Pubblico con piacere la risposta di Mattia Rossi alla faziosa pagina di Gennari sul Foglio. Vorrei pregare Mattia Rossi, se possibile, di promuoverne la pubblicazione, adeguatamente riformulata, sul quotidiano in questione.
I commenti letti sul blog mi paiono già pienamente esaustivi. Che aggiungere? Nulla se non, come ben sai anche tu, l’unico dato positivo emerso da cinque mesi a questa parte: se per otto anni, certi figuri e certi discorsi, sono rimasti latenti per una certa qual ritrosia nell’emergere (probabilmente pativano il freddo dell’inverno ratzingeriano ;-)), ora, invece, cadute molte maschere, è tutto un “liberi tutti”. E, cosa vuoi?, giocare allo scoperto è molto più divertente. (A dire il vero, però, “loro”, la partita, non la “giocano” affatto, accusano, lanciano anatemi, e basta…).
A queste mie brevi righe posso solo aggiungere qualche piccola comicità (hai ragione, il discorso va preso sul serio, ma io sono un inguaribile giocherellone…) riguardo i miei precedenti col detrattor Gennari. Come vedi, argomenti e linguaggio non cambiano…
Avvenire, “Lupus in pagina”[terreno in cui 'gioca in casa' Gennari], 13 aprile:
“Ieri sul "Foglio" (p. 5: "Una storia clerical-pop") critiche – per intenderci diciamo "da destra" – contro «l'interminabile ola da concerto pop in onore del nuovo Papa… grande happening» di tanti "dimentichi" del loro passato. Si sa: gli autori, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, del passato sono a loro modo cultori, e in loro quelle che paiono "novità" provocano spesso allergia, raddoppiata e triplicata – stessa pagina – da due altri brontolii di Mattia Rossi e di Matteo Matzuzzi ("Le rotture liturgiche di Francesco non sono francescane" e "Dal frate spagnolo al vescovo della Pampa, le scelte a sorpresa di Francesco"). Libertà!”.
Capito? "Le rotture liturgiche di Francesco" sono solamente dei "brontolii". Di nuovo: è così e basta!
Avvenire, “Lupus in pagina”, 13 luglio.
“Dunque chiaroscuri a volontà, nel tentativo di catturare la "meraviglia" dei lettori. Originalità? Poca, ma sempre ieri doppia eccezione sul "Foglio" (p. 2): Mattia Rossi: «L'infallibilità del Papa quando fa i santi…» e Matteo Matzuzzi: «Seduti in quel giardino. Nuovi dubbi sulla strana diarchia in Vaticano». Azzardi autoprodotti: nel primo qualche confusione teologica; nel secondo evidenti retroscena nostalgici, ma anche sfortunati! Due pezzi davvero "strani".”
Nota, cara Maria, come Gennari, nella foga censoria abbia “solamente” invertito autori e articoli: il mio (come sai molto bene) è “Seduti in quel giardino…”, mentre “L’infallibilità del Papa…” è di Matzuzzi. “Due pezzi strani”? A me, le cose strane, paiono altre…
Approfitto per commentare ancora brevemente (viste le implicazioni anche "personali") la stroncatura di Gennari. E lo farò, guarda il caso, con parole testuali proprio di Paolo Rodari, da te richiamato lo stesso giorno: "Gennari, come al solito, fa finta di niente e tira acqua alle sue tesi. Oppure proprio non riesce a capire". (fonte: http://www.ilfoglio.it/palazzoapostolico/2253)
Un caro saluto, MRApprofitto per commentare ancora brevemente (viste le implicazioni anche "personali") la stroncatura di Gennari. E lo farò, guarda il caso, con parole testuali proprio di Paolo Rodari, da te richiamato lo stesso giorno: "Gennari, come al solito, fa finta di niente e tira acqua alle sue tesi. Oppure proprio non riesce a capire". (fonte: http://www.ilfoglio.it/palazzoapostolico/2253)
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NB. Vi ricordo che dell'anomala "diarchia" abbiamo parlato qui, mentre pubblico di seguito il testo dell'articolo cui Mattia Rossi fa riferimento, che pone interrogativi seri e di qualche peso per il presente e il futuro della Chiesa, sommariamente liquidato con "retroscena nostalgici" se non con "qualche confusione teologica" perché, essendo invertiti i fattori forse sono invertiti anche i riferimenti.
Tuttavia, sia nell'uno che nell'altro caso, non si forniscono motivazioni. Però, se quella rubrica non ne dà l'opportunità per il poco spazio che concede, sarebbe più corretto lanciare i propri strali, dandone adeguata motivazione, in altre sedi più consone. Il fango, anche se sparso scorrettamente, resta, mentre la verità fatica a farsi strada nelle menti ottenebrate di chi ha smesso di porsi interrogativi e si fa portatore del nuovo superdogma - che ha paradossalmente sostituito la distruzione dei dogmi - contro il quale si infrange ogni realtà che mostri un minimo di fedeltà ai principi fondanti de La Catholica, come la chiama Agostino, che alcune applicazioni conciliari oltrepassano de facto se non de iure. E conosciamo il potere trasformante della realtà che hanno i fatti. La storia recente della Chiesa è costellata di fatti compiuti (altri se ne profilano all'orizzonte: gli esiti del "consiglio della corona" [vedi anche] con la sinodalità deliberativa, tanto per fare un esempio di non poco conto) divenuti indiscutibili e irreformabili, passati sulla testa e sul sensus fidei di credenti, teologi e studiosi che ancora hanno occhi per vedere e lo dimostrano con critiche rispettose e argomentate alle quali si persiste a fare orecchie da mercante mentre si tenta di soffocare, con metodi che chiamare tirannici è un eufemismo, realtà che se ne fanno portatrici.
E dunque si tratta di "confusione teologica" o del fatto che nessuno più sembra porsi neppure qualche interrogativo su un'anomalia (e non è la sola) non vista come tale mentre è un evento senza precedenti e dalle conseguenze inedite, del quale solo chi è ormai mitridatizzato può non cogliere gli aspetti problematici?
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12 luglio 2013 - ore 15:01_________________________
Seduti in quel giardino. Nuovi dubbi sulla strana diarchia in Vaticano
Al direttore - L’emblematica immagine dei due papi, il “regnante” Francesco e l’“emerito” Benedetto XVI, seduti uno a fianco all’altro per l’inaugurazione della statua di San Michele dinanzi al governatorato in Vaticano ha dimostrato quanto si sia rapidamente raggiunta la più totale assuefazione rispetto a quella che è, in realtà, una sconcertante anomalia, ha richiamato, nell’ormai dilagante confusione, i rischi di una latente immagine di chiesa diarchica.
Già lo scorso marzo, il canonista Carlo Fantappiè notò che la rinuncia di Benedetto XVI avrebbe potuto porre “gravi problemi sulla costituzione della chiesa, sulla natura del primato del Papa nonché sull’ambito ed estensione dei suoi poteri dopo la cessazione dell’ufficio”. Eppure, la Sala stampa vaticana, dopo il fatidico 28 febbraio, assicurò che il Papa tedesco si sarebbe “nascosto al mondo” ritirandosi monacalmente in preghiera. E se ciò non avviene, cosa provoca il risalto mediatico dato dalla compresenza dei due papi se non confusione sull’effettivo esercizio del ministero petrino e sulla “plenitudo potestatis” data dall’investitura divina?
L’enorme anomalia, sottolinea la teologa romana Maria Guarini, non sta tanto nelle dimissioni di Ratzinger e nella successiva elezione del Papa argentino, quanto, piuttosto, “nella contestuale presenza, addirittura ostentata, di un Papa in ‘servizio contemplativo’ a fianco del Papa in ‘servizio attivo’”. Questa distinzione tra persona e ufficio, continua Guarini, “suscita ancor più confusione perché può lasciar pensare che l’ufficio riguardi solo l’‘esercizio attivo del ministero’ che si esaurirebbe con la rinuncia, escludendo in termini apodittici e non probatori che il ‘potere giurisdizionale’ possa esistere separato dalla investitura divina su cui è fondata quella ricevuta dal voto dei cardinali elettori dopo l’accettazione e la indicazione del nome. È per questo che il papato rischia di esser ridotto a mera ‘funzione’ collegata principalmente alle capacità fisiche e contingenti. Oppure si può cadere nella strana e inedita dicotomia di due papi, uno ‘emerito’, l’altro ‘facente funzioni’”. E tutto questo senza considerare le conferme derivanti dalla contraddizione terminologica: il mantenimento del titolo di ‘Papa emerito’ di un vescovo emerito che, sempre stranamente, continua a conservare il nome, l’abito e lo stemma papali. Questa sostanziale parità diarchica tra i due papi nel linguaggio dei simboli, inoltre, è stata eccezionalmente riportata (e, di questo, sfuggono le motivazioni) anche nella perenne attestazione nella pietra ai piedi della statua inaugurata: i due stemmi papali con la dicitura “Benedictus PP. XVI Anno VIII/Franciscus PP. Anno I”, Benedetto nell’anno VIII del proprio pontificato (la rinuncia non appare?) e Francesco nell’anno primo.
Tale rischio di chiesa apparentemente bicefala, anche se (ovviamente) non espressamente ufficializzata, si manifesta accentuata agli occhi dei fedeli anche in quella imprecisa definizione, usata del resto da Papa Bergoglio stesso, di “enciclica a quattro mani”. Naturalmente, non vi è nessuno scandalo nel contributo, in un documento ufficiale, di più collaboratori (anche se la firma è del “regnante”: non sarebbe possibile altrimenti), quanto piuttosto rimane perniciosa l’idea strisciante di enciclica scritta da due Papi ufficialmente posti simbolicamente alla pari.
Mattia Rossi
_________________________© - FOGLIO QUOTIDIANO
27 commenti:
Errata corrige: la rubrica si chiama "Lupus in pagina". Chiedo scusa.
MR
Che Mattia abbia voluto citarmi, oltre a dimostrare la sintonia nella quale ci troviamo a confrontarci, in qualche modo ha fatto sì che qualcosa di questo impegno possa uscire allo scoperto.
Non so se potrà esserci un seguito e in che direzione.
E' certamente un rischio, del quale occorre assumersi le conseguenze; ma potrebbe essere anche un'opportunità per incrementare il filino di voce che ci è rimasto.
Lapsus comprensibile ;)
Ho corretto, grazie.
Quel che ho scritto nel thread precedente vale anche per questo.
Il decreto iniquo contro i FI, l`entusiasmo idolatrico per Papa Bergoglio che non sopporta nessuna critica-falsa nota, ha fatto cadere molte maschere e dato le ali a chi non ha mai accettato il "ritorno" della Santa Messa Antica e la presa di parola dei cattolici detti tradizionali, zittiti durante decenni.
È evidente che quel che vogliono i più accaniti è la morte definitiva del Rito Antico, altri più moderati, prudenti, o subdoli, tirano profitto delle divisioni che, ahinoi, esistono fra i cattolici tradizionali e tentano di manipolarli, con la menzogna, con accuse infondate, con ricatti insulsi e minacce, certuni vorrebbero spingerli nelle braccia della FSSPX che non agirebbero altrimenti...
Colpendo la Messa Antica vengono colpiti i cattolici tradizionali che attraverso la Santa Messa Antica proclamano la continuità con la Tradizione, con tutte le generazioni di Santi, Papi e fedeli che li hanno preceduti.
Ma di quella continuità molti non vogliono saperne, anzi, la vogliono distruggere.
Si legge di tutto e di più in queste settimane sui vari blog e siti, in particolare italiani.
Essere cattolico tradizionale, non aver messo nel congelatore la coscienza, il proprio cervello e la formazione cattolica, e decidere di non tacere davanti a sopprusi, ingiustizie, scempi liturgici e dottrinali, sta RI-diventando molto difficile.
Prima di arrivare alla soluzione finale e cioè la soppressione del SP, i cattolici tradizionali devono restare rinchiusi nel loro recinto, senza parlare, accettando tutto, le ingiustizie, le sberle, gli sputi, zitti erano e zitti devono ritornare.
Almeno questo è quel che spera la paradossale ( o forse non poi così tanto) alleanza progressisti-conservatori conciliaristi.
Per questo appena una persona si esprime in modo chiaro sui media è subito criticata in modo violento,lo abbiamo osservato con De Mattei, Agnoli, Gnocchi e Palmaro, Mattia Rossi, Siccardi, e altri che sto dimenticando.
Cara Luisa, hai fotografato la situazione che, almeno umanamente, non sembra offrire vie d'uscita.
Chissà, però, se le "sentinelle vigilanti" che si vanno svegliando, non riescano a far breccia nei bastioni sempre più impervi e finora inespugnabili?
e l'oracolo emise la sentenza
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/tradizionalisti-traditionalists-tradicionalistas-27056/
Tornielli ha svelato i traditori!
" Questo ha fatto sì che un gruppo di frati, i padri Antonio Santoro, Michele Iorio, Pierdamiano Fehlner, Massimiliano Zangheratti, Angelo Geiger, membri della comunità storica delle origini e già coinvolti in ruoli di responsabilità nel governo e nella formazione dell'Istituto (poi «puniti» per le loro posizioni poco tradizionaliste con vari trasferimenti), nel 2012 siano ricorsi alla Congregazione vaticana dei religiosi chiedendo che venisse recuperato l'originario carisma e non si imponessero a tutti le posizioni tradizionaliste, comprese quelle che tendono a ridurre la portata del Concilio Vaticano II o lo presentano come un evento di rottura inconciliabile con la tradizione precedente. "
"chiedendo che venisse recuperato l'originario carisma"
ma se il Fondatore è ancora in vita, ed è lui che ha colto il Carisma e la Chiamata, chi sono questi che si permettono di richiamarsi al Carisma?
cioe' 5 frati han creato tutto ' sto c....no ? ma stiamo scherzando ? 5 su centinaia ?
rosa
E, soprattutto , tenendo conto delle determinazioni del Capitolo fatte presenti da p. Apollonio.
Se poi anche ci fossero altri problemi, in ogni caso la messa continua a non entrarci e li hanno biecamente strumentalizzati.
L'articolazzo del Tornielli somiglia più che altro a una lista di proscrizione, infarcita oltretutto di diversi regolamenti di conti fra il personale e il professionale, lo spirito di fazione e l'ideologia.
E non è avaro di neanche tanto velate minacce trasversali (incluse per conto terzi..)
Dunque ora sono venuti fuori anche i nomi degli accusatori e la materia del contendete sarebbe effettivamente il concilio: l'apriti sesamo per contare nella neo-chiesa più vicina al nuovo ordine mondiale che ai poveri (in spirito) delle Beatitudini?
Condivido il giudizio di Anonimo 14:17 sull'articolo di Tornielli.
Purtroppo stiamo combattendo ad armi impari. Perché costoro alzano la voce e stanno alzando anche il tiro e parlano da pulpiti autorevoli e da tribune molto più frequentate...
Ma noi confidiamo nella preghiera e inoltre continueremo a rintuzzarli virgola dopo virgola, cercando di neutralizzare anche il molto "non detto" ma leggibile tra le righe...
Lo faremo da questa Agorà, ormai più seguita di quanto non potessi immaginare (me lo dicono i picchi delle visite che schizzano ogni giorno), e da tutte le altre che potremo.
".. chiedendo che venisse recuperato l'originario carisma e non si imponessero a tutti le posizioni tradizionaliste.."
Ecco, allora per ritornare all'originario carisma si esautora il fondatore (una mossa molto logica) e si impongono a tutti le posizioni conciliariste che invece portano a sentire cum Ecclesia (..l.)
Nell'articolo su vaticaninsider si porta poi in modo capzioso un riferimento ad una frase che Benedetto XVI disse a frati a suore FI con riferimento a questo sentire cum Ecclesia, a giustificare l'intervento a gamba tesa sui frati, e prima si insiste col dire che la visita iniziò sotto il precedente pontificato, a dire, secondo l'estensore dell'articolo, che fu il Papa ora emerito, che la volle. Ora se fu Benedetto XVI a volere ed imporre la visita perché aveva subodorato che i frati non sentivano cum Ecclesia, è ovvio che il provvedimento odierno non può essere in contrapposizione con il MPSP, così come è logico che non potrà esserlo nessun futuro provvedimento in linea con quello preso nei confronti dei frati FI e che sarà rivolto ad altri fedeli cattolici (che siano amanti della Tradizione è ovvio, un cattolico non può non esserlo essendo questa Rivelazione, Parola di Dio!).
Ecco la logica di tutto questo bailamme.
TorniOrwell ha ormai sviluppato una sua neolingua, che è la nuova koiné vaticanistica dell'anno 2013 (che è una sorta di "1984" per i novatores..)
L'articolazzo del Tornielli somiglia più che altro a una lista di proscrizione, infarcita oltretutto di diversi regolamenti di conti fra il personale e il professionale, lo spirito di fazione e l'ideologia.
E non è avaro di neanche tanto velate minacce trasversali (incluse per conto terzi..)
Se la boria di Tornielli era fastidiosa ora con la sua "amicizia di famiglia bergogliana" è incontenibile.
Strano poi che ancora non abbia preso le difese del sul feudo MiL, dopo l'attacco di Rodari, a meno che ora per rifarsi una verginità girnalistica (MiL andava bene con B16) abbia lasciato ad altri il compito di demolire e radere al suolo quel luogo dove prima passeggiava ostentatamente, così da eliminare ogni prova!
Che cosa c`era da aspettarsi da Tornielli che ormai non cela più la sua poca simpatia per i tradizionalisti?
Il suo articolo potrebbe essere contraddetto ad ogni paragrafo, vale la pena farlo?
Sì, perchè quel vaticanista, forte anche della sua personale amicizia con Papa Bergoglio, è influente e dispone di vaste tribune.
Possiamo già renderci conto, nel caso incontrasse il Papa, di quel che gli direbbe, una accozzaglia di informazioni inesatte, parziali e faziose.
Quel vaticanista, e altri con lui, prende di mira i cattolici che hanno manifestato non solo il loro sostegno ai FI, ma anche il loro dolore di essere privati della Messa Antica.
Ma che gliene importa a Tornielli di quei fedeli?
Non hanno che da andare alla Messa riformata!
Tornielli menziona una
"campagna di stampa tradizionalista".
Capito?
Se dei cattolici tradizionali si esprimono la loro diventa una campagna di stampa!
Ma per favore, ma un pò di serietà e onestà, no?
Ma che stampa?
Di quale stampa disporrebbero i cattolici tradizionali?
Per fortuna hanno siti e blog, in Italia e altrove!
E solo quelli!
Ma anche questo dà fastidio, Tornielli e compagni li monitorano, non per, con spirito oggettivo e imparziale, leggere i loro argomenti e eventualmente riflettere, no, lo fanno unicamente per poi far cadere la loro scure censoria!
Tornielli ascolta e avalla solo le opinioni dei cinque(!!) frati ribelli all`origine della presa del decreto e continua a dire che la decisione della Santa Sede è stata presa " dopo una capillare raccolta di informazioni", è come se Padre Apollonio non avesse parlato, ma è andato ad intervistarlo perchè? Per smentirlo in seguito?
Parla di "regolamentazione dell'uso della messa antica", ma vuole prendere in giro chi?
Gli ignoranti?
Chi non sa leggere?
Forse chi dal 12 agosto è PRIVATO della Santa Messa Antica?
Subdolo il mettere insieme , in modo esplicito, le reazioni critiche al decreto vaticano e quelle che sono rivolte a Papa Bergoglio, un`altra picca velenosa e avvelenata contro quel "mondo tradizionalista", quegli "ambienti tradizionalisti" per i quali decisamente Tornielli ha poca stima e poco rispetto.
Un bell'esempio di "misericordia conciliar-progressista": A differenza di quella cristiana non mira alla correzione dell'errante ma alla sua eliminazione, e per raggiungere l'obiettivo considera leciti tutti i mezzi. Tra un pò assisteremo alla ricostituzione del Tribunale dell'Inquisizione in salsa progressista con autodafè per lesa ecclesialità e mancanza di comunionalità. Il riferimento alle burocrazie comuniste è più che mai giustificato.
Luisa, se mi date tempo, sto scrivendo il nuovo articolo. E non riesco a rispondere a ancora a tutti i numerosi interventi arrivati nel frattempo.
La cronaca incalza, ma nessuno riprende il problema della "diarchia".
Al momento Benedetto XVI è tornato nell'ombra, ma quel fatto resta e ha colpito anche me e resta anche l'anomalia che rappresenta. Se nessuno la vede o ci si interroga è un altro discorso.
Anche la partitina di calcio in onore di Bergoglio fanno adesso! Sentito stasera al tg. Gente che becca milioni e milioni di euro per dare calci ad un pallone onora il poverello vaticano paladino dei poveri. E il poverello lo accetta tranquillamente dopo che invece ha rifiutato di ascoltare un concerto perchè si sentiva un principino a disagio. Che coerenza! Vediamo se farà loro la predichetta sul dare parte del loro stipendio a chi vive nella povertà o se sta zitto.
ps. Sai mic, quegli 8 cardinali scelti per consigliare il vescovo di Roma sul da farsi nella Chiesa, non mi convincono. Comincio a pensare che questa sia una piccola commissione preparatoria ad un qualcosa che potrebbe suonare come ...ilio ...cano terzo. Ricordiamo che Bergoglio è il candidato che porta avanti la linea martiniana e quest'ultimo era da tempo che voleva un ...ilio per aggiornare la Chiesa. Cosa ne pensi a proposito della mia idea?
Penso che c'è da aspettarsi di tutto, purtroppo. E in direzione contraria alla Tradizione della quale questo papa ha parlato in termini sommari e oltretutto impropri. Il discorso sul pelagianesimo al CELAM è semplicemente abominevole. Devo darmi il tempo di riprenderlo.
tanto tempo fa leggevo avvenire. anzi solo lupus in pagina e i commenti in prima di ravasi. dopo un po ho smesso , devo dire soprattutto per i commenti di ravasi, mentre lupus si mascherava meglio. ora pero il lupus e' diventato lui . mentre viene mostrato il lato mondano e piacente della chiesa che piace alla gente che piace, con un papa amicone equo e solidale, si pongono in essere atti contro la Chiesa(voglio smettere di dire contro la tradizione perche la tradizione e' la Chiesa). mi aspettavo qualcosa del genere, contro il summorum pontificum, un attacco laterale ma importante, ed eccolo servito. e l'occasione non se la sono fatta sfuggire. un caro saluto a Mattia Rossi, del quale condivido in pieno le idee.
cinque frati su centinaia , appunto perche non aspettavano altro... la propaganda mediatica, vaticanista e non, fara' il resto...tutto cio dimostra che voleva essere colpito il Rito.
Cardinale Eugenio Pacelli :
"Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima. ... Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. ... Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata a credere che l'uomo è diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: "Dove Lo hanno posto?" "
La fonte della citazione, il momento storico in cui la disse e a chi proferì queste parole.
Grazie.
X minstrel
Fonte: "Mons. Georges Roche, Pie XII Devant L’Histoire (Paris: Editions Robert Laffont, 1972), pag. 52."
Questo Roche dovrebbe essere un biografo di quello che è stato il futuro Pio XII. Il momento storico in cui disse queste parole è il periodo in cui Pacelli fu segretario di stato. Questa citazione l'ho trovata su un biglietto fotocopiato che parlava di Fatima. Poi ho cercato in internet e ho trovato la fonte.
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