Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 11 gennaio 2017

Cardinale Burke. Amoris Laetitia: il pericolo per la fede sussiste. In mancanza di chiarimenti la correzione ci sarà. Non temo di perdere la porpora, ma il giudizio di Dio

Nella nostra traduzione, il testo integrale dell'intervista di Michael Matt al Cardinal Raymond Leo Burke apparsa nella versione cartacea di The Remnant il 25 dicembre scorso e l'altro ieri in quella on line.
Dopo le recenti affermazioni con le quali il Card. Müller escludeva pericoli per la dottrina e la fede, le accuse di ogni genere e le minacce del decano della Rota Romana sul rischio di destituzione dei 4 cardinali dei dubia, il Cardinale ha confermato e meglio esplicitato precedenti dichiarazioni, dimostrando di essere sostenuto da una vera e salda fede e conseguente coerenza e fortezza di Pastore fedele al suo mandato. Ci sono molti spunti e approfondimenti da sviluppare dalle dichiarazioni che seguono, anche sul Concilio. Non li trascureremo. Il cardinale peraltro parla in modo sempre più chiaro seppur comprensibilmente prudente e giustamente rispettoso. Gli assicuriamo tutta la nostra preghiera e il nostro sostegno. 
Inserisco una prima notazione preliminare, di getto. Il cardinale, in un'altra intervista, si riferisce alla nota apostrofe con cui ad Antiochia Paolo chiese a Pietro il motivo per cui egli costringeva «i Gentili a far come i Giudei» (Gal 2,17). E quella era una domanda, una semplice domanda (anche se non nasconde un velato rimprovero), fatta «dal minimo degli Apostoli» (1 Cor 15,9) al proprio Capo, così come è quella dei 4 cardinali. In ogni caso Burke, riferendosi all’episodio di Antiochia allude alla formulazione dei «Dubia» ma non alla «correzione formale» che, se è correttiva, non può certo porsi con modalità interrogative, ma assertive, categoriche, e adeguatamente conclusive.
Richiamiamo, per gli approfondimenti, l'archivio degli articoli sull'AL.

MJM: Vorrei affrontare l’argomento che è il piatto forte del giorno, vale a dire la controversia che gira intorno all’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, l’Amoris Laetitia (AL). Il documento – specialmente il paragrafo 305 – è stato definito da vari sacerdoti e teologi (per esempio, su EWTN e in altri siti) “pericoloso”, “assai sconcertante”, “molto problematico”, “un grande sbaglio”, “una contraddizione diretta della Familiaris Consortio di Papa Giovanni Paolo II”, e così via. Innanzitutto, Eminenza, quanta autorità possiede l’AL? Stiamo parlando semplicemente di qualcosa di scandaloso o vi sono paragrafi in odore di eresia?

Cardinal Burke: Innanzitutto, come ho dichiarato sin dal principio, la stessa forma dell’Amoris Laetitia – e quelle che sono in realtà solo le parole del papa contenute nel documento – indica che non si tratta di un esercizio del magistero papale. E il modo in cui è necessario leggere il documento, come nel caso di tutti gli altri, è alla luce dell’insegnamento e della pratica costanti della Chiesa. Quindi, le dichiarazioni dell’AL che sono conformi all’insegnamento e alla pratica costanti della Chiesa sono sicuramente valide. Ma vi sono alcune affermazioni che come minimo possono generare confusione e che devono essere chiarite: è per questo che quattro di noi cardinali abbiamo presentato, in conformità con la prassi tradizionale della Chiesa, cinque domande al Santo Padre sui fondamenti della vita morale e sull’insegnamento costante della Chiesa al riguardo. E una volta presentati i dubia e formulate queste domande, è chiaro che riteniamo che, qualora non venga fornita alcuna risposta, sorgerà un gran pericolo e si prolungherà la confusione che regna nella Chiesa, che sta inducendo nell’errore le anime su temi che hanno a che vedere con la loro stessa salvezza. Pertanto è sicuro che senza una risposta chiarificatrice a queste domande esiste la possibilità del sorgere di uno scandalo. Per quanto riguarda la questione dell’eresia, bisogna prestare molta attenzione nel distinguere tra eresia materiale ed eresia formale. In altre parole, per quanto riguarda l’eresia materiale: vi sono realmente nel testo dichiarazioni materialmente eretiche? Sono contrarie alla fede cattolica? Per quanto riguarda l’eresia formale: chi l’ha scritto – in questo caso la persona del papa – aveva intenzione di proclamare insegnamenti eretici? Nemmeno io credo che si tratti di questo secondo caso. Per quanto riguarda invece il primo caso, il linguaggio del testo è molto confuso ed è difficile stabilire con certezza se le affermazioni confuse siano materialmente eretiche. Però devono essere chiarite, e rifiutare di fare chiarezza su di esse potrebbe indurre i fedeli nell’errore, in un pensiero radicale su temi molto seri.

MJM: Se non cambierà nulla e se non arriverà alcuna chiarificazione, e dato che stiamo parlando dell’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio – matrimonio che è già tanto minacciato, con una percentuale sempre crescente di divorzi e adesso persino dal matrimonio gay –, che effetto prevede che avranno le applicazioni dell’AL, specialmente dei paragrafi 305 e 351, non solo sulla Chiesa ma sul mondo intero?

Cardinal Burke: Vi sarebbero conseguenze devastanti. Recentemente ho letto un editoriale di Ross Douthat sul New York Times che commentava l’applicazione dell’AL nella diocesi di San Diego. Il giornalista ha affermato correttamente che se tale interpretazione dell’AL fosse giusta e accettabile l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio avrebbe cessato di esistere. E ovviamente non possiamo pensare che sia così, poiché stiamo parlando della legge che Dio ha inscritto nei cuori umani sin dalla loro creazione; si tratta di quell’ordine e di quella legge che Cristo ha confermato nel Suo insegnamento nel modo più chiaro possibile, come viene narrato nel capitolo 19 del Vangelo secondo Matteo, in cui Egli gli conferisce lo status di sacramento cristiano. Si deve quindi rispondere ai dubia. Si deve rispondere alle domande in conformità con la tradizione della Chiesa, affinché la Chiesa stessa possa portare avanti la sua missione per la salvezza del mondo. Se la Chiesa dovesse semplicemente accettare il modo di pensare della cultura attuale sul matrimonio, tradirebbe se stessa e tradirebbe il suo Signore e Maestro, e ciò non possiamo assolutamente permetterlo.

MJM: In una lettera privata del 5 settembre ai vescovi di Buenos Aires, Papa Francesco ha scritto: “Non vi sono altre interpretazioni dell’Amoris Laetitia”, ossia “altre” rispetto a quella che sostiene che in certi casi i cattolici divorziati e risposati possano essere ammessi alla Santa Comunione. Francesco è molto trasparente su questo punto, Eminenza. Crede quindi possibile di poter immaginare uno scenario futuro in cui Lei scopra all’improvviso che Le era sfuggito qualcosa e che i quattro cardinali avevano frainteso l’AL, e in cui Lei debba ammettere di aver avuto torto? Voglio dire, nel caso in cui sia impossibile che uno scenario del genere si presenti, a che servono i dubia? Non conoscete già le risposte alle vostre cinque domande?

Cardinal Burke: È ovvio che le conosciamo. Ma il fatto importante è che il pastore della Chiesa universale, nel suo ministero di guardiano e promotore delle verità della fede, manifesti con chiarezza che sì, risponde a queste domande nello stesso modo in cui la Chiesa risponde ad esse. E che quindi quanto ha scritto in quella lettera rappresenta esclusivamente la sua comprensione personale della questione, ma che non può essere considerata un esercizio del magistero papale. È doloroso trovarsi in questa situazione, ma dobbiamo continuare a insistere affinché venga fatta chiarezza in merito.

MJM: Eminenza, in quest’epoca di dialogo, lo stesso Papa Francesco ha esortato a una “discussione aperta di varie questioni dottrinali” e ha affermato che il pensiero di pastori e teologi, nel caso in cui essi siano fedeli, onesti, realisti e creativi, “aiuterebbe davvero a fare maggiore chiarezza”. Cosa si può inferire quindi da questa decisione di non dialogare con voi nella vostra ricerca di chiarezza su questi punti di fondamentale importanza della teologia morale?

Cardinal Burke: Per parlare chiaro, la gente ha accusato noi quattro cardinali di mancare di rispetto al ministero papale o di avere un atteggiamento ostile nei confronti del papa. Non è affatto così. Siamo cardinali. Abbiamo una responsabilità molto seria, quella di assisterlo: è per questa ragione che presentiamo alla sua attenzione queste domande che riguardano un documento che reca la sua firma. E non potremmo agire diversamente; la Chiesa non può agire diversamente. Quindi, la questione dev’essere chiarita con certezza. Sollevando i dubia abbiamo dato inizio a un dialogo. Quando siamo stati informati del fatto che non ci sarebbe stata alcuna risposta ci siamo resi conto che il dialogo doveva essere presentato all’intera Chiesa perché troppi fedeli – troppi sacerdoti e vescovi – stanno manifestando una gran confusione in merito, e perché stanno sorgendo troppe divisioni in varie parti della Chiesa, tra vescovi e sacerdoti e fedeli laici, sugli insegnamenti fondamentali della fede. Ebbene, questa è opera del diavolo. Lo Spirito Santo genera unità e la conversione quotidiana della vita al Cristo che ci aiuta a vincere i nostri peccati e a vivere in conformità con la verità. Pertanto questa divisione deve essere affrontata e ricomposta. Non le sembra?

MJM: Assolutamente sì. E ovviamente, a tutti noi laici che guardiamo al futuro con fede, sembra che questo sia il vostro compito, il vostro dovere di fronte a Dio.

Cardinal Burke: Difatti, alcune persone mi hanno chiesto: “Ma perché avete pubblicato questi dubia? È il papa. Vi sarebbe dovuto bastare”. Ma no, non è sufficiente perché ovunque io vada – e ultimamente sto viaggiando molto – la gente mi dice: “Ma che succede a voi cardinali? Ci sono delle questioni molto serie che rimangono aperte e rimanete in silenzio. Non dite nulla”. E ha ragione. Se rimanessimo in silenzio indurremmo davvero i fedeli a credere che tutto vada bene. Ma non va bene per niente.

MJM: Recentemente la situazione ha raggiunto una tensione tale che si è prospettata persino la possibilità che Lei possa perdere il Suo rango cardinalizio. Crede che si possa arrivare a questo?

Cardinal Burke: Non ci penso nemmeno. Voglio dire: certo, è possibile. Nella storia della Chiesa è già successo che un cardinale abbia perso il suo titolo. Ma adesso non ci penso, perché so qual è il mio dovere e non posso farmi distrarre da questo tipo di pensieri, non posso preoccuparmi se mi si perseguiterà in qualche modo per via del fatto che difendo la verità. Una persona mi ha chiesto: “Non ha paura di insistere su questi temi?”. E io ho risposto che ciò di cui ho paura è di comparire di fronte a Nostro Signore, il Giorno del Giudizio, e di doverGli dire: “No, non Ti ho difeso quando Ti attaccavano, quando la verità che Tu hai insegnato veniva tradita”. Pertanto, non ci penso affatto.

MJM: Ebbene, Eminenza, io prego affinché quanto Lei ha appena espresso diventi un atteggiamento contagioso nella vita della Chiesa e ai suoi più alti livelli. Ma Lei sa di godere di un supporto notevole. Difatti, esprimendo il loro appoggio a Lei e agli altri tre cardinali, poche settimane fa un certo numero di pastori, accademici e professori di alto profilo, tanto qui come in Europa, hanno firmato una lettera di sostegno in cui sottolineavano il fatto che, come risultato della confusione generale e della disunione provocata dalla promulgazione dell’AL, la Chiesa universale sta entrando ormai in un “momento gravemente critico della sua storia” che, a loro avviso, presenta delle somiglianze allarmanti con la grande crisi ariana del quarto secolo. Sono curioso di sapere se Lei è d’accordo. Pensa che questa situazione è di una tale gravità da poter diventare qualcosa di paragonabile alla crisi ariana?

Cardinal Burke: Ebbene sì, e sarà tanto più probabile quanto più a lungo continuerà a diffondersi la confusione su verità fondamentali della fede. Nel caso della crisi ariana, la questione girava intorno alle due nature nell’unica persona di Nostro Signore Gesù Cristo. Ma anche in questo caso abbiamo a che fare con una verità fondamentale, in realtà con due verità fondamentali: quella della natura del Santo Matrimonio e quella relativa alla Santa Eucaristia. E se questa confusione non cesserà di esistere ci troveremo in una situazione in cui all’interno della Chiesa una gran quantità di persone non crederanno più nella fede cattolica, come poté verificare per esempio Sant’Ambrogio quando divenne vescovo di Milano. Per cui lei vedrà che si tratta di una questione molto seria, e non penso che la gente esageri quando fa questo paragone (quello con l’arianesimo). Non lo penso affatto.

MJM: Nella sua lettera di sostegno ai quattro cardinali, il Vescovo Athanasius Schneider – che su questo punto sembra essere il suo copilota, per così dire, appoggiandoLa grazie a Dio – parla di una “reazione intollerante ai vostri dubia” e fa notare che i quattro cardinali sono stati castigati come se fossero “irragionevoli, ingenui, scismatici, eretici e persino comparabili agli eretici ariani”. Ciò La avrà ovviamente ferita a livello personale, Eminenza. Ma cos’è andato storto nella Chiesa tanto da far sì che una semplice richiesta di chiarezza su un tema di morale e dottrina susciti una reazione così viscerale da parte dei membri della gerarchia?

Cardinal Burke: Le dirò cos’è che è andato storto secondo me: un modo di pensare alquanto mondano è penetrato nella vita della Chiesa. La Chiesa si è divisa in partiti politici invece di perseguire l’unità di tutti i cattolici in Cristo. E questo modo di pensare mondano induce certe persone a sfogarsi in questo tipo di attacchi ad hominem sregolati e ridicoli. I dubia sono stati formulati in modo estremamente rispettoso; sono delle domande assai sincere e meritano delle risposte sincere. In queste reazioni esagerate io vedo un segno del fatto che le persone che non vogliono rispondere correttamente ai nostri dubia si rendano conto in realtà di non trovarsi su un terreno solido. Non possono rispondere correttamente ai dubia e così cercano di screditare la persona che ha sollevato queste questioni. Si tratta di una reazione umana molto vecchia ma mondana e secolare. Non deve aver posto nella Chiesa.

MJM: E quindi cosa succederà, Sua Eminenza? Se Papa Francesco rifiuterà di rispondere ai vostri dubia, quale sarà il prossimo passo da farsi? Lei ha menzionato la possibilità di far loro assumere lo status di una correzione formale. Ma cosa implica ciò esattamente?

Cardinal Burke: Non sarebbe qualcosa di molto differente dai dubia. In altre parole, la verità che sembra essere messa in questione dall’AL verrebbe semplicemente riaffermata sulla linea di quanto la Chiesa ha sempre insegnato, praticato e annunciato nel suo insegnamento ufficiale. E in questo modo tali errori sarebbero corretti. Le sembra chiaro?

MJM: Assolutamente sì. Vado un po’ fuori tema, ma quando mi trovavo a Roma per riportare notizie sul Sinodo lo scorso anno, ho notato che emergeva costantemente un tema: l’idea dell’accompagnamento, la ‘Chiesa dell’accompagnamento’, come se la Santa Madre Chiesa non avesse saputo accompagnare i peccatori in passato. Ciò mi ha generato confusione, ma le cose sembrano essersi spinte oltre: il Cardinal Peter Turkson, per esempio, ci ha garantito durante la conferenza stampa vaticana che nel prossimo Sinodo questa ‘Chiesa dell’accompagnamento’ affronterà le cosiddette ‘unioni gay’. Lei prevede dei cambiamenti anche nel modo in cui questo pontificato ‘accompagna’ le persone implicate in unioni omosessuali? È possibile che il prossimo anno, di questi tempi, potremmo star qui discutendo di dubia su un’esortazione post-sinodale che sembrerà approvare la condotta omosessuale?

Cardinal Burke: Questo concetto di accompagnamento non ha certamente alcun significato teologico o dottrinale. E sicuramente non giustifica il fatto che vengano messe in questione le verità morali, specialmente per quanto riguarda azioni che sono sempre e comunque cattive. E se l’accompagnamento viene compreso in tal modo, Lei ha ragione: ciò potrebbe portarci a ogni tipo di dibattiti estremamente pericolosi che indurrebbero alla confusione più totale. Ma penso che questo falso concetto di accompagnamento, avendo già manifestato i suoi effetti dannosi nel contesto del dibattito su quanti si trovano in unioni matrimoniali irregolari, ci porterà o a chiarire ulteriormente cosa vuol dire esattamente accompagnamento o ad abbandonare definitivamente questa nozione. Tutto ciò ha le sue radici nel rapporto tra fede e cultura. Siamo chiamati dalla nostra fede a confrontarci con la cultura, ma quel che dobbiamo fare è confrontarci con la cultura alla luce delle verità della fede e fare in modo che si trasformi, ossia che si conformi sempre di più alla verità che Dio ha inscritto nella natura stessa e in particolare nel cuore dell’uomo. Ma se il concetto di confronto con la cultura non è illuminato teologicamente e non viene compreso correttamente, comincia a sembrare che la Chiesa stia correndo sempre di più dietro la cultura. In altre parole, che stia cercando di imitarla. Ora, se la cultura fosse perfettamente cristiana, ciò non sarebbe corretto ma la fede non sarebbe pregiudicata. Ma viviamo in una cultura che è nemica della vita, della famiglia, della religione: pertanto, dare l’impressione che la Chiesa appoggi una tale cultura è semplicemente una follia.

MJM: Sì, sembra proprio così. Voglio dire, il Santo Padre ha ammonito i sacerdoti invitandoli a non trasformare il confessionale in una “sala delle torture”; eppure sembrerebbe che la cultura – che è attualmente così Cristofoba, se così si può dire – non abbia mai avuto più bisogno di ascoltare la voce della Madre Chiesa in un modo correttivo rispetto a quanto non ne ha bisogno oggi… forse non di accompagnamento, ma quel che voglio dire è: l’atto di cercare di correggere e aiutare il peccatore non è forse il miglior modo di accompagnarlo?

Cardinal Burke: È proprio così! Tutto ciò con estrema carità. Non ci avviciniamo alla gente puntandole il dito contro, gridandole o agendo in modo isterico. La nostra fede ci rende sereni, ma allo stesso tempo ci rende anche fermi e retti. Per questo ci confrontiamo con la cultura con la verità della legge morale e con la verità che Cristo Stesso insegna. E in realtà ciò è proprio quanto la cultura desidera realmente. La cultura non può avere alcun rispetto nei confronti di una Chiesa che affermi: “Ma sì, va tutto bene” e che la appoggi. Questa cultura si aspetta di essere affrontata dalla Chiesa con delle sfide. Spesso mi sento di utilizzare il paragone della relazione che esiste tra genitori e figli. Quando i figli si comportano male, hanno bisogni di essere corretti e guidati. Se i genitori non fanno altro che viziarli e dire: “Ma sì, siete proprio bravi, va tutto bene”, i figli crescono in un modo estremamente disordinato e sviluppano gravi problemi. E per questo motivo non rispettano più i loro genitori.

MJM [ridacchiando]: Eminenza, Le posso dire che sono padre di sette figli e che non li ‘accompagno’ molto. Voglio loro bene e li correggo quando è necessario, ma ‘accompagnarli’? Cosa significa?

Cardinal Burke: Esatto. Anche come insegnante ho spesso corretto studenti che mi hanno gridato: “La odio”. Vede, ho conosciuto genitori che mi hanno raccontato che i loro figli sbattono la porta gridando: “Vi odio”. Ma alla fin fine io penso che i giovani siano grati delle correzioni che ricevono. La gratitudine può non essere un fatto immediato, ma la cosa importante è che abbiamo di fronte a noi l’eternità, il bene eterno dei nostri figli e anche il destino eterno della cultura, e pertanto possiamo attuare di conseguenza.

MJM: Giusto. Sa, Eminenza, nell’ultimo decennio i cattolici ne hanno passate tante: dai vari scandali sacerdotali all’abdicazione di Papa Benedetto e ora a questo pontificato ben poco convenzionale di Papa Francesco. E adesso anche questo evento. So che abbiamo ancora poco tempo a disposizione, ma vorrei chiederLe: qual è il consiglio che Si sente di dare ai fedeli laici cattolici nel caso in cui Papa Francesco continui ad astenersi dal dare una risposta ai vostri dubia?

Cardinal Burke: Il mio consiglio è questo, ed è ispirato dalla verità, dalla realtà del fatto che Cristo è vivo per noi nella Chiesa, nell’insegnamento di quest’ultima, nei suoi sacramenti, nella sua vita di preghiera e di devozione e nella sua disciplina: continuate a rafforzarvi nella conoscenza della fede e nella conoscenza di Cristo che è vivo per noi all’interno della Chiesa. Studiate il Catechismo della Chiesa Cattolica e altre espressioni dell’insegnamento costante della Chiesa: per esempio, l’esortazione apostolica Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II. E poi continuate a approfondire la vostra partecipazione alla Sacra Liturgia, la vostra vita di preghiera in casa e la vostra vita devota. E allo stesso tempo, sforzatevi di conformare sempre di più le vostre vite alle verità della nostra fede, seguendo l’insegnamento morale della Chiesa e l’insegnamento della legge morale. Oggi, dopo la preghiera dopo la Comunione, abbiamo pregato, nella forma ordinaria, di diventare delle torce che diano il benvenuto a Cristo per mezzo delle nostre preghiere e della nostra testimonianza della Sua verità, ed è di questo che ci dobbiamo preoccupare. E se faremo questo ci sentiremo incoraggiati e non ci lasceremo abbattere da queste grandi difficoltà che stiamo patendo.

MJM: Eminenza, sono nato nel 1966, quindi sono sostanzialmente un figlio del Concilio Vaticano II, e mi sembra che tutta la mia vita sia stato un cammino di diminuzione graduale della Tradizione Sacra, che è stata rimpiazzata continuamente da novità. Mi riferisco alla Comunione data nelle mani o alle chierichette o all’annullamento facile di matrimoni e via dicendo. Papa Francesco si definisce una persona che agisce in fedele accordo col vero spirito del Secondo Concilio Vaticano Ecumenico. E mi chiedo: Lei non nutre la preoccupazione che quanto stiamo osservando attualmente sia di fatto il seguito di una sorta di continuità con quello spirito del Vaticano II che ha a che vedere più con un nuovo orientamento generale della Chiesa che con Francesco in particolare?

Cardinal Burke: È una preoccupazione legittima. E ogni volta che odo quell’espressione – lo ‘spirito del Vaticano II’ – mi allarmo immediatamente, perché è fuori di dubbio, è stato dimostrato ed è più che dimostrabile che quanto è successo all’interno della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II, ciò che ha invocato il Concilio Vaticano II stesso per giustificarsi, non aveva nulla a che fare con quanto i padri conciliari hanno insegnato. Lo abbiamo visto nella devastazione della Sacra Liturgia e in altri ambiti. Pertanto ritengo che quel che dobbiamo fare è ritornare all’insegnamento costante della Chiesa così com’è espresso non solo nel Concilio Vaticano II ma in tutti i concili ecumenici e in tutti gli insegnamenti autentici della Chiesa nel corso dei secoli. Solo quando i cattolici saranno ben ferrati negli insegnamenti della fede saranno pronti a dare quella testimonianza di cui oggi c’è bisogno e ad essere membri forti della Chiesa, a mantenere la Chiesa forte. Patiamo ormai da decenni di catechesi povere o dell’assenza totale di catechesi, e stiamo pagando dazio per questo. Ma possediamo gli strumenti per affrontare questa situazione e dobbiamo utilizzarli. E oggi scorgo molti segni di persone che vogliono conoscere realmente la loro fede a approfondire la sua conoscenza. Queste persone vogliono che la Sacra Liturgia sia realmente quello che dev’essere: un incontro col Cielo in tutta la sua bellezza. Queste persone hanno anche un grande interesse nell’imparare come condurre una vita morale e buona.

MJM: Un’ultima domanda, Eminenza, se vuole essere così cortese da dirmi una cosa che mi sarebbe di grande aiuto. Siamo membri della stampa cattolica, e molti di noi sostengono Lei e gli altri tre cardinali. Ma vogliamo anche essere parte della soluzione. Non vogliamo essere parte del problema. Cosa desidera da parte nostra durante lo sviluppo della vicenda connessa ai dubia? C’è qualcosa che Lei preferirebbe che non dicessimo? In altre parole: qual è il modo più efficace di aiutarLa nella posizione in cui si trova?

Cardinal Burke: Penso che la cosa migliore che potete fare per aiutarmi – e un gran numero di voi l’ha già fatto – è semplicemente riportare la verità, ma in modo sereno, per mantenere il rispetto assoluto per la Chiesa in tutti i suoi aspetti, incluso il ministero petrino, che è essenziale nella vita della Chiesa. Ma allo stesso tempo dire la verità chiaramente e in modo caritatevole. Se lo farete, così come molti di voi hanno già fatto, ciò sarà di grande aiuto. Non dobbiamo contribuire alla divisione assumendo atteggiamenti aggressivi e sboccati, che contribuirebbero solo a dividere la gente e a far sì che quanti non comprendono cosa stia succedendo si sentano scandalizzati. Questo è quel che vogliamo evitare. Ma penso che se esprimete le verità della nostra fede in modo sereno e caritatevole, ciò aiuterà tutti, compresi quanti ancora non comprendono la portata della difficoltà che stiamo affrontando.

MJM: Eminenza, La ringrazio di cuore per aver dedicato il Suo tempo a rispondere a queste domande. Penso che sappia molto bene che noi tutti preghiamo per Lei e che Le siamo profondamente grati per la posizione che ha preso. E se c’è qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, che possiamo fare per aiutarLa, La preghiamo di farcelo sapere. E non dubiti del nostro sostegno e delle nostre preghiere mentre continuerà ad agire.

Cardinal Burke: Grazie. Continuate a pregare per me: ve ne sono veramente grato. E sono stato molto contento di parlare con Lei oggi.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

54 commenti:

Luisa ha detto...

Segnalo:

"Un licenziamento, una demolizione: la nuova curia eccola qui"

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/01/11/un-licenziamento-una-demolizione-la-nuova-curia-eccola-qui/

mic ha detto...

Cara Luisa.
"ogni giorno ha la sua pena". Vedremo fin dove e fino a quando il Signore ci farà soffrire...

mic ha detto...

Ripeto qui la mia prima osservazione, di getto.

Il cardinale, in una delle risposte, si riferisce alla nota apostrofe con cui ad Antiochia Paolo chiese a Pietro, il motivo per cui egli costringeva «i Gentili a far come i Giudei»? (Gal 2,17). E quella era una domanda, una semplice domanda, fatta «dal minimo degli Apostoli» (1 Cor 15,9) al proprio Capo, così come è quella dei 4 cardinali. In ogni caso Burke, riferendosi all’episodio di Antiochia allude alla formulazione dei «Dubia» ma non alla «correzione formale» che, se è correttiva, non può certo porsi con modalità interrogative, ma assertive, categoriche, e adeguatamente conclusive.

Alfonso ha detto...

Leggendo, ricordavo le parole di Socrate: «poco o nulla di vero hanno detto, e voi, invece, da me non udirete altra cosa che la verità». Deo agimus gratias. Questa è vera parresìa: "Una persona mi ha chiesto: “Non ha paura di insistere su questi temi?”. E io ho risposto che ciò di cui ho paura è di comparire di fronte a Nostro Signore, il Giorno del Giudizio, e di doverGli dire: “No, non Ti ho difeso quando Ti attaccavano, quando la verità che Tu hai insegnato veniva tradita”.
Personalmente mi impegno a seguire sempre più e sempre meglio i consigli del Cardinal Raymond Leo Burke: "continuate a rafforzarvi nella conoscenza della fede e nella conoscenza di Cristo che è vivo per noi all’interno della Chiesa. Studiate il Catechismo della Chiesa Cattolica e altre espressioni dell’insegnamento costante della Chiesa: per esempio, l’esortazione apostolica Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II. E poi continuate a approfondire la vostra partecipazione alla Sacra Liturgia, la vostra vita di preghiera in casa e la vostra vita devota. E allo stesso tempo, sforzatevi di conformare sempre di più le vostre vite alle verità della nostra fede, seguendo l’insegnamento morale della Chiesa e l’insegnamento della legge morale. E se faremo questo ci sentiremo incoraggiati e non ci lasceremo abbattere da queste grandi difficoltà che stiamo patendo."

Anonimo ha detto...


@ L'incidente di Antiochia, i testi.

"Quando poi venne Cefa in Antiochia, gli resistei in faccia perche' aveva torto. Difatti prima che venissero alcune persone da parte di Giacomo, mangiava coi Gentili; venute quelle si ritiro' e se ne stette in disparte per paura di quelli che provenivano dalla circoncisione. E a tale simulazione di lui consentirono anche gli altri Giudei, si' che anche Barnaba fu trascinato da loro a quella simulazione. Or quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verita' del Vangelo, dissi a Cefa alla presenza di tutti: "Se tu che sei Giudeo vivi da Gentile, non da Giudeo, perche' costringi i Gentili a far come i Giudei?" (Lettera ai Galati, 2, 11-14; La Sacra Bibbia, a cura di G. Ricciotti).

DePicchi ha detto...

Segnalo anche qui che l'intervista di Burke a The Remnant (apparsa nell'edizione del 25 dicembre ma rilasciata "una settimana dopo" la "Messa Pontificale [...] del 10 dicembre") è ben precedente alle dichiarazioni di Müller, quindi le due non sono da leggere come un botta e risposta.

mic ha detto...

Dopo "semplice domanda" avevo scritto e poi cancellato (anche se non nasconde un velato rimprovero)...

mic ha detto...

per Carlo Schena
Le dichiarazioni di Burke sono chiare ed esplicite nonché importanti a prescindere dal dettaglio della replica a Muller, le cui affermazioni peraltro erano in parte già note.
Del resto l'affermazione dei rischi per la fede è quella più immediatamente pertinente.
Ma poi c'è molto altro...

Anonimo ha detto...

Riportato su Fb

PELLEGRINI NELLA FALSITA'!

REPELLENTI MENZOGNERI SCRIBACCHINI DI REGIME! METTONO TRA VIRGOLETTE UNA FRASE CHE IL CARDINALE BURKE NON HA MAI PRONUNZIATO!

L’articolo di Croce-Via mostra quali bassezze morali raggiungono certi scribacchini:
https://pellegrininellaverita.com/2017/01/11/burke-loggettivo-dei-dubia-non-e-la-verita-ma-solo-lincastrare-il-santo-padre/
Lo stesso scribacchino, quando uscì il “documento dei 45” che analizza alcune affermazioni critiche della Amoris Laetitia, se ne uscì con un post dove sparò insulti a raffica, definendo i 45 studiosi “45 clowns”:
https://pellegrininellaverita.com/2016/07/29/45-clowns-contro-amoris-laetitia/comment-page-1/
È il tipico stile degli scribacchini di regime che, non avendo argomenti, devono buttarla in caciara. In totale coerenza con le prediche del capo, che – altro che misericordia e parresia – schizzano bile su tutti quelli che osano fargli osservazioni (Fabrizio Giudici)

Anonimo ha detto...

Non vorrei fare il grillo parlante ma temo che se dopo quattro anni di amministrazione Bergoglio con modalità operative chiarissime e univoche si pensa ancora che la suddetta amministrazione sia caritatevole e disposta al dialogo fraterno e genuino con quel mondo cattolico che considera nemico da eliminare significa non avere ben compreso la sua natura che ha molto più a che fare con la geopolitica che con la teologia. Se volete un esempio guardate cosa hanno fatto non solo agli oppositori ma anche ai soli sospettati di dissenso in Ucraina dopo il golpe e troverete interessanti risposte.
Paradossalmente l' amministrazione Bergoglio potrà essere più influenzata dal cambio di presidenza negli Stati Uniti con l'uscita di scena (forse...) dei suoi referenti che non da questi accorati appelli interni alla Chiesa che si è già ben visto come sono stati accolti.
Miles

Silvano ha detto...

Una traduzione coi fiocchi. Un grande servizio. Grazie davvero!

mic ha detto...

Ringrazio Silvano per l'apprezzamento

e rispondo a Miles che credo che nessuno si faccia realisticamente illusioni su possibilità di dialogo.
Tuttavia occorre fare ciò che va fatto da chi ne ha l'autorità e nelle modalità adeguate.

irina ha detto...

Nel suo esporre c'è ampio respiro e grandezza d'animo. Non son qualità che si improvvisano o si tirano fuori all'occorrenza. Serio rapporto con NSGC e serio lavoro su se stessi,questo solo è una grande lezione per me. Nell'incertezza di ogni giorno, nell'incalzare demoniaco ovunque, questa lettura mi ha rasserenata, i contenuti parlano di scadenze, di correzioni, di ultimatum, senza animosità nella certezza che il Signore ci guarda e attende di vederci al fine cristiani nella Verità. Bello, pulito, semplice. Ieri, riguardo a Sua Eminenza, leggevo un commento, su un altro blog, che sottolineava il fatto che anche lui si era svegliato tardi passando sopra a tanto accaduto anni e molti anni fa. Meglio tardi che mai.La dolcezza della sua parola oggi, conferma che solo una lunga ruminatio dà buon latte.

Luisa ha detto...

Caro Fabrizio lo "scribacchino" in questione è una nostra ( mia e di Maria in particolare....) vecchia conoscenza :):) che si prende mooooolto sul serio e ha un`altissima opinione di sè stesso e delle sue opinioni, dispone di una solida riserva di insulti e in generale dà il meglio di sè stesso quando si tratta della FSSPX, lasciamolo blaterare nel suo angolo, essere insultati da certi "personaggi" diventa un onore.

Silvano M. ha detto...

Meno male un pastore che non arretra davanti ai lupi.

Sacerdos quidam ha detto...

Onore al Card. Burke per il suo coraggio ed il suo spirito soprannaturale, anche se - per l'ennesima volta - vorrei fare due rilievi:

- il Card. Burke non riesce a vedere che la radice del problema, anche quello di Amoris laetitia, sono le 'novità' del Vaticano II. Insomma, sta cercando di spegnere l'incendio senza prima aver bloccato la continua fuoriuscita della benzina conciliare che lo alimenta da cinquant'anni.

- Mi sembra francamente un po' poco far consistere la famosa 'correzione' al Papa in una semplice riproposizione della verità cattolica circa l'Amoris laetitia da parte dei quattro Cardinali, senza obbligare nel contempo Papa Bergoglio a farla sua a livello ufficiale sconfessando in modo esplicito le interpretazioni lassiste della stessa.
Anzi sarebbe inutile, poiché Papa Bergoglio continuerebbe nel suo giochetto di sovvertimento nascosto e graduale della Fede con i metodi che abbiamo già visto.

Il Papa deve essere obbligato dai Cardinali a ribadire apertamente ed ufficialmente non solo la dottrina e la morale cattoliche, ma anche e soprattutto la pastorale della Chiesa sui temi in questione.

Cesare Baronio ha detto...

Vi segnalo un INTERESSANTISSIMO articolo apparso su One Peter Five:
http://www.onepeterfive.com/stockholm-syndrome-at-the-cdf-has-cardinal-muller-been-compromised/

Sto preparandone la traduzione.
Ma vi anticipo - per chi non parla inglese - che in esso è detto che:

1. la bozza di AL sottoposta alla CDF ha suscitato rilievi e critiche quasi identiche a quelle dei dubia;
2. la versione finale di AL sottoposta alla CDF non era quella che poi è stata data alle stampe, ma una versione edulcorata;
3. che il libro "Permanere nella verità di Cristo" - al quale ha contribuito anche Muller, è stato sottratto dalle caselle di posta dei Padri Sinodali
4. che Carlos Osoro, Arcivescovo di Madrid, Spain, ha proibito al Müller di presentare il suo libro all'Università Cattolica di San Dámaso, sostenendo che era "contro il Papa"

Sono notizie che confermano il clima di guerra e di intimidazione del Vaticano.
Speriamo che questi porporati prendano coraggio e sappiano por fine alla dittatura della misericordia.

Anonimo ha detto...

Piccola precisazione tecnica: non ho postato io qui il commento delle 21:41, che come correttamente indicato da chi l'ha riportato (il mio nome è traparentesi) deve aver fatto un piccolo giro virtuale partendo dal blog di Costanza Miriano, dove l'ho scritto di persona. Fine della nota tecnica: ovviamente vale dove l'ho scritto e vale pure qui. Volevo solo precisare che non sto ricopiandomi a destra e a manca. :-)

Quanto al personaggio, non lo conosco - avendo letto poche cose prima di questo suo ultimo pezzo - ma io ragiono "archetipicamente.". Se c'è un'esperienza che posso "vantare", un po' superiore alla media, è quella delle discussioni su internet, visto che uso lo strumento ininterrottamente dal 1993, quando mi sono prima laureato e poi ho fatto il dottorato, potendo usufruire dell'infrastruttura dell'università in un'epoca in cui l'accesso era roba da pionieri. I mezzi tecnici erano diversi, ma i comportamenti umani sono sempre gli stessi. D'altronde, internet a parte, lo sono da millenni. Sembrano fatti con lo stampino; potete trovarvi a discutere di tutto: di macchine fotografiche, di computer, di riscaldamento globale, eccetera; lo schema è sempre lo stesso. Stravolgere, mettere in bocca all'interlocutore cose non dette, fare grandi discorsi che alla fine non hanno sostanza, se non la denigrazione dell'avversario.

Sono segno di grande debolezza. In realtà devono essere molto incazzati nel vedere che ci sono persone che non si lasciano intimidire, cardinali che dicono papale papale "toglietemi pure la berretta, che per me le cose importanti sono altre". L'autore in questione ha corredato il suo post di una foto del card. Burke in abito tradizionale, rosso scarlatto. L'ha fatto con una chiara intenzione di sberleffo (forse sull'onda degli sberleffi proferiti da Francesco qualche giorno fa a Santa Marta, quando ha paragonato i preti "vestiti bene" a delle donnette che passano il tempo davanti allo specchio). Ma si è dato la zappa sui piedi... si ricordi che quel rosso simboleggia il sangue che i principi della Chiesa sono disposti a spargere come un tempo si diceva:

"... ricevi questo galero rosso; esso significa che fino alla effusione del sangue ti devi mostrare intrepido per l'esaltazione della fede, la pace e la prosperità del popolo cristiano, la conservazione e l'accrescimento della S. Chiesa"

E c'è gente che è ancora disposta a farlo; indossa quell'abito non per forma, ma per sostanza. Gli sembrerà impossibile, circondati come sono da preti in jeans, o vescovi che in nome del dialogo nascondono presepi e crocifissi e disposti ad ogni compromesso. Eppure è così e, con l'aiuto dello Spirito Santo, sono le persone che non si piegano che alla fine fanno la differenza. Anche se sono, tecnicamente, una minoranza.

--
Fabrizio Giudici

Cesare Baronio ha detto...

Cito dall'articolo di Magister:

C'è chi teme che dopo la demolizione di "Liturgiam authenticam" il prossimo obiettivo, di questa o di un'altra commissione, sia la correzione di "Summorum pontificum", il documento con cui Benedetto XVI liberalizzò la celebrazione della messa in rito antico.

Se questo è quanto si prepara, c'è da rimanere agghiacciati.
Preghiera, penitenza, digiuno e sacrifici per la Chiesa: per ora non possiamo far altro, ma è moltissimo.

mic ha detto...

Sacerdos quidam,
Penso non ignori quanto condivida il discorso sul concilio e i suoi punti controversi. Ma credo che sia il momento di far quadrato intorno ai nostri pastori fedeli che credo abbiano colto un concreto fronte di intervento, anche se non mancano altri seri scostamenti che tutti qui ben conosciamo. È pur sempre un punto di partenza da non sottovalutare.
Inoltre mi risulta che sia il cardinal Burke che il vescovo Schneider non ignorano le storture conciliari e tuttavia non esitano a fare una autentica (e possibile con gli opportuni distinguo) lettura in continuità.
Non a caso è stato proprio mons. Schneider a invocare un nuovo sillabo.
Starà a noi continuare il confronto con ogni filiale parresìa.

mic ha detto...

D'accodo sull'invito a preghiera e sacrifici, Baronio.
Comunque la liturgia è un altro fronte in cui sia Burke che Schneider, ma non solo loro (Sarah, ad esempio, e lo stesso Brandmuller) saranno tetragoni...

PetrusLXXVII ha detto...

Apprezzo molto e ringrazio il cardinal Burke per essersi levato come un leone in difesa della nostra santa fede cattolica. Ma spero che non rimanga una voce isolata quando ci sarà da esporsi, altrimenti rimarrà bruciato senza produrre effetti e avremmo perso inutilmente una voce indispensabile e autorevole. Credo che dinanzi alla scaltrezza dei lupi rapaci che sono da affrontare, siano necessarie una dose di prudenza e astuzia altrettanto puntuali.

Anonimo ha detto...

Penso un gran bene di questo cardinale e di queste sue dichiarazioni.
Al di là di quello che lascia intendere sul CVII (contrapposizione tra spirito del CVII, cattivo, e vero CVII, testuale, buono e conforme al precedente magistero della Chiesa) mi pare di capire che per lui la continuità tra concilio e preconcilio non sia un assioma e non vada individuata nel “soggetto Chiesa che cambia” e nella falsa tradizione vivente, come per BVI, ma deve essere un criterio interpretativo reale. Nel senso che va letto così. Perché non può esserci contraddizione nel magistero della Chiesa. Infatti si preoccupa di indicare come guida non il solo CVII ma l’insegnamento costante della Chiesa come espresso in tutti i concili ecumenici e in tutti gli insegnamenti autentici della Chiesa nel corso dei secoli.

Ora, che nei testi conciliari ci siano “bachi”, per dirla come Maria e che tali “bachi siano stati intenzionalmente messi lì dalla minoranza di illuminati padri conciliari progressisti supportati dal papa sembra evidente a molti di noi. Altrettanto evidente è che i testi conciliari sono scritti intenzionalmente in modo tale da oscurare o rendere confuse o liquide le verità proclamate da sempre dalla Chiesa e consentire così al famoso “spirito” di fare scempio della Chiesa nella prassi successiva.
Credo però anche che il cardinale Burke veda benissimo bachi, ambiguità e sappia benissimo come e perché ci sono e i danni che hanno fatto e voglia operare per rendere innocuo il tutto. Ma ritenga non opportuno, anzi non caritatevole , prendere di petto la questione, perché scandalizzerebbe i piccoli, che non possono comprendere quello che sta succedendo, metterebbe in pericolo le loro anime, e dilanierebbe la Chiesa. Ritenga giusto mettere la camicia di forza allo spirito del CVII, ancorando, anzi avvinghiando il concilio a tutto il magistero precedente, costringendolo dentro la retta dottrina. Infatti invita a rifarsi sempre a tutto il magistero secolare della chiesa e invita fedeli e sacerdoti a studiare tutto il magistero della Chiesa. In questo modo lo circonda dentro spesse mura di cattolicità, tranciando le ali alle velleità innovatrici. Ed applica un criterio interpretativo comunque valido. Che è il criterio di dare alle norme o ai testi in generale il significato che li rende conformi al sistema di cui fanno parte (cioè la Tradizione, nel caso specifico) e ciò sia nelle parti in cui sono poco chiari sia in quelle in cui paiono contrastare con il sistema (interpretazione sistematica) e con le fonti “superiori” o “forti” (ad esempio dogmi o verità enunciate in modo espresso nel Vangelo, come per il matrimonio). L’interpretazione deve, per quanto possibile, essere orientata a conservare, piuttosto che ad eliminare. In questo caso a rendere “cattolico” ciò che nel suo significato letterale e nello scopo perseguito dal suo autore, non lo è. Può essere plausibile anche una interpretazione abrogatrice o integratrice.

E’ un modo di procedere nella verità con carità. Glielo riconosco. Io penso che quei testi siano veramente un pericolo per la fede e che andrebbero ignorati, o riscritti da capo in modo e in senso cattolica integrale. Però riconosco che il suo modo di procedere è onesto, animato da carità, non da tiepidezza, e forse (qui ci sarebbe molto da discutere) anche giusto (Gesù stesso procedette con gradualità coi suoi, perché non sarebbero stati in grado di capirla e di reggerla, la verità, penso; dall’altro lato penso all’insidia lasciata lì ad ingannare tanti …). Magari domani un sillabo potrebbe mettere un po’ di puntini sulle i e poi … chissà. Quello che mi premeva capire di questi cardinali era la loro consapevolezza sul CVII e la volontà di fare di tutto per tarpare le ali alla rivoluzione conciliare. E mi pare di capire che ci sono entrambe.


Anna

mic ha detto...

Mi sembra francamente un po' poco far consistere la famosa 'correzione' al Papa in una semplice riproposizione della verità cattolica circa l'Amoris laetitia da parte dei quattro Cardinali, senza obbligare nel contempo Papa Bergoglio a farla sua a livello ufficiale sconfessando in modo esplicito le interpretazioni lassiste della stessa.

Infatti. Non so se la risposta di Burke che sembra assimilare la correzione ai 'dubia' sia da interpretare in senso più edulcorato rispetto a quanto rappresenti una "correzione formale" di cui si era parlato. Lo vedremo.
Per questo la mia prima reazione - la ribadisco qui - era stata la seguente:
Il cardinale, in una delle risposte ad un'altra intervista, si riferisce alla nota apostrofe con cui ad Antiochia Paolo chiese a Pietro, il motivo per cui egli costringeva «i Gentili a far come i Giudei»? (Gal 2,17). E quella era una domanda, una semplice domanda (anche se non nasconde un velato rimprovero), fatta «dal minimo degli Apostoli» (1 Cor 15,9) al proprio Capo, così come è quella dei 4 cardinali. In ogni caso Burke, riferendosi all’episodio di Antiochia allude alla formulazione dei «Dubia» ma non alla «correzione formale» che, se è correttiva, non può certo porsi con modalità interrogative, ma assertive, categoriche, e adeguatamente conclusive.

Perche' ?! ha detto...

“Tu sei venuto a cercarmi, per me ti sei seduto stanco al pozzo, aspettandomi come hai aspettato la donna samaritana; mi hai redento, soffrendo la croce: che tanta fatica non sia vana!”.

La mia domanda e' : hanno / abbiamo incontrato Gesu' ? hanno / Gli abbiamo aperto la porta ?
http://lanuovabq.it/it/articoli-vatican-sniper-come-ti-abbatto-i-nemici-della-rivoluzione-18624.htm

Luisa ha detto...

Se posso capire e capisco chi insiste nel dire che non si risolverà nulla fintanto non si andrà alla fonte del disastro e cioè ai documenti conciliari le cui fissure, ambiguità di linguaggio programmate o errori hanno dato il via al processo di demolizione, penso anche che oggi fatti concreti si stanno succedendo senza sosta e tutti vanno nella stessa direzione, stiamo assistendo impotenti ad un`accelerazione di quel processo ed è il papa stesso alla manovra, che egli agisca in modo aperto o dietro le quinte (vedi articolo di Magister).
Oggi ogni giorno ci porta un indizio, una prova, un fatto concreto, che ci mostrano che Jorge Bergoglio non si fermerà nella sua volontà rivoluzionaria di trasformare la chiesa per renderla a sua immagine, con il potere tutto nelle sue mani, e i metodi che chi lo conosce non ignora, egli vuol fare tavola rasa di quel passato, di quelle norme, che detesta e disprezza e togliere ogni pietra di inciampo anche se quelle pietre sono persone.
A azioni concrete devono corrispondere reazioni concrete, visibili, coraggiose, ed è la responsabilità di chi ha la consapevolezza dei pericoli incorsi di sostenere, innanzitutto con la preghiera, quei Pastori, veri Custodi della fede, e di farlo senza "se" e senza "ma".

Luisa ha detto...

Qui, Tornielli si imbestialisce e Cascioli gli risponde,:

"Vatican Sniper, come ti abbatto i nemici della "rivoluzione"

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-vatican-sniper-come-ti-abbatto-i-nemici-della-rivoluzione-18624.htm

S. Eutizio ha detto...

Mi chiedo e chiedo a voi:quanto di più al momento deve fare o può fare il cardinale? A me sembra molto chiaro e molto preciso, nonché determinato. Inoltre,chiedo alla dottoressa Guarini di pubblicare, se possibile, il post di don Elia "La terza via". Secondo me è un dibattito che va aperto anche se può sollevare polemiche e prese di posizioni contrastanti.

irina ha detto...

@innanzi tutto con la preghiera

Giustissimo. Noi laici siamo presi tra tanti doveri.Qui occorre un ammontare di preghiere davvero speciale. Allora riprendiamo la buona regola di far diventare ogni nostra azione preghiera.Mettiamo avanti ogni nostra azione una intenzione. Spolveriamo:intenzione per la Chiesa che soffre qui e ora.Senza dimenticare la preghiera continua e/o un'invocazione alla Santa Vergine ripetuta con piena fiducia. Insomma cerchiamo di pregare sempre per le intenzioni che ci accomunano con Fede, slancio, Speranza e Carità.Slancio Santo verso il Cielo.

mic ha detto...

S. Eutizio,
non l'ho pubblicata e non la pubblicherò perché sono esausta di discussioni che gireranno intorno alle stesse diatribe senza arrivare a nessun risultato.
Mi pare che abbiamo già sufficiente carne a cuocere e dati e fatti concreti per orientarci e per dibattere.

Anonimo ha detto...

Mi consigliereste un buon libro sulla storicità e la datazione dei Vangeli e un buon commento agli stessi ?
In che modo l'esegesi modernista può minare o alterare la fede ?

Anonimo ha detto...

http://yournewswire.com/pope-francis-global-central-bank/

irina ha detto...

Dopo aver letto la terza via. In terza elementare, se non ricordo male, bisognava saper fare le quattro operazioni e conoscere la tavola pitagorica. Italiano bisognava saper leggere, scrivere sotto dettatura e comporre piccoli temi e/o pensierini. Sono della generazione del Catechismo di San Pio X, oltre il quale non andai. Questa prima alfabetizzazione è stata quella che ha retto tutto il resto, con tutte le varianti del resto portate dal tempo che fugge. Ora spesso aiuto mio nipote nei compiti, cioè studiamo insieme, detto sottovoce, il suo ammontare di nozioni da ingurgitare non solo è multiplo, molte volte, di quello che ingurgitai io sognando, ma arido come il deserto del Gobi. Un nutrimento sano, essenziale va dato a tutti. La tavola pitagorica va insegnata a tutti a memoria, per sempre. Così le quattro operazioni devono essere padroneggiate anche con esercizi mentali. Il Catechismo di San Pio X va imparato da tutti. La Santa Messa di sempre è: le quattro operazioni, Il Catechismo di San Pio X è: l'alfabeto di un buon essere umano cattolico. Questi sono i primi due o tre anni di scuola, cattolica, o meglio di Cattolicesimo.Da qui si dipartono le strade di ognuno, che sono solo nelle mani della Santa Trinità ( che conosce il gender di ciascuno, le sue tare familiari, il suo conteso storico ed il passo giusto che il suo tempo richiede, per direzione e velocità, tanto da poter vivere in pace ed in pace, con Dio e con gli uomini, morire).

irina ha detto...

@ anonimo 10:27

Ogni studioso ha cercato di approfondire un ambito particolare, più che un libro le consiglierei articoli e libri di autori fedeli amanti di quanto fedelmente è stato trasmesso loro. Leggendo qui e altrove vedrà che ci sono sempre rimandi a particolari studiosi provati da mille sirene e mai tuffatisi.
L'esegesi modernista può minare la fede con le sue interpretazioni dei passi della Scrittura, con le omissioni di alcune paroline dei passi della Scrittura, in sintesi con la traduzione dei passi della Scrittura e ancor prima con la scelta di un manoscritto invece che di un altro. Quindi come si può manomettere la Scrittura si può manomettere il Magistero, un taglietto qui, una pezzetta là, intendo di parole, e il testo diventa più rispondente ai desideri di chi vuol veder scritto quello che lui avrebbe voluto scrivere. Ascolti con attenzione e da solo capirà, che dà molta più soddisfazione.Buona cerca!

Anonimo ha detto...


# Un buon libro sulla storicita' dei Vangeli etc.

Un buon libro resta sicuramente la classica "Vita di Gesu' Cristo" dell'abate Giuseppe Ricciotti, del 1941, ristampata da Mondadori negli Oscar Mondadori, a partire dal 1989, con Prefaz. di V. Messori. Dovrebbe essere ancora disponibile, credo. Sono circa 750 pagine. Nella Introduzione, di 224 pagine per sei capitoli, si discute anche della storicita' dei Vangeli, sottoponendo a valida critica le varie concezioni razionaliste, che in sostanza la negano.
Si puo' anche leggere, dell'eminente biblista francese oggi scomparso Jean Carmignac, "La nascita dei Vangeli sinottici", tradotto in italiano dalle edizioni paoline nel 1985, se ancora disponibile. Consiglio pero' di leggere per primo il testo di Ricciotti, che da' un ottimo inquadramento generale e non ha perso nulla della sua attualita'. Ricciotti ha scritto una ottima Vita di san Paolo e una valida Storia di Israele, in due volumi - non so se ancora reperibili, non credo.
--Perche' l'esegesi modernista puo' alterare o minare la fede? Risposta in breve: perche' il modernismo e' quell'atteggiamento spirituale che concepisce la fede soprattutto dal lato del soggetto credente, per il quale credere in Dio sarebbe espressione di un suo supposto "bisogno vitale". Da questo presupposto, che si potrebbe anche accettare in linea di principio, il modernista trae conclusioni errate e cioe' che la verita' della Rivelazione dipende dall'assenso della coscienza individuale, intesa soprattutto come sentimento, aspirazioni etc. Ragion per cui e' la coscienza individuale, il nostro "sentimento vitale" a stabilire cio' che vale della Rivelazione storicamente pervenutaci. E la nostra coscienza sara' riflesso delle idee dominanti in una certa epoca, ragion per cui la Rivelazione potra' esser legittimamente adattata dalla coscienza individuale ai valori profani del proprio tempo, venendo in tal modo dissolta ad opera del soggettivismo che in questo modo prevale nei confronti delle verita' insegnata nei secoli dalla Chiesa. Questo, in rapida sintesi. Cornelio Fabro ha scritto a suo tempo una eccellente voce "Modernismo" sulla Encicl. Catt. di prima del Concilio. Forse e' stata ristampata nelle edizione delle sue Opere Complete, EDIVI, Segni, info@edivi.com). PP

Anonimo ha detto...

Mi scusi Irina,
ma quale catechista oggi insegna il Catechismo di San Pio X ? Per inciso, io l'ho letto dopo i quaranta,senza però studiarlo a memoria. Forse dovrei farlo. Quanto alla Santa Messa di sempre, quante ce ne sono ? Forse una per città ad essere ottimisti. Chi lo insegna il Cattolicesimo oggi in Italia nel 2017 ? A chi è nato dopo il CVII cosa ha insegnato e cosa insegna la chiesa?

luigi71 ha detto...

il Ricciotti è disponibile solo in pdf :-(

irina ha detto...

@ Anonimo 12:24

le ho scritto di me, oggi posso dire a ragion veduta, che quello che ho ricevuto nella prima infanzia ha tenuto. Sono una di quelli che ha ricominciato il rientro agli inizi degli anta. Sono una lenta, ma appena capisco cerco di essere conseguente. Tutto quello che sapeva di "fuori" l'ho scartato d'istinto piano piano, infatti l'avevo già visto. Certo ho anche comprato libri cattolici che oggi brucerei, pace. Quindi sappia di essere da solo, non ci sono tanti ricoveri, se non per una notte o due. Si rilegga La Piccozza di G.Pascoli, l'aiuterà a suo modo. Siamo nel deserto, soli ed isolati, o sulla montagna ghiacciata ma il Signore ci tiene sotto stretta osservazione e non ci fa mancare la Sua mano al bisogno. Coraggio! I libri di Ricciotti sono preziosi. La Vita di Gesù, merita l'attenzione di tutti, è rigoroso con uno sguardo sornione sul mondo alla moda. Ora devo proprio andare. Se ricapita di qui le racconterò della madre e della figlia, di Ravasi e Ricciotti.

Anonimo ha detto...


~ Cosa insegna la Chiesa oggi, a chi e' nato dopo il Vat II?

Insegna a chiedere scusa per il passato della Chiesa, per cio' che la Chiesa e' stata e ha voluto essere - insegna a non-essere, in quanto Cattolici - a vergognarsi, se si vuol essere cattolici nel vero senso del termine - ad aprirsi al mondo, ad accompagnarlo nelle sue passioni, nei suoi vizi, nelle sue aberrazioni senza invece cercare di convertirlo a Cristo - a coltivarne l'odio per la Chiesa di Cristo - a odiare cio' che e' sano per compatire, prediligere, accompagnare cio' che e' confuso, malato, torbido - a demolire pertanto le istituzioni della Chiesa ancora sane, come i Francescani dell'Immacolata o l'Ordine Sovrano dei Cavalieri di Malta - insegna che nessuno deve insegnare perche' siamo tutti uguali, tutte le religioni, uomini e animali, noi-la natura-il firmamento - Selbstvernichtung, autoannientamento, feroce ora anche nella forma esteriore - Quo usque tandem, Domine? Si', preghiamo e mortifichiamoci per i quattro benemeriti cardinali... che la Divina Misericordia ne faccia Quattro Cavalieri dell'Apocalisse per gli eretici pullulanti, che la spada della Fede da loro impugnata stermini presto tutte le loro infami eresie...PP

Anonimo ha detto...

Veda mic se pubblicare vista la non volontà di alimentare polemiche; mi inserisco in quanto ha detto Irina circa l'abc del cattolicesimo e la risposta di Anonimo 12,24:

(Matth XIII: 45-46)
simile est regnum caelorum homini negotiatori quaerenti bonas margaritas
inventa autem una pretiosa margarita abiit et vendidit omnia quae habuit et emit eam.
Ora, chi ha assaporato, chi ha gustato la Tradizione, declinata nei suoi elementi basilari (i fondamenti, diciamo) che Irina ha elencato (gustate et videte quoniam suavis est Dominus. Psal XXXIII:9) lascia tutto e si tiene stretti quelli, costi quel che costi.
E in questo modo poi potrà, con questi strumenti di base arricchire la sua conoscenza di quanto ci è stato rivelato, stupendosi e ringraziando il Cielo per ogni piccolo passo avanti che dischiude una Verità che appare sempre più grande ed incontenibile e così amare sempre più Colui che così si fa conoscere, per essere amato.
Non consta che sia menzionata una terza via onde si possa ammirare la perla che per pura Grazia a cui docilmente ci si è sottomessi (nei tempi e modi e luoghi decretati dalla Provvidenza), ma anche si continui a guardare gli altri sassi senza splendore che prima sembravano così rispondenti al nostro "bisogno vitale" di religione.

Per quanto riguarda l'intervista all'Eminentissimo Card. Burke, anche io sono perplesso per la modalità della correzione che si lascia intravedere.

Il nodo del Vaticano II comunque resta tutto da sciogliere e non ho intuito, come invece vede Anna con cui invece normalmente concordo in toto, la consapevolezza dei 4 Cardinali dei "dubia" su quanto i testi di questo Concilio siano potenzialmente pericolosi per la fede cattolica.
Se i "dubia" siano un primo provvidenziale passo grazie al quale poi potrà innescarsi un salutare processo di ritorno al cattolicesimo lo spero, ma mi pare di avvertire segnali che non vanno in questo senso. Spero di sbagliarmi e chiedo al Signore la forza, la costanza e l'umiltà di pregare, anche per questo.
Marco P.

mic ha detto...

Caro Marco P.
Sto elaborando un articolo su questa tua ultima perplessità.
In ogni caso ribadisco che sia il card. Burke che il vescovo Schneider sono consapevoli delle storture conciliari. Prima o poi il nodo andrà affrontato....
Continuiamo a pregare e ad appoggiarli.

mic ha detto...

Quanto alla "terza via" di don Elia, non va presa come dato assoluto. E' un atteggiamento pragmatico che nasce dalla sua esperienza, non altro.

Anonimo ha detto...

Marco,
il mio è uno sforzo di maieutica, intriso anche di speranza. Il suo modo di esprimersi ed argomentare , ed anche di agire, sembra studiato con grande attenzione. Credo che la sua preparazione in diritto canonico lo guidi in questo e lo orienti nel muoversi in questo campo minato. E’ moto attento a non fornire il benché minimo appiglio a chi si sta adoperando per la distruzione della Chiesa. Procede a piccoli passi, calcolando bene le distanze e pesando le parole. E’ così pacifico, sereno ed impeccabile da far sbottare di rabbia i suoi avversari, che non aspettano altro che sentirgli dire che il CVII si oppone alla Tradizione, per farlo fuori con facilità. E io credo che debba restare dov’è e opporre resistenza allo sfacelo dall’interno, come cardinale.

Credo anche però, questo l’avevo aggiunto ieri con un secondo commento che si è perso, che, se questo è l’approccio sul CVII (“ermeneutico”), la cautela imporrebbe che la FSSPX continuasse a tutelare fede, sacerdozio e Santa Messa a tutto tondo, rifiutando in blocco quel cavallo di troia fino a quando non sarà riportato alla piena cattolicità da Roma e continuando a mantenersi a debita distanza di sicurezza.
Le “forze buone” possono anche cooperare con ruoli diversi e da posizioni diverse ( il cauto investitore distribuisce sempre il suo denaro in panieri diversi e così opera anche lo stratega).

Anna

Anonimo ha detto...

grazie a Irina e Anonimo per i consigli, cercherò di farne tesoro.

Anonimo ha detto...

La "Vita di Gesù Cristo" di Giuseppe Ricciotti si può trovare anche su Amazon.

Anonimo ha detto...

una correzione "formale" presuppone un procedimento " formale" che non è previsto nè dal diritto canonico nè in nessun documento conciliare mi chiedo quindi di quale correzione formale parli Burke. Io penso che alla fine si tratterà soltanto in una riproposizione della dottrina cattolica sul matrimonio, il che purtroppo lascerà il tempo che trova....
Nonna

mic ha detto...

@ il "pompiere" di turno che si firma Nonna

La riproposizione della dottrina c'è già stata con la Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina, tra i cui firmatari di prima istanza ci sono anche il cardinal Burke, il card. Caffarra e mons. Schneider nonché diversi altri sacerdoti e religiosi nonché studiosi (tra cui la sottoscritta).

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/09/dichiarazione-di-fedelta.html

Queste sono le precise parole del card. Burke sulla "correzione formale":

"Nella Tradizione della Chiesa, esiste la possibilità di correggere il Romano Pontefice. Certamente è una circostanza rarissima. Ma se non vi fosse risposta alle domande sui punti controversi, allora direi che si porrebbe la questione di adottare un atto formale di correzione di un errore grave.... è dovere dei cardinali e vescovi - e storicamente è accaduto - render chiaro che il Papa sta insegnando l'errore e chiedergli di correggerlo".

irina ha detto...

@ Anonimo 16:13

Non è necessario che lei abbia tanti libri. Anzi pochi, pochissimi. Non più delle dita di una mano. Una lunga masticata, piano, piano, uno per uno, frase per frase.Oggi siamo stati ricoperti con valanghe di carta stampata, è un'illusione: l'onniscienza. Lei comunque dopo che ha letto, cerchi di vivere gli spunti che le hanno toccato la mente ed il cuore, sia d'esempio nel suo ambiente coi fatti e poche parole. La Santa Vergine la guidi e NSGC le insegni ciò che è bene lei sappia.

Anonimo ha detto...

Cosa si intende per "correzione di Summorum pontificum"?

Il Card.Sarah stesso ha detto che la "riforma della riforma" riguarda le "due" forme del Rito Romano.

Sacerdos quidam ha detto...

Ovviamente, questo è il momento di 'fare quadrato' insieme a questi cardinali e vescovi ancora fedeli e che si espongono in prima persona.
In seguito però - quando Dio vorrà - il discorso sul Vaticano II sarà ineluttabile: gli errori andranno condannati, e gli equivoci chiariti in senso cattolico.

Sacerdos quidam ha detto...

All'anonimo delle 10.27 che chiede: 'Mi consigliereste un buon libro sulla storicità e la datazione dei Vangeli e un buon commento agli stessi ?
In che modo l'esegesi modernista può minare o alterare la fede ?':

Oltre ai testi che già le hanno consigliato, le propongo, in particolare come risposta alla sua seconda domanda, il famoso ed utilissimo testo di Mons. Francesco Spadafora "La nuova esegesi / il trionfo del modernismo sull'esegesi cattolica" (1996), testo che potrà ordinare, se vuole, al seguente link:
http://www.libreriaeuropa.it/scheda.asp?id=8829#

Luisa ha detto...

Ho già dati il link all`articolo di Cascioli che reagisce ad un Tornielli stizzito perchè accusato, secondo lui a torto, di voler mettere i cardinali firmatari dei Dubia gli uni contro gli altri, peccato per lui basta la lettura dell`articolo che voleva pubblicare, a partire dal titolo, con quello che ha finalmente pubblicato dopo aver ricevuto la mail del cardinale Brandmüller da lui intervistato.

Decisamente lo zelo del turiferario massimo sembra non conoscere limiti ma talvolta il filo usato è troppo grosso e visibile e ci sono ancora giornalisti, osservatori di "cose vaticane", non solo attenti ma anche coraggiosi, che non temono di andare contro-corrente e sono pronti a reagire ai rimproveri, alle accuse, minacce e menzogne di chi crede che basta essere dalla "parte giusta", dalla parte di chi è onnipotente e ha la scure nella mano, per fare il bello e brutto tempo, per distribuire i buoni e cattivi punti, per travestire la realtà e la verità, per osare accusare chi difende la Verità e la retta Dottrina di essere dei ribelli al papa.

Ma l`uomo al potere oggi passerà, dopo di lui ne verrà un altro, forse sarà ancor più determinato e continuerà l`opera devastatrice ma forse no, vedremo, se Dio lo vorrà, come reagiranno tutti coloro che dal 13 marzo 2013 sono saltati con sommo gaudio e vantaggi sul carro del vincitore.

Luisa ha detto...

Link:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-vatican-sniper-come-ti-abbatto-i-nemici-della-rivoluzione-18624.htm

Anonimo ha detto...

Segnalo:
http://www.radiospada.org/2017/01/burke-ora-conferma-la-fede-e-in-pericolo-altri-cardinali-sono-pronti-a-sostenere-totalmente-i-dubia/

Cate