La decisione di dare armi agli ucraini
Borrel «Torno con una lista di armi di cui gli ucraini hanno bisogno. E noi la seguiremo.»
Quando ripeto che la sinistra è la migliore ancella del capitalismo in salsa global liberista, quella progressista per intenderci, non è perché sia fissato o abbia qualche conto personale da regolare con questa parte politica; è che la realtà continuamente conferma questa tesi, la quale si può negare solo ricorrendo a una dose di sfacciataggine da cavallo.
Sinistra paladina di quei valori astrattamente a difesa di libertà e democrazia, pacchetto contenente l’essenza dei valori del mercato globale, cui individuo e popoli devono soggiacere in nome della supremazia assoluta del profitto. Sinistra che nutre odio viscerale per il sovranismo… salvo che non sia quello ultranazionalista ucraino a sfondo nazistoide. Sinistra che intenzionalmente confonde i valori dell’età globale con quelli dell’Occidente, e il progresso con le proprie maniacali e perverse idee di azzeramento dell’antica civiltà dalla quale proveniamo. Sinistra che col suo governo in Spagna (socialisti, Pomedos e compagnia cantante) approva un progetto di riforma della scuola dell’obbligo in cui lo studio della filosofia e della storia sarà rimpiazzato da nuove materie come “memoria democratica”, “ecofemminismo”, “etica della cura”, “diritti LGBTQI+”; e con le altre materie che saranno trattate secondo un approccio che sostituirà alle “conoscenze” “gli atteggiamenti e le emozioni”. Quando questo cancro sarà debellato da un radicale e impietoso intervento chirurgico prima che tutto il corpo sociale vada in metastasi?
Non c’è nessuna contraddizione tra questa ristrutturazione globalista (che prima o poi proporranno anche da noi) nella scuola iberica e l’intrepida e guerrafondaia azione dell’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, il socialista spagnolo Joseph Borrel i Fontelles. Borrell, così come i nostri sinistri, tanto sensibili ed empatici, perfino per le oche, ringhia rabbia bavosa contro chi osa dubitare della propaganda Usa/nato. Ripeto ancora: solo polpette.
Borrell sta svolgendo una brillante azione a favore del coinvolgimento diretto dell’Europa nella questione ucraina. Naturalmente sotto stretta direzione americana. Tornato dall’incontro con Zelensky ha presentato una «chiara lista delle cose da fare». Lista di armi che devono essere consegnate con urgenza, per vincere «questa guerra sul campo di battaglia». E poi chiarisce, tanto per far capire come stanno le cose, che son queste infine a decidere, altro che sanzioni. «Ciò che fa la differenza in questo momento sono gli aiuti militari». Da lui quantificati finora in 1,5 miliardi di euro.
Biden&soci non hanno alcuna intenzione di favorire per il momento qualsivoglia ipotesi di trattativa. Ha ragione da vendere quindi il ministro degli esteri Lavrov Sergej Lavrov quando afferma: «Quel che ha detto Borrell in questo contesto aggressivo e senza precedenti, cambia significativamente le regole del gioco». «Le ultime dichiarazioni di Borrell» continua Lavrov «indicano che l’Ue vede Kiev come una testa di ponte per sopprimere la Federazione russa. Mai prima d’ora l’Ue ha parlato o agito come un’organizzazione militare».
Ecco perché il pupazzo Zelensky (che non compie un passo o un selfie senza che Washington non voglia) insiste tanto per la consegna di armi, in attesa della battaglia finale nel Donbass.
Visto a cosa serve Borrell e con lui tutta la truppa sinistra che, all’insaputa dei popoli europei, ha dichiarato guerra alla Russia? Almeno Mussolini lo fece dal famoso balcone urbi et orbe… altro che democrazia e articolo 11 della Costituzione.
C’è ancora qualche ingenuo in giro a pensare che tutto sia scaturito dall’“invasione” del 24 febbraio?
A questo punto non resta da augurarci che i mercenari ucraini siano respinti e annientati sulle acque meridionali del Don. (Antonio Catalano)
91 commenti:
Macron è l'unico leader europeo, piaccia o meno, che mantiene una parvenza di equilibrio in questo conflitto. Non solo ha un canale di comunicazione aperto con Putin, ma ogni volta che l'incontinente Joe Biden va sopra le righe, lo riprende. L'ha fatto anche in occasione dell'ultima uscita, quella in cui ha accusato Putin di commettere nientepopodimeno che "un genocidio" in Ucraina. Prima ancora lo aveva definito "criminale di guerra" che non poteva "rimanere al potere". Durante la campagna elettorale lo etichettò come "Killer". Ogni volta sono i funzionari della casa Bianca a dover riparare i danni, sbracciandosi per smentire l'uomo che siede nello studio ovale. Forse Trump non ha tutti i torti quando afferma che Biden non è più in sé, e - francamente - è una disgrazia che in questo momento storico a guidare una superpotenza sia un anziano rincoglionito, che come i bambini, dice la prima cosa che gli passa per la testa.
L'anonimo di cui sopra è stato censurato in alcune espressioni scurrili che non servono a nulla e fanno perdere di credibilità anche quando si affermano cose giuste.
"Ho smesso di essere di sinistra quando ho capito che non volevo più contribuire al crollo della civiltà". Il libro di David Mamet, leggendario sceneggiatore americano (film come "Gli Intoccabili"). "Nessuno nella cultura o nel cinema direbbe 'forse Trump ha fatto cose buone’, perché perderebbe la casa, il lavoro, la famiglia, gli amici, quindi tutti mentono, come alle università. Quando sentite parlare di 'giustizia sociale' pensata alla mafia. I politici e i media controllano le persone spaventandole per spingerle a marciare cantando. Lo sconvolgimento psicotico degli ultimi anni è un nuovo movimento totalitario..."
L'Occidente ex cristiano ha un grave problema: il satanismo.
L'UE ne è l'emblema, ma non si fa mancare nulla in UK del dopo Brexit.
L'Ucraina è un territorio di traffici oscuri: bambini e virus.
Qua e là, esportata democrazia, altri traffici (l'oppio in Afghanistan).
I sistemi politici sono drogati, taroccati, corrotti, ricattati.
L'informazione è pesantemente manipolata, ridotta a propaganda.
Le masse sono vuotate d'anima, riempite di slogan, condizionate.
La chiesa è nelle mani degli stessi che avrebbe dovuto convertire.
Spegnere i condizionatori? Bene: spegniamo la TV e il mainstream.
Finché non ci vediamo per quello che siamo diventati non c'è salvezza.
L'importanza di essere Azov
Il modo in cui il PD mondiale sta integrando il Battaglione Azov nel gruppo dei buoni è inquietante. Dice la simpatica Myrta Merlino: «In realtà sono uomini super-addestrati». Preceduta da Mentana: «Il Battaglione Azov non è nazista». Tace persino Emanuele Fiano che non molto tempo fa ha giustamente denunciato l'emissione di una serie di francobolli delle poste ucraine raffiguranti alcuni capi delle SS locali. L'importante è essere «super addestrati» per sterminare i russi, e poco importa che l'addestramento sia avvenuto sulla carne dei russofoni. Intanto Roberto Fiore (si narra che i dirigenti di FN, dopo un primo abboccamento con i camerati di Azov, se la diedero a gambe...) continua a passare i suoi giorni nelle carceri italiane senza un processo: è fascista e ciò basta. Già il problema sono lo Stato di diritto in Polonia e Ungheria e i cattivoni egiziani.
L'Ucraina poverina è stata ed è usata dall'Occidente generico e in particolare dagli USA anglosassoni, la ue terzo incomodo mostra i muscoli che non ha mentre fa la graziosa con questo e con quello che paga meglio. Il taglio delle radici mette in mostra frutti insistenti e foglie inesistenti e la Ursula parla di valori. Quali madame? Il dio Danaro! Forse non è un caso che sia una donna a presiedere la commissione europea con i suoi valori.
L'Ucraina speriamo capisca presto di essere stata stuprata dall'Occidente, si liberi dai saltimbanchi che ignara ha messo al potere e dai filantropi che li sostengono.
In questa guerra quello che interessa agli USA anglosassoni è l'esproprio della terra Russa il resto sono solo chiacchiere pretestuose. I plutocrati cosmopoliti non hanno in questi ultimi anni fatto man bassa di terreni agricoli? E mannaggia mannaggia mancano alla loro incetta i terreni con lo strato minerale variamente prezioso. Poverini mancano di minerali! Ecco il punto. Chi a questa pretesa non avrebbe risposto con un tiè più il gesto esperanto?
Un mondo di ladri farabutti! Esportatori di democrazia(pirati manager di rapina).
Non sembra che ci sia la semplice disperazione dell’aggredito. Assomiglia molto di più, piuttosto, al fanatismo di chi è convinto che i russi non dovrebbero neanche esistere. Ed è lo stesso fanatismo messo in pratica per anni nei confronti delle minoranze russofone nell’est dell’Ucraina che ha portato all’attuale conflitto.
Il giornalista e fotoreporter italiano Giorgio Bianchi da anni svolge un lavoro eccezionale.
È stato in Ucraina ed in Siria, due delle guerre più influenti degli ultimi anni. Ci ha messo passione, onestà e dedizione, raccontando gli scenari che ha toccato con mano.
Oltretutto Bianchi, da molto tempo, sui social propone analisi di alto livello su svariati argomenti.
Risultato?
I media nostrani lo trattano come un demente.
Prima semplicemente lo ignoravano, da quando però è cominciata la propaganda di guerra hanno sentito l'esigenza di tentare di screditarlo in ogni modo.
Perché accade questo? Semplice, Bianchi ha tanto seguito sul web e riporta notizie vere dal campo, bisogna dunque trascinarlo nel dibattito.
Ecco che allora fioccano gli inviti, e via con Parenzo, Brindisi e la Merlino, la crème dei talk show.
Il consiglio che vogliamo dare al buon Bianchi è quello di boicottare le trasmissioni televisive, continuare a battere sul web e fare molta attenzione alla propria incolumità fisica.
Se non si ha alcuna influenza si può dire e fare ciò che si vuole, ma quando la si ha, e lui la ha perché conta circa 80.000 iscritti solo su telegram, diventa un grande rischio mettersi contro la propaganda (Arrigoni docet).
Supporto a Giorgio Bianchi e al suo lavoro.
Vergogna per tutti i media italiani, come al solito ostili a chi cerca di fare il proprio mestiere onestamente.
Sono molto molto preoccupato per il linciaggio mediatico e politico a cui viene sottoposto da giorni il fotoreport Giorgio Bianchi, "colpevole" di fare solo il suo mestiere ossia di provare a fornirci notizie dal Donbass e analisi non dopate sulle origini della guerra e sulla attuale "posta in gioco". Mi domando cosa aspetti il governo italiano a protestare con Kiev per il fatto di aver messo questo nostro giornalista in una "lista di criminali" che non possono avere accesso in Ucraina e che chiunque potrebbe "liquidare". Si tratta di questione urgentissima, visto che il nostro connazionale sta operando in zona di guerra e alcuni suoi colleghi, invece di protestare in tutte le sedi, gli tendono tranelli nelle trasmissioni televisive, gli rubano gli scoop e insieme cercano di farlo passare per filo-putiniano e pericolo pubblico, avallando la propaganda ucraina. Comunque la si pensi, infatti, e a maggior forza se si ritiene che l'Occidente abbia una "superiorità morale" rispetto ai russi in fatto di democrazia, occorre intervenire presso le autorità ucraine perché il giornalista venga rimosso da quella lista, in cui è stato inserito prima del 24 febbraio, fornendo nel contempo garanzie circa la sua incolumità.
Oppure le autorità italiane vogliono delegare a quelle ucraine il compito di liberarle da una scomoda testa pensante e i giornalisti nostrani preparano il terreno per poi poter dire che "se lo è andato a cercare"? Volete fargli fare la fine di Pasolini perché è "l'uomo che sapeva troppo"? A questo giro non vi riuscirà, perché siamo ormai in troppi a sapere. Così non concordo con quanti gli suggeriscono di abbandonare il mainstream: in casi come questo, l'esposizione può proteggere più del profilo basso.
Giorgio Bianchi è stato uno dei pochissimi in Italia ad aver previsto che la militarizzazione della società col pretesto del virus era l'anticamera della partecipazione a un conflitto mondiale, che si sarebbe sviluppato proprio in Donbass: nell'agosto dell'anno scorso mi scriveva da lì, prima di consegnare il suo contributo per il libro "Noi siamo l'opposizione che non si sente". Nel corso di una presentazione romana a fine anno, ci agghiacciò con l'annuncio del conflitto, mentre l'opinione pubblica veniva divisa e distratta nella ridotta del Green Pass. Un giornalista del genere non dovrebbe comparire in una lista di criminali e temere per la propria vita, ma essere protetto dallo Stato e la sua libertà di espressione garantita al massimo livello. Sempre se siamo questa famosa "democrazia".
Per chi volesse arricchire la propria conoscenza del conflitto o comunque analizzare un numero di fonti più articolato, ne segnalo il seguitissimo canale telegram: https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist
Più saremo a seguirlo, più la sua "scorta" lo terrà al sicuro. Possiamo tutti fare qualcosa, per lui, per noi.
Forza Giorgio, non mollare ma fai attenzione perché ci siamo affezionati alla tua testa rock. Da parte di tutti gli autori che sentono di aver avuto l'onore di accostare il loro nome al tuo, e per Transeuropa, Giulio Milani
A CHI CONVIENE UNA SECONDA DISTRUZIONE DELL'EUROPA?
La Seconda Guerra Mondiale distrusse l'Europa e la consegnò nelle mani degli USA che con il cosiddetto "Piano Marshall" (tecnicamente ERP: European Recovery Program) finanziarono la ricostruzione continentale, nel senso dell'edificazione di un'area economico-produttiva e politico-sociale che fosse di fatto una provincia dell'Impero Occidentale che ha in Washington la guida politica e in Wall Street la guida economica.
La profonda crisi strutturale che sta attanagliando l'economia statunitense rischia di minare addirittura l'unità federale, oltre che ridimensionare molto il ruolo degli USA nel mondo.
Ecco che qualcuno ha pensato che servirebbe un secondo Piano Marshall per sistemare le cose per altri 70 anni, ma c'è un problema: per ricostruire, bisogna prima distruggere; per distruggere, ci vuole una guerra in Europa.
Ecco perché Joe "fart" Biden non concede alcuno spiraglio alla pace con la Russia, ecco perché il segretario generale Jens Stoltenberg cerca ogni pretesto per far intervenire la NATO in un conflitto dove non è coinvolta, ecco perché nei Paesi vassalli come l'Italia c'è una retorica di guerra acritica, univoca e categorica che non ammette opposizione.
Ma opporsi a chi cerca di espandere guerra e distruzione, anziché cercare trattativa e conciliazione, è un dovere; da cristiani, da europei, da persone di buona volontà e da costruttori di pace.
Tenendo sempre presente la domanda dei sapienti Latini antichi: "cui prodest?", ovvero "a chi conviene?"... Parafrasando Laocoonte troiano: "Timeo americanaos et dona ferentes"!
Trois livres de John Kleeves, pseudonyme de Stefano Anelli, dont je recommande d'autant plus vivement la lecture à mes amis italiens qu'ils ont sans doute couté la vie à leur auteur :
Sacrifici umani. Stati Uniti : i signori della guerra, il Cerchio, 1993
Vecchi trucchi - Le strategie e la prassi della politica estera americana, Il Cerchhio, 2011
Un paese pericoloso - Storia non romanzata degli Stati Uniti d' America, Edizione AGA, 2017
Orwell 2.0
- Mandare armi è pace.
- Non avere mai dubbi è cultura.
- Farsi schedare è libertà.
- La propaganda a senso unico è informazione.
Alessandro Orsini, salito sul pulpito che gli è stato offerto da Bianca Berlinguer a Cartabianca, ha puntato il dito contro la cultura italiana per gli attacchi che sta subendo in questo momento storico: "Quando l'uomo è sopraffatto da una quantità di informazioni che non riesce a gestire, io nei miei libri scrivo che entra in modalità codice binario, ossia un sovraccarico di informazioni e quindi diventiamo tutti filoputiniani o filoamericani", ha detto Alessandro Orsini. Il professore ha poi aggiunto: "La mente umana non è non è in grado di farsi carico di tutte queste informazioni. Per me è normale, perché è il mio lavoro, ma l'uomo comune, anche alcuni giornalisti e alcuni politici, non conoscono la politica internazionale, l'hanno scoperta all'improvviso e sono stati sopraffatti".
Il professore ci ha tenuto a dire che "noi abbiamo questo problema culturale in Italia, il nostro Paese non conosce la politica internazionale, perché noi non ce ne siamo mai occupati. E ci sono tantissimi italiani che non capiscono e davanti a questa quantità di informazioni e questa trama così complessa, la mente si chiude e dice bene o male".
Nessuna illusione: i mondialisti continueranno ad inviare armi in Ucraina fino alla vittoria. I mondialisti hanno SEMPRE stravinto, basta scorrere "La guerra occulta" di E. Malinsky-L. de Poncins, oppure "Rivolta contro il mondo moderno" di J. Evola, oppure "Il tempio del cristianesimo" di A. Mordini. E vinceranno ancora. A meno di un intervento divino. Tutte le mie speranze sono riposte in Maria Santissima. Cor Mariae, ora pro nobis.
Eviterei soprannomi ineleganti, si tratta del presidente di una potenza mondiale, non uno qualsiasi, possiamo discutere che non sia compos sui, ma teniamoci al rispetto della persona, Macron se la fa sotto, perché al ballottaggio sarà dura se, come si vocifera, Mélanchon lascerà i suoi voti a Le Pen, staremo a vedere, io però penso che UK abbia un peso notevole sin dagli anni '90 nella destabilizzazione di parte dell'Europa, forse la Brexit serviva a questo, avere mani libere per il controllo sui porti e siti strategici, quanto all'UE fa pena e ribrezzo, prova ne è il come sia stato trattato il ministro degli esteri austriaco, ricevuto da VP e ascoltato con l'aiuto di un interprete, ma qui mi viene in mente un aneddoto riguardante VP in visita a Papa Benedetto XVI, il quale , a domanda precisa sulla lingua in cui si era tenuto il colloquio, rispose candidamente 'In tedesco, lui lo parla benissimo, meglio di me' il che la dice lunga. Sull'invio di armi io sono contrario, si tratta di un Seppuku, che è peggio dell' Harakiri.
L'italia è una nazione Sovrana? Roma - Washington: alleanza e sudditanza
Relatore Dr.John Kleeves
https://www.arcoiris.tv/scheda/it/3437/
Il Dr. Kleeves, esperto in questioni statunitensi, è autore di numerosi testi dedicati alla cultura ed alla politica delgi USA, tra cui:
Vecchi Trucchi (Il Cerchio, 1991), saggio sulla politica estera statunitense
Sacrifici umani (Il Cerchio, 1993), studio sulle tecniche di guerra e sulla psicologia USA
Un paese pericoloso (SEB, 1998), storia non romanzata degli Stati Uniti d'America
Divi si stato (SEB, 1999), analisi-denuncia sul controllo politico nell'industria USA del cinema
Visita il sito: www.eurasia-rivista.org
Mentre le istituzioni ucraine vietano di interpretare Čaikovskij, criticano i segni di riconciliazione del papa e chiedono di espellere gli alpinisti russi dal Nepal, in Georgia (paese bombardato e invaso 15 anni fa) sono arrivati oltre 100 mila russi, in prevalenza istruiti e di sentimenti non ostili a noi europei. È possibile che il piccolo stato caucasico diventi il centro di un'altra Russia come negli anni 20 del secolo scorso lo furono Parigi e Belgrado. Ed è auspicabile a patto che si sostenga questa cosa genuinamente e non come mezzo per un fine.
La Finlandia vuole aderire in fretta alla NATO? Cioè non hanno capito che tutto questo casino in Ucraina è scaturito proprio dalla volontà atlantica di andare coi missili sotto il naso di Mosca? Va bene. Facciamo finta che abbiano ragione nel dire che non ci sono motivazioni di ordine geopolitico dietro questo conflitto e che Putin è solo un pazzo. Provocare un pazzo mentre è in piena crisi isterica non è forse da pazzi? Chi è causa del suo mal pianga sé stesso. L’importante è che non ci trascinino in una terza guerra mondiale. Ognuno faccia quello che vuole, ma senza pretendere che gli altri lo seguano nelle proprie follie. A cominciare dall’Ucraina.
La cosa davvero triste è che la maggioranza di coloro che deplorano, anche con delle ragioni oggettive, l'invasione russa dell'Ucraina, nega caparbiamente che gli Usa e la Nato abbiano per anni fatto carta straccia del diritto internazionale (con la complicità, o meno, delle Nazioni Unite) e causato decine di migliaia di morti con invasioni o con bombardamenti a tappeto (pensiamo a Belgrado, Kabul, Baghdad o Tripoli) rispetto ai quali i bombardamenti russi sono persino poca cosa (gli esperti militari seri, infatti, affermano che finora i russi ci sono andati piano rispetto al potenziale distruttivo che posseggono).
Se le bombe sono liberal-democratiche, americane e "occidentali" allora non sono un problema. Se le invasioni esportano la democrazia (tra l'altro con i risultati fallimentari che ben conosciamo) il mercato e i diritti dell'uomo, allora diventano accettabili.
E' in fondo la stessa logica dei comunisti, che ritenevano che qualsiasi crimine compiuto in nome del comunismo fosse tutto sommato accettabile.
Carl Schmitt ed Ernst Nolte hanno però ampiamente mostrato come la logica imperialista dell'americanismo e quella del bolscevismo siano molto più simili di ciò che si possa ritenere superficialmente. Sono entrambi due cattivi e falsi universalismi, uno liberal-pluto- democratico e l'altro marxista-leninista. Entrambi materialisti, soggettivisti, privi di alcun principio trascendente e contrari alla legge naturale. Ma mentre ci siamo liberati del secondo (la Cina ha di marxista oggi solo la facciata) ci dobbiamo purtroppo tenere il primo. Almeno per ora.
Martino Mora
Il commento del sig. David Lovat non era da pubblicare, visto che dà al presidente Biden un epiteto volgare e ingiurioso, in inglese.
La moderazione non se ne è accorta.
Mr. Lovat scrive Joe "Fart" Biden. Per chi non lo sapesse, in inglese fart significa flatulenza e nel suo modo volgare, popolare.
Quindi, l'epiteto suona: Joe "Scorr..." Biden.
Quando finirà questo infantilismo? E la mania di offendere?
Volete rovinare il blog di Mic?
Si tratta forse anche di cattiva educazione.
G.
La Finlandia ha come premier una giovane e graziosa signora che dall'aspetto sembra avere 18 anni o giù di lì.
C'è da chiedersi se conosca davvero la storia del suo Paese e delle guerre russo-finlandesi nel secolo scorso.
Egregio Prof. De Mattei. Di Fabio Baioni
Da SilvanaDeMariCommunity.it) L’autore delle domande a Lei indirizzate è il sottoscritto e non la D.ssa De Mari che ritenuto di pubblicarle nel suo blog.
Ho avuto il piacere di conoscerla anni fa in occasione dei seminari organizzati dalla Fondazione Lepanto ed ho sempre apprezzato i suoi interventi, quelli dei relatori, il livello culturale ed umano dei partecipanti. Di questo le sono sinceramente grato.
Le avevo rivolto quelle domande perché mi sembrava impossibile che una persona del suo spessore intellettuale, che attinge a fonti di informazione qualificate, potesse esprimere opinioni così spiccatamente unilaterali.
https://gloria.tv/post/EXtbnDj3XqPh2QhCdKGweL1Ca
"Reato di tentato omicidio doloso": Magistratura tedesca durissima sull'obbligo vaccinale ▷ Il caso
La Germania ha detto no. Il parlamento tedesco non solo ha bocciato l’obbligo vaccinale per gli over 60, ma la magistratura teutonica si è mobilita…
https://www.radioradio.it/2022/04/germania-vaccino-magistratura-holzeisen/
In Italia non accadrà mai nulla di simile.
Non so voi, ma a me provoca l'orticaria, e parecchio, che i mezzi di informazione più seguiti del paese propongano e ripropongano, ossessivamente, una sola versione dei fatti. Quella in cui gli Ucraini sono buoni, bravi, coraggiosi mentre dall'altra parte ci sono le bestie assetate di sangue. Il tutto facendo finta che in questi anni e in questi ultimi mesi, nessuno abbia visto - grazie ai social - cosa succedeva nell'Est dell'Ucraina. A me va benissimo che vengano sottolineate le atrocità della guerra, ma non si faccia finta che siano commesse solo da una parte, altrimenti è propaganda. E non ditemi "Ci sono anche i contradditori". Chiamare una persona per farla massacrare e ridicolizzare da altri quattro ospiti, con insulti ed infamie, proseguendo il giorno dopo sui giornali, mentre tutt'intorno fioccano richieste di dimissioni e di licenziamenti, non è espressione di democrazia, bensì manganellate fasciste assestate con modalità creative. Se la Russia ha la scusa di essere una dittatura, qui come potremmo definire questo clima?
"...Si tratta forse anche di cattiva educazione."
E' un educazione diversa, quella che si serve prevalentemente di immagini caricaturali piuttosto che di concetti, che il popolo usa con naturalezza credo per due motivi primo perché la caricatura volge difetti interiori caricandoli appunto sul fisico più facilmente comprensibile; secondo perché la caricatura strappa il sorriso, il riso che smorza la critica risentita e velenosa.
Certo questo parlare colorito popolare non lo si usava e non lo si usa di norma neanche tra il popolo, ma come ogni spezia che insaporisce, la parola popolare caricaturale(immagine fisica caricata) viene usata anche tra chi ha ricevuto un'educazione intellettuale in concetti per smorzare una tensione divenuta velenosa.
Joe Biden aferma che i russi starebbero realizzando un "genocidio" in Ucraina. Evidentemente questo poveretto nemmeno conosce il significato del termine. Il "genocidio" è il proposito, e la sua realizzazione pratica, di eliminare un intero popolo. Se i russi anche lo volessero, cosa di cui dubito fortemente, non potrebbero mai eliminare 40 e passa milioni di ucraini.
Mi sembra evidente che, attraverso una continua escalation verbale (dal giorno in cui, dopo il suo insediamento, e ben prima delle guerra, diede del "criminale " a Putin) il vecchio burattino liberal fautore di tutte le guerre degli Usa, esegua il preciso ordine di portare la tensione alle stelle, e di impedire qualsiasi compromesso con la Russia. La speranza dei suoi padroni è che l'Ucraina diventi, per la Russia, il nuovo Afghanistan, rendendo possibile un cambio di regime a Mosca.
Ed è per questo motivo che Donald Trump andava fatto fuori, politicamente, in ogni modo. Per quanto Trump sia un uomo abbastanza ignorante, anche spiritualmente, egli si è sostanzialmente attenuto, nel suo quadriennio presidenziale, ad una linea di buonsenso nei rapporti con la Russia. Non è un guerrafondaio, anche se con i guerrafondai - presenti in forze anche nel suo partito - doveva continuamente mediare (vedi quattro anni di politica antiraniana). L'elite plutocratica che guida veramente gli Usa, non si accontentava di questa mediazione, perchè Vadimir Putin, il katechon imperfetto, doveva essere spazzato via.
L'oligarchia supercapitalista doveva quindi sostituire Trump con il burattino guerrafondaio che ama i bambini. C'è riuscita e ne sconteremo le conseguenze.
Anche perchè Zelensky, per chi non l'avesse ancora capito, non sembra avere alcuna autonomia da Biden, o se preferiamo dai suoi padroni.
Martino Mora
PAKISTAN-UCRAINA: LA VERA MINACCIA ALLA PACE TRA I POPOLI SONO GLI USA
Il fatto che il Pakistan si fosse astenuto all’Onu sulla condanna alla Russia e che il primo ministro Imran Khan volesse stringere sinergie sempre più forti con Mosca ha determinato l’11 aprile, nell’importante e popoloso paese asiatico (quasi 200 milioni di abitanti), un colpo di stato “bianco” a favore di Shehbaz Sharif: Khan è stato “sfiduciato” all’Assemblea Nazionale (per Sharif hanno votato 174 deputati su 342, con quorum a 172). Si tratta di un «governo importato», frutto di un «complotto statunitense contro di lui» ha subito dichiarato Khan, il quale ha esortato il suo popolo a farsi sentire. Enormi manifestazioni hanno invaso le strade delle principali città pakistane.
Che ci sia la manina americana in questa vicenda è fuor di dubbio: gli americani non potevano tollerare che Khan mostrasse simpatia per Putin e che addirittura fosse andato in visita in Russia proprio il giorno dell’inizio dell’Operazione Speciale Militare (l’Operazione Z). Il potente apparato dei servizi segreti pakistani (ISI) si era subito precipitato a dichiarare per bocca del generale Bajwa la ferma condanna di Putin e l’esplicito sostegno al nazionalismo filonazista di Kiev.
Dovrebbe risultare sempre più chiaro che la partita che si sta giocando in Europa riguarda la necessità americana di difendere la propria supremazia, messa in crisi dall’avanzare della fase multipolare. L’Ucraina è quindi per gli Usa il pretesto per affermare questa supremazia, mettendo da una parte sotto ricatto i paesi Ue e provando dall’altra a logorare la Russia di Putin nella speranza di una sua implosione. E nel frattempo utilizzare ogni occasione per sistemare i conti in aree “sensibili” (come il Pakistan).
L’America non vuole quindi nessuna pace, non a caso ogni giorno che passa aumenta l’incandescenza delle affermazioni di Biden&soci. Alle quali si associano, da bravi servetti, gli italiani, con l'indefinibile Di Maio pronto a starnazzare che l’Italia non porrà alcun veto di fronte a nuove sanzioni sull’energia russa. Mentre il cancelliere Olaf Scholz critica il governo ucraino definendo «irritante» il suo veto alla visita a Kiev del presidente tedesco Steinmeier (secondo gli ucraini non va bene perché in passato era per un approccio distensivo tra Berlino e Mosca) e Macron disapprova le dichiarazioni di Biden sul presunto genocidio (anvedi 'sti ipocriti!). Berlino, in particolare, si mostra recalcitrante a interrompere i rapporti di fornitura di gas con la Russia.
È sempre più evidente quindi come le mosse di Zelensky obbediscano ai comandi americani. I quali stanno esercitando un’enorme pressione perché anche Svezia e Finlandia entrino nella Nato. Ma la Nato, cioè gli americani, sono di stanza in Ucraina da un bel po’, solo i fessi (i icreduloni dei prezzolati “informatori” nostrani) non lo sanno. Basta solo leggere la testimonianza di Régis le Sommier, ex vicedirettore di “Paris Match”. Il quale racconta la sua esperienza in Ucraina, al seguito di francesi intenzionati ad arruolarsi nelle brigate internazionali su invito di Zelensky. Le Sommier dichiara di essere rimasto sorpreso dal fatto che per entrare nelle forze armate ucraine si «debba passare dagli americani. Pensavo che saremmo stati con le brigate internazionali, ma siamo finiti ad avere a che fare con il Pentagono. Questa è una guerra tra Russia e Stati Uniti».
Chiaro? La si smetta quindi di parlare a vanvera di pace, come in un disegnino da prima elementare. Non si può infatti parlare in astratto di inviolabilità del territorio ucraino quando questo è occupato e diretto dalla superpotenza americana – che rappresenta la più grave minaccia per la pace tra i popoli – che ha fatto di tutto per costringere la Russia ad intervenire. Per impedire che questa minaccia diventi sempre più concreta è quindi necessario che l’esercito russo liquidi nel più breve tempo possibile le truppe mercenarie ucraine.
Antonio Catalano
"Noi entriamo nel periodo più detestabile della decadenza: quello della plutocrazia all'americana".
Così Georges Sorel in una lettera a a Benedetto Croce, il 6 dicembre 1918. Si era da poco conclusa la Grande Guerra.
Sono parole profetiche, da scolpire nel marmo.
E a Daniel Halevy, il 1917 ottobre 1917, riguardo ai famosi 14 punti del presidente americano Woodrow Wilson, Sorel aveva scitto:
"Wilson vuole un regime di plutocrazia demagogica. Il grande problema del nostro secolo è di trovare il modo per moderare il potere dei mercanti".
Parole davvero profetiche del pensatore francese, basti pensare a Draghi e ai suoi mandanti. O a Biden e ai suoi padroni. O a quelli di Zelensky. A quella plutocrazia liberal-demagogica, o liberal- demagogia plutocratica, che si spaccia per democrazia, mentre comandano mercanti e banchieri.
Cent'anni dopo, non abbiamo risolto il problema.
Martino Mora
CHI VUOLE LA GUERRA, CHI VUOLE LA PACE, CHI PAGA IL PREZZO PER TUTTI
Biden e gli alleati più fedeli alzano ogni giorno il livello del loro attacco alla Russia, Zelensky si allinea chiedendo armi e ritorsioni, la NATO minaccia di allargarsi ancora, mentre Putin continua la sua invasione.
Sull’altro lato qualche paese europeo (non il Governo italiano) cerca timidamente di smarcarsi, Papa Francesco fa portare le bandiere ucraina e russa alla Via Crucis, nonostante le critiche e le proteste di chi non vuole la pace.
Ma chi paga il prezzo di tutto questo è il popolo ucraino massacrato in una guerra impari e i popoli europei (soprattutto quello italiano) che vanno incontro ad una crisi economica senza precedenti.
Dobbiamo fermare questa escalation fatta sulla pelle dell’Europa. Non siamo pacifisti a tutti i costi, ma questa volta la tregua e poi la pace sono le uniche posizioni possibili. Basta con questa follia!
Per il loquace Biden è tutto un genocidio, tranne dei Cristiani fatti a pezzi perché Cristiani. Parla di "genocidio Ucraino", "genocidio Rohingya" e "genocidio Uiguro", ma l'Amministrazione Democratica assolve il paese dei 45.644 cristiani uccisi in dieci anni, di 17.500 chiese attaccate e 6 milioni di cristiani costretti a fuggire per evitare di essere trucidati dai jihadisti (Trump l'aveva condannato)...Il motivo del doppio standard lo ha spiegato una suora testimone in Nigeria: “Difficile dire a questi cristiani che questo non è un conflitto religioso, quello che vedono sono combattenti vestiti interamente di nero, che inneggiano 'Allahu Akbar' e urlano 'Morte ai cristiani’...".
"... una crisi economica senza precedenti."
Io non vedo nessuna crisi economica. La massa, che nonostante tutto nuota nell'oro, è entusiasta del governo, fervorosamente piddina, furiosamente russofobica, e, arsa di godere, si prepara a partire per le vacanze di Pasqua.
La pace arriverà... ma dopo la guerra e la solita vittoria "americana".
Gaiani è un analista di grande esperienza e nota tante cose interessanti. Per esempio che a "Donetsk è schierato il meglio dell’esercito di Kiev, circa 90mila soldati che, secondo Mosca, erano pronti a lanciare un’offensiva contro il Donbass ai primi di marzo", che è come dire: magari l'offensiva denunciata dalla Russia è una fandonia, magari, ma cosa ci faceva il meglio dell'esercito ucraino a Donetsk?
Importante anche questo passaggio:
La Nato è spaccata: conta una trentina di paesi, ma è nelle mani dei due suoi principali azionisti, Usa e Gran Bretagna, che hanno tutto l’interesse a prolungare questa guerra. Se in tal modo vogliono logorare i russi e impoverire l’Europa, tanto il prezzo lo pagheranno gli ucraini, la Ue dovrebbe almeno contrastare questo disegno anglo-americano. Le conseguenze di questo conflitto non si vedranno nel Wisconsin o nel Delaware, ma già si vedono in Italia, in Germania…
ps. sono felice di vedere che il Sussidiario e Tempi, di ambiente Cl, mantengono questa libertà di giudizio, che ebbero, quasi unici, già nel 1991, ai tempi della prima guerra del Golfo.
Cit. Francesco Agnoli
#piazzapulita Marco Revelli: "Stati Uniti e Russia si scontrano sulla pelle degli ucraini per regolare i conti. L'Europa balbetta e si accoda alle richieste americane di sanzioni. Non fa sentire la propria voce.
Si sta costruendo lo scenario di un conflitto mondiale, e nessuno sta facendo qualcosa per frenarlo"
Zelensky chiede che Germania e altri paesi europei attuino l’embargo totale su gas e petrolio russo. Ora, al di là del fatto che fare a meno delle risorse russe in tempi brevi non sembra fattibile, qui tutti si scordano che il 26 luglio 1941 gli Stati Uniti, in risposta all'invasione giapponese dell'Indocina meridionale, dichiararono l'embargo su tutti i prodotti petroliferi, sui metalli e su altre merci strategiche e il congelamento di tutti i beni giapponesi nel proprio territorio, seguiti in questo dalla Gran Bretagna. Fu questo a spingere i giapponesi, messi all’angolo, ad attaccare Pearl Harbor. Un embargo totale sul gas e petrolio russi, dopo aver ostacolato l’import-export e congelato le sue riserve valutarie, metterà all’angolo Mosca senza altra alternativa che alzare il livello dello scontro. E nel caso di una potenza nucleare, vi lascio immaginare cosa potrebbe significare una Pearl Harbor 2.
I Media mainstream e i politici occidentali hanno subito costruito l'immagine del Putin "dittatore pazzo", del megalomane folle.
Altro che balle: l'autentico "pazzo" è Zelensky, di fatto un dittatore che sta dicendo con toni perentori un giorno sì e l'altro pure all'Europa e a tutto il mondo cosa devono fare per far vincere a lui, ossia all'Ucraina, la guerra contro la Russia.
Ma il folle più pericoloso sta a Washington, è lui che spinge sempre più allo scontro e manda a Kiev le armi più sofisticate.
L'impressione adesso è che questa guerra gli ucraini, con l'appoggio americano, la stessero preparando da anni e non vedessero l'ora di farla, per conto dell'America.
Una svolta, anche se non decisiva, potrebbe comunque venire dalla conquista russa definitiva di Mariupol, che ancora non c'è.
Miles
Da anni non vedo bruno vespa. Stasera per caso l'ho visto. Ed è stata una trasmissione sconcertante sulla guerra:i soldati russi mostrati allo sbando e come unici colpevoli di crimini di guerra, ciò che dice la Russia sarebbe sicuramente propaganda e ciò che dice ucraina la verità, non esisterebbero nazisti in ucraina, gli italiani da nuovo sondaggio sarebbero diventati clamorosamente favorevoli alle armi all'ucraina cioè bellicisti come i politici, la Russia intera dichiarata mafiosa e corrotta.
Che dire?
Qualcosa sarà vero ma in buona parte è propaganda bellicista poiché varie cose suddette son dubbie, o discutibili o ampiamente dimostrate vere al contrario.
L'unica certezza è che continuerò a non guardare vespa per altri anni
50 GIORNI PIU’ UNO
La pace è un’illusione, ormai. C’è solo da capire fino a quando e se resterà una guerra confinata lì, anche se ormai è combattuta molto al di fuori del campo di battaglia vero e proprio. L'Ucraina ha dimostrato di saper resistere, e dunque appare un po' più forte (coraggio, ma anche l'appoggio di intelligence e di armamenti Nato). La Russia appare più debole, o meno forte di quanto apparisse 50 giorni fa. La Nato va forte: c'è la coda per entrare a farvi parte. Gli Stati Uniti vanno alla grande: hanno l'Europa raccolta attorno alla Nato, stanno cercando di trasformare l'Ucraina in una trappola per l’incauto Putin. I negoziati stanno a zero, virgola. Il pacifismo anche. L'opinione pubblica - e l'informazione - europea appaiono pronte a una possibile escalation. "Vincere", è la parola d'ordine, ormai, dell'Unione Europea, che non si accontenta di respingere l'invasione, ma cosa vuol dire ? Riprendere Crimea e repubblichette del Donbass ? Per bene che vada ci siamo infilati in una guerra civile di confine, senza sapere come e dove uscirne. Per male che vada, meglio non pensarci. Quanto a certezze, restano i numeri, al cinquantesimo giorno:
MILITARI RUSSI UCCISI 19.900, fonte Esercito ucraino
CIVILI UCCISI 1932, fonte Nazioni Unite
CRIMINI DI GUERRA RUSSI sotto investigazione 6482, fonte Procura di Kiev
PROFUGHI IN ITALIA 92716 di cui 34223 minori e 10566 uomini
Il Corriere della Sera on line ieri pubblica un articolo sui “fazzoletti bianchi”:
«un segno di riconoscimento dell’esercito russo portato sia dai militari che dai civili ucraini nei territori liberati dalla Russia che non hanno paura di essere accusati di collaborare con la Russia». Segue poi la spiegazione del perché (secondo la propaganda russa ndr) occorra imitarli: «È un modo semplice per dichiarare pubblicamente il sostegno per i nostri ragazzi e esprimere solidarietà con i civili ucraini che hanno subìto il fuoco indiscriminato delle forze armate ucraine e dai battaglioni nazionalisti».
Nella stessa edizione, c’era una foto da Bucha. Il fazzoletto blu ucraino al braccio del militare. Un altro fazzoletto al braccio della vittima.
Toni Capuozzo
Letta e Company, evidentemente non ancora paghi dei danni immensi fatti in questi anni continuano nel loro folle intento di spingerci verso il disastro energetico ed economico.
Sono gli stessi che nel 2011 hanno applaudito e favorito la deposizione di Gheddafi, quel Gheddafi che tra mille difetti, contraddizioni e follie garantiva all’Italia sostentamento energetico e contenimento dei flussi migratori.
Io non scordo gli applausi di certa sinistra davanti alle “primavere arabe”, dipinte dalla stampa servile come rivolte pacifiche di popoli che chiedevano democrazia e libertà. Invece, abbiamo tristemente scoperto che dietro quei moti c’era una “manina” occidentale, la stessa manina che ha finanziato e fatto prosperare tutte le fazioni politiche di estremisti religiosi e perfino i criminali dell’isis. La rivoluzione si è trasformata in un’involuzione, un ritorno al passato e da veri masochisti gli Italiani hanno perso partnership fondamentali nel mediterraneo. Oggi la stessa sinistra vota compatta e chiede a gran voce l’invio di altre armi in Ucraina, bercia vigliaccamente contro chiunque osi contestare queste scelte miopi e che ci costeranno miliardi.
Grazie a loro ci ritroviamo, per obbedienza o per viltà, a dover rinunciare al gas russo che verrà sostituito, in piccolissima parte, dal gas liquefatto americano che pagheremo 5/6 volte in più rispetto quello russo. Nel frattempo il governo sta girando il mondo alla ricerca di altri fornitori, stiamo chiedendo anche al Congo oltreché all’Egitto ma, secondo Letta, questo non va bene. Ci spieghi, dunque, a chi dovremmo rivolgerci per garantire il fabbisogno energetico nazionale e per non “ammazzare” famiglie ed imprese con i costi dell’energia. Probabilmente però a questi non interessa nulla, la loro unica ambizione è continuare a restare al potere indifferenti alla sofferenza ed agli stenti altrui.
"Probabilmente però a questi non interessa nulla..."
Probabilmente? Direi piuttosto: SICURAMENTE!
A loro interessa: vincere la Russia, proseguire col great reset e instaurare il nuovo ordine mondiale.
Riusciranno nei loro intenti. Per di più col consenso entusiasto della massa italiana.
PS
Le masse delle altre nazioni sono simili. I francesi si apprestano a confermare E. Macron.
Due note sulla Germania.
I due veri confini geografici e spirituali della Germania sono il Reno e l'Elba. Paradossalmente il Reno stabilisce i confini dell'Oriente (la guardia al Reno che è un Leitmotiv del nazionalismio tedesco contro il razionalismo francese), e l'Elba i confini dell'Occidente, il punto di amore/odio dei tedeschi per l'irrazionalismo slavo. D'altro canto, con particolare finezza, Joseph Roth (e io con lui si, parva licet) detestava la "guardia al Reno" perché, secondo lui, si ripercuoteva nei sentimenti anti-austriaci dei nazionalisti tedeschi (i suoi eroi erano slavi del sud, cattolici, fedeli a Vienna, né russi né francesi). Sul rapporto di amore-odio dei tedeschi con i russi sulle rive dell'Elba Armin Mohler ha scritto pagine interessanti.
I socialdemocratici tedeschi, che, a differenza del PD italiano non sono uno sviluppo del Partito comunista e hanno accolto correnti del Cristianesimo politicamente meno cedevoli del "cattolicesimo democratico", riassumono queste opposizioni. Di qui, forse, anche l'"inaffidabilità" di Steinmeier.
Andrea Sandri
Il problema sta tutto nelle elezioni se, quando lorsignori permettono, si vota, se gli scontenti a prescindere non vanno, se votano a caso e male, è solo colpa nostra, perché anche l'astensionismo fa il gioco della sinistra, i pidioti vanno sempre a votare in massa, ideo, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
P.S. Alberghi pieni ma solo per il weekend, negozi e supermercati a rilento, poca gente e pochi acquisti, ne ho girati alcuni e anche gli aiuti alimentari per gli ucraini sono pochissimi, profughi molti e sistemati alla bell'e meglio, dovremmo fare come la civilissima UK, lei dall'alto del suo spocchioso razzismo, perché tali sono i Britons, li spedisce in Ruanda, e ricordo che è la GB la principale antagonista della Russia, odiata visceralmente fin dalla metà del XIX secolo e il mio pio desiderio è che i 2 imperi del male crollino e finiscano miseramente.
Se così sarà, lo sarà grazie ancora una volta ai parassiti di sinistra.
Il disdegno e l'avversione della Famiglia Reale Britannica verso la Famiglia Imperiale Russa è notorio. È uscito un libro al riguardo di Coryne Hall, Queen Victoria and the Romanovs.
Che i due imperi del male crollino e finiscano miseremente è anche il mio pio desiderio.
A tal fine, si possono recitare i salmi imprecatori.
LABORATORI BIOLOGICI SOTTO MARIUPOL, con centinaia di militari NATO e scienziati che per anni sperimentavano di tutto.
Adesso, il terrore dell'occidente e della NATO è che la Russia riesca a catturare i militari e i ricercatori che sono ancora dentro alla struttura segreta...motivo per cui i Russi, invece di bombardare a tappeto, stanno attendendo; e motivo delle numerose telefonate di Macron e della visita del cancelliere Austriaco a Putin.
P.s.
Forse qualcosa di peggio del Covid c'è stato risparmiato...
🎙 Commento del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa in relazione alle dichiarazioni dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell dopo la sua visita in Ucraina
La dichiarazione dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, rilasciata sui social network dopo la sua visita in Ucraina, che «questa guerra sarà vinta sul campo di battaglia», conferma chiaramente che l'Unione europea «Versione 2022» ha definitivamente rinunciato agli ideali pacifisti dei suoi padri fondatori, che si adoperavano per garantire che una nuova guerra in Europa fosse «impensabile e impossibile». Ora l'Unione europea «amante della pace» promette di portare l'ammontare dell'assistenza militare a Kiev a 1,5 miliardi di euro.
Davanti agli occhi del mondo intero l'UE si sta trasformando in uno strumento militarizzato e aggressivo di espansione esterna. In accordo con i plurisecolari «valori europei» sta guidando un altro «assalto all'est». È così che l'Occidente realizza il desiderio di un dominio globale illimitato su coloro che considera inferiori a se stesso a livello genetico.
In Occidente fanno finta di non notare, e quindi incoraggiano, attacchi missilistici mirati e provocazioni dei nazionalisti ucraini contro la popolazione civile, la responsabilità della cui morte stanno cercando di far ricadere sulle truppe russe. Funzionari europei hanno completamente ignorato il fatto che l'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk l'8 aprile è stato effettuato da «Tochka-U», non utilizzato dalle truppe russe, dal territorio controllato dalle forze armate dell'Ucraina, e il il missile stesso ha un numero di serie vicino al numero di altri missili usati dalle forze armate ucraine.
Allo stesso tempo, Josep Borrell e il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno sostenuto la cinica provocazione di Kiev con il massacro di civili a Bucha. Consideriamo questo blasfemo in relazione, prima di tutto, alla memoria delle vittime dei continui bombardamenti ucraini delle città e dei villaggi del Donbass. Nessuno dei membri dell'UE si è preso la briga di visitare questi territori nemmeno una volta dal 2014.
Non c'è limite all'ipocrisia dell'Unione Europea: l'assistenza a Kiev per aiutare i neonazisti ucraini a continuare a uccidere impunemente persone è fornita attraverso la Fondazione Europea per la Pace. I veri valori de «l'Occidente illuminato» sono evidenziati dall'uso diffuso da parte dei politici dell'UE dello slogan nazista «Gloria all'Ucraina», un calco del saluto usato nella Germania nazista. Viene svolta dapperturro l'operazione di «piazza pulita» dello spazio mediatico dell'UE dai punti di vista alternativi, nei paesi dell'UE viene esercitata una pressione senza precedenti sui russi e sui russofoni affinché rinuncino alla loro patria storica.
Le tesi sulla necessità di una soluzione politica a sostegno dei negoziati sono scomparse dal lessico dell'UE. Il motivo è chiaro: una decisione politica interferirà con il loro obiettivo principale: la continuazione della guerra per procura fino all'ultimo ucraino.
Tale «diplomazia» dell'UE è contraria agli interessi degli abitanti dei Paesi europei che aspirano alla pace, alla stabilità e alla prevenzione delle manifestazioni di nazismo e discriminazione nel nostro continente comune.
Alessandro Orsini
NAVE RUSSA AFFONDATA
La domanda che pongo sempre ai miei critici è: "Potreste indicarmi che cosa sta facendo l'Europa per la pace?". La risposta è il nulla. Adesso il capo della CIA, William Burns, lancia l’allarme per il possibile uso di armi nucleari da parte di Putin: «Data la disperazione di Putin e le battute d’arresto militari - dice Burns - nessuno può prendere alla leggera la minaccia rappresentata da un potenziale ricorso ad armi nucleari tattiche».
L'operazione è sempre la stessa: preparare psicologicamente gli europei alla guerra nucleare mica alla pace.
Scusatemi se rifiuto di subire questa predisposizione psicologica.
Scusate se mi ribello a questo orrore.
Avevo detto proprio questo scatenando i miei censori: "Se Putin sarà posto in una condizione disperata, userà la bomba atomica" (https://www.youtube.com/watch?v=A6sN0NaIlp4).
Ecco le parole di Burns: "Given the potential desperation of President Putin and the Russian leadership, given the setbacks that they've faced so far, militarily, none of us can take lightly the threat posed by a potential resort to tactical nuclear weapons or low-yield nuclear weapons".
Che Gesù, per l'intercessione di Maria Santissima conceda ai Russi la grazia di catturare tutti gli agenti della NATO sotto Mariupol!
Non restiamo mai nel vago nelle nostre richieste di grazie e importuniamo Gesù senza timore!
Farsi un'idea delle operazioni militari, cosa difficile.
La nave russa affondata era una vecchia carretta, costruita più di trent'anni fa e completamente rimodernata. Trasformata in incrociatore lanciamissili (anche atomici) era importante come nave-comando, irta di apparati elettronici per la difesa antimissile e antiaerea, utile come nave lanciamissili.
Una perdita "significativa", per usare il linguaggio prudente dei militari. Non però la fine del mondo. La componente navale, pur importante, raramente è stata decisiva per le campagne militari russe.
La Russia resta una potenza continentale.
Non è facile orizzontarsi sulle diverse ipotesi di sviluppo della guerra.
La voce della prossima "grande" offensiva russa l'hanno messa in giro gli americani. Con l'invio, che sta iniziando, di grandi quantitativi di nuove armi americane e inglesi agli ucraini adesso si comincia a parlare di grande offensiva ucraina ad Est. Chi la dovrebbe fare allora quest'offensiva?
Un dato è certo: la puntata russa verso Kiev è fallita, quale che fosse il suo vero obbiettivo strategico.
I russi si sono invece consolidati a Est, il loro vero fronte. La conquista di Mariupol, ancora non definitiva, dovrebbe rappresentare un punto decisivo.
Perché i russi dovrebbero fare una grande offensiva, a questo punto?
Per annientare il meglio, si dice, delle forze ucraine schierate di fronte al Donbass? Da quello che si è visto finora non hanno la capacità di una battaglia d'annientamento di questo tipo. Soprattutto per via della letale presenza in cielo di droni e missili, di fatto inquadrati nel sistema Nato, che infligge perdite pesanti alle colonne russe.
Forse converrebbe ai russi, una volta conquistata Mariupol, dichiarare finita "l'operazione militare speciale" per quanto sta a loro, dichiararsi disposti a negoziare, e trincerarsi in attesa della supposta (grande) offensiva ucraina. Per questi ultimi, la perdita di Mariupol è grave.
Queste sono tutte ipotesi fatte alla buona, sulla base di quello che si legge sui Media, più o meno di parte.
Miles
Se la Svezia e la Finlandia entreranno nella Nato sarà una conquista per gli Usa, un affronto alla Russia, un serio problema per l'Europa. Il rischio di una guerra mondiale si concretizzerà con più facilità. Mentre la Russia sembrerebbe desiderare la pace, pur con le sue condizioni, l'Europa getta benzina sul fuoco e Usa e Nato stanno a fomentare e a guardare le cose...da lontano. Poveri Europei! Manca da parte di tutti la volontà di porre fine al conflitto. Vergognoso! Un pezzo di terra in più sembrerebbe valere più della vita umana. L'arroganza e la sete di potere di pochi condanna a morte tanti. L'Ucraina? È solo vittima del sistema.
"Se i Turchi attaccassero gli Armeni, l'Occidente non muoverebbe un dito, come a Cipro". Intervista-podcast per la newsletter ad Alexandre Del Valle, autore del magnifico libro “Perché la Turchia non può entrare in Europa” (Guerini) e curatore del volume “La géopolitique au défi de l'islamisme”. "L'Europa non ha mai difeso i cristiani". La Germania vende armi a Erdogan e Biden toglie i fondi agli Armeni, che per sopravvivere all’assalto di 100 milioni di turchi e azeri sembrano tentati di consegnare quel che resta dell’Artsakh all’Azerbaijan, che dissacrano anche i resti dei morti armeni. É il tradimento di civiltà. C’è una petizione di una coalizione di organizzazioni (filo curdi, ebraiche, filo greche, assire, indù…) che chiede a Biden di sospendere gli aiuti militari alla dittatura azera. Sarebbe bello, ma non accadrà mai (Biden ha tolto anche tutti gli aiuti all’Artsakh armeno minacciato di estinzione). “Ricordate quello che Henry Kissinger disse ai cristiani del Libano durante la guerra civile: trasferitevi in Canada…”. Gli armeni sono un piccolo grande popolo che ha vissuto un terribile genocidio e quello che l'Azerbaijan gli sta infliggendo con l'aiuto dei Turchi non è né più né meno che il seguito di quel genocidio. L'Armenia è solo la prima fase di una ricostruzione imperialista ottomana. Ma ai woke (americani ed europei) la scomparsa dell'Armenia non pone alcun problema di cultura e di coscienza. Al contrario, questo paese testimonia per definizione le radici cristiane dell'Occidente e per questo merita secondo loro di scomparire. Per questo promuovono l'ascesa dell'Islam, che sta lavorando al loro stesso progetto: porre fine all'Europa giudaico-cristiana. La povera Armenia non ha nulla da vendere all’Europa se non le sue radici, che ormai tutti deridono…
LA CORSA VERSO LA CATASTROFE NON È PIÙ ARRESTABILE
Di Giorgio Bianchi
Oggi ho parlato con una fonte molto qualificata che mi ha lasciato letteralmente raggelato sulla sedia.
Dovete prendere in seria considerazione quello che sto per scrivere.
Il punto dal quale bisogna partire prima di affrontare qualsiasi ragionamento sul conflitto in Ucraina, è che in questa guerra, da parte russa, la sconfitta non è assolutamente contemplata.
Questo significa che la resa di Kiev potrà soltanto essere dolorosa, molto dolorosa, catastrofica, oppure, in ultima analisi, una disfatta epocale.
L'operazione speciale era l'ultima chiamata per una soluzione che rientrasse nelle prime due opzioni.
Dato il grado di irragionevolezza dei fantocci ucraini e di quelli europei, dato il livello raggiunto dalla propaganda e dalle sanzioni, dato il prezzo di sangue pagato dalla Russia in questo mese, giunti a questo punto, nell'ottica russa, non ha più senso combattere con le mani legate dietro la schiena.
Il rischio concreto in questo momento, è quindi che su quella martoriata terra si abbatta una tempesta di fuoco, come non se ne sono mai viste nella storia. Un qualcosa di così terribile, che sia di monito per tutti.
Un modo per far comprendere un concetto che a quanto pare è sfuggito ai più: la Russia ha fatto all-in e ha alzato la posta in gioco ad un livello colossale.
Il più alto concepibile.
In questo momento la Nato e Mosca sono le due automobili che sfrecciano verso il burrone nella "chicken run" di Gioventù bruciata.
Putin ha detto chiaramente che loro non premeranno il freno per primi. E se si conosce un poco la storia di quel paese c'è da credergli.
L'altra automobile, quella guidata dalla Nato, sembra intenzionata a condurre la Russia ad un passo da quel burrone per verificare se c'è veramente l'intenzione di andare fino in fondo.
Europa e Ucraina, intese come popolazioni, sono sedute sul divano posteriore di questa macchina e assistono attonite alla corsa, impossibilitate a saltar giù per via delle portiere bloccate.
L'unica possibilità di salvezza per loro, è pertanto quella di sottomettere il guidatore folle, prendere il controllo del veicolo e tirare con decisione il freno per prime.
L'alternativa è, nella migliore delle ipotesi, la distruzione dell'Ucraina.
Nella peggiore, la distruzione dell’Europa.
Tertium non datur.
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Il governo finlandese ha presentato al parlamento un rapporto dettagliato sulle sfide che il paese dovrà affrontare con l’adesione alla NATO.
Questo lascia sconcertati, giacché il timing è veramente pessimo: tutti sappiamo che la guerra in Ucraina sta avvenendo proprio per il desiderio di Kiev di entrare nella Nato. Finlandia e Svezia hanno all’incirca la stessa situazione: San Pietroburgo al confine con la Finlandia dista solo circa 200 km. È chiaro che entrare in un sistema di alleanze che persegue una politica palesemente ostile a Mosca non gioverebbe proprio a nessuno.
In verità, la decisione che i due paesi si apprestano a prendere, sfugge ad una comprensione logica: se la Finlandia e la Svezia volessero davvero difendere la loro sicurezza nazionale, dovrebbero introdurre la neutralità permanente nella loro Costituzione. Il tentativo di entrare a far parte della NATO (e per giunta proprio ora) ha solo una spiegazione possibile: la leadership di questi paesi ha ceduto per compiacere gli Stati Uniti.
Capace di innescare conflitti piuttosto che allontanarli, la Nato di fatto non si limita ad essere solo uno strumento di difesa
Dovrebbe essere uno strumento di difesa e di deterrenza, ma la Nato non è un sistema di alleanza difensiva che assicura e favorisce la pace. Il problema non è l’alleanza in sé, ma che:
è gestita come uno strumento di politica di influenza globale ed economica degli Stati Uniti,ha una propria politica indipendente dal Parlamento europeo e dalla politica della Commissione Europea,quindi la politica estera dell’Unione Europea è fortemente legata alla Nato e alle decisioni di quest’ultima non può prescindere,la Nato attua una politica di autoconservazione del proprio gigantesco apparato militare-industriale anche creando nuove aree di instabilità,per gli enormi interessi che muove, la Nato necessita di rinfocolare costantemente il rischio di una minaccia incombente, non facilitando la distensione o la promozione di collaborazioni bilaterali economiche e di sicurezza.
A riprova di tutto ciò, dagli anni 90′ la Nato non ha fatto che espandersi e porre nuovi sistemi d’arma a ridosso della Russia per esercitare sempre più pressione contro Mosca. Le sanzioni sono parte di questo meccanismo, e sarebbe ipocrita non riconoscere che la politica della Nato faciliti grandemente la supremazia economica americana.
Washington aveva promesso di non inglobare i paesi del passato blocco dell’Unione Sovietica. Successivamente, contravvenendo alle promesse fatte in tema di sicurezza, quasi tutti i paesi ex sovietici sono entrati a far parte della Nato. Le rivoluzioni colorate e la pressione politica nella società stessa russa hanno posto un cuneo molto pesante sulla possibilità di pace nell’area.
Si potrebbe dire ingenuamente che l’adesione della Finlandia e la Svezia sarà puramente dimostrativa, che non c’è quasi alcun significato militare in essa. Naturalmente, ci sarà un rafforzamento della sicurezza militare per Finlandia e Svezia, ma la loro sicurezza è già molto forte e quindi mentre il guadagno è molto basso. I rischi politici che ora non esistono (non esiste nessuna rivendicazione territoriale tra la Russia, Svezia e Finlandia), ma ad adesione compiuta saranno creati dal nulla perché la Nato indirizzerà la politica di questi paesi posizionerà i propri sistemi d’arma sul territorio dei nuovi partner
... segue
Una decisione che non aumenterà la pace in Europa
Il fatto che Finlandia e Svezia potrebbero aderire alla NATO quest’estate è stato successivamente riportato dal Times ( https://www.thetimes.co.uk ):
il primo ministro finlandese Sanna Marin ha sostenuto l’adesione alla NATO all’inizio di aprile. Nello stesso tempo, ha invitato tutte le parti a discutere.il primo ministro svedese Magdalena Andersson non ha confermato le notizie dei media secondo cui il suo paese potrebbe entrare a far parte della NATO già quest’anno.
L’editore internazionale della CNN ( https://edition.cnn.com) Nick Robertson ha commentato queste informazioni contrastanti e ha suggerito che i paesi ora stanno “valutando i pro e i contro” e anche “valutando i rischi”. Mercoledì, il governo finlandese ha presentato un ampio rapporto al parlamento del paese che esamina le implicazioni dell’adesione alla NATO.
Il documento osservava che “sarebbe importante una stretta cooperazione tra Finlandia e Svezia durante i possibili processi di adesione” e che “processi di adesione simultanei” potrebbero anche “facilitare la preparazione e la risposta alle possibili reazioni dei paesi vicini”.
Questo non significa altro che tutto è stato deciso. Le discussioni hanno lo scopo di consultarsi per vedere come come rispondere ad una eventuale mossa russa economica o militare russa.
Reazioni da Mosca
Dmitry Medvedev ha affermato che se Finlandia e Svezia vorranno aderire alla NATO, la Federazione Russa rafforzerà i suoi confini.
In questo caso, la Russia rafforzerà i suoi confini aerei e terrestri, oltre a schierare le forze della Marina nel Golfo di Finlandia. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ne ha scritto nel suo canale Telegram.
“Svezia e Finlandia stanno discutendo la possibilità di entrare a far parte della NATO con serietà bestiale. L’alleanza stessa è pronta ad accoglierli letteralmente nel più breve tempo possibile e con minime procedure burocratiche”. Medvev ha precisato che la decisione di Svezia e Finlandia è stata fortemente influenzata dagli USA. Tuttavia – ha concluso Medvev – se Finlandia e Svezia entreranno a far parte della NATO, “non si può più parlare di uno status non nucleare del Baltico: l’equilibrio deve essere ristabilito”.
Secondo un certo ragionamento la scelta di Finlandia e Svezia potrebbe essere spiegata anche così: Putin è riuscito a ottenere ciò che i politici di destra in Svezia e Finlandia non erano stati in grado di fare per decenni: ha convinto la popolazione di questi paesi dell’urgente necessità di aderire alla NATO. Tuttavia, questo è un ragionamento molto contorto perché capovolge la realtà: è proprio per l’ingresso di fatto nella Nato che la crisi si è generata, fino ad esplodere.
VP News
Sono un po' scettico.
Se si da credito alle affermazioni dei mondialisti, la Russia e il suo esercito sono allo sbando.
I mondialisti si vedono già a Mosca, pavesata di bandiere europee, seduti al tavolo della pace.
Si tratta soltanto di propaganda stile libro Cuore?
I governi di Svezia e Finlandia sono in mano alle femministe.
Questo forse spiega la scelta demenziale che si apprestano a fare.
Queste donne alla guida di un paese dovrebbero rimanere alla guida della propria famiglia.
Quando finirà in galera qualcuno?
da “Eventi Avversi”
Su “La Verità” del 15 aprile prosegue la maxi inchiesta sulla compravendita di mascherine da parte dell’Italia, attraverso l’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, con super commissioni per gli intermediari.
La Guardia di Finanza indaga su un giro d’affari solo di provvigioni pari a 120 milioni, che sarebbero stati riconosciuti dai consorzi cinesi.
L’ipotesi è che parte di quei soldi possa essere stata investita in bond finiti in paradisi fiscali come le isole Cayman.
https://www.maurizioblondet.it/scoop-la-verita-fondi-covid-in-bond-alle-cayman-borrelli-protezione-civile-su-indicazione-del-commissario-arcuri-abbiamo-addebitato-conti-con-i-soldi-dei-cittadini/
Bisogna riconoscere che questa volta il governo dello Stato d'Israele, il governo Bennet, ha assunto una posizione di grande equlibrio, cioè di mediazione responsabile tra le parti, riguardo alla guerra in Ucraina.
Lo stesso non si può dire dei suoi correligionari italiani della Brigata ebraica, che hanno dichiarato che il 25 aprile sfileranno con le bandiere della Nato, cioè dell'imperialismo americanista. Nessuno in Italia l'aveva ancora fatto.
Di fronte alle polemiche che sono scoppiate con la dirigenza dell'Anpi, che fanno gli esponenti del centrodestra italiano (della sinistra è persino inutile parlare)? Ovviamente difendono a spada tratta la scelta della Brigata ebraica di sfilare con le bandiere dell'americanismo guerrafondaio.
E' l'ennesima dimostrazione che sono del tutto INVOTABILI. Affermano di volere il "sovranismo", ma scelgono sempre il mondialismo, il mercatismo e il regno (guerrafondaio) del denaro.
Martino Mora
Ci sarebbe poi una nuova denuncia da parte della Russia sui cosiddetti uccelli muniti di dispositivi per il rilascio di sostanze nocive, tipo virus ed altro, in pratica a Mariupol si studiava la migrazione di diversi tipi di uccelli, poi si catturavano molti esemplari, si metteva nelle loro zampe un dispositivo a comando, quando si trovavano su una determinata area, si azionava il meccanismo per fare morire gli uccelli e i dispositivi carichi di virus si spandevano nell'aria, foto di migliaia di uccelli morti senza motivi sono state scattare in ogni parte del mondo, Roma compresa, pare che la news sia tutt'altro che falsa, ma ovviamente USA UK F e D, i diretti interessati che lavoravano nei laboratori killer di Mariupol, negano e negano.........
Sono invotabili..
E chi votiamo, per bloccare il ddl Zaia e tutto il resto? Cioè lo ius soli,l'immigrazione clandestina? C'è un'alternativa?
Il non votare nessuno, l'astensionismo è l'arma degli impotenti.
Vincenddo le elezioni il centro-destra potrebbe recuperare la libertà d'azione che ha perso o non ha mai veramente avuto, pur restando sempre una formazione discutibile per altri aspetti.
O.
Sulla nuova denuncia 15:38
Pur riconoscendo la realtà dei laboratori ucraini, la circostanziata nuova denuncis richiederebbe la citazione di una fonte attendibile
Votando per il centrodestra - date le note posizioni di codesto schieramento - si commette un peccato mortale.
"Sono invotabili.."
Ormai molte persone, su tv private, possono essere conosciute, apprezzate, stimate per curriculum, chiarezza di idee e fortezza. Personalmente non guardo più alle minestre riscaldate delle istituzioni volte all'italica distruzione, tranne due o tre persone, forse. Se ci lasceranno votare, non possiamo arrivare alle elezioni imbambolati. Sono più di venti anni che cadiamo dal pero ogni volta, mentre i reali organizzatori di complotti e fake news a manetta, ci prendono per il naso. Ora basta! La sveglia è suonata. Svegliamoci ed informiamoci in maniera diversa. E' il minimo che dobbiamo e possiamo fare, se non vogliamo finire stritolati dai giuda italiani al soldo dei giuda europei, al soldo dei giuda del globalismo,al soldo dell'alta finanza, al soldo dell'americanismo.
L'incrociatore Moskva affondato.
I Russi incassano il colpo senza reagire, in un modo o nell'altro.
I soliti avvertimenti per spaventare, e fine di tutto. Quanta capacità di sopportazione e quanta mitezza! Per perdere la guerra sono gli ingredienti ideali. Se poi ci si mettono pure gli uccelli... Sembra una favola di Oscar Wilde!
La faccenda degli uccelli mandati in giro a diffondere infezioni appare allo stato alquanto romanzata. Chi l'ha messa in giro?
Sogno di una pace imminente in Ucraina : dopo la conquista di Mariupol, praticamente avvenuta, la Russia dichiara che l'operazione speciale in Ucraina è per essa conclusa, avendo stabilito una zona continua tra Crimea e Donbass, suo obbiettivo principale e messo in sicurezza il Donbass e la sua popolazione. La Russia pertanto si dichiara pronta a seri negoziati di pace. Garantisce l'indipendenza e l'unità dell'Ucraina c.d. della destra del Dniepr (a Ovest del Dniepr) e sino ai confini delle due Repubbliche filorusse ed è pronta a restituire Kerson, appunto a Ovest del fiume, occupata all'inizio della guerra. L'Ucraina deve dichiararsi neutrale, in assoluto e per sempre + accettare le mutilazioni territoriali imposte dai russi (Crimea, Donbass) includenti anche Mariupol. Sullo status di Mariupol, dal punto di vista economico, si potrebbe discutere (porto franco per l'esportazione del grano, clausole speciali a favore dell'Ucraina, etc).
La Russia aderisce anche alla richiesta di un'indagine internazionale indipendente seria sui presunti crimini di guerra, che deve però riguardare entrambi i combattenti.
Questo in sintesi. Utopie, certo. Io comunque prego la S.ma Vergine perché interceda per la Russia in questo senso.
I russi, come si è visto a Mariupol, stanno adottando una strategia adatta al loro potenziale: pressione lenta e ragionata grazie alla superiorità numerica e all'impiego massiccio di artiglieria e missili. I carri armati servono a poco, in questa fase e sarebbero facile bersaglio dei droni e missili nemici.
Gli ucraini dovrebbero farsi bene i propri conti, non lasciarsi trascinare dall'idea straordinaria di poter vincere la guerra grazie alle tonnellate di armi in arrivo da zio Joe e BJ. Intanto un cargo pieno di queste armi i russi l'hanno abbattuto.
Bisogna pregare anche per gli ucraini, perché accettino finalmente di chiudere un conflitto che dura dal 2014, innescato dal famoso colpo di Stato antirusso.
Miles
Questa è Democrazia (non come in Russia)
https://www.maurizioblondet.it/questa-e-democrazia-non-come-in-russia/
Me lo domandavo da tempo: "Da dove e' piovuto tutta questa colla mucillagine sui cervelli?"
Votando per il Centro-Destra si commetterebbe peccato mortale?
Mah, nei commenti se ne dicono di tutti i colori. Anche scempiaggini come questa.
Si capisce che molti cattolici o presunti tali stanno preparandosi ad un astensionismo massiccio per le prossime elezioni, favorendo ancora una volta la vittoria della coalizione di sinistra. Se fossero andati a votare per il centrodestra alle elezioni precedenti, quest'ultimo avrebbe avuto la maggioranza, e non avremmo avuto il reddito di cittadinanza, il riconoscimento delle unioni civili anche omosessuali, il ddl in dirittura d'arrivo e tante altre belle cosette. Inoltre, un Salvini ministro dell'interno avrebbe bloccato l'immigrazione clandestina.
Se "tutto va male" e dominano le forze anticristiane, lo si deve anche all'ignavia morale e civile di questi cattolici.
O.
Mussolini: “La libera stampa è nociva al Paese”
Monti: “Bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”
Trova le differenze.
Un ottimo articolo sulle elezioni presidenziali francesi, su EreticaMente:
FRANCIA, LA SOMMA NON FA IL TOTALE
di Roberto Pecchioli
La notizia sugli uccelli era uscita a marzo su www.database.it. Come il deep state USA.....ma non si legge più.
C'è un sospetto che porta a pensare taluni personaggi che sia opportuno, se non necessario, armare maggiormente l’esercito di Volodymyr Zelensky. Qual è? È che la guerra in Ucraina continui a perdurare per anni. La situazione, infatti, è talmente incerta che in molti si dividono tra coloro che credono all’imminente battaglia finale e quelli che, invece, credono che il conflitto sia destinato a durare nel tempo, diventando una vera e propria guerra di logoramento.
Attenzione alla terza guerra mondiale
Ecco allora che, dopo il sostegno di Stati Uniti e Regno Unito, potrebbe arrivare anche quello tedesco. Il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, ha raccolto la richiesta ucraina salvo poi dover confrontarsi con Erich Vad. L’ex consigliere politico-militare di Angela Merkel, nonché ex generale di brigata, si è detto del tutto contrario. La posizione di Vad è netta. Secondo lui, infatti, questo tipo di aiuti a Kiev potrebbero rappresentare potenzialmente un “percorso verso la terza guerra mondiale”. D’altro lato Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, aveva ammonito l’Occidente nel ricordare che «chi riempie l’Ucraina di armi è responsabile delle proprie azioni».
Uscire dall’escalation militare
Secondo Vad, sistemi d’armamento complessi come il carro armato Leopard o il veicolo da combattimento della fanteria Marder, possono essere azionati e utilizzati correttamente soltanto dopo un lungo addestramento. Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva Zdf, queste sono state le sue parole in merito: «Stiamo facendo un sacco di retorica sulla guerra. Ma come tutti sappiamo, la strada per l’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni. Se non vogliamo la terza guerra mondiale, prima o poi dovremo uscire da questa logica di escalation militare e avviare i negoziati».
Buone prospettive di negoziazione
Ma non si è fermato a questo l’ex consigliere tedesco, che ha proseguito mettendo in guardia dal “negare l’umanità” di Vladimir Putin e dal “bollarlo come un despota patologico” con cui non si può più trattare. Secondo Vad, infatti, il presidente russo avrebbe messo da parte l’obiettivo del “regime change” in Ucraina dopo il ritiro delle truppe russe dal fronte di Kiev. Alla luce di questi nuovi sviluppi, quindi, le possibilità di negoziare con la Russia “non sono male”. Una palla da prendere al balzo.
https://www.ilparagone.it/esteri/ci-porteranno-verso-la-terza-guerra-mondiale-il-pensate-attacco-a-usa-e-gb-parte-dalla-germania/
Don Félix Sarda y Salvany: Le Libéralisme est un péché, Publications du Sel de la Terre, 1997, pp. 232
Ne esiste anche una traduzione in lingua italiana.
Gli Ucraini “consumano” davvero troppi missili anti-carro NATO
Maurizio Blondet 17 Aprile 2022
“La guerra in Ucraina sta svuotando l’arsenale della democrazia americano”,
titola l’agenzia Bloomberg
https://www.maurizioblondet.it/gli-ucraini-consumano-eccezionalmente-troppi-missili-nti-carro/
Mi perdonerete se in questa tragedia planetaria questo titolo mi ha fatto sorridere. Ho pensato al diavolo che fa le pentole ma non i coperchi, ho pensato al gioco del ping pong... Ve la immaginate una guerra dove gli uni lanciano i missili e gli altri con un grande racchettone a cucchiaio li intercettano inesplosi?
E gli attori coinvolti che non ce la fanno a produrne neanche a cottimo?
https://gloria.tv/share/TkawiARDsuTi4Rmu92eBBn1iR#10
"Il liberalismo è un peccato".
Libro utile a leggersi ma antiquato, imposta la questione solo in termini moralistici.
Il peccato c'è quando la coscienza individuale pretende di essere da se stessa giudice del bene e del male e rifiuta di accettare la vera Religione, volendo ridurre il fenomeno religioso al semplice dettato interiore della coscienza, separando erroneamente la morale dalla religione (rivelata).
Ma esiste un liberalismo politico, quello che ha elaborato il concetto di costituzione in senso moderno, sulla quale fondare alcuni diritti, detti civili, che rispondeva indubbiamente alle esigenze dei tempi. Esso viene difeso senza saperlo da tutti coloro che su questo blog ripetutamente difendono i diritti dell'individuo garantiti dalla nostra Costituzione scritta nell'ambito delle leggi (di libertà d'espressione, di voto, di riunione, di non subire trattamenti medici contro la propria volontà...). Tutti costoro sono "liberali" senza saperlo.
Anche nel caso del liberalismo bisogna pertanto distinguere. Il termine ha oggi più significati ed è stato riciclato dall'inglese odierno, dove "liberal" si avvicina alquanto a "radical" ossia ad estremista, indicando il portatore di un "liberalismo estremo", eversivo sul piano etico e politico.
La polemica contro il liberalismo andrebbe aggiornata, il "liberalismo" attuale è un'ideologia libertaria e nichilista, nemica della cultura e della civiltà, che ha poco a che vedere con il liberalismo classico, ottocentesco, che si può far risalire per vari aspetti a pensatori politici come Montesquieu e Burke, massoni tutti e due, del tipo moderato.
P.
Z.
https://www.ilgiornale.it/news/politica/luttwak-ecco-pu-finire-guerra-2026996.html
Adesso la guerra deve finire con plebisciti nelle due regioni di Donestk e Luhansk”. È la soluzione prospettata dal politologo Edward Luttwak per porre fine al conflitto in Ucraina e riportare la pace nei territori invasi dalle truppe di Mosca.
Per il saggista romeno naturalizzato statunitense, intervenuto su Twitter, per muoversi in tal senso, però, è indispensabile che sia “gli spari che i movimenti di terra debbano finire”. Una sorta di pausa per favorire una soluzione diversa dalle operazioni belliche. Stesso discorso vale per le sanzioni adottate dall’Occidente contro la Russia. “Se sono sospese – spiega l’esperto di politica internazionale - i russi rispetteranno le regole”.
Curioso che un guerrafondaio superatlantista come Luttwak faccia apertamente queste dichiarazioni, andando contro i progetti della NATO (leggi USA) che operano per un prolungamento del conflitto e quindi una rescissione sempre più profonda nei rapporti tra Europa ed Est.
Forse stanno scoprendo che i loro piani stanno portando il mondo fuori dall'unipolarismo e stanno cercando un modo per evitarlo salvandosi la faccia?
15 agosto 1832
Sua Santità Gregorio XVI
Lettera Enciclica MIRARI VOS
La soluzione proposta da Luttwak è utopistica.
La Russia non mollerà la presa, a costo di rischiare l'impiego di atomiche tattiche (Dio non voglia), soprattutto dopo le ingenti perdite che ha avuto, non previste, in uomini e materiali.
La guerra può finire solo se si impone agli ucraini di accettare le richieste di Mosca, che priverebbero l'Ucraina di tutta la parte orientale e l'obbligherebbero alla neutralità in cambio del mantenimento dell'indipendenza. Forse i russi potrebbero restituire Kerson, ad ovest del Dniepr, a condizione che fosse smilitarizzata.
Viste le difficoltà, adesso i russi stanno facendo la guerra all'americana ovvero distruggendo preventivamente con i missili tutta la struttura "logistica" dell'avversario, compresa la struttura civile concernente l'agricoltura.
Un disastro epocale. Continuare ad illudere Zelensky di poter vincere la guerra con i nuovi armamenti profusi dagli USA è del tutto irresponsabile e folle. Continuando così dell'Ucraina non resterà pietra su pietra, come predetto dagli analisti più seri.
Miles
Di Giuseppe Angiuli
Il tempio satanico di Salem esprime tutto il suo sostegno ai nazisti ucraini. La crisi ucraina è stata fondamentale non solo da un punto di vista geopolitico per spostare gli assi delle relazioni internazionali e rimuovere definitivamente l'influenza del blocco atlantista. È stata fondamentale anche sotto il piano spirituale perché ha mostrato ancora una volta quali sono le idee e le forze oscure che muovono non solo i nazisti ucraini, che lasciano indietro tutti i loro manufatti satanici, ma anche la cabala ai massimi livelli. Ovunque vediamo riferimenti all'occultismo e ovunque vediamo dei feroci attacchi contro la cristianità, di cui quello del New York Times di ieri è soltanto l'ultimo di una lunga serie. Coloro che hanno governato il mondo per così tanto tempo ci hanno mostrato che tutta la loro devozione va al satanismo e a questa religione di morte che ha infettato tutto l'Occidente.
L'ultimo video autoprodotto di Zelensky (sembra che sia stato tolto, ma alcuni telegiornali hanno fatto a tempo a passarlo) ci mostra un disperato in preda a convulsioni, con gli occhi appannati e lucidi, evidentemente posseduto da sostanze stupefacenti e da cattivi spiriti (Putin, piaccia o no, ci aveva avvisato). L'Europa si è messa nelle mani di quest'uomo.
Andrea Sandri
È giallo sulla sparizione dalla rete di un breve video pubblicato a Pasqua sul canale ufficiale del ministero della Difesa ucraino che ritrae il presidente Volodymyr Zelensky mentre, con voce roca e impastata fa il punto sul conflitto.
Il video di Zelensky è apparso su Instagram all’alba del giorno del 17 aprile ed è rimasto in Rete pochissimo tempo. Il presidente ucraino, come potete vedere nel video che abbiamo recuperato su un canale Telegram, appare poco lucido, con frasi incerte nel quale dice che il popolo ucraino sconfiggerà tutti, perché gli ucraini sono “forti, laboriosi, grati, orgogliosi”, ma nello steso tempo si gira sulla sedia, sposta la telecamera sugli oggetti, e appare visibilmente alterato.
ADESSO VIENE IL BELLO …
Così diceva una canzonetta militare della guerra mondiale.
Si adatta molto bene in vista della fuoriuscita dai laboratori batteriologici nei sotterranei della acciaieria Azovstal a Mariupol, ormai in mano della Armata russa, di tanti Ufficiali NATO, anche italiani. Si scoprirà che questa banda di delinquenti, sotto comando dei democratici liberatori a stelle e strisce, preparavano armi chimiche di distruzione di massa. E Mariupol non è l'unico laboratorio chimico in Ucraina. Molti altri ancora ve ne sono e i Russi sanno bene dove si trovano.
Ci sarà ancora qualche giornalista straccione o qualche opportunista traditore che avrà il coraggio di ripetere che il Presidente Vladimir Putin é un aggressore?
Sarà interessante sentire cosà dirà lo sportellista bancario o il nostro amatissimo e stimatissimo Capo dello Stato (se gli sarà detto di parlare e cosa dire).
Augusto Sinagra
Scholz, dopo aver parlato con Biden nega armi pesanti a Kiev e dice no all'embargo UE sul gas russo. Per la sinistra tedesca, a differenza del PD, l'interesse nazionale è la priorità. In Italia la sinistra ci sta infilando in una guerra senza fine che distrugge la nostra economia.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Myrotvorets
democrazia, libertà di stampa e stato di diritto in Ucraina ...
Mariupol, acciaieria di Azovstal, teatro bollente della guerra in Ucraina. Questa zona industriale è da giorni di fatto l’ultimo baluardo della resistenza nella città sud-orientale del Paese. Un fortino eretto dal nucleo militare più discusso, il famigerato Battaglione Azov, che sarebbe in compagnia di civili inermi e sull’orlo del burrone. Accerchiati e bombardati, gli ucraini presenti nella struttura non hanno finora accettato la resa nonostante hanno visto le macerie aggiungersi colpo dopo colpo.
Così mentre Mariupol è ormai considerata presa dai russi – “la fine dell’operazione per liberare Mariupol è un successo”, ha riferito il presidente Vladimir Putin – quell’unico barlume gialloblù continua a restare cosa ucraina. Contestualmente alla rivendicazione trionfale sul controllo della città, il leader del Cremlino ha anche ordinato di annullare l’assalto “inopportuno” all’acciaieria. L’agenzia russa Tass riporta le parole pronunciate in un incontro con il ministro della Difesa Sergei Shoigu: “Non c’è bisogno di arrampicarsi in questa catacomba e strisciare sottoterra lungo queste strutture industriali”.
Il bunker regge, per il momento. Resta da comprendere le motivazioni che hanno portato le milizie ucraine a una difesa così strenua di un unico sito, circondato da un’intero territorio ormai occupato dai russi. Si è fatta largo, ad esempio, l’ipotesi della presenza di uno tra i diversi laboratori di biotecnologie made in Usa. Una versione nemmeno presa in considerazione dai cosiddetti professionisti dell’informazione, puntualmente riportata in diretta dal Prof. Alberto Contri. Questo il suo intervento a Un Giorno Speciale, insieme a Giovanni Frajese e Alessandro Meluzzi, ai microfoni di Fabio Duranti.
Due deputati dell’opposizione ucraina, tempo fa, avevano denunciato e avevano chiesto che Zelensky chiarisse come mai ci sono 20 laboratori di biotecnologie in Ucraina. In particolare là sotto (acciaieria di Azovstal, ndr.) con anche centinaia di medici, specialisti, militari provenienti da tutti i Paesi della Nato. Almeno citiamola come ipotesi.
Mi meraviglio che non ce ne sia uno che avesse detto almeno un’ipotesi, un ‘se allora fosse vero che c’è un laboratorio là sotto?’. Abbiamo testimonianze da tutte le parti. C’è un bellissimo articolo di Ruggiero Capone che scrive nei dettagli cosa c’è là sotto. Anche Maurizio Blondet e tanti altri. Sono complottisti? Va bene, perché allora non vogliono che si arrendano? È paradossale. Sono stati intercettati quelli del Battaglione Azov che chiedono a Zelensky di volersi arrendere, lui ha detto no. Preferisce che vengano sepolti lì sotto”.
La guerra segna la nascita della nuova Europa (o Eurabia?). Per sostituire il gas russo, l'Italia si affida a due grandi paesi islamici: uno che come scrive Le Figaro "dovrebbe far paura all'Europa", che costruisce il più alto minareto del mondo, musulmano al 99,9 per cento e dove ufficialmente non ci sono cristiani nativi, che fa un milione di bambini all'anno (pronti a emigrare in Europa), il terzo paese a finanziare più moschee in Francia, che userà i proventi del gas per islamizzare le società europee e che l’ultima volta che ha lasciato votare hanno vinto i tagliagole contro cui fu fatto un golpe seguito da 100.000 morti sgozzati come polli che si ungevano il collo per soffrire meno; l'altro che, come denuncia un nuovo rapporto al Parlamento inglese, "sta preparando la pulizia etnico-religiosa degli Armeni nel silenzio occidentale". Un film già visto, quando negli anni '70 il Belgio, in un'altra crisi energetica, strinse il patto con i sauditi. E sappiamo com'è finita...
È un’altra delle cose che ho sostenuto sin dal primo giorno: è errato adottare il criterio morale per approcciarsi alla questione ucraina.
Ho scritto: “Nessuno è innocente”. Ho dunque privilegiato l’unico approccio alternativo, quello geopolitico.
Ero in errore? Sto ancora errando? Ad oggi sono convinto di no.
Perché se oggi le morti dei civili, dei bambini, la distruzione delle case, delle scuole, i bombardamenti delle chiese e degli ospedali fanno orrore e devono fare orrore, allora chi ha un animo onesto e una mente libera deve sostenere che l’orrore in Ucraina è iniziato 8 anni fa e a subirlo erano i civili e i bambini a cui l’Occidente non ha dato voce, anzi ha addirittura favorito l’avvento e poi sostenuto gli autori dell’orrore.
Chi è l’aggressore? Chi l’aggredito? Chi il difensore? Se si assume che la guerra è iniziata nel 2014, allora diventa chiaro come rispondere a questi interrogativi diventa più complicato.
Per fornire una prospettiva aggiuntiva a quella che l’informazione italiana amministra in dosi generosissime, condivido un reportage che oggi ha almeno un merito indiscutibile, non essere influenzato dai fatti di queste settimane, essendo stato realizzato nel 2015. (Renzo Puccetti)
Le stagioni del Donbass
https://m.youtube.com/watch?v=C6i5XvUfbcw
Tutti i popoli europei sono stati assurdamente scaraventati dai loro governanti all'interno di una guerra civile ucraina che dura da molti anni e che doveva e poteva essere risolta dai politici e cittadini ucraini con referendum e con sagge decisioni politiche, come è stato per molti altri Stati e parti di Stati nella storia. Dopo, i dirigenti della Nato, specie Usa, e la Russia han fatto male il resto. Ma è sempre più evidente che noi dovevamo e dobbiamo solo dar aiuti umanitari, e non prendere parte a questo conflitto interno tra ucraini antirussi e ucraini filorussi.
Finalmente una mente lucida:
"...Il problema è che USA e Nato stanno armando l'Ucraina affinché vada fino in fondo con la guerra, e non perché sia più forte in una trattativa con Mosca.
Questo è inaccettabile ......
"...Penso che in molti abbiano smarrito la saggezza e qualcuno sicuramente anche il lume della ragione.
Mi riferisco a quegli attori che potrebbero e dovrebbero promuovere per primi negoziati di pace seri e strutturati, in particolar modo Stati Uniti, Nato, Polonia e Paesi baltici. Questi dovrebbero cercare di indirizzare Zelensky, renderlo più ricettivo e malleabile, invece lo stanno fomentando, incitando ed armando
Aloisius
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