Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 9 maggio 2018

Lettera del Card. Willem Eijk. «Il Papa non può ammettere l'intercomunione»

Della questione ho parlato qui, con accenno alla posizione del card. Robert Sarah e numerosi rimandi al contesto ed alle riflessioni che si impongono. Ora abbiamo la posizione ufficiale del card. Willem Jacobus Eijk (che già si era espresso: qui - qui), chiara, netta e autorevole.

La Conferenza Episcopale Tedesca ha votato a grande maggioranza [qui] a favore di direttive che implicano che un protestante sposato con un cattolico possa ricevere l’Eucaristia dopo aver soddisfatto una serie di condizioni: deve aver effettuato un esame di coscienza con un sacerdote o con un’altra persona con responsabilità pastorali; deve aver affermato la fede della Chiesa Cattolica, oltre ad aver “desiderato di porre fine a “gravi disagi spirituali” e deve avere un “desiderio di soddisfare la brama per l’Eucaristia”.

Sette membri della Conferenza Episcopale Tedesca hanno votato contro queste direttive [qui] e hanno chiesto il parere di alcuni dicasteri della Curia Romana. La conseguenza è stata l'invio di una delegazione della Conferenza Episcopale Tedesca che ha parlato a Roma con una delegazione della Curia Romana, fra cui il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

La risposta del Santo Padre, data tramite il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede alla delegazione della Conferenza Tedesca, e cioè che la Conferenza deve discutere di nuovo le bozze e tentare di raggiungere un risultato unanime [qui], se possibile, è completamente incomprensibile. La dottrina e la prassi della Chiesa riguardanti l’amministrare il Sacramento dell’Eucaristia ai protestanti sono perfettamente chiare. Il Codice di Diritto Canonico dice al riguardo:

“Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, urgesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti” C.I.C./1983, can. 844 § 4 (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) no 1400).

Questo concerne quindi solo casi di emergenza, soprattutto in cui si tratta di un pericolo di morte.

L’intercomunione è, in linea di principio, soltanto possibile con i cristiani ortodossi, perché le Chiese Orientali, pur non essendo in piena comunione con la Chiesa Cattolica, hanno veri sacramenti e soprattutto, in forza della successione apostolica, un sacerdozio e un’Eucaristia validi (CCC no 1400, C.I.C./1983 can. 844, § 3). La loro fede nel sacerdozio, nell’Eucaristia e pure nel Sacramento di Penitenza è uguale a quella della Chiesa Cattolica.

Invece, i protestanti non condividono la fede nel sacerdozio e nell’Eucaristia. La maggior parte dei protestanti tedeschi è luterana. I luterani credono nella consustanziazione, che implica la convinzione che, oltre al Corpo e il Sangue di Cristo siano realmente presenti anche il pane e il vino, nel momento in cui vengono ricevuti. Se qualcuno riceve il pane e il vino senza credere questo, il Corpo e il Sangue di Cristo non sono realmente presenti. Fuori da questo momento della ricezione, vi rimangono solo il pane e il vino e non sono presenti il corpo e il sangue di Cristo.

Ovviamente, la dottrina luterana della consustanziazione differisce essenzialmente da quella cattolica della transustanziazione che implica la fede che ciò che si riceve sotto le figure del pane e del vino, anche se amministrato a qualcuno che non crede nella transustanziazione e anche fuori del momento dell’amministrazione, rimanga il Corpo e il Sangue di Cristo perché non ci sono più le sostanze del pane e del vino.

Per queste differenze essenziali non si deve amministrare la comunione a un protestante, anche se sposato con un cattolico, perché il protestante non vive in piena comunione con la Chiesa Cattolica e, perciò, non condivide esplicitamente la fede nell’Eucaristia. Le differenze fra la fede nella consustanziazione e quella della transustanziazione sono tanto grandi che si deve davvero esigere che qualcuno che desidera ricevere la comunione entri esplicitamente e formalmente nella piena comunione con la Chiesa Cattolica (tranne in un caso di pericolo di morte) e confermi in questo modo esplicito di accettare la fede della Chiesa Cattolica, inclusa quella nell’Eucaristia. Un esame di coscienza con un sacerdote o con un’altra persona con responsabilità pastorali non dà delle garanzie sufficienti che la persona coinvolta accetti davvero la fede della Chiesa. Accettandola, la persona può fare comunque solo una cosa: entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica.

Le bozze per le direttive della Conferenza Episcopale tedesca suggeriscono che si tratti soltano di alcuni casi di protestanti, sposati con cattolici, che vorrebbero ricevere la comunione, facendo uso di queste direttive. Tuttavia, l’esperienza insegna che nella prassi questi numeri in genere diventeranno sempre più grandi. Protestanti, anche sposati con cattolici, vedendo altri protestanti sposati con un cattolico ricevere la comunione, penseranno di poter fare lo stesso. E alla fine anche protestanti non sposati con cattolici vorranno riceverla. L’esperienza generale con questo tipo di regolazioni dimostra che rapidamente i criteri si estenderanno. 

Ora il Santo Padre ha fatto sapere alla delegazione della Conferenza Episcopale tedesca che deve discutere di nuovo le bozze per un documento pastorale sull'amministrazione della Comunione, tra le altre cose, e tentare di trovare unanimità. Unanimità su che cosa? Supposto che tutti i membri della Conferenza Episcopale tedesca, dopo averle discusse di nuovo, decidano all’unanimità che si può amministrare la comunione ai protestanti sposati con un cattolico (il che non succederà), questa – pur  essendo contraria a ciò che dicono al riguardo il Codice di Diritto Canonico e il Catechismo della Chiesa Cattolica - diventerà la nuova prassi nella Chiesa Cattolica in Germania? La prassi della Chiesa Cattolica, fondata sulla sua fede, non è determinata e non si cambia statisticamente quando una maggioranza di una Conferenza Episcopale vota in favore di questo, nemmeno facendolo all’unanimità.

Ciò che dicono il Codice di Diritto Canonico e il Catechismo della Chiesa Cattolica sarebbero dovuti essere la reazione del Santo Padre, che, come successore di San Pietro, è “il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli” (Lumen Gentium no 23). Il Santo Padre avrebbe dovuto dare alla delegazione della Conferenza Episcopale tedesca delle direttive chiare, basate sulla retta dottrina e sulla prassi della Chiesa. Così avrebbe dovuto rispondere anche alla donna luterana che gli chiese il 15 novembre 2015 se potesse ricevere la comunione insieme al suo sposo cattolico: questo non è accettabile, invece di suggerire che lei poteva ricevere la comunione in base al suo essere battezzata, conformemente alla sua coscienza. Rinunciando a fare chiarezza, si crea una grande confusione fra i fedeli e si mette in pericolo l’unità della Chiesa. Lo fanno anche i cardinali che propongono pubblicamente di benedire relazioni omosessuali, il che è diametralmente opposto alla dottrina della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura, e cioè che il matrimonio, secondo l’ordine della creazione, esiste solo fra un uomo e una donna.

Osservando che i vescovi e soprattutto il successore di Pietro mancano nel mantenere e trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede, contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, non posso non pensare all’articolo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica:
“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità”.
Willem Jacobus Eijk, Cardinale Arcivescovo di Utrecht

16 commenti:

Anonimo ha detto...

+ NO! SULL' EUCARESTIA NON SI AMMETTONO AMBIGUITA' +

Perchè stupisce l’intervento del cardinale Willem Eijk, arcivescovo di Utrecht, sull’intercomunione (per quanto duro possa apparire)?
Perchè stupisce che sette vescovi tedeschi abbiano fatto ricorso a Roma per lo stesso motivo (la comunione per i coniugi protestanti sposati con un cattolico)?

Dovrebbe invece stupire il SILENZIO di tanti altri, in aggiunta all’atteggiamento neutrale preso da PAPA Francesco.
Dovrebbe stupire il SILENZIO e la neutralità visto che la materia del contendere è il cuore della fede cattolica: l’EUCARESTIA

Anonimo ha detto...

Il silenzio di Bergoglio è sempre un sì implicito, un sì che poi lui farà esplicitare da altri...
Come dice la saggezza popolare "chi tace acconsente"!
Ormai abbiamo capito come lavora questa benemerita mafia di San Gallo, fa passare tutte le eresie a colpi di ambiguità, tacendo quando è il momento di parlare, e parlando quando è il momento di tacere, ma di fatto portando avanti e imponendo istanze che sono in cantiere da 50 anni, istanze sempre messe all'indice dalla Chiesa Cattolica, ma che, guarda caso, questa Falsa chiesa sta facendo passare tutte...

Anonimo ha detto...

Cfr
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2469_Catholicus_Dalla_Messa_alla_cena.html.

irina ha detto...

Dietro, sempre, troviamo una superbia senza confini che ritiene il prossimo, tutto il prossimo, incapace di intendere e di volere. Ora il prossimo sta dimostrando di intendere e di volere, quindi quelli che fanno gli struscioni con il potere si diano una regolata. Siamo agli ultimi avvisi.

Anonimo ha detto...


OT. Ma non troppo:

I primi cristiani avevano netta la consapevolezza della presenza di Cristo nell’eucaristia. Per questo san Paolo dice che è necessario essere puri: “Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. E' per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti” (1 Cor 11,27-30).

Non è questo un testo incontrovertibile sulla fede nella presenza reale di Cristo?

Anonimo ha detto...

A partire dal Corpus Domini di quest'anno , il 3 giugno, l'arcivescovo Alexander Sample di Portland, USA, ha deciso che chi partecipa alla Santa Messa si dovrà [nuovamente] inginocchiare alla balaustra per ricevere la Santa Comunione.

Secondo un comunicato stampa dell'arcidiocesi, il cambiamento dovrebbe "aiutare una partecipazione reverente alla Santa Messa e aumentare la nostra devozione verso la Santa Eucarestia".

Mons.Sample ribalta una decisione del suo predecessore, l'arcivescovo John Vlazny, che nel 2000 aveva consentito ai fedeli di rimanere in piedi dopo l'Agnus Dei.

La decisione di Sample arriva in un momento in cui lo stesso pontefice si rifiuta cocciutamente di inginocchiarsi di fronte al Santissimo Sacramento.

Sacerdos quidam ha detto...

Certo che se un 'conservatore' come il Card. Eijk è sbottato in questo modo, denunciando in modo diretto e senza giri di parole, vuol dire che anche i Prelati di quell'area sentono che la misura è ormai colma.
Intanto è un segno importante del fatto che Dio non ha abbandonato la sua Chiesa.
E preghiamo perché anche altri Vescovi escano allo scoperto. Vabbé, sono 'conservatori', ma questo è ciò che passa oggi il convento ed intanto è già molto, visti i tempi: sono convinto che pian piano apriranno gli occhi anche sul Vaticano II, quell'evento tragico che Mons. Lefebvre chiamava 'la terza guerra mondiale' e che ha causato danni immensamente più gravi delle precedenti, compresi i danni odierni.

Marisa ha detto...

Di fronte alla platea di cardinali ormai ridotti a OMBRE ROSSE, ringraziamo Dio per il coraggio di questo cardinale.

mic ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/05/11/allarme-massimo-nella-chiesa-ma-francesco-lo-lascia-suonare-a-vuoto/

Anonimo ha detto...


Lunga vita al cardinale Willem Eijk, il nostro Atanasio!!

PP

Anonimo ha detto...

Dunque... il sedevacantismo non mi convince, l'altro giorno un arguto commentatore faceva presente che non è accettabile neanche il sedefreghismo... Mi chiedo se, alla luce degli ultimi sviluppi (vedasi ultimo articolo di Magister) non si possano coniare i termini "sede latitante" e "sedelatitantismo"... Il Papa c'è, ma si rifiuta di compiere il proprio dovere.

Anonimo ha detto...

Dopo l’incontro in Vaticano sulla Intercomunione, nel quale il papa aveva invitato i vescovi tedeschi a superare i contrasti interni ed a “trovare, in spirito di comunione ecclesiale, un risultato unanime, se possibile”, il vescovo Rudolf Voderholzer di Ratisbona ha sottolineato che il dibattito sulla intercomunione in Germania è una questione di dottrina che richiede l’unanimità della Chiesa universale per poter procedere.

Il vescovo, tra l’altro, ha detto: “Questo compito non sarà facile da svolgere, perché la comunione ecclesiale trascende i confini della Chiesa in Germania. Ci può essere solo l’accordo più unanime possibile in comunione con l’intero episcopato mondiale, con la Chiesa mondiale intera, con la Conferenza episcopale del Canada e con quella dell’Indonesia. È una vera e propria lotta teologica, una domanda che ci lega alla coscienza”.

Anonimo ha detto...

"Il futuro della Chiesa può risiedere e risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella pienezza pura della loro fede. Non risiederà in coloro che non fanno altro che adattarsi al momento presente o in quelli che si limitano a criticare gli altri e assumono di essere metri di giudizio infallibili, né in coloro che prendono la strada più semplice, che eludono la passione della fede, dichiarandola falsa e obsoleta, tirannica e legalistica, tutto ciò che esige qualcosa dagli uomini, li ferisce e li obbliga a sacrificarsi.

(Joseph Ratzinger, alla Radio tedesca nel 1969)

Anonimo ha detto...

Sulla RAI trasmettono la cena luterans. Con quest'abominio evidentemente vogliono abituarci sicché, quando l'impostore di Santa Marta avrà trasformato, fra gli applausi dei finti cattolici, la messa Cattolica nella messa di Lutero, tutto ci sembrerà normale; in altre parole, è cominciato il processo massonico di transizione che vedrà la crisalide Cattolica trasformarsi nell'insetto luterano. Buon Lutero a tutti...!!!

Anonimo ha detto...

Volare alto
di Padre Giovanni Scalese
Gaudete et exsultate sarebbe, in altre parole, una sorta di “contrattacco” di Papa Francesco contro i suoi oppositori...
...Io non so se il Prof. Pierantoni abbia torto o ragione. Dico però che il solo fatto che qualcuno possa sollevare un simile sospetto non è un buon segno. Non è un buon segno, innanzi tutto perché significa che i figli — o, per lo meno, alcuni di loro — hanno perso la fiducia nel padre; ma anche perché, se ciò è avvenuto, il padre ha, in un modo o nell’altro, determinato questa situazione o, per lo meno, ha dato occasione perché essa si creasse. In ogni caso, colui che doveva essere il padre di tutti, al di sopra delle parti, è diventato un uomo di parte, in lotta contro altri. Si dirà: nella Chiesa ci sono sempre state controversie; i Papi hanno sempre combattuto le eresie. È vero; ma la situazione attuale sembra diversa: nel corso dei secoli la Chiesa ha sempre condannato delle dottrine; qui si ha l’impressione che la lotta sia contro le persone, nello specifico non contro i nemici della Chiesa, ma contro alcuni che si dichiarano e intendono essere figli della Chiesa.
...Avrò una concezione superata del papato; ma, a mio avviso, un Papa non può mettersi a polemizzare con i suoi oppositori. Deve volare alto...
http://querculanus.blogspot.it/2018/05/volare-alto.html

Anonimo ha detto...

Che ne pensate?

http://www.lastampa.it/2018/05/13/vaticaninsider/il-concilio-e-due-encicliche-ammettono-casi-di-eucaristia-ai-protestanti-Lw2EujZtAqdCqK4UpaM6IP/pagina.html

“Il Concilio e due encicliche ammettono casi di eucaristia ai protestanti


Intervista con il cardinale Kasper sulla comunione per il coniuge luterano: fondamentali il decreto conciliare sull'ecumenismo e le lettere di Giovanni Paolo II