Gli inglesi non sono tutti uguali e i cattolici inglesi esistono ancora: appartiene a questa sparuta categoria Clare Short, madre di tre figli, che ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera aperta al cardinale Nichols per richiamarlo con fermezza disperata ai doveri del suo ruolo di pastore della Chiesa Cattolica. Parole appassionate e dirette, quei “sì sì, no no” completamente svaniti dal panorama giuridico inglese, una boccata di dolorosa verità.
Caro Cardinale Nichols,
Ho letto la sua dichiarazione sul caso Alfie Evans con estrema tristezza e incredulità. Ho avuto la sensazione che si sia schierato con la cultura della morte che è così prevalente nella nostra società di oggi, piuttosto che difendere i valori evangelici della vita, della speranza, dell’amore e della misericordia. In questa lettera, voglio approfondire alcune delle cose che lei ha detto, e anche cercare di arrivare alla radice del perché ha preso le difese dell’ospedale, piuttosto che quelle di Alfie e dei suoi genitori.
Ha affermato: «La saggezza ci permette di prendere decisioni basate su informazioni complete, e molte persone che hanno preso posizione sul caso di Alfie nelle ultime settimane non avevano tali informazioni e non hanno fatto il bene di questo bambino».
Posso solo supporre da questa affermazione che lei avesse a disposizione più informazioni mediche e legali di quante ne avesse il pubblico?
Sapeva dell’orrendo abbandono che Alfie stava vivendo in ospedale?
Ho parlato con diversi genitori che hanno avuto e stanno vivendo esperienze terribili all’Alder Hey. L’Alder Hey ha una delle peggiori reputazioni tra tutti gli ospedali che io abbia mai incontrato. Come abitante di Liverpool, avrei pensato che sarebbe stato ben informato sulla reputazione di questo ospedale. E anche se non lo fosse stato, Mons. McMahon e il suo vescovo ausiliare Thomas Williams vivono a sole 8 miglia dall’Alder Hey. Sarebbe difficile per loro affermare di non essere a conoscenza di ciò che stava accadendo nel loro ospedale locale.
Queste immagini di Alfie [le foto del labbro ferito di Alfie e del tubo ammuffito, N.d.R.] sono state condivise più di 22mila volte sui social media. Nessuno dei suoi consulenti l’ha avvisata a riguardo? Non sapeva che l’unico motivo per cui Alfie ha ricevuto ossigeno e cibo dopo un giorno intero dopo essere stato estubato è stato perché suo padre Tom aveva minacciato una denuncia, dal momento che il protocollo di morte approvato dal giudice Hayden non parlava né di privazione dell’ossigeno né di sospensione della nutrizione? Non sapeva davvero nulla di tutto questo? Ho parlato con le persone che erano in aula quando Alfie è stato condannato a morte, e mi hanno detto che non hanno mai avuto un incontro così ravvicinato e straziante con la cultura della morte.
In realtà spero sinceramente che lei non sia stato correttamente informato della situazione nell’Alder Hey, perché se lei fosse stato informato e avesse deciso di supportarlo, ciò sarebbe un problema molto più grande e inquietante.
Che dire dello scandalo dell’Alder Hey nel 1999, quando vennero rimossi gli organi dai bambini morti nell’ospedale. Il personale ospedaliero ha inoltre nascosto e conservato 400 feti raccolti dagli ospedali nel nord ovest dell’Inghilterra. Non lo sapeva?
E poi c’è stato lo scandalo del 2003 quando l’Alder ha rimosso la ghiandola del timo a Amy Enright, di 5 anni, durante un’operazione per trattare un difetto del cuore. I suoi genitori hanno scoperto che la sua ghiandola del timo era stata “commercialmente scambiata o venduta” dall’ospedale in cambio di attrezzature ospedaliere con una compagnia farmaceutica. L’Alder Hey prelevò e vendette una parte del corpo di un paziente vivente. Non sapeva neanche questo?
Queste sono state tutte notizie di primo piano lungo l’arco di diversi decenni, il che mi porta a pensare che lei doveva essere a conoscenza della reputazione dell’Alder Hey.
Era consapevole di quanto malamente la famiglia fosse trattata dall’ospedale? Non avrebbero nemmeno dato alla mamma di Alfie un divano dove dormire durante gli ultimi giorni della vita di Alfie. I suoi genitori hanno dovuto dormire sul pavimento dell’ospedale accanto al loro bambino morente.
Il cappellano dell’ospedale non ha riportato queste informazioni a lei o all’arcivescovo McMahon? L’arcivescovo McMahon ha detto: «Sono grato per le cure mediche e di cappellania che Alfie sta ricevendo … So che stanno facendo tutto ciò che è umanamente possibile». Ha poi sottolineato che la squadra di cappellani dell’ospedale ha offerto un sostegno pastorale alla famiglia di Alfie e al personale dell’ospedale da quando il bambino è stato ricoverato a dicembre 2016, quindi avrei immaginato che avrebbero avuto modo di conoscere molto bene la famiglia, vero? Eppure la diocesi non si rese nemmeno conto che Tom e Alfie Evans erano entrambi cattolici – un fatto che fu sottolineato nella sentenza di febbraio ed era quindi ben noto da due mesi. In che modo il cappellano dell’ospedale è riuscito a perdersi questo fatto fondamentale se la famiglia era là da dicembre 2016?
Mi sembra che quella famiglia non fosse sostenuta dal cappellano o dalla diocesi. È per questo che il sacerdote italiano è venuto a offrire loro e ad Alfie il suo ministero nel momento di grande bisogno. E perché questo prete poi è stato improvvisamente richiamato dalla sua parrocchia dopo una dura telefonata da parte dei suoi responsabili? Immagino che una volta che fosse stato tolto di mezzo, il cappellano di Liverpool avrebbe potuto offrire alla famiglia un supporto approvato dalla diocesi molto più politicamente corretto e finalmente essere visto fare il proprio lavoro.
Chi è responsabile della cappellania ospedaliera in Inghilterra e in Galles? Sarebbe il Vescovo ausiliare del’Arcivescovo McMahons, Thomas Williams? Fu quello che, secondo quanto riferito, scrisse la prima dichiarazione ufficiale della diocesi di Liverpool sul caso Alfie perché l’arcivescovo McMahon era a Roma in quel momento. Casualmente è anche l’attuale presidente del Healthcare Reference Group della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, quindi questo lo metterebbe a capo della cappellania ospedaliera, immagino? Non era a conoscenza di cosa stava succedendo all’Alder Hey?
Mi perdoni se glielo dico, ma se il Presidente dell’Healthcare Reference Group della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles non sa cosa sta succedendo nel suo ospedale locale, specialmente durante un caso di alto profilo, allora dovrei interrogarmi circa la sua capacità di svolgere efficacemente il suo ruolo. Ma questo gli avrebbe procurato il beneficio del dubbio. Penso che sia più probabile che fosse ben consapevole di ciò che succedeva all’Alder Hey, proprio come l’arcivescovo McMahon sa e lei sa, e lei è del tutto d’accordo. E questa è la cosa più spaventosa di tutte.
La ragione per cui affermo questo è che ha detto ai vescovi polacchi la scorsa settimana che «quando discutiamo della dottrina della Chiesa qui (nel Regno Unito), dobbiamo spesso costruire un dialogo su argomenti sul bene comune della società». Ora per qualcuno che ha detto qualche istante prima , che «purtroppo, ci sono stati anche alcuni che hanno usato la situazione (di Alfie) per scopi politici», sembra una cosa molto politica da dire. Mi sembra che lei stia cercando di inserirsi nella narrazione politicamente corretta della politica britannica. È questo il caso? Se è così, siamo davvero nei guai.
I suoi commenti sembrano suggerire che ha avuto l’impressione che la morte di Alfie Evans fosse nel suo migliore interesse e nell’interesse della società. Gli “esperti” senza dubbio le hanno detto che lo era. Ma cosa considera il “bene comune” della società?
Lei è una persona molto più istruita di me, quindi sono sicura che è pienamente informato sul fatto che la società ha avuto un cambio di paradigma dall’etica medica classica alla Bioetica moderna negli ultimi 50 anni circa. C’è stata una crescita nel dibattito sui problemi relativi alla pratica etica medica. I medici non trovano più soluzioni a questi problemi nel modello etico di Ippocrate. Sta emergendo una nuova serie di valori moderni, vale a dire l’utilitarismo.
[Fonte]
14 commenti:
E' meglio forse sedersi scrivere una lettera, magari in due tre, e poi renderla pubblica, piuttosto che firme inflazionate, a meno che non raggiungano un numero molto consistente che agghiacci.
Tutta la mia ammirazione...che donna intelligente! Personalmente sono d'accordissimo, è molto strano che un vescovo difenda l'operato di un ente laico! Perché si è sentito chiamato in causa?
E ora, dopo l'Ohio:
http://www.lifenews.com/2018/05/03/south-carolina-senate-approves-bill-to-ban-all-abortions-declares-unborn-babies-as-people-under-law/
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/05/01/perche-dal-cielo-alfie-ci-interroga-ancora/
O.T.: Andate a leggere il blog di Tornielli...promulgata una Costituzione straordinaria, iniziata il 27 aprile e non ancora conclusa, per la riforma del processo di annullamento matrimoniale!!! Con specifica "formazione" di "operatori" destinati a famiglie LGBT, allargate, smembrate e chi più ne ha più ne metta! Ha creduto di fare fesso il mondo cattolico in un weekend...opacità e sotterfugio sono la sua cifra!
Intanto sembra che a don Gabriele Brusca, che ha assistito spiritualmente il piccolo Alfie nell'ospedale-lager, sia stato proibito di celebrare la S. Messa in pubblico, in attesa di essere trasferito in un'altra nazione (https://www.riscossacristiana.it/che-fine-ha-fatto-langelo-custode-di-alfie-di-redazione/).
E' ovvio, avendo fatto il suo dovere caritatevole di sacerdote andava punito esemplarmente. Non so se l'iniziativa sia di 'nichols' o venga da piani più alti.
Caro piccolo martire Alfie, prega per noi tutti.
Purtroppo sappiamo che il problema è spaventosamente esteso.
http://www.lanuovabq.it/it/anche-mia-figlia-kaila-e-morta-di-fame-e-di-sete-a-liverpool
http://lanuovabq.it/it/a-migliaia-sono-gia-morti-come-alfie-ecco-perche
È intuitivissimo che il cardinal Erode Nichols fosse perfettamente al corrente di tutto l'excursus del lagerhospital Alder Hay.
IL GRANELLINO��
(Gv 15,18-21)
Non tutti quelli che si professano cristiani sono perseguitati dal mondo. Il mondo è quella grossa fetta di umanità che si rifiuta di vivere secondo il Vangelo. Non solo rifiuta Gesù Cristo, ma gli è anche ostile. Il mondo rifiuta soprattutto la morale cristiana. Quindi chi annuncia il Vangelo e lo vive nella sua interezza viene perseguitato come Gesù.
Gesù è stato chiamato pazzo e fuori di sé quando insegnava di amare il proprio nemico. Gesù è stato chiamato pazzo e fuori di sé quando insegnava di dare il superfluo ai poveri. Gesù è stato chiamato pazzo e fuori di sé quando insegnava che l'uomo non divida ciò che Dio ha unito, riferendosi al matrimonio. Gesù è stato chiamato pazzo e fuori di sé quando insegnava la risurrezione della carne. Gesù è stato odiato quando insegnava che la religione non può e non deve avere come fine il profitto.
Gesù è stato messo a morte perché diceva di essere Figlio di Dio. In tutti i suoi insegnamenti Gesù non accettava compromessi. Non si adeguava alla mentalità del mondo. Quando insegnava la Verità non guardava in faccia a nessuno.
Se oggi insegni che il divorzio è immorale, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che il matrimonio tra due esseri dello stesso sesso è immorale, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che l'eutanasia è immorale, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che l’inseminazione artificiale è immorale, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che i rapporti prematrimoniali sono immorali, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che l'aborto è un crimine, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che la dottrina chiamata gender è immorale, il mondo ti perseguita.
Essere perseguitato significa non essere più considerato nella società, essere estromesso dagli uffici pubblici, essere calunniato, essere chiamato oscurantista, essere additato come nemico del progresso scientifico, sociale e morale della società.
Attenzione, fratelli e sorelle che vi state impegnando nell'annuncio del Vangelo in questo mondo! Puoi essere perseguitato nella tua stessa famiglia e comunitá cristiana. Considerati beato se vieni perseguitato a causa del Vangelo, perché grande sarà la tua ricompensa! Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
«Tutti noi, anche la Chiesa, specialmente nell’epoca successiva al 1945, ci siamo immersi nel mondo e abbiamo sepolto e occultato l’aldilà. Questo vale anche per me. Chiedo perdono a Dio e alla gente. Il rinnovamento deve venire profondamente dalla fede, dalla speranza e dalla carità».Card. Lehmann
Tre secoli di persecuzioni e il sangue dei martiri meritarono la conversione dei persecutori e la conquista dell'Impero, cioè della rilevanza politica e civile del cristianesimo. Per quindici secoli siamo stati una Cristianità, che progressivamente si è divisa, fino a scomparire sul piano nella rilevanza pubblica, civile e culturale. Sono stati quindici secoli di alti e di bassi, di generosità e di grandi opere legate alla fede e a una ragione portata ai massimi livelli perché ordinata e illuminata dalla fede, ma anche secoli di tradimenti e di approfitto della medesima che, non di rado, è stata coinvolta nelle meschinità umane.
A me sembra però che la causa principale della frana in cui oggi siamo giunti non sia dovuta solamente agli attacchi esterni, sempre più potenti organizzati ed efficaci e di cui spesso non si è andati a fondo nel comprenderne cause e ragioni del successo (rimandando il tutto a una giusta in sé ma insufficiente lettura preternaturale) , ma a una stanchezza interna, a un pensare in modo abitudinario e scontato che questo ordine fosse dovuto e che, in fondo in qualche modo si sarebbe sempre mantenuto pur nelle mutate situazioni storiche. Con questo ragionamento apparentemente "saggio", sostanzialmente fatalistico e paternalistico, fondato sull'idea che tanto "gli uomini non cambiano" la Chiesa e i cristiani si sono seduti sopra ai privilegi e alle situazioni favorevoli che nel corso dei secoli si sono costruite e offerte, agitandosi e mobilitandosi solo nei momenti critici riprendendo lo slancio evangelizzatore solo in quei momenti (si pensi alla possente opera di riconquista dopo Trento) per ricadere e trascinarsi poi in uno stanco consuetudinarismo e paternalismo, dominato dall'idea che certi rapporti di autorità e che la fede del popolo (malgrado la progressiva scristianizzazione delle élites) non sarebbe venuta meno. E invece in pochi decenni non ci si è accorti, se non a cose fatte, che l'erosione era stata lenta e graduale ma inesorabile. Da qui il tentativo, con diagnosi ancora sbagliate e con terapie proporzionalmente sbagliate di rimediare alla situazione presente degli ultimi cinquant'anni, con le quali la situazione è addirittura peggiorata.
Oggi dovrebbe essere chiaro a tutti che quei quindici secoli di cristianità sono finiti e che non possiamo chiedere a nessuno il diritto di ripristinarli, se non altro perché sarebbe un cristianità praticamente senza cristiani.
C'è un solo modo per fare in modo che almeno analogicamente si possano ricreare le condizioni che hanno dato vita a quella Cristianità: quello di formarsi, essere e vivere come veri cristiani e tornare ad aver voglia, prima ancora dello scontro inevitabile con i nemici (che però un giorno potrebbero pure diventare dei nostri: molto dipende anche dai nostri atteggiamenti e dai nostri argomenti), di portare e conquistare al bene, al vero, al bello e al buono (attributi anche nelle realtà naturali che partecipano di Cristo) le persone che incontriamo e le realtà nelle quali viviamo . Non è forse vero che "bonum diffusivum sui"?
Quello che voglio dire è che non dobbiamo chiedere niente a nessuno, ma riconquistare analogamente nelle mutate circostanze, che sono difficili perché operiamo per una seconda evangelizzazione dopo il rifiuto, non di rado cosciente, della prima, nello stesso modo con cui dopo tre secoli di incubazione l'Impero romano e le nazioni pagane sono diventate cristiane.
In tema di martiri innocenti:
https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/775-marcia-vita-2018-parla-virginia-coda-nunziante.html
Si, così la soluzione che troveranno sarà l'eutanasia diretta. Stiamo cadendo nella trappola?
OT
In tv e sui giornaloni non fa chic parlare del genocidio dei bianchi in atto da anni in Sudafrica.
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