Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 21 gennaio 2017

I tedeschi ammettono: AL ha provocato uno scisma di fatto. il papa deve chiarire.

Ancora una informazione tempestiva e ben documentata di Marco Tosatti su Stilum Curiae.

Non modera i termini Guido Horst, commentatore del giornale cattolico tedesco Tagespost in un breve articolo sullo stato della Chiesa dopo l’Amoris Laetitia. “Uno scisma di fatto”, così scrive. Un termine che se non sbagliamo è già stato usato nel recente passato dal vescovo ausiliare di Astana, Athanasius Schneider.

Ѐ indicativo di una divisione che si allarga ogni giorno, invece di comporsi, il fatto che nello stesso tempo il quotidiano gestito dalla Segreteria della Conferenza Episcopale Italia, Avvenire, dedichi invece un articolo a dire che in realtà tutto va bene, e si chiede “Chissà che cosa servirà ancora per porre fine a un dibattito che a sempre più fedeli appare pretestuoso?”.

Ma leggiamo che cosa dice Horst, nel suo articolo che si intitola proprio così: “Uno scisma di fatto”. Lo potete leggere nell’originale QUI, e QUI la traduzione in inglese di OnePeterFive. Horst legge le dichiarazioni rilasciate dal cardinale Müeller come una conferma che “Non ci sarà nessuna risposta da parte di Francesco alle domande , e in particolare ai dubbi del quattro cardinali”.

Ma la risposta è già venuta da Malta, aggiunge Horst. Quando i due vescovi dell’isola “Istruisce i pastori del suo piccolo Stato insulare che ogni divorziato risposato può decidere da solo con Dio se ricevere la Comunione, quello significa chiaramente che ogni Chiesa locale può fare come vuole. Il solco si approfondisce. Firenze contro Roma, la Polonia contro l’Argentina, Malta contro Milano. Questo è ciò che si chiama uno scisma di fatto”.

Aggiungiamo qui una breve nota: speriamo che non sia vero quanto riportato sul vescovo di Gozo, Mario Grech, di sospendere a divinis i preti che non concedano la comunione ai divorziati risposati. Anche se nel clima che vive la Chiesa di oggi può apparire una minaccia plausibile, con tanti saluti alla libertà di coscienza.

Il problema, afferma Horst, è il Papa muto. “Il Papa è silenzioso riguardo alla lettera dei cardinali e così si rifiuta indirettamente di fare una dichiarazione chiara su come i paragrafi controversi (in realtà si tratta di noticine, N.D.R.) dell’Amoris Laetitia devono essere letti alla luce delle dichiarazioni dei papi precedenti”. E del Catechismo della Chiesa cattolica, aggiungiamo. Così “Roma non è più un’autorità che da’ chiarezza, ma un’osservatrice tranquilla che osserva silenziosamente come e in quanto tempo l’unità dell’assistenza pastorale della Chiesa va a pezzi”. E i preti, i singoli preti, su cui si scaricano in ultima analisi tutte le pressioni del caso “Vengono lasciati soli”.

Parole dure, in particolare perché vengono da qualcuno che non può certo essere classificato fra gli avversari o i critici del regno attuale. Come è certamente a favore del Papa il commento di Björn Odendahl sul sito dei vescovi tedeschi, Katholisch.de, in cui lamenta, da progressista, il mutismo del Pontefice: “Sotto un aspetto, scrive, i conservatori hanno ragione: le parole del Papa non sono abbastanza chiare. Dovrebbe alzare la voce e mettere presto fine a questi avvenimenti che danneggiano la Chiesa”.

Secondo noi è improbabile che lo faccia, permettendo che la Chiesa subisca una divisione, su un tema centrale come l’eucarestia e le parole di Gesù sul matrimonio, probabilmente inedita in tempi moderni.

Crediamo che non lo farà perché ci sembra illuminante quello che ha detto l’arcivescovo Bruno Forte nell’aprile del 2016. Durante il Sinodo il Papa gli avrebbe confidato: “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati e risposati, questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fai in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io”. Mons. Forte è stato Segretario speciale del Sinodo dei Vescovi, autore della discussa “Relazione intermedia” sconfessata dal Presidente dell’Assemblea, il card. Ërdo, e sostanzialmente non accolta dai gruppi di lavoro del Sinodo. E mons. Forte ha commentato: “Tipico di un gesuita”(1). Aggiungendo che l’esortazione apostolica “non rappresenta una nuova dottrina, ma l’applicazione misericordiosa di quella di sempre”. Se l’aneddoto raccontato da mons. Forte è vero, e non c’è motivo di dubitarne, si capisce meglio il grado di confusione e di ambiguità, oltre che di diversità di interpretazioni, suscitato dall’esortazione apostolica. Cioè una voluta mancanza di chiarezza che riporta alla mente le polemiche e le accuse laiciste che da secoli hanno per bersaglio la Compagnia di Gesù. Frutto di una strategia impostata sin da prima [qui - qui - qui] che i lavori del Sinodo del 2014 avessero inizio.
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Nota di Chiesa e post-concilio
Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io.” Dopo aver riportato questa battuta lo stesso Forte ha scherzato dicendo: “Tipico di un gesuita.” [qui]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Odendahl dice che "Sotto un aspetto i conservatori hanno ragione......(il Papa ) dovrebbe alzare la voce e mettere presto fine a questi avvenimenti che danneggiano gravemente la Chiesa". Le sue parole possono essere lette cosi: il Papa faccia chiarezza e sgombri il campo dalla dannosa ambiguità che potrebbe portare ad un gravissimo allontanamento dalla retta dottrina e causare davvero dannose conseguenze alla Chiesa. La seconda lettura è questa: Francesco chiarisca una volta per tutte che l'interpretazione della splendida esortazione Amoris Laetitia è una sola e cioè Comunione Sacramentale a TUTTI. Inoltre metta definitivamente a tacere una volta per tutte questi petulanti conservatori ostinati nel farisaismo! E magari il chiarimento verrà accompagnato con un bel Declaramus, Decernimus et Definimus esse.......e chi non obbedirà....anathema sit.

Anonimo ha detto...

"Che nasca un bambino a Detroit o nel Nebraska, entrambi guardano lo stesso cielo stellato americano, e ricevono il respiro della vita dallo stesso creatore onnipotente. Donald Trump al discorso di insediamento."
Benvenuto presidente

irina ha detto...

La contaminazione è l'ispiratrice dell'epoca che stiamo vivendo. La cultura, l'economia, la politica, la giustizia, tutto è contaminato, nasce cioè dai mix più disparati. Nulla è più se stesso. Questo fenomeno parla di un esaurimento della famosa creatività che, proprio perchè la lingua batte dove il dente duole, è vacante, non c'è. Non c'è più. Caspita proprio ora che abbiamo il problema di come impiegare il tempo libero, questo tempo libero non si sa come riempire. La creatività di ognuno tace. Fonte secca. Si nega poi l'aridità e si fanno assurdità, contaminando. Mediamente escono dei boli dalla contaminazione. Un tempo si diceva, non è ne carne, nè pesce. E' come un omogeneizzato, sa di tutto e non sa di niente. Non ha sapore proprio. Non è sapido. Non è sapiente. Non sa. Che cosa non si sa? Non si sa che cosa, come, quando, perchè, per chi bisogna creare. Il fare ed il saper fare poggiano su un sapere precedente. I classici, di tutti i tempi e di ogni dove, sono quelli che hanno assimilato in se stessi il sapere passato e, appassionati di uno strumento, la parola, la forma,il colore, il suono,la vita delle piante, degli animali, degli uomini,hanno espresso poi attraverso la loro creatività i frutti del loro grande amore e lungo studio. Son questi, come già detto lavori che si svolgono in solitudine, non in regime assembleare. E' il lavoro fatto e finito che poi parla a tutti, per secoli e secoli e millenni. La ragion d'essere della Chiesa è quella
di trasportare la parola di NSGC, incontaminata, attraverso i secoli e millenni finchè Lui non tornerà nella Gloria. Questo trasporto deve essere fedele, primo chè nessuno si creda autorizzato a mettere mano alla Parola; secondo chè sia sempre di nuovo insegnata ed assimilata di generazione in generazione. Solo se l'assimilazione della Parola si sarà ben svolta, solo allora, chi l'avrà così assimilata, aprirà bocca gettando semi nei cuori e nelle menti dei suoi contemporanei e posteri. Le sue parole saranno fertili, creative. Il trasporto fedele della Parola, non è stato senza incidenti. Attentati sono stati presenti durante la via terrena di Gesù Cristo stesso e dopo ancor più. Anche la storia di questi attacchi, di queste battaglie andrebbe conosciuta e assimilata perchè periodicamente i lupi ricompaiono anche se vestiti alla moda del tempo. Il lascito della Eucarestia a noi, da parte di NSGC è parte integrante della Parola e della storia che ha segnato il suo trasporto fedele durante il tempo. Oggi, ed intendo almeno tante decine di anni, la Chiesa si è scoperta arida, la fonte inaridita, non più sgorgante acqua viva ma acqua di cisterna. Non ha fatto un esame di coscienza, riconoscendo i suoi peccati, troppo dolore. Così preso atto che nel mondo sembrava esserci come un eco di quello che lei fu, cominciò a frequentare figli e nipoti dei vecchi eretici, apostati, scismatici, scomunicati ed infedeli. Inziò la sua lenta contaminazione, la chiesa non era più quello che era. Più o meno come la vediamo oggi. Solo che oggi lo stridore con la Chiesa Chiesa è in piena luce. Nel mondo omogeneizzato la chiesa, contaminata, omogeneizzata, non è più faro per nessuno.Infatti non la si nota più, forse ancora un po' in cronaca nera, nei soliti scandali a sfondo sotto cintola. E' morta? Agonizzante? Non si capisce. Sono certa che se digiunasse delle sue frequentazioni attuali, e si nutrisse solo di Acqua Viva, guarirebbe presto. NSGC non attende che di poter essere Misericordioso sul serio.Così la Chiesa sarebbe di nuovo Chiesa, severa e misericordiosa, pronta a difendere tutti i suoi figli quelli vecchi e quelli nuovi con il coraggio che solo una Madre ha quando si sente una con la Santa Trinità.