Vi comunico in diretta, col permesso degli interessati, la testimonianza di una coppia di promessi sposi, che ha scelto il matrimonio cristiano, alle prese con il corso prematrimoniale cui stanno partecipando nella loro parrocchia che, come tante, ormai non può più non dirsi modernista, ergo protestantizzata.
Siamo al termine del nostro corso prematrimoniale. Non è stata altro, purtroppo, che l'ennesima patetica esibizione kitsch conciliarista. [piccolo ripasso sul kitsch1].
Ci hanno parlato della loro esperienza due coppie "cristiane" che ci hanno kitschianamente ricordato che "l'amore può tutto", che "Dio è amore", che "la base del matrimonio è il rispetto", che "nel matrimonio è importante anche sapere dove bisogna mettere lo spazzolino" e che si può guardare la vicina di casa, perché sempre ci saranno donne più bone di tua moglie, ma guardare e non toccare. Oggi un gesuita ci è venuto a fare l'apologia della Chiesa dalle accuse di avarizia e a parlarci dell'importante missione coi poveri, dell'importanza di aiutare gli ultimi, le vedove, gli orfani, spacciando come verità che i 72 apostoli erano coppie di persone sposate, etc. Insomma di tutto hanno parlato, tranne che del matrimonio sacramentale.
Ci hanno parlato della loro esperienza due coppie "cristiane" che ci hanno kitschianamente ricordato che "l'amore può tutto", che "Dio è amore", che "la base del matrimonio è il rispetto", che "nel matrimonio è importante anche sapere dove bisogna mettere lo spazzolino" e che si può guardare la vicina di casa, perché sempre ci saranno donne più bone di tua moglie, ma guardare e non toccare. Oggi un gesuita ci è venuto a fare l'apologia della Chiesa dalle accuse di avarizia e a parlarci dell'importante missione coi poveri, dell'importanza di aiutare gli ultimi, le vedove, gli orfani, spacciando come verità che i 72 apostoli erano coppie di persone sposate, etc. Insomma di tutto hanno parlato, tranne che del matrimonio sacramentale.
Non ce l'ho fatta. Gli ho detto che mi sentivo molto in imbarazzo, perché (sintetizzo) a me m'hanno insegnato che il centro della vita della Chiesa è il Sacrificio di Cristo nell'Eucarestia che non sono stati capaci di menzionare una volta in molte ore, e il matrimonio è la perpetuazione di quel Sacrificio nel matrimonio stesso, che tra l'altro è il simbolo dell'unione tra Cristo Sposo e la Chiesa Sposa. E, in definitiva, dell'unione indissolubile - perché Dio è fedele ed esige fedeltà - con l'anima del credente, scritta nella legge naturale della Creazione ordinata al Creatore. Tutto il resto è pauperismo, antropologia - valida, per carità, ma applicabile perfettamente anche al matrimonio civile o a quello giudaico -, umanesimo, psicologia, libri di Osho o Paulo Coelho.
Li ho visti spiazzati e in imbarazzo. Hanno cercato di rimediare con un illustre (!) teologo (!) di 86 anni (!) a cui ho ripreso (1) la negazione del peccato originale (attribuito all'ambiente e non all'anima), (2) la negazione della necessità della contrizione (parlando solo del senso di colpa da evitare) e (3) la sciocchezza secondo cui il Concilio ha reso la messa migliore perché aumenta il contributo dei fedeli. E invece i fedeli devono contribuire, offendo se stessi in Cristo nel rito e quindi nella vita, e la messa è il Sacrificio di Cristo per cui basta anche il solo sacerdote che officia: anche se non ci fosse neanche un solo credente presente, la funzione della messa sarebbe pienamente compiuta.
Nel pomeriggio hanno chiamato i rinforzi ma un altro anziano teologo gesuita non ha potuto spuntarla. Alla fine il marito di una delle coppie - la persona più ricettiva - mi è venuto a chiedere consiglio su come possono migliorare i corsi... E ancora non so se riuscirò a sposarmi col rito antico.
Un saluto anche dalla mia fidanzata. (firma)
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1. Cito Milan Kundera. A ben pensarci, c'è attinenza col totalitarismo di qualunque genere:
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1. Cito Milan Kundera. A ben pensarci, c'è attinenza col totalitarismo di qualunque genere:
Cos'è il kitsch? La domanda non è banale. Non si tratta soltanto di qualcosa di cattivo gusto. C'è anche l'atteggiamento kitsch, il comportamento kitsch. « Quando parla il cuore non sta bene che la ragione trovi da obiettare. Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore. I sentimenti suscitati dal Kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il Kitsch non può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato invece alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nella memoria... ».
L'essenza del kitsch: « ...Kitsch è una parola tedesca nata nella meta del diciannovesimo secolo sentimentale, e dal tedesco è entrata in tutte le lingue Occidentali. Comunque, l'uso ripetuto ha obliterato il suo significato metafisico ed originale. ...un mondo dove la merda è negata e dove tutti si comportano come se non esistesse. ...Il Kitsch elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile...» Il vero antagonista del kitsch è "l'uomo che pone interrogativi".
27 commenti:
Colpisce il "misericordioso" silenzio di Kasper &C. sulla formazione e sulle ragioni teologali.
Hanno solo l'ansia di adattarsi al mondo.
Mi dispiace solo di non vedere le gesuitiche facce dei gesuitanti per la meritatissima figuraccia.
Fate il confronto:
http://www.salpan.org/ARTICOLI/Intervista_a_due_sposini.html
Meglio evitarli i corsi prematrimoniali parrocchiani. Piuttosto espatrierei in altra città pur di fare un matrimonio con il rito antico, mica ci si può rovinare un giorno così importante.
Certo c'è la bega del nulla osta che spesso non danno per ripicca, ma mica possono impedirci il matrimonio, al massimo non saremo registrati in nessuna parrocchia, ma Dio è testimone del sacramento.
Fantastico!
In questo caso, sarebbe logico commentare col classico:
"L'allievo che dà lezioni al maestro"
Beh, troppo facile: con tali maestri!... :)
Per non parlare delle parrocchie dove tutti i corsi di preparazione al matrimonio sono gestiti dai neocatecumenali, sacerdoti, catechisti, persone nominate dai catechisti responsabili.
La struttura degli incontri è stata decisa da Kiko Arguello ed è uguale in ogni parrocchia che decida di adottarla.
Senza ignorare che quegli incontri vogliono essere un terreno fertile per le catechesi e le prassi del CN.
http://neocatecumenali.blogspot.ch/2015/02/quando-in-parrocchia-prevale-il-cammino-neocatecumenale.html
http://neocatecumenali.blogspot.ch/2013/10/esilaranti-perle-di-kiko-alla-convivenza-inizio-corso.html
Vengono a chiedere come possono fare per migliorare i corsi...
Attenzione questa è la fase più insidiosa, perché visto che non hanno la fede (mi sembra evidente da quel che si racconta) il tutto si esaurirebbe in un cercare di rendere i corsi più attrattivi e verosimiglianti. Sì perché se avessero veramente percepito il problema si metterebbero da soli in ginocchio a chiedere perdono a Dio delle loro mancanze e da soli tornerebbero a studiare il vero catechismo cattolico. Non è sufficiente rifare il lifting!
Del protobergoglismo dei casuisti gesuiti, trovo questa interessante proposizione condannata da Alessandro VII (Denz.2025):
Quamvis evidenter tibi constet, Petrum esse haereticum, non teneris denuntiare, si probare non possis.
Ancora una lezione che dobbiamo al secolo XVII, secondo Philippe Ariès il più cattolico di tutti i secoli.
Questo accadeva già 35 anni fa .Avevo 23 anni , il corso l'ho subito a fatica per le battutine ammiccanti di cui era infarcito da me sempre aborrite e del tutto dissacranti in un contesrto che doveva essere catechistico . Preparazione dottrinale e anche secondariamente pratica ma seri =0 .Il parroco era molto bravo , ineccepibile dottrinalmente e moraslmente , ma in quel clima esagitato si era lasciato trasportare da una fiducia eccessiva nei laici . Fece scalpore anni dopo, in questa cittadina del ponente ligure , la fuga della signora tenutaria del corso con abbandono di marito e figli
Non si aspettava la Tradizione, dal momento che essa è estromessa da ogni centro di pastorale. Ma nemmeno un appiattimento, per non dire di peggio, così totale, soprattutto da parte di sacerdoti (guarda caso gesuiti).
Il corso non era nella loro parrocchia, ma accentrato in un'altra, dove confluivano coppie da diverse parrocchie. E dunque loro non la conoscevano.
Articolo di De Mattei su Qn (Il Resto del carlino , Il Giorno , La Nazione)del 12 marzo. Si profila , secondo lui , uno scisma aperto (esistendo già quello sommerso ). Di fronte a tutto lo sfascio ( cui l'inconsistenza-e anche talora dannosità- della catechesi matrimoniale pone il suo apporto significativo , essendo la famiglia nucleo fondamentale per la crescita cristiana ), comincio ad augurarmelo , questo scisma palese . molte cose forse si chiariranno.
''Ma nemmeno un appiattimento, per non dire di peggio, così totale, soprattutto da parte di sacerdoti (guarda caso gesuiti).''
Mah, da quel punto di vista ho perso ogni speranza(e so bene che la disperazione è peccato assai grave).
Mah, da quel punto di vista ho perso ogni speranza(e so bene che la disperazione è peccato assai grave).
Più che perdita di speranza ci può essere una valutazione realistica, che rientra nel calderone della crisi epocale che stiamo attraversando.
Questo non significa aver perso la fiducia nel Signore che continua a sostenerci e custodirci in questa temperie oscura e difficile E dunque nemmeno la Speranza, che si colloca in un orizzonte che supera quello visibile e il tempo che ci è dato vivere, che pure attraversa per mezzo del nostro cuore e dei nostri desideri e azioni e che di certo non ci deluderà.
@ Purtroppo mi sento costretto a spiattellare l'ipotesi che mi sono fatto sui Gesuiti d'oggi, o almeno degli elementi più visibili della Compagnia; e spero che qualcuno mi smentisca.
Ignazio di Loyola concepì la Compagnia come un corpo militare, destinato a combattere una battaglia mortale in campo aperto sotto la
bandiera di Dio contro le forze oscure schierate sotto la bandiera di Satana.
Per cui obbedienza assoluta ed elemento caratterizzante in più, la CULTURA COME ARMA AL SERVIZIO DELLE CAUSA DI DIO.
"Una casa di Gesuiti senza libri è come una fortezza senza munizioni". Che tipo di servizio? Nelle corti, come confessori e consiglieri dei Principi; nei collegi, come educatori dei rampolli della classe dirigente; nell'agone
scientifico, filosofico e letterario come
maitres-a-penser capaci di conquistare
l'egemonia culturale e orientare l'opinione pubblica partendo dai centri nevralgici della formazione delle idee. Anche come missionari nelle periferie, non alla spicciolata, ma con piani politici ben organizzati e strutturati
( vedansi le "Reducciones" in Paraguay).
Fino alla fine dell'800 i Gesuiti sono stati dei conservatori di alto profilo, intellettuali nemici del Liberalismo e della Massoneria anche perchè legati al quarto voto di obbedienza speciale al Papa.
Che cosa è successo di nuovo nel Novecento, prima in casi isolati, poi in crescita sottotraccia, poi in modo diluviale in epoca postconciliare? i Gesuiti si sono "buttati a sinistra", scontentando prima Paolo VI, poi Giovanni Paolo II, che arrivò a commissariarli; finalmente Martini con il suo larghissima seguito e lascito.
Causa del fenomeno: per controbattere in modo efficace le istanze del criticismo
razionalista e soprattutto della tecnoscienza con le loro ricadute nel campo sociale ( ad esempio l' esegesi bi lica dissolvente, le biotecnologie applicate alla riproduzione umana con impatto sulla famiglia ) non bastava una preparazione di alto livello, come nei secoli precedenti, in cui un gesuita poteva fare cose grandi già a trentacinque anni, come filosofo, matematico, biblista e quant'altro; invece occorreva e occorre una preparazione al cubo e allo stracubo, che si può acquisire studiando accanitamente per decine di anni, e con pochi risultati visibili nel breve periodo. Volendo continuare a esercitare influenza sociale ed essere efficaci nell'immediato, com'è nel loro DNA, i Gesuiti hanno preferito abbracciare le tendenze dominanti: non più ferratissmo contraltare della Modernità laicizzante, ma braccia aperte verso la Modernità, nel senso dell'aperturismo culturale e del populismo, non marxista ma comunque di segno opposto rispetto alle scelte politiche ( in senso lato ) di un tempo, vale a dire la presa sulla società partendo dall'alto, dalla classe dirigente.
Esempio fra i più chiari: Pierre Teilhard de Chardin. Aristocratico, propenso agli studi scientifici, si rese conto nella necessità ( innegabile e urgentissima ) di ristabilire un collegamento fra la Storia Sacra, dalla creazione all'Apocalisse e la Storia Naturale, con le sue ere geologiche e l'emergere delle forme viventi, con processi ascendenti pur nella violenza del bios
Lo fece, ma avendo una preparazione prevalentemente scientifica, la sua sintesi risulta teologicamere debole ed equivoca, con larghe aperture alle possibilità di ricadute ereticheggianti o eretiche. Difetto principale: il baricentro posto nel Punto Omega anziché nell'evento della Croce. Una visione che privilegiava gli aspetti positivi del processo cosmico e metteva in sordina le conseguenze catastrofiche del Peccato Originale; un Mondo in progresso inarrestabile, piuttosto che un Mondo di cui è principe Satana, dunque ha bisogno di un Sacrificio Redentivo.
Di fatto Teilhard, pur colpito da provvedimenti di messa in guardia del suo pensiero ancora sotto Giovanni XXIII , fu il più imporotante mentore del conciliarismo inteso in senso lato.
Una visione che privilegiava gli aspetti positivi del processo cosmico e metteva in sordina le conseguenze catastrofiche del Peccato Originale; un Mondo in progresso inarrestabile, piuttosto che un Mondo di cui è principe Satana, dunque ha bisogno di un Sacrificio Redentivo.
E' una conclusione alla quale in precedenti discussioni siamo arrivati da più versanti.
Resta il fatto che il "gesuitismo" esiste e persiste come problema nel mare magnum delle distorsioni attuali...
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/micheleghisleri/conversations/messages/4256
@ Paolo Pasqualucci. Le sarei MOLTO grato se, a Lei piacendo, mi fornisse un indirizzo "neutro" ( istituto universitario, redazione di rivista... ) in cui poterle scrivere per puntualizzazioni evitando di opprimere altri su questo blog con "paroloni" ( come da diatriba che mi ha fatto star male quasi fisicamente, venendone fuori solo grazie all'intervento di Silente ). Non voglio violare la sua privacy e null'altro mi interessa se non l'urgenza di mettere a punto strumenti apologetici efficaci in una fase di velocizzazione estrema verso una direzione che potrebbe essere lo sbandamento e lo sbaragliamento della Chiesa ( ovviamente solo esteriore ). Stimo persone aperte, finì e conversevoli come Costanza Miriano, una che ci ha "messo la faccia", ma ritengo che qualcuno debba lavorare a un livello teoreticamente più alto, ovviamente per spirito di servizio e non per impancarsi a chissà che.
È vero che i vecchi gesuiti non erano tutti protobergogliani. Lo prova una proposizione condannata per imposizione gesuitica, questa volta da Clemente XI contro Quesnel:
Lectio sacrae Scripturae est pro omnibus.
(Denz. 2480)
Sarebbe divertente chiedere alla Conferenza episcopale brasiliana un chiarimento su questa condannazione.
Per stomaci forti su Avvenire di oggi intervista al card. Kasper 'Viaggio al centro della chiesa'......la chicca è la seguente frase 'L'inferno è non aver bisogno di Dio'.....no comment.
Così conclude l'ultimo articolo sul Sinodo il National Catholic Register (14 marzo)
[...] Un'ultima osservazione: per un sinodo che si concentra per la gran parte su questioni morali, sono, almeno finora, stranamente assenti consultori che siano esperti in teologia e filosofia morale.
http://www.ncregister.com/blog/edward-pentin/is-the-synod-secretariat-stacking-the-deck-again#ixzz3UZGWNAvW
@ Franco - ulteriori contatti
1. Leggo solo ora la sua cortese richiesta e la ringrazio per la stima. Non se ne abbia a male ma non posso accedere alla richiesta stessa. Sto anzi pensando di mettermi in "silenzio stampa", per cosi' dire, almeno per un certo periodo di tempo. Non riesco a concludere la revisione di un grosso testo di metafisica che ci ho messo cinque anni a scrivere. Bisogna quindi che mi isoli per un po'. (Chiedo scusa ai lettori se parlo di questioni personali).
2. Secondo me, lei puo' invece dare un valido contributo alla discussione sul blog, contributo gia' eccellente per le importanti questioni che solleva. Se posso permettermi un'osservazione, che rivolgo anche a me stesso, occorrerebbe forse snellire gli interventi. Se sono troppo lunghi, rischiano di non esser letti.
3. Nonostante la gravita' della situazione, non dobbiamo farci prendere dall'ansia e buttarci nella ricerca spasmodica degli strumenti apologetici piu'efficaci "in una fase di velocizzazione estrema" della crisi. Ricordiamoci sempre che il ruolo principale spetta ai sacerdoti. Per quanto validi possano essere i nostri interventi di laici, non possederanno mai l'autorita' che spetta ai soli sacerdoti. Ora, i "sacerdoti" si stanno finalmente muovendo, anche se sono ancora pochi. Noi dobbiamo continuare a fare la nostra parte, restando al nostro posto. Elia si lamentava con Dio di esser rimasto solo, mentre i miscredenti imperversanti volevano ucciderlo. Ma Dio gli rispose: "Mi sono lasciato 7000 uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal" (Rm 11, 3-4).
4. Concludo con una nota su Teilhard de Chardin. Lei sembra attribuire le sue strane idee alla sua formazione scientifica, al difficile contrasto tra scienza e fede. Secondo me, alla base c'era la mancanza di fede, frutto della superbia, che lo faceva poi scivolare in una "filosofia della natura" da baraccone. Il "punto omega" e' tutto da ridere. Fu anche complice nella famosa truffa dell'"uomo di Piltdown", un "fossile" presentato per decenni come prova dell'esistenza dell'uomo-scimmia [sic], risultato invece dell'incastro fatto ad arte di una recente mandibola di orango in un cranio umano. Una comica incredibile: per decenni il falso onorato come una reliquia al British Museum!
Piu' che mai, allora: non praevalebunt!
@ Mic., se possibile un'informazione, devo partecipare ad un convegno, e mi interessa sapere se una chiesa consacrata con altare consacrato, facente parte di un complesso che una volta era un grande monastero, ormai chiuso e venduto a privati; la Chiesa deve essere sconsacrata dal vescovo, oppure no; la Chiesa ormai è proprietà privata e chiusa al culto pubblico.
Puoi rispondere qui sul blog, grazie.
Non resta che pregare per i sacerdoti:
https://amiciziasanbenedettobrixia.wordpress.com/2015/03/13/4-fioretto-quaresimale-preghiamo-per-i-sacerdoti/
Urban
OT: segnalo articolo di Dal Bosco su Effedieffe sul Giubileo.
Rr
@ Paolo Pasqualucci. Garibaldi rispose "Obbedisco". Io rispondo "Capisco!", nel senso che lei, essendo preso da superiori impegni, non può come San Sebastiano farsi trafiggere da nugolo di frecciate-domande-obiezioni; e io in questo sono terribile. Penso che almeno questo vada bene per la brevità. Buon lavoro... però si ricordi che sono in agguato!
@Franco, ha letto il testo al link che ho inviato quest'oggi, alle 13,07?
Vi si parla di Teilhard de Chardin.
Per la cronAca, la Chiesa Anglicana lo venera come beato.
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