Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 7 dicembre 2018

Venerdì 7 dicembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Due «Meditazioni sull'Avvento»
S. Bernardo, abate - S. Cirillo di Gerusalemme, vescovo


dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. 5 sull'Avvento, 1-3; Opera omnia,
Edit. cisterc. 4 [1966], 188-190)

Il Verbo di Dio verrà in noi
Conosciamo una triplice venuta del Signore. Una venuta occulta si colloca infatti tra le altre due che sono manifeste. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini, quando, come egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell'ultima venuta «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio» (Lc 3, 6) e vedranno colui che trafissero (cfr. Gv 19, 37). Occulta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate.
Nella prima venuta dunque egli venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell'ultima verrà nella maestà della gloria.
☆ ☆ ☆
Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo
(Cat. 15, 1. 3; PG 33, 870-874)

Le due venute di Cristo
Noi annunziamo che Cristo verrà. Infatti non è unica la sua venuta, ma ve n'è una seconda, la quale sarà molto più gloriosa della precedente. La prima, infatti, ebbe il sigillo della sofferenza, l'altra porterà una corona di divina regalità. Si può affermare che quasi sempre nel nostro Signore Gesù Cristo ogni evento è duplice. Duplice è la generazione, una da Dio Padre, prima del tempo, e l'altra, la nascita umana, da una vergine nella pienezza dei tempi.
Due sono anche le sue discese nella storia. Una prima volta è venuto in modo oscuro e silenzioso, come la pioggia sul vello. Una seconda volta verrà nel futuro in splendore e chiarezza davanti agli occhi di tutti.
Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce e posto in una stalla, nella seconda si vestirà di luce come di un manto. Nella prima accettò la croce senza rifiutare il disonore, nell'altra avanzerà scortato dalle schiere degli angeli e sarà pieno di gloria.
Perciò non limitiamoci a meditare solo la prima venuta, ma viviamo in attesa della seconda. E poiché nella prima abbiamo acclamato: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Mt 21, 9), la stessa lode proclameremo nella seconda. Così andando incontro al Signore insieme agli angeli e adorandolo canteremo: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Mt 21, 9).
Il Salvatore verrà non per essere di nuovo giudicato, ma per farsi giudice di coloro che lo condannarono. Egli, che tacque quando subiva la condanna, ricorderà il loro operato a quei malvagi, che gli fecero subire il tormento della croce, e dirà a ciascuno di essi: «Tu hai agito così, io non ho aperto bocca» (cfr. Sal 38, 10).
Allora in un disegno di amore misericordioso venne per istruire gli uomini con dolce fermezza, ma alla fine tutti, lo vogliano o no, dovranno sottomettersi per forza al suo dominio regale.
Il profeta Malachia preannunzia le due venute del Signore: «E subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate» (Ml 3, 1). Ecco la prima venuta. E poi riguardo alla seconda egli dice: «Ecco l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene... Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare» (Ml 3, 1-3).
Anche Paolo parla di queste due venute scrivendo a Tito in questi termini: «Ѐ apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo» (Tt 2, 11-13). Vedi come ha parlato della prima venuta ringraziandone Dio? Della seconda invece fa capire che è quella che aspettiamo.
Questa è dunque la fede che noi proclamiamo: credere in Cristo che è salito al cielo e siede alla destra del Padre. Egli verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti. E il suo regno non avrà fine.
Verrà dunque, verrà il Signore nostro Gesù Cristo dai cieli; verrà nella gloria alla fine del mondo creato, nell'ultimo giorno. Vi sarà allora la fine di questo mondo, e la nascita di un mondo nuovo.

11 commenti:

mic ha detto...

IX ED ULTIMO GIORNO DELLA NOVENA ALL'IMMACOLATA

O Dio vieni a salvarmi;
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre...

Benedetta e lodata sia l’Immacolata Vergine Maria.

Vi ringraziamo, Eterno Padre, che ci donaste la Santissima Vergine Maria;
che, facendo Immacolata nella sua Concezione, vi adottaste in vostra dilettissima Figlia.

Gloria............

Vi ringraziamo, Eterno Verbo,
che vi eleggeste l’Immacolata Maria in vostra degnissima Madre.

Gloria...............

Vi ringraziamo, Spirito Santo,
che vi preparaste l’Immacolata Maria in vostra dolcissima Sposa.

Gloria...........

9. Rallegrati o mio cuore con Maria purissima, perché dal primo istante di Sua Concezione fu custodita l’Anima Sua Santissima da molti Angeli della Gloria.
Ave Maria..........
Gloria...

ANTIFONA

V.- Tota pulcra es Maria.
R.- Et macula originalis non est in Te.

Tu gloria Jerusalem, ora pro nobis.
Tu laetitia Israel, ora pro nobis.
Tu onoreficentia populi nostri, ora pro nobis.
Tu advocata peccatorum, ora pro nobis.
O Maria, ora pro nobis.
Virgo prudentissima, ora pro nobis.
Mater clementissima, ora pro nobis.

R.- Intercede pro nobis, ad Dominum Jesum Christum.

V.- In conceptione tua Virgo Immaculata fuisti.
R.- Ora pro nobis Patrem, cuius Filium peperisti

OREMUS

Deus, qui per immaculatam Virginis Conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti quaesumus, ut, qui ex morte eiusdem Filii tui praevisa, eam ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos, eius intercessione, ad te pervenire concedas.
Per Christum...

PREGHIERA

Vergine gloriosissima, noi ci rallegriamo con Voi, perché nella Vostra Immacolata Concezione riportaste sì bel trionfo e dell’antico serpente e del peccato.

Sia benedetto l’Altissimo Iddio che a Voi sola fra tutti quanti i figli di Adamo si degnò concedere questo raro e singolarissimo privilegio
d’essere preservata immune dall’originale peccato.

Pertanto, giacché foste sì pura, sì bella, sì immacolata, muovetevi a compassione di noi sì immondi, sì deformi, sì peccatori, e, come Iddio a Voi porse la destra, acciocché non cadeste nella colpa originale, così Voi a noi porgete la mano acciocché non cadiamo nelle colpe attuali: né permettete, o Maria, che prevalga contro di noi quell’infernale nemico, a cui nel primo istante dell’essere vostro gloriosamente schiacciaste il capo, ed umiliato e vinto tenete sotto i vostri piedi.

Questa è la Grazia che, nella presente novena umilmente, Vi chiediamo, ed alfine di ottenerla
Vi offriamo questo piccolo tributo di benedizioni e di lodi, in ringraziamento al Signore di sì bel privilegio che Vi concesse, e, in attestato di giubilo, per vederVi da Lui cotanto privilegiata. Amen

mic ha detto...

Oggi ricordiamo Sant'Ambrogio. Famoso il suo:
"Dite al Papa che se il Signore ci ha dato la testa non sara' solo per metterci il cappello sopra"

Anonimo ha detto...

CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: S. AMBROGIO VESCOVO DI MILANO

Oggi 07 dicembre 2018, Vigilia dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, a Milano si festeggia Sant'Ambrogio Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale si riposò nel Signore il quattro Aprile, ma si festeggia specialmente in questo giorno, in cui assunse il governo della Chiesa di Milano.
Ambrogio, vescovo di Milano, figlio di Ambrogio, cittadino romano, fu istruito nelle scienze liberali a Roma. Dal prefetto Probo fu messo a capo della Liguria e dell'Emilia e per suo ordine venne a Milano, con piena autorità. Ivi, essendo morto Ausenzio, vescovo ariano, il popolo era diviso intorno all'elezione del successore. Pertanto Ambrogio, in forza del suo ufficio, entrò in chiesa per calmare l'adunanza turbolenta e disse molte ed elevate parole circa la tranquillità e la pace dello Stato, quand'ecco un fanciullo improvvisamente esclamò: «Ambrogio vescovo!» e subito la voce di tutto il popolo si levò a chiedere con insistenza Ambrogio come vescovo. Perciò egli fu battezzato (infatti era ancora catecumeno) e iniziato al sacerdozio e, ricevuti tutti gli ordini sacri, secondo il costume della Chiesa, fu insignito della dignità dell'episcopato. In questo ufficio, sia con la parola che con gli scritti, difese tenacemente la verità cattolica e la disciplina ecclesiastica e convertì molti ariani e altri eretici alla fede, fra i quali guadagnò a Gesù Cristo sant'Agostino. Dopo aver compiuto tante fatiche ed opere per la Chiesa di Dio, morì il 4 aprile dell'anno 397.

Anonimo ha detto...

Il Vescovo Ambrogio ripeteva: «Omnia Christus est nobis! – Cristo è tutto per noi!». E spiegava: «Omnia Christus est nobis! Se vuoi curare una ferita, Egli è il medico; se sei riarso dalla febbre, Egli è la fonte; se sei oppresso dall’iniquità, Egli è la giustizia; se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza; se temi la morte, Egli è la vita; se desideri il cielo, Egli è la via; se sei nelle tenebre, Egli è la luce ... Gustate e vedete come è buono il Signore: beato è l’uomo che spera in Lui!» (Id., De Virg. XVI, 99)

Anonimo ha detto...

La Chiesa oggi celebra la memoria di sant'Ambrogio vescovo, Dottore e Padre della Chiesa.
Una simile colonna della Chiesa merita libri interi. Mi limito a una sola considerazione.
Ambrogio fu il primo nella storia, pur non essendo papa, a scomunicare un sovrano. Anzi, l'Imperatore dell'Impero Romano, Teodosio, l'ultimo grande della storia antica.
Lo scomunicò per il massacro di settemila persone a Tessalonica.
Con questo atto, Ambrogio insegnò tre cose e per sempre:
1) insegnò che la Chiesa ha il dovere di fermare la violenza ingiusta e le ingiustizie in genere, anche in politica;
2) insegnò che anche i sovrani, imperatori compresi, sono figli della Chiesa e in quanto tali soggetti al suo potere;
3) ma soprattutto insegnò a tutti noi che se un superiore non compie il suo dovere (il papa), spetta all'inferiore compiere il dovere (Ambrogio vescovo); e il principio vale sempre, anche a scendere.
Con la strage di Tessalonica e con l'editto di Tessalonica e con la scomunica, con Teodosio e Ambrogio, inizia la Christianitas.
P.S.: tutto ciò che è esistito, è reale. Qualcuno a Milano è consapevole di tutto questo? Se sì, vada a rendere omaggio al suo Patrono e preghi per la Chiesa e tutti noi.
Magari nella cripta del Duomo, nel punto in cui Ambrogio battezzò un giovane intellettuale, presentatogli da una madre cattolicissima. Si chiamava... Agostino.
M.V.

Mater boni consilii, ora pro nobis ha detto...

" e in quanto tali soggetti al suo potere;"
http://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/sp_ss_scv/insigne/triregno_it.html
Sembra quasi che calando il triregno il capo della Chiesa Cattolica abbia voluto dare inizio a questa dolorosa eta' di confusione .
Il Signore e' mia luce e mia salvezza !

Anonimo ha detto...

P.S. sicuramente inconsapevolmente , senza rendersi conto .

Anonimo ha detto...

Le Chiese chiuse ?
Ecco una soluzione non e' poi così difficile , a Dio basta il desiderio della Sua Luce e la Sua Madre SS.ci da subito una mano , in questo caso e' bastato il cuore ardente di due coniugi e la buona volonta' senza il bisogno di far parte di questo o di quel gruppo .
https://it.aleteia.org/2018/12/05/longuet-somme-chiesetta-riaperta-adorazione/

P.S. Nella Chiesa di S.Anna e S.Gioacchino in Prati (al centro di Roma ) c'e' il dono di una cappella dedicata alla Adorazione Eucaristica perpetua dalle 8:oo a.m. alle 23:oo , c'e' Gesu' esposto , ieri alle 14:oo ho trovato almeno 10 persone in maggioranza uomini .

Anonimo ha detto...

https://fsspx.news/fr/une-creche-napolitaine-au-coeur-de-la-maison-blanche-42874

Anonimo ha detto...

In onore dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio.

La solitudine
(Trilussa)

Quand'ero ragazzino, mamma mia
me diceva: "Ricordati fijolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità 'n' Ave Maria
l'anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe' maggia".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato;
da un pezzo s'è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo!

Anonimo ha detto...


S. Ambrogio e Teodosio

Il massacro di Tessalonica (390) fu un'azione di rappresaglia ordinata per punire le atrocità commesse dalla folla, che aveva linciato un generale e altri soldati, intervenuti per sedare tumulti scoppiati nello stadio (gli stadi erano sspesso teatro di tumulti, anche sanguinosi). La cifra di settemila è presunta.
Teodosio, "grande" per altri aspetti, aveva commesso l'errore di germanizzare ampiamente l'esercito e di stabilire come foederati al di qua delle frontiere tribù germaniche con i loro capi. I germani che combattevano per i romani non venivano inquadrdati nelle legioni ma combattevano sotto i loro capi, con i loro ordinamenti. Lo Stato veniva così dato in mano ad un esercito di stranieri, che alla fine si sarebbe impadronito dello Stato (nel 476, con Odoacre, capo di schiere di germani foederati). Fece anche l'errore di toglire (nel 382) l'altare della Vittoria dal Senato , postovi da Augusto dopo la vittoria di Azio, invece di far benedire l'altare e trasformarlo in un monumento per le vittorie dell'impero diventato cristiano. Il togliere l'altare portò iella: 94 anni dopo l'impero sarebbe caduto, in Occidente.
Il massacro di Tessalonica fu effettuato dai Goti al servizio di TEodosio, che interpretarono a modo loro l'ordine di punire gli autori del misfatto sopra citato.
S. Ambrogio non sembra aver scomunicato l'imperatore in modo formale: gli impedì tuttavia di accostarsi ai Sacramenti finché non avesse fatto penitenza per il misfatto seguito al suo ordine (che non sembra comunque esser stato quello di fare una strage di quella portata).
Dal 380, con l'editto di Tessalonica, il cristianesimo era la sola religione ufficiale dell'impero mentre le altre venivano messe al bando e perseguitate. S. Ambrogio, tredici anni dopo l'Editto di Tessalonica, si poteva dunque far forte della posizione di preminenza acquisita dalla religione cristiana, che gli conferiva un'autorità morale superiore riconosciuta dal potere civile, tale da poter imporre una castigo religioso pubblico ad un imperatore. Senza quell'Editto, la pur grande autorità spirituale di s. Ambrogio non sarebbe probabilmente bastata.
I.