Una chiesa di Palermo diventerà sinagoga: il vescovo concede l'oratorio di Santa Maria del Sabato
Vatican Insider pubblica una notizia provocatoria: Lorefice dona agli ebrei una sinagoga a Palermo. Riportata anche da La Repubblica, circa l’edificio passato in comodato d’uso dalla diocesi di Palermo all’Unione delle comunità ebraiche italiane.
Una sorta di riparazione simbolica ufficiale per la supposta offesa subita più di mezzo millennio fa da parte di un re cattolico. Infatti, il vescovo di Palermo, oggi 12 gennaio, anniversario dell’espulsione del 1493, si reca in Israele a ricevere il plauso e l’attestato dai rabbini, mentre il suo vicario, a Palermo, consegna l’Oratorio di Santa Maria in Sabato agli ebrei locali, i quali evidentemente lo hanno richiesto ricevendo immediata risposta positiva con tanto di scuse.
L'ennesimo episodio di calabraghismo del tutto inopportuno visto che, se si vuole sostenere che gli ebrei di oggi non sono responsabili della Crocifissione del Signore nonché delle persecuzioni degli Apostoli e dei cristiani di millenni fa, altrettanto dovrebbe valere per offese consumate dai cristiani in altri tempi e circostanze.
Non possiamo non ricordare che a Palermo sacerdoti cattolici sono costretti a dire Messa in locali improvvisati, perché la diocesi non concede loro luoghi idonei, visto che si tratta di sacerdoti che celebrano la Messa cattolica degli Apostoli e non quella luterana (per lo meno a forte rischio) di Paolo VI. Signore, fino a quando?
8 commenti:
E io che ascolto nel parlar divino
consolarsi e dolersi
così alti dispersi,
l'essilio che m'è dato, onor mi tegno:
ché, se giudizio o forza di destino
vuol pur che il mondo versi
i bianchi fiori in persi,
cader co' buoni è pur di lode degno .
Dante, Tre donne intorno al cor mi son venute, vv. 73-80
"Il nome di Dio non solo non divide ma crea ponti - dice Lorefice - Questo è un gesto di speranza e di convivenza pacifica tra gli uomini, un gesto che nasce da una realtà di amicizia".
Il nome di Gesù, che é Dio, divide, non unisce, come lui ha detto. Divide chi lo riconosce per quello che é, la seconda persona della Santissima Trinità, e l'adora, da chi lo ritiene un semplice profeta, superato da Maometto, e ancora di più da chi lo ritiene un bestemmiatore, che si é meritato la morte in croce. Divide la verità dall'errore. Dio dagli idoli.
Un vescovo che non riconosce Gesù quale Dio che religione professa ?
Ma d'altro canto, cosa dobbiamo aspettarci da questi vescovi, dopo 50 anni di pianti di papi davanti a un muro che testimonia invece che il vero tempio di Dio é da duemila anni il corpo di nostro Signore Gesù Cristo, distrutto da coloro che l'hanno rifiutato e ricostrutosi, come predetto, dopo tre giorni, un muro che testimonia che l'antica alleanza é stata sostituita dalla nuova (non resterà pietra su pietra)? Cosa dobbiamo aspettarci dopo i mille mea culpa, dopo le preghiere all'unico Dio che unisce ?
Quanti frutti velenosi del CVII dovranno maturare ancora ?
Anna
Un muro, Anna, che è in realtà il rudere della Fortezza Antonina...
Gli Ebrei cacciati dalla Spagna, da quella Spagna nella quale si erano prodigati a favorire l'invasione dei Mori, servendo poi loro da "middlemen" tra i signori padroni mussulmani ed i poveri sudditi cristiani cattolici.
Dire Lorefice e dire Bergoglio è la stessa cosa; Lorefice è stat uno dei vescovi nominati di Bergoglio e pertanto bergogliano di ferro; presto vedrete avrà la berretta cardinalizia, visto che Palermo è sempre stata sede cardinalizia - dunque come volete che ragiona Lorefice ""pensiero unico"" come ai tempi di Stalin in URSS.
Insieme a Lorefice a Palermo venne nominato Zuppi vescovo di Reggio Emilia - e guardate cosa fà : le stesse identiche cose - sono vescovi bergogliani come i cardinali nominati dallo stesso e ne nominerà ancora - il potere è potere - non hanno capito ancora che il potere è quello che ha Cristo e ne vedrete delle belle in quest'anno del centenario di Fatima -
Scusate Zuppi vescovo di Bologna e non di Reggio Emilia -
quando si diceva la "trahison des clercs" (espressione derivata dal libro del filosofo francese Julien Benda, anno 1927) ......
non era un modo di dire, ma una realtà che si va compiendo oggi, al di là di ogni pessimistica profezia (v. card. Pacelli 1936, BXVI a Fatima 2010, mons. Fulton Sheen etc.)
Borgo Pio, Medicina Solidale e McDonald’s insieme per i senzatetto
https://www.radiopiu.eu/medicina-solidale-e-mcdonalds-di-borgo-pio-insieme-per-i-senzatetto/
Posta un commento