci Comandamenti e nel Vangelo. Solo da essi si ha la Luce per discernere la Via da seguire.

RAOUL DE GERRX ha detto...

OT Un beau film sur Mgr Lefebvre, sur l'excellent site d'Alain Soral, "Egalité et Réconciliation" :

http://www.egaliteetreconciliation.fr/Monseigneur-Lefebvre-un-eveque-dans-la-tempete-31435.html

mic ha detto...

Mi aveva colpito il richiamo a quel che dovrebbe essere nella nomina dei vescovi, indicato appunto come "dovrebbe essere " ma in realtà non è. E non da oggi...

Del resto, continuare a richiamare quel che "dovrebbe essere", alla fine farà in modo che lo sia.
E, analogamente all'appello recentemente lanciatoci da mons. Schneider, occorre partire dalle nostre case dalle nostre parrocchie. E anche da qui e da 'luoghi' di libera riaffermazione e condivisione come questo, dal quale potranno promuoversi anche 'eventi' significativi, non uscendo dall'alveo indicato dai nostri pastori...

mic ha detto...

Capisco quel che intende Luisa. Vien quasi da ringraziare la Provvidenza per questa crisi, che ha portato allo scoperto molti inganni finora sommersi e costringe a guardare in faccia la realtà e a prendere parte per la verità piuttosto che per le sue scimmiottature...

cristero ha detto...

"sappiamo per certo ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, e abbiamo bisogno di fare affidamento su questo e di concentrare la nostra attenzione su questo."

Il problema è: chi lo riafferma?

Le "chiese domestiche", le parrocchie inquinate, i media di regime, la massa indifferente e tenuta nell'ignoranza o non corretta nell'errore, chi le guida? Chi le sostiene?
Certo il Signore... ma in carne ed ossa, oggi, chi? E come?

John ha detto...

Vedrete che Burke non farà una mazza. Chiacchiererà, e poi finirà tutto a tarallucci e vino.

mic ha detto...

John,
questo è tutto da vedere!

Anonimo ha detto...

Scusa John ma il card.Burke cosa dovrebbe fare più di quello che sta già facendo? Io personalmente credo che stia facendo pure troppo visto che ormai è diventato il punto di riferimento dei cattolici che non accettano che si stravolga la dottrina cattolica.Con gente dal carattere forte come Francesco e Burke parlare di tarallucci e vino è proprio fuori luogo. Bobo

John ha detto...

credo che stia facendo pure troppo

Pure troppo? Sta facendo il suo dovere. E' un cardinale. Però, non trae le conseguenze da quanto dice. Il servilismo è una brutta bestia.

mic ha detto...

John
sto pubblicando i suoi commenti perché, se è lo stesso che ha sempre scritto con questo link, la ricordo come persona ragionevole.
Mi pare che in questo caso lei assolutizzi certe espressioni di Burke che attribuirei ad una virtù di prudenza.
E mi pare che le conseguenze che doveva trarre, quelle essenziali, le abbia già tratte, eccome.

John ha detto...

No, sono un altro John.

che attribuirei ad una virtù di prudenza.

Con la prudenza siamo arrivati a papa Francesco.

Le conseguenze da trarre sono, evidentemente, di ordine pratico: separarsi dal corpo putrescente di una chiesuola ormai settaria, per confermare quanto si dice a parole. Inoltre, non ciarlare solo di matrimonio, ma anche di rito. Altrimenti è un parlare da quaccheri.

mic ha detto...

Usare certi termini non aiuta a risolvere la situazione che è grave, ma richiede un'overdose di prudenza e di sapienza.
Se siamo arrivati dove siamo arrivati non è per eccesso di prudenza, ma per eccesso di modernismo ben mascherato.
Quanto al rito et alia, mons. Burke ne ha parlato a iosa. Questa stessa intervista, ed altre, non parlano solo di matrimonio, che siamo consapevoli non essere che la punta dell'iceberg ed è soltanto uno dei dati più sbandierati che si sono imposti all'attenzione della Chiesa e del mondo per le modalità insolite e anche scorrette con cui è stata condotta l'Assise Sinodale. Il che ovviamente richiede una chiave di lettura a 360° e non focalizzata su un'unica questione... Cosa che non si manca di fare.

Anonimo ha detto...

http://radiospada.org/2015/03/edizioni-radio-spada-intervista-a-m-simonetti-autore-de-la-verita-sul-piano-kalergi/

Anonimo ha detto...

Per Cristero. (Se ho ben compreso le sue considerazioni, mi permetto di sottoporle il mio pensiero).
E se non vi è chi riaffermi fedelmente la Parola del Signore?Non ci si deve sentire smarriti in tal caso. Il Signore ci guida con il Suo Verbo. Non siamo soli: è con noi, in mezzo a noi. Ha parlato una volta per tutte: è l'Eterno. Egli è il solo di cui abbiamo bisogno, il nostro unico Riferimento. E per sostenerci, nella Sua infinita Misericordia,ci ha dato la Corredentrice. Più in buona compagnia di così? Noi dobbiamo serbare saldamente nel cuore il Suo insegnamento e porre grandissima attenzione a non lasciarci fuorviare e confondere da chi ci lascia intravedere la possibilità di tenere "il piede in due scarpe". E pure giustificati! Ricorda il salmo:... "lo giuro su me stesso, la verità esce dalla mia bocca, una parola irrevocabile."

mic ha detto...

Maria, la Madre del Signore e nostra, Corredentrice finché era su questa terra e ora Mediatrice di tutte le grazie, certamente intercede per noi e ci sostiene nelle prove e nelle difficoltà immense di questa temperie ecclesiale e mondiale.
Ma ognuno di noi, oltre ai riferimenti soprannaturali che certo non mancano di colmarci di benedizioni e di provvidenti interventi, ha bisogno di guide e riferimenti in carne ed ossa, che ci confermino e ci difendano dagli errori e dagli inganni che si fanno sempre più subdoli da un lato e arroganti dall'altro.

Stefano78 ha detto...

Grazie, Eminenza, per questa conferma.

Anonimo ha detto...

Per Mic.
Nulla da eccepire. Il Signore conosce l'umana fragilità e certamente continuerà ad assisterci con santi pastori nei quali trovare conforto e sostegno. Sono una grandissima grazia del Signore. Tuttavia noi dobbiamo provare di saper discernere e fare la nostra parte individualmente, vivendo nella Verità rivelata con coerenza e fedeltà, in intima granitica convinzione. All'estremo,anche se soli nel deserto, nella Croce luminosa troviamo la nostra guida e forza

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ Opinioni sull'intervista del card. Burke

Anche a me le critiche al cardinale sembrano fuori luogo.
1. Se ho ben capito, era un'intervista telefonica, che poneva anche domande su delicate questioni particolari. Non ci potevamo aspettare particolari approfondimenti da parte dell'intervistato, sicuramente nemmeno ben al corrente di certi fatti.
2. Tuttavia il cardinale non ha espresso concetti che facessero intravedere una sua marcia indietro rispetto alle sue precedenti posizioni. Quali sarebbero?
3. Per temperamento, anche quando gli si parla a voce, si esprime con calma, in modo preciso, conciso e controllato. Puo' sembrare un parlare per "understatements", come dicono gli anglosassoni. Ma se si va a vedere nella sostanza non e' cosi.
4. Ha avuto il coraggio di dire e lo dice che la famosa lettera apostolica programmatica di Bergoglio "non e' magistero". Quanti l'hanno detto? Basta una dichiarazione del genere (piuttosto pesante) ad attirargli l'odio del Papa. Significa che si tratta nell'insieme di opinioni personali del Papa. Certo non puo' dire che e' carta straccia, come vorrebbe qualcuno, ma il senso in fondo e' quello. Premettere e mantenere che questo Papa non insegna una dottrina nella sua pastorale e' importante per la battaglia teologica in corso.
5. Poi ha confermato, sempre nel suo tono calmo e misurato, che come cardinale non accettera' cambiamenti dottrinali, resistera' ad essi. Il Papa finora ha giocato in proposito un ruolo ambiguo, anche se da' l'impressione di tirare da una certa parte: Burke non poteva dire di piu'
6. Invece di andare a cercare il pelo nell'uovo, insufflando magari le perenni esortazioni al sedevacatismo, prepariamoci tutti come "quadrata legione" a sostenere Burke e ad organizzare le iniziative promosse da mons.Schneider, chi puo' farlo. Prepariamoci, chi ne ha la capacita', ad intervenire nella battaglia teologico-dottrinale, cercando di elaborare anche nuovi argomenti a difesa della dottrina di sempre. Bisognerebbe creare un "clima di opinione" a favore della dottrina di sempre, tale da mettergli paura ai chierici neomodernisti, paura delle conseguenze per la Chiesa tutta della mala azione che stanno preparando!

Leo ha detto...

Prepariamoci, chi ne ha la capacita', ad intervenire nella battaglia teologico-dottrinale, cercando di elaborare anche nuovi argomenti a difesa della dottrina di sempre.

Fatelo voi, che avete un lavoro e siete belli che sistemati, e non avete avuto la disgrazia di nascere dopo gli anni 70.

Anonimo ha detto...

Mic,
Confermo che è un altro john, io sono il solito. In queste settimane mi sto astenendo dai commenti e cerco di pregare, ma vi leggo sempre.
Per la cronaca, visto che ci sono, io condivido al 100 per cento quel che dice il cardinale Burke
John, quello vecchio :-)

mic ha detto...

Leo,
Si possono sempre trovare buone ragioni per tacere: mancanza di argomenti o, se non addirittura indifferenza, una insufficiente motivazione.
Certo chi "tiene famiglia" lo posso capire di più....

mic ha detto...

Salve John,
mi fa piacere che ci segui :)

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ Leo, "fatelo voi"

Nessuno deve sentirsi obbligato a cose impossibili. Nessuno le chiede. Chi non puo' impegnarsi in un'azione all'esterno, aiutera' la buona battaglia con le sue preghiere. Ma voglio precisare meglio il mio pensiero. Uno pensa: battaglia teologico-dottrinale! e che, dobbiamo metterci a studiare teologia, filosofia, e chi ne ha il tempo, ammesso ne valga la pena? Giusta riflessione. Quello che voglio dire e': gli studi a chi ne ha la capacita' e la voglia. Gli altri, pero', potrebbero concorrere alla creazione di un clima d'opinione gia' semplicemente facendo presente in modo diretto e anche rozzo, se vogliamo,nell'ambito delle loro conoscenze, amicizie, etc. che la "mala azione", il piano Kasper, con annessi e connessi, non si puo' e non si deve fare. E' un'infamia che non si puo' tollerare. Forse che la controparte ha una grande preparazione dottrinale? Ma qui la dottrina non c'entra, c'entra la determinazione a difendere il deposito della fede. La dottrina sul matrimonio e certi peccati infami si riassume in quattro righe. I gradi di intervento nella battaglia per la difesa del dogma della fede sono tanti. E non dimentichiamo che impegnandoci, ognuno secondo le sue forze, ci rendiamo grati a Nostro Signore perche' combattiamo per la sua Gloria. Il giorno del Giudizio ce ne rendera' merito. L'esito di questa battaglia e' anche soprannaturale. Percio', animo!

Anonimo ha detto...

....se siamo arrivati dove siamo arrivati non è per eccesso di prudenza ma per eccesso di MODERNISMO BEN MASCHERATO.
Ma via! tutta la gerarchia,gente non di primo pelo,in cinquant'anni non si è accorta di nulla? Non dovevano vagliare e vegliare? MODERNISMO BEN MASCHERATO! Siamo franchi e diciamo ben accettato quando non condiviso! Tutti zitti: c'è voluto un bergoglio,un sinodo sulla famiglia per farli parlare. "prudentemente", ci mancherebbe... scusate l'ironia ma sono arrabbiata: ho una nipotina di otto anna che va a catechismo...e non potete immaginare cosa vien detto a catechismo. Ho deciso che andrò a parlare col vescovo.

Trizz
Ma scusate
, Mons:Lfebvre era un extraterrestre?

Angelo ha detto...

....se siamo arrivati dove siamo arrivati non è per eccesso di prudenza ma per eccesso di MODERNISMO BEN MASCHERATO.

Come no, ben mascherato come il catechismo olandese, come le messe coi clown, come l'institutio generalis del 69 e quella del 70 e altre mille cose. Ma dove vivete?

Anonimo ha detto...

La prudenza non giustifichi la "tiepidezza"

Angheran70 ha detto...

Mons:Lfebvre era un extraterrestre?

Mons. Lefebvre avrebbe preso a calci nel sedere sia i modernisti che i sedevacantisti. Questi ultimi continuano ad avvelenare i pozzi con le loro tesi autoreferenziali, instillando bacilli su ogni iniziativa che il popolo cattolico provi ad opporre alle derive moderniste. Arrivano con i soliti consigli ad abbandonare tutto , con le idiozie contro quei pastori che hanno tentato di porre rimedio, in definitiva felici del "tanto peggio , tanto meglio" per puro interesse di bottega. E questo è tanto più grave quanto più avviene in momenti di crisi.

il maccabeo ha detto...

Io, un FSPX per intenderci, trovo invece l'intervista di Burke tanto semplice e corretta quanto sostanzialmente ferma.
Così come non riesco a NON essere d'accordo con l'ottimo Prof. Pasqualucci, sempre equilibrato quanto acuto.
Ci rivedo in entrambi un po' del Mons. Lefebvre che ho conosciuto, sempre misurato e pieno di carità anche nelle constatazioni più atroci e dolorose di questa crisi della Chiesa.
Mai un insulto o una parola eccessiva verso chi invece lo aveva accusato, tra i modernisti, di „pazzia“ come fece la commissione cardinalizia (Tabera, Garrone, Wright), o come fecero (e fanno) certi „guardiani del Tempio“, che lo definiscono ancora oggi un „traditore“ per non aver affermato e difeso chiaramente il loro sedevacantismo. Anzi. Quando Mons. Lefebvre parlava di questi fatti e di queste persone si notava sempre nelle sue parole un fondo di grande pietà e vera carità per la cecità di quegli stessi.
La verità infatti non si difende coi sentimenti di indignazione, con lo stracciamento farisaico di vesti, con le involate colleriche o con lo sparare a vista su tutti, modernisti e tradizionalisti, „rei“ di non avere „la mia posizione“. Né la si difende ergendosi a capo-popolo e improvvisando tribunali senza altra forza che la propria prepotenza... „grand geuele“, si direbbe oltralpe.
LA VERITÀ, come ricorda bene Padre Themann nella sua conferenza sulla cosiddetta „resistenza“ a Mons. Fellay (Resistence to what? cf. https://www.youtube.com/watch?v=zxr5Zkt6Hls ), capeggiata recentemente da Mons. Williamson e ormai finita in una serie di divisioni ulteriori ancora in corso, eventualmente degne delle “Baruffe Chiozzotte” di Goldoni se non si trattasse invece di consacrati, la Verità dicevo, è „adaequatio rei et intellectus“, adeguamento della ragione alla realtà, ed essendo tale, cioè un' OPERAZIONE DELLA RAGIONE che scruta la realtà... non ha nulla a che fare in se stessa con il sentimento effimero dell'attimo presente, né con il perpetuo rivolgimento delle “trippe” addominali o con il costante ribollire del sangue nelle vene, né tanto meno con l'autocompiacimento abituale di un bell'argomentare o di un bel periodare, sia pure alla „Shakespeare“, e ancor meno con il disperarsi di colui, che pensa che alla situazione presente non ci sia via d'uscita.
La Verità che non è altro poi che il Verbo Incarnato, si raggiunge piuttosto, io credo, con la pazienza, con un'umile e costante perseveranza, che non si scoraggia di fronte alle difficoltà, perché l'esperienza comune ci dice quanto non sia sempre facile raggiungerla, e la si raggiunge pure con una certa DIFFIDENZA NELLE PROPRIE CAPACITÀ, siano esse pur oggettivamente grandi o superiori a quelle dei propri simili, perché, per quanto grandi, le più grandi capacità umane non possono rivaleggiare nemmeno da lontano con un intelletto angelico, sia esso pure decaduto come quello del più piccolo dei demoni, il quale, da questo punto di vista, non ha più difficoltà a ingannarci, se la grazia divina non ci sostiene, di quanto ne abbia, diceva un autore spirituale, “lo scemo del villaggio a portare le pecore al pascolo”. E si sa, Iddio la sua grazia la concede agli umili mentre... „Quem Deus vult perdere, prius dementat.“

il maccabeo ha detto...

Non dico che a chi cerca la verità sinceramente sia impossibile talvolta scoraggiarsi, rattristarsi, arrabbiarsi o pure essere fortemente tentati di inveire contro chi l'attacca, come capita a chi è testimone di un attacco contro ciò che si ha di più caro. Pure Gesù entro infatti due volte nel tempio per „ragionare“ coi mercanti, portando con sé “argomenti robusti” come il flagello. Né possiamo dirci come gli angeli, sprovvisti di passioni e di emozioni, né ci troviamo, come disse Mons. De Galarreta, nell'arena della Tradizione come „in un collegio per educande“.
Ma questo malumore, questo scoraggiamento o qualsiasi alternarsi dei sentimenti più vari in occasione di questo o quell'evento può essere SOLO EPISODICO, limitato nel tempo e sempre subordinato alla ricerca della verità sotto la guida della ragione retta. Gesù entro due sole volte nel Tempio per scacciarne i mercanti... in 33 anni di vita. Mai dunque questo ribollire di emozioni può costituire un atteggiamento costante verso tutto e tutti senza diventare un pessimo difetto nella ricerca di una Verità, che si fa afferrare solo da chi sa invece disciplinarsi, pazientare e abbassarsi quanto basta per entrare nella contemplazione di qualcosa che ci sovrasta infinitamente, come ci sovrastano non solo i misteri della fede, ma pure il corso degli eventi presenti nella prospettiva della Provvidenza.
"Sapientis est ordinare", Il sapiente è colui che sa mettere ordine, prima di tutto in se stesso. Un continuo stracciarsi le vesti o un costante conflitto con tutto e tutti poco rivelano di sapiente, ma piuttosto fanno temere che a fondare tale conflitto costante ci sia colui che è il seminatore di zizzania per eccellenza.
Che Iddio ce ne scampi.

il maccabeo ha detto...

Un'interessante articolo del Prof. De Mattei propone l'esempio di San Bruno di Segni nell'opporsi a un Papa debole con i poteri forti del tempo:

http://www.corrispondenzaromana.it/la-filiale-resistenza-di-san-bruno-di-segni-a-papa-pasquale-ii/

Casomai non fosse stato segnalato prima...

Anonimo ha detto...

e' difficilissimo questo momento per la Santa Chiesa Cattolica ed è eroico riuscire a fare qualcosa....se perfino certe radio ''mariane'', dopo aver allontanato tutti coloro che osano dissentire su ciò che fa e dice bergoglio, accusano chi difende la Tradizione e il Magistero della Chiesa di essere ''strumenti di satana''....io cumunque ho speranza nel cardinale Burke e nei Vescovi africani....e nello Spirito Santo. Preoccupata