Nuovamente grazie a Don Camillo, per la nuova segnalazione fresca fresca. È un Appello che dovrà essere ripetuto e ribattuto all'ennesima potenza con ogni mezzo e in molte salse - tradizionali, ovviamente - opportune et importune!
Da Il Foglio - Editoriali e commenti di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro
E così, l'istituto dei Francescani dell' Immacolata è stato commissariato e affidato chiavi in mano a un frate cappuccino. Padre Fidenzio Volpi, così si chiama il commissario apostolico, si è presentato con una lettera che, a parte il tradizionale "pace e bene", sembra ricalcata su quelle dei burocrati di Ceausescu: sterminata citazione del capo seguita da minacciosa conclusione. Dal combinato disposto della missiva del commissario con il relativo decreto della congregazione per gli Istituti di vita consacrata, si evince che i frati Francescani dell'Immacolata, con il loro pallino per la messa in rito antico e il breviario tradizionale l' hanno combinata proprio grossa: hanno commesso il peccato di lesa "ecclesialità". Hanno portato nocumento a quel brumoso concetto, caro a Papa Francesco, nel quale tra poco verranno magari inseriti gli abbondanti frutti spirituali del ramadan musulmano esaltati nel blitz di Lampedusa, ma non quelli della messa in latino.
"Il Santo Padre Francesco" recita il decreto della congregazione "ha disposto che ogni religioso della congregazione dei frati Francescani dell' Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l' uso della forma straordinaria (vetus ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta".
Qui sta la prima, grande sorpresa di questo provvedimento: nell'interpretazione unanime dei mass media, Jorge Mario Bergoglio è un Papa fortemente orientato alla misericordia, alla tenerezza, all' attenzione al punto di vista altrui, al dialogo. In poche parole, una versione 2.0 del "Papa buono" di roncalliana memoria.
Ora, leggendo i due documenti che si abbattono con pugno di ferro sui Francescani dell' Immacolata, di questa bonomia, di questa logica della tolleranza davvero non ve n' è traccia.
Come il Texas del visionario Cormac McCarthy, questa chiesa non è un paese per vecchi. Quando la realtà si confonde con la fantasia psichedelica più sfrenata, per fare chiarezza bisogna affidarsi a certe pagine della letteratura. Se quella dei vescovi che si dimenano in mondovisione agli ordini di un Fiorello da strapazzo al rito di "flash mob" è la chiesa giovane di Francesco tanto amata dal mondo, se il modello subito scovato dai media per la nuova frontiera degli eventi ecclesiali che tanto si confanno al Papa che viene dalla fine del mondo è Woodstock, risulta difficile trovare un posto per i poveri Francescani dell'Immacolata. Loro che si fanno fotografare tutti insieme, gli uomini da un parte e le donne dall'altra con tanto di saio e la statua della Madonna in primo piano. Loro che pregano, digiunano, si mortificano, e celebrano la messa senza straziare il povero corpo di Cristo. Loro che praticano e insegnano una morale improntata al più vivo rigore. Loro che vanno in missione a portare Cristo prima della pasta al pomodoro e dell'aspirina. Loro che sono poveri e umili senza ostentazioni e senza mettersi in favore di telecamera e di obiettivo fotografico come va di moda sotto il nuovo pontificato.
Questi provvedimenti draconiani disegnano una chiesa che giudica vecchi i Francescani dell' Immacolata, pericolosi deviazionisti dalla rotta (per la verità piuttosto incerta) dell'ecclesialità contemporanea. Vecchi questi religiosi? Loro che sono nati solo nel 1970, attraverso un percorso di recupero della originaria spiritualità di Francesco d' Assisi, tutta incentrata su Maria, sui sacramenti, sulla preghiera e la mortificazione. Pericolosi per la cattolicità i Francescani dell'Immacolata? Questi fraticelli miti e queste suore oranti, che si rifanno alla gigantesca figura di padre Massimiliano Kolbe, il francescano conventuale che aveva in testa il sogno di avvolgere il mondo in un mare di fogli di stampa cattolica. Si parla di quel padre Kolbe che morì in un lager nazista offrendo se stesso al posto di un detenuto padre di famiglia. L' agonia di Massimiliano durò due settimane senza acqua né cibo, mentre la maggioranza dei condannati era morta di stenti. Sopravvissero in quattro, tra cui Kolbe, e continuavano a pregare e cantare inni a Maria.
Le guardie delle SS addette alla custodia non ne poterono più, e finirono il prete cattolico con un' iniezione di acido fenico.
Era 14 agosto 1941, vigilia della festa dell' Assunzione di Maria. All'ufficiale medico nazista che gli fece l' iniezione mortale nel braccio, padre Kolbe disse: "Lei non ha capito nulla della vita..." e mentre l' ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: «Ave Maria». Le stesse parole con cui i Francescani dell’Immacolata oggi salutano nei cinque continenti ogni persona che incontrano.
Qual è dunque la ratio di questi provvedimenti che decapitano i Francescani del loro fondatore? Si commissaria un ordine religioso che conquista vocazioni tra i ragazzi e ragazze che amano impegnarsi in qualcosa di serio e di grande. E quindi di difficile. Evidentemente, c’è chi ritiene che questa Chiesa non sia un paese per loro. Almeno fino a quando continueranno, o purtroppo avranno continuato, a essere così e a fare della tradizione e della liturgia tradizionale l’alimento da cui trarre forza. Ecco il nodo, ecco forse la pietra dello scandalo: da anni i Francescani dell’Immacolata – in un regime per altro bi ritualista – hanno recuperato la celebrazione e la teologia della messa di San Pio V, della messa di sempre.
Giunti a questo indizio, a questo elemento probatorio a carico dei religiosi dal saio azzurrino, si può concludere che c’è della logica in quanto sta accadendo. E qualsiasi logica che si rispetti non può essere inclusiva. Non fino al punto di tenere insieme il carnevale di Rio e la Messa gregoriana. L’et et che troppi cattolici hanno stiracchiato per ogni dove rendendolo liso e pieno di buchi si è rotto proprio dove ha incontrato dei frati che hanno mostrato che il genio di San Francesco non è stato rivoluzionario ma tradizionale. E che una famiglia francescana, numeri alla mano, torna a fiorire quando riprende a lottare con il mondo invece che a farselo amico.
Qual è dunque la ratio di questi provvedimenti che decapitano i Francescani del loro fondatore? Si commissaria un ordine religioso che conquista vocazioni tra i ragazzi e ragazze che amano impegnarsi in qualcosa di serio e di grande. E quindi di difficile. Evidentemente, c’è chi ritiene che questa Chiesa non sia un paese per loro. Almeno fino a quando continueranno, o purtroppo avranno continuato, a essere così e a fare della tradizione e della liturgia tradizionale l’alimento da cui trarre forza. Ecco il nodo, ecco forse la pietra dello scandalo: da anni i Francescani dell’Immacolata – in un regime per altro bi ritualista – hanno recuperato la celebrazione e la teologia della messa di San Pio V, della messa di sempre.
Giunti a questo indizio, a questo elemento probatorio a carico dei religiosi dal saio azzurrino, si può concludere che c’è della logica in quanto sta accadendo. E qualsiasi logica che si rispetti non può essere inclusiva. Non fino al punto di tenere insieme il carnevale di Rio e la Messa gregoriana. L’et et che troppi cattolici hanno stiracchiato per ogni dove rendendolo liso e pieno di buchi si è rotto proprio dove ha incontrato dei frati che hanno mostrato che il genio di San Francesco non è stato rivoluzionario ma tradizionale. E che una famiglia francescana, numeri alla mano, torna a fiorire quando riprende a lottare con il mondo invece che a farselo amico.
Perché il cattolicesimo, che ha al vertice della sua teologia san Tommaso d' Aquino, non può essere ridotto a una gigantesca poltiglia irrazionale, a un vago sentimento pompato dalla sapiente regia dei mass media. La trasmissione della fede avviene in una drammatica e insieme fantastica lotta fra l' anima di ogni singolo individuo e il suo Creatore. Questo appuntamento decisivo può forse, nella migliore delle ipotesi, essere propiziato da adunate oceaniche. Ma nessuno torna da un evento massivo e massificante con la conversione in tasca: per proseguire su quel cammino, ci vuole la grazia sacramentale.
Qui si inserisce la prima osservazione che l’incredibile vicenda del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata ci suggerisce: è in atto da decenni, in una fetta preponderante della teologia sedicente cattolica, un’operazione essenzialmente luterana, di de-sacramentalizzazione della Chiesa. Si parla di Cristo, si parla del Vangelo, si parla delle beatitudini, si parla dei poveri, ma sganciandosi progressivamente, in modo prima lento e poi veloce ed inesorabile, dalla centralità assoluta dei sacramenti. A cominciare dalla Messa, passando poi per la confessione, la cresima, il battesimo. Quale parroco, ormai, ha fretta di battezzare un bambino? SI fa tutto con una calma olimpica, perché tanto, ormai, in Paradiso ci si va comunque. Karl Rhaner e la sua teoria dei “cristiani anonimi” hanno vinto la partita, e reclamano il loro trofeo: una Chiesa nella quale i sacramenti non sono più necessari. Basta sostituirli con una serie di gesti, scatenando lo spirito creativo del Popolo di Dio e di quello che resta dei suoi pastori. Si passa così dal karaoke al rosario, o dal Flashmob alla confessione, con la stessa disinvoltura con cui Fantozzi passava dalla cucina al salotto, fasciato nei suoi indimenticabili mutandoni e canottiera. Così ci si fa belli agli occhi del mondo, ci si mostra moderni e aperturisti, liquidatori di turiboli incensanti, preti rigidamente avvolti in splendide pianete, magari addirittura girati verso l’altare. Ora, i Francescani dell’Immacolata sono indiscutibilmente del tutto estranei a una simile ecclesiologia anit-sacramentale. E probabilmente è per questo che qualcuno vuole toglierli di mezzo.
Qui si inserisce la prima osservazione che l’incredibile vicenda del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata ci suggerisce: è in atto da decenni, in una fetta preponderante della teologia sedicente cattolica, un’operazione essenzialmente luterana, di de-sacramentalizzazione della Chiesa. Si parla di Cristo, si parla del Vangelo, si parla delle beatitudini, si parla dei poveri, ma sganciandosi progressivamente, in modo prima lento e poi veloce ed inesorabile, dalla centralità assoluta dei sacramenti. A cominciare dalla Messa, passando poi per la confessione, la cresima, il battesimo. Quale parroco, ormai, ha fretta di battezzare un bambino? SI fa tutto con una calma olimpica, perché tanto, ormai, in Paradiso ci si va comunque. Karl Rhaner e la sua teoria dei “cristiani anonimi” hanno vinto la partita, e reclamano il loro trofeo: una Chiesa nella quale i sacramenti non sono più necessari. Basta sostituirli con una serie di gesti, scatenando lo spirito creativo del Popolo di Dio e di quello che resta dei suoi pastori. Si passa così dal karaoke al rosario, o dal Flashmob alla confessione, con la stessa disinvoltura con cui Fantozzi passava dalla cucina al salotto, fasciato nei suoi indimenticabili mutandoni e canottiera. Così ci si fa belli agli occhi del mondo, ci si mostra moderni e aperturisti, liquidatori di turiboli incensanti, preti rigidamente avvolti in splendide pianete, magari addirittura girati verso l’altare. Ora, i Francescani dell’Immacolata sono indiscutibilmente del tutto estranei a una simile ecclesiologia anit-sacramentale. E probabilmente è per questo che qualcuno vuole toglierli di mezzo.
C' è una seconda, amara constatazione suggerita da questa vicenda: fu Joseph Ratzinger, ex Papa ed ex cardinale vivente, a inventare la categoria delle "minoranze creative". Tradotto per il volgo, Benedetto XVI pensava a gruppi di cattolici tosti che, pur partendo dalla consapevolezza di essere pochi e magari nemmeno buoni, si battessero in modo intelligente come truppe scelte dentro il ventre di un mondo secolarizzato e ostile. Gente, insomma, controcorrente e per nulla prona al conformismo e al pensiero unico. Bene: i Francescani dell' Immacolata sono un esempio formidabile di questa categoria di credenti. Chi li perseguita deve sapere che sta combattendo contro le "minoranze creative" di cui parlava Ratzinger.
Terza e conclusiva considerazione: il commissariamento dei Francescani rivela il permanere, che dura ormai da cinquant' anni, di una sorta di "degasperismo psicologico" nel modus operandi delle gerarchie cattoliche. Il politico trentino definì una volta la democrazia cristiana "un partito di centro che guarda a sinistra".
La chiesa post conciliare ha assunto in molti dei suoi uomini esattamente questo schema mentale. Per questi prelati, o teologi, o parroci di periferia, il pericolo viene sempre e soltanto da destra. Le migliaia di suore americane che professano e praticano tesi palesemente non cattoliche alla fine se la cavano con un buffetto e con parole piene di rispetto e di comprensione; i Francescani dell'Immacolata finiscono commissariati. Si potrebbero fare centinaia di esempi di questo genere, scelte che in pochi lustri hanno lentamente trasportato il baricentro dell'ecclesiologia ufficiale a sinistra. Prova ne sia, ad esempio, il silenzio del mondo cattolico ufficiale di fronte all'approvazione imminente di una legge liberticida come quella sulla cosiddetta omofobia. La regola è sempre la stessa: ci si allinea con il mondo nel combattere ciò che appartiene più o meno a un pensiero tradizionale, si tace o addirittura si applaude agli slogan del luogocomunismo progressista. Per riprendere il titolo di un lucido pamphlet dedicato alla Dc dallo storico Roberto de Mattei, è proprio questo il "centro che ci portò a sinistra".
Ora, a fronte di qualunque sia la decisione dei Francescani dell'Immacolata circa l' intimazione di non celebrare più la messa in rito gregoriano dal 12 agosto, rimane l'iniquità della sanzione. E rimane la libertà della coscienza di non soggiacere a un ordine palesemente ingiusto. Se la congregazione vaticana ritiene che il fondatore abbia imposto con la forza l' adozione del rito antico, i suoi frati dimostrino che invece l' hanno seguito in coscienza e quindi continueranno a fare ciò che nessuna legge della chiesa non proibisce a nessun sacerdote.
Impugnare un procedimento ingiusto e resistervi in piena coscienza è quanto di più terribile possa temere chi esercita un potere iniquo. C' è qualcosa di misteriosamente e tremendamente metafisico nel singolo individuo che si presenta davanti al superiore per dichiararlo ingiusto: e la dichiarazione agisce come esigerebbe il suo essere, che è qualcosa di meno, di non rispettabile. Per questo i totalitarismi comunisti esigevano che le vittime sottoscrivessero la propria condanna. Perché, in definitiva, la legittimazione non veniva dalla propria forza e dalla propria prepotenza, ma dalla debolezza e dall'arrendevolezza altrui.
Se l'anomalia dei Francescani dell'Immacolata verrà tolta di mezzo senza che le vittime di un provvedimento iniquo abbiano in qualche modo resistito, sarà compiuto, prima di tutto, il male della chiesa. Perché si consentirà a chi occupa le posizioni di potere di essere sempre un meno di ciò che dovrebbero essere. Anche se tutto questo si nasconde dietro l' immagine mediatica di un pontificato tenero e misericordioso. La chiesa non è un' istituzione da far cadere, ma da amare e curare. Anche con la decisione e la forza.
49 commenti:
Ottimi come sempre!
Per questo i totalitarismi comunisti esigevano che le vittime sottoscrivessero la propria condanna. Perché, in definitiva, la legittimazione non veniva dalla propria forza e dalla propria prepotenza, ma dalla debolezza e dall'arrendevolezza altrui.
Capito???
E noi dovremmo tacere?
Io avrei evitato di parlare di destra e di sinistra; ma purtroppo il discorso ci sta tutto ed è vero che si intreccia anche col dramma della sbandierata omofobia, ignorata dallo stesso Pontefice e da molti vescovi (con alcuni addirittura passati al nemico...). E non possiamo far finta che le cose stiano diversamente.
Politica e fede necessariamente si intrecciano, anche se siamo credenti prima che cittadini.
Guardiamo in faccia la realtà e passiamo dai particolarismi delle periferie, per quanto da non trascurare, all'Universalità de La Catholica e dei suoi figli, Urbi et Orbi, che appartengono al Partito del Crocifisso Risorto Signore!
Farei un distinguo fra teologia politica e teologia della politica.
http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/teologia-politica-divorzio-fare.aspx
Mic,
facciamo attenzione a "destra" e "sinistra".
Se ben conosco gli autori e il prof. de Mattei, non sono da intendersi politicamente. E' un modo per esprimere due partiti in lotta certo, ma non nel senso politico comunemente inteso.
So che tu hai chiara la differenza, lo preciso solo per evitare ad altri confusioni.
La lotta poi è su tutti i fronti, dunque anche su quello politico, certo.
Quanto alle periferie, è proprio lì che si inizia a vincere. Ti ricordi il modus operandi di DC e PC: città per città, quartiere per quartiere, rione per rione, casa per casa. E quando le truppe erano pronte ... à la guerre!
So che sai anche questo, era solo per ricordarci che non ci sono scorciatoie, purtroppo, fintanto che l'istituzione visibile della Chiesa è in preda a questo smarrimento.
Ma magari mi sbaglio ...
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il pragmatico don Camillo, dico sinceramente.
Segnalo su mil c'è la versione integrale, che credo sia stata "accorciata" per la pubblicazione.
So che sai anche questo, era solo per ricordarci che non ci sono scorciatoie, purtroppo, fintanto che l'istituzione visibile della Chiesa è in preda a questo smarrimento.
Louis, apprezzo la tua precisazione, perché sono questioni sulle quali riconosco di non essere ferrata, anche se non posso ignorare che il senso politico (se non partitico) comunque entri necessariamente in ballo. Lo smarrimento attuale della Chiesa di certo non aiuta in nessun senso e penso sia anche la causa della dissoluzione che nel 'mondo' vediamo crescere ogni giorno di più...
Mi sono espressa in base al mio 'sentire' personale. Ben venga ogni precisazione dalla quale ho molto ancora da imparare.
Cara Mic,
semplicemente, senza la guida delle autorità legittime, non possiamo costituire un esercito regolare. Ma ci resta la guerriglia partigiana, forse ancora più efficace.
Mi scuso per le metafore di guerra, ma mi sembrano efficaci ...
Grazie a chi ha segnalato il contenuto integrale.
Ho potuto fare le integrazioni!
semplicemente, senza la guida delle autorità legittime, non possiamo costituire un esercito regolare. Ma ci resta la guerriglia partigiana, forse ancora più efficace
Ricevuto, Louis!
Da quel che ricordo dei tempi e degli eventi citati, anche l'Autorità ecclesiale di allora era orientata nel senso che ha condotto le cose esattamente dove sono ora... magari conservando ancora le apparenze, peraltro gradualmente e drammaticamente 'deposte'.
Solo che dobbiamo riconoscere che certi esiti non sono stati visti né ostacolati o per lo meno criticati se non da pochissimi ed in maniera aperta ed efficace da nessuno, se escludiamo mons. Lefebvre animato senz'alcun dubbio da una fede cristallina.
...credo che sia un fatto ormai non piú ignorabile. La solita grancassa mediatica tirerà fuori i soliti luoghi comuni, arrivando perfino al colmo di Rodari col pretestuoso "negazionismo", che non c'entra nulla.
Ma i fatti sono fatti.
Perfettamente d'accordo.
Davanti alla mia "postazione" ho un dipinto di san Benedetto e una foto di mons. Lefebvre, tanto per essere chiaro.
Ma la grande opera di Monsignore credo sia stata in qualche modo anche un'opera "benedettina". Non ha fatto mancare le denunce, ma poi ha conservato una luce accesa nella notte.
Il grande tesoro della FSSPX è costituito da un lavoro umile condotto per anni, nel silenzio, che ha conservato il sacerdozio e lo spirito cattolico in tanti fedeli.
Credo che i tempi odierni consiglino di fare attenzione al rischio di donatismo e di collaborare con tutti coloro che, ben intenzionati, cercano di accendere fiaccole qua e là. Ai male intenzionati, ovviamente, diamo invece il ben servito!
Serve la spada. Serve l'aratro.
Ottimo articolo! E' importante tener presente la logica degli attuali eventi, o meglio, i principi di questa logica. All'interno del pensiero moderno, immanentista, i Frati dell'Immacolata sono un disturbo insensato, qualcosa da riformare secondo i principi dello spirito dell'epoca presente, quel "quid" che da ragione di tutto, come già parlava Amerio. Entrati in questo campo, accettando i cosiddetti principi modernisti, tutto si segue. Quindi, non c'è da meravigliarsi se si procede al comissariamento di una congregazione cattolica in senso forte. Sembra che non ci sia una risoluzione. Ci sono infatti due linguaggi ch'esprimono due pensieri diversi, benché le parole siano le stesse. La stessa parola "Chiesa" indica per alcuni cattolici una cosa e per altri cattolici una cosa diversa. Il punto iniziale sta nel chiedersi da dove di parte nel pensare la Chiesa, se dalla Tradizione o dal Popolo di Dio in cammino, cioè dall'oggetto o dal soggetto. Accettando il punto di partenza, si deve accettare il seguito. Viva Cristo Rey y su Santisima Madre!
La stessa parola "Chiesa" indica per alcuni cattolici una cosa e per altri cattolici una cosa diversa. Il punto iniziale sta nel chiedersi da dove di parte nel pensare la Chiesa, se dalla Tradizione o dal Popolo di Dio in cammino, cioè dall'oggetto o dal soggetto. Accettando il punto di partenza, si deve accettare il seguito.
Questo è esattamente il cuore del problema, che abbiamo da tempo evidenziato.
Che Cristo Re e la Sua Santissima Madre ci aiutino e ci sostengano!
Resta una sensazione sensazione di impotenza di fronte ad una evidente ingiustizia. Appare inoltre sempre più chiaro il progressivo rivelarsi delle ragioni e dei personaggi che hanno indotto Benedetto XVI a dimettersi.
Non è che l'inizio. C'è da spettarsi di peggio.
Conclusioni di Louis 17:50
da incorniciare.
Dal discorso di Papa Paolo VI al Concistoro 25 maggio 1976:
"È nel nome della Tradizione che noi domandiamo a tutti i nostri figli,a tutte le comunità cattoliche, di celebrare, in dignità e fervore la Liturgia rinnovata.L’adozione del nuovo “ Ordo Missae ” non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’Ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo. Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino [...]".
Meditate!Paolo VI è il vero tradito d tutta questa storia.
perche togliere il latino?
ogni traduzione apre al tradimento.
(Messaggio trasversale inquietante?)
---
"
Is not Fr Volpi the only possible official spokesman for the FI?
The denial of any survey contradicts the fact that during the apostolic visitation, all the FI were sent a questionare by Mons. Vito.I hope the friars can resolve their issues for the good of the Church, and display filial obedience to the Vicar of Christ as expressed by their founder. "
08 August, 2013 00:14
http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/08/for-record-franciscan-friars-of.html
Anonimo 23:53
Evidentemente lei non conosce la SC e quanto le istanze del concilio diano state tradite dalla rifirma di Paolo VI.
Non sa quanti sacerdoti e fedeli (a prescindere dalla FSSPX) siano rimasti fedeli al Rito tanto da ottenere l'indulto di Giovanni Paolo II, prima ancora della liberalizzazione del Summorum.
Dunque cosa vuole?
La vicenda dei Frati Francescani dell'Immacolata dimostra che gli uomini della Chiesa non è che hanno rinunciato all'uso del potere coattivo per una spinta di buonismo, ma che è solo il concilio vaticano secondo ad essere l'oggetto della difesa più accanita.
Quando si parla di abusi di ogni tipo non puniti ora è bene ricordarsi che gli uomini della Chiesa avrebbero potuto velocemente e duramente mettere mano agli strumenti coattivi e non l'hanno fatto. Se fosse stato il concilio in discussione non abvrebbero perso tempo e durezza.
Ne devo concludere che per gli uomini della Chiesa attuale non è più importante la retta dottrina, la difesa della Fede, la repressione degli abusi. Non vogliono procedere alla correzione. Questa è la verità: sono complici degli abusi.
Quanti sono rimasti fedeli mic? Su due miliardi di cattolici, quanti?
Personalmente ora davvero auspico la riforma della riforma, sperando ovviamente che ci si prenda la briga di cogliere ciò che c'è di grande nel VO.
Allo stesso lkink di Rorate si può leggere anche questo:
"...REJECTS any attempt to use a matter internal to the Institute to attack the Pope and the Catholic Hierarchy"
I haven't read the survey, but petitioning to reinstate TLM an an option according to UE and SP is so far from being an attack as to be laughable. The "remedy" to the "conflict" is so out of proportion as to be an injustice, especially as a first attempt at resolution. The comments about about insisting that both Ordos only reinforces the injustice. There needs to be respectful push back, expecially given the mandate by the Pope to make a mess.
If the Vatican II generation had pushed back, TLM would still be common, even as the NO was rolled out, as was the case with the Agatha Christie exception. And if there was such a pushback and Pope Paul VI still insisted that NO be the main mass everywhere, that pushback would have ensured that Vatican II abuses would not have been tolerated, and the typical NO would have been as reverent as Vatican II called for (with altar rails, Gregorian Chant, communion on the tongue, ad orientum, etc).
I say press on with the petition. We would be negligent not to.
Se la crisi è seria o meno, nei confronti del Summorum, lo diranno le risposte alle richieste di autorizzazione, che spero ci siano...
Su Rorate, dove mi avete mandata a verificare ;) leggo che temono che le richieste facciano la stessa fine di quelle di Buenos Aires...
Aggiungono anche che l'ingiustizia subita dai Francescani dell'Immacolata è un crimine che grida vendetta a Dio, sotto il grave reato di oppressione dei poveri. Oppressione dei poveri non è solo oppressione dei poveri materialmente, ma l'oppressione delle nostre povere anime nel bisogno spirituale. Dove è la povertà e l'amore di San Francesco d'Assisi in questa situazione? Coloro che hanno creato questa triste situazione dovrebbero essere sollevati dal loro incarico in quanto si sono dimostrati totalmente inetti nel servire la Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo. Servi di Cristo, che Servi! Dobbiamo compiere la volontà di Cristo, non la nostra.
Convergenza di sentimenti e di vedute. Su Rorate, si esprimono esattamente come noi:
I modernisti si sentono più a proprio agio ora nel commettere questi atti sotto il pontificato di Francesco, che sotto quello di Benedetto.
Noi laici, e il clero che ama la messa tradizionale, dobbiamo combattere con le unghie e coi denti.
Non possiamo permettere che ciò che è accaduto in passato, accada di nuovo. Questa volta deve essere diverso.
I Frati dell`Immacolata stanno soffrendo, noi possiamo e dobbiamo pregare per loro, ma è a loro che spetta la responsabilità e il coraggio( terribile dover parlare di coraggio quando si parla di Messa e di un diritto) di chiedere di poter continuare a celebrare la Santa Messa Antica.
Non è difficile immaginare la tempesta di emozioni che hanno subito, le pressioni che hanno subito e stanno subendo, le minacce e i ricatti probabilmente non mancano, basta vedere le reazioni di taluni che definire calunniose e rabbiose è dir poco, noi li accompagniamo con le nostre preghiere, ma spero e confido che saranno molti a richiedere quell`autorizzazione.
Su CNA:
(molto interessante, ma troppo lungo per postarlo in intero):
http://www.catholicnewsagency.com/news/franciscans-of-the-immaculate-decree-worries-traditionalists/
La fonte (CNA) è in evidente malafede, perché conclude con le dichiarazioni e il sondaggio di p. Bruno che non è il portavoce dell'Ordine, ma dei dissidenti...
Articolo ancora di Tornielli
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/tradizionalisti-traditionalists-tradicionalistas-27056/
Mic ha detto:
La fonte (CNA) è in evidente malafede, perché conclude con le dichiarazioni e il sondaggio di p. Bruno che non è il portavoce dell'Ordine, ma dei dissidenti.
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La malafede non dipende se si è da una parte o dall'altra, ma se si dice la verità o meno.
Anonimo è forse il depositario della verità?
Se l'Ordine ha designato un portavoce diverso da questo grande affabulatore, p. Bruno, smentendolo peraltro con dati precisi, non significherà forse qualcosa?
Anonimo è forse il depositario della verità?
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Assolutamente no! Tengo però a dire che essere in malafede non dipende da che parte si sta. Come invece sembrava dicesse la tua risposta: visto che è dalla parte dei "ribelli" mente. A prescindere.
Anonimo è forse il depositario della verità?
E chi di noi lo è qui mic?
Anonimo08 agosto 2013 11:23
Anonimo08 agosto 2013 09:41
Come accade di frequente, i cari mici di Tradizione.biz, in ASTRATTO, hanno ragione. IN CONCRETO, ci sono da fare dei distinguo .
Anonimo08 agosto 2013 10:08
Distinguo che, però, ti guardi bene dal fare, visto che l'articolo riportato è praticamente inattaccabile.
INFATTI, non intendo attacarlo, per niente. Mi limito a precisare (prima non ho potuto farlo causa impegni) che:
a)Padre Manelli, in privato ha sempre detto che preparava i suoi monaci al giorno in cui la Messa Tridentina sarebbe stata di nuovo possibile celebrarla senza "paletti";
b) ai fini dell'operazione "sopravvivenza della Tradizione", sono stati utili sia la "disobbesinza" di Mons. Lefevbre, sia "l'obbedienza" di Padre Manelli. Come in periodo di carestia: sono utili sia le provviste dirette (cibo, etc.,) sia le provviste "indirette" come le merci di scambio, che consentono di procurarsele più avanti nel tempo. Le consacrazioni episcopali hanno procurato il "Cibo" diretto per non patire troppo la "fame" spirituale. La vita pia e austera (che lo stesso articolo loda), con la diffusione di buona atampa et similia (ed anche con il corredo di persecuzioni che, in forma più blanda di oggi, ma non sono Mai mancate), hanno diffuso, anche al di fuori del mondo tradizionalista in senso streto, la presenza di un, se non "comune sentire", quanto meno di un liguaggio comune. Basti dire che, sembra poco, e lo è , ma per come stiamo messi già è qualche cosa, i FI, sono, penso, gli unici religiosi indossanti un abito che molta gente "normale" ha occasione di vedere. A ciascuno il suo compito;
c) paradossalmente, proprio la persecuzione di oggi, è un ulteriore servizio che i FI fanno alla "buona bATTAGLIA". E' la conferma, come dice l'articolo di Gnocchi & palmaro, che, nella Chiesa "moderna", non c'è posto neppure per briciole di vero "anticonformismo" , nemmeno di frammenti di "andare davvero contrcorrente". Queste "autorità" che si domandano chi sono io per... di fronte a, ripeto, misere briciole di serietà, oggettivamente premiate dal Cielo, con la pioggia di vocazioni, non esitano a riesuamre comportamenti se non da faraone d'Egitto, quanto meno da Chiesa "pacelliana".
Se l'Ordine ha designato un portavoce diverso da questo grande affabulatore, p. Bruno, smentendolo peraltro con dati precisi, non significherà forse qualcosa?
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Certo, può significare tantissime cose. Non necessariamente quel che pensi tu, oquel che vuoi farci pensare a noi.
Si, se p. Bruno è il portavoce dei dissidenti ( come si fa poi a definire tali un nutrito gruppo di religiosi che chiedevano di discutere internamente, con i mezzi legali -Capitolo Gen. Straordinario- ai quali la Chiesa invia, le innovazioni liturgiche inserite in modo massivo nelle comunita' FI e che invece con disprezzo si sono sentiti rispondere: ve ne potete andare -uscire dall' Istituto- e questi ovviamente hanno avanzato le loro richieste e perplessità alla Chiesa)
vi siete domandati chi è p Apollonio? e da chi in questo momento di commissariamento e di conseguente decaduta di tutte le cariche Generali ha avuto il mandato di parlare e scrivere su questa vvicenda a nome dei Fi? Forse dal Commissario Volpi? Non credo! Ma p Apollonio essendo il già Procuratore Gen. FI è tra i maggiori corresponsabili dell' incresciosa e dolorosa vicenda dei FI. Lui con i suoi consigli e tattiche adottate negli ultimi 2 anni è corresponsabile davanti a tutti i confratelli (e alla Chiesa) del grave danno che l'Istituto ha subito e della sofferenza cui per rimediare tutti dovranno sottostare nei prossimi anni.Adesso fa il sorpreso?
Addirittura si dice addolorato perché alcuni non hanno tenuto conto dei giudizi di ED su alcuni aspetti:ipocrisia! Sapeva tutto p Apollonio, sapeva che alla congregazione erano stufi di ricevere continui esposti, reclami, addirittura denuce di frati e suore fuoriusciti in gran numero in questi ultimi tempi, sacerdoti usciti tanti e denuce di famigliari che si sono visti tornare i figli e figlie a casa psicologicamente turbati.
P Apollonio era Procuratore Gen e quindi in tutte queste cose in prima fila così come pure tutti gli altri componenti il Consiglio, tutti corresponsabili della debacle, del fallimento anche cristiano evangelico, di non aver trovato un accordo per via con i confratelli, prima di finire nelle mani del giudice e sono passati minimo 2 anni di immondizia interna e di totale assenza di Carita' e adesso lui vorrebbe essere quella voce neutrale dell' Istituto della quale invece si sente la mancanza e nint'altro che un assordante " silenzio".
È il classico imputato che di fronte alla condanna dice: sono innocente hanno sbagliato
Da una parte il Papa che commissaria, dall'altra i FI che obbediscono, ma sopra, al centro, Dio. Cosa avrà voluto dire Dio in questa occasione? Perchè si sa che non cade foglia che Dio non voglia.
Perchè Dio avrebbe permesso il commissariamento e il divieto alla Messa tridentina? Per verificare l'obbedienza? Per rendere i frati ancora più umili e sottomessi? Oppure perchè è giunta l'ora di una scelta? O perchè Dio non dona la Messa tridentina a chi la mette sullo stesso piano di quella nuova?
Non so, io credo che Dio voglia dirci qualche cosa, ma cosa?
Certo, può significare tantissime cose. Non necessariamente quel che pensi tu, oquel che vuoi farci pensare a noi.
Io non voglio dar pensare niente a nessuno. Ho dato la mia lettura dei fatti e sono preoccupata per l'onda lunga che incombe sul Summorum, a prescindere da qualunque problema o problemi interni ai FI, ai quali non sembra estraneo il conciliarismo.
Se poi ne verranno fuori altri, su quelli deve giudicare il Commissario e la Santa Sede, non sul diritto di sacerdoti e fedeli alla Santa Messa che, se anche per ipotesi, fosse stata imposta, andava liberalizzata esplicitamente e non abolita...
Ci siamo accorti che alla fine lo spariacqua è sempre la Messa Tridentina? Ci siamo accorti come questa Messa da fastidio al Demonio?
Non credo che una riforma della riforma porterebbe buoni frutti, perchè chi farà questa riforma della riforma? Forse un S.Pio X? O un Pio XII? No, il vescovo di Roma che siede a S.Marta e che a me spaventa molto per le cose che fa e per quelle che non fa e non dice. Io credo che meno cose si facciano in questo tremendo periodo, meno disgrazie ne verranno fuori. Come si dice: nella desolazione o nell'euforia non prendere mai decisioni importanti.
Anonimo 16:01,
non siamo in grado di fare processi a nessuno. E neppure ci interessa. A questo penserà il Commissario.
Noi stiamo soltanto difendendo la Santa Messa e il diritto di sacerdoti e fedeli a celebrarla e a viverla.
È lei che sta giudicando e definendo affabulatore p Bruno e legato ai dissidenti e prende come oro colato le parzialissime e gravi dichiarazioni di un Padre che un Decreto della Congregazione ha esautorato e che come spiegato sopra è parte in causa di questa vicenda essendo il già Procuratore Generale. A quale serenità di discussione e ricostruzione dei fatti possono contribuire le parole di questo Padre?
Lei a Berlusconi chiederebbe e divulgherebbe come commento imparziale sue dichiarazioni sulla condanna a lui inflitta? Aspettate a trarre coclusioni, la Liturgia è stato il problema forse più grande che unito a molti altri a fatto si che la Chiesa volesse verificare direttamente.
Qualcuno pensava di coprire tutto con le amicizie, ma una serie di circostanze ha disposto diversamente: lei crede al caso?
Non ho preso per oro colato nulla. Ho constatato che p. Apollonio cita un Capitolo e una lettera con tanto di estremi. Non credo che in un momento così delicato dichiari il falso. Non avrebbe senso.
Non credo nel caso e non escludo che ci possano essere altri motivi che hanno giustificato il commissariamento.
Ripeto che questo non ci riguarda. Riguarda chi di dovere e i FI.
La Messa, invece, sulla quale è stato attuato un provvedimento ingiusto, riguarda tutti noi, nonché tutti i fedeli legati alla pastorale dei FI in primis.
Ma allora la prego di non mescolare la vicenda dei F soloI con la Messa Antica e di farne l'ariete per dare addosso alla Chiesa. Non si tratta solo di S Messa
Non è la Liturgia il bersaglio del provvedimento come già si evince dalla lettura del decreto, ma almeno 4 aspetti importanti della vita dell' Istituto (anche se nel decreto non vengono ovviamente approfonditi)
Non sono stata io a mescolare la messa col resto.
Che risolvano dunque gli altri 4 aspetti che lei conosce così bene e restituiscano la santa messa a sacerdoti eventualmente non coartati (ammesso che sia questo il punto che peraltro non riesco a ipotizzare da quelli che conosco io)
...e ai loro fedeli!
rispondo ad Annarita delle 16.12.
Cara annarita, io credo che il commissariamento dei F.I. sia solo l'inizio dei commissariamenti dei gruppi dei sacerdoti tradizionalisti, per l'eliminazione della Messa di sempre (cioe' la Messa di S.Pio V o Messa Gregoriana).
La nuova setta pseudo/cattolica/protestantica, ci fa intravedere non solo l'abolizione della Messa di sempre, ma da dichiarazioni ed interviste di Bergoglio, che si continua a dichiarare semplicemente vescovo di Roma che conferma nella fede i fratelli delle altre chiese, si deduce, come lui dice: intraprendere la strada di dare la comunione (se cosi' si puo' ancora chiamare) ai divorziati e risposati, intraprendere una nuova teologia per le donne (qui vorrei capire se vuole dire donne prete), capire quel che ha detto sui diversi (magari possono nella chiesa rivestire qualsiasi incarico anche ministeriale, senza piu' nessuna prudenza, - Dio quando creo' l'uomo, lo creo' maschio e femmina e disse crescete e moltiplicatevi - se poi la natura fa' scherzi, bisognerebbe tenerne conto, in fondo in tutte le societa' si cerca di tenere un certo contegno anche pubblico, pensiamo un po' la Chiesa.) Si sente dire che in autunno, si riunira' il famoso consiglio della corona (sinodo dei vescovi) che non sara' piu' consultivo ma deliberativo (fine dell'autorita' Papale e vero inizio della collegialita') che fine fara' la successione Petrina, lo vedremo.
Si parla di una nuova liturgia (una nuova messa, non basta quella Bugniniana/Paolina) che dovrebbe sostituire quella attuale.
I segnali mandati fino ad adesso, in poco tempo dal Capo e dai suoi accoliti conciliari (ma gia' da 50 anni era tutto cambiato, ed ha annacquato i cervelli di milioni di persone, che se ci parli sono come belve, senza conoscere i duemila anni passati) ci sono tutti, basta vedere che ha rifiutato tutti i segni del Capo della Chiesa che 260 Papi non hanno mai messo in dubbio.
Tutto questo e abbastanza sufficiente per capire il grande valore dei messaggi della Madonna di Fatima.
La Messa di sempre ce la dobbiamo guadagnare, come la liberta', giorno per giorno, combattendo e mettendo a repentaglio tutta la fede che abbiamo e che ci e' stata data da Dio.
Dobbiamo stare molto attenti perche' satana e' sempre dietro l'angolo.
Poi c'e' anche la liberta religiosa che ci riporta alle periferie ecc.ecc.
Sono molto demoralizzato, perche' vedo in ogni angolo che la chiesa conciliare sta' cercando di diventare una delle tante sette protestanti e troppa gente la segue senza sapere nulla e credendio che e' la chiesa di sempre.
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