La festa di Ognissanti nasce con la Chiesa stessa, perché, da subito, i fedeli sono ricorsi all’invocazione dei santi. I primi cristiani invocavano, con preghiere, la grazia di mantenersi forti nella fede e coraggiosi nelle contrarietà. Essi chiedevano, a coloro che già avevano testimoniato col sacrificio, di essere raccomandati al Signore.
In questo giorno, Gesù parla a tutti noi dalla montagna e promette che, un giorno, saremo “beati”. Infatti, i Santi sono coloro che hanno ricevuto la ricompensa in Cielo, contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione: poveri in spirito, mansueti, tribolati, giusti, misericordiosi, puri, pacifici, perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi! Il Cielo è popolato di numerosi Santi, perché la santità non appartiene a pochi, ma è un cammino che ognuno può compiere per ricevere la sua corona di gloria.
Santi non sono solo coloro i cui nomi leggiamo sul calendario, la cui vita è stata riconosciuta esemplare dalla Chiesa e che ci propone come modelli, perché peccatori come noi, hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, le loro tristezze. Santi sono tutti coloro che si salvano e sperano che accada per mezzo dei meriti di Gesù. Santi sono mamme e operaie, sposi e figli, professionisti e missionari, gente comune che vive affrontando le fatiche quotidiane con eroico sacrificio e con dignità, facendo anche essi parte della Comunione dei Santi. Oggi, la Chiesa sulla terra festeggia, unita a Maria, Regina di tutti i Santi, ai Santi, agli Angeli e agli Arcangeli, intorno al trono di Dio, coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna.
Santi non sono solo coloro i cui nomi leggiamo sul calendario, la cui vita è stata riconosciuta esemplare dalla Chiesa e che ci propone come modelli, perché peccatori come noi, hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, le loro tristezze. Santi sono tutti coloro che si salvano e sperano che accada per mezzo dei meriti di Gesù. Santi sono mamme e operaie, sposi e figli, professionisti e missionari, gente comune che vive affrontando le fatiche quotidiane con eroico sacrificio e con dignità, facendo anche essi parte della Comunione dei Santi. Oggi, la Chiesa sulla terra festeggia, unita a Maria, Regina di tutti i Santi, ai Santi, agli Angeli e agli Arcangeli, intorno al trono di Dio, coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna.
Le origini lontane della Festa
Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, edificò a Roma, circa 25 anni prima della nascita di Cristo, un tempio superbo per dedicarlo al suocero.
Augusto non accettò questo onore e Agrippa dedicò l'edificio a Marte e a Giove Vendicatore, in memoria della vittoria vinta da Augusto contro Marco Antonio e Cleopatra.
Più tardi questo tempio ricevette il nome di Pantheon, o riunione di tutti gli dei, dedicato alle divinità pagane.
Nel 610 Papa Bonifacio IV chiese all'imperatore bizantino Phocas il Pantheon per trasformarlo in una chiesa. La sua richiesta fu accolta e il 13 maggio Bonifacio consacrò il Pantheon al vero Dio, sotto l'invocazione della santa Madonna e dei martiri. Vi fece trasportare ventotto carrelli di ossa dei confessori della fede provenienti dalle varie catacombe di Roma, e da quel momento il Pantheon prese il nome di Sanctæ-Mariæ ad Martyres. Questo fatto lo rende il solo edificio dell'antica Roma ad essere rimasto praticamente intatto e ininterrottamente in uso per scopi religiosi fin dal momento della sua fondazione.
Nel 731 Gregorio III fece finire nella chiesa di San Pietro, Vaticano, una cappella in onore di Cristo Salvatore, della sua santa Madre, dei santi apostoli, martiri, confessori e di tutti i giusti che riposavano, pausantium, da tutta la terra. Questa cappella sarebbe quindi la vera culla della festa di Ognissanti. Per celebrare la nuova solennità è stato composto un Ufficio. La festa della dedica della chiesa del Pantheon (un tempo il 13 maggio) è stata trasferita al 1° novembre, perché le due dediche ne formino una sola. Per agevolare i fedeli più nel festeggiarla, se ne fissò il giorno nel periodo della fine dei raccolti. Lo fece papa Gregorio IV (827-844). Questo pontefice, in Francia intorno al 835, impegnò il re di Francia e imperatore d'Occidente Louis le Débonnaire, figlio di Carlo Magno, a stabilire nei suoi vasti stati la festa che fino a quel momento era rimasta circoscritta a Roma e dintorni. Essa quindi si estese rapidamente negli altri regni e, a partire dal IX secolo, la Chiesa latina solennizza, lo stesso giorno, il rito di Ognissanti.
* * *
Nei giorni scorsi Il Pantheon/Santa Maria ad martires [qui video] è stata una delle tappe del XII Pellegrinaggio Summorum pontificum ad Petri Sedem [qui] che ha visto confluire a Roma migliaia di fedeli della Messa antica da tutto il mondo.
Nei giorni scorsi Il Pantheon/Santa Maria ad martires [qui video] è stata una delle tappe del XII Pellegrinaggio Summorum pontificum ad Petri Sedem [qui] che ha visto confluire a Roma migliaia di fedeli della Messa antica da tutto il mondo.
Il 27 ottobre, alle ore 17:30, il canto dei Vespri presieduto da mons. Athanasius Schneider il quale, nella giornata conclusiva Pellegrinaggio, ha celebrato la Santa Messa prelatizia di Cristo Re nella Basilica minore dei Santi Celso e Giuliano, curata dall’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote.
Purtroppo quest'anno, per la prima volta, è stata preclusa la celebrazione all'altare della Cattedra. Effetto della emanazione del motu proprio Traditionis custodes, dei successivi responsa ad dubia e del rescriptum del card. Arthur Roche, ampiamente repressivi del Rito tradizionale. [qui].
La Messa solenne delle ore 11 è stata celebrata alla Trinità dei Pellegrini da Monsignor Marco Agostini, Officiale della Segreteria di Stato e cerimoniere pontificio.
Purtroppo quest'anno, per la prima volta, è stata preclusa la celebrazione all'altare della Cattedra. Effetto della emanazione del motu proprio Traditionis custodes, dei successivi responsa ad dubia e del rescriptum del card. Arthur Roche, ampiamente repressivi del Rito tradizionale. [qui].
La Messa solenne delle ore 11 è stata celebrata alla Trinità dei Pellegrini da Monsignor Marco Agostini, Officiale della Segreteria di Stato e cerimoniere pontificio.
Sabato 28 ottobre, alle ore 10:30, attraverso il Ponte Sant'Angelo e la Via della Conciliazione si è snodata la processione verso Piazza San Pietro [qui video]. Sventolano molte bandiere: quelle degli Stati in cui si celebra regolarmente almeno una S. Messa antiquior.
Alle ore 12:00 si è svolta una sentita Cerimonia di venerazione della Tomba di San Pietro, seguita dal canto dell'Ufficio di Sesta presso l'altare della Cattedra in Basilica (vedi foto sotto).
18 commenti:
"Nei santi vediamo la vittoria dell’amore sull’egoismo e sulla morte: vediamo che seguire Cristo porta alla vita, alla vita eterna, e dà senso al presente, ad ogni attimo che passa, perché lo riempie d’amore, di speranza. Solo la fede nella vita eterna ci fa amare veramente la storia e il presente, ma senza attaccamenti, nella libertà del pellegrino, che ama la terra perché ha il cuore in Cielo."
"Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza....persone che donano luce traendola dalla Sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata."
(Benedetto XVI, + in memoriam, nella vigilia della festa di Tutti i Santi)
Sia lodato Gesu' Cristo!
Nella nostra Cappella saranno esposte per tutta l'ottava dei Santi (tranne nel giorno dei defunti)le seguenti reliquie. I fedeli potranno chiedere ai Sacerdoti, dopo le Messe, di venerare in particolare una di esse e ricevere la Benedizione di tale Santo o Santa.
Dalle ossa di San Pietro Principe degli Apostoli, di San Clemente Papa e Martire,di S.Barbara V.M.,di S.Giorgio Milite e Martire, di S.Luigi Gonzaga,di S.Domenico Savio, di uno dei Santi Innocenti di Betlemme, di S.Anna Madre della B.V.Maria, di S.Filippo Neri, di S.Alessio Conf.,di S.Francesco d'Assisi,dei Santi Martiri Faustino e Giovita, di S.Sebastiano Milite e Martire,di S.Gregorio Magno Papa,di S.Agnese V.M.,di S.Filomena V.M.,di S.Lucia V.M.,di S.Pio X Papa, dalle carni di S.Maria Goretti e S.Teresa d'Avila,dai capelli di S.Giovanni Bosco e di S.Teresina di Lisieux,dal sangue del S.Curato d'Ars e di S. Padre Pio da Pietrelcina, e dalla tunica di S.Rita da Cascia. " Pretiosa in cospectu Domini, mors sanctorum eius".
IBP di Roma - Casa San Clemente-
Via delle Fornaci 203, 2* piano
Vorrei sottolineare che tutte le innovazioni portate avanti dalla maggior parte del basso e alto clero contemporaneo per mettersi e mettere i fedeli al passo dei tempi, in realtà sono le vecchissime caratteristiche del più becero volgare corrotto paganesimo. Di nuovo non c è assolutamente nulla. Queste pretese innovazioni, sono come vecchissime streghe incipriate e vestite come fanciulle, che possono solo interessare i seguaci del macabro in decomposizione.
La sana religione non ha bisogno di voi e voi avete le vaste praterie del malaffare per vivere seguendo le vostre inclinazioni. Andate via da soli subito, prima di essere presi a sassate dal popolo turlupinato. Andate via!
Non c'è pace senza giustizia. Non c'è giustizia senza pentimento e senza perdono.
Chi rifiuta il perdono e pratica la vendetta, finirà col capire che "chi di spada ferisce, di spada perisce".
Ma Colui che insegnava queste cose, infatti, lo vollero crocifiggere e continuano a praticare odio e vendetta, rifiutando di riconoscerlo. Gli uni e anche gli altri, rifiutano di riconoscerlo per quel che è, peraltro, continuando a oltraggiarlo e a crocifiggerlo anche oggi...
A proposito del divieto di celebrare in San Pietro
“Una possibilità offerta da San Giovanni Paolo II e con magnanimità ancora maggiore da Benedetto XVI al fine di ricomporre l’unità del corpo ecclesiale nel rispetto delle varie sensibilità liturgiche è stata usata per aumentare le distanze, indurire le differenze, costruire contrapposizioni che feriscono la Chiesa e ne frenano il cammino, esponendola al rischio di divisioni.”
(Papa Francesco -
Traditionis Custodes, lettera accompagnatoria del 16/7/2021)
@ 01 novembre, 2023 15:46
Sia lodato Gesu' Cristo!
Domani 2 Novembre, saranno celebrate 3 Messe di seguito a partire dalle 8h30 ed altre tre sempre di seguito a partire dalle 11h al termine dell'ultima serie ci sara' anche l'assoluzione al tumulo. Si puo' arrivare in qualsiasi momento di entrambe le serie di tre Messe a partire dalle 8h20 o dalle 10h50.
I santi sono coloro che non hanno aderito alle menzognere campagne promozionali di satana e hanno preferito pagare a caro prezzo la Verità.
RB
Placáre, Christe, sérvulis,
Quibus Patris cleméntiam
Tuæ ad tribúnal grátiæ
Patróna Virgo póstulat.
Et vos beáta, per novem
Distíncta gyros ágmina,
Antíqua cum præséntibus,
Futúra damna péllite.
Apóstoli cum Vátibus,
Apud sevérum Iúdicem,
Veris reórum flétibus
Expóscite indulgéntiam.
Vos, purpuráti mártyres,
Vos candidáti prǽmio
Confessiónis, éxsules
Vocáte nos in pátriam.
Choréa casta vírginum,
Et quos erémus íncolas
Transmísit astris, cǽlitum
Locáte nos in sédibus.
Auférte gentem pérfidam
Credéntium de fínibus,
Ut unus omnes únicum
Ovíle nos Pastor regat.
Fidelium animae, per misericordiam Dei, requiescant in pace.
Al Pantheon sono anche sepolti alcuni Re d'Italia? Sono ancora sepolti lì?
Sì, certo. Al Pantheon sono sepolti il Re Vittorio Emanuele II, il Re Umberto I, la Regina Margherita.
Pie Jesu Domine, dona eis requiem sempiternam.
@ A. 02 nov. h.10.21
Solo Vittorio Emanuele II, Umberto I e la regina Margherita, i successori no, e non credo che verrà fatto in seguito.
Indeed, King Vittorio Emanuele II, King Umberto I, and Queen Margherita find their final resting place in the Pantheon.
"Pie Jesu Domine, donate eis requiem sempiternam" 10.0.0.0.1
Praise Jesus Christ!
On the morrow, which is the 2nd of November, we will be conducting a sequence of three Masses commencing at 8:30 am, followed by another set of three starting at 11 am. Following the conclusion of the final set, absolution will also be administered at the hill. You are welcome to join at any point within either of the two sets of three Masses, starting at 8:20 am or 10:50 am.
10.0.0.0.1
La "repubblica democratica e antifascista nata dalla resistenza" nacque dall'odio e l'odio è il collante che la mantiene in vita. Mentre nazioni quali la Russia hanno coraggiosamente fatto pace col loro passato (molti membri della famiglia Romanov sepolti nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo), l'Italia, la Spagna (rimozione della salma di Franco e non solo) e altre nazioni perseverano nella cultura dell'odio, alimentata dal wokismo di chiara marca americana... e satanica. A Gesù Bambino, Rex pacificus et omni bonitate conspicuus, si contrappone Satana, seminatore di odio. Vi furono polemiche per la traslazione quasi furtiva delle salme del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nel santuario di Vicoforte, per cui, fintanto che l'Italietta resta prigioniera dell'odio, il Pantheon resta una chimera. Tuttavia, nulla è eterno, all'infuori di Dio. E tutto il male non vien per nuocere. È in atto il progressivo smascheramento del campo "del bene" e anche questa è una grazia. La cultura dell'odio, persecutrice dei vivi non allineati e dei morti, è destinata a squallida rovina.
Mi sembra che al Pantheon sia sepolto anche Raffaello. O no?
Sono oggi 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni?
La cultura dell'odio e la faziosità tipiche dell'antiascismo ufficiale vengono ben prima della cultura woke e dell'affermarsi attuale del satanismo.
Sono l'ultima edizione della secolare vocazione italiana all'odio di parte, alla lotta civile con distruzione delle case della fazione opposta, all'infierire sugli sconfitti, abbattuti magari con l'aiuto dello straniero...
Gli antifascisti italiani in Francia, per esempio, tranne una minoranza, si auguravano sempre che l'Italia perdesse la guerra, pur di veder cadere il fascismo. Anche contro il Negus, nel 1935, stavano dalla parte del Negus. Qualcuno ha notato che i russi antibolscevichi in esilio, le organizzazioni politico-culturali dei c.d. Bianchi, pur ferocemente antibolscevichi e antistaliniani, non si sono mai augurate la sconfitta della Russia sovietica contro l'invasore nazista.
La Russia ha una tradizione unitaria, imposta anche con la forza, che noi per i ben noti motivi non abbiamo. Un patriottismo a sfondo anche irrazionale, "mistico", tuttavia solido.
Noi, no. E oggi siamo allo sbando più di prima, grazie a decenni di antifascismo ufficiale, antinazione e antiStato, sul quale si è gioiosamente innestato l'odio per le nazioni cattoliche da parte del clero formatosi alle apostasie del VAticano II e relative sgangherate utopie mondialiste.
Posta un commento