Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 dicembre 2018

Il cardinale Eijk, sulla crisi della Chiesa cattolica in Europa settentrionale e sul futuro dell'Occidente


Il cardinale Eijk è l'arcivescovo di Utrecht, una zona dell'Europa molto difficile per il cattolicesimo. Considerato come l'ultimo baluardo in un luogo dove le radici cristiane sembrano scomparire ogni giorno di più, si è reso disponibile a essere intervistato, in esclusiva, sull'attualità della Chiesa cattolica e della politica.

Cardinale Eijk, qual è lo stato di salute del cattolicesimo in nord Europa? Sappiamo che la Chiesa vive una situazione di difficoltà...
"In tutta l’Europa settentrionale la Chiesa cattolica si sta restringendo. I Paesi Bassi hanno il discutibile onore di essere il leader di questo fenomeno: siamo stati il primo Paese dove il rimpicciolimento è iniziato. Nel frattempo, si percepisce una diminuzione di fedeli in tutta l'Europa settentrionale. Soprattutto in Germania dove il calo è veloce, anche a causa degli abbandoni, ma so che pure in Paesi come la Spagna e l’Italia il restringimento è un fenomeno sensibile".

Qual è il motivo?
"La causa principale è l’individualismo che caratterizza la società moderna occidentale. A causa dell’aumento del benessere, le persone sono diventate indipendenti. Si percepisce, ancora, la difficoltà per le famiglie di trasmettere la fede in un contesto in cui questa viene sempre di più respinta. Nella vita sociale, la religione cristiana non è più presente e viene vista con un’ostilità appena nascosta o addirittura manifesta. Per quanto riguarda i Paesi Bassi, ci troviamo in una fase in cui le parrocchie si fondono e molte chiese vengono sottratte al culto".


Lei, cardinale, ha parlato di "individualismo", ma esistono sono pure altre cause?
"La causa è la mancanza di fedeli attivi che partecipano alle celebrazione ecclesiastiche e sostengono la chiesa come volontari e/o con i loro contributi finanziari. In Olanda non esistono le imposte ecclesiali. La Chiesa in Olanda vive in base a dei contributi volontari dei fedeli. Questo rende la Chiesa povera, ma anche libera dalla Stato, il che considero un grande vantaggio, che supera lo svantaggio della povertà. Vi sono, però, anche chiari luoghi di speranza, dove si raccolgono le forze e la fede viene vissuta in maniera autentica con una buona liturgia, catechesi e attività per i vari gruppi. Per questo obiettivo, l’arcidiocesi forma anche dei volontari. Essa ha dato vita a una formazione per futuri diaconi permanenti, catechisti e assistenti diaconali. Adesso ci sono degli operatori pastorali laici, che hanno seguito una formazione teologica universitaria e guadagnano un salario accademico, ma il loro numero è più che dimezzato nei quasi undici anni da cui sono arcivescovo di Utrecht e diventerà molto basso negli anni che mi rimarranno ancora come arcivescovo di Utrecht".

Cardinale Eijk, secondo lei come evolverà il quadro?
"I futuri collaboratori dei preti nelle parrocchie saranno soprattutto diaconi permanenti, catechisti e assistenti diaconali volontari. Le chiese che resteranno saranno centri di grandi parrocchie regionali. Tuttavia, benché la quantità stia diminuendo, la loro qualità sta aumentando. Questo è l’altro aspetto della situazione: diventiamo sempre di più una Chiesa di scelta, in cui le persone vogliono realizzare veramente qualcosa a partire dalla fede. E non si deve dimenticare che la Chiesa ha conosciuto nella storia altri alti e bassi e che, infine, siamo nelle mani di Dio".

Intercomunione, benedizione delle coppie omosessuali, cosiddetta (ma solo presunta) “celebrazione ecumenica”. Cardinale, il dialogo con i protestanti sta rendendo la Chiesa cattolica sempre più simile a quella protestante?
"È importante che si perseveri nella dottrina della Chiesa che ci è stata trasmessa. Sarebbe sbagliato se scegliessimo un modello più protestante-anglicano, la forza della Chiesa Cattolica è, infatti, che la sua dottrina vale per tutto il mondo [ma soprattutto che è portatrice della Verità -ndr]. Il dialogo con i protestanti non deve portare la Chiesa cattolica a diventare essa stessa protestante".

Ha letto il “dossier Viganò”? Cosa ne pensa?
"Non posso giudicare bene il contenuto delle sue lettere, ma è chiaro che questa cosa vada esaminata a fondo. L’hanno chiesto, nel frattempo, anche molti vescovi. La Santa Sede ha annunciato che da parte sua esaminerà più approfonditamente il caso di Theodore McCarrick, e sono del parere che questo sia una cosa molto auspicabile. Bisogna fare chiarezza fino in fondo, se la Chiesa vuole riavere la sua credibilità".

Cardinale, cosa ne pensa della gestione dei fenomeni migratori? L’identità europea è minacciata dall’arrivo di troppi migranti?
"Il flusso dei migranti è, naturalmente, diviso in modo squilibrato: soprattutto Paesi come l’Italia, a causa della loro posizione, risentono dell’afflusso dei migranti. Ciò causa un grande peso alla società. E l’Unione europea non mostra la solidarietà verso Italia, come bisognerebbe aspettarsi. Tuttavia, il governo non è obbligato a dare un permesso di soggiorno a tutti i migranti, soprattutto a quelli economici. Questi sono necessari per il bene comune nel Paese di origine. Ma la migrazione ha molti volti: nella città di Almere esistono dei piani per costruire una Chiesa cattolica, In quel luogo si sono stabiliti molti cattolici provenienti da altri Paesi che vogliono partecipare alle celebrazioni. E nella parte occidentale dei Paesi Bassi, soprattutto ad Amsterdam, a Rotterdam e a l’Aja, parecchie parrocchie sarebbero state soppresse, se non fossero arrivati dei migranti. È importante che, in quanto Europa, siamo accoglienti, ma teniamo anche conto di quanto una società possa farlo".

Molti porporati, durante questo periodo, hanno preso posizione “contro” il ritorno del nazionalismo. Quale è la sua opinione al riguardo cardinale Eijk?
"L’effetto del “nazionalismo” si diversifica a seconda del Paese. Qualche volta le persone si rifanno alle “radici cristiane della loro cultura”, ma nel loro linguaggio si ritrova poco di cristiano. In questo caso si usa “cristiano” solo come scudo per tenere fuori gli altri. Tale nazionalismo non è una buona cosa. Il nazionalismo nella forma per cui si è fieri del proprio Paese e della propria storia può aiutare, però, a riscoprire le radici cristiane, fra cui anche il rispetto del valore universali della vita umana, del matrimonio, della famiglia e l’interessarsi degli altri - si pensi alle opere di misericordia. Il nazionalismo non può mai avere solo e soltanto la funzione di corazza".

Si è svolto il Sinodo sui giovani. Sembra esserci qualche polemica per l’utilizzo dell’acronimo “Lgbt” nell’instrumentum laboris. Qual è il suo pensiero?
"Ovviamente ognuno deve essere trattato con rispetto, anche le persone con un orientamento sessuale oggettivamente sbagliato, ma assumendo questa formulazione si può suscitare un’errata impressione. Non mi sembra giusto assumere questa formulazione nei documenti ecclesiali. Il fatto che, durante un sinodo, si possa utilizzare “disordinato oggettivamente” (la formulazione del Catechismo) forse suggerisce nei giovani un qualcosa di molto astratto, è la conseguenza del fatto che nella Chiesa - certamente nei Paesi Bassi - la catechesi sia stata molto incompleta e spesso addirittura completamente assente, mentre bambini e giovani vengono bombardati nelle scuole con le idee che provengono dalla teoria del gender, propugnata energicamente in ampi ambiti da organizzazioni nazionali e internazionali".

Lei ha preso una posizione su Amoris Laetitia. Cardinale Eijk, lei è un sostenitore dei “dubia”?
"Durante il Sinodo ho preso una posizione chiara al riguardo. Ho dato anche un contributo al libro degli undici Cardinali (Eleven Cardinals Speak on Marriage and the Family), dove ho detto chiaramente che, a mio parere, il n. 84 della Familiaris Consortio è valida nella sua integralità. Questo vuol dire che, se una persona è divorziata e si risposa civilmente, non può ricevere la Comunione (a meno che i due non vivano come fratello e sorella). Non vi è stata smentita da nessuna parte, nemmeno da questo Papa, neanche in Amoris laetitia. Si fa, però, spesso riferimento alle note a piè di pagina di questo documento, ma una lunga dottrina e prassi della Chiesa non può essere cambiata da note a piè di pagina o da un’affermazione occasionale durante un’intervista su un aereo. Vorrei che che soprattutto il portatore del ministero petrino, che è il principio dell’unità della fede cristiana, facesse chiarezza. Abbiamo ora la situazione che in una provincia ecclesiastica si propone e si pratica l’una cosa e in un’altra si promulga l’altra cosa. Ciò crea confusione nelle persone. Una prolungata mancanza di chiarezza può comportare che nascano delle pratiche non desiderabili. Nella Chiesa la verità viene sempre alla luce, ma in questo caso non è mai troppo presto. Proprio per evitare di deludere le persone".

In Europa si fa un gran parlare del “populismo”. Qual è il suo giudizio su questo stile politico? È conflittuale con il cattolicesimo o può aiutarlo a rinascere?
"Il populismo non contrasta, per definizione, con il cattolicesimo, ma non conosco ancora esempi di populismo che abbiano causato un risveglio della fede, benché si debba constatare che la Lega in Italia difende chiaramente una certa quantità di valori e di norme sulla famiglia, come vengono proposti dalla Chiesa. La fede cattolica, naturalmente, è sempre attenta alle persone vulnerabili, agli emarginati, alle persone che non hanno voce. Questo non è sempre il gruppo di persone cui guarda un populista. La situazione nei Paesi Bassi, per quanto riguarda i migranti, è chiaramente diversa da quella in Italia. In Italia è diventato un problema acuto a causa dell’ondata enorme di migranti provenienti dalla Libia, la lunga fascia costiera dell’Italia che a malapena può essere sorvegliata, e la grande disoccupazione soprattutto giovanile. Posso immaginare le preoccupazioni della popolazione italiana. Inoltre, bisogna affermare che anche i migranti hanno i loro obblighi verso il Bene Comune del paese dove cercano un rifugio, e devono rispettare dei valori universali, come l’inviolabilità della persona umana".

È vero che lei è costretto a chiudere numerose chiese locali? Se sì, perché?
"Sì, molte chiese sono state sottratte già al culto e nei dieci anni a venire la maggior parte delle chiese dovrà essere chiusa. Nel passato ve n’erano più di 350. Ora ne sono rimaste circa 200. Prevedo che nel 2028, l’anno in cui compirò i 75 anni e dovrò chiedere le dimissioni al Santo Padre, l’Arcidiocesi di Utrecht conterà circa 20 parrocchie con una o due chiese ciascuna".

Quali sono le motivazioni?
"Il numero ristretto di fedeli che vanno ancora in chiesa e, di conseguenza, il numero esiguo di volontari e le entrate molto scarse per tenere aperte le chiese. Ci sono chiese con una capacità di 400-500 persone e spesso ancor di più, dove la domenica si recano sono soltanto decine di fedeli. Molte parrocchie, inoltre, stanno attingendo dalle riserve finanziarie. In fondo, sono le persone che abbandonano la causa per cui la chiesa finisce col chiudere le sue porte. Sperimentiamo ora questa diminuzione, sperando di riapparire più piccoli, ma più vitali".

Poi sarà la volta del Sinodo sull’Amazzonia, dove si dovrebbe discutere di “viri probati”. Andiamo verso la concessione del matrimonio per i sacerdoti?
Capisco che il bisogno di sacerdoti sia, in certi luoghi nel mondo, più pressante che nell’Europa settentrionale. Ma i sacerdoti sposati non sono, secondo me, la soluzione. Se lo si permettesse soltanto per certi territori, nascerebbe una disuguaglianza all’interno della Chiesa cattolica nel mondo su un punto molto importante. Permettere una cosa del genere temporaneamente non è una soluzione - una volta deciso in tale maniera, diventa irrevocabile. Con ciò andrebbe perso il celibato sacerdotale, una tradizione splendida e fruttuosa di secoli della Chiesa Latina. Inoltre, nel caso dell’ordinazione di ‘viri probati’ mancherebbe la formazione sacerdotale in un seminario". [Fonte]

21 commenti:

mic ha detto...

Il presidente Usa Donald Trump ha firmato una legge che definisce “genocidio” le violenze contro i cristiani in Medio Oriente

Anonimo ha detto...

Riguardo a Mons. Eijk potremmo dire meglio di niente. Ma francamente la sua analisi mi sembra largamente deficitaria. Non mi sembra che vada davvero al cuore dei problemi e credo anche che le sue risposte esprimano la solita mentalità vaticansecondista.
Spero di sbagliarmi.

Anonimo ha detto...

A riguardo proprio di questa intervista, stavo ascoltando, stamane, radio Maria. Il direttore, nel suo programma una volta chiamato "Commento alla stampa del giorno", leggeva proprio questa intervista e...guarda un po che decide di non riportarla integralmente saltando la domanda sul dossier Viganò e su Amoris Letitia!
Il direttore, giustamente, pretende rispetto e chiede sempre le offerte per quest'opera radiofonica ma poi applica, come gli altri...la teoria politically correct.
Mi spiace ma non trovo coerente questo modo di fare, anche se è indubbio che, con molti dei suoi programmi e con un palinsesto che raggiunge anche gli ammalati, gli allettati, i carcerati e le persone con tante altre difficoltà, radio Maria faccia del bene!
Detto questo credo che se alcune delle S.S.V.V abbia modo di comunicare direttamente col rev.do Padre Livio saebbe cosa gradita riferirgli che non è di certo on la piaggeria che si difende la Verità con la V maiuscola!, Anzi...credo che cio che lui difende (ed è evidente ai più), non sarà di certo con opera umana che sarà preservato, ma il Divin Maestro ci dice che l'albero si giudica dai frutti...ogni cosa a suo tempo.

Giovanni Evangelista ha detto...

Quindi se come afferma Eijk il problema è la chiarezza e non la Verità, basta che Bergoglio scriva in maniera esplicita, ufficiale e inequivoca Sì alla Comunione agli Adulteri che il problema è risolto, Giusto?
Il problema è che l'insegnamento è ambiguo, non che è errato, giusto?

Anonimo ha detto...

politicamente corretto…… che tristezza….comunque ben vengano le chiese vuote e le mancanze di soldi e pur e di volontari….ben vengano: a quanto pare è l'unico interesse superiore x tutti !

Anonimo ha detto...


@ Anónimo 8:50 : Le cardinal Eijk ne serait pas cardinal (tout comme le cardinal Burke, d'ailleurs) s'il n'avait pas fait allégeance au CVII et à tout ce qui en découle. C'était la condition sine qua non de sa nomination — et de toute sa carrière.

Imaginez un ministre disant du mal de la République…

mic ha detto...

Il problema è che l'insegnamento è ambiguo, non che è errato, giusto?

L'ambiguità è nemica della verità. E l'auspicata chiarezza a cosa serve se non ad affermare la verità ed evitare l'errore?

Anonimo ha detto...

Ma siete mai stati in Olanda? Paese pagano oltremodo e nichilista, il sindaco di Rotterdam è mussulmano, le chiese le vendono su Ebay, arredi, panche, confessionali, di tutto e di più e sono molto appetiti come genere, da antiquari ed altro, poi volete mettere un caffè alla marijuana o la famosa cioccolata di Amsterdam su un bar houseboat, un paradiso per drogati e droghe di ogni tipo, con eutanasia per tutti dai 12 anni in su offerta gratis dallo stato........che dovrebbe dire? E' già tanto che accenni a questo.......

Anonimo ha detto...

Carissimo fratello in Cristo Anonimo delle 16:40,
Premettendo che non mi permetto minimamente di giudicare nessuno e, tenendo presente sempre ciò che dice l'Apostolo, cioè che "tutti abbiamo peccato in Adamo e tutti siamo stati redenti in Cristo", Le dirò che conosco molto bene la realtà olandese, in quanto ci sono stato e non di certo per vedere i dipinti di Van Gogh, in anni passati dei quali mi sono pentito amaramente e, ringraziando il buon Dio, avendo abbandonato tale passato cercando, con l'aiuto della Grazia, di vivere nella Verità, proprio perché il male fa male e la Verità è quella tutta intera alla quale dobbiamo tendere tutti, penso che se si fa un programma di informazione non si dovrebbe omettere nulla di ciò che viene detto; se non altro per rispetto e cristiana onestà nei riguardi di tutti coloro che ascoltano!
Glielo dico con il cuore aperto... O si parla e si dice tutto, anche per rispetto di un cardinale di Santa Romana Chiesa o è una mezza verità! E non mi sembra che il direttore di radio Maria sia uno con i peli sulla lingua, anzi...quindi ripeto che l'obiettività e la correttezza, quando si tratta di sana informazione, dovrebbe essere al primo posto senza paura di perdere gli amici-a Roma-,grazie.

Anonimo ha detto...

A.18.47

Se lei è tornato dall'Olanda sano e salvo deve sicuramente ringraziare Dio, molti altri non possono dire lo stesso, comunque io non mi riferivo a Fanzaga, che non ascolto mai, bensì al cardinale olandese che mi pare coraggioso per il contesto in cui ,suo malgrado, vive, poi è giovane ancora, quindi bisogna sperare. Grazie per aver letto il mio post, ricambio la cortesia.

Anonimo ha detto...


Un'analisi che resta in superficie

Il cardinale Ekijk appare indubbiamente coraggioso per il contesto nel quale agisce. Anche se contenuto nelle sue affermazioni. Nel senso, che avrebbe potuto spingere più a fondo.
Una cosa continuo a chiedermi: di fronte a questa autentica "desertificazione" della Chiesa, sia nel clero, nelle suore, nei fedeli, con i luoghi di culti vuoti, abbandonati, messi in vendita; con l'immoralità che nel clero (e in tutta la società) sta assumendo contorni preoccupanti; di fronte a questo apocalittico sfacelo, non sente il cardinale la necessità di porre un problema di "mea culpa"? Colpa, voglio dire, non sua personale, ma dell'intera Chiesa visibile, nella quale deve esserci qualcosa che non va, se sta subendo un castigo del genere? Qualcosa che deve riguardare per forza la fede?
Come non porsi questa domanda: che il Signore non deve esser contento della Chiesa da Lui fondata se essa sta andando in malora in questo modo?
E se non può esserne contento, quali le cause? Insomma, mai questi pur intelligenti, colti ed esperti prelati vanno al fondo del problema, mai affrontano il nodo del Concilio, l'evento grazie al quale gli errori di una banda di teologi alla moda e censurati sono penetrati nell'insegnamento della Chiesa, tutto corrompendo.
E' questa cecità che spaventa, forse più del resto, segno forse irrimediabile dell'ira divina su di loro, sui preti, e su di noi, perché anche noi laici siamo ugualmente ciechi, in gran maggioranza .

Anonimo ha detto...

Secondo il resoconto ricevuto da AsiaNews, papa Francesco avrebbe espresso il suo grande apprezzamento per mons. Guo e gli avrebbe chiesto di continuare personalmente a prendersi cura pastorale per le parrocchie sotterranee, ma anche di trovare una certa integrazione con mons. Zhan Silu.

Rimane ancora un punto: per poter esercitare il suo ministero episcopale in modo aperto, mons. Guo necessita l’approvazione del governo e del Consiglio die vescovi cinesi ufficiali.

http://www.asianews.it/notizie-it/Mindong:-mons.-Guo-Xijin,-vescovo-sotterraneo,-lascia-il-posto-a-mons.-Zhan-Silu,-ex-scomunicato-45738.html

Pietro per nominare i suoi apostoli deve chiedere l'approvazione al Principe ?

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/se-consigliere-papa-sui-migranti-ex-banchiere-1479830.html

Anonimo ha detto...

"...L'uomo si agita tanto per riuscire nei suoi intenti, si ostina tanto nelle sue attività per formarsi in terra un avvenire, e Dio dispone l'ordinamento della vita umana con tali intrecci di provvidenza che non sempre quelli che si affannano a conseguire uno scopo lo raggiungono.
Sembra quasi che l'occasione ed il caso regoli tutte le cose, tanto è vero che non vincono la corsa gli agili, non vincono la guerra i valorosi, non arricchiscono i sapienti e gli intelligenti, e non hanno favore i bravi artefici ....
Il Signore, infatti, dispensa gli uffici umani con un ordine preciso e nulla succede a caso, nulla può succedere a caso, ma affinchè gli uomini non si attacchini a questa terra e non si lascino prendere al laccio dalle vanità, Dio non da il successo delle iniziative a chi si affanna, ma a chi Egli vuole.
L'uomo non conosce il suo destino, cioè non sa quali fini Dio abbia sulla sua vita, ed a volte è condotto dalle occasioni e dalle circostanze disposte da Dio stesso, a compiere una speciale missione.
L'uomo crederà e crede che il caso od il destino lo conducano ad una determinata via, ma in realtà il Signore che utilizza i suoi figli come strumenti della sua provvidenza, lo spinge e lo aiuta al compimento di una missione particolare.
Questo ricamo di paterna provvidenza è chiamato da noi la fortuna o la sfortuna, ed infatti crediamo che la fortuna presieda alle giostre, alle guerre, alla prosperità, alla riuscita della carriera di un artista o di un operaio.
Il Signore non si adonta che noi fantastichiamo così.
Egli sceglie a volte gli strumenti più inetti e li fortifica, intreccia le circostanze più disparate e ne ricava una attività novella per un uomo da Lui eletto, mentre permette che quelli che fanno grandi sforzi non riescano nelle loro iniziative o abbiano una vita grama e piena di disinganni , pur di ottenere che la sua creatura non si leghi alla terra, e non creda di potersi formare quaggiù l'ideale della sua vita....

(Servo di Dio Dolindo Ruotolo (1882-1970) - Sacerdote diocesano napoletano, terziario francescano in Santa Chiara di Napoli)

Storia di disubbidienza . ha detto...

Don Dolindo che leggeva la Sacra Scrittura in ginocchio perche' Parola di Dio , Don Dolindo umile , don Dolindo che consola , Don Dolindo servo di Dio , la Madonna schiava , ancella , esempi di sintonia con la volonta' di Dio . Don Dolindo , con le sue riflessioni ci fa comprendere la nostra st.....ta' , la nostra nullita' , ci riporta con i piedi per terra facendoci vedere con la lente di ingrandimento l'inutile deleterio tentativo di imporre la nostra volonta' rispetto a quella di Dio , tentativo di primeggiare , di risultare piu' intelligenti, piu' capaci ad usare i mezzi che Lui ci ha donato gratis . Tutto fuorche' amarLo con tutto il cuore , tutto fuorche' imitarLo , tutto fuorche' rimetterci al nostro posto e sforzarci di assomigliarGli . Eppure Lui sara' il nostro termine di paragone , Cristo in Croce , per me ( che ha pagato per me ) . E' inutile , la storia umana , la nostra storia ,non ci ha insegnato niente , e' tutto un susseguirsi di disubbidienze , di tentativi di affermazione , di prevaricazione dell'uno sull'altro , quanta sofferenza procurata ....dopo 2000 anni sembra che soltanto il 17 per cento della popolazione mondiale abbia conosciuto Cristo e chi ha avuto la grazia di conoscerLo per primo anziche' crescere nell'amore verso Dio e verso il prossimo , per la disubbidienza , Lo rigetta ....I Suoi Comandamenti ( altro che "i diritti dell'uomo" dell' ONU!), la Legge di Dio sarebbe dovuta bastare per ispirare le scelte umane , per vivere in pace sarebbe bastato che lo sguardo dei piu' fosse rivolto sempre a Lui .

Anonimo ha detto...

I Santi non erano forse deboli come noi , cosa avevano piu' di noi ?
Certamente il carattere , non si sono accontentati della superficie ma hanno fermamente voluto incontrare Gesu' .
https://www.veritatemincaritate.com/2018/12/s-giovanni-della-croce-il-passero-solitario/

Le proprietà del passero solitario sono cinque:

prima: si porta più in alto possibile; seconda: non sopporta la compagnia di altri uccelli neppure della stessa specie; terza: tende il becco verso il vento; quarta: non ha un colore determinato; quinta: canta soavemente. L’anima contemplativa deve avere queste cinque proprietà, e cioè deve elevarsi al di sopra delle cose transitorie, non facendo di esse alcun caso come se non esistessero, e deve essere così amica della solitudine e del silenzio da non sopportare compagnia di altra creatura. Deve inoltre tendere il becco al soffio dello Spirito Santo, corrispondendo alle sue ispirazioni, affinché comportandosi in tal modo si renda maggiormente degna della sua compagnia. Non deve avere un colore determinato, non lasciandosi determinare da alcuna cosa, ma solo da ciò che è volontà di Dio; deve infine cantare soavemente nella contemplazione e nell’amore del suo Sposo.

Testo tratto”Parole di Luce e di Amore” – “Spunti di amore ad altre Carmelitane Scalze di Beas” (punto 42) di S. Giovanni della Croce

Anonimo ha detto...

Qu’on le veuille ou non, le totalitarisme islamique a été importé via l’immigration et ses conséquences. Il a été diffusé et sponsorisé par les États islamiques « amis » que nous laissons saper les fondements de nos sociétés sur notre propre sol.

https://decodeurs360.org/international/comment-fabrique-t-on-des-jihadistes/

Ave Maria ! ha detto...

Omelia della S. Messa di 15 dicembre 2018, Festa della Beata Vergine Maria Regina del Ordine Serafico, tenuta da P. Gabriele Maria Pellettieri.
https://simplecast.com/s/ebb4892f

Anonimo ha detto...


"Qu’on le veuille ou non, le totalitarisme islamique a été importé via l’immigration et ses conséquences"…

Et en Syrie, qui a importé le "totalitarisme islamique" ? Et avant, en Lybie et en Irak ? Qui a créé Daesh, qui a créé l'Isis, qui a inventé Al-Nosra ? Qui déplace les djihadistes en hélicoptère, qui les fournit en armes, qui les ravitaille, qui les soigne dans ses hôpitaux de campagne ?

Le Plan Kivunim, il a été élaboré par qui ? Par des "islamistes" ?

Vous n'avez sans doute jamais entendu parler d'Israel et des Etats-Unis ?

Quand aux attentats dits "islamiques", chefs-d'œuvre de manipulation policière et mossadique, ils tombent toujours à point nommé pour pousser les juifs à émigrer en Israel — plus de 200 000, rien qu'en France, cette année…

Vous ne le savez pas non plus ?

Servus Mariae ha detto...

3 cose da chiedere ogni giorno alla Madonna:

"Bisogna prima di tutto affidarle la tua risoluzione fondamentale, quella di combattere senza tregua qualunque colpa volontaria. Quando ti consacri a Lei ogni mattina ... rimettile pure questa risoluzione."

"Chiedile al tempo stesso di aiutarti nella lotta. Dopo, nella giornata, quando la tua volontà si trova al caso di scegliere tra un peccato o un atto di virtù, volgiti presto verso Maria: Madre aiutami, dammi la forza di non soccombere!"

"Infine, chiedile incessantemente perdono della tua fiacchezza: Madre, perdonami, sono il tuo figliolino, ma sono debole, fortificami! Devi vivere così in uno spirito di compunzione non interrotta; chieder sempre perdono a Gesù per mezzo di Maria: Madre cara, coprimi con la tua purezza, ripara quello che io ho sciupato.
Tale spirito di compunzione abituale finisce per creare nell'anima una grande purezza, la tiene immersa in un'atmosfera di umiltà, crea in essa quella disposizione di anima che si chiama infanzia spirituale ed è tanto gradita a Nostro Signore"

da "La Madre mia", Padre G. Schryvers C. SS. R., Casa Mariana Editrice

Rr ha detto...

Anonymous de 00.06:
qu’ils partent, qu’ils s’en vont...Ils iront là bas, puis ils reviendront ici ou ils iront en Amérique ou Australie et après encore de nouveau en Europe. Ils sont « errantes » par default. Toujours la même chose depuis de siècles.
Ils finiront d’errer, quand finalement trouveront Notre Seigneur,
RR