Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 22 febbraio 2014

Come trattiamo il Corpo di Cristo? Un'immagine di ordinario abuso

Un lettore francese mi invia la foto pubblicata dal quotidiano La Croix nei giorni scorsi, ritenuta significativa nei seguenti termini: non si tratta di un abuso straordinario. Le persone (anziane) appartengono alla classe media o media-superiore e probabilmente non sono attivisti del progressismo: semplicemente si inseriscono nel modernismo rampante, incosciente. Più di questo: godono probabilmente di qualche "mandato" per distribuire, o meglio, per "offrire" le ostie consacrate alle mani dei membri del Popolo di Dio (notate il gesto del fedele che preleva l'ostia dalla pisside). Una immagine piana, ordinaria, caratteristica della vita di una delle parrocchie "borghesi" della capitale francese dove domina la terza età.

Dunque abbiamo superato lo squallore dei protestanti. Se trattiamo con questa incuria e scarsa riverenza il Corpo del Signore e la sua Presenza, come pensare di accoglierne l'opera e la divinità? E questo spiega anche come ne risenta la vita di fede. La totale mancanza di forma (forma che tuttavia veicola e nel contempo esprime una consapevolezza un desiderio un sentimento un atteggiamento interiore profondo) non rischia di diluire e poi cancellare la 'sostanza'? C'è forse un nesso con queste parole che dicono la verità ma che nascondono un'insidia, a seconda di come le si traduce nei confronti della Liturgia celebrata che rende possibile quella vissuta prima durante e dopo la celebrazione?
Celebrare il vero culto spirituale vuol dire offrire sé stessi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio (cfr Rm 12,1). Una liturgia che fosse staccata dal culto spirituale rischierebbe di svuotarsi, di decadere dall’originalità cristiana in un senso sacrale generico, quasi magico, e in un vuoto estetismo. Essendo azione di Cristo, la liturgia spinge dal suo interno a rivestirsi dei sentimenti di Cristo, e in questo dinamismo la realtà tutta viene trasfigurata. «Il nostro vivere quotidiano nel nostro corpo, nelle piccole cose, dovrebbe essere ispirato, profuso, immerso nella realtà divina, dovrebbe diventare azione insieme con Dio. Questo non vuol dire che dobbiamo sempre pensare a Dio, ma che dobbiamo essere realmente penetrati dalla realtà di Dio, così che tutta la nostra vita … sia liturgia, sia adorazione» (Benedetto XVI, Lectio divina al Seminario Romano, 15 febbraio 2012).
L'immagine accompagna la notizia ripresa anche da noi. Maradiaga: una coppia di sposi a dirigere il Consiglio delle Famiglie.
Dice Maradiaga:
“...all’interno di questa Congregazione (nuova), dovrebbe esserci un Pontificio Consiglio per le Famiglie diretto da una coppia sposata. Perché no? Sarebbe un segno magnifico. E una Congregazione per i Laici sarebbe una cosa molto bella nella Chiesa. Posso dirvi che lo Spirito spinge in questa direzione. Ogni giorno sempre di più uomini e donne laici prendono le loro corresponsabilità di dirigenti nella Chiesa”.
Linguaggio amministrativo burocratico, nemmeno più pastorale. Una Chiesa alla stregua di una qualunque società per azioni. Ma il munus regendi non lo ricevono i laici, che insieme a quello docendi e sanctificandi appartengono ai pastori e vengono trasmessi col sacramento dell'Ordine. Tutt'al più i laici possono ricevere, per 'mandato' il munus docendi, come catechisti. Non è sterile giuridismo o formalismo. Riflettiamo bene su cosa implica e alle conseguenze. Giusto valorizzare l'impegno laicale frutto ed esercizio del Sacerdozio Battesimale; ma mai a scapito di quello Ordinato! Non si esalta l'uno per sminuire l'altro, come di fatto accade in una prassi sempre più desacralizzante. Sono interconnessi, ma differiscono sia in grado che in essenza (Lumen Gentium, 10)

20 commenti:

RIC ha detto...

BREAKING NEWS: BENEDETTO XVI SEDUTO FRA I CARDINALI IN SAN PIETRO X IL CONCISTORO!!!

Luís Luiz ha detto...

Maradiaga: una coppia di sposi a dirigere il Consiglio delle Famiglie.

Ma una coppia eterosessuale o omosessuale?

Turiferario ha detto...

E meno male che ci vengono a raccontare che la comunione in mano è più igienica di quella sulla lingua: in Francia sono già passati alla fase 2, le particole si prendono come le patatine al bar, così tutti ci frugano allegramente in mezzo con le dita.
La trovatina di Maradiaga invece è il consueto scoppio di buonismo falsodemocratico: tanto lo sanno tutti che la "coppia di sposi" sarebbe solo una vetrina e che le decisioni le prenderebbero sempre i soliti. Se si vuole dare più spazio ai laici, c'è una via semplicissima: chiamarli ad amministrare i beni di parrocchie, diocesi, Vaticano. Così il clero potrebbe dedicarsi interamente ai suoi veri compiti. Ma chissà perché questo non lo fa mai nessuno di quei porporati che invocano la democrazia e i laici al potere!

Anacleto ha detto...

Mentre la tradizione liturgica latina ha sottratto il calice ai laici dall'Alto Medioevo, la Chiesa cattolica ortodossa ha sempre mantenuto, in conformità alle istruzioni di Cristo (Mt 26,27: "Bevetene tutti"), la comunione sotto le due specie.
Il Corpo e il Sangue di Cristo, mescolati nel calice, vengono solitamente amministrati ai fedeli mediante un cucchiaio. Anche le particole che sono conservate per la comunione dei malati vengono intinte nel vino consacrato prima di essere custodite nei tabernacoli.
Questa bi-millennaria tradizione non rende nemmeno immaginabili certe profanazioni (nel senso proprio della parola, cioè diverso dal "sacro").
Noi li riteniamo scismatici e cosí pensano loro di noi, però avremmo tanto da imparare...

Latinista ha detto...

"BENEDETTO XVI SEDUTO FRA I CARDINALI IN SAN PIETRO X IL CONCISTORO!!!"

Mah...

mic ha detto...

Anacleto non è la comunione "sotto le due specie" a fare la differenza.
Non facciamo fatica a credere nella Presenza del Signore in Corpo Sangue Anima e Divinità anche solo nell'ostia consacrata.
Il problema è come Lo trattiamo. È lì, non altrove la dissacrazione.

mic ha detto...

Ho pubblicato la notizia e l'immagine dei due papi, quello in pensione e quello in servizio, che si abbracciano.

Anonimo ha detto...

Questa e la prassi nelle chiese cattoliche degli usa.

Iustitia et Veritas ha detto...

Bisogna saper essere franchi, obiettivi:
è uno SFACELO GLOBALE,
uno disastro epocale questa deriva del Culto Eucaristico.

Dissacrazioni\profanazioni,
sistematiche, da decenni.

La gente e purtroppo a quanto pare molti nel Clero:
non hanno capito che la FORMA\MODALITA' non è altro che LO SPECCHIO DELL'ESSENZA\DELL'INTERIORE?
L'ESPRESSIONE MENIFESTA dell'interiore, dell'essenza, del contenuto, la sua esternazione?

Non hanno ancora capito che sono interconessi?

Che la forma ESPRIME\MANIFESTA l'essenza stessa così come l'essenza è il contenuto sostanziale della forma?

Possibile che non capiscano che interiore ed esteriore NON sono scollegati e separati,
ma INTERCONNESSI e che si influenzano reciprocamente?

Possibile che non capiscano che Verbum-Logos e Imago sono UNA COSA SOLA nel Figlio?
Pe rirpendere le considerazioni di Radaelli sull'Estetica trinitaria.

Verbum-Logos in quanto Verità-Conoscenza-Contenuto e Imago-Immagine-Bellezza in quanto RIFLESSO, ESPRESSIONE, MANIFESTAZIONE, EMANAZIONE della Verità, del Contenuto, come Immagine\Esternazione della Verità, del Verbo.

Possibile che non si rendano conto che FANNO IL GIOCO DELLA MASSONERIA E DEI PROTESTANTI in questo modo?
In maniera sistematica.

Questi sono Tempi infausti che fanno rivoltare nella tomba tutti i "Santi eucaristici" delle varie epoche e raggelare quelli in vita.

https://www.change.org/it/petizioni/difendiamo-il-sano-culto-no-a-degradazioni-devianze-e-abusi-liturgo-cultuali-no-al-dissacrare-oltraggiare-trascurare-sminuire-la-divina-eucaristia-nel-suo-corretto-e-legittimo-culto

Anonimo ha detto...

Non capisco francamente perché ci si stupisca, tra l'altro i sacerdoti cattolici in Francia sono merce rara, quasi introvabili, casomai ci si potrebbe chiedere come mai lo stesso accade in Italia dove i preti sono molto più numerosi, nella mia diocesi sono i laici a distribuire l'ostia o assieme al celebrante , oppure lui si siede e loro amministrano e non mi dite che bisogna fare notare l'abuso, protestare o contestare......io ho già dato... e avuto pure......Lupus et Agnus.

Iustitia et Veritas ha detto...

@ Anonimo
22 febbraio 2014 15:09

Infatti, alla fine c'è poco di che stupirsi,
purtroppo è la norma,
è diventata una norma la profanazione eucaristica,

e lo stra-ordinario è alla stregua dell'ordinario.

Il grosso delle colpe lo ha il Clero, nella sua noncuranza e permissivismo,
perchè nei fedeli, diverse persone purtroppo sono anche "in buona fede" e forse non percepiscono la gravità reale del fenomeno,
non sene rendono conto,
specialmente quelle più semplici, non edotte in materia,

fermo restando la diffusissima "tiepidezza" del popolo cattolico.

La "narcosi" generalizzata del Clero sicuramente favorisce il letargo e l'insensibilità fra i fedeli.

Partendo dal piccolo,
l'unica è "non fare come chi sbaglia": cercare di ricevere sempre la comunione da mani consacrate, dai Diaconi in sù, rapportarsi all'Ostia per la Dignità che ha e via dicendo, ricevere la Comunione in ginocchio (potendo),
la famosa "testimonianza di vissuto" che comincia dal singolo individuo... questo, come base.

E poi, se neanche dopo le segnalazioni gli abusi cessano:
a quel punto ognuno risponderà per sè stesso,
ognuno è poi responsabile della sua persona, di fronte a sè stesso, al mondo e a Dio.

Firmare per difendere il Culto Eucaristico:
https://www.change.org/it/petizioni/difendiamo-il-sano-culto-no-a-degradazioni-devianze-e-abusi-liturgo-cultuali-no-al-dissacrare-oltraggiare-trascurare-sminuire-la-divina-eucaristia-nel-suo-corretto-e-legittimo-culto

Alessandro Mirabelli ha detto...

La foto pubblicata da Mic e' la prova provata che la Chiesa Cattolica e' stata protestantizzata.

Jacobus ha detto...

mic, dopo aver visto il video di oggi sembra impossibile ciò che hanno fatto della messa e che Paolo VI e tutti gli altri hanno permesso.

Franco ha detto...

Se in una chiesa, alla conclusione della messa, venisse sorprendentemente consegnato a ciascuno un assegno da mezzo milione di euro, l'atteggiamento di chi lo riceve e anche di chi lo porge sarebbe diverso, meno noncurante rispetto a quanto accade presso un'edicola al passaggio di mano di un carnet di nove biglietti di tram a prezzo scontato.
Sarebbe ovvio servire ogni assegno sul proverbiale piatto d'argento ( se non d'oro ) e la consegna sarebbe più lenta, solenne e meno meccanica per consentire il manifestarsi in ciascuno di consolazione, gioia, tripudio: insomma una grande liturgia della consegna. In effetti solo i grandi mistici provano pienamente quell'ebbrezza assumendo l'ostia: si tratta nientemeno che del biglietto di accesso alla beatitudine eterna, qualcosa che vale enormemente di più della vincita del primo premio della lotteria! Per cui si legge di fenomeni paranormali come quello della particola che per il fremito di desiderio della comunione "vola" dalle mani del sacerdote alla bocca del pio fedele ( è il caso della francese Marthe Robin ) magari "teletrasportandosi" dal calice in chiesa alla casa dell'infermo ( come per la bavarese Teresa Neumann ) o addirittura si trasforma sulla lingua in carne e sangue ( come mi sembra di aver letto a proposito di Natuzzza Evolo ). Si tratta di persone privilegiate per le quali il dono ha una contropartita durissima: lo stato di "anime vittime", che patiscono al posto di altri con stimmate, sofferenze settimanali del venerdì santo e altro e in più sono aperte a una "quarta dimensione" in cui sono esposte sensibilmente agli attacchi del Maligno, con sporadiche visite consolatrici di Gesù e Maria.
Al fedele "normale" è dato solo aderire alla dottrina della Presenza Reale con una fede obbedienziale e con la compunzione interiore. Se perfino san Tommaso nel "Pange lingua" afferma: "... praestet fides supplementum sensuum defectui." ( "la fede dia un aiuto alla carenza della percezione sensibile".
Con questo non voglio dire che ciascuno di noi possa e debba trasformarsi in un mistico o atteggiarsio a "santino"; però che la liturgia della Comunione debba favorire stati d'animo di grandissimo rispetto, devozione e compunzione, questo sì. Contesto architettonico e liturgico, musica sacra, positura del corpo e gestualità possono aiutare e di molto la concentrazione interiore.


mic ha detto...

Con questo non voglio dire che ciascuno di noi possa e debba trasformarsi in un mistico o atteggiarsio a "santino"; però che la liturgia della Comunione debba favorire stati d'animo di grandissimo rispetto, devozione e compunzione, questo sì. Contesto architettonico e liturgico, musica sacra, positura del corpo e gestualità possono aiutare e di molto la concentrazione interiore.

Non solo aiutano ma,insieme al resto, educano.
Ovvio che promuovere l'esatto contrario comporta la diseducazione e la desacralizzazione, magari all'inizio compensate dall'atteggiamento interiore di chi già vive la celebrazione con fede viva. Ma non è così scontato in chi questa fede viva non ce l'ha, mentre il contesto non la favorisce. Ed è ciò che accade oggi.

Per questo il fossato generazionale va allargandosi sempre più, se non ci si pone riparo!

Giacomo ha detto...

PER FORTUNA CHE IN ITALIA ABBIAMO UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO "CATTOLICO" ...

http://levipere.com/wp-content/uploads/2014/02/matteo-renzi-a-messa-chi.jpg

http://levipere.com/wp-content/uploads/2014/02/matteo-renzi-a-messa-chi-2-779x1024.jpg

http://levipere.com/wp-content/uploads/2014/02/matteo-renzi-a-messa-chi-3-779x1024.jpg

PS: faccio notare come la suora consenta il "self-service eucaristico" al piccolo Renzino...

Anonimo ha detto...

Vi preoccupate delle formalità e della liturgia ma non vi interessa come viene trattato il corpo di Cristo nei poveri.

mic ha detto...

Quest'ultimo anonimo, che si fa portavoce di un 'mantra' superficiale ma purtroppo ricorrente, dovrebbe conoscere le nostre vite per poter dimostrare la validità di ciò che dice, che pretenderebbe dare per scontato.
Il fraintendinento è nell'occhio malevolo di chi giudica senza cogliere il succo di ciò che viene detto, che non è altro che testimonianza, oltre che verità di fede.

In ogni caso va chiarito bene il riferimento - oggi troppo abusato per effetto degli slogan di Bergoglio - ai poveri come "carne di Cristo".

Lo invito a leggere con attenzione cercando nel blog con le parole chiave quanto ne abbiamo detto diffusamente.

Ma intanto dico: attenzione!
È vero che il Signore ha detto: "quanto farete a questi piccoli lo avrete fatto a me". Ma non corriamo il rischio di attribuire ai poveri la valenza unica della adorazione dovuta al Signore che ci si è donato ed è presente nella Chiesa in Corpo Sangue Anima e Divinità nella Persona umano-divina di Gesù di Nazareth; la cui "carne" è quella del Verbo fatto uomo in un uomo, cioè Lui, e non in tutti gli uomini.

È solo dopo averLo accolto ed essere "Suoi" che ci rende capaci del vero dono di noi stessi, che è per tutti i poveri sia in senso evangelico (poveri in spirito) che materiale. Ma è anche per tutti, sotto l'aspetto della condivisione.

Quest'altra stupenda caratteristica del "Regno", corriamo così il rischio di perdercela...

mic ha detto...

Comunque un buon compendio è al link seguente:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/svnt-nomina-rervm-cose-concrete-quelle.html

grazie ha detto...

@ Mic,

mi auguro più anonimo contestatori
per spingerla a dire certe cose.