Certe volte non dico la verità, non la dico neanche a me stesso, la taccio e la esorcizzo. Perché mi fa tremare. E allora mi attacco al risvolto più ottimistico che anche il più irrealistico.
Ad un certo punto bisogna liberarsi da questo tumulto dentro, e ammetterla la verità.
Quella verità che hai imparato a riconoscere studiando e collezionando le costanti storiche, perché la storia umana non è che un ciclo e riciclo di se stessa; gli uomini, dall'Antica Grecia ad oggi, tolte le tecnologie, non sono altro che quelli di sempre.
Quella verità che abbiamo imparato a decifrare nella semantofobia del linguaggio del potere occidentale che bandisce le parole che evocano fantasmi e le sostituisce con termini che indicano il contrario anche se servono alla medesima cosa: evocare le forze oscure.
Quella verità sulla quale quelli della mia generazione si sono affacciati al primo accenno di adolescenza prima del primo pelo pubico con una Guerra del Golfo, e poi non è più finita e il teatro ha replicato ininterrottamente lo stesso spettacolo per 30 anni e solo adesso ci rendiamo conto che sono stati 30 anni di guerre.
Quella verità alla quale non puoi più non guardare facendo la summa di tutte le irruzioni del divino sulla terra che apparentemente divergenti in principio solo ora paurosamente convergono tutte e tutto si fa più chiaro.
Quella verità delle costanti che ti rivela che Mammona è il dio del mondo e quando tiri fuori la questione della "moneta unica" la sola che ha diritto di stare sul mercato, la moneta con l'effige dell'imperatore con la quale governi la sazietà e la fame dei popoli a tuo piacimento, e ci contrapponi la moneta nascente dei "barbari", allora sai che è il punto di non ritorno e tutto è finito, il baratro si è aperto sotto i tuoi piedi.
E allora diciamola questa verità dei fatti. La verità è che ci sarà una guerra mondiale, non sappiamo se sarà nucleare ma nulla osta, dipende da quanto risulterà faticosa. Ci sarà la guerra perché gli Stati Uniti dopo una lotta intestina interna tra fazioni di guerrafondai e prudenti, i guerrafondai sono riusciti a portare dalla loro la lancetta presidenziale. La guerra l'hanno già decisa e stanno armando l'Europa, da mandare avanti. Aspettano solo a creare il giusto contesto "morale" per renderla ufficiale.
Ci sarà una guerra mondiale che non sappiamo quali effetti avrà e cosa ne sopravviverà; non sappiamo nemmeno quali sono gli effetti duraturi e devastanti dell'uso del nucleare. Ammesso ci serva: perché tutte le profezie... lasciamo stare. L'Anticristo è qui. Le porte dell'inferno sono spalancate, il mondo si è aperto come "sesamo" a un suo accenno di guerra. Una delirante vento di morte e dissoluzione soffia fortissimo sul mondo, tutto è subissato da questa diuturna nenia di morte, da questa macabra danza che invoca pioggia nucleare a dissetare i popoli.
È in gioco la leadership solitaria, economica e politica degli Stati Uniti. Mai giunti così vicini a vederla ridimensionata e compromessa. Nessun impero si lascia strappare lo scettro senza prima aver scatenato tutta la sua potenza distruttiva. E in questa guerra si andrà sino in fondo, perché perderla sarebbe peggio della morte e allora varrà la logica del "muoia sansone e tutti i filistei".
Non valeva la pena nemmeno scriverne, se ne scrivo è perché ogni speranza umana è perduta, tranne una: che il Cielo e la Regina del Cielo sapendo quanto ormai è evidente a chi sa leggere nelle pieghe della storia, e cioè che siamo giunti al capitolo ultimo, intervenga cambiando il corso delle cose.
Non c'è niente altro, resta soltanto il Cuore Immacolato di Maria.
Pregare. Non resta altro. (Antonio Margheriti)
92 commenti:
Sono contentissimo di rileggere il Mastino.
Anni fa interagivo con la sua sagacia e il suo entusiasmo a volte amaro, altre acido.
In nome di quei trascorsi mi permetto di correggerlo: gli USA non sono "uno".
Ce ne sono almeno due e ad essere in procinto di perdere potere non saranno gli USA in toto.
Gli USA, quasi un destino, non sono così uniti sono anche stati usati.
L'America ha tutto per stare bene anche senza doversi fare garante dei traffici del globo.
Poi c'è la parte "deep", la stessa che fa danno in ogni contesto, per esempio nella Chiesa.
Che je frega ar parroco de borgata del sinodo sulla sinodalità che sinodaleggia? Eppure...
Giustissimo. Bisogna saoer distinguere, oggi più che mai. La Russia petenne non è l'URSS. Analogamente gli USA di Biden, Obama eccetera non sono l'America del buon tempo antico e delle solide virtù di cui ci danno l'idea i film di John Ford.
Quelli che propongono lo stop immediato al flusso del gas russo senza una alternativa fornitura di energia che porterebbe alla distruzione della imprese industriali italiane con perdita di milioni di posti di lavoro, dovrebbero subire l'interruzione del flusso del bonifico mensile che ricevono puntualmente.
La voglia di Zelensky di trascinare il mondo intero in un conflitto armato con la Russia è fin troppo evidente sin dall'inizio di questa guerra. Anche con tutte le armi, i soldi, l'addestramento che gli USA e l'Europa possono fornire, lui e i suoi sanno benissimo che l'Ucraina da sola sul campo potrebbe metterci anni, forse un decennio, per liberarsi dei russi. Più o meno quello che ci hanno messo i jihadisti in Afghanistan, nonostante il sostegno degli USA e dei paesi del Golfo. Per vincere, e in fretta, è imperativo che i paesi occidentali comincino a implementare una No-Fly zone e a mandare aerei e truppe. Il che significa, appunto, entrare in guerra con la Russia, cosa che giustamente in tanti sono restii a fare. Per questo, più che i russi e la loro minaccia nucleare mi spaventa quello che potrebbero fare gli ucraini per sollecitare e giustificare una discesa in campo a loro fianco. Partendo dall'idea che il fine giustifica i mezzi, non escludo che possano autoinfliggersi un massacro, un attacco chimico o persino un incidente nucleare. Quanto basta per far indignare e intervenire gli occidentali. E' a questo che dobbiamo stare attenti: a non farci trascinare, con l'inganno, in qualcosa che può facilmente degenerare in una Terza Guerra Mondiale quando potrebbe rimanere, al massimo, un conflitto regionale.
Non è espellendo diplomatici che si arriva alla pace ma attraverso la mediazione ed il dialogo.
In un passato non troppo lontano l’Italia sarebbe stata protagonista nella mediazione internazionale, spesso lo siamo stati anche tra Stati Uniti e Unione Sovietica, adesso siamo diventati gli zerbini dei dem USA e dei tecnocrati EU
Cito Antonio Margheriti :
Mi affido alla Madonna, chiedo protezione speciale per la Russia, circondata da cani famelici che vogliono sbranarla, ma devo ritirarmi dall'occuparmi di questo conflitto cercando nel mio piccolo anche io di fare controinformazione, anzi di dire qualche verità, perché ho chiara la sua importanza decisiva per il nostro futuro, rappresenta una svolta in un senso o nell'altro: il potere incontrastato dell'impero ideologico degli Stati Uniti che si estenderà su tutta la terra nel breve volgere di pochi anni, con la perdita progressiva della nostra libertà, indipendenza, della nostra cultura, o il mondo che diventa multipolare, salvando gli stati sovrani e nazionali, mantenendo ciascuno la sua cultura.
Orwell 1984 o non Orwell. Questo è.
Mi ritiro perché mi ha creato troppa ansia, troppo patimento e ne risente il mio equilibrio, fisico anzitutto, con l'ansia che sta facendosi anche insonnia e incubo; le giornate che diventano amare e angosciose.
Visto che in fondo non posso fare niente di realmente incisivo, ho la sola opzione di ricordare a Maria che la Russia le è consacrata. Tutte le Russie. E i suoi mali ormai hanno emigrato e trovato casa altrove, anche se le si stanno adesso ritorcendo comunque contro.
FINIS
P.S.
aggiornatemi solo in caso di buone notizie.
Lo capisco. È un momento terribile, soprattutto perché, oltre alla cruda realtà della nostra decadenza, dobbiamo subire il bombardamento mediatico asfissiante e distorcente dell'altra campana, che è insopportabile, anche riducendolo al minimo indispensabile. E soprattutto si sta facendo sempre più minaccioso e dunque rischioso. Ci soccorre la fede, certo. Ma è dura e abbiamo molto da soffrire e offrire, su tutti i fronti... Restiamo uniti nella preghiera e nella condivisione e cerchiamo di fare della nostra rete virtuale una rete concreta il più possibile in base alla situazione di ognuno.
Domani approfondiremo il Comitato Liberi in Veritate, nato in adesione all’appello antiglobalista lanciato da Mons. Viganò
A proposito di verità sulla guerra in corso.
In questa vicenda dei presunti massacri commessi dai russi in Ucraina, ciò che dovrebbe far insospettire chiunque è la velocità con la quale si è stabilito che i russi hanno commesso crimini di guerra e che occorrono nuove sanzioni nonché un processo contro Putin: tutto questo in tre giorni. Situazioni del genere, non richiedono almeno qualche settimana per stabilire intanto l'entità di quello che è successo, se è successo? Non si possono escludere episodi crudeli nei confronti di civili o di prigionieri, da una parte e dall'altra. La guerra è guerra. Ma qui ci si è messi subito a parlare di genocidio e di Norinberga!
C'è poi l'altro aspetto: il sindaco del luogo dei supposti massacri che nei primi tre giorni di libertà non ne parla affatto. La notizia-bomba comincia ad esser diffusa solo dopo 3 giorni. E la famosa fossa comune vicino alla Chiesa, diceva il Giornale, secondo un giornale inglese sarebbe stata scavata inizialmente tempo fa dai residenti come latrina (mancando l'elettricità manca l'acqua e i gabinetti non funzionano). Insomma, ci vorrebbe il tempo necessario per verificare tante cose. Ma la verità, ancora una volta, non interessa a nessuno.
Domina la politica, della peggior specie.
Codardia impressionante dei vari statisti europei (francesi, tedeschi, italiani etc, con l'eccezione di Orban) che non hanno il coraggio di richiamare all'ordine l'esaltato di Kiev (o forse si dovrebbe dire l'ossesso di Kiev, che ci bombarda impunemente ogni giorno con insulti, ordini, piani, perentorie richieste).
Ma che vuole questo, se la guerra è colpa sua? Perché non ha accettato gli anni scorsi la ripetuta richiesta dei russi di render neutrale l'Ucraina, sul tipo della Finlandia? Perché si è prestato al demenziale piano americano di fare dell'Ucraina una armatissima testa di ponte nato dentro le pianure russe a qualche centinaio di km solamente da Mosca?
Abbiamo una dirigenza europea che si sta facendo trascinare da un attore d'avanspettacolo prestato alla politica verso una micidiale guerra con la Russia, il tutto con la benedizione dell'America di Biden!! Questa la situazione.
Si attendono anche risultati dalla Consacrazione della Russia fatta da Bergoglio? Più che proteggerci dalla Russia dovrebbe proteggere la Russia dai suoi tanti e come pare meglio armati nemici.
Z.
Francesco Agnoli:
LE SANZIONI
Ogni giorno sanzioni nuove, ma perchè?
Per fermare la guerra, si dice. E qualcuno ci crede davvero.
Però la storia insegna che le sanzioni non servono a fermare la guerra nè ad indebolire i governi che le subiscono, dittatoriali o meno che siano, anzi!
1) sanzioni del 1918 sulla Germania, portarono prima alla crisi del paese poi all'ascesa del nazionalsocialismo. La Germania era certamente colpevole per la I guerra mondiale, ma le sanzioni, nelle intenzioni di chi le impose, volevano impedire la ripresa del paese e garantire a Francia e Inghilterra il dominio in Europa. Funzionarono malino, perchè innescarono una bomba nel cuore dell'Europa.
2) sanzioni contro l'Italia, dopo l'iniqua aggressione dell'Etiopia, nel 1935. Venivano da i due paesi più colonialisti del mondo, Francia ed Inghilterra. Furono dunque l'ipocrisia eratta a sistema, come diceva il mio prof del liceo. Come effetto ebbero quello di consegnare l'Italia tra le braccia di Hitler. Infatti sino a quel momento il duce aveva portato avanti una politica estera anti-tedesca e vicina a Londra e Parigi, alleati della I. Dopo le sanzioni cambiò tutto e il regime peggiorò ulteriormente.
3) le sanzioni a Cuba, all'Afganistan, all'Irak, alla Russia stessa, in tutti questi anni non hanno mai indebolito i governi sanzionati, ma, semmai, affamato i popoli. E sono servite a pilotare l'economia dove si voleva pilotarla.
Dunque: le sanzioni - anche quando avrebbero ragion d'essere, ma solo se efficaci- fanno male solo ai popoli, non fermano le guerre, ma semmai le inaspriscono. Non si conosce alcuna trattativa diplomatica al mondo che possa nascere in questo modo.
Molto più saggi di noi, a Vienna, nel 1815 si decise di chiudere i conti con 23 anni di guerre criminali francesi e napoleoniche senza umiliare la Francia.
Non sono passate neanche 24 ore dalla denuncia del presunto crimine di guerra russo a Bucha che già Repubblica titola, imbeccata da Kiev, che ad Irpin ci sarebbero state "Torture di massa sui bambini".
Ricordiamo l'immagine dei soldati di Saddam "che strappavano i bimbi dalle incubatrici, gettandoli per terra a morire". Era tutto falso. Frutto di una campagna costruita a tavolino da un'agenzia mediatica americana che ha usato la figlia dell'ambasciatore Kuwaitiano negli USA come comparsa, facendole persino cambiare accento.
Ecco perché dico: tutto è possibile, e se fosse, i responsabili dovranno pagarla cara. Però prima di berci anche le cose più assurde come Verità rivelate solo perché le hanno sostenute gli aggrediti, pensiamoci molto - ma molto - bene. Soprattutto se gli aggrediti hanno come Presidente un attore che ha nominato capo dei Servizi il produttore della serie di cui era protagonista.
Oggi in tre classi del biennio iti, circa 60 alunni, ho chiesto di scrivere perché è scoppiata la guerra in Ucraina e che fare ora.
Ebbene, tutti, dico tutti, pur con stile diverso, mi han scritto che la Russia ha grave torto ad averla iniziata , ma zelensky è folle sia a continuarla perché così aumenta solo le sofferenze degli ucraini, e sia addirittura a cercare di coinvolgere altri paesi perché così scoppia la terza guerra mondiale, e deve responsabilmente arrendersi.
Inoltre tutti mi han scritto che la Russia non attaccherà altri Stati e l'Italia non deve dare armi all'Ucraina perché si aumenta la guerra, ma solo aiuti al popolo.
È una piccola conferma della ragionevolezza e umanità del popolo italiano rivelata da tutti i sondaggi, in totale contrasto con il bellicismo irragionevole e disumano di quasi tutti i politici italiani e occidentali
CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE
Se provo a distogliermi dalla certezza dell'orrore, la cosa che mi fa male non sono gli insulti, ma certe piccole notizie. A Nikolajevka, oblast russo al confine ucraino, qualcuno ha vergato una Z – simbolo dell’aggressione russa – sul ponte costruito dagli alpini, che ritornano nei luoghi della ritirata facendo del bene. Chi avesse visto lapidi e celebrazioni sa che i russi, parlando dell’invasione subita nella seconda guerra mondiale, scrivono sempre “i tedeschi e i fascisti”, mai gli italiani, come a salvare un affetto che ci assolve. Evidentemente, si avvia a non essere più cosi: risentimenti, sanzioni, espulsioni, la china della guerra. Già, gli insulti di chi combatte da casa.
Il più gentile è Capezzone, e gliene sono grato. Ma c’è anche chi, come un certo Giuliano Cazzola (una vita nella Cgil, poi nel Partito socialista, poi nel Partito della Libertà), dice di provare disprezzo per me. E, per qualcuno che contesta con rispetto, tanti che mi accusano di percepire rubli, o peggio. “Porco”, “servo viscido del Cremlino”: la brigata del Bene è affamata di unanimismo, di conformismo, di silenzio. Bullismo di combattenti da tastiera, e un misto di ingenuità, ignoranza del passato, bisogno di credere qualcosa, qualsiasi cosa, e paura del dubbio. Non sarà questo a farmi perdere, da vecchio, il vecchio vizio di dire le cose che penso. L’ho fatto in ogni redazione in cui sono stato, in ogni conflitto che ho seguito: difficile reclutarmi. Sono fermo a un giudizio: la Russia è l’aggressore, l’Ucraina è l’aggredito. Sul come ci siamo arrivati, ci sarà tempo di discutere. Sono fermo a un obbiettivo: la guerra va fermata, bisogna negoziare. Ero contrario all’invio di armi, ma resto perplesso vedendo i vecchi carri cechi che viaggiano verso l’Ucraina: sono tombe ambulanti. Sono fedele a un principio: dubitare sempre, anche quando ti accusano di intelligenza con il nemico, anche quando sei solo: l’ho fatto con i miskitos del Nicaragua, l’ho fatto con i marielitos di Cuba, l’ho fatto con le foibe o con i marò, con Abu Ghraib e Fabrizio Quattrocchi, con i bambini uccisi in Libano e con la Chiesa della Natività. E dovrei adesso fare a meno di chiedere come mai nelle foto satellitari del New York Times, che vogliono essere del 19 marzo, non c’è la neve, che quel giorno a Bucha c’era ? Dovrei rinunciare a interrogarmi sulla conservazione stupefacente di quei cadaveri per più di venti giorni sull’asfalto ? Dovrei non meravigliarmi che il 2 aprile l’operazione del battaglione speciale Safari viene presentata come un pulizia di sabotatori e collaborazionisti ? La scoperta dei morti di Bucha (non quelli delle fosse comuni, note da tempo, e delle vittime dei russi durante gli scontri e l'occupazione, no i morti che hanno sdegnato il mondo, presentati come il sanguinoso congedo dei russi in ritirata) incomincia il 3 aprile e diventa globale il 4.
...segue
Ieri tgcom24 ha echeggiato una specie di gioco al massacro denunciato dal sindaco di Bucha: hanno fatto un safari con i civili. Paragone strano perché Safari è il battaglione speciale che come vedete il 2 aprile inizia un’operazione sì, di bonifica esplosivi e quant’altro ma anche di repulisti di sabotatori. Dove sono finiti i sabotatori ? Non ne hanno trovato nessuno ? O forse solo quel cadavere che ieri è apparso sullo schermo alle spalle di Giordano, ma lui non se ne è accorto, che ha ancora il bracciale bianco dei filorussi ? E’ una fonte ucraina, quel giornale, non la Tass. SE c'erano sabotatori che fine hanno fatto ?
Ho solo un sospetto, e quello, invece, non è dimostrabile. Che ci stiano reclutando a una guerra lunga e costosa – in termine di vite, innanzitutto, e questo richieda -come dire ? - una spinta su spalle riluttanti. La Gran Bretagna ha rifiutato di discutere Bucha in Consiglio di Sicurezza, come aveva richiesto la Russia. Ho la sensazione che Bucha sia usurata da troppi dubbi, e la stampa inglese già ci abitua al nome di Borodyanka. Ma proprio così vecchi dobbiamo mandarli i carrarmati ? Ma siamo così insensibili all’orrore ? La guerra è questo: orrore tirato per la giacca. escalation strappata ai cuori. Ovviamente non posto l’immagine di un uomo riverso con un fazzoletto bianco al braccio, perché non so da dove venga, e come sia stato ucciso. Né le immagini di una uccisione in punta di coltello di un prigioniero russo o un civile, si capiscono solo le urla. Né i 267 marines ucraini che si sono arresi a Mariupol. Dove secondo alcuni vi sarebbero ufficiali Nato intrappolati con il battaglione Azov. E l’altra propaganda, in fondo.
Secondo me l'Occidente ha paura di Z. ed esegue tutto quello che egli chiede perché li ricatta. Non oso pensare che tipo di segreti conosca di tutti i "migliori" di UE e USA.
Film già visto in altre situazioni e ultimamente col Covid e vaccino. Credo che le persone ragionevoli abbiano capito che tutta questa martellante propaganda serve per preparare la popolazione e imporre così la guerra presentandola come 'necessaria'...
Salvatore Canto
Francesco Agnoli
PD, il partito della guerra
In questi giorni il partito più guerrafondaio è il PD.
A seguire FDI. Dei 5 stelle non mi occupo perché gestiscono come sempre tutto e il suo contrario ( vedi Di Maio e Conte).
Il PD che nacque, come tutti ricordano, dal PCi più la sinistra DC, cioè dal partito più filo russo, e dalla parte della DC meno atlantista. Stupirsi?
Non direi. Se ieri veneravano Stalin e oggi demonizzano Putin, è altrettanto vero che ieri non volevano l' Europa e oggi la divinizzano.
Soprattutto va ricordato che i referenti dei Dem nostrani sono i Dem americani, cioè il partito più interventista degli Usa (forse la vocazione del PD è di fare i servi, ieri di Mosca, oggi di Washington).
Quella che stiamo vivendo è la seconda guerra in Europa dopo la caduta del muro.
La prima fu contro la Serbia filorussa. Al governo, in Italia, c'era il comunista D' Alema, e la sinistra regnava dovunque: oltre a D' Alema, Clinton, Blair e Schroder.
Dopo la guerra, che distrusse ponti, industrie ed uccise civili in gran numero ( un missile Nato uccise in una sola volta circa 70 kossovari), in un libro intervista del 1999 con Federico Rampini, D' Alema, dovendo giustificare di essere sceso in guerra contro un altro comunista come lui, Milosevic, cominciò così:" il mio grande problema era il rapporto con gli Usa, il loro giudizio". In quello stesso libro D' Alema aggiungeva : " l' opinione pubblica russa era avvelenata dai sentimenti antioccidentali. Le minacce della Nato erano vissute come un' arroganza dell' Occidente. Non bisogna sottovalutare la frustrazione di una ex superpotenza che ha tuttora un grande arsenale militare e si sente gettata ai margini della politica mondiale. È un sentimento che nacque fin dalla guerra del Golfo".
Si veda anche: https://www.la7.it/content/quirico-la-stampa-biden-non-ha-alcuna-intenzione-di-trattare-gli-stati-uniti-vogliono-solo-la-caduta
Pino Cabras
Il quotidiano La Verità oggi riporta un mio commento sulla decisione della Farnesina di espellere una trentina di diplomatici russi:
"Di Maio segue passivamente la corrente oggi dominante nello spazio europeo senza valutare i nostri interessi nazionali. La decisione riduce ulteriormente i margini negoziali e diplomatici e pone anche l'Italia sul piano inclinato che porta a una guerra più vasta, duratura e devastante.
Le classi dirigenti del continente stanno 'suicidando' il ruolo europeo nella globalizzazione al prezzo di un trauma economico potenzialmente catastrofico.
La rottura con Mosca, oggi diplomatica e domani economica, non significa diventare più indipendenti, bensì più vassalli dentro una comunità di stati dove gli interessi italiani non conteranno."
Anche perché, con buona pace di una certa categoria, quasi nessuno dei protagonisti della rivoluzione d'Ottobre era di etnia russa, ma piuttosto...
Si è deciso di sanzionare una potenza che ha in mano tutto l’approvigionamento energetico dell’Europa Occidentale. Difficile credere che siano così sprovveduti.
Più facile pensare che vogliano affamare la popolazione.
Quasi nessuno dei protagonisti della Riv d'Ottobre era russo..
Lenin (Vladimir Ilic Ulianov) era russo, Stalin era georgiano ma si considerava russo. Molti erano gli ebrei nei quadri bolscevichi ma anche nei partiti loro ferocemente avversi, come i socialisti rivoluzionari.
Lo stesso Kerenski, capo del governo nato dalla Rivoluzione di Marzo (Febbraio) era un avvocato ebreo. Si salvò per miracolo dai bolscevichi, fuggendo travestito da donna, si dice.
Raggiunta una certa emancipazione in Russia, i figli della borghesia ebraica erano approdati alle scuole e università dell'impero, partecipando in gran numero alla componente libertaria e rivoluzionaria che dominava tra i giovani dell'epoca, quale che fosse la loro etnia. Il clima di violenza non fu creato dai bolscevichi, imperava da decenni, con il terrorismo alimentato dai socialisti rivoluzinari detti narodniki (popolari, da narod, popolo). Si è scoperto dopo il crollo dell'Urss, dai documenti, nei decenni precedenti la rivoluzione, furono giustiziati circa 30.000 terroristi, i quali però avevano ucciso circa 15.000 tra rivoluzionari e poliziotti (citazione a memoria).
L'alto numero di ebrei tra i rivoluzionari alimentò l'antisemitismo ma rappresenntare la rivoluzione russa come il prodotto di un "complotto ebraico" mondiale è tesi stantia e poco seria. La Monarchia in Russia cadde anche perché si era delegittimata ampiamente, circondandosi di un ambiente di falso misticismo (profeti, profetesse, pseudomistici, guaritori etc), che ne aveva fatto una specie di corte dei miracoli, incapace di una valutazione realistica, anche per colpa dell'influenza deleteria della zarina, tedesca di nascita e politicamente negata.
Questo va detto, visto he si parla tanto di "verità", di restare aderenti ai fatti, di dover dire solo la verità senza indulgere a miti. Dall'estate del 1916 si profilavano ormai la disfatta militare e il collasso economico-produttivo, le forze dei moderati, allora prevalenti (i c.d. Cadetti), pregavano lo zar di fare della Duma un parlamento stabile, di concedere una costituzione anche conservatrice, in tal mondo facendo condividere alle forze politiche le responsabilità e conseguenze della sconfitta, che invece sarebbe ricaduta interamente sulle spalle dell'autocrazia, dello zar.
Ma Nicola, niente, sostenuto dalla zarina, fervida apologeta dell'assolutismo più integrale.
Dispiace dover fare queste critiche, pensando all'atroce ed ingiusta fine della famiglia imperiale, assassinata su ordine (segreto) di Lenin e Sverdlov, alla maniera dei gangsters. Ma la verità storica va rispettata.
H.
Errata corrige.
Invece di "ucciso circa 15.000 tra rivoluzionari e poliziotti" bisogna leggere: "ucciso circa 15.000 tra funzionari e poliziotti". Grazie.
H.
Un fattore importante è stata la diffusione del francese, del tedesco e del'inglese, ma in modo particolare del francese, a corte e nella aristocrazia alta e bassa. La diffusione del francese insieme ai viaggi all'estero hanno veicolato tutto un bagaglio di pensieri e dottrine che non nasceva in Russia, ma che in Russia si diffondeva e fermentava a modo suo.
"Nulla è perduto con la pace, tutto è perduto con la guerra" (Può XII). Forse non conosceva, Pio XII, le ragioni degli uni e degli altri ? Forse non conosceva la dottrina della "guerra giusta"? Anche oggi ci ricorda che contrapporre torti a torti, stragi a stragi ecc non serve ad altro che ad aumentare torti e stragi.
L' unica speranza è la pace, che passa anche dal perdono. Sembra utopia ma è solo l' unica possibilità per il mondo di non precipitare nella terza guerra mondiale. Le aggressioni, le stragi, le sanzioni, l' espulsioni reciproche di diplomatici sono un vortice che travolgerà tutti.
Dicono che VZ sia seguito da un notissimo sceneggiatore di film hollywoodiani, che gli cura l'immagine, l'espressività e gli abiti da indossare, oltre a scrivergli i testi, così, tanto per, ovvio che le sanzioni saranno non un boomerang, ma una mannaia tagliateste per noi italioti, soprattutto, anche Bonomi si dice preoccupato per l'economia e le possibili chiusure di molte fabbriche, bentornato a bordo, stato in vacanza? La Grecia ha finito di pagare il debito 2 anni prima del previsto, quindi risparmia circa 240 mld. di €, ma, ma, secondo un corrispondente del posto, il paese, specie all'interno è alla fame, e messo come quando il tutto esplose, si spera nel turismo delle isole, dopo 3 anni di stop, ma le prospettive non sono certo incoraggianti, leggo al volo che JMB abbia ordinato la copertura di tutte le immagini sacre ivi compresi i crocefissi per la sua visita a Malta, il tutto per non turbare i mussulmani, che in questo periodo celebrano il Ramadan.........
Sacrosante parole di Pio XII. Ma la pace si basa sulla giustizia, il governo russo è stato posto nella necessità di difendere il popolo russo, suo imprescindibile dovere. La finestra temporale in cui agire di forza , dopo il fallimento doloso di ogni margine negoziale, era stretta. Non sono i Russi caduti nella trappola, la conoscevano e avevano tentato per anni di evitarla , ma ormai non c'era alternativa
Il lecito, il doveroso e l’opportuno sono tre concetti distinti.
La consapevolezza di tali distinzioni è un requisito cognitivo indispensabile per ragionare sul conflitto russo-ucraino (Antonio Caragliu)
https://www.ilgolfo24.it/frasi-pro-putin-chiesta-la-revoca-del-premio-ischia-per-toni-capuozzo/
Toni Capuozzo:
Pronto a restituirlo. Datemi il tempo di ritrovarlo. DHL va bene ? Chiedo solo piccola rettifica: non erano frasi pro Putin. Pro ricerca della verità, piuttosto.
Di Maio è andato in Azerbaijan a negoziare l'incremento delle forniture di gas attraverso il gasdotto TAP, lo stesso contro il quale il M5S di Di Maio si è battuto fino all'altro giorno. Se non bastasse sul piatto della coerenza, l'Azerbaijan è anche il Paese che bombarda gli armeni in Artsakh.
Evidentemente con i nostri soldi c'è chi può essere bombardato e chi no, ma questo lo avevamo capito già quando abbiamo venduto milioni di euro di armi ai sauditi che massacrano gli yemeniti nel silenzio generale.
Che vergogna!
Ecco che arriva il ruolo dell’intelligence che porta avanti il suo malvagio piano, un gruppo di questi uccelli migratori viene “messo in cattività”, digitalizzato e dotato di una capsula contenente patogeni da controllare tramite computer, quindi gli uccelli vengono nuovamente rilasciati per raggiungere gli stormi migratori nei paesi in cui si pianifica di causare “il danno”.
https://www.marcotosatti.com/2022/04/06/russia-ucraina-ramonet-le-monde-indagine-internazionale-sui-bio-lab-usa/
NON VOGLIO VEDERLO
Mi trattengo. Come tutti posso commettere degli errori, ma ci sono errori che so di non voler fare. Ho davanti un video, girato nei dintorni di Bucha, di un’imboscata ucraina a un gruppo di soldati russi in ritirata. I soldati russi sono a terra, e dalle pozzanghere di sangue e dalla gola di qualcuno si capisce che sono stati sgozzati. Gli ucraini si aggirano tra loro, uno a terra muove un braccio, gli sparano. E’ la scena di un piccolo crimine di guerra. Che senso ha mostrarla ? Entrare nella curva delle tifoserie contrapposte ? Far vedere che gli ucraini, per quanto aggrediti, non sono dei boy scout ? Bilanciare il piatto dei crimini commessi ? Lo conservo, quel filmato. perché si vedono i volti degli autori, fieri, mentre dicono “Gloria all’Ucraina”, e magari un giorno ci sarà una piccola inchiesta (il video è loro, non è rubato, è esibizione tronfia). No, non aggiunge nulla che io già non sappia: la guerra peggiora tutti, giorno dopo giorno, e anche se agli ignoranti sfugge, in guerra i nemici tendono ad assomigliarsi, alla fine: odio e paura, vendetta per l’amico ucciso, perdita dell’innocenza.
Non mi trattengo, invece, dal fare altre domande. Perché non è stata coinvolta, sulla scena del massacro di Bucha, la Croce Rossa Internazionale ? Lo sanno tutti che è il primo passo per denunciare un crimine, fare i rilievi, raccogliere testimonianze indipendenti. Una svista ? Il timore che vedessero, ad esempio la scena che vi ho descritto prima ? O che facessero domande indiscrete ?
Ho postato ieri il giornale ucraino che il 2 aprile annunciava un’operazione dei corpi speciali per stanare sabotatori e collaborazionisti dei russi. Com’è finita ? I giornalisti andati sul posto lo hanno chiesto, se lo sono chiesti ? Nessuno risponde-
C’è una documentazione, piuttosto sofisticata, che circola in rete che dimostrerebbe che la famosa foto satellitare del New York Times sarebbe stata scattata il 1 aprile. Non mi interessa molto perché se pure fosse stata scattata il 19 marzo non esiste che dei corpi restino all’aperto per quasi quindici giorni conservati in quel modo. Il New York Times fa il suo mestiere. Lo fa anche il Corriere della Sera. Non gli passa per la testa che sia improbabile che i corpi siano rimasti in strada 15 giorni. Ma avete mai visto il luogo di un massacro, anche dopo soli 2 giorni ? Torno a domandare: dando per certo che i russi durante l’occupazione di Bucha hanno ucciso e commesso crimini, testimoniati dalle fosse comuni, dove i cittadini di Bucha hanno sepolto i loro morti sfidando l’occupante, perché improvvisamente, all’inizio di aprile, i morti per strada non vengono più sepolti, in quelle fosse ? Se hai sfidato l’occupante nel gesto pietoso di seppellire, perché non lo fai più quando Bucha è libera ? Erano morti altrui ? Il primo fotografo giunto sul posto raccontò a Repubblica di aver visto in una cantina vittime con il bracciale bianco, collaborazionisti. Poi quel dettaglio è sparito. Lo intervistano, non glielo chiedono più. E lui, dovendo lavorare sul posto, non si dilunga.
Ho sentito e letto di Bucha come spartiacque valicato, di punto di non ritorno. Se cercavano un’autorizzazione a procedere sulla via della guerra, l’hanno trovata.
Non lo so se dietro quella strage ci siano menzogne o altro, so che, alla fine, è stata una strage, chiunque fossero quei morti e chiunque li abbia uccisi. Ma so che perfino lo spostamento di un corpo da esibire ai fotografi mi fa una pena infinita. Lo stesso morto, ma cambiamo la posa.
Toni Capuozzo
Massimo Micaletti:
Il 10 aprile Nancy Pelosi discuterà col ministro degli esteri giapponese della svolta filorussa della Cina. Dove? A Taiwan. Non in Giappone, in USA, in Australia, in Europa: a Taiwan. Fantastico.
Mi pare sia chiaro chi continui a soffiare sul fuoco, alimentando e persino tentando di allargare l'incendio anziché spegnerlo.
Quando Biden vinse le elezioni, in molti avevano compreso che la pace (che poi, "pace"...) sarebbe finita ma pochi immaginavano si sarebbe arrivati a questo punto.
E se penso a quanti amici progressisti consideravano Trump un "pazzo guerrafondaio" e ora tacciono sgomenti...
Soffiano sul fuoco perché sono sicuri di avere la vittoria finale in pugno.
Ovviamente non è un post per sminuire quelle in Ucraina, ma per ricordare ancora una volta l' uso strumentale che se ne fa, non per fermare la guerra, ma per estenderla
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2022/04/quando-le-morti-dei-civili-non-indignavano-ne-generavano-sanzioni/
Lo spirito di un Popolo affonda le sue radici nelle tradizioni che non moriranno mai. E il Giuramento di Pontida è una di queste: il momento in cui Uomini liberi decisero che non si sarebbero mai arresi, fino alla morte, pur di continuare ad essere liberi, difendendo il valore dell’autonomia dei loro Comuni.
Nello spirito di Pontida, a distanza di quasi mille anni da quel 7 aprile 1167, c’è ancora oggi tutto il senso delle nostre battaglie, dove la libertà delle persone come singoli e come comunità si realizza nel pieno di una riconosciuta Autonomia.
C’è una notizia, passata in sordina o quasi del nulla riportata dai media, che ieri ha plasticamente disegnato l’orrore della guerra in tutta la sua crudeltà. Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale delle Nazioni Unite, parlando al Consiglio di Sicurezza nello stesso giorno in cui Zelensky chiedeva un “tribunale di Norimberga” per i russi, ha spiegato che la missione di monitoraggio dell’Onu in Ucraina sta verificando anche altre accuse, oltre a quelle ascritte ai militari russi a Bucha: “Ci sono denunce di violenza sessuale da parte delle forze ucraine – ha detto – e da parte delle milizie della protezione civile di Kiev”.
Le accuse ai soldati di Zelensky
Esatto: soldati ucraini che commettono abusi sessuali. Possibile? Credibile? Sì, allo stesso modo in cui sono credibili le accuse rivolte ai militari di Putin che ritirandosi fanno una strage o compiono “stupri di gruppo di fronte a bambini“, sevizie e altri orrori. Il motivo è semplice: la guerra è guerra. E dall’alba dei secoli tira fuori il peggio dell’uomo, sia che si tratti di un aggredito che di un aggressore. Sono pochi gli eserciti al mondo che possono vantare di non aver mai avuto tra le loro fila uomini in armi che si sono macchiati di simili crimini.
La situazione sul campo
Non è ovviamente una gara a chi ha la coscienza meno sporca. A tutti è evidente chi ha iniziato la guerra e chi l’ha subita. Ci penserà l’Onu, o una qualche corte internazionale, a stabilire cosa è successo in questo abbondante mese di scontri. Sempre che il conflitto si chiuda nel breve periodo. Epilogo non scontato, visto come stanno andando le manovre sul campo. La Russia si è ritirata dalla regione di Kiev, ha lasciato Irpin e arretra sul fronte Nord. Batte in ritirata? Non è detto: la storia insegna che le offensive si possono sempre riprendere, magari riorganizzando la logistica. È a Sud ed Est che però si concentrano adesso gli sforzi militari di Putin: lo Zar vuole la caduta di Mariupol si stanno intensificando i bombardamenti su Odessa, gli scontri nella regione del Donbass sono sempre più aspri.
Lo stallo dei negoziati
Sul fronte diplomatico, invece, dopo giorni di trattative, adesso i negoziati sembrano in stallo. Le parti avrebbero raggiunto un accordo sulla neutralità dell’Ucraina, sulla sua demilitarizzazione e l’assenza di basi straniere nel Paese: più o meno lo stesso accordo proposto da Scholz a Zelensky cinque giorni prima dell’invasione, proposta che il presidente ucraino ha respinto. Ritrovandosi ugualmente a rinunciare al sogno Nato dopo oltre 1.500 civili uccisi.
“Crimini di guerra”
La partita adesso si gioca a livello internazionale. Il conflitto pare ormai diventato uno scontro tra l’Alleanza Atlantica e Putin, combattuto per interposto ucraino. Biden insiste nell’inviare aiuti umanitari e nell’innalzare il livello dello scontro, con la ricerca di un difficile (e rischioso) regime change in Russia. L’Europa è divisa, ma in maggioranza si adegua ormai alla linea americana anche grazie alle immagini arrivate da Bucha. Non è un caso se ieri Zelensky, intervenendo all’Onu, ha calcato la mano sul fatto che “i russi vogliono ridurci in schiavitù”, ha evocato una “nuova Norimberga” per i crimini di guerra, ha chiesto di rimuovere la Russia dal Consiglio di Sicurezza e di toglierle il diritto di veto.
Maria Giovanna Maglie 07/04/2022: "Lì casca l'asino, quando Draghi passa dal suo linguaggio tecnocratico un po' altezzoso al tentativo di comunicazione di popolo"
"La maggioranza degli italiani all'idea di sacrificarsi per l'Ucraina non ci pensa neanche e una buona parte non ritiene neanche che Putin sia un dittatore da condannare. Draghi dovrebbe dire che se andiamo avanti con la guerra altro che il condizionatore non acceso, abbiamo un terzo dell'industria italiana in crisi mistica".
Ok, ho capito che nessuno di chi conta vuole davvero la pace. Allora aspettiamoci di tutto, perché è stata imboccata una strada pericolosa sotto ogni profilo, umano, economico e sociale.
Guerra Russia-Ucraina, l’analisi del generale Bertolini: “Putin si riposiziona verso i reali obiettivi. Kiev? Diversivo tattico e politico”
L'ex comandante del Coi analizza le manovre dell'esercito che lascia il quadrante occidentale per riconcentrare l'attacco sul Donbass. La caduta della roccaforte sul mar d'Azov potrebbe portare a una svolta nella concretezza dei negoziati. Critiche sulla scelta di inviare armi che, prolungando la resistenza, allontanano la soluzione negoziale ed espongono i civili
di Thomas Mackinson | 7 APRILE 2022
Il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interfoze (Coi) e della Folgore, non ha dubbi. Il “riposizionamento” delle forze russe in corso non è affatto una ritirata, un ripiegamento, ma la logica conseguenza dei progressi tattici conseguiti sul campo dall’esercito di Putin, che ora può concentrare lo sforzo sugli obiettivi reali della sua “operazione speciale”, vale a dire l’area del Donbass, dove lo sforzo bellico si sta riconcentrando con una potenza di fuoco da far temere l’assalto all’ultima improbabile resistenza. Lo contattiamo mentre una lunga colonna di mezzi muove dalla Bielorussia. Non si capisce dove sia diretta, ma non certo a Kiev o alle altre città del quadrante occidentale che fino a pochi giorni fa impegnavano su vari fronti truppe e mezzi della guardia nazionale. Per Bertolini Putin non ha sbagliato tutto, mentre l’Europa (e l’Italia) avrebbero molto da rimproversarsi. A partire dalla scelta di inviare le armi.
Come legge le manovre in corso?
Mi pare ormai chiaro che quelle nella parte ovest dell’Ucraina, a partire da Kiev, fossero solo un grande diversivo tattico e politico da parte di Putin. Aveva dichiarato fin dall’inizio che l’obiettivo erano i distretti del Donetsk e del Lugansk, la Crimea e il Donbass. Per perseguirlo ha impegnato una parte importante dell’esercito su obiettivi che possiamo definire “sussidiari”, utili cioè ad impegnare le forze ucraine nella difesa della capitale e a tenere alta la tensione internazionale sulla portata del conflitto e il rischio di eventuali ingerenze. Ma era chiaro fin dal dispiegamento delle forze che non ha mai avuto intenzione di conquistare tutta l’Ucraina, né di conservarla.
E’ questo che legge nelle “mappe” delle manovre in corso?
Gli spostamenti in corso suggeriscono proprio questo, che la tattica d’impegno nel quadrante ovest ha funzionato, e ora che ha raggiunto questi scopi Putin può riconcentrare le forze verso i suoi reali obiettivi. Il ritiro da Kiev e Chernihiv sembra anche funzionale a diminuire la pressione politicamente sensibile in una fase in cui, dal punto di vista tattico-strategico, sta ottenendo risultati apprezzabili.
Gli Usa avvertono che il conflitto può durare anni. Quanto può resistere Mariupol?
Difficile dirlo, ma per quanto si riesca a far defluire armi e cibo dall’occidente non saranno mai abbastanza per sovvertire un epilogo che appare scontato. Da quanto mi risulta la resistenza viene esercitata dalle milizie di questo battaglione Azov di stampo nazionalista e a tratti nazista, che però non può resistere all’’infinito. Sono abbastanza convinto che proprio la caduta di Mariupol possa segnare la svolta del negoziato, perché sia finalmente una trattativa seria.
...segue
Sembra quasi auspicare la resa della città
Non sarà certo ripresa perché manderemo un po’ di armi ora, quelle servono a mantenere acceso un fuocherello che invece sarebbe bene spegnere, prima di assistere ad altri massacri e prima che si arrivi a farlo con la resa di uno dei due e non con un negoziato “tra” i due. E’ lo stesso film dell’Afghanistan: quella guerra è durata 20 anni, possiamo permettercelo alle porte dell’Europa? Non voglio dire che Zelensky dovrebbe dichiarare la resa, ma che prolungare una guerra come questa non fa vincere nessuno, allontana il dialogo tra le parti, e aumenta il tasso di morti, di violenze, costi sociali ed economici su tutti i fronti.
Un altro generale che ripudia le armi?
Dico solo che non era mai successo. L’Italia non ha mai dato le armi a nessuno. Non le ha date alla Somalia che aveva a che fare con una variante dell’Isis. Ancora oggi abbiamo un piccolo contingente a Mogadiscio che fa addestramento. Gli abbiamo dato uniformi, camion. Ma io ero lì e ci chiedevano armi, ma non gliele abbiamo date e sa perché? Perché non usiamo alimentare i conflitti, ed è lo stesso criterio che abbiamo usato in altre situazioni in cui c’era un popolo aggredito.
...segue
Ma adesso la guerra è alle porte dell’Europa
Proprio perché il pericolo è maggiore credo sia stata una scelta discutibile. Capisco che non siamo mai stati inondati come in questa fase di immagini, notizie, appelli ed era difficile sottrarsi. Ma proprio perché il conflitto è a due passi da noi bisognava spegnerlo prima possibile, non tenerlo acceso alimentando una resistenza di poche speranze. Fossimo stati dall’altra parte dell’Atlantico potevamo dire “sì sì diamogliele”. Ma questo conflitto è a due passi da casa nostra e può espandersi come fa il virus, infettare il nostro Continente in un attimo. Se poi perdura, ci sarà un traffico incontrollato di soldati, armi e uomini da ogni parte del mondo, già succede. Tutto è possibile quando si armano centinaia di migliaia di persone col compito di ammazzarne altre. Le immagini di Bucha lo dimostrano.
Scusi, generale, si rende conto che parla come un pacifista?
Dal 24 febbraio mi chiedo se l’Europa e l’Italia avessero altre opzioni possibili. Ma nel frattempo è successo qualcosa che francamente mi ha spiazzato. Da quel giorno è soffiato un vento di guerra in tutta Europa che si è spinto oltre la condanna della criminosa invasione di Putin dell’Ucraina investendo tutto ciò che è russo: ricorda le battaglie contro i corsi su Dostoevskij? Ecco, ritengo che ai rulli di tamburo potevano aggiungersi altre voci, diverse, che consigliavano prudenza, mediazione. Nel nostro Paese questo pensiero c’è, ma è largamente minoritario e schiacciato da una repentina quanto inattesa spinta alla coesione e all’unità dell’Europa. Ma questa coesione e questo interventismo l’Europa non l’aveva fino a ieri, quando si trattava di altri conflitti, come quello in Libia, o quando si è trattato di affrontare il problema migratorio. Penso che quell’istanza per la mediazione “a tutti i costi”, che ritengo ancora legittima e non ipocrita, avrebbe potuto trovare una strada, se solo avessimo avuto una politica estera forte.
Si può mediare mentre parlano le bombe e massacrano civili?
Da un lato e dall’altro mi pare evidente il gioco di alzare la posta. Zelensky sembrava disponibile a tutto, dalla neutralità all’indipendenza di Donbass e Crimea. Continua a dire che bisogna arrivare al negoziato con Putin ma dall’altra parte chiede di processarlo a Norimberga. Non è lineare. Chiaro che l’elemento psicologico fa molto, così come i condizionamenti esterni. Un giorno ti senti supportato e fai la voce grossa, l’altro no. Del resto anche nel campo opposto c’è chi lavora per non facilitare le cose. Chi ha compiuto i massacri dei civili non ha fatto certo un favore a Putin che deve negoziare i propri obiettivi con il peso di quelle accuse.
Ecco, parliamo di queste benedette/maledette spese per la difesa
Qui abbiamo toccato davvero il colmo dell’ipocrisia. L’Italia si scopre bellicista, ma se la guerra la devono fare gli altri. Se si deve passare dall’1,1% al 2% di spese per la Difesa allora no, ripudia le armi. Ma a quel 2% dovremmo tenerci se teniamo a restare un paese sovrano, perché senza una difesa adeguata non lo si è. Fa scandalo quel 2%? A me fa scandalo che lo si debba nascondere dietro le richieste della Nato, quando avere uno strumento militare adeguato e che funzioni è cosa ovvia e giusta, specie per un Paese che si trova in mezzo al Mediterraneo che è un pentolone in continua ebollizione.
Hollywood di guerra, ossia la necessità di trovare una giustificazione morale per l’allargamento del conflitto. Siamo sempre alle solite: l’ipocrisia, l’assenza di onestà intellettuale. Dirci che gli USA vogliono allargare il conflitto per chiudere i conti una volta per tutte con la Russia, riannettersi l’Europa (per poi trattarla come una loro bidonville) e accerchiare la Cina richiederebbe uno sforzo di onestà intellettuale che degli ipocriti che fondamentalmente si vergognano delle loro stesse azioni non possono permettersi. Bisogna trovare una giustificazione morale, sempre. Per sentirci buoni e con la coscienza a posto. Non lo facciamo per interesse, non allarghiamo il conflitto perché siamo dei figli di puttana decisi, per ragioni geopolitiche ed economiche, ad andare fino in fondo con la Russia, costi quel che costi. Lo facciamo per proteggere i diritti umani… Oh, che bontà, quanta tenerezza. Proteggete i diritti umani, lo fate per il bene della povera gente. Grazie! Anche ad Abu Ghraib proteggevate i diritti umani? Anche a Falluja proteggevate i diritti umani? A Falluja bombardavate col fosforo bianco se non sbaglio… Non era borotalco. Anche in Afghanistan e in Serbia avete protetto i diritti umani. Ma tutta sta tenerezza dove l’avete presa?… E chi ve ce faceva? Cazzo sareste molto più rispettabili e credibili se una volta tanto aveste il coraggio di lasciar perdere il moralismo e vi presentaste per quel che siete. No, serve il piagnisteo: noi siamo i buoni che stanno combattendo i cattivi. Neanche un bambino di 3 anni crederebbe a questa favoletta dopo i massacri di Falluja, le torture di Abu Ghraib e i 7.305 giorni di occupazione dell’Afghanistan. Solo un’opinione pubblica infantile, presuntuosa e schiacciata dal senso di colpa può identificarsi nei vostri moralismi. Per vostra sfortuna esistono sempre più persone con gli attributi che vi chiedono di giocare a carte scoperte e che attribuiscono alle vostre false flag la stessa attendibilità delle favolette che si raccontano ai bambini per mandarli a letto tranquilli e assolti dalle loro marachelle… L’epoca dei boccaloni ha fatto il suo tempo.
Paolo Borgognone
La Russia non ha mai aperto alcuna ostilità nei confronti dell'Italia ma è stata l'Italia ad impicciarsi in una questione che non la riguarda affatto. L'Ungheria, pur avendo per motivi storici una certa diffidenza verso la Russia, ha assunto sulla questione una pragmatica equidistanza, atteggiamento premiato dal voto popolare con la quarta elezione consecutiva del Presidente Orban. In Italia un governo pasticciato ci porta in guerra non dichiarata con la Russia con conseguenze imprevedibili, altro che storie!
... mah! la Russia finora non ha nemmeno contraccambiato l'espulsione dei trenta diplomatici Russi dall'Italietta felicemente globalizzata...
Ritengo che la Russia sia molto dignitosa e cristiana nel suo comportamento e lontana dall'isteria dei paesi globalizzati, ma con la dignità e la mansuetudine, soprattutto quando si è in guerra, si va poco lontano.
Toni Capuozzo non ci sta. Dopo essersi posto delle domande su Bucha, dopo aver chiesto di chi sono i corpi lasciati in strada e fotografati dai reporter all’arrivo nella città vicino a Kiev, dopo aver mostrato i video dei soldati ucraini che vanno alla “caccia” di disertori al soldo di Mosca, dopo aver chiesto indagini accurate e non sentenze a priori, dopo aver parlato del filmato in cui si vedono militari di Zelensky “decapitare e giustiziare” dei nemici russi, ecco: dopo tutto questo ha deciso di “stare alle immagini”.
“Faccio delle domande e nessuno risponde”, dice lo storico inviato di guerra, uno che le bombe le ha viste cadere sopra le proprie teste e conosce la propaganda da una parte e dall’altra delle barricate. “Pubblico le fotografie di una vittima di Bucha – la stessa persona – e niente, è stata spostata a nostra insaputa, a beneficio di cosa?”. Le immagini parlano da sole: stesso posto, stessa vittima, ma il corpo in un altro luogo. Perché? E poi ci sono gli scatti di un cumulo di cadaveri dentro a quello che sembra uno scantinato. “Ma solo io mi accorgo che in almeno due fotografie le vittime hanno il bracciale bianco dei filorussi? – continua Capuozzo – Cos’è stato, il suicidio di una setta? Attendo risposte dai maestri che distribuiscono sdegno, pur di farci accettare tutto, economia di guerra e guerra stessa”.
Sin dall’inizio di questa vicenda, quando a Quarta Repubblica il cronista presentò tutti i suoi dubbi su Bucha, mai Capuozzo ha messo in dubbio che in Ucraina vi sia un aggressore e un aggredito. Kiev e Mosca non sono sullo stesso piano. Ma i soldati di entrambi gli schieramenti combattono una guerra. E la guerra significa orrore, stupri (sì, l’Onu sta indagando pure su violenze sessuali ucraine), omicidi, razzie. Propaganda. Quella che ha permesso a un grande giornale italiano di spacciare i morti filorussi di Donetsk per una strage di ucraini. O quella che ci ha raccontato per giorni del sacrificio dei soldati ucraini all’isola dei Serpenti, in realtà vivi e vegeti e ora tornati in Patria.
"Lo spirito di Pontida riproposto oggi per ottenere una 'riconosciuta autonomia'"..."Celebriamo il 7 aprile...". Dobbiamo celebrare?
Riproposto a chi? al "popolo padano"? alla Lombardia? Alla "Padania" inventata da Bossi? Autonomia per la Lombardia che, grazie anche all'appartenenza all'Italia unita e allo Stato italiano, è potuta diventare una delle regioni più ricche d'Europa?
Il mito di Pontida. La Lega Lombarda fu appoggiata dagli altri Stati italiani, Venezia compresa, e anche dal papa (dall'esterno) nella sua lotta contro l'imperatore.
Durante il Risorgimento la battaglia vittoriosa di Legnano fu interpretata in senso patriottico, come simbolo della lotta contro il tedesco (l'austriaco) invasore e occupante. Ma si trattava di una mitizzazione patriottica, appunto. La Lega si batteva per la c.d. "libertà d'Italia" ossia per mantenere l'Italia divisa in tanti Stati e Staterelli, l'un con l'altro armati. Era sempre il fazioso spirito comunale, fomite di guerre civili quasi continue e anarchia. Con l'imperatore e le sue truppe c'erano anche città e comuni che si appoggiavano a lui per esser difese contro le città e i comuni più forti e più prepotenti, tra i quali appunto quello milanese.
In ogni caso il riferimento storico è fasullo. Lo spirito della Pontida bossiana è quello di chi vuol distruggere un'unità nazionale dalla quale ha avuto notevoli benefici, con l'alibi dei difetti dello Stato unitario, per potersi poi vendere al miglior offerente sul mercato europeo, per motivi mercantilistici. Almeno la vera Lega medievale lottava contro lo straniero, quale era di fatto l'imperatore tedesco. La Lega bossiana, a parte gli aspetti farseschi del culto del dio-Po e delle sagre celtiche, spiegabili solo con l'ignoranza del Senatur, è invece una forza antiitaliana, disgregatrice.
Temporaneamente emendata e rivitalizzata da Salvini in senso patriottico-unitario il suo futuro appare piuttosto incerto.
O.
L'opposizione alle spese militari in Italia
Chi si è opposto fortemente all'aumento delle spese militari al 2%?
Conte, personaggio uscito dagli ambienti cattolici odierni.
Molto attento a quello che dice e fa il presente pontefice.
Bergoglio sicuramente non vuole un'Italia ben armata e difesa.
Conte appartiene a quella vena pacifista, disfattista e disarmista, che coagula cattolici, libertari, radicali, sinistre multicolorate etc. Vi ha appartenuto e in modo pesante anche il partito comunista, al momento arruolato tra i favorevoli al riarmo.
Ma rappresenta Conte soprattutto quel pacifismo cattolico nemico per principio dello Stato italiano, cui non perdona il 1870 e il Risorgimento, diffuso anche fra i c.d. "tradizionalisti".
Si tratta di politici e chierici che ingrassano nel rancore e godono masochisticamente delle sventure della patria italiana.
Z.
L'impoliticità della felicità
Molti si stanno scandalizzando dell'affermazione di Alessandro Orsini: «I bambini possono essere vivi e felici sotto una dittatura». Possono, non sempre lo sono. In realtà ha affermato una realtà lapalissiana. Il bambino è felicemente impolitico e, fintanto che qualcuno non entri nel suo Spielraum (ciò che accade spesso nelle democrazie assertivamente valoriali), può essere felice. Ci sono ricordi di infanzie felici nel comunismo e nel fascismo.
Heimo Schwilk, un intellettuale conservatore tedesco, mi raccontava che gli adulti nella DDR andavano alle parate e poi ritornavano sui loro sofà a leggere Goethe. I bambini non erano nemmeno costretti alle parate, almeno fino a una certa età.
Una volta, viaggiando nella campagna del Mecleburgo, mi fermai in un piccolo locale a prendere un panino con trota affumicata e una birra. "Geräucherte Forellen", stava scritto sul cartello. Il gestore (accanto alla casetta c'era un laghetto e allevava e preparava lui il pesce negli affumicatoi) mi raccontò della sua infanzia: «Era una dittatura e i genitori non vivevano bene. Ma noi bambini passavamo il tempo nei boschi e nell'acqua, riconoscevamo le piante, pescavamo. Ci divertivamo ed eravamo liberi. É stata un'infanzia felice». Probabilmente più di quella di Speranza e dei bambini da lui rinchiusi. Perché la libertà è un luogo concreto nel mondo prima che il prodotto di qualsiasi metodo costituzionale.
Andrea Sandri
ZELENSKY HA VOLUTO LA GUERRA
Il 19 febbraio il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto “un ultimo tentativo di mediazione tra Mosca e Kiev”: durante una visita del presidente ucraino a Monaco gli ha detto che il suo Paese avrebbe dovuto “rinunciare all’adesione alla Nato” e “dichiarare la neutralità come parte di un più ampio accordo europeo di sicurezza tra l’Occidente e la Russia”. Lo ha scritto l’1 aprile il Wall Street Journal, nello stesso pezzo in cui ha dato conto di una visita a Kiev (lo scorso gennaio) del capo della Cia William Burns per avvertire Zelensky dei piani del Cremlino dandogli modo di organizzare la controffensiva. Il patto evocato da Scholz “sarebbe stato siglato da Putin e Biden, che insieme avrebbero garantito la sicurezza dell’Ucraina”. L’interlocutore disse di no, spiegando che “non si poteva credere che Putin avrebbe tenuto fede a un accordo del genere e che la maggior parte degli ucraini voleva far parte della Nato”. Una risposta, commenta il quotidiano Usa, che “ha fatto temere ai funzionari tedeschi che le chance della pace stessero scomparendo".
7 aprile 2022 13:58
Persona competente, equilibrata che si è fatta un'esperienza sul campo. Questo dovrebbe essere il profilo medio di chi si occupa di politica interna, estera e di relazioni con altri capi di Stato, sia in tempo di pace e tanto più in tempo di guerra.
Viceversa abbiamo una compagnia di avventurieri ignoranti, con un fitto pelo sullo stomaco, che recitano una parte che neanche hanno studiato. Abbiamo evidentemente grandemente peccato per meritarci un parlamento, un capo di governo detto tecnico, un governo, un comitato detto tecnico scientifico e un capo di stato di saltimbanchi, senza fissa dimora interiore, pronti e proni al mercimonio, al tradimento, alla menzogna, senza la minima cognizione che dietro di loro è presente un popolo di sessanta milioni di persone del quale dovrebbero essere guida.
Bisognerebbe capire le forze armate da quali tipi di esseri umani son frequentate, temo che i generali Bertolini siano pochi. Chissà! Abbiamo bisogno di graduati all'altezza del compito che li attende...e i famosi'servizi'? Siamo in un nido di serpi. A naso il 50% sarà etero diretto...gli anni di piombo, le stragi parlano di una colonia sotto tutela armata. Riusciremo mai ad essere 'UNI'? E padroni di noi stessi? Riusciremo ad avere una classe politica degna? Ad essere onesti? Giusti? Buoni? Riusciremo ad essere di nuovo Cattolici? Con un clero Cattolico di nome e di
fatto? Chissà! Mi sembra che a nessuno importi nulla di ritrovare i valori non negoziabili, qui si negozia tutto.
7 aprile 2022 20:46
Federico Chabod spesso nei suoi libri parla dei Germani, dei boschi e del loro rapporto di osmosi mutualistica. Questo elemento della natura che sembra essere la culla, il riposo, il riparo, la sicurezza, la vita di un intero popolo. Noi abbiamo una varietà maggiore di elementi naturali vitali, forse troppi quindi facilmente dispersivi. Il bosco richiede attenzione, concentrazione, orientamento, è avventura, nascondiglio, allerta dei sensi. A volte è accaduto che alcuni nostri bambini italiani si siano perduti nel bosco, i figli di un un mio amico tedesco si sono mossi nel bosco con grande prudenza e confidenza fin da piccoli. I Germani ed i boschi, aveva ragione Chabod a sottolineare questo rapporto caratteristico e duraturo nel tempo che sarebbe interessante da approfondire in tutte le sue valenze per la conoscenza del popolo che dal bosco è uscito, nel bosco è vissuto e nel bosco ritorna confidente di generazione in generazione.
Sto vedendo video sanguinosi, ma questo, senza una goccia di sangue, è peggio. In guerra le persone danno il peggio e il meglio di sé. Questo soldato ucraino mostra il peggio, utilizzando il telefonino di un soldato russo ucciso.
Ve lo racconto: la mamma del soldato russo riceve la videochiamata, appare il suo volto, lei crede che sia il figlio e pronuncia il suo nome “Iliusha, Iliusha” (diminutivo di Ilija) con tono allarmato.
Il militare ucraino ride e dice “Slava Ucraina”, “Gloria all’Ucraina”.
La mamma dice “non c’è Iliusha?”.
Lui risponde. “E’ morto. Ha fatto tre errori: si è perso, si è perso in Ucraina, è morto come un cane”. E ride.
Si vede il volto della madre impietrita che inizia a tremare. Lui dice: “cosa ti succede, perché ti tremano le labbra?”.
La mamma, con un altro telefonino, chiama una ragazza, probabilmente la fidanzata del figlio. E’ la ragazza a continuare a parlare con il militare ucraino. La ragazza dice alla madre: “Questo è un bastardo”. Poi rivolta al soldato: “Non crediamo a quello che dici. Facci vedere il nostro ragazzo”.
Lui risponde: “Non è rimasto niente di questo qui, è rimasto solo il culo, la gamba è staccata dal corpo, per fortuna è rimasto solo il telefono per chiamarvi e dirvi che lo stronzo fottuto non c’è più”.
La ragazza dice: “Sei tu che al posto della testa hai il culo”.
Lui ride: “E’ il vostro ragazzo che dove aveva la testa adesso ha il culo, grazie all’artiglieria ucraina”.
Si sente il pianto disperato della madre.
La ragazza dice: “Facci vedere il nostro ragazzo”.
Lui dice: “Cosa devo farvi vedere che lo stanno mangiando i cani, non abbiamo tempo per seppellire i vostri russi, li lasciamo finire ai cani, da un lato c’è la gamba, dall’altro la testa, è tutto sparso”.
La madre piange e chiude la conversazione.
Il soldato ucraino ride.
Non è propaganda russa, è girato dalla parte ucraina, da qualcuno che riteneva di potersene vantare.
...segue
Eh, vabbè, ma hai presente cosa fanno i russi, è normale reagire così, fa quello che ha già indossato la mimetica dell’odio. Avrebbe potuto essere lo stesso a ruoli inversi ? Credo di sì, La guerra è anche questo, non è mai il Bene contro il Male, è il male che contagia. Sarebbe meglio, certo, se le linee fossero nette, se potessimo imbarcarci in una guerra per salvare bambini e donne, come angeli vendicatori, siamo la civiltà, il diritto, la democrazia, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, dalla Jugoslavia all’Ucraina. Qui c’è un invaso e un invasore, e questo non va mai dimenticato, ma da lì ad armare una guerra santa, pulita e trasparente, ne passa.
Guai ad avere dubbi, nelle ore supreme. Non è il malanimo dei professionisti dell’informazione o della politica a stupirmi, quando sospettano nelle critiche un fiancheggiamento di Putin, evitando così di rispondere alle domande. Mi colpisce l’accorato messaggio di persone semplici: “così semina confusione”, E’ vero, così si tolgono certezze. Una è incrollabile: la Russia ha invaso. La seconda, per me, è altrettanto solida: la guerra è essa stessa un crimine e in guerra i crimini sono pane quotidiano. Però veniamo messi al riparo da un versione confortante: i mostri sono i russi, e solo i russi, La loro guerra è stupri, violenze sui civili, saccheggi, non lo vedi ? Questo messaggio porta a ritenere la guerra come una scelta inevitabile, come un sacrificio economico e morale cui non ci si può sottrarre: ti pare che si possa trattare ? Negoziare è cedere, dobbiamo stare uniti, ripetono i politici. E in effetti, loro lo sono, tutti. Sotto l’ala di Washington e di Londra, Nato e Unione Europea rivelano piccole crepe solo sulle sanzioni. Ma il segretario generale della Nato dice che l’alleanza ha le porte aperte, e la guerra sarà lunga. Io mi disunisco, se la guerra chiama, non ci sono. Sono per negoziare, per trattare, per fermare la guerra. Ah, dite che voglio salvare Putin dalla inevitabile sconfitta ? Vi stanno accompagnando in guerra per mano. “Chi dubita sarà sconfitto. Forse” diceva Rat-Man. Mi tengo il “forse”. L’Occidente di cui tanto si riempiono la bocca ha vinto, quando ha vinto, grazie agli idee, agli stili di vita, alla seduzione della libertà: il muro di Berlino non l’hanno abbattuto i carrarmati. Quando abbiamo usato la forza, abbiamo lasciato il deserto dietro di noi. Draghi dice “Pace o condizionatore”. Non è così, avrebbe dovuto dire “Vittoria o condizionatore”, perché questo ci stanno chiedendo. Chi dubita sogna pace e condizionatore insieme, ma si accontenta di poter risparmiare qualche vita, di non allungare la guerra, e con essa gli odi. Altrimenti avanti, tra allegri ragazzi morti.
Toni Capuozzo
"Come mai nelle foto satellitari del New York Times, che vogliono essere del 19 marzo, non c’è la neve, che quel giorno a Bucha c’era?” È uno dei tanti interrogativi sollevati dal giornalista Toni Capuozzo, già inviato di guerra per Mediaset.
Si diffonde come un dogma il concetto che i russi stanno perdendo la guerra e che comunque la perderanno.
Una guerra che sta diventando sempre più una guerra tra Russia e Nato.
Anzi fin dall'inizio, abbiamo capito, è stata tra Russia e Ucraina già inserita militarmente nel sistema Usa-Nato, che ha fornito i piani dei russi, le coordinate per gli attacchi dall'alto, armi sofisticate etc.
La Russia è l'invasore, certamente. Ci si chiede se Putin non avesse dovuto negoziare ancora. Ma a ben vedere non c'era più niente da negoziare. Le ultime rivelazioni indicano che Zelensky non accettava, come non accetta oggi, di riconoscere le annessioni russe di Crimea e Donbass. Non le accettava e premeva per entrare formalmente nella Nato. A questo punto l'aggressione russa era inevitabile. L'Ucraina come uscita dal crollo dell'URSS, con la Crimea, una volta schieratasi con la Nato, avrebbe in pratica espulso la Russia dal Mar Nero, che sarebbe diventato in pratica un lago Nato (a parte le basi Nato in Ucraina). Potevano i russi accettare che Sebastopoli diventasse una base americana, di fatto? Da questo punto di vista, sono stati provocati, dal 2014 in poi.
Zelensky era armatissimo per una battaglia difensiva, in tutti i sensi.
Ora, da quello che si capisce, Mosca ha subito uno scacco al Nord (Kiev, Karkhov). L'impressione è che cercasse di risolvere la partita con una rapida puntata su Kiev (presa immediata dell'aeroporto, successiva rapida invasione della capitale per far cadere o scappare il governo). Se c'era questo piano, è fallito. L'arma decisiva degli ucdraini sembrano esser stati i droni e i missili, che hanno inflitto grave perdite. Oltre ad un monitoraggio live delle mosse del nemico, grazie agli americani.
Ora Mosca deve concentrarsi sul fronte più importante, ad Est, che le darebbe la continuità con la Crimea, fronte nel quale sta vincendo. L'Ucraina dovrebbe ora attaccare a sua volta, avvalendosi di nuovi e più sofisticati missili etc. usa e gb.
Il risultato non è sicuro, da nessuna delle due parti. Si potrebbe creare uno stallo capace di durare per mesi.
Un tumore, questa guerra, che nessuno in Occidente cerca di estrarre.
Solo Orban e i turchi si sono detti pronti a mediare per una soluzione negoziata. Forse Macron e Scholz, all'inizio della crisi. Ma essa al momento appare impossibile perché comporterebbe per l'Ucraina l'accettazione della diminuzione territoriale ad Est. Gli ucraini sono anzi convinti di poter riconquistare il territorio ad Est.
Le prospettive sono cupe, è inutile nascondercelo. La possibilità dell'uso di atomiche tattiche appare al momento remota, ma non si può escludere del tutto, in futuro. C'è anche il rischio che l'embargo economico contro i russi faccia crollare l'economia europea e medioorientale, per mancanza di materie prime, dal gas al grano. Ma di questo Biden non sembra tener conto.
Dobbiamo tornare all'autarchia di fascistica memoria? quando, a partire dal 1942, si coltivava grano anche nei giardini pubblici?
Miles
E' la guerra via web.
Dal Corriere della Sera on line Ore 10.24 - Bombardata la stazione di Kramatorsk: oltre 30 morti
(Silvia Morosi) Due razzi russi hanno colpito una stazione ferroviaria a Kramatorsk, in Ucraina orientale, causando vittime. Lo ha detto la compagnia ferroviaria statale ucraina, citata dal Guardian. La stazione in queste ore viene usata per evacuare i civili dalle aree dell’Est del Paese che sono sotto i bombardamenti. Il cronista di France Presse sul posto ha riferito di aver visto i corpi di almeno 30 persone in sacchi per cadaveri e ha affermato che centinaia di persone erano assiepate nella stazione nella speranza di riuscire a lasciare la città, minacciata da una grande offensiva russa.
Il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riportano i media internazionali, ha detto che migliaia di persone si trovavano nella stazione nel momento dell’attacco, nel tentativo di lasciare la regione. Kramatorsk era una nelle stazioni dell’est dell’Ucraina ancora operative.
Le forze separatiste filo-russe di Donetsk hanno incolpato l’esercito ucraino dell’attacco contro la stazione di Kramatorsk. Secondo la milizia separatista della sedicente Repubblica popolare di Donetsk, citata dalla Tass, nella zona dell’attacco sono stati rinvenuti «frammenti di un razzo Tochka-U», che non è nella disponibilità delle forze russe o filo-russe, «ma è utilizzato attivamente dall’esercito ucraino».
Proprio ieri Iryna Vereshchuk, ministra per la Reintegrazione dei territori occupati, aveva suggerito ai residenti delle regioni contese di Lugansk, Donetsk e parte di Kharkiv di «abbandonare immediatamente» le aree. Il Donbass e la parte orientale dell’Ucraina stanno, infatti, diventando il nuovo fronte «caldo» della guerra. Da giorni Kiev lancia l’avvertimento che la Russia sta riorganizzando e ammassando le truppe a est per lanciarvi, poi, una nuova grande offensiva.
Toni Capuozzo
Beh, finora la Russia ha fatto una pessima figura. Le parate dell'otto di maggio davano un'altra impressione, ma era teatro. Se si considera poi che la Russia non se la fila più nessuno... I mondialisti, e soprattutto L'Italietta piddina, non si sarebbero mai spinti così innanzi nella guerra alla Russia se non avessero la certezza matematica della vittoria finale. A Reggio Emilia, si dipingono bandiere ucraine ovunque e già si celebra la vittoria e quindi la nascita del nuovo ordine mondiale. Il Regime è più saldo che mai.
❗️Dichiarazione del Ministero della Difesa della Russia su Kramatorsk:
«Tutte le dichiarazioni dei rappresentanti del regime nazionalista di Kiev sull'"attacco missilistico" presumibilmente compiuto dalla Russia l'8 aprile alla stazione ferroviaria della città di Kramatorsk sono una provocazione e sono assolutamente false" "Le forze armate russe non hanno avuto missioni di fuoco l'8 aprile nella città di Kramatorsk e non erano pianificate" "Vorremmo sottolineare che i missili tattici 'Tochka-U', i cui frammenti sono stati trovati nei pressi della stazione ferroviaria di Kramatorsk e pubblicati da testimoni oculari, sono utilizzati solo dalle forze armate ucraine".
"Il 14 marzo 2022, un battaglione della 19a brigata missilistica separata delle forze armate ucraine ha attaccato il centro di Donetsk con un missile ‘Tochka-U’ simile, a seguito del quale 17 persone sono morte sul posto e altri 36 civili sono stati feriti".
Veramente non capisco se qui arrivano vecchi sfiduciati o disperati che dalla nascita si son dati per vinti a prescindere. Non capisco. Ma qualche battaglia personale nella vostra vita l'avete mai combattuta? Una, una sola, per Grazia ricevuta, almeno l'avete vinta?
Cultura in Pillole (17 mar 2021)
25 - Massoneria in mostra a Montecitorio | QUADERNI: Massoneria | Angela Pellicciari
https://www.youtube.com/watch?v=9nwV9kTScX0&t=1s
Questa la sapevate?
Mi piace molto ascoltare questa signora,la trovo fresca, franca , ed ho scoperto il significato di quelle stelle fra i sampietrini che un giorno, attraversando quell'area avevo per caso notato e in cuor mio catalogato come una delle tante bizzarrìe di alcune menti.
Un missile in dotazione all'esercito ucraino cade su una stazione in territorio ucraino ad alta concentrazione russa, da anni martoriato dall'artiglieria ucraina. Tanto per non farsi riconoscere ci scrivono sopra in russo: «Per i bambini» (Capuozzo traduce finemente: «A causa dei bambini»). E poi partono i commenti semi-ironici: «Ah, ah. Volete che siano gli ucraini a bombardarsi da soli?». I fatti saranno accertati, ma i commentatori sembrano tanto gli schifosi ultimi uomini di Nietzsche, gelatine ripugnanti.
Andrea Sandri
Per la sinistra è più importante difendere gli interessi di Macron che quelli dell'Ucraina?
Ma quindi tutti i bei discorsi sulla solidarietà? I sacrifici? Gli oligarchi della sinistra non li fanno i sacrifici? Solo i cittadini? Che ipocrisia!
https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/04/08/news/salvare_macron_prima_di_salvare_l_ucraina-9138768/
Undici tra i più importanti inviati italiani degli ultimi decenni hanno scritto una lettera, pubblicata sul quotidiano online Africa ExPress, nella quale criticano duramente la maniera in cui i media stanno trattando la guerra in Ucraina. La riflessione di questi “pesi massimi” del giornalismo contemporaneo si concentra sull’approccio superficiale dei mezzi d’informazione attuali, che riportano notizie non verificate con l’unico scopo di veicolare i sentimenti e la commozione dell’audience, indirizzandola verso una acritica presa di posizione. Ecco il testo integrale della lettera:
“La guerra di propaganda fa un’altra vittima eccellente: il giornalismo
Corrispondenti di guerra, 1° aprile 2021
Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male.
Noi siamo o siamo stati corrispondenti di guerra nei Paesi più disparati, siamo stati sotto le bombe, alcuni dei nostri colleghi e amici sono caduti durante i conflitti, eravamo vicini a gente dilaniate dalle esplosioni, abbiamo raccolto i feriti e assistito alla distruzione di città e villaggi.
Abbiamo fotografato moltitudini in fuga, visto bambini straziati dalle mine antiuomo. Abbiamo recuperato foto di figli stipate nel portafogli di qualche soldato morto ammazzato. Qualcuno di noi è stato rapito, qualcun altro si è salvato a malapena uscendo dalla sua auto qualche secondo prima che venisse disintegrata da una bomba.
Ecco, noi la guerra l’abbiamo vista davvero e dal di dentro.
Proprio per questo non ci piace come oggi viene rappresentato il conflitto in Ucraina, il primo di vasta portata dell’era web avanzata.
Siamo inondati di notizie ma nella rappresentazione mediatica i belligeranti vengono divisi acriticamente in buoni e cattivi. Anzi buonissimi e cattivissimi. Ma non è così. Dobbiamo renderci conto che la guerra muove interessi inconfessabili che si evita di rivelare al grande pubblico.
Inondati di notizie, dicevamo, ma nessuno verifica queste notizie. I media hanno dato grande risalto alla strage nel teatro di Mariupol ma nessuno ha potuto accertare cosa sia realmente accaduto. Nei giorni successivi lo stesso sindaco della città ha dichiarato che era a conoscenza di una sola vittima. Altre fonti hanno parlato di due morti e di alcuni feriti. Ma la carneficina al teatro, data per certa dai media ha colpito l’opinione pubblica al cuore e allo stomaco.
La propaganda ha una sola vittima: il giornalismo.
Chiariamo subito: qui nessuno sostiene che Vladimir Putin sia un agnellino mansueto. Lui è quello che ha scatenato la guerra e invaso brutalmente l’Ucraina. Lui è quello che ha lanciato missili provocando dolore e morte. Certo. Ma dobbiamo chiederci: ma è l’unico responsabile?
I media ci continuano a proporre storie struggenti di dolore e morte che colpiscono in profondità l’opinione pubblica e la preparano a un’inevitabile corsa verso una pericolosissima corsa al riarmo. Per quel che riguarda l’Italia, a un aumento delle spese militari fino a raggiungere il 2 per cento del PIL.
Un investimento di tale portata in costi militari comporterà inevitabilmente una contrazione delle spese destinate al welfare della popolazione.
...segue
L’emergenza guerra sembra ci abbia fatto accantonare i principi della tolleranza che dovrebbero informare le società liberaldemocratiche come le nostre. Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin e quindi, in qualche modo, di essere corresponsabile dei massacri in Ucraina.
Noi siamo solidali con l’Ucraina e il suo popolo, ma ci domandiamo perché e come è nata questa guerra. Non possiamo liquidare frettolosamente le motivazioni con una supposta pazzia di Putin.
Notiamo purtroppo che manca nella maggior parte dei media (soprattutto nei più grandi e diffusi) un’analisi profonda su quello che sta succedendo e, soprattutto, sul perché è successo.
Questo non perché si debba scagionare la Russia e il dittatore Vladimir Putin dalle loro responsabilità ma perché solo capendo e analizzando in profondità questa terribile guerra si può evitare che un conflitto di questo genere accada ancora in futuro.
Massimo Alberizzi ex Corriere della Sera
Remigio Benni ex Ansa
Giampaolo Cadalanu – Repubblica
Tony Capuozzo ex TG 5
Renzo Cianfanelli Corriere della Sera
Cristano Laruffa Fotoreporter
Alberto Negri ex Sole 24ore
Giovanni Porzio ex Panorama
Amedeo Ricucci RAI
Eric Salerno ex Messaggero
Giuliana Sgrena Il Manifesto
Claudia Svampa ex Il Tempo
Vanna Vannuccini Ex Repubblica
Angela Virdò ex Ansa”
Sempre lì battono il dittatore VP, come fosse l'unico del suo genere, cosa dovremmo dire noi dei governi dispotici, illegittimi, non eletti, ma imposti dall'alto? Anche questi 'giornalisti' sono degli ipocriti, quando leggo Sgrena poi........mi fermo qua e sappiate che IVECO fa guadagni favolosi non certo con bus e camion, ma con armi di ogni genere, mine anti uomo, mine giocattolo ed altre carinerie, stiamo parlando della proprietà di parte di questi fish wraps.......sveglia, che l'estate passa in fretta e l'autunno sarà caldissimo, non certo per i termosifoni o condizionatori.
L’Ucraina è ultima vittima di consumati carnefici
Gli Ucraini, a qualsiasi etnia essi appartengano, sono gli ultimi, inconsapevoli ostaggi dello stesso regime totalitario sovranazionale che ha messo in ginocchio l’economia delle Nazioni con l’impostura della Covid, dopo aver teorizzato pubblicamente la necessità di decimare la popolazione mondiale e di trasformare i superstiti in malati cronici compromettendo irreparabilmente il loro sistema immunitario.
Se vi è un aspetto positivo che ciascuno di noi può riconoscere in questa crisi, è l’aver mostrato l’orrore della tirannide globalista, il suo cinismo spietato, la sua capacità di distruggere e annientare tutto ciò che tocca. Non sono gli Ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella NATO, ma gli altri Stati che dovrebbero finalmente avere un sussulto di orgoglio e di coraggio e uscirne, scrollando da sé questo giogo detestabile e ritrovando la propria indipendenza, la propria sovranità, la propria identità, la propria fede. La propria anima.
don Curzio Nitoglia
Su Rete4, sento dire da giornalista intervistata, con sicumera, che le stragi sono opera "piuttosto dei filorussi, non certo degli ucraìni...": ma perché, adesso i filorussi non sono più ucraìni?!?
Delirio...
Dissonanze cognitive.
Il giornalista Cerno stasera in tv:
"La frase sul condizionatore racchiude il dilemma politico dei prossimi 50 anni, ovvero, che gli italiani debbono scegliere tra benessere e libertà".
Capito?
Vi vogliono convincere che se volete essere liberi dovete rinunciare al benessere. Somiglia agli scenari ipotizzati dagli ideologi della decrescita (in)felice prevista dal Grest Reset per plasmare popoli ed economie cioè "entro il 2030, non possiedi nulla e sarai felice"
Ma è tutto falso e sbagliato, cioè è vero esattamente il contrario, libertà e benessere vanno a braccetto perché la libertà è proprio la condizione che permette di raggiungere il benessere materiale ed immateriale, grazie al libero scambio, alla specializzazione ed alla autodeterminazione.
Il giornalista in questione cosa ha deciso di scegliere?
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/04/09/ucraina-zelensky-attacco-kramatorsk-ennesimo-crimine_4b9e6003-1ba0-4d02-a8c5-8445ee2d46af.html
fanno semplicemente schifo. Sono mentitori a tutto campo. Comunque, ci sono notizie ben diverse e da fonti ben più attendibili, secondo le quali è stato di fatto circondato e ormai disfatto il battaglione (di assassini) Azov a Mariupol, in realtà ormai controllata dai russi. Questo li fa impazzire, dopo che hanno raccontato le balle sull’eroica resistenza ucraina, che ha invece mostrato in pieno la corda salvo che nella loro sporca propaganda. Hanno fornito a questi delinquenti, che hanno imperversato per anni nel Donbass e che adesso pagano i loro delitti, armi vecchie, spesso di marca russa come il missile che ha colpito la Stazione di Magnitogorsk (magari lo scrivo male) ed è stato appunto lanciato da loro stessi perché i russi non lo usano più da qualche anno e ne hanno di ben più moderni. A Kiev e in altre zone – come hanno chiarito anche alcuni nostri generali più onesti dei banditi europei che sfruttano la guerra per il loro predominio in questi paesi (specialmente in Italia) – i russi si limitano ad una sorta di guerra di posizione per logorare e disfare l’“eroico” esercito ucraino, ormai ridotto di oltre due terzi. Quello che risulterà fra non molto – ma questi luridi media italiani lo nasconderanno – è il netto declino mostrato dalla potenza americana. Il multipolarismo e molto ma molto più avanti di quel che pensavamo. I criminali USA (in particolare i “democratici”, appunto la “sinistra”) si aggrappano disperatamente allo schiacciamento di ogni opposizione e notizia vera qui nella UE (dove però alcuni paesi “nicchiano”) e in specie in questo paese in mano a governanti e opposizioni di una vergogna mai vista in nessun suo periodo storico.
Gianfranco la Grassa
NON CHIEDERANNO SCUSA - MAZZUCCO live - Puntata 181 (09-04-2022)
https://gloria.tv/post/hmai9qpWcW2h31iBGLJHdzvDb
Per smarcarsi dalla dipendenza dallo zar, il premier va in tour in Algeria, Congo, Angola e Mozambico. Poi busserà anche alla porta di Nigeria e Qatar. Tutti Paesi che all’Onu si sono rifiutati di votare contro il Cremlino. Da cui l’Ucraina continua a comprare energia.
Stoltenberg, il segretario generale della Nato, propone di stabilire un esercito permanente ai confini della Russia, mentre i governanti occidentali annunciano di voler inviare una quantità enorme di armi a Kiev, inclusi aerei da guerra. Johnson annuncia l'invio di missili e di armi pesanti. La conseguenza è una crescita esponenziale del pericolo di un’internazionalizzazione della guerra, con il coinvolgimento dell’Italia, che ne verrebbe letteralmente travolta con la conseguente devastazione della sua economia e uno sconvolgimento della vita civile basata sulla moderazione, di cui io sono un gran celebratore. Per essere chiaro, procedo per punti. E poi ditemi voi se il Papa non abbia ragione nel dire che siamo in mano a un gruppo di “pazzi”:
1) Grandi quantità di armi all’Ucraina attraverso i suoi confini occidentali abitati da Paesi Nato
2) La Russia bombarda le armi provenienti dai Paesi Nato e il loro territorio.
3) La Russia, volendo bombardare la grande quantità di armi, finisce per bombardare anche i soldati Nato.
4) L’Italia si trova in una guerra senza che gli italiani lo vogliano. Il nostro Paese sarà devastato.
Il nostro Parlamento ha smesso di pensare. Il movimento pacifista laico e quello cattolico devono saldarsi ed entrare in azione. Dobbiamo salvarci da soli. Se questo è il futuro che ci aspetta, occorre lavorare per il crollo elettorale dei partiti italiani bellicisti e programmare milioni di schede bianche alle prossime elezioni. Urge un partito pacifista.
https://www.adnkronos.com/ucraina-micalessin-giornale-il-primo-caduto-di-questa-guerra-e-la-verita_7B0zlFARJkF8urqLbKy3P3
https://tlaxcala-int.blogspot.com/2022/04/jorge-majfud-russia-and-nato-worlds.html
"Quindi Draghi, spinge le nostre aziende al fallimento in nome della guerra alla Russia, mentre, la sua Goldman Sachs, fa affari d'oro speculando proprio sui titoli russi. Derivati e speculazioni finanziarie con la Russia, non sono soggette a sanzioni."
(Francesco Amodeo)
Cerchiamo di mantenere un equilibrio nei giudizi sulla guerra, pur dovendoci basare sempre su informazioni di parte e parziali.
I russi hanno ammesso di aver finora avuto "perdite significative". Nel linguaggio prudente delle fonti ufficiali, questo termine sta in genere per "perdite pesanti", sia in uomini che in materiali.
Le colonne motorizzate e corazzate russe sono state bloccate all'aperto dagli apprestamenti difensivi (tra cui i ponti fatti saltare) e dalla resistenza ucraina e decimate dall'impiego massiccio di droni e missili occidentali, che si sono rivelati micidiali.
Bisogna riconoscere che finora gli ucraini hanno combattuto in modo tenace e non danno segni di cedimento sul piano morale. Accanto a quella filorussa, esiste un'Ucraina che vuole essere indipendente dalla Russia o da qualsiasi altra nazione. Esiste dal tempo dei cosacchi del Don, del Dnieper etc. (e anche anteriormente all'invasione mongola).
Le varie guerre tra russi e ucraini (ribellioni cosacche + guerre civili nel Novecento) sono sempre state feroci, da entrambe le parti. Questa non sembra fare eccezione.
La struttura di comando russa, nella campagna a Nord (Kiev, Karchov) ha rivelato diversi problemi, a cominciare da quello delle comunicazioni, che venivano facilmente intercettate dal nemico. Sicuramente i russi stanno lavorando in questo senso, trattandosi nella guerra moderna di un aspetto fondamentale. Forse a questo scopo è servito il recente lancio di un satellite russo, da parte del ministero della difesa russo. Da un po' di tempo non si parla più di generali russi uccisi in combattimento.
Non si sa se ci sarà questa famosa offensiva russa a Est, di cui tutti parlano. Forse i russi si limiteranno a consolidarsi a Mariupol e a realizzare un effettivo collegamento continuo tra la Crimea e il Donbass, amputazione territoriale comunque seria per lo Stato ucraino, presentando questo guadagno, indubbiamente importante, come successo da celebrare alla parata del 9 maggio prossimo a Mosca.
Ma l'Occidente (USA e GB, le nazioni geograficamente più lontane) spinge per la guerra (vedi viaggio di Johnson a Kiev, con promesse dell'invio di massicci armamenti).
È pura follia, alimentare quest'incendio, che sta scassando l'economia mondiale. Dovrebbero i capoccia costringere realisticamente Zelensky ad accettare una pace di compromesso: 1. fine delle ostilità; 2. riconoscimento conquiste territoriali russe, con l'eccezione (negoziabile) di un accordo speciale per Mariupol, che restasse agibile anche per l'U., sia pure sotto controllo russo; 3. indipendenza dello Stato ucraino e sua neutralità, garantita dalle Potenze con un trattato ad hoc; 4. entrata U. nella EU ma non nella Nato (vedi Svezia e Finlandia).
Insomma, questa dovrebbe essere la giusta politica per invertire l'attuale corsa verso il baratro.
Miles
"...Johnson annuncia l'invio di missili e di armi pesanti..."
Johnson cultore delle gesta di Sir Winston Leonard Spencer Churchill, nel pensier si finge di poter arrivare ad uguagliarne il ruolo nella storia dell'UK e del mondo. Altri tempi ed altre tempre di uomini!
"mentre la sua Goldmann Sachs fa affari d'oro.."
Pecunia non olet, disse quell'imperatore romano.
La Goldmann Sachs non è però "sua", di Draghi.
Lui ci ha lavorato in passato come manager,
uno dei tanti. Non creiamo accostamenti fasulli.
Come se fosse Draghi a dirigere la Goldmann
Sachs oggi, da presidente del Consiglio.
O fosse in combutta con loro per affamare gli
italiani e riempirsi le tasche.
Questo è ragionare all'insegna del "piove, governo
ladro!".
Ma perché fra quelli che comandano a nessuno viene in testa di proibire guerra e armi con mandato di arresto internazionale per chi disobbedisce? Non uno sì e l'altro no, creando vittima e carnefice, ma tutti proprio tutti.
È che la guerra la vogliono per vendere le armi e per altri innominabili interessi.
Le guerre antiche che alcuni zelanti anche fra religiosi portano ad esempio, non erano distruttive come quelle contemporanee. Con spada e lancia non buttavano giù un palazzo o un monumento, e i morti a uno a uno richiedevano più tempo e fatica.
Perché non vogliono il disarmo generale? Anzi vanno orgogliosi per ogni invenzione diabolica di morte?
Perché sono vittime di Satana e pensano di non morire mai e di non dovere rendere conto a nessuno. Ho letto non so dove che c'è più Iva per il pane che per le armi.
"Purtroppo viviamo in un mondo di apolidi che diventano improvvisamente patrioti, di apologeti del libero mercato che improvvisamente vogliono solo sanzioni, di antirazzisti di professione colti da russofobia acuta, di persone che predicano la cancel culture e il nichilismo e poi parlano di " difendere i nostri valori", di banchieri messi lì dal potete che parlano di democrazia, di servi del pensiero dominante che inneggiano alla libertà e di libertari che improvvisamente auspicano la censura"
F.A.
Gombloddoh
ID Pay raccoglierà tutti i dati personali, non soltanto quelli sanitari, di chi la utilizza, e fin qui tutto regolare: i telefonini lo fanno già, e Google – come è stato dimostrato in più sedi legali – raccoglie i dati personali sensibili anche senza il consenso degli utenti. Ma qui è diverso, perché a farlo sarà lo stato, che così realizzerà pienamente il “sorvegliare e punire” di foucaultiana memoria e inaugurerà la prima dittatura della sorveglianza digitale sul modello cinese. Difatti, molti commentatori concordano sul fatto che i “benefici sociali” erogati dalla piattaforma altro non saranno che quelli che oggi – o almeno fino al 2020 – ritenevamo diritti fondamentali e inviolabili. ID Pay sarà il wallet di stato per la moneta virtuale – Colao è stato ben chiaro sull’intenzione di usarlo per abbattere definitivamente l’utilizzo di denaro contante: al singolo cittadino sarà assegnato un codice identificativo univoco (scansionabile nella sua versione QR) che sarà associato a ogni singola transazione, ogni singolo spostamento, ogni singola attività che ne prevederà la scansione. Da questo punto di vista, il green pass è stato solo una finestra di Overton, e i cittadini italiani che si sono così facilmente piegati al ricatto di dover scansionare un codice che attestasse il proprio status sanitario per tutta una serie di attività, certamente percepiranno come normale il fatto di dover tornare a farlo.
E il trattamento riservato ai camionisti canadesi – conti bancari congelati, assicurazioni sospese solo per reato d’opinione – è stato un fulgido esempio di dove si arriva quando si virtualizza la propria vita, denaro e diritti, e la si mette nelle mani di un provider che può privarcene non appena smettiamo di obbedire.
https://comedonchisciotte.org/colao-presenta-id-pay-il-green-pass-totale/
"...Come se fosse Draghi a dirigere la Goldmann
Sachs oggi, da presidente del Consiglio..."
No, certo! Da presidente del Consiglio esegue semplicemente quello che la Goldamann Sachs e altre congreghe simili gli hanno ordinato e gli ordinano di fare.
Ricordiamo il Klaus(Schwab) che venne personalmente dal Mario(Draghi), novello presidente del Consiglio, per dargli quella ferrea strizzatina agli attributi necessaria a ricordargli i suoi compiti da eseguire presto e bene. Claro?!
Colao è proprio in punta.
Direi che si tratta di un'altra vittoria del mondialismo, insieme alla vittoria di Emmanuel Macron.
Alle piazze piene urlanti NO GREEN PASS corrisponde il GREEN PASS TOTALE.
Alle piazze piene urlanti MACRON DÉMISSION corrisponde la NOUVELLE VICTOIRE DE MACRON.
"Direi che si tratta di un'altra vittoria del mondialismo..."
Diciamo che si tratta di un'altra battaglia perduta dai sovranisti, causa divisioni interne, ma in particolare perduta causa voluto oscuramento del Re dei re. Questo particolare non entra nella zucca degli europoidi senza radici al passo dei tempi delle guerre nucleari, sotto sotto, volte all'arricchimento degli usurai mondiali; infatti, sotto sotto, il mondialismo compiuto non è che la presa del potere mondiale da parte degli usurai, con sfoltimento guidato dell'umanità. Questo piano però non è il piano del Re dei re, che cerca solo l'amore santo della Sua Creatura divenuta santa, cioè libera di seguire il Vero spontanea/mente.
Parlando di doppio e triplo standard...
In Arabia Saudita c'è la pena di morte (84 esecuzioni in un giorno ultimamente) e legalmente le donne possono essere picchiate dal padre, dai fratelli, dallo zio e poi in esclusiva dopo sposate solo dal marito (che come per le moto ne dispone dopo il passaggio di proprietà).
L'Arabia Saudita bombarda lo Yemen da 8 anni e i suoi servizi di intelligence fanno a pezzi con la motosega i giornalisti che fanno inchieste scomode.
L'Arabia saudita presiede il consiglio per i diritti umani dell'ONU da cui la Russia è stata espulsa.
Mi sembrano coerenti, con la loro ideologia!
11 aprile 2022 08:19
Non dimentichiamo la bella Italia dove graziosamente sono stati trucidati nel seno delle loro mammine 6.000.000 (sei milioni), maschi e femmine, di bambini definiti 'grumi' di sangue da chi in quei primi mesi è stato anche lui/lei un 'grumo' di sangue, forse 'diversamente grumo' per la sua mamma che quel 'grumo' l'ha custodito invece con trepidazione, finché completato il grumo è uscito da lei piangendo, forse di gratitudine verso la sua mamma ed il suo papà, forse perché spaventato da tanti volti incombenti sul suo volto, forse per l'aria che non aveva ancora conosciuto direttamente, forse perché dal suo tempo di grumo l'Angelo Custode gli aveva parlato di alcuni compiti e di alcune gioie che lo riguardavano e che lui ora non ricordava più, forse perché gli altri erano giganti e lui così piccolo e bisognoso di tutto, fu allora che la mamma gigante lo prese e lo strinse a sé, allora ritrovò quella calma nella quale era cresciuto fino allora.
Nel mio piccolissimo giro le donne che hanno abortito non hanno avuto poi una vita spensierata, anzi! Morte e follia. Almeno guardatevi intorno e cercate di capire lo strazio immane a cui è condannata colei che abortisce. E con umana pietà parlatene, con tatto infinito, per salvare loro dalla pazzia e salvar i loro figli dalla morte, ma se non è più tempo per salvare i loro figli, che possano incontrare il Signore e Sua Madre qui, sulla terra, e aver risanate le loro ferite, aver risanata la loro vita, che gli esseri umani hanno, con loro, ridotto in cocci.
Posta un commento