“Paradossalmente, mentre aumenta da parte dei fedeli la richiesta degli esorcisti e di sacerdoti preparati a fare esorcismi siamo in un campo lasciato assolutamente al fai da te. Di fronte a una battaglia vera c’è la diserzione da parte nostra. Da parte della Chiesa e dei sacerdoti. C’è un deserto: dov’è la dottrina che viene presentata nella sua genuinità? Se la fede è una proposta la proposta deve essere totale. Il peccato implica un cammino ed è previsto, ma in questo modo non ci viene più detto che via seguire. Ma semplicemente si è fatta la retorica del dialogo che non ha nulla a che fare con la fede: Dialogo è un termine che non è mai presente in nessuno dei libri della Scrittura. Non esiste proprio. Nei libri c’è l’Annuncio. Quando una mamma vede che il figlio è in pericolo sull’orlo del precipizio e sta andando di sotto non gli dice di non fare quella cosa ma grida!” [Fonte]
Dove sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per "resistere", nella fedeltà.
Peregrinatio Summorum Pontificum 2022
domenica 1 marzo 2015
Padre G. Elia (Esorcista): “Avanzano tenebre e tribolazioni. Ma non si sente il grido della Chiesa”
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76 commenti:
Facciamo celebrare Messe per i Sacerdoti . Io l'ho fatto , nella Chiesa dove si venera la Regina delle Vittorie .
Santa quaresima a tutti !
Grazie per questo spunto!
In effetti il comando di Gesù è volto ad annunciare il vangelo e il vangelo è la notizia di una sfida e di una vittoria: Cristo-luce ha vinto il mondo ed il suo principe tenebroso (e paradossalmente luciferino).
Altro che "de-dogmatizzare" il cristianesimo, presentando agli uomini i suoi "valori" e "ideali", quasi che fosse una filosofia qualsiasi, che vive di idee...
L'uomo, creato da Dio a immagine e somiglianza di Dio, ha perso queste prerogative a causa del peccato originale, il quale ha conseguenze non solo morali e psicologiche, ma anche fisiche. Da questa tragedia, che ha precipitato nel disordine del peccato la perfezione creata da Dio, ci redime il sacrificio di Cristo, Dio incarnato.
Questo è il senso del battesimo: essere incorporati a Cristo e, con Lui, per Lui e in Lui, essere adottati a figli di Dio, e non rimanere semplicemente creature sue.
Dio ama ogni sua creatura, ma all'uomo è stata data la facoltà di rifiutare questo amore, scegliendo di adorare altri idoli.
Ogni peccato inquina il creato, mentre ogni dolore, offerto in sacrificio di amore, lo redime. Cristo è via, verità e vita: in Lui, che ci è necessario, Dio compie il prodigio di manifestare la Sua misericordia in piena verità e giustizia.
Il tentatore esiste.
Il tentatore agisce e seduce.
Il tentatore infesta, vessa, ossessiona e possiede.
Il tentatore crede a Dio più di quanto molti "credenti" siano soliti fare, anche ritenendo medioevale prendere in considerazione l'azione del demonio e la possibilità di finire all'inferno.
Il tentatore snocciola persino davanti a Cristo la propria conoscenza (distorta) della Scrittura e ci vuole Gesù per smascherarne le interpretazioni più cavillose...
Il tentatore agisce persino nella cerchia di discepoli più vicina a Gesù, travolgendo Giuda e senza privarsi di qualche "soddisfazione" anche con Pietro...
Per scacciare certi demoni servono la preghiera e il digiuno. Il dialogo non è contemplato nel menu. L'annuncio della notizia è che c'è una lotta e che bisogna scegliere da che parte stare.
Lo Spirito santo è dato a chi sta con Dio, per riconoscere gli inganni, specie in un'epoca in cui il falsario/omicida non disdegna neppure il "false-flag" per seminare zizzania tra gli uomini.
E' una battaglia che si combatte in campo materiale e spirituale. L'esorcista è un ministero particolare del sacerdozio, basato non sulla psichiatria, ma sulla preghiera e sulla potenza della presenza del Signore, che scaccia il demonio, che sa di non avere scampo.
Però se noi preferiamo intavolare dialoghi con chiunque, ritenendo questo l'ideale del cristianesimo, non solo non annunciamo la via e la verità, ma moriamo nello spirito...
Perciò bisogna fare tutto quello che ha detto Gesù. TUTTO. Portando la croce. L'ha detto Maria corredentrice, la piena di grazia, colei che dall'inizio dell'esilio è stata predetta colei che schiaccerà il capo della serpe...
Buona quaresima
Uno scritto che può servire:
http://traditioliturgica.blogspot.it/2015/02/il-clericalismo-malattia-mortale-del_58.html
Grazie per l'attenzione!
@ INTERVISTA DI G. ELIA, ESORCISTA:
Dal testo dell'intervista, si ricavano delle verita' che non si vogliono ancora ammettere, purtroppo:
1. Il carattere ontologicamente sanguinario della religione di Maometto, il suo odio indicibile per tutte le altre, in particolare per la nostra, e per tutto cio' che non e' mussulmano. Un cristiano non merita di vivere agli occhi di un mussulmano, se non per opportunismo, p.e. perche' ai Beduini conquistatori e analfabeti servivano le classi dirigenti cristiane dei paesi da loro occupati, classi dirigenti poi convertitesi all'islam. Naturalmente, ci furono anche casi di emiri e califfi relativamente generosi nei confronti dei cristiani, perche' Dio e' misericordioso, ma cio' incide poco sul quadro generale.
2. Risulta sempre piu' grave il tradimento ai danni dei fedeli perpetrato dalla Gerarchia della Chiesa "riformata" dal Concilio, con l'occultare ad essi la vera natura dell'islam. Ci mandano al macello andando a "pregare" con i nemici di Cristo nelle loro moschee o invitandoli nelle chiese, presentando il supposto "vero islam" come una religione di pace e "dialogo", natualmente.
3. La condanna delle Crociate, un pallino (se ricordo bene) di Giovanni Paolo II, e di tutte le lotte armate approvate e organizzate dalla Chiesa per difenderci dall'aggressione maomettana, rappresenta una delle manifestazioni macroscopiche di questo tradimento.
4. Aggiungo: ho letto anni fa su 'Catholica' che la terribile corruzione dei costumi dell'Occidente attuale galvanizza i mussulmani; la vedono come un segno escatologico dell'imminenza del loro trionfo, dell'opera di Allah che sta dando loro in mano i nemici di sempre, depravati dai vizi, che li rendono vili e incapaci di combattere. All'odio religioso bisogna aggiungere, credo, il sentimento di rivalsa per le numerose umiliazioni subite durante l'era del colonialismo, il desiderio di vendetta.
5. Importantissima e da diffondere al massimo la denuncia finale del vuoto dottrinale da parte della Gerarchia. Anzi, del "deserto" dottrinale, della "diserzione" dell'autorita' legittima dal campo di battaglia in nome del "dialogo", la cui "retorica", afferma giustamente il sacerdote, "non ha nulla a che fare con la fede". Non ha nessuna base ne' scritturale ne' nella Tradizione della Chiesa. La Gerarchia "dialoga", senza dirci piu' "che via seguire".
6. Non dobbiamo scoraggiarci ma fare piu' che mai quadrato dietro ai pochi cardinali e vescovi decisi a resistere e prepararci alla Battaglia d'Ottobre cercando di creare un clima di opinione (teologica) favorevole alla vera dottrina della Chiesa.
Grazie a Mic per aver pubblicato quest'importante documento.
Bravo Tralcio ! così si parla, col si si, no no; il dialogo ad ogni costo, negando e nascondendo la nostra fede, è una trappola luciferina, e ci è cascato anche il cd VdR; l'ecumenismo ad ogni costo, (follia ideologica!) è un'altra trappola escogitata dai rivoluzionari modernisti ed impostaci con il disgraziato CV II, che pertanto non solo è lecito criticare, ma doveroso rigettare con l'anatema già previsto da s. Pio X e Pio XII per i modernisti e le loro diaboliche eresie (libertà religiosa, ecumenismo, "subsist in", filocomunismo, protestantizzazone della messa e della Chiesa, ecc.).
Buona e santa Quaresima, amico mio.
Non "schiaccerà" il capo della serpe: lo schiaccia.
La promessa della Genesi: " la sua stirpe ti schiaccerà il capo" si è compiuta e si compie fino alla fine dei tempi in Maria Vergine e in Cristo Signore grazie alla sua vittoria definitiva, che appartiene anche ai "Suoi", che rimangono in Lui nella Maternità di Maria ereditata ai piedi della Croce e 'configurati' al Figlio, secondo la volontà del Padre, per opera dello Spirito Santo...
Rifrangono pensieri antichi
Su specchi cangianti,
Universi sopiti
Epperò mai domi:
Come le torme dei pellegrini
Danzanti a Shambala,
Come le truppe dei cavalieri
Erranti verso Thule di ghiaccio,
Come un religioso seduta stante,
Samurai immoto e
Invitto:
Che dischiude la vita,
Devoto,
Inerrante.
Un curioso conflitto di opinioni.
Malachi Martin, esorcista, nella prefazione alla seconda edizione del suo classico Hostage to the Devil, afferma che il cammino più breve verso la possessione è l'enneagramma.
In questo discorso al Celam, nel 2013, a Rio, Bergoglio afferma che l'enneagramma è una cosa buona:
https://www.youtube.com/watch?v=AX7eYMRYpGQ
Mais qui est, aujourd'hui, officiellement, à la tête de l'Église dite catholique ?
Un type qui, quand il était archevêque, faisait, en toute inconscience (?), danser le tango pendant les célébrations, dites "eucharistiques", qu'il "présidait".
Ceci explique cela.
Et si, vous disant catholique, vous n'éprouvez pas une aversion spontanée, instinctive, immédiate, et définitive pour ce genre d'individu, c'est que vous êtes déjà sur la planche savonnée qui conduit au protestantisme.
C'est que vous êtes déjà protestant.
"Vade retro satanas !"
@ SHAMBALA, THULE...
Scusate se mi espongo di nuovo, ma vorrei chiedere ad Angelo: cosa c'entrano queste citta' immaginarie, figurazioni di ben noti miti gnostici, (quelli che propongono una -inesistente- sapienza orientale primigenia trasmessa in simboli e riti esoterici, della quale il Cristianesimo sarebbe manifestazione) inflazionati nella (pseudo)cultura di destra dalla sinistra coppia Guenon-Evola, con la vera religione, con il Cattolicesimo? Forse bisognerebbe aprire un dibattito approfondito su vera e falsa tradizione nell'ambito dei "tradizionalisti". Vera e falsa, si intende, in relazione all'autentica Tradizione della Chiesa, che e' fedelta' al deposito della fede, come mantenuto nell'insegnamento scritto ed orale della Chiesa. Angelo, lei ha letto i libri di Dal Bosco e Gnerre sulla religiosita' orientale? Anche qui il Concilio ha prodotto danni enormi, dandoci una rappresentazione edulcorata e falsa di quelle religioni, nella 'Nostra Aetate'.
Malachi Martin, esorcista, nella prefazione alla seconda edizione del suo classico Hostage to the Devil, afferma che il cammino più breve verso la possessione è l'enneagramma.
L'Enneagramma andava molto di moda (oggi non lo so perché sono anni che ho abbandonato quei contesti che a un certo punto mi sono apparsi malsani) nei diversi centri di cosiddetta "Meditazione cristiana", sorti per lo più nell'orbita gesuitica (p. Ballester, De Gennaro, Vannucci ecc.)
Grazie ad Angelo per la bellissima poesia, di cui, potendo, vorrei sapere l'autore. Accolgo la proposta di far celebrare per i sacerdoti e in particolare per gli esorcisti(già o non ancora chiamati a questo particolare ministero).
Rilancio: potremmo fare in modo che la preghiera di riparazione di venerdì abbia come specifica intenzione il sostegno a coloro che la Santa Madre Chiesa chiama a combattere l'infida serpe?
Grazie.
Malachi Martin era anche gesuita, ma ha abbandonato la Società a causa del bergoglismo regnante dopo il Concilio.
Il discorso di Bergoglio al Celam è anche molto interessante per il tema del sinodo: Bergoglio accusa la proposta di comunione dei divorziati di "illustrata", tipica dei cattolici illuministi, criticati da lui. Impressionante il livello di confusione.
Pasqualucci, io sono stato più volte in Marocco, per mesi. Ho vissuto in un villaggio berbero. Sono quasi tutti musulmani molto rigorosi, alcuni fondamentalisti. Dio mi fulmini se qualcuno mi ha mai mancato di rispetto; venivo invitato a prendere il tè, salutato con la mano sul cuore dagli uomini (che bel gesto!), alla moschea tutti erano gentili con me, pur sapendo benissimo che ero cristiano e non avevo (e non ho) nessuna intenzione di convertirmi all'Islam. Per cortesia, non raccontate balle, se non altro per non fomentare scontri che altrimenti non avrebbero motivo di sussistere, e che infatti sono eterodiretti. Fateci questo piacere, per il bene di tutti.
Luiz, puoi dirmi a che minuto del suo discorso al Celam Bergoglio parla dell`enneagramma?
Grazie.
La poesia è opera mia. Non è granché. Mi fa piacere che le piaccia, Michele. Mi spiace invece che abbia fatto arrabbiare Pasqualucci, cui ho risposto nel merito, e che non era mia intenzione far irare.
Angelo, la tua esperienza in un villaggio berbero non esaurisce di certo la realtà dell'Islam...
E facci il piacere di non usare toni (e contenuti) provocatori.
Mah, veramente nell'ultimo mesaggio io volevo scusarmi con Pasqualucci.
en passant...conosco quel tipo di miti, per la mia formazione passata....
proprio per questo mi sento di dire che Pasqualucci fa benissimo a distinguere che c'è tradizione e ...Tradizione Cattolica.
@ Poesia di Angelo - Islam, discussione su
Non mi sono mica "arrabbiato". Che strana idea. Qui si discute liberamente, sempre entro i limiti dell'educazone, ma in modo anche vivace, polemico. La poesia mi sembra letterariamente pregevole. Ne respingo il contenuto, l'esaltazione di "pensieri antichi" dal contenuto indeterminato, riconducibile ai miti (fasulli) di cui sopra. Ripeto, occorrerebbe un dibattito franco e anche fuori dai denti, se necessario, sul concetto di vera tradizione cattolica, di vera "Tradizione della Chiesa".
Circa l'ospitalita' dei Berberi. Era, ho letto, una delle virtu' degli antichi Beduini. Dipendeva, natualmente, con chi capitavi. Del resto il senso sacro dell'ospitalita' e' sempre stato diffuso tra i popoli primitivi. O no? Ma questo cosa cambia, circa l'islam? Ho ricordato le eccezioni rappresentate in passato da emiri e califfi relativamente generosi verso i cristiani. Ma quegli stessi berberi, se il loro sceicco avesse dato loro l'ordine, avrebbero esitato a tagliare la testa ad un infedele? Non dobbiamo tuttavia scendere troppo nel particolare, separandolo dall'universale al quale appartiene, come eccezione o come regola. Che siano esistite personalita' moderate nell'islam non si puo' negare, come non si puo' negare ne esistano oggi. Ma rappresentano l'eccezione, come gli intellettuali mussulmani che di nascosto non accettano l'incredibile visione carnale del Paradiso islamico (per i maschi -vergini da fornicare in eterno, dai neri occhi e dai "seni ben formati"!), interpretandola simbolicamente (di nascosto, per non esser lapidati dalla plebe). Ma la religione di Maometto e' quella e non cambia, la moderazione e' per essa l'eccezione. L'ha dimostrato lo stesso Maometto, con le sue azioni (uccisioni di prigionieri, sterminio della comunita' ebraica locale, alternativa - al ricco zio che lo considerava matto - tra conversione immediata o taglio della testa). Il modello dei terroristi e' sempre Maometto. Affermare che sono "eterodiretti" dai soli noti dei "poteri forti" mi sembra temerario. Potra' anche esserci qualcuno che sta giocando con il fuoco, ma l'offensiva islamica attuale ha una sua forza intrinseca, una determinazione feroce che va affrontata con pari determinazione, senza perdersi in fuorvianti "dietrologie". Nel 1988, ad un lontano convegno, il prof. Di Vona mi spiego' che Guenon era da considerarsi responsabile dell'ammirazione per l'islam diffusa tra i giovani di destra, un islam deformato e quindi mitizzato dal personale gnosticismo di Guenon, si capisce. A Shambala e Thule, preferisco Frascati: una bella spaghettata fuori porta con un buon bicchiere del bianco locale. Buona Domenica.
nella città di San Francisco, nella distretta della Missione Francescana dove la città nasceva...
https://twitter.com/DouayRheims/status/571984983637803008
una bestemmia in arte, facendo il simbolo animalesco di un prodotto da mangiare con il Nostro Signore sulla croce, con la bestemmia:
é morto per i nostri biscotti !
Osservatore americano...
@Luisa
Minuto 24. La parte sui cattolici illuminati e il matrimonio dei divorziati, minuti 25 e 26.
Nel 1988, ad un lontano convegno, il prof. Di Vona mi spiego' che Guenon era da considerarsi responsabile dell'ammirazione per l'islam diffusa tra i giovani di destra, un islam deformato e quindi mitizzato dal personale gnosticismo di Guenon, si capisce.
Scusi, ma non ci credo. É un'ammirazione per il coraggio nella difesa della loro religione e dei valori della morale naturale, coraggio moltissimo raro tra i cosidetti cristiani occidentali, specie nella chiesa 2.0.
Grazie Luis!
@ Luiz
Lei dice: "non ci credo". A che cosa? Alla mia testimonianza o a quello che ha detto il prof. Di Vona. Le dispiacerebbe chiarire? Grazie.
Effettivamente, a braccio, Bergoglio dice che non ha nulla contro l`enneagramma, ma... Interessante anche il minuto 27 dove Bergoglio parla del pericolo della "proposta pelagiana", si trova quel discorso fatto al Celam qui:
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/july/documents/papa-francesco_20130728_gmg-celam-rio.html
E qui si ritrova il pensiero, negativo, di Bergoglio su chi ricerca la sicurezza dottrinale, sulla staticità di chi vorrebbe"restaurare", ricuperare, un passato perduto(!).
d) La proposta pelagiana. Appare fondamentalmente sotto forma di restaurazione. Davanti ai mali della Chiesa si cerca una soluzione solo disciplinare, nella restaurazione di condotte e forme superate che, neppure culturalmente, hanno capacità di essere significative. In America Latina, si verifica in piccoli gruppi, in alcune nuove Congregazioni Religiose, in tendenze esagerate alla “sicurezza” dottrinale o disciplinare. Fondamentalmente è statica, sebbene possa ripromettersi una dinamica ad intra, che involuziona. Cerca di “recuperare” il passato perduto.
Nel discorso fatto da cardinale ad Aperercida, e il suo consigliere- ghost writer era già "Tucho" Fernandez, in quelli fatti al Celam, durante la GMG, si esprime il pensiero di Bergoglio.
Un pensiero che sta tentando di concretizzare, ce la sta mettendo tutta, del resto lo aveva detto chiaramente a Scalfari.
La promessa della Genesi: " la sua stirpe ti schiaccerà il capo" si è compiuta e si compie fino alla fine dei tempi in Maria Vergine e in Cristo Signore grazie alla sua vittoria definitiva, che appartiene anche ai "Suoi", che rimangono in Lui nella Maternità di Maria ereditata ai piedi della Croce e 'configurati' al Figlio, secondo la volontà del Padre, per opera dello Spirito Santo...
Manuale Gherardini: lo vada a dire a Bergoglio, alla sua stranumerosa corte, e li convinca. Buona fortuna!
Perché "manuale Gherardini"? Che c'entra? Non è quel ha sempre insegnato la Chiesa?
Io non devo convincere nessuno. Devo solo vivere, testimoniare, condividere...
@ Paolo Pasqualucci.
Non credo alla spiegazione del prof. De Vona.
En passant, Lei è veramente il prof. Pasqualucci? Ho studiato il suo libro su Kant e Rousseau molti anni fa. :)
@ Luisa
Dice anche che l'enneagramma conduce a una cosa buona che è l'autoconoscenza (24:50).
En passant, Lei è veramente il prof. Pasqualucci?
Luìs,
e perché non dovrebbe esserlo?
Credi che permetterei a qualcuno di scrivere col suo nome?
E non si riconosce forse la sua 'sapiente' competenza?
Potrebbe essere un fan, un clone: Lei è un autore di fama internazionale. :)
Caro prof. Pasqualucci,
credo di conoscere bene - e dal di dentro - la Destra, la sua storia culturale, i relativi tic, manie e mode, ma anche le ragioni profonde e la sua permanente Weltanschauung.
Il prof. Di Vona, ottimo studioso di Evola, Guénon e De Giorgio, aveva ragione se voleva dire che a Destra si leggeva anche Guénon. Essendo la Destra naturaliter impregnata di una mentalità valorialmente tradizionalista, in senso lato, l'autore francese faceva parte del Pantheon. Ma, per essere sincero, la sua influenza culturale fu piuttosto modesta anche perché, mi dispiace dirlo, la Destra non era culturalmente attrezzata per capire l'algido e astratto pensiero metafisico di Guénon. Meglio così, direbbe lei, caro Pasqualucci. Da cattolico, concorderei abbastanza. Inoltre Guénon sostenne sempre che la sua "conversione" (ho sempre dubitato che un islamico ortodosso tale l'avrebbe considerata) all'Islam "sufi" era un'opzione personale nell'ambito della sua visione di tradizione, opzione che non propose mai come scelta da condividere.
Non credo affatto che ci sia stata una qualche influenza filo-islamica a Destra per il tramite di Guénon. Sì, il prof. Claudio Mutti, vicino alle Edizioni di Ar, si convertì all'Islam, ma fu un caso isolato. E non so dire se avvenne per mezzo di Guénon.
Semmai, è da prendere in considerazione l'interpretazione di Luis Luiz che cita una generica ma condivisibile "ammirazione per il coraggio nella difesa della loro religione e dei valori della morale naturale, coraggio moltissimo raro tra i cosiddetti cristiani occidentali, specie nella chiesa 2.0.".
L'infatuazione della Destra giovanile, confusa, idealizzante e anche un po' ingenua, era piuttosto diretta verso tutte le "società tradizionali" fondate su onore e fedeltà, dagli Indiani d'America ai samurai giapponesi alla Cavalleria medioevale. Forse, in qualche caso, anche verso l'Islam. Ma, ripeto, non ci fu alcuna profonda influenza, né diretta, né mediata da Guénon, dell'Islam sulla Destra culturale e su quella giovanile. Mi creda, caro professor Pasqualucci.
Ben diverso fu il caso di Evola, il cui influsso fu profondo e duraturo, anche se limitato ad alcuni settori della Destra. Ma la sua, di Evola, fu una storia politica e culturale ben diversa per la sua visione meta-politica e metastorica che, sia pur non pienamente condivisibile per un cattolico, rimane comunque, in molti aspetti, interessante. Ovviamente escludendo il suo "magismo" e le sue inaccettabili posizioni giovanili verso il Cattolicesimo, pur molto stemperate in età matura, fino a giungere a difendere, sulla rivista Il Conciliatore la Tradizione cattolica contro "gli aggiornamenti" conciliari.
Riguardo a questa mia personale opinione so che Lei, caro professor Pasqualucci, non è certamente d'accordo, come non lo è il bravo Dal Bosco o l'altrettanto bravo Vassallo. Pazienza. Come lei ha giustamente più sopra affermato "Qui si discute liberamente, sempre entro i limiti dell'educazione, ma in modo anche vivace, polemico."
E, sicuramente, non le sarà ignoto che attraverso l'evolismo ci furono molte, moltissime conversioni al Cattolicesimo tradizionale. Paradosso della storia o, come credo fermamente, intervento Provvidenziale? Una volta intravisto l'Assoluto, lo si cerca dove c'è davvero. Ne ha dato ampiamente conto Pino Tosca nel suo Il Cammino della Tradizione, edito da Il Cerchio. Posso citare i casi di Fausto Gianfranceschi, dello stesso Pino Tosca, di Tommaso Romano. Si parva licet, anche del sottoscritto.
Da quel poco che ricordo Pelagio ,fra le altre cose, dice che l'uomo non ha bisogno dell'intervento di Dio nella sua vita perché la storia del peccato originale è falsa .L'uomo senza Dio si salva da solo grazie alla sua natura virtuosa .Pertanto niente bisogno di Gesù e del sacrificio della Croce per salvarsi.Quando Francesco ci definisce pelagiani personalmente non capisco voglia dire.Bobo
Rilancio: potremmo fare in modo che la preghiera di riparazione di venerdì abbia come specifica intenzione il sostegno a coloro che la Santa Madre Chiesa chiama a combattere l'infida serpe?
Caro Michele,
Le preghiere sono sempre importanti e, nella Comunione dei Santi le nostre hanno il valore che il Signore loro assegna, oltre alle buone intenzioni che di certo ascolta...
Credo però, che una specifica intenzione del genere sia molto impegnativa: significa entrare in una trincea particolare alla quale penso si debba essere specificamente chiamati. Non sono sicura di quel che dico; me lo dice un certo generico discernimento...
Credo che un esorcista sia già protetto dal suo Ministero, da una vita di fede e preghiera molto intensa e, anche, dall'uso - che appartiene solo a lui - di formule efficacissime (se ripristinate nell'originale latino, come credo già avvenuto) e, normalmente, credo sia affiancato anche da altri sacerdoti.
Potrebbe essere un fan, un clone:
Luìs,
io non sono un clone e ti ho risposto ;)
L'infatuazione della Destra giovanile, confusa, idealizzante e anche un po' ingenua, era piuttosto diretta verso tutte le "società tradizionali" fondate su onore e fedeltà, dagli Indiani d'America ai samurai giapponesi alla Cavalleria medioevale.
Beh, Silente. Anche i modernisti in fondo partono da infatuazioni antropocentriche... il termine "tradizionale" non è sempre una garanzia: dipende da QUALE tradizione veicola.
Nella mia ignoranza, e nella mia personale Weltanschauung molto terra tera, mi sembra che a voler distinguere, distinguersi, allontanarsi, da tipi come Guenon, Ebola ed altri, i cattolici " di destra" si sono ritrovati, in pratica, prima democristiani, poi popolari, ora piddini, e domani ?
Come ha scritto Mundabor: se sei sulle barricate, non chiedi al tuo vicino "Ehi, e i 50 euro che t' ho prestato un mese fa?", ma prima combatti con lui e fai fuoi il nemico, poi, gli chiedi i 50 euro.
Con eccessivi purismi e " con quelli, mai" ci ritroviamo ora con Bergoglio, Mattarella, Obama, ecc. Per non dire cosa è costato in passato. Gli Aventini non servono, fanno solo il gioco dell' avversario.
Rr
Scusi, mic, ho letto male. Ancora una volta. :o
Certo cara Mic, il termine "tradizione" è polisemico e quindi può avere significati parzialmente diversi, soprattutto in relazione alla loro "densità" valoriale. Anche un panettone può essere "tradizionale". Sono certamente d'accordo con te: il termine "tradizionale" non è sempre una garanzia: dipende da QUALE tradizione veicola.
E ovvio quindi che quando mi riferisco alla Tradizione cattolica uso il termine Tradizione con una valenza - e un'intenzione - ben diversa rispetto all'espressione "società tradizionali". Nel primo caso con una valenza metafisico-veritativa a noi ben nota e condivisa, nel secondo come descrizione sociologico-storica di un tipo di società, anche se magari con una soggettiva sfumatura di apprezzamento storico.
@ Luis Luiz
Il suo disaccordo verte su cio' che il prof. Di Vona mi ha detto. Bene. Sono io il prof. Pasqualucci, autore del libro su Rousseau e Kant, scritto tanti anni fa, che lei benevolmente cita. Non sapevo di essere un autore "di fama internazionale", lo dico sinceramente.
Circa il suo rilievo sui mussulmani: adesso e' tardi e non riesco ad essere lucido come vorrei, in piu' oggi ho passato tanto (troppo) tempo al computer. Giusto far rilevare il coraggio con il quale si battono per la loro fede (anche se il loro modo di combattere mi sembra alquanto discutibile). Teniamo presente anche che la loro fede e' lo stesso della loro politica e che sono sottoposti ad un rigidissimo controllo sociale. I combattenti poi si aspettano appena morti di ricevere in dono per l'eternita' le famose vergini (ma si puo' morire ed ammazzare, dico io, per una religione che prospetta un aldila' del genere?). Invece, si troveranno di fronte Gesu' Cristo Nostro Signore, in tutta la sua maesta' di Giudice infallibile. Sul fatto che si battano per la "morale naturale", penso che bisognerebbe precisare meglio il concetto. Certo noi qui in Occidente stiamo facendo carne di porco della "morale naturale". Ma questo non e' sufficiente a vedere nell'islam un modello. La sodommia adesso la condannano a morte in diversi Stati loro, ma in un passato neanche tanto lontano non tolleravano (almeno in certe aree) i "fidanzamenti" pubblici tra uomini? Ho letto sul Corr. d. Sera dell'anno scorso che un ostaggio canadese dei terroristi islamici (liberato dopo alcuni mesi) nel Mali o giu' di li' affermava esser l'omosessualita' pratica normale tra i guerriglieri terroristi stessi. Il giudizio sull'islam, unico valido, mi sembra esser quello del sacerdote esorcista, sull'intervista del quale si e' sviluppata la presente discussione. [SEGUE, PER SILENTE]
Sono d'accordo con l'analisi di Silente, in particolare sull'ultima parte. Quel che non mi spiego è come figure luminose come Gianfranceschi, dopo una fase "tradizionalista" (in senso cattolico, oltre che evoliano), si siano accontentate del cattolicesimo postconciliare. Forse per stanchezza. Li comincio a capire. Mic, se non mi pubblichi neanche questo giuro che mi converto alla religione dei Sioux Oglala.
Probabilmente non lo capisce nemmeno lui.
@ SILENTE
Prendo atto della sua chiara e circostanziata spiegazione e gliene sono grato. Lei conosce l'ambiente della destra sicuramente meglio di me. Mi ricordo che il prof. Di Vona menziono' espressamente Guenon. Non saprei dire se abbia parlato anche della mediazione di Evola. Onestamente non lo ricordo. Dico questo, pensando al libro di Di Vona, "Evola e Guenon. Tradizione e civilta'", SEN, Napoli, 1985", che lei certamente conosce. Un testo che ho trovato illuminante.
Che Evola abbia potuto rappresentare un involontario aiuto per il ritorno al cattolicesimo, cio' puo' sembrare strano, visto dall'esterno. Pero' le vie del ritorno alla fede sono le piu' diverse e non sta a nessuno metterci becco. Credo di capire che l'aiuto possa esser venuto soprattutto dalla critica di Evola al mondo moderno, in nome di una Tradizione, anche se la tradizione cui lui voleva rifarsi non era quella buona. Ora, secondo me, il problema quale puo' essere? Stiamo sempre dibattendo sul piano dei concetti, lasciando da parte le storie personali, si capisce, anche se di fatto sono dietro i concetti e i valori che uno professa. Il problema, parlo per me, e' capire esattamente il significato del concetto di "cattolicesimo tradizionale". Per farla breve: vedere se non sia pervaso, presso alcuni, da quel "tradizionalismo" che giudico del tutto negativo, in quanto di origine non cattolica ma "sapienziale", per cosi' dire, ossia esoterica.
Grazie per l'attenzione.
Per farla breve: vedere se non sia pervaso, presso alcuni, da quel "tradizionalismo" che giudico del tutto negativo, in quanto di origine non cattolica ma "sapienziale", per cosi' dire, ossia esoterica.
Questo è un punctum dolens. Credo che certe 'tendenze' siano piuttosto diffuse...
@ prof. Pasqualucci,
È un piacere e un onore poter comunicare con Lei su questo blog. Sono 100% d'accordo con Lei sulla necessità di una critica del concetto di Tradizione. Sui mussulmani, dico soltanto che i loro ammiratori giovani sono molto più numerosi dei lettori giovani del povero Guenon, anche coi suoi 7000 gradi massonici. Un cordiale saluto dal Brasile.
@ Luis Luiz
Naturalmente l'affermazione secondo cui "l'enneagramma sia cosa buona" non poteva venire che da un gesuita.
Fu proprio il gesuita Ochs a proporre una lettura cristiana della dottrina esoterica dell'enneagramma, confondendo, così, ancora una una volta, il Sacro col Profano.
Ma siamo proprio sicuri che il gesuitismo sia cosa buona?
@ Luis Luiz
Grazie del generoso attestato di stima. Ricambio stima e saluti con la massima cordialita'. La discussione sull'Islam e la tradizione mi sembra sia stata proficua, innanzitutto nel senso di aver posto all'attenzione la necessita' di un'analisi critica del concetto di tradizione (tradizione e tradizionalismo). Necessita' tanto piu' grave per noi cattolici dopo che il Vat. II ha adottato un concetto di "tradizione vivente" (nella Dei Verbum) che appare dubbio a diversi interpreti (quorum ego) perche' sembra utilizzato per far dipendere l'azione della Chiesa esclusivamente dal "vivente" cioe' dalle esigenze della situazione del momento, dalla quale scaturirebbe la norma per l'azione stessa! (Sappiamo: filosofia della prassi "che si rovescia", che si attua, creandosi la sua propria legittimazione: Marx-Blondel- Esistenzialismo-Teologia della Liberazione). Penso alle critiche, molto piu' autorevoli delle mie, rivolte da mons. Gherardini al concetto di Tradizione del Concilio nei suoi importanti studi. Circa l'ammirazione di molti giovani per l'Islam guerriero e conquistatore, penso lei abbia ragione nel sostenere che ha luogo indipendentemente dall'influenza di Guenon e/o Evola, che pure c'e' stata. Abbiamo visto che ci sono giovani occidentali di etnia europea che vanno a combattere con l'Isis. Ci sono anche, per fortuna, dei volontari europei con i cristiani che si stanno finalmente organizzando per combattere, in Irak e Siria. l'hanno detto in tanti che l'attrazione per l'Islam riempie un vuoto morale grave. Forse tanti giovani sono stufi di vivere in una societa' dove comandano il Mercato, la Borsa, miriadi di gruppi e gruppuscoli, le femministe, i gay, i preti arcobaleno, dove non ci sono ideali degni di questo nome per i quali battersi e rischiare. Dovrebbero morire per la liberta' di mercatare globalmente o le "quote rosa" o i "diritti degli animali" e dei "pervertiti", per tacer del resto? Siamo da decenni ammorbati da un "sentimentalismo" che seziona i moscerini ed inghiotte spaventosi cammelli. E'normale che una societa' del genere provochi una progressiva reazione violenta, sino all'odio. C'e' poi il senso dell'inanita' e del ridicolo, che si traducono nella vergogna per dover subire un tal modo di vivere. Per fare un esempio, sembra che i problemi piu' importanti degli eserciti europei siano quelli di costruire asili-nido per i figli (comunque scarsini) delle soldatesse o di proteggerle dalle molestie dei colleghi maschi. Poi, vedi un po', la grande stampa che ti esalta il "matrimonio" di due soldatesse lesbiche. Via..quo usque tandem...Per concludere: sui giovani di destra, per i quali era molto importante il concetto dell'onore, con annessi e connessi (concetto indubbiamente essenziale), credo che, non potendo piu' trovarlo nella nostra societa', votata dal 1945 al "pacifismo" e alla "desistenza" morale, sottomessa ad una classe dirigente sempre costretta al compromesso, l'abbiano cercato in modelli estranei, per esempio nell'etica del samurai e nelle spirito guerriero dell'islam. Non so se questa mia interpretazione e'esatta. Comunque, l'importante e' che si apra una riflessione generale sul concetto di Tradizione.
Professore,
non partono solo per combattere con l'ISIS o i cristiani che giustamente si difendono in Siria ed in Irak, ma vanno anche in Ucraina per stare o da una parte o dall'altra.
RR
Caro professor Pasqualucci,
grazie per l'attenzione e la risposta, che proviene da un Autore che stimo: ho trovato il suo Unam Sanctam esemplare per chiarezza, completezza e analisi documentaria. E godibilissimo il suo convincente Cattolici in alto i cuori.
Del prof. Di Vona conosco, oltre a vari articoli, il suo Evola Guénon De Giorgio, SeaR Edizioni, Borzano (RE), 1993, che è, credo, una riedizione del testo da Lei citato.
Nel merito: è vero, fu un fenomeno strano e, aggiungo, provvidenziale quello che fece sì che moltissimi giovani di Destra, transitando per Evola, o leggendo Evola, approdassero convintamente al Cattolicesimo o, se già cattolici, rafforzasse la loro fede. Tale fenomeno, che fu troppo condiviso per rappresentare una casualità di coincidenti percorsi personali, è stato rilevato, oltre che dal da me già citato Pino Tosca, anche da Primo Siena, Incontri nella terra di mezzo, Solfanelli, Chieti, 2013. Anche il bravo, ma spesso polemico, Piero Vassallo lo ha ammesso, forse obtorto collo, in alcuni suoi scritti. Come sopra dicevo, a molti di noi Evola fece intravvedere, confusamente e in modo distorto, l'Assoluto, e lo andammo a cercare là dove c'era veramente. Spiega Fausto Gianfranceschi, parlando dell' "ambiente" dell'epoca (cito da Primo Siena, op. cit., pag.65):
" Pur non essendo Evola cattolico, paradossalmente le sue opere riuscivano, in chi di noi lo era, a rafforzare la convinzione che la filosofia perenne della Chiesa fosse l'unica forma di pensiero vivente e istituzionalizzato in grado di dettare regole di azione e di giudizio".
Il fatto venne rilevato persino da un cattolico "di sinistra" (ma onesto osservatore del nostro "ambiente") come Giovanni Tassani che, parlando del percorso dell'editore Tommaso Romano dall'evolismo al cattolicesimo, accenna "ad un fatto pressoché unico nel panorama culturale italiano: la "conversione" al cattolicesimo di elementi acattolici quando non addirittura ostili ad esso. Questo avviene, o è avvenuto da tempo, in settori di questa destra estrema assetata di assoluto" (Pino Tosca, op. cit. pag. 53).
Mi si consenta un'ultima, doverosa nota, rivolta anche alla cara Mic: quando uso il termine "cattolicesimo tradizionale", espressione certamente infelice ma necessaria, visto che abbiamo perso anche la battaglia delle parole (noi dovremmo autodefinirci semplicemente "cattolici", perché dovrebbero essere "gli altri" ad aggettivare variamente la definizione "cattolici"), mi riferisco esattamente al significato da Lei e da Mic certamente condiviso di "tradizionale" come rappresentazione di indefettibile fedeltà alla Tradizione e alla Dottrina di sempre tramandata dalla Chiesa Cattolica, apostolica, romana, senza aggiunte, senza sottrazioni, soprattutto senza alcuna ambigua tentazione "sapienziale" o peggio, esoterica, da cui mi sono sempre tenuto ben lontano.
Grazie, caro Prof. Pasqualucci, per questa interessante discussione. E grazie a Mic per averci concesso lo spazio per parlare anche di argomenti forse (dico forse) non perfettamente attinenti alla "ragione sociale" del sito, ma certamente "collaterali".
Con stima
Silente
Caro professor Pasqualucci,
vedo adesso la sua ultima nota. Condivido tutto, ma in modo particolare la sua conclusione ("Per concludere... etc.). La sua interpretazione è esatta e coincide perfettamente con la mia e con quanto ho cercato di esprimere, con ben minore nettezza ed efficacia, nei miei post precedenti.
@ Silente
Grazie per la grande stima che dimostra ai miei lavori. Stamattina ho ricevuto cosi' tante lodi, che ci campero' per non so quanto tempo! Mi fa piacere che lei sia d'accordo sul concetto, che considero vitale, di aprire, se possibile, un'ampia riflessione sul concetto di tradizione, della quale ovviamente il dibattito sul blog sarebbe solo una parte. Il tema, per certi aspetti esula dall'ambito teologico, ma nello stesso tempo vi e' strettamente connesso, per i noti motivi. Penso anch'io che bisognerebbe definirsi "cattolici" e basta. Pero' l'attuale confusione costringe a precisare, anche se se ne farebbe volentieri a meno. La precisazione a sua volta implica una definizione chiara di cio' che si deve ritenere con "tradizione". Grazie anche a Mic per averci dato tutto questo spazio.
@ Rr
E' vero, vanno anche a combattere in Ucraina, dalle due parti. Me ne ero dimenticato. E' una guerra sciagurata, provocata a mio avviso da certi ben noti apprendisti stregoni, che sembra (Dio non voglia) riportare l'Europa ai tempi sinistri di Monaco 1938. Ma, per quanto riguarda i giovani che vanno a combattervi di loro iniziativa, sicuramente si tratta anche per loro di colmare in questo modo (con maggiore o minore consapevolezzaa) il vuoto di ideali, di valori ed anzi il pervertimento di valori che dilaga nelle nostre societa'.
Al cortese e dotto amico"silente": è indubbiamente vero che alcuni lettori di Evola si convertirono al Cattolicesimo (lo affermava, ad esempio, il compianto amico Pino Tosca) Sostengo tuttavia che la conversione al Cattolicesimo dipendeva da un fraintendimento dello "spiritualismo" evoliano e dalla mancata avvertenza dell'ispirazione formalmente/esplicitamente atea (cfr. Cavalcare la tigre) di Evola. Non il pensiero di Evola ma un provvidenziale abbaglio intorno ad esso ha ispirato la conversione al Cattolicesimo di alcuni lettori di Evola militanti a destra. Ricordo un popolare proverbio che recita "Dio scrive dritto sulle righe storte degli uomini". Forse in questa profonda - popolare verità dobbiamo cercare le ragioni delle conversioni occasionalmente (sottolineo "occasionalmente") causate dalla lettura di Evola. Nell'opera di Evola, infatti, non si legge alcun apprezzamento e alcuna concessione alle verità cattoliche. Anzi...
Con senso di amicizia, porgo cordiali saluti, piero vassallo
Caro Professore,
La ringrazio moltissimo per la bellissima analisi, dove non trovo assolutamente niente da ridire. In tempi di bergogliane tenebre come i nostri, portare un po' di luce tramite l'analisi dei concetti è un lavoro urgente. Anche perchè confondere la pseudo-tradizione massonica e illuminata con la Tradizione apostolica custodiata dalla Chiesa alla luce dello Spirito è un errore così colossale che può portare soltanto ai peggiori disastri. Sugli mussulmani, il tema è troppo vasto, ma mi sembra che E. Michael Jones, tra i più coraggiosi intellettuali cattolici dell'attualità, svolge un lavoro interessante di intesa tra cattolici e islamiti sciiti. Lavoro che è visto col massimo orrore dai grandi di questo mondo.
Grazie! :)
Si sente già odore di birra bavarese in Europa.....il problema, come ben diceva con acutezza Rr, è che si fa di tutto per distogliere l'attenzione degli stolidi ed imbelli europei dai veri problemi causati in tandem da provetti maghi illusionisti e guerrafondai per nascondere le loro mire espansionistiche, solo che non si possono fare i nomi veri e allora si fa un po' di bassa macelleria in qua ed in là fin quando il bubbone scoppierà veramente ed allora saranno dolori per tutti.....su Evola, Guénon and co. li ho letti avidamente da giovane studente, ma assolutamente non mi fecero nascere alcun desiderio di ritornare all'ovile, poi ognuno può farsi le più disparate idee su determinati libri ed autori, mi viene a tal proposito in mente Battiato, grande cultore di esotico/terismi, divenuto ora ricercatore non so bene di che, e pittore sufi. Anonymous.
Ringrazio Piero Vassallo, che tutti noi stimiamo e da cui molto attingiamo, per il suo intervento e per la precisazione.
Forse una ragione dell'influsso di Evola su una certa destra giovanile, può essere collegato ad un certo spirito ghibellino confuso con la "virilità" spirituale...
Ma il discorso è ben più complesso e porta lontano, con collegamenti e intrecci tra varie correnti filosofiche e culturali passate e contemporanee.
Ognuno di questi autori in qualche modo 'esoterici' - dei quali è facile subìre il fascino finché la formazione (ma soprattutto la fede) non raggiunge quella che non esito a definire 'purificazione' -, formula sintesi personali e complesse del magmatico pensiero e corrispondenti dinamiche con le quali essi sono venuti a contatto ed hanno assimilato a loro modo nei diversi periodi della loro vita.
A molti può capitare di coglierne gli elementi al momento più congeniali, salvo poi ad accantonarli definitivamente, quando raggiungono il vero Approdo. E allora non è più un vagare. E dunque non più erranti errabondi: mi vien da dire in-erranti e ciò non per se stessi, ma perché "trapiantati" nell'Unica Via che è anche Verità e Vita: Gesù Signore nella Sua Chiesa. Oggi in apnea come non mai, ma con riserve inesauribili di Aria delle Altezze proprio nella Tradizione perenne, ancora e sempre docente non dialogante e sempre santificante fino alla fine dei tempi da un Altare che è anche ma non solo una mensa. E "viva" perché incarnata nel tempo in Lui e con Lui, ma portatrice dell'eterno e protesa verso il futuro escatologico; non "vivente" perché del tempo e dunque ancorata al presente della storia, dispersa in molti rivoli, destinati prima a poi a disseccarsi, perché alimentati solo dalle mode e dalle ideologie cangianti del momento.
Caro Professor Pasqualucci,
grazie per le Sue cortesi parole. Condivido la sua esigenza di fare chiarezza, semantica e valoriale, sul termine "tradizione". E' ovvio: come direbbero alcuni semiologi (categoria accademica che non gode della mia simpatia - forse è un effetto Umberto Eco) dipende dal contesto e dal "significante". Però, per restare "terra terra", come saggiamente ci invita Rosa qui sopra, credo che, per noi (e quel "noi" ha un significato identitario riconducibile al "tradizionalismo" ben rappresentato da questo sito) il significato principe debba esser quello della Tradizione cattolica.
Certo, poi il termine può essere usato (e io lo uso in un'accezione positiva) per descrivere società, idee, "visioni del mondo" basati su valori basati su onore, fedeltà, senso del Sacro, disprezzo per una visione esclusivamente "economicista" della vita, gerarchia. In questo senso, tutte - o quasi - le società anteriori alla Riforma e alla Rivoluzione lo furono. E' quello che Umberto Eco, spregiativamente, ha definito "ur-fascismo". Et pour cause.
Ben venga, quindi, una discussione, scientificamente fondata, sul termine "tradizione", che ci faccia uscire dagli equivoci di Zolla e da tentazioni "gnostiche" (termine di cui, forse, stiamo abusando, talvolta a sproposito).
... Battiato, grande cultore di esotico/terismi, divenuto ora ricercatore non so bene di che, e pittore sufi
Nonché in qualche modo 'profeta', se ricordiamo il papa nello Sri Lanka che indossa 'paramenti' altrui :
"...Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming ..."
Caro professor Vassallo,
sono sinceramente onorato dell'attenzione che mi dedica. Lo dico per la stima che ho per Lei, per la Sua storia, per le Sue opere, che ornano quasi tutte la mia libreria. Abbiamo condiviso, pur con una differenza di un paio di generazioni, la stessa storia politica. Forse, ci siamo persino incontrati in qualche meeting politico negli anni '70, a Genova o a Roma. Fine di quello che le potrebbe sembrare, ma non lo è, un esercizio di captatio benevolentiae.
Il nostro disaccordo è su Evola, e forse non solo. Lo dico chiaramente, e da cattolico: non sono d'accordo sul suo giudizio totalmente negativo su questo pensatore. Fermo il rifiuto del suo "paganesimo", del suo "magismo", delle sue ambigue e pericolose tentazioni esoteriche, molta parte del suo pensiero metapolitico può essere condiviso anche da un cattolico. Ed è a questo che mi riferisco quando dichiaro che Rivolta contro il mondo moderno, Il Fascismo visto da Destra, Gli Uomini e le rovine possono essere anche letti in una prospettiva cattolica. Certo non Imperialismo pagano, ma come dicevano i gesuiti - quelli sani di una volta -, "distingui, distingui, distingui".
Giustamente lei cita - ma l'ho citato anch'io - la testimonianza di Pino Tosca, indimenticabile (posso dirlo?) camerata, con cui ho militato nella corrente rautiana. Eppure, caro Vassallo, lei sa perfettamente quanti "fascisti", da lei certamente conosciuti personalmente, sono diventati cattolici, o sono rimasti cattolici, anche grazie, e non nonostante Evola. Militavano con Lei nei "Figli del sole". Faccio alcuni nomi: Fausto Gianfranceschi, Silvio Vitale, Fausto Belfiori, Carlo Amedeo Gamba, che ho personalmente conosciuto. Fonte: le Sue opere e Primo Siena. E forse non era cattolico l'indimenticabile Giovanni Volpe, che conobbi e intervistai per una radio di destra milanese, che pubblicò per le sue edizioni Gli uomini e le rovine e Il Fascismo visto da destra di Evola?
Caro Vassallo, non è forse ora, data la tragicità dell'ora presente, di stemperare certi giudizi e di accettare quello che c'è di buono anche in autori, come Evola, che certamente cattolici non sono ma che sono stati, e possono esserlo ancora, veicoli, certamente involontari ma provvidenziali, di conversione alla Verità Cattolica?
E poi, (in cauda venenum) è certo che alcune Sue simpatie per il pensiero di Gentile, che mai fu cattolico e che non poteva esserlo, al di là di sue alcune dichiarazioni "ecumeniche", in virtù del suo pensiero attualista, siano più compatibili con la Dottrina Cattolica, di un eventuale simpatia per Evola, che almeno nel Sacro sovrastorico ci credeva. Lo so, argomentazione rozza...
Mi creda, caro Vassallo, che la saluto con immutato rispetto, stima e simpatia.
Silente
molta parte del suo pensiero metapolitico può essere condiviso anche da un cattolico.
Peccato che il cattolicesimo non sia una metapolitica.
Caro Angelo,
certo che no. Ma il cattolicesimo può ispirare una dottrina sociale, una visione del mondo, un retto reggimento politico, una visione della storia - tutto questo lo possiamo definire "metapolitica" - e valutarne la coerenza rispetto ai principi del Vangelo e della Dottrina così come elaborata, anche con risvolti politici e metapolitici, da, tra gli altri, San Paolo, Sant'Agostino, San Tommaso. O lei pensa che il cattolicesimo sia un'idea disincarnata, solo ultramondana, astratta?. Questo si chiama gnosticismo. Il Cattolicesimo si fonda su un'Incarnazione nella storia e per la storia. E ciò non solo non esclude, ma anzi implica e necessita una metapolitica. Poi, la chiami come vuole...
Anonymous,
più che birra bavarese, purtroppo si sente puzza di Weimar...
Rr
Caro Silente, dell'opera di Gentile Primo Siena (da me condiviso) afferma che è utile per uscire dall'idealismo (e naturalmente dal neo idealismo). In questi giorni è uscito per i tipi di Novantico un mio saggio su Gentile. se mi fa avere il suo indirizzo sarò felice di spedirle una copia. Su Evola ha scritto un saggio molto chiaro Roberto Dal Bosco. Il nostro (di noi cattolici) problema è il non uso e la non profonda conoscenza degli autori nostri, cito - fra i tanti - Cornelio Fabro, Marino Gentile, Nicola Petruzzellis, Carmelo Ottaviano, Michele Federico Sciacca, Maria Adelaide Raschini e Augusto Del Noce. E il cardinale Giuseppe Siri, autore di lettere pastorali magistrali. E Paolo Pasqualucci, autore di saggi filosofici di notevole spessore e di straordinaria attualità. Conosciuta la nostra filosofia si possono leggere anche gli autori non cattolici (Evola ad esempio)Leggere tutto Evola, e scoprire il "filone" dominante del suo pensiero, come ha fatto Roberto Dal Bosco- E' possibile che ci siamo conosciuti in occasione di incontri politici della defunta destra. Penso che lei abbia letto i miei interventi (sempre fortemente critici nei confronti della scolastica adelphiana) nel Secolo d'Italia diretto da Giano Accame. Forse ci siamo incontrati nei convegni promossi da De Tejada e da Paolo Caucci. Le assicuro comunque che seguo con vivo interesse i suoi interventi nel magnifico sito della dottoressa Maria Guarini. Le invio intanto cordiali e camerateschi saluti.
Silente ha detto :
"Caro Vassallo, non è forse ora, data la tragicità dell'ora presente, di stemperare certi giudizi e di accettare quello che c'è di buono anche in autori, come Evola, che certamente cattolici non sono ma che sono stati, e possono esserlo ancora, veicoli, certamente involontari ma provvidenziali, di conversione alla Verità Cattolica?"
Ubi major minor cessat ovviamente. Ma mi permetto di agggiungere che sarebbe invece ora che la destra radicale finisca di agitare certe fumisterie nel mondo cattolico che non si riconosce nella vulgata progressista. E gli permetta di attingere alla sana tradizione della Chiesa, senza pagare dazio alle conventicole nate per motivi ideologico-politici.
Si poteva indulgere negli anni '70 a certo spiritualismo di marca orientale in contrapposizione all'orizzonte materiale marxista, anche se - proprio grazie alle indicazioni di Vassallo - certi falsi profeti erano smascherabili in nuce (vedi es. il caso di Zolla , esposto da R.Manfredini ne "il cattoadelphismo"
Oggi molte persone stanno riscoprendo la ricchezza della tradizione cattolica, in maniera autonoma , magari proveniendo da varie discipline orientali e li si risospinge in braccio a personaggi responsabili di tanti deragliamenti.
Questo non è più possibile.
Caro Angelo,
certo che no. Ma il cattolicesimo può ispirare una dottrina sociale, una visione del mondo, un retto reggimento politico, una visione della storia - tutto questo lo possiamo definire "metapolitica" - e valutarne la coerenza rispetto ai principi del Vangelo e della Dottrina così come elaborata, anche con risvolti politici e metapolitici, da, tra gli altri, San Paolo, Sant'Agostino, San Tommaso. O lei pensa che il cattolicesimo sia un'idea disincarnata, solo ultramondana, astratta?. Questo si chiama gnosticismo. Il Cattolicesimo si fonda su un'Incarnazione nella storia e per la storia. E ciò non solo non esclude, ma anzi implica e necessita una metapolitica. Poi, la chiami come vuole...
Silente, io conosco la destra bene quanto Lei. Anche lei tira fuori la storia dello gnosticismo, che vedo è un po' per tutte le stagioni. Evola rifiuta il cattolicesimo nei suoi fondamenti teologici. Quel che lei ha citato costituisce una parte importante del cattolicesimo, ma non la sostanza. A Evola, che io continuo a stimare, piaceva il Sillabo, la romanità, la gerarchia: ma non Cristo e la croce.
Caro professor Vassallo,
grazie per la sua cortese risposta e per l'attenzione che mi concede. Leggerò con attenzione il suo saggio su Giovanni Gentile. Al di là della sua impostazione filosofica, che condivido poco proprio per via del suo idealismo, Gentile è stato uno dei più grandi filosofi del '900 e il tragico Martirio a causa della sua volontà di pacificazione tra Italiani dimostra la sua grandezza di pensiero e di vita. Ho da poco terminato di leggere la sua raccolta di scritti curata da Marcello Veneziani.
Per il resto, sì la seguivo quando scriveva sul Secolo quando era diretto dall'indimenticato Giano Accame.
La seguivo anche quando scriveva sulla rivista Certamen edita dall'altrettanto indimenticato Fabio de Fina. Continuo a seguirla sul bel sito di cui è condirettore.
Anche se non sempre sono d'accordo con alcuni suoi giudizi (ma i miei dissensi sono marginali), considero suoi testi quali Le culture della destra italiana, Itinerari della destra cattolica, Ragione e fede, Nero su rosso, I figli del sole (ne cito solo alcuni) fondamentali contributi atti a illuminare storia, cultura e autori della Destra, e soprattutto a segnalare l'importanza, anzi, l'indispensabilità del contributo cattolico alla Destra. Che speriamo che non sia poi così defunta...
Grazie per tutto questo.
Contraccambio di cuore i cordiali e camerateschi saluti.
Silente
Caro Angelo,
lei scrive: "Silente, io conosco la destra bene quanto Lei. Anche lei tira fuori la storia dello gnosticismo, che vedo è un po' per tutte le stagioni. Evola rifiuta il cattolicesimo nei suoi fondamenti teologici. Quel che lei ha citato costituisce una parte importante del cattolicesimo, ma non la sostanza. A Evola, che io continuo a stimare, piaceva il Sillabo, la romanità, la gerarchia: ma non Cristo e la croce.
Questa discussione su Evola incomincia a diventare un po' stucchevole: mai detto che Evola fosse cattolico, mai detto che tutto è approvabile, mai detto che debba essere un autore di riferimento per i cattolici. Dico solo che vi sono aspetti metapolitici e metastorici nel suo pensiero che ritengo interessanti e degni di lettura e di attenzione. Lei stesso afferma: "...Evola, che io continuo a stimare.... Ecco, anch'io.
Sono anche d'accordo con lei sull'uso distorto, e spesso sull'abuso, del termine "gnostico", talvolta usato senza cognizione di causa e come "clava" dialettica. Ma non credo, sinceramente, di averlo usato impropriamente nel contesto del ragionamento del mio post precedente. Era un post, non un saggio.
Grazie comunque per la sua attenzione.
Anche questo, ad esempio, esprime una certa cultura di "destra". Non ci si ritrova nulla di gnostico.
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2014/12/sanno-tutto-e-non-credono-niente-incubo.html?m=0
"Figli piccoli, guai piccoli, figli grandi, guai grandi, figli sposati, guai raddoppiati. Filosofi piccoli, sciocchezze piccole. Filosofi grandi, corbellerie grandi. TITANI (del pensiero) come fu Evola: sciocchezze TITANICHE".
Grande mons Petrella! Una battuta folgorante su Evola! Un giorno racconterò la storia (e la causa) della mia separazione/liberazione da Evola (quando avevo 22 anni: ne sono passati sessanta!) Intanto posso dire che credevo che lo evolismo fosse un efficace antidoto allo storicismo hegeliano. un'illusione imperdonabile, dovuta alla mia ignoranza e alla mia poca intelligenza: Evola fu un ateo immanentista - un piccolo Hegel.
http://www.salpan.org/ARTICOLI/Julius%20Evola.htm
Grazie Vassallo,
sarebbe davvero interessante conoscere quella 'storia' :)
Anche questo, ad esempio, esprime una certa cultura di "destra". Non ci si ritrova nulla di gnostico.
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2014/12/sanno-tutto-e-non-credono-niente-incubo.html?m=0
Toh guarda..Elemire Zolla...come volevasi dimostrare.
Michele Ognissanti ha detto...
http://www.salpan.org/ARTICOLI/Julius%20Evola.htm
3 marzo 2015 20:30
.
Quando ho scritto l'articolo di cui, al link che vedete, potete leggere degli ampi brani, mi saltava il computer in continuazione.
Solo appoggiando una medaglia di San Benedetto sul computer, ho potuto concluderlo.
la storia del mio distacco dal pensiero evoliano inizia in casa di Evola, in una serata del luglio 1955, quando l'iniziato disse con tono distaccato ma solenne di aver posseduto 775 ragazze e di contare di raggiungere la quota di mille possessi - cominciai allora ad accorgermi che l'uomo non aveva il senso del pudore, il senso del ridicolo e neppure quello del limite - la megalomania tormentava un uomo peraltro intelligente, ospitale e cortese e in certi momenti capace di vero umorismo (ad esempio è sua l'invenzione del termine evolomane)
purtroppo il primo evolomane della "scolastica" era lui stesso -
di Evola si danno alcune puntuali e - nella diversità - coincidenti interpretazioni:
1. De Tejada dimostrò la perfetta dipendenza di Evola da Schelling
2. Roberto Melchionda ricostruì il viaggio di Evola dal dadaismo all'esoterismo genoniano e ritorno
finale
3 Roberto Dal Bosco ha dimostrato che in Evola prevaleva una bruciante passione pornografica
Io credo che in Evola agisse una suggestione neognostica (suggestione che indirizzava al nichilismo apertamente dichiarato nelle opere tarde, a cominciare dalla cavalleresca Cavalcare la tigre)
ripeto: la lettura di Evola ha convertito i lettori che nelle sue opere leggevano giochi di parola abbaglianti ma irriducibili alla verità cristiana
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