Chi vuole insegnare bene, occorre che metta mano a cose forti. […] Alcuni sono pieni di parole, ma hanno poche azioni (san Bonaventura da Bagnoregio, De septem donis Spiritus Sancti, 5, 13).
Chiedere a Dio di porre fine a un pontificato e di donare alla Chiesa un nuovo papa non è affatto un’espressione di imprudenza, di superbia o di temerarietà. Per chi legga attentamente, la proposta è di offrire preghiere e penitenze «secondo le intenzioni del Cuore Immacolato di Maria, fra le quali c’è sicuramente la riforma e purificazione della Chiesa e, a tal fine, l’elezione di un nuovo Pastore universale che eserciti degnamente il suo mandato». Nessuno si sogna di impartire ordini a Dio né di forzarne la volontà santissima: proprio per non errare, affidiamo tutto alla nostra Mediatrice presso il Redentore, la quale, conoscendo meglio di chiunque altri i Suoi piani e desideri, Gli offrirà ogni nostra supplica e sacrificio per il motivo più opportuno, purificandoli e perfezionandoli come Lei sola sa fare, così da renderli accetti alla Maestà divina. Tuttavia non possiamo certo dubitare che, conformemente al volere del Figlio, anch’Ella voglia che la Chiesa militante esca dalla spaventosa crisi in cui è precipitata, si rinnovi profondamente e torni a splendere di luce celeste sia per il bene dei suoi membri che per la conversione degli infedeli.
In questa prospettiva è lecito dedurre che il Cielo gradisca la richiesta di un sommo pontefice che svolga il proprio ministero in modo adeguato ai suoi fini e non ad essi contrario. Circa le modalità del cambio, naturalmente, lasciamo al Signore assoluta libertà di scelta: come esso debba avvenire, se per decesso, conversione o rinuncia, l’ha già stabilito la Provvidenza, ma il nostro concorso è comunque rilevante, in quanto previsto dall’eternità nella prescienza divina. L’idea di stabilire un termine, poi, non è per niente azzardata, bensì esprime la fiducia di chi, trattando confidenzialmente con Colui che l’ha ammesso alla Sua amicizia, sollecita con urgenza un intervento improcrastinabile, pur rimettendosi totalmente al sovrano giudizio di Lui. Abramo si permise di mercanteggiare un minimo di dieci giusti perché Sodoma fosse risparmiata (cf. Gen 18, 20-32), ma nulla gli impediva di proporre a Dio una data entro la quale attendere la conversione dei suoi abitanti. Una scadenza non mette in pericolo la salvezza eterna delle anime, dato che la misericordia divina offre ad ogni uomo innumerevoli occasioni per convertirsi e che chi le trascura tutte non la merita. Si può persino volere la morte di qualcuno perché eviti di dannarsi o perché, se si danna, la sua pena all’Inferno sia più sopportabile; santa Rita chiese e ottenne dal Signore che morissero i suoi stessi figli.
Non v’è chi ignori, peraltro, il fatto che la crisi è talmente profonda e diffusa ad ogni livello del corpo ecclesiale che, per superarla del tutto, non basterebbe un avvicendamento sul Soglio di Pietro; questo potrebbe essere almeno, però, l’inizio di un processo virtuoso, se la misericordia di Dio ce lo concedesse. È altresì evidente il rischio che dal prossimo conclave esca una figura ancora peggiore, ma proprio per prevenire tale eventualità bisognerebbe perseverare ancor più nella preghiera e nella penitenza. Valutare il presente stato di cose in modo puramente terreno, senza ammettere l’ipotesi che l’Onnipotente possa sorprenderci a dispetto di ogni previsione umana, è contrario alla speranza cristiana. Ho l’impressione che certi “combattenti da tastiera” siano molto propensi a disquisizioni bizantineggianti, ma fatichino poi a trarre dal loro magistero le conseguenze per la vita. Le odierne condizioni della Chiesa e delle anime sono talmente gravi che non ci si può rintanare in comode trincee dottrinali da cui lanciare anatemi che non turbino il quieto vivere, atteggiandosi ad inquisitori implacabili investiti non si sa da chi…
Qualora il Salvatore abbia invece stabilito che è giunta l’ora, per la Sua Sposa, di associarsi alla Sua Passione fino a condividerne misticamente la morte in vista di un successivo trionfo, tutto quel che avremo compiuto sarà servito a renderci atti a sostenere la prova. Per poter salire il Calvario dietro al Maestro e rimanervi saldo accanto alla Madre, il più giovane degli Apostoli stette a lungo, durante la cena, col capo poggiato sul Suo cuore, dal quale attinse – come affermano i Padri – la conoscenza dei misteri divini e – osiamo aggiungere – la forza di non staccarsi da Lui nemmeno sotto la croce. In un modo o in un altro, dunque, le nostre preghiere e penitenze porteranno frutto: se è stabilito che andiamo incontro all’isolamento, all’esilio o anche al martirio, che cosa potrebbe prepararci meglio a tali evenienze? In qualunque caso, le intense e prolungate pratiche di pietà avranno accresciuto la nostra intimità con il Signore, di cui abbiamo comunque bisogno, sia per comprendere bene i Suoi disegni, sia per resistere sino alla fine.
La vita cristiana non è mera militanza politica e ancor meno fanatica violenza religiosa. L’autentico credente è qualcuno che, essendo stato conquistato da Lui, desidera sopra ogni cosa conoscere Gesù Cristo ed è pronto a partecipare alle Sue sofferenze fino a conformarglisi nella morte, così da poter partecipare alla risurrezione gloriosa (cf. Fil 3, 10-12). Anche nel caso in cui la salvaguardia del bene comune o minacce gravissime ai valori irrinunciabili della fede lo costringano ad imbracciare le armi, come avvenne in Vandea all’epoca del Terrore, nel nostro Meridione con le Insorgenze antinapoleoniche o in Messico sotto il regime massonico, a ciò lo spinge lo zelo per l’onore di Dio e per la salvezza delle anime. In altre parole, si tratta di un’estrema manifestazione della carità che arde nei cuori di quanti sono intimamente uniti al Signore e non possono quindi permettere che venga offeso in modo intollerabile, con grave pericolo di perdizione per gli uomini esposti all’errore e allo scandalo in questioni di vitale importanza.
Le conquiste dello Stato moderno (che dovrebbero essere al servizio della sicurezza e della libertà dei cittadini, ma di fatto si risolvono spesso in forme di controllo sempre più invasivo) rendono oggi piuttosto improbabile l’ipotesi di un’insurrezione armata, alla quale mancherebbero oltretutto quei requisiti senza i quali sarebbe inattuabile: virilità, abnegazione, disposizione al sacrificio… Ciò non ci impedisce però di investire le energie morali e spirituali in una crociata di preghiera e penitenza, purché non rimanga un impegno esteriore che non tocchi l’interiorità. Una reale intimità con Dio è la condizione che rende le opere di pietà veramente efficaci sul piano soprannaturale: è solo grazie ad essa che possiamo toccare il Suo cuore e spingerlo ad esaudirci, dato che, quanto più il nostro è infiammato di carità, tanto più ne attira l’amore e ne mobilita le risorse di misericordia. Già questo è dono Suo in quanto effetto dell’azione dello Spirito Santo, ma sta a noi accoglierlo e assecondarlo perché giunga a compimento con la nostra libera collaborazione.
L’esperienza dell’intimità divina ci rende altresì sensibili alle condizioni degli altri uomini: ben lungi dal lasciarci indifferenti alla sua sorte o dal separarcene per egoismo, essa ingenera in noi il tormento per la salvezza del prossimo, acuisce l’inventiva nel trovare i mezzi per conquistarlo, alimenta un’instancabile volontà di procurarne il vero bene. Quand’anche a uno sia impossibile agire in modo diretto a suo vantaggio, come nel caso di chi è malato o in carcere, la preghiera e la penitenza sono ugualmente d’aiuto, hanno anzi una fecondità illimitata nel tempo e nello spazio. Qualunque cosa avvenga, quindi, il nostro impegno avrà giovato alla Chiesa al di là di ciò che siamo in grado di cogliere o di immaginare: dato che camminiamo nella fede, puntiamo lo sguardo sulle cose invisibili (cf. 2 Cor 4, 18). Non ultimo, poiché l’intimità divina è l’essenza della futura beatitudine, lo sforzo di crescere nell’unione con Dio aumenterà i meriti necessari per conseguirla e ce ne farà pregustare un assaggio già in questa vita.
Trafiggi, dolcissimo Signore Gesù, il midollo e le viscere dell’anima mia con la soavissima e saluberrima ferita del Tuo amore, di autentica, serena e apostolica santissima carità, affinché l’anima mia languisca e si strugga sempre soltanto per amore e desiderio di Te, brami Te e agogni le Tue dimore, aneli a sciogliersi dal corpo e a stare con Te. Fa’ che l’anima mia abbia fame di Te quale pane degli Angeli, refezione delle anime sante, nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in sé ogni dolcezza e sapore e ogni soave diletto. Che di Te, nel quale gli Angeli desiderano fissare lo sguardo, sempre il mio cuore abbia fame e si nutra e che le viscere dell’anima mia siano sempre ricolme della dolcezza del Tuo sapore; che essa abbia sempre sete di Te quale fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte dell’eterna luce, torrente di voluttà, abbondanza della casa di Dio. Che Te sempre insegua, Te cerchi, Te trovi, a Te tenda, a Te pervenga, Te mediti, Te esprima, e operi tutto a lode e gloria del Tuo nome, con umiltà e discernimento, con amore e diletto, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine, affinché Tu solo sia sempre la mia speranza, tutta la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia letizia, la mia gioia, la mia quiete e tranquillità, la mia pace, la mia soavità, il mio profumo, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia eredità, il mio possesso, il mio tesoro, nel quale la mia mente e il mio cuore siano fissi e stabiliti e in modo irremovibile sempre radicati (san Bonaventura da Bagnoregio; da meditare soprattutto nei giorni di digiuno).
24 commenti:
"Signore, dacci un papa!"
C'è l'ha già dato, quello che ci si meritava.
G2
"Io prego per loro: non prego per il mondo, ma per coloro che Tu mi hai dato, perché sono tuoi". Vangelo ( PER COLORO CHE MI HAI DATO)
“Non ti illudere: l’illusione può costarti la morte. Sei impegnato in una lotta definitiva: si tratta per te di salvarti o di perderti eternamente. Nulla sarà troppo. Attienti a un ascetismo sicuro, a una mortificazione austera di te stesso. Attienti a una fede semplice, non pretendere di passar oltre: l’illusione di passare dalla fede alla gnosi è molto pericolosa ed è un pericolo che rimane sempre in agguato.
La verità rivelata è un puro dato oggettivo che tu devi ricevere e ti trascende come un fatto, trasformarla in filosofia religiosa vuol dire vanificare il dogma e la religione”.
Dai Diari di don Divo Barsotti
Ai detrattori che lamentavano il silenzio di don Elia, una risposta chiara ed esauriente che condivido in toto. Alla fine dei 3 giorni di buio della purificazione finale ultima , come scrive una mistica, Dio metterà a morte tutti i Suoi nemici, quelli che sono del mondo per cui Cristo ha detto " non prego per il mondo ma per quelli che non sono del mondo". Nella gnosi si accusa Dio di essere cattivo ad aver ucciso un numero enorme nel diluvio mentre Lucifero buono ne richiede pochi in sacrifici umani (tra cui aborto è da includere), attentati e guerre. Questo è il futuro auspicato dal sinodo amazzonico e dai suoi fautori tra cui Bergoglio ed il silente pensionato, con un buon Lucifero da adorare. Questo è l'unico punto su cui dissento da don Elia: non potrà esserci un prossimo antipapa peggiore di Bergoglio se non per dei pagani. Quindi l'eliminazione dell'attuale con morte o costrizione obbligata dall'esterno ad andarsene è l'unica soluzione per uno scisma che esiste di fatto. Mancando "chi si sacrifichi per il bene delle anime altrui" non resta che chiedere anche a gran voce a Dio di provvedere direttamente. Il che Dio farà se avrà un numero sufficiente di vittime pure offrentesi per le anime altrui, vittime morali-spirituali o fisiche, che ci sono già numerose in altri paesi.
il che Dio farà se...
Dio farà quel che vorrà quando e cone vorrà. Certo una preghiera ardente, senza richieste specifiche ma come grido di cuori affidati, non resta disattesa e può abbreviare il tempo del patire...
Santa Rita, Santa Angela da Foligno, per quello che io so, fecero una preghiera simile e furono ascoltate. Per noi è diverso ora, noi siamo educati, siamo politicamente corretti, siamo conformisti, il conformista paneuropeo titolava ieri il suo post Maurizio Blondet, noi siamo uno, nessuno, centomila per dirla con Pirandello, siamo scissi, tra il bianco ed il nero ci perdiamo nelle tonalità di grigio nel mezzo, nessuno ha torto e chi sostiene di aver ragione è fondamentalista. Nel mentre le leggi degli stati, hanno scelto il nero pretendendo che tutti stiano nella sfumatura mediana del grigio che si fa nero, la sfumatura che dal grigio si fa bianco è sospetta a prescindere. Fagocitati come siamo è difficile la coerenza,ogni incontro con il prossimo necessiterebbe di tre giorni di preghiera prima dell'incontro e tre giorni di preghiera dopo l'incontro per poter capire chi ha parlato, quando ha parlato. Preghiera, meditazione, confessione, Eucarestia, digiuni , penitenze ma, per noi indispensabile è il silenzio delle labbra e del turbine dei pensieri. Oggi durante la Messa ho pensato all'ora di guardia davanti al Santissimo, anche spirituale. Personalmente sarei contenta se si convertissero, se ascoltassero ma, qui siamo davanti a tutta una serie di peccati contro lo Spirito Santo, che ora vi trascrivo in modo che possiate restare di stucco come sono restata io:
1)Disperazione della salute;
2)presunzione di salvarsi senza merito;
3)impugnare la verità conosciuta;
4)invidia della grazia altrui,
5)ostinazione nei peccati;
6)impenitenza finale.
A mio parere se non sono tutti e sei, poco ci manca. A questo punto è chiaro che quello che ha soffiato fin qui è 'altro' dallo Spirito Santo.
«Alcuni papi Dio li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge» (Vincenzo di Lérins V secolo – Isole di Lerino, 450 circa. Li infligge!! Capito?
Carlo Mario Parigi
E' quello che spero ogni giorno. Ma non escludo che un nuovo papa non sia diverso da quello attuale. Non conosciamo i disegni di Dio. "Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri". ( Isaia 55,9 )
Mario Rossi
https://www.youtube.com/watch?v=mINA0N3h60Q&feature=youtu.be
Stefano Fontana - La nuova Chiesa di Karl Rahner - Ferrara
Se vuoi essere amico del Signore ed essergli compagno, bevi avidamente il suo calice. Quanto alle consolazioni, rimettiti a Dio: faccia lui, con queste, come meglio gli piacerà. Ma, da parte tua, disponiti a sopportare le tribolazioni, considerandole come le consolazioni più grandi; giacché "i patimenti di questa nostra vita terrena", anche se tu li dovessi, da solo, sopportare tutti, "non sono nulla a confronto della conquista della gloria futura" (Rm 8,18).
(IMITAZIONE DI CRISTO)
Dobbiamo ringraziare il Signore per averci dato un Papa provvidenziale come Bergoglio. Grazie a lui, per la sua mancanza di virtù umane, che contraddistinguevano invece i suoi predecessori, abbiamo preso coscienza del tradimento della retta fede messo in atto da lui e di conseguenza abbiamo potuto riconoscerne i prodromi nei suoi predecessori, dandoci così la possibilità di aderire alla fede di sempre che continua a sussistere nella Chiesa Cattolica.
Infatti noi non apparteniamo alla cosiddetta neochiesa postconciliare, ma alla Chiesa di sempre, che è sempre la stessa e che ha attraversato indenne questi ultimi decenni ed è incontrabile laddove si è rimasti fedeli sia alla lex orandi (S.Messa tradizionale) sia alla lex credendi (la Dottrina tradizionale).
Un nuovo Papa? preghiamo che l'attuale il Signore ce lo conservi ancora a lungo, perché un suo successore scelto nel conclave da lui impostato non farebbe che confermare il progressismo sfacciato come nuova impostazione stabile della Chiesa che ne deformerebbe stabilmente il vero volto; se in caso improbabile invece venisse eletto un soggetto semimodernista dall'aspetto gradevole alle anime pie saremmo attanagliati da un nuovo sottile inganno dal quale sarebbe ben più difficile districarsi.
Quindi la preghiera classica della Chiesa dedicata al Sommo Pontefice è sempre ancora la più adatta alla situazione.
anonimo 21,05 leggere quanto lei scrive fa venire i brividi. Premesso che Dio ha fatto benissimo a castigarci, ce lo meritavamo e meritiamo. Premesso ancora che Bergoglio è stato provvidenziale per disvelare il mistero d'iniquità come lei dice. La frase !noi non apparteniamo alla cosidetta neochiesa postconciliare...passata indenne…" ma...a parte la superbia insita, le chiedo un chiarimento: dove sta il suo Papa della sua Chiesa? o meglio della sua " Dottrina tradizionale (lex credendi)".....che per quel poco di dottrina che conosco esclude gli eretici, anche per le scomuniche di chi incorre in certi errori già condannati ex cathedra…..? O forse a lei va bene un eretico come capo della sua ortodossia personale? ...tanto da pregare di averlo a lungo? oltre un certo farisaismo, gallicanesimo, errore dottrinale, vedo poca carità nei confronti del prossimo che non ha la fortuna di stare nella sua isoletta felice ed è costretto a sorbirsi purghe di eretici in alto ed in loco. Ma senza la carità vana è la vostra fede, perché manca l'amore a Dio tanto da accomunarlo all'eretico e manca quello al prossimo, e non ci si salva. Neanche con la dottrina perfetta, lo dice san Paolo.
https://soldatidelre.it/lo-schifo-che-si-insegna-nel-seminario-di-bergamo/?fbclid=IwAR2z0p7Na7WbGjuGutZCMEOoMN2ZwiVvI96XnDFJLcnJ8XcaqQ8db6LlcDo
Ci fu anche un Benedetto che parlò di eros in un'enciclica, quando si dice coincidenze!
Ora poi faremo gnosi da ottobre, riti magici indigeni, andremo in Amazzonia ad imparare!
non so con quale stramba idea del "fine che giustifica i mezzi" l'anonimo 21,05 abbia scritto "preghiamo che resti Bergoglio", comunque....
la realtà è questa:
I falsi pastori che si sono impossessati della Chiesa cattolica la stanno pervertendo nella sinagoga di Satana!
.... cosa diranno Mons. Braz de Aviz e colui che si fa chiamare "papa" quando dovranno lasciare le loro ambizioni mondane e presentarsi nudi al cospetto di Dio? Ciò che stanno facendo grida vendetta al Cielo !
"Davvero ne valeva la pena?"
di Francesco Lamendola
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7769-davvero-ne-valeva-la-pena
All'estero è una "normalità": l'Abbé Barbey, prete novello diocesano della Diocesi di Parigi ha celebrato la sua prima Messa Solenne in rito antico. Chi sono normalmente obbedienti: gli stranieri o gli italiani paurosi anche della loro ombra (cioè del nulla)?
Andrea Carradori
Da quello che ho capito, la presenza attiva di JMB ha mostrato non solo la sua personalità ma, si è tirata dietro, ha portato alla luce, le intenzioni sue e di molti consacrati e fedeli, le cui aberranti intenzioni sono da ricercare almeno fino a cento anni addietro. Molti si stanno risvegliando ma, non in massa. Tanti sono ancora assopiti o vilmente e volutamente ignorano. Se noi teniamo in conto che Mons.Lefebvre prese le sue decisioni a ridosso del CVII e che è stato per decenni considerato come la pecora nera, essendo invece bianca bianca, è facile capire quindi come persone oneste e serie che non vediamo più in parrocchia, invece le ritroviamo in qualche chiesetta della FSSPX. Quindi è vero che la propaganda della chiesa in uscita può sempre di nuovo adescare gli ingenui ma, è anche vero che il tempo per Mons.Lefebvre è stato galantuomo e le fila della FSSPX vanno ingrossandosi a vista d'occhio ormai. Il Signore non ci ha lasciato senza testimoni autentici, significativo il fatto che il Vescovo di Coira si sia ritirato in seno alla FSSPX. E tanti Sacerdoti, non corrotti e non corruttibili, stanno combattendo, ognuno come può e sa. La Chiesa Cattolica gravemente ferita, tradita, calunniata, infiltrata, è custodita nei pensieri, parole ed opere di un numero sempre più consapevole di consacrati e fedeli. Quando il Signore vorrà, cadrà anche l'ultima maschera dei traditori infami, mentre dall'altra parte si stanno riunendo coloro che hanno cercato e cercano con tutte le loro forze di non tradire il Signore Gesù Cristo e la Sua Chiesa. A noi il compito di rinforzarci nella nostra Fede, nella preghiera, nello studio e nelle opere senza compromesso alcuno con il mondo.
Per intercessione del Cuore Immacolato di Maria ci conceda il Signore un Papa cattolico.
Stronco sul nascere ogni discussione, specie se capziosa, su Lefebvre e i lefebvriani. Si tratta di una realtà composita su cui non ho sufficiente esperienza per conclusioni definitive. E comunque è una complessità, che come l'intera realtà ecclesiale, si presta a fraintendimenti e strumentalizzazioni in un senso o nell'altro... Non sprechiamo il nostro tempo ed energie e continuiamo nell'essenziale.
Ovviamente non mi riferisco al commento di Irina, che condivido, ma alle reazioni che ha suscitato e nelle quali non mi infilo e dunque non le pubblico..
@ mic,
non so quale siano i commenti. Quello che voglio ribadire è che in questo caos, creato ad arte, abbiamo fatti e persone che non si sono piegati 'all'aggiornamento' e l'hanno fatto nella maniera che più rispondeva alle loro qualità ed esperienze di vita. Come ognuno di noi ha tra le mani il libro di Romano Amerio, Iota unum e quello di De Mattei, CVII, una storia mai scritta, così abbiamo sott'occhio la FFSPX, fermo restando che molti cattolici possono non sapere nulla di Romano Amerio e/o di De Mattei, tutti almeno un cenno, di sfuggita alla FSSPX, l'hanno udito.Ora questa strana galassia di 'non conformi all'aggiornamento' si sta conoscendo sempre meglio e sta cooperando liberamente. A mio parere, questo è un miracolo grande, forte, proprio perché sta avvenendo alla spicciolata, direi su chiamata personale ed organizzazione umana 0,0000...!
Sono l'anonimo 21.05.
A Mic, se mi permette chiedo venia del trambusto da me causato.
A Irina desidero dire che ha colto in pieno e ha esplicitato opportunamente il senso del mio ostico intervento.
A tutti: vorrei invitare a ridimensionare l'importanza del Papa, in particolare dell'attuale; come già avvenuto nella storia remota e recente della Chiesa, la Chiesa ha sempre superato gli ostacoli, anche quelli derivanti dai problemi ad intra (vedi arianesimo) ed arrivata comunque fin qui.
Invito i miei critici a considerare la possibilità di concentrarsi sul voler fare l'esperienza della Tradizione (Messa e Dottrina tradizionali), aprendo occhi e orecchi affinché ciò diventi fattibile nella propria pratica tramite irrinunciabili sacrifici personali con scelte ben profilate, ognuno secondo le proprie possibilità e opportunità da Dio concesse.
http://www.lanuovabq.it/it/se-anche-alle-claustrali-non-basta-piu-pregare
MIGRANTI
Se anche alle claustrali "non basta più pregare"
EDITORIALI Riccardo Cascioli 23-07-2019
A parte i soliti luoghi comuni e la disinformazione su cui si basa, la lettera-appello di decine di monasteri di clarisse e carmelitane scalze a favore dell'accoglienza di tutti gli immigrati, rivela una disistima verso la preghiera, che pure dovrebbe essere il fondamento della vita contemplativa. Un pericolo per tutti i cattolici.
Se la notizia è vera, è clamorosa:
https://www.radiospada.org/2019/07/benedetto-xvi-voleva-bergoglio-come-segretario-di-stato/
Se così è, BXVI evidentemente voleva averlo a fianco per tenerlo sott'occhio.
JMB invece si ritirò nel conclave precedente, e non accettò di essere segretario altrui di Stato, perché sul 'programma di riforme' ben altri erano i suoi referenti 'di peso'.
Allora BXVI è rimasto con la veste bianca e nel conventino entro CdV per la teologia del 'sott'occhio'
Oppure: BXVI sarebbe stato ben contento di averlo segretario di stato così le riforme rivoluzionarie le avrebbe fatte JMB, sporcandosi lui le mani. Premuto dai compagni di merende, si dimise restando nel conventino di cui sopra, JMB le mani,la faccia se le è ampiamente sporcate, mentre BXVI dice nondice, appoggia nonappoggia e le mani...???
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